Intervista al presidente Eav. De Gregorio: "grandi potenzialità ma risolvere nodi di bilancio"
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La sicurezza, uno dei punti di forza di Smart Mobility World dal 28 al 30 ottobre all'Autodromo di Monza
App, PUMS e infrastrutture soft per green mobility,
una Roadmap per l'Italia
numero 24 - 23 Settembre 2015
Editoriale
App, PUMS e infrastrutture soft per green mobility, una Roadmap per l'Italia
Le città, dove vive il 50% della popolazione e in cui gravita il 75% dei “city users”, viste come laboratori di sharing mobility, di collaborative economy, di nuove tecnologie informatiche.
In una Roadmap verso le città intelligenti sul fronte della mobilità bisogna quindi rivoluzionare le strategie e il modo di muoversi.
Come? Riducendo gli spostamenti individuali in auto e moto sotto la soglia del 50% entro i prossimi tre
anni per arrivare al 35% nel 2025;
utilizzando app e tecnologie Ict per contribuire alla condivisione dei mezzi di t r a s p o r t o , che per il 57%
degli italiani è destinata a
“esplodere” nei prossimi anni;
r i v i ta l i z za n d o i PUMS (Piani Urbani della M o b i l i t à ) , ora volontari, dotandoli di risorse adeguate;
dedicando almeno il 50% delle risorse nazionali destinate alle infrastrutture strategiche a interventi nelle aree metropolitane.
Queste sono alcune delle proposte di green mobility avanzate nel corso del convegno
“Mobilità sostenibile, green economy e città intelligenti: una Roadmap per l’Italia”
organizzato dal Gruppo di Lavoro Mobilità del Consiglio Nazionale della Green Economy, in preparazione degli Stati Generali della Green Economy, a Rimini i prossimi 3 e 4 novembre, in occasione dell’European Mobility Week 2015.
Tre le tematiche affrontate nell’ambito del confronto sulle proposte di sviluppo della green economy per il settore mobilità in Italia: “Mobilità urbana sostenibile o grandi infrastrutture?” I nuovi Piani urbani della mobilità sostenibile-PUMS; App e Information Technologies System: la rivoluzione del green transport. Infrastrutture, più risorse per le aree urbane.
Solo il 12%
delle risorse previste dalla legge obiettivo è dedicato alle m a c r o - o p e r e infrastrutturali per la mobilità urbana (32 miliardi circa) e ben il 50% è dedicato a strade e autostrade urbane.
Solo dunque il 7% degli investimenti del Paese è destinato al riequilibrio modale in ambito- urbano: una distorsione questa, visto che lo stock di opere per la mobilità sostenibile è nettamente inferiore a quella di altri paesi europei.
Eppure, proprio nelle città, il riequilibrio modale ha più potenzialità: oltre l’80% di riduzione della CO2 al 2030 nel settore trasporti è realizzabile, infatti, in ambito urbano.
Per vincere questa distorsione due le proposte:
individuare un target nazionale di riequilibrio modale nelle città metropolitane, che porti complessivamente la quota di spostamenti individuali motorizzati (auto e moto) nelle aree urbane sotto il 50% entro tre anni e al 35% nel
2025, ed elaborare un Piano nazionale della mobilità che dedichi almeno il 50% delle risorse nazionali per le infrastrutture strategiche a investimenti nelle aree metropolitane.
PUMS per lo sviluppo della green economy:
I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS), ora volontari, possono essere un valido punto di partenza per migliorare l’attuale processo di pianificazione della mobilità delle città italiane, al fine di superare le criticità esistenti. Una maggiore diffusione dell’adozione dei PUMS e delle azioni in essi previste può contribuire ad aumentare l’apporto della mobilità sostenibile allo sviluppo della green economy.
Questa favorirebbe, ad esempio, un incremento dei veicoli e dei carburanti a ridotto impatto ambientale, dei servizi informatici che contribuiscono a razionalizzare gli spostamenti in ambito urbano, nonché delle tecnologie in grado di ridurre la necessità di spostarsi, laddove sia possibile soddisfare le proprie esigenze, attraverso l’utilizzo di applicazioni informatiche.
Affinché lo strumento dispieghi tutte le sue possibilità, dovrebbe però diventare obbligatorio ed essere dotato di risorse finanziarie sufficienti.
Tutta la mobilità su un’app:
App per integrare la mobilità ferroviaria con quella urbana, app sul car sharing, sul car pooling, sul ride sharing, sul bike sharing.
App per taxi e NCC o per smart parking e mobilità pedonale. Ormai la mobilità sostenibile è a portata di click. Sono più di 35 le principali app che favoriscono gli spostamenti, forniscono in tempo reale le informazioni sulla mobilità, aggiornano sul traffico e, in ultima analisi, semplificano la vita adeguando ai tempi ll’offerta tradizionale di trasporto. D’altra parte i giovani quando raggiungono la maggiore età preferiscono ricevere in regalo l’ultimo modello di smartphone presente sul mercato piuttosto che un’automobile.
Lo smartphone rappresenta, infatti, la chiave d’accesso a un più vasto mondo e diventa lo strumento principe attraverso il quale organizzare il proprio spostamento fisico.
“Serve un sistema della mobilità diverso da quello attuale – ha sottolineato il presidente di Asstra Massimo Roncucci intervenuto al workshop ‘TPL e account based ticketing:
dalle carte di credito al conto corrente.
Solo innovazione tecnologica o rivoluzione tariffaria?’, all’interno della due giorni Citytech Bustech, a Roma la scorsa settimana.– ma per iniziare dobbiamo far sì che il sistema di base funzioni e sia efficiente. Come Asstra dobbiamo spingere di più e raccordare le pratiche positive provenienti anche dagli altri Paesi del mondo”.
Il presidente di Asstra ha poi tenuto a sottolineare il fatto che le “nuove forme di mobilità non sono in competizione con il trasporto tradizionale ma vanno viste come un’integrazione. Sicuramente di base deve funzionare il sistema di trasporto tradizionale, se il sistema dei trasporti funziona le città sono più attrattive e sostenibili”.
Focus
Il programma di quest’anno vede l’introduzione di alcune tematiche innovative, mai prima affrontate in Italia nel corso di una manifestazione di questo tipo. La prima è la sicurezza, nella doppia accezione di safety e di security Smart Mobility World - la più grande manifestazione europea sulla smart mobility - sbarca per la sua dodicesima edizione nella cornice unica dell’Autodromo di Monza.
Il formato è quello della Conference &
Expo, con una ricca agenda di convegni, seminari e workshop, cui si affianca un’area espositiva dedicata alle aziende.
La sicurezza delle persone a bordo del veicolo e quella dei pedoni è da diverso tempo al centro dell’attenzione della Case automobilistiche e degli enti regolatori e certificatori.
Ormai classificazioni come le “stelle”
EuroNCAP, che parteciperà a SMW,
costituiscono un selling point importante per i nuovi modelli di auto cosicché diverse aziende e gestori di flotte di grandi dimensioni inseriscono la certificazione di sicurezza come requisito necessario per i veicoli in dotazione ai propri dipendenti e clienti.
Fino a qualche anno fa quando si parlava di sicurezza principale si intendeva quella passiva, dalle cinture agli airbag, sino alle caratteristiche strutturali, tutte mirate a ridurre i danni in caso di incidenti, come le strutture collassabili.
La novità degli ultimi anni è stata l’apparizione e la diffusione di sistemi di sicurezza attiva che si sono affiancati a dotazione ormai standard come ABS e ESC (Enhanced Stability Control).
L’obiettivo è duplice: da una parte cercare di evitare in modo puntuale l’incidente (ad esempio, evitando il pedone che attraversa improvvisamente la traiettoria dell’auto), dall’altra prevenire le situazioni
La sicurezza, uno dei punti di forza di Smart Mobility World dal 28 al 30
ottobre all'Autodromo di Monza
numero 24 - 23 Settembre 2015
che hanno alta probabilità di portare ad un incidente (scarsa illuminazione, presenza di curve improvvise non segnalate, affaticamento del conducente).
Alcune tecnologie di sicurezza attiva sono ormai talmente mature, come quelle per l’anticollisione frontale, da essere disponibili anche come add- on a livello aftermarket e non solo come prima dotazione dei veicoli.
A Smart Mobility World verrà presentata una carrellata dei sistemi e tecnologie più interessanti ed efficaci per la sicurezza attiva, sistemi grazie ai quali il conducente si trova ad essere affiancato da una assistente instancabile e sempre vigile che lo aiuta a viaggiare sicuro e sereno.
Le nuove funzionalità di safety possono avere però il loro rovescio della medaglia:
più le auto saranno dotate di sistemi automatici, più diventerà cruciale la sicurezza anche nel senso di security.
Come i recenti eventi di cronaca hanno dimostrato, infatti, un tema
“caldissimo” è la sicurezza delle auto connesse e automatizzate.
Azioni dimostrative da parte di hacker, per fortuna non malintenzionati, dei sistemi di bordo di diversi modelli FCA ha provocato il richiamo di centinaia di migliaia di veicoli.
Finora nessun incidente è avvenuto in modo conclamato per un “hackeraggio”
dei sistemi di bordo, ma vista la posta in gioco le Case e i loro fornitori vogliono e devono essere pronti.
Smart Mobility World, valorizzando la disponibilità della più famosa pista di Formula 1 al mondo, affiancherà ai convegni e all’area espositiva l’Area Experience, che metterà a disposizione i più innovativi veicoli che potranno essere provati sulla pista dell’Autodromo:
un’esperienza emozionale esclusiva.
Presidente De Gregorio si è insediato alla Presidenza del CDA dell’EAV il 27 luglio del 2015. Quali sono le prime impressioni?
L’EAV è un’azienda dal glorioso passato, che nasce dalla fusione di realtà importanti nel settore trasporti in Italia come circumvesuviana e cumana, primissime ferrovie di realtà metropolitana sorte a fine ottocento. Ho trovato un personale che cerca motivazione, stimoli, dopo un recente passato dove è prevalso un provincialismo asfissiante e lotte interne di basso livello. Credo vi siano grandi potenzialità. Ma occorre innanzitutto risolvere i nodi di bilancio che partono da lontano e sui quali anche il governo nazionale – come promesso – deve fare la sua parte.
Quali sono le prima azioni del suo governo? I suoi primi cento giorni?
Abbiamo individuato 20 linee d’azione.
Innanzitutto Il socio unico regione
Campania deve
essere parte attiva del processo: invece siamo al contenzioso in tribunale per capire cosa deve dare il socio alla società. Una follia.
Poi dobbiamo lavorare sul tema sicurezza e su quello dell’evasione.
Parallelamente sul fronte i n v e s t i m e n t i : a b b i a m o un parco treni che è assolutamente datato.
Abbiamo delle commesse in corso che porteranno nel giro di 24-30 mesi ad un sostanziale m i g l i o r a m e n t o del servizio, che è strettamente collegato alla qualità del treno.
L’11 settembre si sono incontrati il Comune di Ercolano ed Eav per il miglioramento delle stazioni della Circumvesuviana presenti in città. Presso la sede dell’Ente Autonomo Volturno che gestisce la Circumvesuviana, ha incontrato il sindaco Ciro Buonajuto. Quali temi affrontati?
Un riscontro del colloquio?
Tra me ed il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto vi è una amicizia e vicinanza di idee che risale ad alcuni anni fa. Abbiamo ipotizzato una serie di iniziative comuni in vista della proclamazione – ci auguriamo – di Ercolano quale capitale della cultura Italiana nel 2016. A quel punto la circumvesuviana e quindi l’EAV dovranno essere parte integrante di un progetto che porta a riscoprire e valorizzare siti come Ercolano e Pompei, con flussi turistici considerevoli che dovranno essere accompagnati con treni sicuri e confortevoli.
L'intervista al presidente dell'Ente Autonomo Volturno.
De Gregorio: "grandi potenzialità ma risolvere nodi di bilancio"
Umberto De Gregorio, presidente Eav
numero 24 - 23 Settembre 2015
Parte in Campania il progetto ‘Ferrovia sicura’, tra i promotori Eav che incentiva interventi per contrastare la microcriminalità nelle stazioni. Come è articolato il programma e quale la sua attuazione?
Partiamo da quello che abbiamo: sei mila telecamere ed un servizio che dovrà far sentire gli utenti sicuri ed i delinquenti insicuri. Abbiamo coniato lo slogan – che è anche un obiettivo: non più “attenti ai delinquenti” ma “attenti delinquenti”.
Nel medio termine prevediamo accordi strutturali con le forze dell’ordine ed una campagna di sensibilizzazione che porti i cittadini a sentire i treni come un bene comune. Solo se consideriamo il treno come casa nostra potremo sconfiggere il vandalismo.
Parlando di sicurezza, nel mese di agosto si è verificato un incendio che ha distrutto un convoglio (in servizio da 40 anni) in prossimità della stazione
di Fuorigrotta a Napoli. Le fiamme probabilmente sono state generate da un corto circuito dovuto ipoteticamente ad una scarsa manutenzione. E’ seguito a questo episodio un polverone di polemiche relativamente ai ritardi degli investimenti programmati da tempo.
Questa situazione potrebbe sbloccarsi a breve o ancora gli utenti dovranno pazientare ed accontentarsi dei mezzi per adesso a loro disposizione?
Non esistono bacchette magiche né io credo ai miracoli. Nessuna promessa populista. Ma un impegno serio a migliorare progressivamente il servizio.
L’incendio è un evento sul quale stiamo accertando eventuali responsabilità, che verranno severamente punite. Ma è chiaro che l’emergenza si supera con treni affidabili e nuovi. In 24-36 mesi pensiamo di poter risolvere in modo strutturale il problema. Intanto, grande attenzione alla manutenzione ed alla prevenzione.
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