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ETICS SPECIFICATION. 8 Dossier CTI. Novembre-Dicembre 2019 IL RUOLO DEI PRODOTTI ISOLANTI TERMICI NELLA NUOVA NORMA EUROPEA PER IL SISTEMA A CAPPOTTO

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IL RUOLO DEI PRODOTTI ISOLANTI TERMICI NELLA NUOVA NORMA EUROPEA PER IL SISTEMA A CAPPOTTO

Giovanni Murano - [email protected]

Si è svolto il 21 novembre 2019 il Convegno organiz- zato dal CTI, in collaborazione con l’UNI, dal tema

“ETICS SPECIFICATION: il ruolo dei prodotti isolanti termici nella nuova norma europea per il sistema a cappotto”. Si tratta di un evento giunto oramai alla sua nona edizione che, di anno in anno, acquisisce maggiore importanza per i soggetti che operano nel settore dei prodotti isolanti termici in quanto rappre- senta un’importante opportunità di aggiornamento, crescita e confronto su temi attuali che coinvolgono direttamente le attività di competenza della Commis- sione Tecnica UNI/CT 201 “Isolanti e isolamento termico – Materiali”. Quest’anno si è optato per un ar- gomento attuale, quello degli ETICS, acronimo inglese di sistemi compositi di isolamento termico per l’ester- no. Tali kit, così li definisce il Regolamento sui Prodotti da Costruzione, sono comunemente conosciuti come

“cappotti termici” e sono particolarmente diffusi in edi- lizia in quanto semplificano la realizzazione dei nuovi edifici e permettono la riqualificazione di quelli già esistenti. Grazie alla loro tecnologia contribuiscono a un più che apprezzabile livello di isolamento termico dell’involucro verticale (ed eventualmente orizzontale) che, a seconda del sistema utilizzato, può raggiunge- re altissime prestazioni termiche consentendo dunque di convertire l’edilizia esistente, risaputamente caratte- rizzata da elevati consumi energetici, in NZEB.

La giornata studio è stata aperta da Alberto Galeotto (Dirigente Area Normazione UNI) e Antonio Panvini (Direttore generale CTI) i quali hanno sottolineato l’im-

portanza della normazione tecnica nel settore degli standard di prodotto e delle prestazioni energetiche degli edifici. Panvini e Galeotto hanno inoltre sottoli- neato l’importante ruolo della normativa tecnica nell’a- gevolare e nel supportare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile concordati dall’Orga- nizzazione delle Nazioni Unite (Sustainable Develop- ment Goals o, in forma abbreviata, SDG).

Giuliano Dall’O’ (Presidente SC1 CTI “Trasmissione del calore e fluidodinamica”) ha introdotto le relazioni successive, evidenziando il ruolo dell’isolamento termi- co nel raggiungimento degli obiettivi “Europa 2020, 2030 e 2050” concernenti l’occupazione, la ricerca e lo sviluppo, i cambiamenti climatici, la sostenibilità energetica e la lotta alla povertà energetica. Ha inol- tre sottolineato che, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, in futuro dovrà esserci un cambiamento di mentalità dell’utenza in quanto i consumi energetici sono direttamente rapportati alle modalità di utilizzo dell’edificio. Ad oggi il comportamento degli occupan- ti rappresenta la principale fonte di incertezza nella previsione dei consumi energetici degli edifici che è svincolato dalla progettazione degli edifici. Dall’O’

ha rammentato che anche gli edifici isolati, se non correttamente utilizzati, possono presentare elevati consumi energetici. A tal proposito l’Europa sta soste- nendo campagne su azioni di sensibilizzazione delle utenze al risparmio energetico anche per chi abita in edifici progettati per essere caratterizzati (su carta) da ridotti consumi energetici. Ha poi delineato i prin- cipali risultati normativi nel calcolo della prestazione energetica degli edifici e l’importanza dei modelli di calcolo nel predire i risparmi energetici, economici ed ambientali dovuti all’utilizzo dell’isolamento termico nella progettazione degli interventi di riqualificazione e progettazione edilizi

ETICS SPECIFICATION

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LA NORMATIVA SUGLI ISOLANTI E IL PACCHETTO ETICS

Giovanni Murano – [email protected]

Murano, funzionario tecnico della commissione CT 201 “Isolanti e isolamento termico - Materiali” del CTI, ha esordito descrivendo la composizione della stessa, in assoluto la più attiva in termini di produzio- ne di documenti normativi all’interno del CTI. La CT 201 è composta dai rappresentanti di enti di ricerca e Università, associazioni di produttori di isolanti termici, altre associazioni e consorzi; produttori e distributori di materiali e sistemi isolanti per l’edilizia;

produttori di materiali e sistemi non isolanti ma che interagiscono con gli isolanti termici (laterizi, imper- meabilizzanti, pitture e vernici ecc. …), consigli na- zionali professionali, laboratori di prova e enti di cer- tificazione e altre tipologie di soci (come produttori di software per l’edilizia). La composizione risulta ade- guata allo scopo della commissione tecnica, tuttavia si riscontra una mancanza di competenza specifica su alcuni prodotti o sistemi tecnologici, ovvero temati- che che sono oggetto di alcuni importanti documenti normativi in corso di sviluppo. Murano ha successiva- mente descritto il funzionamento dell’attività normati- va, sottolineando che la buona riuscita dei documenti dipende dalla numerosità e dalla rappresentatività degli operatori che partecipano ai lavori. Tra i pro- dotti che non hanno delegati sui tavoli nazionali ed europei vi sono quelli “super isolanti” (isolanti termici sottovuoto e in aerogel) e quelli naturali (a base di su- ghero, a base di fibre di legno (WF) e a base di fibre organiche vegetali). Nell’epoca contemporanea in cui si ha particolare attenzione alle tematiche ambientali e di ricerca e sviluppo, tale assenza risulta essere piuttosto bizzarra.

Scopo del convegno è la normativa sugli ETICS, tale sistema presenta un’eco sempre maggiore sul mercato tanto da essere stato qualificato come il sistema più utilizzato nella riqualificazione del parco edilizio costruito in Europa e nel mondo. La rilevanza indub- biamente è stata anche avvertita dagli operatori che partecipano ai lavori dell’ISO che nel corso del 2019

hanno proposto ed ottenuto la modifica del titolo e dello scopo del Comitato Tecnico ISO/TC 163 SC3 da “Prodotti isolanti termici” a “Prodotti isolanti ter- mici, Componenti e Sistemi”. Il sistema a cappotto è stato normato a vari livelli. A livello nazionale, nel corso del 2018 sono stati pubblicati dall’UNI due importanti documenti tecnici di riferimento per il mer- cato italiano elaborati dalla CT 201:

- UNI/TR 11715:2018 “Isolanti termici per l’edilizia - Progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno (ETICS)”. Il documento definisce le condizioni generali di utilizzo e le modalità di messa in opera dei sistemi a cappotto. Riporta det- tagli tecnici, schemi e tabelle.

- UNI 11716:2018 “Attività professionali non rego- lamentate - Figure professionali che eseguono la posa dei sistemi compositi di isolamento termico per esterno (ETICS) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”. Il documento definisce i requisiti relativi all’attività professionale dell’installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto (ETICS).

La tematica degli ETICS è oggetto di attenzione anche a livello CEN ed ISO, l’assetto normativo è in evoluzione, sino ad oggi il principale documento di ri- ferimento per la marcatura CE di tali sistemi è stata la guida tecnica ETAG 004 edizione 2013 per prodotti innovativi utilizzata come EAD (European Assessment Document – Documento di Valutazione Europea)

“Guideline for european technical approval of ex- ternal thermal insulation composite systems (ETICS) with rendering”. Tale documento tuttavia è in corso di revisione dall’EOTA.

A livello CEN attualmente i riferimenti principali per la definizione di cappotti termici sono state le specifi- che EN 13499:2003 e EN 13500:2003 concernenti sistemi basati rispettivamente su isolanti in polistirene espanso e lanee minerali. Tali norme verranno ritirate dal catalogo CEN non appena sarà disponibile la EN 17237 che tratta sistemi basati su otto tipologie di isolanti termici ottenuti in fabbrica (Lana minerale, polistirene espanso, prodotti di polistirene espanso estruso, prodotti di poliuretano espanso rigido, pro- dotti di resine fenoliche espanse, prodotti di vetro

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cellulare, prodotti di sughero espanso, prodotti di fibre di legno). Lo studio di tale progetto di norma ha dato parallelamente avvio alla redazione di altri documenti normativi e alla revisione degli esistenti per la determinazione delle proprietà e i metodi di prova delle prestazioni degli ETICS. Attualmente gli standard pubblicati sono quelli in tabella 1.

La UNI EN 13496:2014 sarà a breve posta in revi- sione con lo scopo di adeguarne i contenuti al prEN 17237 e dunque allineare termini, definizioni e nuovo contenuto tecnico (ad esempio per tenere conto delle reti non tessute). È dunque anche previsto un alline- amento con EAD 040016-00-0404 “Rete in fibra di vetro per l’armatura di intonaci a base cementizia”

del 2016 per evitare che i produttori di reti debbano aggiornare i loro prodotti. Il gruppo di lavoro CEN sta riflettendo su come procedere con la revisione:

nel caso in cui il contenuto tecnico differisca in signi- ficativamente dall’attuale EN 13496, potrebbe essere raccomandabile collocare l’aggiornamento in un’ap- pendice al prEN 17237. Diversamente le tempistiche di sviluppo delle due norme potrebbero essere non coerenti tra loro. L’unica norma armonizzata ancora

in discussione è la prova di reazione al fuoco su lar- ga scala.

Nel comitato del CEN è anche stato istituito un nuovo gruppo di attività concernente gli elementi di sup- porto per gli ETICS in legno: “substrati TG Wood”. Il gruppo di lavoro inizierà a elaborare lo standard per ETICS per sistemi con supporto in legno. Probabilmen- te per sviluppare il nuovo Work Item sarà necessario attendere l’aggiornamento del mandato esistente oppure si dovrà attendere un aggiornamento dello stesso. Le preoccupazioni generali, ha spiegato Mu- rano, riguardano i tempi tecnici, infatti, nel caso sia necessaria una nuova richiesta di normazione, servi- ranno probabilmente vari anni per ricevere un nuovo mandato e ciò potrebbe ritardare i relativi lavori.

Presso l’ISO è invece stato sviluppato il pacchetto ISO 17738 composto da tre documenti normativi:

- ISO 17738-1:2017 “Thermal insulation products

— Exterior insulation and finish systems — Part 1:

Materials and systems”;

- ISO 17738-2:2019 “Thermal insulation products — Exterior insulation and finish systems (EIFS) — Part 2: Installation”;

UNI EN 13498:2002 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza alla penetrazio- ne dei sistemi di isolamento termico per l’esterno (cappotti)

UNI EN 16724:2016 Isolanti termici per edilizia - Istruzioni per il montaggio e il fissaggio nelle pro- ve di reazione al fuoco di sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS)

UNI EN 13496:2014 Isolanti termici per edilizia - Determinazione delle proprietà meccaniche delle reti in fibra di vetro come rinforzo per sistemi compositi di isolamento termico per esterno (ETICS)

UNI EN 16383:2017 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del comportamento igrotermico dei sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS)

UNI EN 17101:2018 Isolanti termici per edilizia - Metodi di identificazione e metodi di prova per schiume poliuretaniche adesive monocomponenti per sistemi compositi di iso- lamento termico per l’esterno (ETICS)

UNI EN 13495:2019 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza allo strappo dei sistemi di isolamento termico per l’esterno (cappotti) (prova del blocco di schiuma espanso)

UNI EN 13497:2018/prA1 Isolanti termici per edilizia - Determinazione della resistenza all’impatto dei sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS)

TABELLA 1

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- ISO 17738-3:2019 “Thermal insulation products — Exterior insulation and finish systems (EIFS) — Part 3: Design requirements”.

L’EIFS rappresenta il cappotto termico nella normativa ISO. Il pacchetto risulta essere completo e ben formu- lato seppur con un approccio all’ETICS abbastanza differente rispetto al prEN 17237; esso fornisce indi- cazioni sui materiali e i sistemi, la corretta posa ed installazione e i requisiti di progetto. La prima parte, riferito ai materiali, è in corso di aggiornamento.

L’ultima parte della presentazione di Murano ha riguardato la normazione relativa ai “super isolanti”

ovvero quei materiali che rappresentano la solu- zione più efficiente laddove siano necessari ridotti spessori per raggiungere prestazioni termiche molto alte dell’involucro opaco. Tali materiali potrebbero rappresentare la base di nuovi ETICS con spessore notevolmente contenuto. Presso il CEN è in corso di sviluppo la norma EN 17140 «Isolanti termici per l’edilizia – Isolanti sottovuoto ottenuti in fabbrica (VIP) – Specificazione». Tale progetto di norma è stato respinto nel corso del 2018 e sarà prossimamente soggetto all’inchiesta pubblica finale. Esso descrive le proprietà del prodotto e contiene i metodi di pro- va e le regole per la valutazione e la verifica della costanza di prestazione (AVCP) e dichiarazione di prestazione. Fornisce indicazioni sulla determinazio- ne delle proprietà che influenzano la vita utile di ser- vizio. È applicabile a tutti i tipi di isolante sottovuoto, indipendentemente dal materiale principale o dal tipo di involucro. È anche applicabile a VIP che utilizzano essiccanti, ma non componenti getter. I prodotti con una resistenza termica dichiarata RD < 0,5 m2 K / W o una λD > a 0,015 W / (m⋅K) non sono trattati dalla norma.

Murano ha terminato la sua relazione tracciando le prossime tappe e i punti salienti riguardanti l’attività legislativa e normativa impattante sulla produzione normativa della CT 201 ovvero:

- Aggiornamento delle “Standardization requests”

attualmente in corso per i materiali isolanti con nor- mativa di prodotto armonizzata;

- Aggiornamento in corso del CPR (Regolamento sui

prodotti da costruzione), tale atto avrà un impatto notevole sulla normazione del settore degli isolanti termici;

- Recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva aggiornata EPBD entro marzo 2020 e futuri decreti attuativi;

- Prosecuzione e termine del documento in corso di elaborazione presso la CT 201 concernente i controlli dei prodotti isolanti termici consegnati in cantiere;

- Eventuale redazione di documento normativo che riporterà indicazioni sulle caratteristiche ambientali (GER e GWP) per i sistemi isolanti, elaborata secon- do la EN 16783 la quale definisce le regole quadro per categoria di prodotto (PCR) per dichiarazioni ambientali di tipo III.

- Termine e pubblicazione della revisione della UNI 10351;

- Aggiornamento della UNI/TS 11300 per implemen- tare a livello italiano le indicazioni della EN ISO 52016-1 e fornire indicazioni applicative.

ETICS: INTERAZIONI PRESTAZIONALI ED AMBIENTALI

Marco Piana – Coordinatore CT 201

“Isolanti e isolamento termico - Materiali”

L’intervento successivo ha trattato la relazione “Il sistema a cappotto: interazioni prestazionali ed am- bientali”. Il “Cappotto” è il sistema oggi, e da oltre 40 anni, più utilizzato in Europa per la coibentazione degli edifici civili, industriali, per servizi, nuovi o pre- esistenti. Il sistema è un insieme inscindibile costituito da elementi diversi, ma tra loro compatibili e sinergi- ci. Le interazioni fra prestazioni ed ambiente partono dalle funzioni che il sistema a cappotto presenta:

isola senza discontinuità, utilizza il volano termico delle murature; protegge le facciate dagli agenti at- mosferici; fornisce risparmi economici; pone in regime di tranquillità termo-igrometrica la parete; rende più confortevoli gli ambienti interni per miglioramento delle caratteristiche termiche ed acustiche delle pareti

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esterne; contribuisce a ridurre le immissioni inquinanti in atmosfera; viene utilizzato per pareti verticali e orizzontali degli edifici; riduce lo spessore delle pare- ti perimetrali; evita la formazione di muffe all’interno delle pareti perimetrali; con le tecniche di finitura e di accessori disponibili si propone come sistema di ef- ficientamento energetico di edifici esistenti nei centri storici delle città; nella composizione del sistema pos- sono essere utilizzati differenti tipologie di materiali e di componenti creando una flessibilità di utilizzo da adottare ad ogni esigenza estetica e funzionale. Le molteplici prestazioni presentate, ha spiegato Piana, creano ricadute importanti per l’ambiente interno ed esterno.

L’utente finale potrà fruire di un ambiente più grade- vole per le temperature presenti e in particolare per mancanza di zone fredde con presenze di formazio- ne di muffe. L’ambiente diventa immediatamente più salubre e confortevole.

La seconda ricaduta di fondamentale importanza è relativa all’ambiente esterno. Isolare significa ridurre i consumi di energia e quindi emissioni indesiderate nell’ambiente urbano. Studi approfonditi hanno per- messo di stimare che trasformare gli edifici esistenti in nuove abitazioni, operando con l’applicazione del cappotto, significa ridurre le emissioni da circa 90 KgCO2 a circa 10 KgCO2 per m3 di edificio per anno. Partendo da tale premessa non è difficile poter calcolare il potenziale relativo alla riduzione di emis- sioni generato nelle grandi città nei periodi invernale ed estivo.

La metodologia utilizzabile per affrontare la proble- matica della sostenibilità ambientale è certamente l’analisi del ciclo di vita (LCA) che deve essere appli- cata al sistema a cappotto, che permette di approfon- dire ed analizzare le soluzioni utilizzabili per isolare termicamente e acusticamente un edificio. L’analisi che scaturisce da un ciclo di vita può evidenziare gli aspetti e le modalità applicative più opportune per i casi singoli o per situazioni particolari. Il ciclo di vita di un prodotto o di un sistema si conclude con le considerazioni degli scenari del fine vita dello stesso.

Per il sistema a cappotto è necessario quindi proget- tare anche le modalità più consone alla gestione del

fine vita contemplando le filiere dei materiali inte- ressati, le modalità di smontaggio e di riciclo degli stessi. Tale aspetto, ha spiegato Piana probabilmente costituisce l’aspetto più difficile nella determinazione della sostenibilità ambientale del sistema stesso.

L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO DI NORMA prEN 17237

Eleonora Fioravanti – Componente del CEN/TC 88 WG 18 “External thermal insulation composite systems”

L’avanzamento normativo del progetto di norma sugli ETICS è stato l’oggetto della relazione successiva.

Fioravanti ha esordito spiegando che i regolamenti edilizi degli Stati membri della Commissione Europea variano da paese a paese. Quando si parla di siste- mi edilizi esistono infatti omologazioni, valutazioni, norme vigenti a livello nazionale e abitudini conso- lidate nel mercato. Durante gli anni, a causa della mancanza di valutazioni armonizzate e quindi di comparabilità dei risultati delle prove, è stato quindi difficile creare un reale e libero commercio garanten- do un mercato comunitario europeo.

Il progetto di norma per i sistemi a cappotto prEN 17237 rappresenta, ad oggi, il primo documento tecnico che si occupa di un sistema che, secondo il Regolamento dei Prodotti da Costruzione (CPR), è

“un prodotto da costruzione immesso sul mercato da un singolo fabbricante come insieme di almeno due componenti distinti che devono essere assemblati per essere installati nelle opere di costruzione”.

L’eccessiva complessità di elaborazione, sia in termi- ni di contenuto (l’ultima versione disponibile consta di oltre 140 pagine) che di tempo, è derivata dalla necessità di considerare sia la valutazione dei com- ponenti come singoli elementi (in alcuni casi oggetto di relativa norma di prodotto) sia la loro interazione, fondamentale per il concetto di kit/sistema.

Il prEN 17237 specifica i requisiti di progettazione per i sistemi a cappotto forniti come kit da un singolo fabbricante e utilizzati come isolamento termico per

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gli edifici. Questa norma riguarda i sistemi a cappot- to per pareti in muratura o cemento; prodotti di isola- mento termico in lana minerale, polistirene espanso, vetro cellulare, sughero, resina fenolica, schiuma poliuretanica, polistirene estruso, fibre di legno.

Storicamente, il primo passo verso una sorta di valu- tazione armonizzata dei sistemi a cappotto è stato fatto nel 2001 con l’adozione dell’ETAG 004 (Linea guida tecnica Europea per sistemi isolanti a cappotto per esterni con intonaco), che permetteva il rilascio degli ETA o Benestare Tecnico Europeo (ad oggi, con il CPR in vigore, gli ETA si definiscono come Valutazione Tecnica Europea) sotto responsabilità dell’ EOTA (Organizzazione Europea per il Bene- stare Tecnico, ad oggi per la Valutazione Tecnica).

Ottenere un’ETA rimaneva e rimane comunque su base volontaria, quindi i regolamenti nazionali han- no continuato ad esistere in parallelo. Sino ad oggi, l’ETAG 004 è stata l’unica via per ottenere su base volontaria la marcatura CE del sistema a cappotto nel suo complesso.

Dopo diversi anni di esperienza e più di un centinaio di ETA rilasciati, un ulteriore progresso verso una normazione Europea è stato fatto nel marzo 2011, quando la Commissione Europea ha emesso il man- dato M/489 per il Comitato Europeo di Normazione (CEN) con il fine di sviluppare la norma europea armonizzata per i sistemi a cappotto: ormai questi sistemi non rappresentavano più un’innovazione ed era arrivato il momento di iniziare la procedura per formulare una norma.

Nonostante l’esistenza dell’ETAG 004, non è stato possibile semplicemente trasformare il contenuto dall’ETAG 004 in norma, in quanto i documenti del CEN e quelli dell’EOTA hanno una struttura comple- tamente diversa. Inoltre, una norma armonizzata nasce da pratiche riconosciute derivanti dalla reale esperienza di mercato e i feedback di aziende e laboratori: tali esperienze devono essere raccolte e condivise, fino al raggiungimento di un accordo su come le caratteristiche devono essere testate nel dettaglio. Prima della reale assegnazione del man- dato, si sono svolte molte discussioni sul campo di applicazione, in particolare circa i materiali isolanti

da includere.

Il Comitato Tecnico incaricato nel dicembre 2012 di assolvere il mandato è stato il CEN/TC88 (Isolanti e isolamento termico) e nel maggio 2014, dopo nu- merose consultazioni tra la Commissione Europea, il CEN, l’EOTA e le associazioni che rappresentano le industrie, il Gruppo di lavoro WG18 del CEN/TC88 è stato designato come responsabile dello sviluppo della norma.

La prima inchiesta pubblica del CEN si è svolta nel 2018 e la norma non è stata approvata (16 voti contrari, 11 astensioni e 6 voti favorevoli), in quanto considerata non ancora soddisfacente dalla maggior parte degli Stati membri (sono stati trasmessi circa 1.250 commenti su questa versione).

Dopo l’inchiesta, è stato organizzato un incontro con il consulente della Commissione Europea, il sig. Fran- ci Ceklin, e sono stati ricevuti vari suggerimenti per rispettare le istanze dell’attuale Regolamento sui Pro- dotti da Costruzione e della Commissione Europea, per strutturare correttamente la norma. Il messaggio fondamentale emerso dalla riunione con il consulente riguardava l’indicazione di non aggiungere nessun requisito minimo come appendice a questa norma, in quanto essa doveva solo descriverne la valutazio- ne. Sarà lo Stato membro che imporrà dei requisiti minimi, se lo riterrà necessario. Il prEN 17237 deve essere una «ricetta» che fornisce un elenco di carat- teristiche essenziali del kit con i metodi di prova per valutarle e dichiararle. Una versione emendata della norma è stata pubblicata all’inizio di settembre 2019, contenente: (a) la limitazione del campo di applica- zione solo ai sistemi a cappotto noti nel mercato; (b) un elenco di tutte le caratteristiche essenziali del kit;

(c) la descrizione della valutazione del kit con riferi- menti agli appropriati metodi di prova norme EN; (d) la descrizione del sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione.

I membri del WG18 hanno avuto la possibilità di visionare e commentare questa versione del docu- mento per un periodo di sei settimane di scrutinio interno, con il supporto delle commissioni tecniche nazionali, tra cui quella italiana (la UNI/CT 201), che ha contribuito attivamente.

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La versione aggiornata che risolve i commenti rice- vuti è stata ulteriormente modificata l’11 novembre 2019 e dovrebbe essere pronta per l’inchiesta pub- blica preliminare a partire da gennaio 2020.

Una votazione non favorevole bloccherebbe la nor- ma di armonizzazione dei sistemi a cappotto a livello europeo.

Ha concluso Fioravanti, in caso di votazione favo- revole, le proprietà del kit del sistema a cappotto saranno valutate ed espresse allo stesso modo e riconosciute ovunque in Europa. Gli Stati membri avranno comunque la possibilità di mantenere o stabilire dei requisiti nazionali. Quello che rientra nel campo di applicazione della norma sostituirà gli ETA e qualsiasi altro documento o requisito nazionale, e per sistemi innovativi rimarrà aperta la strada dell’E- OTA con gli ETA, per ottenere volontariamente una marcatura CE di sistema.

LA STRUTTURA DEL PROGETTO DI NORMA prEN 17237

Federico Tedeschi - Coordinatore CT 201/ GL 1

“Progettazione e messa in opera degli ETICS”

Federico Tedeschi ha spiegato l’articolata struttura del progetto di norma, mettendo successivamente in luce i principali problemi che potrebbero ostacolare la libera circolazione degli ETICS all’interno dell’Eu- ropa contravvenendo quindi allo spirito della norma stessa. La principale difficoltà, secondo Tedeschi, sarà costituita dai regolamenti vigenti negli stati mem- bri che ad oggi definiscono requisiti cogenti diversi- ficati. Ha riportato quindi alcuni esempi di requisiti nazionali concernenti la resistenza al fuoco.

- Germania: differenziazione dei requisiti in base all’altezza degli edifici (bassi, medi e alti + requisiti per usi speciali);

- Gran Bretagna: uso di rivestimenti con isolamento combustibile su edifici alti se approvati secondo BS 8414 (prova su larga scala);

- Francia: speciale considerazione delle aperture delle finestre

I diversi concetti nazionali di sicurezza e salva- taggio, spiega Tedeschi, porteranno a richiedere differenti prove sul sistema aumentando i costi a ca- rico del produttore del sistema, e ricreando di fatto barriere al libero scambio.

La struttura della futura norma europea armonizza- ta segue il percorso già tracciato da quasi 20 anni dalla Approvazione Tecnica (ora Verifica Tecnica) ETAG 004, dividendo però la norma quadro (la prEN17237) dalle norme tecniche specifiche per lo svolgimento delle prove e la valutazione dei risulta- ti. Inoltre 2 concetti fondamentali sono introdotti: il cosiddetto “cascading”, cioè la possibilità da parte di un produttore (detentore del sistema ETICS) di utilizzare le certificazioni fornite dai produttori dei componenti, senza rifare le prove, e il concetto di

“worst case”, utilizzabile in tutte le verifiche dei requisiti essenziali. Tutto quanto prodotto va nella direzione di mantenere alto il livello di qualità delle certificazioni dei sistemi ETICS, mantenendo con- temporaneamente validi dove possibile le prove e i test già effettuati per le ETA e limitando i costi per le nuove certificazioni.

Tedeschi ha poi concluso precisando che gli ETICS marcati CE potranno essere immessi sul mercato in tutta Europa. Tuttavia, verifiche tecniche, dichia- razioni di prestazione (DoP) e marcature CE non saranno sufficienti per definire se l’ETICS è idoneo per l’utilizzo: indicheranno solo se il prodotto ETI- CS è stato verificato secondo specifiche tecniche armonizzate che permettono il confronto dei pro- dotti. Infatti, al livello degli Stati Membri potrebbe essere vigente un regolamento nazionale che indi- chi in quali circostanze un sistema ETICS specifico può essere usato congiuntamente a requisiti minimi da rispettare. Al contrario, in assenza di regola- menti nazionali, gli Stati Membri dovranno accetta- re l’uso dell’ETICS, anche se alcune caratteristiche essenziali non sono state dichiarate.

Invece, nel caso in cui uno Stato Membro avrà definito requisiti minimi in relazione a una carat- teristica essenziale e la relativa prestazione non è dichiarata dal Produttore, il prodotto non potrà essere utilizzato in quel determinato Paese.

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LE PROVE DI LABORATORIO PREVISTE DALLA NORMATIVA SUGLI ETICS E LA QUALIFICA DEL PERSONALE DI POSA

Corrado Colagiacomo - Coordinatore CT 202/

GL 01 “Misura in laboratorio delle proprietà termiche di materiali, elementi e strutture”

Il convegno ha avuto modo di porre l’attenzione sulle prove di laboratorio previste dall’ultima revisione del

progetto di norma prEN 17237, con un breve accenno alla qualifica del personale di posa, in accordo alla nor- ma UNI 11716:2018 sviluppata dal CTI nell’ambito di lavoro della CT 201. A livello di struttura, il nuovo pro- getto di norma ricalca quanto riportato nell’ETAG 004.

Vengono infatti previste delle prove di laboratorio sul sistema completo e delle prove di laboratorio sui singoli componenti costituenti l’ETICS stesso. La tabella 2 offre una comparativa, raggruppata per requisiti essenziali, che sintetizza le prove richiamate dai due documenti.

ETAG 004 prEN 17237

Essential require- ments

Prove sui componenti Prove sul sistema Prove sui componenti Prove sul sistema

Mechani- calresistance and stabi- lity

- - - -

Safety in

case of fire 5.2 INSULATION PRO- DUCT

5.2.2 Reaction to fire

5.1.2.1 Reaction to fire 5.2.1 Reaction to fire of the PU adhesive foam 5.2.2 Reaction to fire of the thermal insulation 5.2.3 Apparent density of thermal insulation 5.2.4 Organic content of the base and the finishing coat 5.2.5 QPCS-Value of the base coat and finishing coat 5.2.6 Mass per unit area of the reinforcement

5.2.7 Reaction to fire of the ETIC Kit 5.3 Propensity to undergo continues smouldering

Hygiene, health and environ- ment

5.2.3 INSULATION PRODUCT 5.2.3.1 Water absorption

5.2.3.2 Water vapour permeability

5.1.3.1 Water absorption (capillarity test)

5.1.3.2 Watertightness 5.1.3.2.1 Hygrothermal behaviour

5.1.3.2.2 Freeze-thaw behaviour

5.1.3.3 Impact resistance

5.1.3.4 Water vapour permeability (resistance to water vapour diffusion) 5.1.3.5 Release of dangerous substances

5.7.2 Water vapour permeability of thermal insulation

5.7.3 Water vapour permeability of base coat

5.7.4 Water vapour permeability of finishing coat 5.7.5 Water vapour permeability of finishing coat with key and/or decorative coat

5.4 Water absorption 5.5 Water tightness 5.6 Impact resistance 5.7 Water vapour permeability

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ty in use 5.2.4.1 Tensile strength perpendicular to the faces

5.2.4.2 Shear strength and shear modulus of elasticity

5.3.4 ANCHORS 5.3.4.1 Pull-out strength of anchors

5.4.4 PROFILES 5.4.4.1 Pull-through resistance of fixings from profiles 5.5.4 RENDER 5.5.4.1 Render strip tensile test

5.7.4 FOAM ADHESIVES

5.7.4.1 Shear strength and shear modulus 5.7.4.2 Post expansion behaviour

between base coat and insulation product 5.1.4.1.2 Bond strength test between adhesive (mortar or paste) and substrate 5.1.4.1.3 Bond strength test between adhesive (mortar or paste) and insulation product 5.1.4.1.4 Bond strength of foam adhesives 5.1.4.2 Fixing strength (transverse displacement)

5.1.4.2.1 Displacement test 5.1.4.3 Wind load resistance of mechanically fixed ETICS 5.1.4.3.1 Pull- through tests of fixings 5.1.4.3.2 Static foam block test 5.1.4.3.3 Dynamic wind uplift test

surface of the thermal insulation

5.8.6 Fixing strength of mechanical fixing devices

5.8.6.3 Fixing strength of plate anchors according to EN 16382:2016

5.8.6.4 Fixing strength of plate helix_type anchors according to EN 16382:2016

5.8.2 Bond strength of adhesive to the thermal insulation

5.8.4 Bond strength of the reinforced base coat to the thermal insulation

5.8.5 Bond strength of the rendering system to the thermal insulation 5.8.6.5 Load bearing capability

5.8.6.6 Characteristic load resistance and characteristic load stiffness of a plate anchor

Protection against noise

5.2.4 INSULATION PRODUCT 5.2.5.1 Dynamic stiffness 5.2.5.2 Air flow resistance

5.1.5.1 Airborne sound

insulation 5.9.1 Dynamic stiffness 5.9.2 Air flow resistance 5.9.3 Weight of rendering system

5.9 Airborne sound insulation

Energy economy and heat retention

5.2.6 INSULATION PRODUCT 5.2.6.1 Ther- mal resistance 5.3.6 Thermal transmittance

5.1.6.1 Thermal resi- stance and thermal transmittance

5.10.1 Thermal resistance of ETICS without anchors 5.10.2 Thermal transmittance of anchors

5.10.3 Correction factor for u-value of profiles and rails 5.10.4 Correction factor for u-value of collar anchors and anchors for anchored metal mesh

5.10 Thermal resistance

Aspects of durability and servi- ceability

5.6.7

REINFORCEMENT 5.6.7.1 Glass fibre mesh –Tensile strength and elongation 5.6.7.2 Metal lath or mesh

5.6.7.3 Other reinforcements

5.1.7.1 Bond strength after ageing

5.1.7.1.1 Finishing coat tested on the rig 5.1.7.1.2 Finishing coat not tested on the rig

- -

(10)

In particolar modo durante l’intervento sono state prese in considerazione le prestazioni termoigrometriche e gli aspetti legati alle prestazioni termiche di un sistema a cappotto. Per quanto riguarda il comportamento termoi- grometrico, la norma di riferimento prevista dal prEN 17237 è la UNI EN 16383:2018. In questa norma vengono previste 3 tipologie diverse di cicli termici a cui poter sottoporre il campione:

- 80 cicli di riscaldamento e bagnatura;

- 5 cicli di riscaldamento e raffreddamento;

- 30 cicli di bagnatura, gelo e disgelo.

In funzione della tipologia di ciclo si avrà una specifi- ca classificazione del sistema a cappotto. Una novità nella struttura normativa del prEN 17237 consiste nel prevedere per ogni prestazione determinata sia delle varianti che possono influire sull’esito della prova (e richiederebbero pertanto dei test separati), sia dei criteri di estensione che consentono al Produttore di riportare la prestazione determinata ad una famiglia di prodotti, riducendo in questo modo il numero di test necessari.

Per quanto riguarda le prestazioni termiche del sistema a cappotto si è posta l’attenzione su come valutare la trasmittanza termica puntuale “χ” degli elementi pun- tuali di dissipazione (tasselli). In particolare, poiché il valore di χ (espresso in W/K) non è lineare rispetto allo spessore di isolante, il Produttore ha la possibilità di di- chiarare un valore unico (worst case) indipendente dallo spessore o, alternativamente, 2 valori: il primo da utiliz- zare per spessori di isolante al di sotto dei 150 mm ed

il secondo per spessori di isolante al di sopra dei 150 mm. L’ultima parte dell’intervento ha posto l’attenzione sulla qualifica del personale di posa in accordo alla norma UNI 11716:2018. La certificazione del personale di posa rappresenta numerosi vantaggi, tra cui:

- La certificazione delle competenze è un percorso che si protrae nel tempo e richiede al professionista continue conferme con le quali dimostrare di mantenere, rinnovare e quindi confermare le proprie competenze;

- La certificazione di terza parte è sinonimo di imparzialità e trasparenza;

- Rappresenta un’opportunità per distinguersi sul mercato;

- Riduzione dei contenziosi;

- Maggiore competenza nella scelta dei materiali e dei prodotti;

- Conoscenze dedicate ai requisiti normativi funzionali per ottenere il mantenimento in opera delle prestazioni.

In particolare, tramite un semplice esempio, si è mostra- to come una cattiva posa possa alterare, anche in ma- niera importante, le prestazioni determinate sul sistema.

È stato considerato un tassello incassato, con il relativo tappo di isolante (installazione corretta), e lo stesso tassello rivestito con malta (installazione non corretta).

Dalle simulazioni numeriche riportate di seguito si nota come il ponte termico arrivi anche ad aumentare del 120%.

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