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ALLA MENSA DI CARLO MAGNOSTARE SEDUTI NEL MONDOCASCARE DAL PERO

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Academic year: 2021

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In me zzo a de lle anat re era un uomo , ma non si capiva c osa dia volo fac esse: c ammina va accoc colat o, le mani die tro la sc

hiena, alzando i

piedi di piat to come un palmipe de, c ol collo teso e

dicendo: Quà… Quà… Quà. Le anat

re

non gli bada vano ne mme no, c ome se lo riconosc essero c ome uno di loro .

In mezzo a delle anatre era un uomo, ma non si capiva cosa diavolo facesse: camminava accoccolato, le mani dietro la schiena, alzando i piedi di piatto come un palmipede, col collo teso e dicendo: Quà… Quà… Quà. Le anatre non gli badavano nemmeno, come se lo riconoscessero come uno di loro.

350 cm 565 cm 200 cm 90 cm 100 c m 90 c m 375 c m 65 c m 90 c m 34 c m 34 c m 40 c m 50 c m 80 c m

In fila in mezzo ai peri vedono Gurdulù/Omobò. Stava con le braccia alzate tutte contorte, come rami, e nelle mani e in bocca e

sulla testa e negli strappi del vestito aveva pere. - Guardalo che fa il pero! - diceva Carlomagno, ilare. - Ora lo squoto! - disse Orlando, e gli menò una botta. Gurdulù lasciò cadere le pere tutte insieme, che rotolarono per il prato in declivio, e vedendole rotolare non seppe trattenersi dal

rotolare anche lui come una pera e sparì così dalla loro vista.

ALLA MENSA DI CARLO MAGNO

STARE SEDUTI NEL MONDO

CASCARE DAL PERO

Episodio di Gurdulù scritto in rilievo Base in gomma colorata di azzurro

Panche e tavolo monolitici in fibra di vetro smaltata

Griglia

Seduta in listelli di legno

Basamento in calcestruzzo PROSPETTI 1:50 PIANTA 1:50 ASSONOMETRIA 1:20 ASSONOMETRIA 1:50 PROSPETTI 1:50 PIANTA 1:50 PIANTA 1:50 PROSPETTO 1:50 DETTAGLIO 1:20 ASSONOMETRIA 1:50 \\ BOTTINI_RIVA/ARALDI_METROPOLITANI/GURDULU’/TAV.6 Cav. p. 67 Cav. p. 75 Cav. p. 25

Stavano tutti i cavalieri della corte di Francia alla grande tavolata di Carlomagno. E con loro si trovavano Agilulfo ed il suo fidato scudiero Gurdulù. Le vaste tavolate erano imbandite di ogni immaginabile leccornia, e sotto di loro erano stesi gli araldi del colore

del re, ovvero azzurri.

E così quell’uomo chiamato Gurdulù stava seduto sotto un albero, e sembrava non fare nulla. Appoggiato a terra stava a guardare il mondo che lo circondava, aspettando che accadesse qualcosa che gli

potesse suggerire una nuova realtà.

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