CAMPANIA
Giovanni Pederbelli
Funzionario Servizio Artigianato Regione Campania.
Sergio Vetrella
Assessore allo Sviluppo Economico Regione Campania.
Paola Viggiani
Dirigente Servizio Artigianato Regione Campania.
In un grave momento di crisi e congiuntura economica come l’attuale, le informazioni riportate, volutamente non commentate, consentono di far conoscere in modo rapido gli strumenti agevolativi attivati dalla politica regionale a sostegno dell’artigianato.
Le politiche a sostegno delle attività artigiane L’Amministrazione Regionale della Campania, ha istituito con Legge Regionale n.10/2001 art.3, un Nuovo regime regionale di aiuti a favore dell’Artigianato, e deliberato l’approvazione delle Linee Guida per l’attuazione di due bandi con D.G.R.
n° 3709 del 19.12.2003.
Le risorse fi nanziarie regionali sono state integrate con il cofi nanziamento dei fondi messi a disposizione dalla Commissione europea per il periodo di programmazione 2000/2006. Il cofi nanziamento ha consentito di incrementare in modo signifi cativo le disponibilità fi nanziarie e, conseguentemente, di valorizzare gli strumenti operativi decentrati, ampliandone il raggio d’azione e le stesse intensità agevolative.
L’Assessorato allo Sviluppo Economico, ha impegnato per il comparto dell’artigianato , periodo 2004/2006, un totale di 35 M. di euro. Risorse destinate tutte a sostenere gli investimenti, e l’espansione della
base produttiva delle imprese artigiane, costituite anche in forma cooperativa e consortile ed iscritte negli albi di cui alla Legge n. 443/85.
Le iniziative ammissibili sono state quelle relative alla creazione di un nuovo impianto, all’ampliamento, all’ammodernamento, alla ristrutturazione, ed alla delocalizzazione della unità produttiva.
Il Nuovo regime di Aiuto a favore dell’artigianato campano è stato attuato ai sensi del Reg. CE 70/2001 “de minimis”, e gestito in concessione da Artigiancassa S.p.A.
Pertanto l’importo agevolabile degli investimenti sostenuti dall’impresa artigiana non ha superato il limite massimo di Euro 250.000,00 ne quello minimo di Euro 50.000,00. Nel caso d’impresa artigiana costituita in forma cooperativa, di cui all’art.
3 della legge n. 443/85, ovvero nel caso di consorzi o società consortili, di cui all’art. 6 della stessa legge, il limite massimo è stato elevato rispettivamente ad euro 500.000 e ad euro 1.000.000.
E’ stato previsto un funzionamento a bando e la concessione di aiuti nella forma di contributo in c/capitale, ed in via facoltativa, di contributo in c/interessi/canoni a fronte di investimenti realizzati dalle imprese che abbiano assunto posizione utile nella graduatoria. Con le stesse modalità, ma per investimenti minori, è stato previsto un funzionamento a sportello. Le agevolazioni, sono state determinate in un contributo in c/capitale pari al 30% delle spese documentate, ritenute ammissibili, ed un contributo in c/interessi/canoni nella misura del 100% del tasso di riferimento vigente alla data di ammissione al contributo.
Alla chiusura degli interventi, sono state liquidate risorse di poco inferiore ai 10 M. di euro, i dati ripartiti per bando sono questi:
Interventi regionali periodo (2004 - 2006)
Numero imprese benefi ciarie
Numero imprese revocate
Numero imprese liquidate
Importi liquidati Note
1° BANDO 1132 802 330 6.502.837,18 chiuso 2° BANDO 623 375 248 3.038.972,22 chiuso
TOTALI 1755 1177 578 9.541.809,40
Fonte : Regione Campania Servizio Artigianato
Nell’agosto 2006 è stato approvato il Piano di Azione per lo Sviluppo Economico Regionale –P.A.S.E.R.- che, in attuazione della linea di Azione 3) ha promosso il consolidamento del tessuto imprenditoriale , l’ampliamento della base produttiva e l’accelerazione delle dinamiche di crescita del sistema economico regionale. Il Settore Artigianato in coerenza con gli indirizzi di politica economica, dettati dal P.A.S.E.R., ha attivato nel settembre 2007 il bando a sostegno degli investimenti delle imprese artigiane.
Il Bando P.A.S.E.R., gestito direttamente dalla Regione Campania, ha disciplinato le modalità per la concessione di contributi per la “realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese artigiane”, ed è stato attuato ai sensi del regime “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n.
1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, pubblicato nella G.U.C.E. serie L n. 379 del 28 dicembre 2006.
L’intervento ha previsto il funzionamento a graduatoria e la concessione di aiuti nella forma di contributo in conto capitale nella misura massima del 50% della spesa riconosciuta ammissibile, con un’agevolazione, comunque, non superiore ai
€ 100.000,00. Per l’accesso agli aiuti, le imprese hanno dovuto compilare la domanda di agevolazione, utilizzando esclusivamente, il modulo disponibile sul sito della Regione. L’erogazione dei contributi sta avvenendo in unica soluzione e/o 3 S.A.L, di cui la prima sotto forma di anticipazione garantita.
La copertura fi nanziaria dell’investimento dovrà prevedere un apporto di mezzi propri non inferiori al 25%.
Risultano ammissibili ai fi ni del cofi nanziamento le spese relative all’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali, come defi nite dagli articoli 2423 e seguenti del c.c., nonché le spese relative a consulenze specialistiche destinate all’incremento della produttività, al trasferimento di nuove tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, allo sviluppo di sistemi di qualità.
Bando per il sostegno allo sviluppo ed all’innovazione delle imprese artigiane, P.A.S.E.R., Linea d’Azione 3) – Attività 4)
Risorse impegnate Istanze pervenute telematicamente Progetti fi nanziati Progetti revocati Liquidazioni al 31.12.2010 Note
10.570.924,99 3024 356 108 2.063.428,83 In corso
Fonte: Regione Campania Servizio Artigianato
DATI SUL CREDITO E SULLA RICCHEZZA DELLE IMPRESE ARTIGIANE
Finanziamenti bancari alle imprese artigiane e per impresa artigiana al 31.12.2008
PROVINCE Finanziamenti totali (milioni di euro) (A) Finanziamenti artigiani (B) Rapporto % (B/A) Numero imprese artigiane (C) Finanziamenti medi (B/C)
AVELLINO 3.947 128 3,2 8.261 15,5
BENEVENTO 2.076 71 3,4 5.289 13,4
CASERTA 6.942 145 2,1 12.339 11,8
NAPOLI 37.895 475 1,3 29.769 16,0
SALERNO 11.220 411 3,7 21.060 19,5
CAMPANIA 62.080 1.230 2,0 76.718 16,0
Fonte: Stima Artigiancassa su dati Banca d’Italia e Infocamere
Rapporto % dei fi nanziamenti agevolati alle imprese artigiane al 31.12.2008
PROVINCE Finanziamenti artigiani (A)
Finanziamenti artigiani agevolati (B)
Rapporto
% (B/A)
AVELLINO 128 1 0,8
BENEVENTO 71 1 1,4
CASERTA 145 3 2,1
NAPOLI 475 19 4,0
SALERNO 411 6 1,5
CAMPANIA 1.230 30 2,4
Fonte: Stima Artigiancassa su dati Banca d’Italia/Importi in milioni di euro
Depositi bancari alle imprese artigiane al 31.12.2008 PROVINCE Depositi
Totali (A)
Depositi artigiani (B)
Rapporto
% (B/A)
AVELLINO 3.218 53 1,6
BENEVENTO 1.671 27 1,6
CASERTA 4.741 70 1,5
NAPOLI 27.245 288 1,1
SALERNO 7.692 162 2,1
CAMPANIA 44.567 600 1,3
Fonte: Stima Artigiancassa su dati Banca d’Italia/Importi in milioni di euro
Ricchezza fi nanziaria delle imprese artigiane al 31.12.2008 PROVINCE Ricchezza Totale (A) Depositi artigiani (B)
AVELLINO 404 53
BENEVENTO 259 27
CASERTA 603 70
NAPOLI 1.455 288
SALERNO 1.029 162
CAMPANIA 3.750 600
Fonte: Stima Artigiancassa su dati Banca d’Italia/Importi in milioni di euro
Iniziative regionali
Una nuova legislazione regionale sull’artigia- nato, è all’esame della Commissione Consiliare e sostituirà il testo in vigore che risale al 1987 (Legge Regionale 4 maggio 1987, n.28 - Provvidenze per lo Sviluppo e la Promozione dell’Artigianato-).
Riattivare sul territorio della Regione Campania la concessione dei contributi in conto interesse sui mutui contratti dalle imprese artigiane di cui all’art. 37 della Legge 25 luglio 1952, n. 949 e s.m.i., non più operativa dal 2004, ed istituire un fondo regionale di garanzia con la principale fi nalità di garantire, entro limiti ben defi niti, fondi per mutui e altri regimi di fi nanziamento a medio - lungo termine in favore delle imprese artigiane, per supportarle, in questo periodo di grave crisi economica, nel diffi cile percorso di accesso al credito. E’ ciò che le Associazioni di Categoria maggiormente chiedono all’Ente Regione nelle occasioni di confronto con le parti sociali.