Lezione 1:
PANORAMA E PRINCIPI DELLA
RIANIMAZIONE
Panorama e Principi della Rianimazione
Contenuti della Lezione:
• Cambiamenti fisiologici alla nascita
• Fattori di rischio che possono far prevedere la necessità di rianimazione
• Il materiale ed il personale necessari per la rianimazione
• Sequenza degli step da seguire durante la rianimazione
Fisiologia Fetale
Nel feto:
• Alveoli pieni di liquido polmonare
• Dipendenza feto-placentare per gli scambi gassosi
• Vasocostrizione arteriole polmonari
• Ridotto flusso ematico polmonare
• Flusso ematico deviato attraverso il dotto arterioso
Fisiologia Fetale
Normale Processo di Transizione
• Il liquido intra-alveolare viene assorbito
• Il clampaggio dei vasi ombelicali determina un incremento significativo della pressione ematica
• Le arteriole polmonari si rilasciano
Nei primi secondi dopo la nascita si verificano cambiamenti fondamentali:
Polmoni e Circolazione dopo la nascita
• I polmoni si riempiono d’aria e si espandono
• Il liquido polmonare fetale lascia gli alveoli
Polmoni e Circolazione
• Le arteriole
polmonari si dilatano
• Il flusso ematico
polmonare aumenta
Polmoni e Circolazione
• Il livello di ossigeno nel sangue aumenta
• Il Dotto Arterioso si chiude
• Il sangue fluisce
attraverso i polmoni per ossigenarsi
Alterazioni del processo di transizione
• una ventilazione inadeguata può rallentare il riassorbimento del liquido polmonare
• eccessive perdite ematiche o
l’ipossia/ischemia possono determinare
ipocontrattilità del miocardio, bradicardia e ipotensione sistemica
• la ventilazione inadeguata e l’ ipo-
ossigenazione possono determinare la
persistenza della vasocostrizione delle arteriole polmonari
Risposta del neonato all’ipossia
▪ L’ipossia fetale /neonatale determina:
▪ un periodo iniziale di atti respiratori rapidi cui segue
▪ una fase di apnea (Apnea Primaria)
accompagnata da diminuzione della frequenza cardiaca
Nell’apnea primaria la stimolazione tattile determina
Risposta del neonato all’ipossia
• Se l’ipossia persiste, insorge
l’Apnea Secondaria, con ulteriore riduzione della frequenza cardiaca e ipotensione
L’apnea secondaria non è reversibile con stimolazione tattile!
è necessario eseguire la ventilazione
Apnea secondaria
Stimolazione Ventilazione
Quali neonati necessitano di essere rianimati?
• Solo il 10% circa dei neonati richiede manovre di assistenza rianimatoria
• Nell’1% dei casi sono necessarie manovre rianimatorie maggiori (intubazione,
compressioni toraciche e/o farmaci)
Prepararsi per la Rianimazione Fattori di Rischio
Nella maggioranza dei parti si può
prevedere la necessità di rianimazione in base alla presenza di fattori di rischio antecedenti o concomitanti con il parto.
In alcuni casi tale previsione non è possibile
Fattori associati
a rischio di Rianimazione Neonatale
Rianimazione neonatale: il team
Ad ogni parto
devono essere presenti:
• almeno un professionista sanitario in grado di avviare in modo efficace la rianimazione neonatale (fino alla PPV e compressioni toraciche)
• tutto il materiale necessario per la Rianimazione deve essere immediatamente disponibile:
• un professionista (medico) in grado di condurre una rianimazione completa (intubazione endotracheale, farmaci,…)
Prima di un parto a rischio devono essere presenti:
• il medico che conduce la rianimazione (“team leader”)
• 1 o 2 persone in grado di assisterlo adeguatamente.
• Blocco A (Airways) – vie aeree
• Blocco B (Breathing) – respirazione
• Blocco C (Circulation) – circolo
• Blocco D (Drugs) – farmaci
Valutazione → decisione → azione → rivalutazione
✓ si vuole sottolineare sia l’importanza del lavoro di gruppo e del coordinamento del team che la corretta
preparazione del materiale
✓alla tappa delle “fasi iniziali”
non vengono più dedicati 30 sec, ma 1 minuto (the “golden minute”). Entro un minuto
comunque devono essere state eseguite le manovre iniziali e avviata la
ventilazione a PPV, se necessaria.
✓ il controllo della
temperatura deve avvenire durante tutto il processo della
Temperatura
(linee guida 2015)• ipotermia (< 36,5°C) come outcome predittivo
•l’ipotermia aumenta il rischio di IVH, problemi respiratori, ipoglicemia, sepsi tardiva
• si raccomanda di evitare l’ipotermia mantenendo la t°
del neonato tra 36,5 e 37,5°C dopo la nascita
• prematuri sono a maggior rischio di ipotermia
• utilizzo di calore radiante, sacchetti di plastica,
cappellino, materassini termici, gas per la rianimazione riscaldati ed umidificati, aumento della temperatura della stanza adibita alla rianimazione sotto le 32 w
✓ si vuole sottolineare sia l’importanza del lavoro di gruppo e del coordinamento del team che la corretta
preparazione del materiale
✓alla tappa delle “fasi iniziali”
non vengono più dedicati 30 sec, ma 1 minuto (the “golden minute”). Entro un minuto
comunque devono essere state eseguite le manovre iniziali e avviata la
ventilazione a PPV, se necessaria.
✓ il controllo della
temperatura deve avvenire durante tutto il processo della
Punti chiave dell’algortmo
• la valutazione si basa principalmente su 3
segni: respirazione, frequenza cardiaca e stato di ossigenazione (saturimetria)
• tenere a mente 2 valori di frequenza cardiaca:
100 bpm e 60 bpm
• non passare alle compressioni toraciche prima di aver assicurato al neonato un’adeguata
ventilazione
• la somministrazione di ossigeno al neonato deve essere guidata dai valori di saturimetria
Comunicazione e lavoro di
squadra durante la rianimazione
• conoscere l’ambiente
• anticipare e pianificare
• assumere la leadership
• comunicare efficacemente
• distribuire uniformemente il carico di lavoro
• distribuire l’attenzione
• usare tutte le informazioni
• usare le risorse disponibili
• chiedere aiuto
• mantenere comportamento professionale
Check-list rapida pre-rianimazione
Conclusioni
• alla nascita si verificano modificazioni che consentono la transizione dalla vita fetale alla vita post-natale
• in alcuni casi questo processo è alterato con elevato rischio di ipossia neonatale e necessità di rianimazione
• materiale e personale necessario alla rianimazione devono essere presenti ad ogni parto
• la conoscenza degli steps della rianimazione, cosi come una comunicazione adeguata ed un buon lavoro
di squadra durante la rianimazione condizionano l’efficacia della stessa