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Lezione n°10

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Lezione n°10

Algoritmo del Simplesso:

- Coefficienti di costo ridotto - Condizioni di ottimalità

- Test dei minimi rapporti - Cambio di base

R. Cerulli – F. Carrabs

Lezioni di Ricerca Operativa

Università degli Studi di Salerno

(2)

Consideriamo il problema (PL) in Forma Standard

Data una base B ammissibile, partizioniamo sia la matrice A che il vettore delle incognite x come segue:

Il sistema di equazioni lineari Ax=b si può riscrivere come

Calcolo della soluzione ottima di un problema di PL.

(3)

Calcolo della soluzione ottima di un problema di PL.

Riscriviamo anche la funzione obiettivo come:

(1) Sostituendo in (1) l’espressione delle variabili di base:

Il valore della funzione obiettivo corrispondente alla base B è:

−1

� −  �

−1

(2)

otteniamo: z + (3)

z

(4)

Le relazioni (2) e (3) esprimono rispettivamente i vincoli e la funzione obiettivo in funzione delle variabili fuori base.

Indichiamo con e poichè otteniamo:

dove a

j

è la colonna di A che moltiplica la variabile fuori base x

j

.

�=� ´�−

�∈ �

−1 + ∑

� ∈�

= ´ �−

�∈ �

− 1

(5)

Se e la funzione obiettivo diventa:

�=� ´�−

�∈�

−1 + ∑

� ∈�

�=� 0

� ∈ �

+ ∑

�∈ �

= 0

�∈ �

( )

= ´ �−

�∈ �

−1 = ´ �−

� ∈�

Infine fissato i vincoli diventano:

I coefficienti vengono detti coefficienti di costo ridotto

(6)

Consideriamo il problema (PL) in Forma Standard

Data una base B ammissibile, riscriviamo il problema in funzione di B come segue:

Forma canonica in funzione di una base B

y

j

= A

B-1

a

j

z

j

= c

TB

A

B-1

a

j

b= A

B-1

b

z

0

= c

TB

A

B-1

b

(7)

Verifichiamo se la soluzione di base corrente è ottima o può essere migliorata

Consideriamo la funzione obiettivo:

Verifichiamo come cambia il valore della funzione obiettivo incrementando la variabile fuori base x

k

che è attualmente nulla.

La funzione obiettivo migliora !

Supponiamo che esista un coefficiente kN tale che:

����=� 0

�∈ �

( )

> 0

� = �0 − (¿ ¿ � − �)

¿

¿ 0

¿ 0

(8)

Teorema (Condizione di ottimalità)

Una soluzione di base non degenere di un problema di PL è ottima se e solo se:

 Nel caso di soluzione degenere possono esistere soluzioni ottime in cui il punto (2) del teorema non è soddisfatto.

 Tuttavia, se un problema ammette una soluzione ottima finita allora ammette una soluzione di base ottima che soddisfa le condizioni (1) e (2) del teorema.

1) i=1…,m (ammissibile)

2) (non migliorabile)

(9)

1

X

6

-3 -2

-1 1 (1)

(3) (2)

A B

C

Forma Standard

Verificare analiticamente se la soluzione di base associata al punto A soddisfa il test di

ottimalità.

(10)

BA={1,3,4} NA={2,5}

x1 x3 x4 x1 x2 x3 x4 x5

=[3,0,0]

� �−��=�

− 1

� �−��

z2 - c2 = cTBAB-1a2 - c2 = (3, 0, 0)AB-1 -1 1

-1 æ è çç ç

ö ø

÷÷

÷-1 = (0, 0, 32) -1 1

-1 æ è çç ç

ö ø

÷÷

÷-1= - 32 -1 = -5 2

z5 - c5 = cTBAB-1a5 - c5 = (3, 0, 0)AB-1 0 0 -1 æ è çç ç

ö ø

÷÷

÷- 0 = (0, 0, 32) 0 0 -1 æ è çç ç

ö ø

÷÷

÷- 0 = - 32 - 0 = -3 2

(11)

 Poichè incrementando il valore della variabile fuori base x

k

il valore della funzione obiettivo migliora, si potrebbe pensare di aumentare indefinitivamente x

k

.

 Tuttavia, aumentando x

k

anche il vettore delle variabili in base x

B

viene modificato in accordo all’equazione dei vincoli.

(12)

Dal momento che le x

j

sono uguali a zero, per , la relazione:

diventa:

(13)

In forma vettoriale:

Se y

ik

 0 ∀i B

allora x

Bi

cresce al crescere di x

k

e così x

Bi

continua a essere non

negativo. (ottimo illimitato)

(14)

Se esiste una componente i tale che y

ik

> 0 allora x

Bi

decresce al crescere di x

k

.

Il valore di x

k

verrà incrementato finché una delle variabili in base assumerà valore zero. Infatti noi vogliamo che:

La variabile x

Bi

che si azzererà per prima verrà tolta dalle variabili di base e sarà rimpiazzata dalla variabile x

k

.

1

= �1− � 1 ≥ 0

2

= �2− � 2� ≥ 0

= ��− � �� ≥ 0

………...……

………...……

(15)

………...………

………...………

Possiamo scrivere:

Dobbiamo considerare solo i rapporti in cui

≤0

>0

>0

sempre

(16)

Quindi, considerando i rapporti in cui y

ik

>0, il valore assunto dalla variabile x

k

sarà:

Il precedente test viene chiamato test dei minimi rapporti ed è utilizzato per individuare la variabile in base x

Br

che si azzererà per prima, al crescere di x

k

, e che quindi uscirà dalla base.

1

= �1 − �

1

≥ 0 ⟺ �1 − �

1

��

� �

≥ 0

= �� − �

� �

≥ 0 ⟺ �� − �

� �

��

� �

≥ 0

= ��− �

��

≥ 0 ⟺ ��− �

��

��

� �

≥ 0

………...………

………...………

(17)

Riassumendo:

• Fare assumere ad x

k

un valore positivo significa portare la variabile x

k

in base.

• Nello stesso tempo il valore delle variabili di base:

 Cresce se y

ik

< 0;

 Decresce se y

ik

> 0;

 Non cambia se y

ik

=0.

• Il valore che assume x

k

in base è calcolato tramite il test dei minimi rapporti:

• La variabile x

Br

esce dalla base.

(18)

Il coefficiente y

rk

è detto Pivot, (l’aggiornamento della base si dice Pivoting) e viene usato per aggiornare i valori delle variabili in base dopo l’ingresso in base di x

k

.

La nuova soluzione di base

Le nuove variabili fuori base

= ��− � � � ��

� �

con N\{k}

= � �

� �

(19)

Con il cambio delle variabili in base, la nuova matrice di base risulta composta delle stesse colonne della vecchia base ad eccezione del fatto che la colonna associata a è stata sostituita dalla colonna associata a x

k

.

x Br

(20)

La nuova soluzione di base (a meno di casi degeneri) ha migliorato il valore della funzione obiettivo:

>0

>0

�=�

0

−(

) ��

� �� < � 0

>0

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