Resoconti P arlam en tari — 1517 A ssem b lea R egionale Siciliana
V II Le g is l a t u r a L X X X III S E D U T A 3 Lù g l i o 1972
LXXXI I I S E D U T A
L U N E D I 3 L U G L I O 1 9 7 2
Presidenza del V ice Presidente MANGIONE
I N D I C E
P a g . C o n g e d o ... “ . . . . 1519
D isegni d i le g g e :
(A n n u n z io d ì p re s e n ta z io n e ) . . . . 1519 (C o m u n ic à zìo n e d ’in v io a lle C ò m m issio n i le g i
slativ e) ... ... . . 1519 (R ich iesta d i p r o c e d u r a d ’u rg e n z a co n r e la
zione o ra le ):
PRESID ÈN TE ... 1520
RUSSO M IC H E L A N G E L O . . . . . ' 1520
In te rp e lla n z a :
(A nnunzio) . . . . . . . . • 1520
In te rro g az io n i:
( A n n u n z i o ) ... ... .. 1519
In te rp e lla n z e e in te rr o g a z io n i ( P e r io s v o lg i
m e n to ) :
P E SSID E N T E . ... ... 1520, 1521 DE P A S Q U A L E ... ... 1521 b a s s o . . . . . ... 1521
(S volgim ento) :
PRESIDENTE 1522, 1523, 1525, 1526, 1527, 1528, 1530, 1532, 1533 1534 I)’ALIA, A s s es so r e all*agricoltura e fo r e s te 1522, 1524, 1525 1526, 1527, 1528, 1529, 1530 TORTORICI . ... 1523. 1526 LAUKICELLA
^ M C U S O ...1525, 1529, 1530
DE PA SQ U A L E . . . . 1528, 1531, 1534
CARFI’ . . . . . . . . . . 1529
RUSSO M IC H E LA N G EL O . . . . . .
OJENI, A ss es so r e alla P r e sid e n z a . • • • 1531» 1532 T E P e d in O , A sseifsore a llo s v ilu p p o eco n o m ico 1533, 1534 1537
\TRGa ; ... 1533
M ozione (S u lla m o zio n e n u m e ro 17) :
P R E S ID E N T E . . . . . . . .
M ANCUSO ...
M A TTA R ELLA , A ssessore alla P re sid e n za , d e le gato a l b i l a n c i o ...
1517 1517
La seduta è aperta alle ore 18,30.
lOCOLAJSTO, segretario jf., dà lettu ra del processo verbale della seduta preceden te, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro
vato.
Sulla mozione numero 17.
MANCUSO. Chiedo di p arlare p e r fatto personale.
PEESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANCUSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono in imo stato di estrem o disagio nel prendere la parola per fatto personale, m a non posso farne a meno, nonostante l’assenza del Presidente della Regione il quale, more solito, viene in quest’Aula soltanto quando la sedia di Presidente cigola.
Ho chiesto la parola per fatto personale perchè il Presidente della Regione, allorché io sono intervenuto nella precedente seduta, nel corso del dibattito sulla mozione num e
ro 17, ebbe ad interrom perm i dicendo che
Resoconti, f. 208 (1972 ^ 615) (500)
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determ inate cose non le aveva dette. In p a rti
colare, ini in te rru p p e allorché io ebbi a dire...
CA RFI’. E ’ la registrazione?
MANCUSO. No, non è la registrazione.
Com unque dispongo anche del nastro reg istra to. A llorché ebbi a rilev are che a Caltanis- setta, nel corso di un a dichiarazione fa tta in pubblico, il P resid ente della Regione aveva assicurato che sarebbero an d ati a quella pro vincia duem ila posti di lavoro, lo stesso ono
revole Fasino m i ha in te rro tto dicendo fra l’altro: io queste cose non le ho d ette perchè sono im a persona seria.
Non avrei preso la parola se non fosse la seconda volta che il Presid en te della Regione rivolge a me questa frase (oltre ad averla r i
volta ad altro collega, in a ltre occasioni).
Quindi, l ’onorevole Fasino ritie n e di essere solo lui la persona seria in questa Assem blea o, q uanto meno, che le a ltre sono persone poco serie.
DE PASQUALE. Ma, scusi, in che cosa consiste il fatto personale?
MANCUSO. A ppunto in questa dichiarazio
ne del P resid ente della Regione: io sono una persona seria e queste cose non le ho dette.
Invece egli queste cose le ha dette. Ho qui il giornale L a Sicilia di C atania del 3 maggio 1972, laddove si legge testu alm en te; « F asin o ha parlato anche dell’orm ai fam osa questione del pacchetto Cipe e delle polem iche sorte a C altanissetta p e r la m ancata inclusione della provincia nel program m a di nuovi insedia
m enti in d ustriali v a ra to dal Com itato in te r
m inisteriale per la program m azione econo
mica. Fasino ha detto che il centro di chimica secondaria é stato localizzato nella zona di Villarosa, sorgerà al confine tra le province di C altanissetta ed Enna e che i 4.400 posti di lavoro che esso creerà verran n o divisi tra le due provinole ».
Il Presid ente della Regione questo stesso concetto ha ribadito il giorno successivo, p a r
lando a Serradifalco. E io ho qui anche U giornale La Sicilia del giorno successivo dove si legge; « Il P residente della Regione ha p a r
lato a Serradifalco il 4 maggio, e nel discorso pronunziato, Fasino, dopo avere rib adito la posizione della Dem ocrazia cristiana... ha r i
badito che la provincia di C altanissetta non
è sta ta esclusa dal pacchetto Cipe, poiché concorrerà a ll’attribuzione dei 4.400 posti di lavoro del centro di chim ica secondaria che sorgerà al confine del territo rio di E nna », E’
ovvio, quindi, che queste cose l’onorevole F a sino aveva detto a C altanissetta.
Ma, a p a rte questo, posso indicare parecchi testim oni, tra cui il giornalista Nico Roxas, il giornalista De Cristoforo de L a Sicilia, il professor Cordaro, il signor Fuschi e anche l’onorevole T raina, che era sul palco dal quale il P resid en te della Regione prom m ziò il di
scorso. Ritengo che l ’onorevole T rain a sia una persona di onore e certam ente non potrà che conferm are la m ia dichiarazione.
Signor P residente, da quello che ho detto em erge chiaram ente che l ’onorevole Fasino non era autorizzato ad interrom perm i, così come ha fatto; e non era autorizzato, poi, a non spiegare, d u ran te la sua replica, la ra gione p e r la quale m i aveva in te rro tto affer
m ando che lui e ra u n a persona seria e che quelle cose non aveva detto.
D ’a ltra p arte, p e r concludere, signor P resi
dente, v o rrei ricord are al P residen te della Regione che determ inati atteggiam enti, che non spiegare, d u ran te la sua replica, la ra- sessore, il quale risponde alle interrogazioni in m an iera poco co rretta (e p otrei portare anche al rigu ard o degli esempi), non debbono tro v are ingresso in questa Assemblea. E d ’al
tro canto, signor Presidente...
PRESID EN TE. La prego di u sare a ltri ter
mini.
MANCUSO. A llora ascolti, signor Presi
dente. Mi rim etto, appunto, alla Presidenza e leggo u na risposta dell’Assessore al turismo, il quale si è espresso in questi term ini: «Ri
sulta accettabile anche aUa logica più sprov
v edu ta ». H a risposto in questi term in i ad una m ia interrogazione. Ed io m i rim etto, appunto, alla Presidenza dell’Assemblea, perchè di
chiari se è corretto o m eno u sare questi ter
mini.
Concludo, signor P residente, dicendo che non è affatto poco serio u n deputato il quale avanzi le richieste di un a provincia come quella di C altanissetta, che, come risu lta dagli ultim i dati del censim ento, ha perd u to ben 30 m ila u n ità lavorative, che è l’unico capo
luogo in E uropa in cui la popolazione decre
sce, e che si vede, ancora una volta, calpe
s ta ta dalla G iunta regionale, sia relativam ente
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ai posti di lavoro previsti dal cosiddetto
« pacchetto » , Cipe, sia p er quanto riguarda gli stanziam enti decisi, in questi ultim i tempi, dall’Assessore al turism o (infatti, come ho sottolineato in occasione del m io intervento nella sed u ta precedente, a Caltanissetta, su 600 milioni, ne sono stati assegnati 5, p ari allo 0,97 p e r cento).
MATTAE.ELLA, A ssessore alla Presidenza, delegato al bilancio. Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.
MATTARELLA, A ssessore alla Presidenza, delegato al bilancio. Signor Presidente, ono
revoli colleghi, non posso che respingere il tono e la sostanza delle dichiarazioni del col
lega Mancuso, an zitu tto p er le valutazioni di ordine personale che m i sem bra assoluta- mente fuori posto rivolgere, in quest’Aula, in assenza dell’interessato. Le respingo, poi, an
che per la p a rte rife rita al Governo in rela
zione a ll’accusa secondo la quale la Giunta regionale calpesti gli interessi di una provin
cia. Il G overno ritiene di avere fatto il proprio dovere n e ll’interesse della Sicilia.
Il P resid ente della Regione valu terà se dare peso a queste afferm azioni e se rispondere o no; m a io, ripeto, non posso non respingere il tono e la sostanza delle stesse.
Annunzio di presentazione di disegno di legge.
PRESIDENTE. Comunico che è stato p re
sentato, in d ata 30 giugno 1972, dagli onore
voli Bombonati, G ium m arra, Trincanato, G ril
lo, Lo Curzio, M antiene, T raina e Lo Giudice, il seguente disegno di legge: «N orm e sulla disciplina giuridica della professione agri
cola» (209).
Comunicazione d’invio di disegno di legge alla Commissione legislativa competente.
PRESIDENTE. Comunico che, in data odierna, il seguente disegno di legge è stato inviato alla Commissione «A gricoltura, fore
ste, industria, commercio, pesca e artigia
nato»; «N orm e rig uardan ti l’Az.A.Si., l’Ems e l’Espi » (206).
Congedo.
PRESIDENTE. Comunico che l ’onorevole Nicita, con lette ra del 27 giugno scorso, ha chiesto quindici giorni di congedo, a decor
rere dal 20 giugno, p er m otivi di salute.
Non sorgendo osservazioni, il congedo si in tende accordato.
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segre
tario a dare lettu ra delle interrogazioni p e r
venute alla Presidenza.
lOCOLANO, segreta7'io jf.:
« Al Presidente della Regione, per cono
scere quali iniziative e provvedim enti abbia adottato oppure intenda adottare per assicu
rare l’applicazione della legge 12 febbraio 1972, num ero 3, che estende a totale carico della Regione l ’assistenza farm aceutica ai col
tivatori diretti, e per far sì che la suddetta legge venga resa operante anche in quei Co
m uni della Regione ove non esiste conven
zione tra i medici e le Casse m utue comunali coltivatori diretti e nei quali le prestazioni del medico sono pagate a notula dagli in teres
sati, e quindi in form a ind iretta per l’Ente.
Inoltre gli interroganti chiedono di sapere quali iniziative intenda assum ere il Governo regionale p er concretizzare le convenzioni tra le Casse m utue comunali ed i medici, i quali chiedono compensi sulla base di quelli già ora percepiti da parte dell’Inam p e r gli assistiti dell’agricoltura, m entre il lavoro eseguito per i coltivatori diretti è senza dubbio inferiore a quello svolto dai medici p e r i m u tu ati Inam » (333). (G li interroganti chiedono lo svo lgi
m ento con urgenza)
Bo m bonati - Giu m m a r r a.
« A ll’Assessore alla pubblica istriizione, per sapere se è a conoscenza del disagio grave in cui si trovano alunni ed insegnanti delle scuo
le sussidiarie in conseguenza dello sciopero indetto dal Sindacato autonom o dei d iretto ri didattici della Regione siciliana.
I direttori didattici, infatti, si rifiutano di dar corso a qualsiasi operazione am m inistra
tiva rigu ardante le scuole regionali, compresi
R esoconti P arlam en tari — 1520 — A ssem b lea R egionale Siciliana
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gli esam i delle scuole sussidiarie e il paga
m ento degli stipendi alle insegnanti. Ciò al fine di o ttenere l ’aum ento della indennità regionale, concessa dalla Regione siciliana.
Tenuto conto che l ’attu ale agitazione dei di
re tto ri didattici tro v a causa p rim aria nella m ancata regolam entazione dei rap p o rti fra Stato e Regione, in ordine anche al m ancato passaggio degli uffici e del personale della Scuola p rim aria siciliana alla Regione, gli in
terro g an ti chiedono di conoscere quali inizia
tive e provvedim enti si intendano pren dere p e r su perare la crisi attu a le che rig u ard a alum ii, fam iglie ed insegnanti delle scuole sus
sidiarie e p e r rim uovere la crisi di fondo della scuola elem entare in Sicilia » (334).
Cagnes - Me s s in a - Ch e s s a r i - Ar n o n e.
PRESID EN TE. Le interrogazioni testé lette saranno iscritte a ll’ordine del giorno p e r es
sere svolte al loro turno.
A nnunzio di interpellanza.
PRESIDEN TE. Inv ito il deputato segreta
rio a dare le ttu ra della in terpellanza p erv e
n u ta alla Presidenza.
lOCOLANO, segretario ff.:
« A ll’Assessore a ll’in d u stria e commercio p e r conoscere quali m otivi abbiano indotto l’Espi a proporre la fusione Esa-Ires; e p er accertare quali valutazioni e studi abbiano preceduto tale determ inazione, so p ra ttu tto in presenza della particolare pesantezza di u n settore ove già insistono, con difficoltà, n u m erose iniziative p rivate da cui traggono la
voro centinaia di dipendenti » (99).
D ’Ac q u ist o - Bo m b o n a t i.
PRESIDEN TE. A vverto che, trascorsi tre giorni d all’odierno annunzio, senza che il Go
vern o abbia dichiarato che respinge l’in te r
pellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende tra tta rla , l’interpellanza stessa sarà iscritta a ll’ordine del giorno p e r essere svolta al suo turno.
R ichiesta di procedura d’urgenza per l ’esam e di disegno di legge.
PR ESID EN TE. Si passa al p u n to secondo d ell’ordine del giorno; Richiesta, da parte d ell’onorevole Russo M ichelangelo, di proce
d u ra d ’urgenza con relazione orale p e r il disegno di legge: « Istituzione di corsi di qua
lificazione professionale e di perfezionam ento in favore dei lavo rato ri già dipendenti della d itta M. I. C. (M editerranea in d u stria confe
zioni) di Sciacca » (207).
RUSSO M ICHELANGELO. Chiedo di p ar
lare.
PRESID EN TE. Ne h a facoltà.
RUSSO M ICHELANGELO. Signor Presi
dente, onorevoli colleghi, la richiesta tra e ori
gine dalla esigenza di d are la possibilità alle m aestranze della M editerranea in d u stria con
fezioni, di gestire, in u n lasso di tem po rela
tivam ente breve, questa azienda che, allo stato attu ale, è fallim en tare a causa di una cattiva gestione (non p e r a ltre ragioni). Gli operai hanno costituito, subito dopo la dichia
razione di fallim ento, un a cooperativa, la M elcat, p e r gestire d irettam en te l’azienda.
Ora, il senso del nostro disegno di legge è proprio quello di non fare disperdere queste m aestranze, di m etterle nelle condizioni di at
tendere il m om ento in cui si risolverà tutto l ’ite r della dichiarazione di fallim ento e, quindi, dare la possibilità alle stesse, in un tem po relativ am ente breve, di gestire questa azienda che, dal punto di v ista produttivo, ha anche un a sua logica ed u n a sua redditività.
PRESIDEN TE. Pongo in votazione la ri
chiesta di p rocedura d ’urgenza con relazione orale p e r il disegno di legge num ero 207.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
tra rio si alzi.
(E’ approvata)
Per Io svolgim ento di interrogazione e di inter
pellanza.
PR ESIDEN TE. L ’ordine del giorno al pun
to terzo reca lo svolgim ento di interrogazioni e di interpellanze.
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DE PASQUALE. Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. N e ha facoltà.
DE PASQUALE. Signor Presidente, non sono p resen ti in A ula nè il Presidente della Regione, nè l’Assessore al lavoro, i quali avrebbero dovuto rispondere alla n ostra in
terrogazione, nu m ero 293, concernente l’assi
stenza farm aceutica g ratu ita concessa ai col
tivatori d iretti, con decorrenza 1“ luglio 1972, dalla legge 11 febbraio 1972, num ero 3.
Già da due giorni, in base alla legge, i colti
vatori d ire tti avrebbero dovuto godere, della assistenza farm aceutica gratuita, invece non è così. N è si riesce a sapere come stiano effet
tivam ente le cose. A tal proposito, un mese e mezzo fa abbiam o presentato questa in terro gazione, che è d ire tta al Presidente della Regione. N ella conferenza dei capigruppo ab
biamo insistito rip etu tam en te perchè venisse svolta p rim a del 1° luglio 1972. Invece ciò non è avvenuto, nè oggi esiste la possibilità di svolgerla, d ata l’assenza dell’Assessore al lavoro.
Ora, signor P residente, vorrei dirle che le iaterrogazioni, particolarm ente alcune, che investono problem i di enorm e interesse (vedi, appunto, questa che rig u ard a l’applicazione di una legge che è sta ta strapp ata all’Assemblea e la cui attuazione oggi è attesa da centinaia di m igliaia di fam iglie della Sicilia), hanno un senso soltanto a condizione che si possano svolgere con u n a certa tem pestività; partico
larmente, ripeto, allorché tra tta si di questioni di grande rilievo. Noi avevam o presentato l’in
terrogazione con la speranza che il Governo dimostrasse quel m inim o di sensibilità neces
saria in questi casi. Invece, neanche stasera, a quanto pare, si p otrà svolgere questa in te r
rogazione, m algrado n ell’ultim a conferenza dei capigruppo noi avessimo insistito perchè, almeno oggi, venisse svolta.
Ed allora, sarei a pregarla, onorevole P re sidente, di in terv en ire direttam ente sull’As- sessore Aleppo, tito lare del ramo, perchè ven
ga qui a rispondere; oppure, se non intende
^^arlo, il Presiden te della Regione può senza altro surrogarlo, in quanto l’interrogazione è diretta a lui e la m ateria sovrasta l’interesse particolare dell’Assessorato, perchè investe '^na questione politica e sociale di grande ri
cevo. Quindi, o il Presidente della Regione o l’Assessore rispondano oggi, o tu tt’al più do
mani. Ritengo che l’opinione pubblica siciliana abbia il diritto di sapere perchè l’assistenza farm aceutica ai coltivatori d iretti non è sta ta assicurata e quali sono le difficoltà che osta
colano l’applicazione della legge.
Signor Presidente, la prego, pertanto, viva
m ente, per un problem a di tan ta portata, di intervenire con particolare efficacia presso coloro i quali hanno il dovere di rispondere all’interrogazione.
PRESIDENTE. Onorevole De Pasquale, il Presidente della Regione aveva dem andato la trattazione della interrogazione num ero 293 all’Assessore al lavoro e alla cooperazione. La Presidenza si renderà in terp rete delle sue giuste osservazioni, per modo che l’interro g a
zione possa essere svolta al più presto, possi
bilm ente entro la corrente settim ana.
DE PASQUALE. Ogni giorno che passa...
PRESIDENTE. Lo so, m a la Presidenza può solamente far presente all’Assessore al lavoro la sua richiesta di rispondere a ll’in te r
rogazione al più presto possibile, data l ’im portanza dell’argomento.
BASSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BASSO. Signor Presidente, nel corso di una delle sedute precedenti, si stabilì di svol
gere l’interpellanza num ero 90 (concernente i sei operai m orti a Passo M artini) nella prim a seduta utile. Se per la prim a seduta utile s’in tende quella odierna, sollecito lo svolgimento dell’interpellanza, che è rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore al lavoro.
PRESIDENTE. Onorevole Basso, la in te r
pellanza num ero 90 è all’ordine del giorno della seduta odierna. Tuttavia, la invito a rin novare la richiesta non appena sarà presente in Aula l ’Assessore al lavoro.
BASSO. Chiedo tim ilm ente scusa, signor Presidente, ma, poiché la data di svolgimento fu fissata m artedì scorso, sono costretto ad aggiungere, alla protesta dell’onorevole De Pasquale (del resto si tra tta di un argom ento diverso), quella mia.
Ritengo che l’Assessore al lavoro sia quello
R e s o co n ti P a rla m e n ta ri — 1522 A s s e m b le a R e g io n a le S icilia n a
VII Leg is l a t u r a LXXXIII SEDUTA 3 Lu g l i o 1972
che in questo periodo abbia subito il m aggior num ero di proteste, dai sindacati alle varie organizzazioni. Mi riservo, com unque, allor
quando l ’interpellan za v e rrà svolta, di fare alcuni apprezzam enti sul ruolo d ell’Assesso- ra to del lavoro e dello stesso Assessore in Sicilia.
Svolgim ento di interrogazioni e di in terp el
lanze.
PR ESID EN TE. Si passa allo svolgim ento di interrogazioni e di interpellanze.
Si inizia con lo svolgim ento delle in te rro g a zioni relativ e all’A ssessorato deU’agricoltura e delle foreste.
Interrogazione num ero 221, deU’onorevole Tortorici, a ll’Assessore a ll’agricoltura e fo
reste, « p e r sapere;
— se è a conoscenza che le u ltim e piogge hanno provocato — p e r la terza volta ■— la ro ttu ra degli argini del bacino im brifero del fiume V erdura, in te rrito rio di R ibera, cau
sando enorm i danni agli im pianti ed alle col
tu re ortofrutticole;
— se non ritiene, pertan to, opportuno di
sporre accurate indagini onde accertare even
tu ali responsabilità nella progettazione ed esecuzione dell’opera, realizzata a cura del- l’Esa;
— se non intende autorizzare, inoltre, la redazione di un nuovo p ro g etto che preveda la costruzione degli argini in calcestruzzo, con tu tti gli accorgim enti tecnici adeguati alla reale p o rta ta delle acque.
L ’interrogante, infine, chiede di sapere in che m isu ra l’Assessore all’agricoltura e fore
ste intende risarcire i danni subiti dagli agri
coltori agli im pianti e alle colture o rto fru tti
cole ».
L ’onorevole Assessore a ll’agricoltura e fo
reste ha facoltà di rispondere.
D ’ALIA, A ssessore all’agricoltu ra e foreste.
Onorevole P residente, onorevoli colleghi, il problem a della integrale sistem azione del b a
cino im brifero del fiume V erd u ra è a ll’a tte n zione d e ir A m m inistrazione regionale della agricoltura e delle foreste, la quale si sta ado
p erando per p redisporre u n organico piano di
in te rv en ti sistem atori (quali rim boschim enti, costruzioni di briglie, difesa saltu aria di spon
de ed altro) nel bacino, allo scopo di rid urre, entro m inim i com patibili con la n a tu ra del terren o e col ca ra tte re delle precipitazioni, il sistem a idrogeologico e di trasp o rto a valle dei m ateriali asportati.
L ’integrale sistem azione del bacino del fiu
me V erdura, secondo la valutazione fatta d a ll’Esa in d a ta 16 gennaio 1971, im porte
rebbe un a spesa di lire 4 m iliardi e mezzo circa. Il G overno regionale si rend e p e rfe tta m ente conto d ell’im portanza del problem a e non m ancherà di ad ottare quegli interventi che saran no possibili, anche in relazione alle disponibilità finanziarie che p o tran no venire dalla ta n to attesa legge nazionale p e r la di
fesa del suolo.
Ciò prem esso, si deve d ire che la ro ttu ra degli argini, evidenziata d all’onorevole in te r
rogante, si è verificata in occasione della vio
len ta piena del fiume V erd u ra nel gennaio del corrente anno. Essa h a interessato circa il 17 p e r cento della lunghezza complessiva degli argini realizzati d all’Esa sulla bassa valle del fiume, p er u na lunghezza di chilo
m etri 1,344 circa. U na aliquota p a ri al 10 per cento circa degli argini stessi è stata parzial
m ente danneggiata; m a questa, unitam ente ai rim an en ti argini non danneggiati, è tu tto ra a tta a contenere la piena del fiume ed a sal
vag u ard are i fondi latista n ti dalle esondazio- ni, come è tra l ’altro pro vato dal recente im
pianto, da p a rte di p ro p rietari e coltivatori dei fondi adiacenti, di nuovi agrum eti in zone riguadagnate a ll’agricoltura a seguito della realizzazione degli argini stessi.
Da quanto è stato accertato con i verbali di constatazione di danni, re d a tti a seguito di sopralluoghi alla presenza di funzionari del- l ’Ufficio del Genio civile di Agrigento, i danni stessi sono dovuti a causa di forza maggiore, essendosi verificati in dipendenza di eccezio
nali p o rtate di piena del fiume V erdura. Ov
viam ente, ta li dan ni potranno essere rimossi p rim a dell’ultim azione dei lavori appaltati, integrando, ove necessario, quelle opere di varian te e di assestam ento dei tra tti dell’alveo colpiti dall’evento di piena. In tal senso si stanno predisponendo i relativ i adempimenti.
P e r quanto rig u ard a la richiesta dell’onore
vole in terro g an te relativ a ai danni subiti dagli agricoltori e agli im pianti delle colture orto- frutticole, si deve dire che gli stessi ris u lta n o ,
Resoconti P arlam en tari 1523 — A ssem blea R egionale Siciliana
VII Leg isla tu r a LXXXIII SEDUTA 3 Lu g lio 1972
dagli accertam enti effettuati daU’Ispettorato provinciale dell’ag ricoltura di Agrigento, di m odestissim a en tità e piuttosto si devono ri
tenere com plem entari agli effetti prodotti da una g randin ata avven uta il 31 dicem bre del 19'71 nella località V erdura, p er la quale l’As- sessorato sta predisponendo le iniziative atte a venire incontro alla richiesta degli agricol
tori colpiti d a ll’evento calamitoso, chiedendo in loro favore la dichiarazione di carattere di eccezionalità, ai fini degli in terv en ti di cui al
l’articolo 7 della legge 21 ottobre 1968, num e
ro 1088, che consente sgravi fiscali.
PRESIDENTE. L ’onorevole Tortorici, in te r
rogante, ha facoltà di dichiarare se sia soddi
sfatto o meno.
TORTORICI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la risposta dello onorevole Assessore non è certam ente soddisfacente e direi che neanche risponde alla re a ltà dei fatti, in quanto la ro ttu ra degli argini si riferisce a lavori ancora in corso e non ultim ati.
Il problem a del fiume V erdura è stato posto all’attenzione dell’Assessorato dell’agricoltura fin dal 1961, allorquando si avvertì la necessità di costruire gli argini. A llora noi insistemmo perchè gli argini fossero costruiti in calce- struzzo. A lcuni tecnici dell’Assessorato e del- l’Esa ritennero, invece, che potevano essere costruiti in te rra b attu ta. Ebbene, nel corso dei lavori, p e r i quali sono stati impiegati, onorevole Assessore, circa 250 milioni, questi argini sono stati p o rtati via dalla piena del fiume e ne resistono alcuni che non hanno oggi nessun valore. I contadini della zona, pensando che l’estate va a finire e si appros
sima l’inverno, valutano che, con le prossime piogge, i danni saranno enormi.
Il problem a noi l ’abbiam o posto all’E nte di sviluppo agricolo e all’Assessorato, per un intervento imm ediato, prim a che giunga l ’in
verno; altrim en ti i danni sarebbero inestim a
bili. Si tra tta di una zona coltivata tu tta ad agrumeti, ad im pianti specializzati e, quindi, bisogna interv en ire urgentem ente. Avevo avu
to notizia, prim a ancora di presentare l’inter- l'ogazione, che già si era provveduto addirit
tura a stanziare 300 milioni; m a dalla risposta dell’onorevole Assessore, ciò non risulta.
Comunque, posso preannunciare che già i contadini p ro p rietari della zona si sono orga- '^izzati, hanno costituito im comitato e al più
presto chiederanno di conferire con l ’Asses- sore per affrontare radicalm ente il problem a.
Vero è che occorre una spesa di q u a ttro m i
liardi e mezzo, m a non si pensa assoluta- m ente di im>piegare subito questo denaro. Si trattereb b e di costruire i prim i tronchi di a r
gine; e costruirli bene, cioè, non in te rra b a t
tuta, perchè u n argine di questo genere è d a n noso. I lavori bisogna farli ed in modo d u ra turo.
Pertanto, non solo m i dichiaro insoddisfatto della risposta dell’Assessore, m a ritengo che le notizie dallo stesso fornite siano del tu tto inesatte, anche perchè, p e r quanto rigu arda i risarcim enti p er i danni provocati dalla g ran dinata, essi riguardano un ’a ltra zona, a m onte rispetto al pim to in cui si sono verificate le ro ttu re degli argini; i contadini di questa zona non hanno avuto alcun risarcim ento.
La interrogazione forse sarà servita per porre questo problem a aU’attenzione dell’As
sessore, m a noi pensiam o che il problem a stesso debba essere affrontato radicalm ente e in modo anche tempestivo, perchè si va in
contro aU’inverno e, quindi, alle piogge, ed i danni che subiranno queste zone saram io enormi. Ripeto, mi dichiaro insoddisfatto e impegno fin da ora l’Assessore a ricevere, al più presto, una delegazione degli interessati, per affrontare in term ini concreti il problem a del fiume V erdura.
PRESIDENTE. Poiché gli interroganti non sono presenti, alle seguenti interrogazioni sarà data risposta scritta:
num ero 166, degli onorevoli Chessari e Ca- gnes, concernente: « Interruzione dei lavori di costruzione della diga sul fiume Irm inio»;
num ero 226, dell’onorevole Cagnes, concer
nente: « F urto di talee m adri assegnate ai vivaisti di Comiso dall’istitu to della vite e del vino » ;
num ero 237, degli onorevoli Corallo e M otta a ll’oggetto: « Intervento in favore delle col
tu re specializzate della fascia costiera rag u sana danneggiate dai recenti nubifragi » ;
num ero 238, dell’onorevole Traina, a ll’og
getto : « Liquidazione della integrazione del prezzo del grano e dell’olio agii operatori agri
coli di alcuni comuni della provincia di Cal- tanissetta » ;
R esoconti P arlavzen tari — 1524 — A ssem b lea R egionale Siciliana
V II Le g i s l a t u r a L X X X III S E D U T A 3 Lu g l io 1972
num ero 267, deU’onorevole Cusimano, al
l ’oggetto: « Definizione delle p ratich e di in te grazione del prezzo del grano p e r gli anni 1969-70 e 1970-71 »;
n um ero 274, dell’onorevole Corallo, concer
nente: « T ra tte n u te sullo stipendio ai dipen
den ti dello S tato in servizio presso gli Isp et
to ra ti ag rari della Regione » ;
n um ero 288, d ell’onorevole Cusimano, con
cernente; « P rov ved im enti in favore dei colti
v a to ri della provincia di C atania danneggiati dalla g ran d in ata del 2-3 m aggio 1972 ».
Si passa a ll’interrogazione nu m ero 233, del
l ’onorevole L auricella, a ll’Assessore a ll’ag ri
coltura e foreste, « per sapere;
1) qu ali siano i m otivi che tu tto ra im pe
discono l ’assegnazione agli in teressati colti
v ato ri concessionari del fondo di p ro prietà della d itta Scaduto M endola - L a Lum ia, sito nel te rrito rio del com une di L icata e di Cam pobello di Licata ed esteso 238 ettari;
2) qu ali provvedim enti in ten d a ado ttare p e r rim uovere gli ostacoli che si frappongono al risp e tto della legge regionale 25 luglio 1960, nu m ero 29 e p e r im pedire che i vecchi p ro p rie ta ri continuino ad u su fru ire ingiusta
m ente della ren d ita fondiaria a danno dei col
tiv ato ri in teressati ».
L ’onorevole Assessore a ll’ag rico ltura e fo
reste ha facoltà di rispondere.
D ’ALIA, A ssessore all’agricoltu ra e fo
reste. Onorevole Presidente, onorevoli colle
ghi, le d itte Scaduto, M endola, La L um ia A n
gela e Francesca hanno conferito, in applica
zione della legge regionale siciliana di riform a ag raria 27 dicem bre 1950, nu m ero 104, e tta ri 248 circa di terren o ricadente nei com uni di L icata e Cam pobello di Licata, giusta decreti dell’Assessore a ll’agricoltura e foreste, che risalgono al 27 agosto del 1966. L ’assegna
zione di tali terren i, ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 25 luglio 1960, num e
ro 29, va effettu ata a favore degli affittuari o m ezzadri delle ditte conferenti che hanno m a
nualm ente ed in in terro ttam en te coltivato i te rre n i stessi nel quinquennio precedente la d ata degli accertam enti, già effettu ati dalla A m m inistrazione regionale dell’agricoltura.
Tali accertam enti si sono p ro tra tti p e r lungo tem po a causa delle difficoltà am bien
tali inco ntrate nello svolgim ento del lavoro che, tra l’altro, hanno reso necessario u n con
tinuo aggiornam ento della situazione, al fine, so p rattu tto , di acciarare lo stato di fatto degli aventi d iritto che, in possesso dei te rre n i di che tra tta si, solo dal 1966 hanno m atu rato il d iritto alla assegnazione alla fine della de
corsa an n ata agraria.
P eraltro , dal lato tecnico, la elaborazione dei piani di ripartizione ha im portato u n note
vole lavoro a causa delle quote di esigua superficie che si sono dovute costituire al fine di ev itare l’estrom issione dei coltivatori diretti dai risp ettiv i fondi.
Lo stato della pratica, d istinta per contrada, è il seguente; contrada Ficuzza; piano di ripartizione 1162, lotti 55, e tta ri 68 circa. Tali lo tti sono sta ti assegnati agli aventi diritto e consegnati agli stessi nel novem bre del 1971;
contrada F av aro tta; piano di ripartizione 1162, suppletivo lotti 61, e tta ri 113 circa. Tale pia
no è stato inviato, p e r l ’approvazione di rito, alle com petenti a u to rità dell’isp e tto ra to regio
nale dell’ag rico ltura in d ata 15 m arzo 1972.
E ’ in elaborazione, a cura della competente sede zonale, il relativo tipo di frazionamento, atto q u est’ultim o necessario al fine di potere procedere a ll’assegnazione, m ediante atto no
tarile, dei lo tti compresi nel citato piano;
contrada C atena : e tta ri 63 circa, piano in fase di avanzata elaborazione. Anche p e r tale pia
no dovrà procedersi alla compilazione del relativo tipo di frazionam ento prim a di pas
sare agli a tti conseguenziali.
PR ESIDEN TE. L ’onorevole L auricella ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto o meno.
LAURICELLA. Onorevole P residente, ono
revole Assessore, l’interrogazione in effetti rig u ard a tu tta un a procedura relativ a allo scorporo di 248 e tta ri di terreno, di cui lei ha parlato, che postula u n ite r m olto lungo.
I te rre n i app arten en ti alla d itta Mendola, Scaduto, La Lum ia, sono stati scorporati con la legge di riform a agraria nel 1950. A seguito della notifica del provvedim ento di scorporo, la d itta h a avanzato ricorso al Consiglio di giustizia am m inistrativa; ci son voluti 13 anni prim a che detto ricorso venisse esaminato (esattam ente nel 1963); e si è concluso con una decisione negativa p e r la ditta, perchè del tu tto infondato.
Dopo di che, d ’intesa tra l ’Esa, l ’A s s e s s o -
Resoconti P arlam en tari — 1525 — A ssem blea R egionale Siciliana
V II Le g is l a t u r a L X X X III S E D U T A 3 Lu g l io 1972
rato deU’agricoltura e le organizzazioni sinda
cali, si è deciso, come lei ha accennato, di as
segnare questi te rre n i secondo le prescrizioni dell’articolo 2 della legge 25 luglio 1960, n u mero 29, vale a dire a quei contadini che po
tevano dim ostrare di avere coltivato i terren i stessi negli ultim i cinque anni. Tale intesa venne praticam ente raggiunta n ell’anno 1965.
Da allora ad oggi sono passati altri 7 anni per arrivare alla assegnazione dei terreni. Di con
seguenza, grosso modo, sono passati 20 anni dall’inizio della procedura di scorporo fino all’assegnazione. E ciò è avvenuto non sol
tanto p e r m otivi procedurali, m a anche per ragioni di ordine politico. Si tra tta di un gros
so feudo con cm, alla fam iglia La Lumia, per oltre cento anni, è stata data la possibilità di opprim ere u n popolo di contadini.
Ora, siccome ci sono i funzionari dell’Esa im pegnati in questa vicenda, nel concludere queste mie precisazioni, la vorrei pregare, onorevole Assessore, di evitare che passino altri 10 anni p rim a che si completi il piano di ripartizione. L ’accertam ento degli aventi diritto già è stato fatto. Si tra tta , quindi, di completare il piano di ripartizione e di proce
dere a ll’assegnazione con atto notarile. M auguro che tu tto ciò possa avvenire nell’arco del mese di luglio, per evitare che, all’inizio del nuovo anno agrario, la ditta La Lum ia con
tinui a rim an ere pro prietaria di questi terreni.
Mi dichiaro, pertanto, parzialm ente soddi
sfatto della risposta del Governo.
PRESIDENTE. Si passa all’interrogazione numero 242, degli onorevoli Carfi ed Arnone:
« Esclusione della provincia di Caltanissetta dalle provvidenze p er le zone danneggiate dal nubifragio del settem bre 1971 ».
D’ALIA, A ssessore all’agricoltura e foreste.
Signor Presidente, propongo che questa in ter
rogazione venga svolta unitam ente alle in te r
pellanze num eri 68 e 69, la prim a a firma del
l’onorevole T raina e la seconda degli onore
voli M antione, M angione, Traina e Mancuso, che tra tta n o identica m ateria.
PRESIDENTE. L ’interrogazione num ero 242 v errà svolta unitam ente alle interpellan
ze num eri 68 e 69.
Non sorgendo osservazioni, così rim ane sta
bilito.
Si passa alla interrogazione numero 253,
dell’onorevole Mancuso, al P residente della Regione e all’Assessore all’agricoltura e fore
ste, « per sapere:
1) se sono a conoscenza che gli uffici pro
vinciali dell’Esa di Caltanissetta, sono stati sfrattati dai locali nei quali erano allogati;
2) se sono a conoscenza che, dopo lungo peregrinare da un locale ad un altro, i m obili degli uffici, unitam ente al carteggio ed alle pratiche, sono stati amm assati nei locali in cui era sistem ata la P retura, per cui gli uffici non funzionano completamente;
3) se sono a conoscenza dei gravissim i di
sagi che detto stato di cose determ ina, p er il completo arresto di tu tte le pratiche in via di istruzione ed in via di liquidazione;
4) quali provvedim enti hanno assunto o intendono assum ere al fine di ovviare a tale gravissimo stato di cose ».
L ’onorevole Assessore all’agricoltura e fo
reste ha facoltà di rispondere.
D’ALIA, Assessore all’agricoltura e foreste.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, lo sfratto dell’immobile adibito a sede deU’Uffi- cio provinciale dell’Esa di Caltanissetta è stato disposto dall’autorità giudiziaria a seguito della disdetta data dal proprietario dell’im mobile medesimo. Sono seguite delle tra tta tive per l’acquisizione in affitto di nuovi locali ed in data 18 febbraio 1972 il consiglio di amministrazione dell’Ente ha deliberato di prendere in affitto l’immobile sito in via Leo
ne XIII, offerto dalla ditta Sollami Giuseppe, la quale ha consentito l’occupazione dei locali impegnandosi ad accettare il canone che do
veva essere stabilito dal competente Ufficio tecnico erariale. La situazione, pertanto, può ritenersi normalizzata.
PRESIDENTE. L ’onorevole Mancuso ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto o meno.
MANCUSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, effettivam ente ho seguito la vicenda che ora, finalmente, si è norm alizzata. Nel mo
m ento in cui gli uffici furono trasferiti in questo nuovo edificio, m ancavano i term osi
foni e le porte, inconvenienti ai quali si è ora ovviato. Oggi, quindi, mi posso dichiarare sod
disfatto della risposta.
R e so co n ti, f. 209 (500)
R esoconti P arlam en tari — 1526 — A ssem b lea R egionale Siciliana
V II Le g is l a t u r a L X X X III S E D U T A 3 Lu g l io 1972
PRESIDEN TE. Segue l ’interrogazione n u m ero 260, degli onorevoli Cagnes e Chessari, concernente: « Applicazione della legge regio
nale num ero 26, del 29 ottobre 1964, concer
nente agevolazioni p e r l ’im pianto di serre ».
D ’ALIA, A ssessore a ll’agricoltura e foreste.
Signor Presidente, siam o d ’accordo con gli in terro g an ti di rin v iarn e lo svolgimento.
PRESID EN TE. P e r accordo in terv en u to fra in terro g an ti e Governo, lo svolgim ento della interrogazione num ero 260, è rinviato ad a ltra seduta.
Si passa alla interrogazione num ero 269, degli onorevoli Tortorici, L auricella e M arino Gioacchino, a ll’Assessore a ll’agricoltura e fo
reste « per conoscere quali provvedim enti il G overno intende adottare al fine di assicurare un servizio p erm anente e g ratu ito p e r la lotta an tip arassitaria a mezzo di aerei. Ciò nella considerazione che vaste zone a colture agri
cole specializzate (agrum eti, fru tte ti, vigneti, oliveti, ecc.) vengono rip etu tam en te colpite da m alattie p arassitarle con gravi danni alla p ro duzione; che i produttori, non disponendo di mezzi tecnici e finanziari sufficienti ed ade
guati, non riescono singolarm ente a prevenire e com battere tali m alattie; che in alcuni casi l’A ssessorato dell’agricoltura e foreste è in te r
venuto con la erogazione di co n tribu ti p er l’impiego di mezzi aerei per lo spargim ento di insetticidi, ottenendo risu lta ti lusinghieri ».
L ’onorevole Assessore a ll’agricoltura e fo
reste ha facoltà di rispondere. -
D ’ALIA, A ssessore all’agricoltura e foreste.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, in relazione alla interrogazione degli onorevoli T ortorici ed altri, si fa prelim inarm ente rile v are che gli in terv en ti con i mezzi aerei pro gram m ati d all’Assessorato regionale d ell’agri
coltura e foreste sono stati effettuati con spesa a totale carico deirA m m inistrazione, a norm a dell’ultim o comma d ell’articolo 7 della lègge 27 ottobre 1966, num ero 910 (Secondo piano verde). Tali form e di in terv en to si sono rese possibili in quanto si è tra tta to , p er come p rescritto dal precitato articolo di legge, di focolai di infestazione o di infezioni parassi
ta rle che p er la prim a volta si m anifestano nelle zone colpite. Oggi, ove dovessero ricor
rere tali situazioni obiettive, l ’Assessorato re gionale dell’agricoltura trovasi nella impossi
b ilità di cu rare u n a qualsiasi form a di in te r
vento p er m ancanza di appositi fondi in bi
lancio, in q uanto quelli in a tto disponibili sono stati p rev en tiv ati p er l’impiego nella lo tta d ire tta contro la ascidiella da attuarsi nel prossim o inv ern o nella fascia costiera orientale della provincia di Palerm o.
P u r facendo presente, poi, che gli in te r
v en ti di lo tta an tip arassitaria a tappeto col mezzo aereo non possono essere generalizzati p er vari m otivi di ordine tecnico, biologico ed anche sociale, il Governo, tu ttav ia, esam inerà l ’opportunità di ap p ro n tare un apposito dise
gno di legge di finanziam ento, prevedendo anche in te rv en ti d ire tti a carico deirA m m i
nistrazione p e r quelle m anifestazioni parassi
ta rle che dovessero verificarsi n e ll’am bito di q uanto previsto dalla vigente legislazione.
PR ESIDEN TE. L ’onorevole T ortorici ha fa
coltà di dich iarare se sia soddisfatto o meno.
TORTORICI. Onorevole P residente, pren do atto d ell’impegno assunto d a ll’onorevole Assessore circa la possibilità di v a ra re una nuova legge che affronti questo problem a, che credo non stia nel reperim ento dei mezzi di finanziam ento, m a nella necessità di accertare se detto servizio sia da rite n ersi utile e neces
sario p er l ’agricoltura (i fondi, poi, così come esistono p e r tu tte le a ltre cose ci saranno an
che per questo). Io lo ritengo non solo utile m a indispensabile, perchè nelle zone soprat
tu tto a colture specializzate, se non c’è un in terv en to collettivo nella lotta antiparassi
taria, non è possibile al singolo produttore, al singolo contadino, debellare le m alattie delle piante. Se questa lotta an tip arassitaria non viene eseguita in m an iera generahzzata e con
tem poraneam ente, a nu lla vale che la con
duca il singolo coltivatore nel suo fondo, m entre il vicino non se ne cura. Così come oggi si av verte la necessità di u n servizio sa
n itario generale e g ratu ito p er tu tti i cittadini ritengo che la stessa necessità bisogna sentire anche p e r quanto rigu ard a l’agricoltura.
Circa alcuni problem i di carattere scienti
fico o meno, si tra tta di adottare determ inati accorgim enti, m a ritengo siano di facile solu
zione. Del resto, abbiam o avuto (come ho già detto in a ltra occasione a ll’onorevole A sses
sore) un a esperienza abbastanza positiva in questo senso. Si è verificato il fenomeno della lim andria, che era assolutam ente im possibile
Resoconti P arlam en tari 1527 — A ssem blea R egionale Siciliana
VII Le g i s l a t u r a LXXXIII SEDUTA 3 L u g l i o 1972
combattere da parte dei singoli, m entre con l’intervento deU’Assessorato, attraverso la di
sinfestazione eseguita col mezzo aereo, è stata debellata in modo definitivo, con grande utile per l’agricoltura perchè era in pericolo non solo la produzione di un anno, ma forse anche quella degli anni avvenire, dato che quel pa
rassita distruggeva addirittura la pianta.
Ora, siccome m alattie di questo genere (vedi la pisilla ed altre) incominciano a, ma
nifestarsi sempre più, ritengo che veramente questo problema debba essere posto all’atten
zione del Governo perchè si adottino provve
dimenti adeguati. Prendiamo, pertanto, atto della intenzione del Governo di approntare un apposito disegno di legge di finanziamento.
PRESIDENTE, Si passa alla interrogazione numero 275, degli onorevoli Messina e De Pasquale, all’Assessore all’agricoltura e fo
reste « p er conoscere quali iniziative intende prendere per ottenere dagli organi del Gover
no centrale una revisione dell’elenco dei co
muni montani per la provincia di Messina.
Ciò in quanto, con la recente classificazione, non sono stati considerati montani molti co
muni che hanno tu tti i requisiti, come Mi
stretta, Capizzi, Cesarò, San Teodoro, Castel di Lucio, Caronia, Motta d’Affermo, Reitano, Tusa, Pettineo, eccetera.
L’iniziativa si appalesa urgente al fine di far beneficiare questi comuni delle provvi
denze fiscali e degli interventi speciali previsti a seguito della « classificazione montana ».
L’onorevole Assessore aU’agricoltura e fo
reste ha facoltà di rispondere.
D’ALIA, Assessore all’agricoUura e foreste.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere quale iniziativa intende intraprendere il Go
verno regionale ai fini di una revisione del
l’elenco dei comuni montani della provincia di Messina.
E’ opportuno precisare preliminarmente che, nell’ambito della provincia di Messina, risultano classificati montani totalmente o par
zialmente, in applicazione degli articoli 1, 14 e 15 della legge 30 luglio 1952, numero 991 e dell’articolo unico della legge 30 luglio 1957, numero 657, i territori di 67 comuni per una estensione di ettari 221.644, pari al 60,39 per cento dell’intera superficie territoriale. Tale incidenza percentuale risulta la più elevata
rispetto a tutte le altre province dell’isola.
La possibilità di ampliare ulteriorm ente la predetta superficie montana, estendendo ad altri comuni la classifica, è subordinata alla presenza di determinati requisiti espressa- mente previsti dalla legge.
Perchè possa ottenersi la classificazione come territorio montano, è necessario:
1) che il comune censuario sia situato per almeno l’80 per cento della sua superficie al di sopra di 600 metri;
2) ovvero il dislivello tra la quota altime
trica inferiore e quella superiore del suo te r
ritorio non debba essere minore di 600 metri.
In ogni caso il reddito imponibile medio per ettaro risultante dalla somma del reddito do
minicale e del reddito agrario, determmato a norma del regio decreto legge del 4 aprile 1939, numero 589, rivalutato per il coefficiente 12, non deve superare lire 2.400. L’organo chiamato ad iscrivere i comuni censuari, il cui territorio presenti i requisiti suddetti, nel
l’elenco dei territori montani, è la Commis
sione censuaria centrale. L’iscrizione ha, in tal senso, un effetto meramente dichiarativo, giacché l’accertamento si limita a verificare l’esistenza dei requisiti voluti dalla legge, senza alcuna valutazione discrezionale. Ma la legge 991 prevede una seconda ipotesi, in base alla quale la Commissione censuaria centrale ha la facoltà di iscrivere, nell’elenco dei te r
ritori montani, comuni anche non limitrofi ai precedenti, i quali, pur non avendo i requisiti sopra specificati, presentano identiche condi
zioni economico-agrarie. In tale ipotesi la iscrizione ha efficacia costitutiva. La revisione o l’aggiornamento dell’elenco dei territori montani, da parte della Commissione censua
ria centrale, può avvenire d’ufficio o su ri
chiesta dei comuni interessati.
Assicuro gli onorevoli interroganti che l’As- sessore non mancherà di svolgere ogni posi
tivo interessamento inteso a stimolare l’ini
ziativa dei comuni. In carenza di tale inizia
tiva, e previo accertamento dei prescritti re
quisiti, assicuro ancora gli onorevoli interro
ganti che saranno presi contatti con la Com
missione censuaria centrale, rappresentando alla medesima la opportunità di procedere ad un aggiornamento di ufficio dei territori mon- : tani della provincia di Messina, onde consen
tire ai medesimi di beneficiare delle prow i-
R esoconti P arlam en tari — 1528 — A ssem b lea R egionale Siciliana
V II L e g i s l a t u r a L X X X III SED U TA 3 Lu g l i o 1972
denze e delle agevolazioni fiscali previste dalla legislazione vigente.
PRESIDENTE. L ’onorevole De Pasquale, interrogante, ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto o meno.
DE PASQUALE. Signor Presidente, noi prendiamo atto delle dichiarazioni dell’Asses
sore all’agricoltura, perchè mi pare che egli possa convenire sul fatto che i comuni da noi citati nell’interrogazione abbiano i requisiti previsti dalla legge per essere iscritti nello elenco dei comuni montani. Quindi, oltre che a stimolare i comuni, ritengo che la Regione, di propria iniziativa, possa indirizzare agli organi censuari, cioè alla Commissione cen- suaria centrale, il suo parere, che indubbia
mente sarà autorevole in materia. Pertanto, spero che sarà fatto quanto richiesto con la interrogazione.
D’ALIA, Assessore alVagricoltura e foreste.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D’ALIA, Assessore all’agricoltura e foreste.
Onorevole Presidente, chiedo il rinvio dello svolgimento delle interrogazioni num eri 305, 306, 322, 323 e 33L Le stesse sono pervenute all’Assessorato soltanto da qualche giorno e, quindi, non dispongo degli elernenti di infor
mazione per la risposta.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, rimane stabilito che è rinviato ad altra seduta lo svolgimento delle seguenti interrogazioni:
numero 305, dell’onorevole Grillo, concer
nente; « Tutela del vino ” Marsala ” nel qua
dro delle norme comunitarie sulla circolazione dei vini a denominazione d’origine control
lata » ;
numero 306, dell’onorevole Grillo, concer
nente ; « Iniziative per contestare la proposta avanzata dalla CEE di applicare una nuova imposta sul vino » ;
numero 322, degli onorevoli Marino Gioac
chino, Giubilato, Bellafiore e Lauricella, con
cernente; « Difficile situazione dei coltivatori della provincia di Trapani » ;
numero 323, dell’onorevole Pellegrino, con
cernente ; « Ampliamento dei compiti dell’Esa al settore zootecnico o istituzione di un ente regionale per il coordinamento degli istituti zootecnici operanti in Sicilia. Soluzione della vertenza tra i salariati fissi e l’istituto zootec
nico » ;
numero 331, dell’onorevole Tringali, con
cernente : « Disagio dei coltivatori diretti in relazione ai term ini per la presentazione delle domande di concessione dei contributi integra
tivi di cui alla legge 6 giugno 1968, nume
ro 14 ».
Si passa allo svolgimento delle interpellanze relative allo stesso Assessorato.
La prim a è l’interpellanza num ero 67, degli onorevoli Corallo e Motta, concernente;
« Completamento dei lavori per la irrigazione dei terreni ricadenti nel comprensorio dello Jato ».
Poiché i due firm atari non sono presenti, la interpellanza si intende ritirata.
Si passa allo svolgimento unificato delle se
guenti interpellanze ed interrogazione:
interpellanza numero 68, dell’onorevole Traina, al Presidente della Regione e all’As- sessore all’agricoltura e foreste « per conoscere quali urgenti iniziative intendono promuovere per ottenere la inclusione da parte del Mini
stro dell’agricoltura dei territori dei comuni di Gela, Butera, Riesi, Sommatino, Mazzarino, Delia, San Cataldo, Caltanissetta, Serradifalco, Montedoro, Bompensiere, Milena, Niscemi e Mussomeli, gravemente colpiti dal nubifragio del 21 settembre 1971, oggetto di documentata relazione dell’ispettorato agrario provinciale e dall’interpellante illustrata nella riunione tenutasi a Roma il 16 novembre, tra le zone cui destinare le provvidenze straordinarie di
sposte dai Governi nazionale e regionale»;
interpellanza numero 69, degli onorevoli Mantiene, Mangione, Traina e Mancuso, al Presidente della Regione, all’Assessore alla agricoltura e foreste e all’Assessore ai lavori pubblici « per conoscere le ragioni della man
cata inclusione nel decreto del Ministero del
l ’agricoltura dei territori della provincia di Caltanissetta tra le zone danneggiate dal nubi
fragio del settem bre 1971, per le quali sono previsti concreti interventi.
Si chiede, altresì, di conoscere se e quali azioni il Governo della Regione intenda prò-
Resoconti P arlam en tari — 1529 — A ssem blea Regionale Siciliana
VII L e g i s l a t u r a LX X X III SEDUTA 3 Lu g l i o 1972
muovere a tutela delle zone danneggiate della provincia di Caltanissetta, anche in relazione a quanto prospettato dagli interpellanti nella riunione tenutasi a Roma su iniziativa del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana il 16 novembre 1971 »;
interrogazione numero 242, degli onorevoli Carfì e Arnone, al Presidente della Regione e all’Assessore all’agricoltura e foreste « pre
messo che, successivamente al nubifragio del 17 settembre 1971, ripetutam ente e da più parti politiche, venne richiesto un intervento del Governo regionale presso il Governo na
zionale in favore delle popolazioni colpite delle province di Caltanissetta, Agrigento, Siracusa, con provvedimenti di carattere ec
cezionale, data la gravità degli eventi cala
mitosi; preso atto che il decreto ministeriale 16 novembre 1971 pubblicato nella Gazzetta ufficiale numero 18 del 21 gennaio 1972 inclu
de tra le zone danneggiate i territori delle province di Agrigento e Siracusa, escludendo la sola provincia di Caltanissetta — per cono
scere i motivi di detta esclusione che appare ingiustificata e discriminatoria, essendo risul
tato, dalle indagini compiute da parte degli organi competenti, che la provincia di Calta
nissetta e, in particolare, il territorio del Co
mune di Butera, avevano subito gravissimi danni nella economia, nelle abitazioni, nelle strutture civili ».
1 presentatori delle interpellanze deside
rano svolgerle?
MANCUSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANCUSO*. Signor Presidente, onorevoli colleghi, molto brevemente, perchè la inter
pellanza si illustra da sè. Lamentavamo, con questa nostra interpellanza, il fatto che la provincia di Caltanissetta, che è stata pure colpita dal nubifragio del settembre del 1971, fosse stata esclusa dalle provvidenze previste per le altre provincie colpite dalla stessa cala
mità. Chiediamo, quindi, di conoscere le ra
gioni che hanno indotto il Governo ad esclu
dere la provincia di Caltanissetta, specie se sì tiene conto che in parecchi comuni, spe
cialmente quelli di Gela, Butera, Riesi, Som- Baatino, Mazzarino, Delia, San Cataldo, Cal
tanissetta, Serradifalco, Montedoro, Bompen-
siere, Milena, Niscemi, Mussomeli, i danni so
no stati abbastanza gravi.
PRESIDENTE. L’onorevole Assessore alla agricoltura e foreste ha facoltà di rispondere.
D’ALIA, Assessore all’agricoltura e foreste.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, in dipendenza del nubifragio abbattutosi nel set
tembre del 1971 su vaste zone della provincia di Caltanissetta, l’Assessorato, sulla base degli accertamenti effettuati dall’ispettorato provin
ciale all’agricoltura di Caltanissetta, ha pro
posto al Ministero dell’agricoltura, tram ite la Presidenza della Regione, la delimitazione dei territori comimali di Gela, Butera, Riesi, Som- matino, Mazzarino, Delia, San Cataldo, Calta
nissetta, Serradifalco, Montedoro, Bompen- siere, Milena, Niscemi e la contrada Crocevia di Mussomeli, ai fini della concessione, in fa
vore delle aziende agricole colpite, dei benefici contributivi e creditizi previsti dalla legge 25 maggio 1960, numero 364.
Con il decreto ministeriale 5 aprile 1972, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della R e
pubblica italiana dell’S maggio 1972, nume
ro 119, si è proceduto — all’articolo 2 — alla delimitazione delle predette zone agli effetti dell’ottenimento dei benefici sopra indicati, e specificatamente quelli previsti dagli arti
coli 4, 5, 7 e 13 della legge 25 maggio 1960, numero 364.
PRESIDENTE. L’onorevole Mancuso, inter
pellante, ha facoltà di dichiarare se sia sod
disfatto o meno.
MANCUSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono soddisfatto della risposta, limi
tatamente ai Comuni dei quali ha parlato l’Assessore. Esistono altri comuni, dei quali ho testé fatto cenno, che hanno subito ugual
mente danni in occasione delFalluvione. Avrei voluto conoscere, quindi, le ragioni per le quali quei comuni erano stati esclusi.
Dichiaro, pertanto, di essere parzialmente soddisfatto.
PRESIDENTE. L ’onorevole Carfi, interro
gante ha facoltà di dichiarare se sia soddi
sfatto o meno.
CARFI’. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la risposta del Governo può essere