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La frana oggetto di studio è denominata “Frana A”

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Academic year: 2021

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Introduzione

Analisi teorico-sperimentale dei fenomeni di instabilità delle coperture detritiche 1

INTRODUZIONE

I dissesti idrogeologici sono diffusi su gran parte del territorio italiano e la probabilità che si verifichino eventi di questo tipo è particolarmente alta nel nostro paese. Ciò dipende dalla suscettibilità che i terreni mostrano verso le diverse tipologie di dissesto per frana.

La presente Tesi di Laurea ha lo scopo di analizzare i fenomeni di instabilità delle coperture detritiche che caratterizzano la zona appenninica settentrionale. E’ stato svolto uno studio sui fenomeni franosi che hanno interessato la frazione di Leivi (GE).

Il 10 Novembre 2014 una struttura precipitativa stazionaria ha colpito l’intero bacino dell’Entella, portando all’esondazione del corso d’acqua principale e degli affluenti sia nell’entroterra che nelle zone costiere.

In particolare la zona del Tigullio (bassa Val Lavagna, Liguria orientale) è stata colpita da piogge molto intense che hanno provocato anche l’innesco di frane superficiali lungo i versanti dell’entroterra insistenti su abitazioni, infrastrutture viarie e ferroviarie.

L’evento ha prodotto ingenti danni ad edifici e strutture e l’interruzione dei servizi di distribuzione di acqua potabile ed energia elettrica. Sul versante posto al confine tra i comuni di Leivi e Carasco (GE) si è verificato il maggior numero di frane superficiali che hanno interessato infrastrutture e civili abitazioni, provocando l’ostruzione di tratti stradali, il crollo di abitazioni e la perdita di due vite umane.

In particolare, questo lavoro di tesi verte sullo studio della stabilità del pendio di frana precedentemente studiato da Rinaldi nella tesi “Le frane di Leivi (GE) del Novembre 2014: studio focalizzato sul versante meridionale in frana”. La frana oggetto di studio è

denominata “Frana A”.

Il materiale di frana prelevato è stato caratterizzato presso il Laboratorio di Geotecnica della Scuola di Ingegneria. Sono state svolte analisi granulometriche e determinati i limiti di consistenza dei campioni prelevati, al fine di caratterizzare, dal punto di vista granulometrico, i terreni coinvolti dai dissesti.

Sono state eseguite analisi granulometriche per setacciatura e per sedimentazione, per determinare la distribuzione granulometrica del materiale. Sulla frazione più fine sono

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Introduzione

Analisi teorico-sperimentale dei fenomeni di instabilità delle coperture detritiche 2 stati determinati i limiti di consistenza. Tali indagini sono state eseguite in accordo con le raccomandazioni AGI (Associazione Geotecnica Italiana).

I risultati delle analisi di laboratorio hanno individuato la ghiaia e la sabbia come classi granulometriche prevalenti, associate a limo e argilla in percentuali subordinate.

Secondo la classificazione AGI il materiale esaminato risulta essere “ghiaia sabbiosa debolmente limosa”.

L’area in esame è stata soggetta a diversi studi riguardanti gli aspetti geologici e geomorfologici; tali studi sono stati utilizzati come base di partenza per le analisi di stabilità a ritroso del pendio.

Dagli studi svolti è inoltre emerso che i fattori predisponenti al dissesto maggiormente influenti sono: lo stato di fratturazione e l’alterazione della porzione più superficiale del substrato roccioso, costituito da argille a palombini; lo spessore ridotto delle coperture, moderatamente permeabili e sottoposte a rimodellamento antropico; l’assenza di rilevanti sistemi radicali.

Le indagini di campagna, integrate alle analisi di laboratorio, sono state svolte allo scopo di comprendere quali fattori hanno determinato l’innesco dei dissesti verificatisi nell’area di studio.

Per comprendere le cause determinanti e predisponenti che hanno portato all’attivazione di questi fenomeni franosi, sono stati analizzati i dati pluviometrici relativi all’evento pluviometrico del 10 Novembre 2014 redatti dall’ARPAL ed è stata consultata la cartografia tematica relativa all’Ambito 16 dei Piani di Bacino Stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico.

I dati raccolti hanno permesso di classificare le frane e il tipo di terreno coinvolto. In seguito ai rilevamenti effettuati in campagna, è stato possibile classificare la frana oggetto di studio come complex rotational debris slide-debris flow (Cruden & Varnes, 1996).

Inoltre sono state eseguite analisi di stabilità a ritroso sul pendio oggetto di studio.

L’analisi di stabilità a ritroso o back analysis è una tipologia di analisi basata sulla simulazione numerica, che consente, imponendo un coefficiente di sicurezza unitario, di risalire ai parametri geotecnici del terreno interessato.

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Introduzione

Analisi teorico-sperimentale dei fenomeni di instabilità delle coperture detritiche 3 I valori di c’ e ’ ottenuti dalle analisi di stabilità sono stati confrontati con i valori degli stessi parametri ricavati per mezzo di prove di taglio diretto su provini di grandi dimensioni.

La macchina di taglio diretto per provini di grandi dimensioni utilizzata nel presente lavoro di tesi permette di analizzare provini cubici aventi dimensioni 300 x 300x 100 mm.

La macchina di taglio, costruita da Tecnotest S.r.l, è un prototipo quindi è stato necessario, in via preliminare, procedere alla taratura della stessa confrontando i risultati ottenuti, in termini di parametri di resistenza, su un terreno proveniente dall’impianto produzione di aggregati riciclati dell’azienda Del Debbio S.p.A. di Lucca, denominata terra riciclata, con i risultati ottenuti da prove di taglio diretto su provini cilindrici aventi dimensioni 63,5 mm x 20 mm.

Una volta completata la taratura della macchina di taglio di grandi dimensioni, sono state eseguite le prove di taglio diretto sul materiale di frana.

I parametri di resistenza della copertura detritica sono stati ricavati dall’inviluppo di rottura ottenuto portando a rottura tre provini di materiale sciolto.

Per l’elaborazione dei dati acquisiti durante le prove di taglio e per l’esecuzione delle analisi di stabilità del pendio sono stati utilizzati i software LabVIEW di National Instruments , TDA hyperterminal di Tecnotest S.r.l., Microsoft Excel e Slide 7.0 di Rocscience,.

Questo lavoro di tesi ha fornito un contributo allo studio dei meccanismi di innesco delle frane superficiali e sulla valutazione e mitigazione del rischio idrogeologico.

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