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La tecnica di rappresentazione Idef0

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Academic year: 2021

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La tecnica di rappresentazione Idef

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La Idef0 (integrated computer-aided definition) è una tecnica di rappresentazione dei

processi proposta nell’ambito di una più ampia metodologia strutturata di analisi e progettazione dei sistemi Informativi sviluppata a partire dal 1975 dalla Softech Inc., la cosiddetta Sadt (Structured Analysis and Design Technique). La Idef0 è utilizzata come

standard da oltre un decennio dal dipartimento americano della difesa per applicazioni gestionali, logistiche e specialistiche, ed è attualmente previsto in numerosi organismi di standardizzazione, come la ISO e la Fips (Federal Information Processing Standard).

I concetti fondamentali su cui si basa la Idef0 sono:

1. la chiarezza: la rappresentazione si basa su un linguaggio grafico preciso che utilizza un numero limitato di elementi (si veda Figura A.1) legati tra loro da regole precise; 2. i modelli sono descritti in termini di “oggetti” e “attività”;

3. la modularità: l’analisi delle attività è condotta in modo gerarchico (top-down). Partendo dalla rappresentazione dell’intero sistema, si arriva a dettagliare le singole attività, mantenendo un legame logico e strutturale con le rappresentazioni di livello superiore. In questo modo si assicura l’approfondimento dei dettagli e la descrizione precisa delle interfacce.

Fig. A.1 – I simboli del diagramma di flusso

Il concetto base di questa tecnica è che è possibile dominare qualsiasi problema, per quanto complesso, scomponendolo in unità sempre più piccole. In tal senso, la Idef0

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Cap. 6 – I sistemi integrati di misurazione delle performance

prevede la costruzione di modelli dei processi di un sistema, dove per modello si intende [Costa & Nacamulli, 1996]

“una sequenza di diagrammi, organizzata gerarchicamente, dove il livello superiore rappresenta l’intero sistema e ciascun diagramma di livello inferiore introduce una quantità limitata di dettagli per facilitare la comprensione.”

I processi vengono descritti mediante la sequenza di attività che in essi avvengono, collegate dai flussi fisici e/o informativi. Ogni processo viene scomposto gerarchicamente in fasi, attività e operazioni attraverso rappresentazioni successive. L’integrità viene garantita riproducendo anche nei livelli inferiori i flussi in entrata e uscita dai processi di livello superiore.

La schematizzazione grafica di questa realtà è resa possibile mediante l’uso di box, che rappresentano le attività, e di frecce che rappresentano i flussi fisici e/o informativi che intercorrono tra le attività stesse. La posizione e la direzione delle frecce rispetto ai box caratterizza la tipologia dei flussi, ovvero stabilisce se si tratta di oggetti in entrata necessari per l’esecuzione dell’attività (input), di informazioni o materiali di supporto per lo svolgimento dell’attività (controlli), dei risultati fisici o informativi prodotti dalla stessa (output) o di risorse che sono utilizzate per eseguirla (si veda Figura A.2).

Fig. A.2 – Entità dell’Idef0.

La tecnica del diagramma di flusso concentra l’attenzione sull’oggetto in trasformazione e sui momenti della trasformazione stessa, in modo che attività e processi risultino rappresentati in funzione del prodotto/servizio che concorrono a realizzare. La semplicità della tecnica è il suo punto forte, ma ne determina anche i limiti di utilizzo. In particolare, la Idef0, come tutte le altre tecniche che si basano sulla modellizzazione attraverso

diagrammi di flusso, non è adeguata nel caso di processi dinamici; inoltre, non consente di modellizzare costi e tempi delle attività.

Figura

Fig. A.1 – I simboli del diagramma di flusso
Fig. A.2 – Entità dell’Idef 0.

Riferimenti

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