Capitolo 5.
Qualità del materiale
e dei prodotti commerciali
66 La qualità delle materie prime e dei prodotti commerciali viene valutata in base al loro contenuto in componenti fenolici e lipofili. Le varie specie di Echinacea e le differenti porzioni vegetali contengono concentrazioni variabili di alchilamidi [162]: i campioni di radice di E. purpurea, ad esempio, hanno un contenuto che può variare tra 0.12 e 1.2% [49]. Prodotti preparati con porzioni fresche della pianta contengono un quantitativo di alchilammide tre volte superiore, rispetto agli stessi prodotti ottenuti con parti essiccate. Questo fenomeno viene imputato alla perdita di principio attivo durante l’ essiccamento [163]. Inoltre la concentrazione di alcuni componenti può essere influenzata da fattori ambientali durante la crescita o da processi post raccolta [164]. Test effettuati su radici essiccate delle specie purpurea e angustifolia, mantenute ad una temperatura rispettivamente di -18°C per 64 settimane e in un range di temperatura tra i 25-60 °C, hanno dimostrato una discreta perdita dei principali principi attivi [165][166]. A dimosrazione di quanto riportato sopra si riportano come esempio tre studi condotti dall’ European scientific co-operative and Phitotherapy [167], da ConsumerLab [168] e da Gilroy e coll. [169]. In Germania 25 preparazioni di Echinacea in commercio, ottenute da diversi produttori, sono state testate per il contenuto dell’ isobutilammide dell’ acido dodeca-2E,4E,8E,10E/Z tetraenoico ed acido cicorico [167]. Tra queste alcune risultavano molto concentrate, mentre altre non mostravano quantità rilevabili per nessuna delle due componenti (dati non riportati). Negli USA un’ indagine condotta su 26 prodotti commerciali ha mostrato che soltanto 14 superavano test di qualità; delle rimantenti preparazioni 6 erano inadeguatamente etichettate, 3 non specificavano le specie contenute, 1 non dichiarava le parti della pianta, e 2 estratti non ne specificavano la concentrazione [168]. Un altro studio negli USA ha analizzato 59 prodotti commerciali in cui il 10% non aveva un contenuto rilevabile di Echinacea, il 48% non era conforme alle etichette in termini di specie presenti e su 21 preparazioni standardizzate il 57% non raggiungeva i valori riportati sulle etichette [169].