SIPOTRA' - 19/09/2017 P. Rubino. Le opinioni qui espresse non impegnano l'isAtuzione di appartenenza del relatore.
DIBATTITO PUBBLICO E VALUTAZIONE EX ANTE DELLE OPERE
Piero Rubino, NUVAP, DPCoe, PCM
Il diba(to pubblico sulle grandi opere in Italia Riflessioni e prospe6ve in vista del decreto a=ua>vo del nuovo
Codice Appal>
Roma, martedì 19 se=embre 2017
Sala dell'Is5tuto di Santa Maria in Aquiro (ISMA), Piazza Capranica 72
Agenda
1) La VEXA per le opere pubbliche: meri5 (e limi5) 2) Come inserire il dèbat public nella VEXA ?
3) Qualche esperienza reale
4) Cosa «turba» nelle ipotesi in discussione 5) Riassumendo ….
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La VEXA per le opere pubbliche:
meriti (e limiti)
• La teoria economica suggerisce effeG posiAvi dell’invesAmento
sullo sviluppo se i rendimenA marginali sono crescen5 (cd. «crescita endogena»: Lucas, 1988; Romer, 1990)
• L’invesAmento pubblico ha effeG posiAvi sulla crescita se «non spiazza» la componente privata grazie a complementarietà legate alle esternalità (neTe) posi5ve (Aschauer, 1989)
• Il merito della VEXA per le opere pubbliche è nella sua finalità Apica:
selezionare i proge( «socialmente» più efficien5 (IMF, 2015:
Making Public Investment More Efficient; ma anche STdM, Infrastru=ure u>li, 2017)
• Quali limiA ? Sono tan> … ne cito due:
• A) parametri talvolta irrealisAci (op>mism bias secondo Flyvbjerg)
• B) rischio di scarsa (o nulla …) indipendenza dei valutatori
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Come inserire il dèbat public nella VEXA ?
• Nuovo Codice (art. 23) introduce il «progeWo di fa(bilità» che conAene l’analisi delle alternaAve progeTuali
• Le bozze finora circolate precisano che il d. p. si svolge «nelle fasi iniziali di elaborazione di un proge=o»
• Opportuno collocare il d. p. a valle del pdf ?
• È inevitabile ( vista la norma J ) ma :
1) più complesso anche se (apparentemente) più intuiAvo
«dibaTere» (confrontare) varie alternaAve
2) la salienza del d. p. potrebbe ridursi con il diffondersi di VEXA che incorporino anche gli effeG «distribuAvi» dell’intervento
• Cosa accade al pdf dopo la conclusione del d. p. ? Si prevede che promotori tengano conto «del dossier conclusivo per le successive fasi di proge=azione» )
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Qualche (nota) esperienza
• Anselmi (2016) analizza a fondo l'architeTura dell’esperienza francese che risale a una legge del 1983 (cd. «loi Bouchardeu», che ha introdoTo la cd. «inchiesta pubblica» )
• D. P. introdoTo in Francia nel 1995 («loi Barnier», rivista nel 2002) per i soli grandi progeG infrastruTurali
• Nel Regno Unito nasce nel 1957 con l’uso dei suoli. Public Inquiries Act (1992) rimanda a rules seToriali
• In Italia l’esigenza sorge con l’approvazione in sede CIPE del progeWo preliminare della Torino-Lyon (2003)
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Livello regionale: Liguria (legge n. 39 / 2007) e Toscana (legge n. 69 del 2007):
Cfr. MacchiaA e Napolitano, È possibile realizzare le infrastru=ure in Italia ?, (2009: in parAcolare il saggio di Casini)
Cosa «turba» nelle ipotesi in discussione ?
Tre dubbi:
A. Focus sulla «gesAone dei confliG» :
Ø InfrastruTure: cosA concentraA vs benefici dispersi
Ø Es #1: infrastru=ure lineari
Ø Es. #2: piani (dubbi sull’estensione suggerita dal posiAon SIPOTRÀ)
B. Aporie nellr Apologie di opere soggeTe a d. p. :
Ø Parrebbero mancare: ciclo rifiuA, dissalatori, depurazione acque, power plants, impianA di stoccaggio gas, stazioni di pressione, ri- gassificatori GNL, …
Ø Opere «private»: sì (vi rientrano gli "ele=rodo6": Terna è privata!) o no ?
Ø CriAcità delle soglie (cd. «effeG soglia» )
C. Rischi > opportunità nella partecipazione individuale di singoli ciTadini ?
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Cosa «turba» nelle ipotesi in discussione ? - ( segue)
1) Non è chiaro presso quale struTura amministraAva / DiparAmento operi la Commissione Nazionale
• Modesto grado di indipendenza
2) Partecipazione senza compensi ?
3) ResAtuzione delle informazioni in forma anche quanAtaAva / struTurata / open data ?
4) Qualche sovrapposizione fra compiA (es. sulla redazione del
«dossier di progeTo»)
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Riassumendo …
• Compiuto un grande passo in avanA per superare la
«sindrome Nimby», diffondere la cultura della valutazione e, più in generale, rendere più trasparenA le «esternalità»
generate dai progeG
• Dubbi sull’indipendenza / autonomia della Commissione
• Sarebbe uAle inserire la governance del processo del d. p. in una riforma complessiva delle funzione di promozione,
valutazione e selezione del merit order delle infrastruTure strategiche, da rendere più:
ü stabile rispeTo alle vagaries della congiuntura poliAca
ü indipendente / «terza» (spunA dall’esperienza delle Autorità di regolazione dei mercaA)
ü robusta in termini dotazione professionale / finanziaria
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Grazie dell’attenzione J
p.rubino@governo.it
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