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Hypericum calycinum (Clusiaceae) in Sicilia: aspetti farmacognostici e corologici

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(1)

I

NTRODUZIONE

Hypericum L. (Clusiaceae, Magnoliophyta) è composto approssimativamente da 450 specie arboree, arbustive, lia- nose ed erbacee, ampiamente distribuite nelle regioni tem- perate di tutto il mondo (R

OBSON

, 2003). Alcune specie di questo genere hanno interesse farmacobotanico. Vi si anno- verano specie d’interesse farmacognostico. In particolare H. perforatum L., l’iperico, nella medicina popolare dell’Europa è utilizzato come antiflogistico nel trattamento di infiammazioni bronchiali e dell’apparato urogenitale, di emorroidi, traumi, ustioni, scottature ed ulcere (B

OMBARDELLI

& M

ORAZZONI

, 1995). In particolare, per gli usi erboristici va ricordato l’olio di iperico, ottenuto mediante macerazione della pianta fresca in olio vegetale ed utilizzato per curare le scottature, come vulnerario, e per il trattamento di ferite, ustioni e mialgie (B

RUNI

&

N

ICOLETTI

, 2003). In Russia, l’iperico è usato per le gastroenteriti, reumatismi, foruncoli (o vesciche), emorroi- di, tosse, sanguinamento eccessivo, ferite ed ulcere (H

UTCHINS

, 1991). Ad esso sono ascritte proprietà stimo- lanti sulla circolazione, effetti benefici per catarri intestina- li ed affezioni da malattie da raffreddamento, disturbi della vista (B

RUNI

& N

ICOLETTI

, 2003). Inoltre, la pianta viene utilizzata come antimicrobico, antivirale, ha proprietà anti- depressive e antiepatotossiche. Gli indiani d’America usa- vano la radice di specie indigene di Hypericum per uso interno nel trattamento di grave deperimento fisico e di feb- bre, per uso esterno per i morsi di serpente. Inoltre, le parti aeree venivano utilizzate per il trattamento di contusioni, ustioni ed ulcere (F

RICHSEN

B

ROWN

, 1989).

Indagini fitochimiche su diverse specie di Hypericum tra le quali H. calycinum, hanno dimostrato che esse con- tengono flavonoli (catechine), xantoni, cumarine, glicosidi, antrachinoni, floroglucinoli, flavonoidi, flavonolglicosidi,

lattoni, pironi, lipidi, triterpeni, tannini e oli essenziali (E

RKEN

& al., 2001). Alcuni di questi composti sono responsabili di varie attività biologiche. I metaboliti della pianta che hanno stimolato l’interesse della medicina e della fitochimica sono, in particolare, i naftodiantroni, come ipericina e pseudoipericina, vari flavonoidi, come iperoside, quercetina, rutina e quercitrina, gli xantoni, ma soprattutto i floroglucinoli, come iperforina e adiperforina.

Tra i vari costituenti, l’ipericina e l’iperforina sono quelli meglio conosciuti e studiati soprattutto per la loro attività a livello del sistema nervoso centrale. Pertanto, recentemente diverse specie di Hypericum sono state impiegate come rimedi fitoterapici in molti Paesi per la cura di lievi forme di depressione nervosa. L’iperico agisce attraverso mecca- nismi d’azione biochimica simili a quelli degli antidepres- sivi triciclici, farmaci di elezione contro la depressione, o degli specifici inibitori del reuptake della serotonina. In particolare, gli studi effettuati suggeriscono che l’estratto di

Quad. Bot. Amb. Appl., 21 (2010): 29-32.

Hypericum calycinum (Clusiaceae) in Sicilia: aspetti farmacognostici e corologici

G

IUSEPPE

C

ASTELLANO

& V

IVIENNE

S

PADARO

Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Palermo, via Archirafi 38 – 90123 Palermo

A

BSTRACT

– Hypericum calycinum (Clusiaceae) in Sicily: pharmacognosistic and chorological features – Hypericum calycinum, a widespread ornamental species native to E. Europe and E. Asia, has been found naturalized in Sicily. The find- ing locality, near the town of Ucria (N.E. Sicily), is characterized by an almost nitrophilous sandy-clayey soil, under mesophilous conditions. The pharmacognosistic features of the genus Hypericum, are outlined with special rergard to H.

calycinum.

Key words: ornamental plants, naturalization, pharmacognosy, Hypericum, Sicily.

Fig. 1 – Localizzazione dell’area di rinvenimento della popola- zione spontaneizzata di Hypericum calycinum nel Messinese.

(2)

Hypericum perforatum rallenta il riassorbimento dei neuro- trasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina) a livello del sistema nervoso centrale; inoltre, esso non ha effetti negativi sullo stato di veglia, sull’attenzione e sulla memo- ria, non altera le fasi del sonno e non provoca alcuna dipen- denza. Anche da studi sugli effetti dell’estratto di Hypericum calycinum sul sistema nervoso centrale è emer- so che esso è efficace, quanto i farmaci antidepressivi desi- pramina e trimipramina, utilizzati per il confronto con que- sto estratto vegetale in modelli animali (Ö

ZTÜRK

& al., 1996). Inoltre, dall’estratto in etere di petrolio delle parti aeree di H. calycinum sono stati isolati 5 derivati del cicloe- sadienone, di cui solo uno – precedentemente isolato da Hypericum chinense L. e denominato chinesina II – era già noto in letteratura. I composti isolati risultano responsabili dell’inibizione in vitro della crescita di linee cellulari umane (Co-115) di carcinoma del colon. In particolare, 3 di questi composti (chinesina II, ipercalina A, ipercalina B) svolgono un’attività molluscicida contro la schistosomiasi trasmessa da Biomphalaria glabrata (D

ECOSTERD

& al., 1989). Dallo stesso estratto, successivamente, è stato isolato un nuovo derivato del floroglucinolo. Quest’ultimo composto, in un biotest TLC, ha mostrato un’attività fungicida nei confronti di Cladosporium cucumerinum oltre ad un’interessante atti- vità antimalarica in vitro (D

ECOSTERD

& al., 1991).

In Italia, secondo quanto riportato da C

ONTI

& al.

(2005), il genere Hypericum è rappresento da 30 taxa, di cui 26 specie e 4 sottospecie. Notizie puntuali sulla distribuzio- ne dei taxa della serie Hypericum sono dati da C

ICCARELLI

& G

ARBARI

(2004).

Tra le specie alloctone notoriamente spontaneizzazione nel territorio italiano figurano Hypericum calycinum L. e H.

mutilum L. (C

ELESTI

-G

RAPOW

& al., 2009); per H. baleari- cum L., H. nummularium L. e H. xylosteifolium (Spach) N.

Robson sussistono invece delle incertezze sulla effettiva presenza nel territorio italiano; per questa ragione sono in corso approfondimenti sulle relative aree di distribuzione (C

ONTI

& al., l.c.).

H. calycinum, coltivato come elemento ornamentale, si rinviene, come specie casuale, in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna e, allo stato di specie naturalizzata, in Abruzzo, Marche e Umbria. Nelle stazioni di rinvenimento si insedia in luoghi ombrosi e in ambienti ruderali (C

ELESTI

-G

RAPOW

& al., 2010).

H. mutilum, terofita originaria di Stati Uniti d’America e Canada, è presente, come esotica naturalizzata, in Lombardia, Piemonte e Toscana, dove si insedia negli incol- ti umidi e nelle aree paludose (P

IGNATTI

, 1982).

H. balearicum, nanofanerofita endemica delle Isole Baleari, veniva anticamente data per la Liguria, presso Savona, come specie inselvatichita (P

IGNATTI

, l.c.).

H. nummularium, è una casmofita perennante delle rupi calcaree soleggiate tra 500 e 2500 m di quota, con un bi- areale disgiunto, abbastanza diffusa nel sistema cantabrico- pirenaico (tra Spagna e Francia), più rara e localizzata in una ristretta area dalle Alpi francesi sud-occidentali vicino Grenoble (G

AUDEL

, 2006). La specie in passato era stata segnalata nella Liguria occidentale presso Ventimiglia. Il taxon è verosimilmente da eliminare dalla flora della Penisola in considerazione del suo mancato rinvenimento in anni recenti.

H. xylosteifolium, infine, è un arbusto sempreverde gla- bro, eretto, distribuito nella regione pontica sud-orientale (Turchia ed ex U.R.S.S.), inserito tra le specie del genere Hypericum presenti in Italia ma senza dati recenti sulla dis- tribuzione regionale.

Nella flora siciliana, il genere Hypericum è rappresenta- to da 11 taxa nativi (G

IARDINA

& al., 2007). Nella stessa Isola non si conoscevano casi di spontaneizzazione di spe- cie esotiche coltivate (R

AIMONDO

& al., 2005).

Recentemente, nell’ambito di ricerche sulla flora esotica della regione, è stato riscontrato il primo caso spontaneizza- zione di una specie esotica del genere, da alcuni decenni coltivata a scopo ornamentale anche nell’Isola. Si tratta di H. calycinum di cui preliminarmente si riportano alcuni caratteri botanici e corologici (Fig. 1) e, a seguire, anche i caratteri della nuova stazione di spontaneizzazione.

C

ARATTERI BOTANICI E COROLOGICI

Hypericum calycinum L., Mant. Pl: 106 (1767)

Specie appartenente alla Sect. Ascyreia Choisy – rango tas- sonomico che raggruppa piante senza ghiandole nere, rosse o gialle – presenta fusti aventi linee in rilievo negli interno- di, foglie decussate, stami raccolti in 5 fascetti, stili 5(4) e capsule prive di vittae (R

OBSON

, 1981). Si tratta di un suf- frutice di circa 20-60 cm, glabro, con steli con quattro linee longitudinali; rizoma foglioso, strisciante. Foglie di 21- 70×8-27 mm con rapporto lunghezza/larghezza di 2-2,6, da ellittiche a strettamente ellittiche, quelle più mature presen- ti a metà del gambo, ottuse e subsessili. Infiorescenza (Foto 1) con 1 (2-3) fiori, brattee di 4-6 mm, ottuse; sepali di 8-18 mm, persistenti, nettamente disuguali, embricati, da ampia- mente obovati a suborbiculari, ottusi; petali di 22-40 mm,

30

Fig. 2 – Illustrazione di Hypericum calycinum (da FIORI, 1933).

(3)

gialli, asimmetrici; stili di 12-20 mm; capsule di 15-22 mm, ovoidali, con pedicello riflesso; semi di 0,9-1,1 mm, senza ali, strettamente carenati o meno, di colore marrone-rossic- cio. Fiorisce nel periodo giugno-agosto. Numero cromoso- mico: 2n = 20; n = 10 (R

AMOS

N

ÚÑEZ

, 2006).

La specie (Fig. 2) è originaria della Bulgaria sud-orien- tale e della Turchia settentrionale (R

OBSON

, 1977; B

ROWICZ

, 1989), dove cresce prevalentemente in aree montuose, ed è naturalizzata in diversi paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Austria, Penisola Iberica ex Jugoslavia) e in alcuni stati degli USA (Tennessee, California, Oregon e Washington).

Specie introdotta in Italia nel 1780 dalla Grecia e Asia occidentale (S

ACCARDO

, 1909), molto rustica e frugale, è frequentemente coltivata, soprattutto nelle regioni setten- trionali, per la realizzazione di bordure e tappeti verdi in luoghi ombrosi e freschi (T

RAVERSO

, 1926). In Sicilia la specie è utilizzata come elemento ornamentale, soprattutto in ambito privato, mentre nei parchi e giardini storici la sua coltivazione è molto rara (B

AZAN

& al., 2005). Secondo quanto riportato da G

ERACI

& al. (2002), la specie ricorre nella flora ornamentale della provincia di Ragusa.

L

OCALIZZAZIONE E CARATTERI STAZIONALI

Il popolamento di H. calycinum, costituito da un centi- naio di individui insistenti su un’area di circa 30 m

2

, è stato rinvenuto nella Sicilia nord-orientale, nel territorio comuna- le di Ucria (Messina). L’area è caratterizzata, dal punto di vista pedologico, da suoli a matrice argillo-arenacea. Per la caratterizzazione climatica dell’area si è fatto riferimento ai dati termopluviometrici della stazione di Floresta (1250 m s.l.m.), distante circa 7 km dal sito studiato. La temperatura media annua è di 10,1 °C, mentre le precipitazione medie annue raggiungono i 1273,1 mm. Il numero di giorni piovo- si è di 103, distribuiti soprattutto nel periodo novembre-feb- braio (D

URO

& al., 1993). Sotto l’aspetto bioclimatico, il ter- ritorio in esame rientra nella fascia mesomediterranea con ombrotipo subumido (B

AZAN

& al., 2006).

Dal punto di vista vegetazionale la stazione (Foto 2) è caratterizzata da diverse specie arbustive quali Lonicera etrusca Santi, Euphorbia ceratocarpa Ten., Rubus ulmifo- lius Schott, Spartium junceum L., Hypericum hircinum subsp. majus (Aiton) N. Robson, Sinapis pubescens L. Tra le specie erbacee rinvenute si ricordano Calamintha nepeta

subsp. nepeta, Galactites elegans (All.) Soldano, Calystegia sylvatica (Kit.) Griseb., Daucus carota subsp. sativus Schubler & G. Martens, Centaurium erythraea Rafn subsp.

erythraea, Achillea ligustica All., Foeniculum vulgare Mill.

subsp. vulgare, Lathyrus sylvestris L., Avenula cincinnata (Ten.) Holub, Hordeum murinum L., Dittrichia viscosa (L.) Greuter, Urospermum dalechampii (L.) F. W. Schmidt, Piptatherum miliaceum (L.) Coss. subsp. miliaceum, Avena fatua L., Picris hieracioides subsp. spinulosa (Guss.) Arcang., Sixalix atropurpurea subsp. grandiflora (Scop.) Soldano & F. Conti, ecc.

In accordo con le categorie adottate da R

AIMONDO

& al.

(2005) per i taxa esotici della flora siciliana, H. calycinum va considerata come specie coltivata spontaneizzata (Cs).

S

PECIMINA VISA

Hypericum calycinum L.

Ucria (Messina), nel bordo strada della SP 139 al km 0+700, in Contrada Pardo, 689 m s.l.m., esposizione Est, coordinate: 38°03’05’’N – 14°52’59’’E, 16.06.2010, G.

Castellano (PAL).

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UBELLINI

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A

V

ALVA

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S., M

AZZOLA

P.,

31 Foto 1 – Particolare del fiore di Hypericum calycinum. Foto 2 – Individui di Hypericum calycinum in fioritura nella sta-

zione di Ucria (Messina).

(4)

P

ECCENINI

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OLDINI

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RINGRAZIAMENTI – Nota effettuata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dall’Università degli Studi di Palermo (ex 60%).

RIASSUNTO – Vengono riportati dati sulla spontaneizza- zione in Sicilia di Hypericum calycinum, specie originaria dell’Europa orientale e Asia occidentale, coltivata anche in Sicilia per scopi ornamentali.

Vengono richiamati i principali aspetti farmaco- gnostici del genere e, in particolare, di H. calyci- num. Nella stazione di rinvenimento, prossima all’abita- to di Ucria (Sicilia nord-orientale), H. calycinum si riscontra su suolo argilloso-arenaceo subnitrofilo, in condizioni ambientali mesofile.

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