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TELEFONI. APPARECCHI TELEFONICI a BATTERIA CENTRALE (B.C.) Capitolo 4 Pagina 1 di 14

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(1)

TELEFONI

APPARECCHI TELEFONICI a

BATTERIA CENTRALE

(2)

In copertina:

Telefono a colonna o a candela della ditta WESTERN ELECTRIC COMPANY Pat. In U.S.A. 1920.

(3)

APPARECCHI TELEFONICI a “BATTERIA CENTRALE” (B.C.) o “SEMIAUTOMATICO”.

NOTA TECNICA e DESCRITTIVA:

I sistemi in precedenza descritti (Citofoni e Batteria Locale) richiedono l’

installazione presso gli utenti delle pile per l’alimentazione del circuito microfonico.

L’impiego delle pile riesce in tal modo molto oneroso, la manutenzione molto costosa e rilevanti sono le spese per il mantenimento dell’efficienza.

Si è cercato quindi di sostituire le singole sorgenti di energia locali, con un'unica sorgente equivalente, collocata presso l’ufficio centrale dove si trova il centralino telefonico, quindi a portata immediata del personale addetto alla manutenzione.

In questo caso l’alimentazione dei singoli microfoni avviene tramite gli stessi fili di linea.

La sorgente unica detta CENTRALE deve avere una capacità molto alta per poter servire simultaneamente i vari abbonati (teniamo presente che siamo

all’incirca nel 1920, in un’evoluzione di densità telefonica maggiore rispetto ai tempi del1900 dei telefoni B.L.) ed è perciò costituita da una BATTERIA di accumulatori.

(L’insieme di più pile equivale ad una batteria).

Il Generatore di chiamata che faceva parte del telefono è stato eliminato.

Si fa in modo che quando l’utente stacca il telefono dal gancio, segnala che vuole telefonare.

(4)

COME AVVIENE LA TELEFONATA TRA DUE ABBONATI:

Il richiedente stacca il ricevitore dal gancio: si determina automaticamente l’avviso di chiamata attivando sul centralino la suoneria, il relè a caduta del cartellino ed il segnale luminoso.

L’utente intanto rimane in attesa della risposta dell’ operatrice.

La centralinista risponde a questa chiamata: introduce lo spinotto con cordone nel jack individuale corrispondente all’utente che sta chiamando e con opportune manovre della levetta (chiamata anche chiave) telefonica stabilisce il collegamento della conversazione.

Udito il numero richiesto, l’operatrice introduce lo spinotto con cordone nel jack corrispondente al numero voluto.

Anche il centralino si è adeguato ai tempi e per effettuare la chiamata questa volta non c’è più la manovella del generatore, ma una chiave telefonica che azionata manualmente invia automaticamente la chiamata al numero desiderato.

Il telefono del numero richiesto suona; quando questi, per rispondere toglie il ricevitore dal gancio, i due abbonati finalmente si parlano dopo che l’operatrice con le opportune manovre della chiave telefonica inserisce la comunicazione.

All’inizio della conversazione tra i due, l’operatrice aziona anche un Orologio Cronometro (agli inizi del Secolo c’era una clessidra tarata sui tre minuti), il quale segnala il tempo di conversazione:

una unità telefonica corrisponde a tre minuti.

Allo scadere dei tre minuti l’operatrice s’ inserisce nella conversazione e chiede agli utenti: raddoppia? …ad una risposta negativa

interrompe la comunicazione, ad una risposta positiva lascia parlare… e così via.

(5)

Ultimata la conversazione, i due abbonati appendono i ricevitori ai rispettivi ganci; al centralino si accendono delle lampadine di fine conversazione.

L’operatrice a questo punto capisce che la comunicazione è terminata.

Toglie gli spinotti dai relativi jack, rileva il tempo di conversazione, azzera il cronometro, scrive i dati su un cartellino compilato manualmente all’atto della

richiesta di conversazione, dove compaiono il numero del chiamante e del chiamato, l’ora dell’inizio effettivo della conversazione, l’ora della fine conversazione ed il tempo impiegato dalla chiacchierata dei due utenti ed infine il costo della telefonata;… e rimane in attesa di altre richieste.

Ogni trimestre la Società Telefonica emetteva la Bolletta Telefonica.

All’atto del pagamento allo sportello erano consegnati all’utente anche i cartellini delle varie richieste di conversazione.

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TELEFONI BATTERIA CENTRALE

B.C.

O

SEMIAUTOMATICI

di

(7)

FERRUCCIO GHILARDI

Bel telefono a colonna o a candela in metallo della casa costruttrice WESTERN ELECTRIC COMPANY tipo 343 PAT. in U.S.A. JAN LA 1913.

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Si noti il telefono con suoneria in metallo abbinata.

In Francia ed in America le suonerie telefoniche erano installate al centro dell’appartamento o della casa dove lo squillo della suoneria si diffondeva in tutti i

locali (e non collegato al singolo apparecchio come da noi).

Ecco perché troviamo nei vecchi telefoni d’oltralpe e d’oltreoceano degli apparecchi telefonici senza suoneria.

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Telefono a candela o a colonna predisposto per l’installazione di un disco combinatore.

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E’ un telefono che ci fa ricordare i film di Ollio e Stanlio o i cartoni animati.

E’ il tipo 150 della National Thelephone Company della Posta Office di Londra.

Siamo intorno agli anni 1914.

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Bel telefono francese in metallo.

La targhetta riporta: “Identification 1920 Aplique Murale B.C. modello REGINA”.

Ancor oggi i francesi prediligono il telefono con il ricevitore supplementare o

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Telefono B.C. in metallo della casa costruttrice FACE STANDARD degli anni ’50, con targa SEZIONE (POSTO PUBBLICO) delle F.F.S.S.

Le modifiche erano fatte in modo artigianale. Si modificavano o si trasformavano i telefoni a secondo delle proprie necessità tecniche.

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A colpo d’occhio noto subito delle anomalie.

Vedo che il microtelefono è diverso da quello dato in dotazione per il tipo di marca del telefono.

Con molta probabilità hanno sostituito la cornetta della FACE STANDARD con una cornetta della ditta AUTELCO americana.

Ricordo che le Ferrovie dello Stato Italiane, durante il periodo bellico erano gestite da ditte Americane, e quindi il personale italiano addetto ai lavori telefonici

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Telefono della ditta FATME ERICSSON anni ’40 senza disco combinatore.

E’ la versione speciale quasi in miniaturizzata del noto Fatme Ericsson.

E’ stato chiamato “Telefono Baby” proprio grazie alle sue ridotte dimensioni.

Ricalca perfettamente come disegno, il fratello maggiore.

Probabilmente è stato costruito per le F.F.S.S..

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