130
CAPITOLO 3
Analisi Sismica dello Stato di Progetto
I risultati derivanti dall’analisi dello Stato di Fatto della costruzione forniscono, come da
previsione, un quadro piuttosto negativo riguardo alla vulnerabilità sismica dei quattro
corpi edilizi.
Risulta quindi necessario pensare ad una tipologia di intervento che possa “migliorare” o
ancor
meglio
“adeguare”
sismicamente
i
fabbricati
oggetto
di
studio
(Classificazione degli interventi – Par. 8.4 NTC 2008).
3.1 Descrizione della tipologia di intervento
L’intervento non può essere invasivo (Cap.1 – Par.1.6),; gli edifici sono infatti abitati e
non è possibile evacuare le famiglie, poiché resterebbe complicato individuare possibili
alloggi temporanei.
L’intervento deve essere confinato esclusivamente al piano terra essendo l’unico piano
non abitato.
L’intervento di miglioramento consiste nel disporre setti in cemento armato in
corrispondenza dei pilotis disposti sui lati perimetrali di ciascun edificio.
131
Fig 3.2 – Intervento Unità II
In rosso vengono evidenziati i pilotis in corrispondenza dei quali verranno realizzati i
setti in cemento armato.
I setti hanno, in questo modo, duplice funzione:
Irrigidire ed irrobustire il piano soffice all’azione sismica;
Equilibrare la struttura attribuendole la medesima rigidezza per entrambe le
direzioni x e y.
La posizione dei setti sui lati perimetrali, ossia in prossimità delle zone pù lontane dal
centro di massa dell’impalcato, riduce il contributo della coppia torcente massima.
3.2 Scopo dell’intervento
L’intervento di miglioramento o adeguamento sismico si propone:
Ridurre gli spostamenti d’interpiano sotto la soglia prefissata per le combinazioni
SLD (d
r< d
rlim= 0,005*h = 1,40 cm);
Impedire il martellamento tra due unità strutturali adiacenti in direzione x
(d
tot4xU1+ d
tot4xU2< 3,50 cm) ;
Ridurre il momento flettente e il taglio nei pilastri e nelle travi per le
combinazioni SLV.
132
Il primo e il terzo fattore sono “standard” e valgono per qualsiasi edificio;
il secondo è invece tipico dei fabbricati oggetto di studio ed è dovuto alla presenza del
giunto tecnico (Cap.1- Par.1.3).
Con d
tot4xU1e d
tot4xU2vengono considerati gli spostamenti assoluti relativi al quarto
impalcato per le due unità strutturali.
Resta da valutare se e quali delle tre finalità sopraelencate possano essere soddisfatte
attraverso una tipologia d’intervento circoscritta limitatamente al piano terra.
3.3 Dimensionamento dell’intervento
Il dimensionamento dei setti viene effettuato essenzialmente per l’azione sismica sia in
fase di esercizio (SLD) sia in fase ultima (SLV).
Allo SLD vengono valutati gli spostamenti di piano i quali devono rientrare all’interno
della limitazione imposta nel capitolo 2 (CAP.2 - Par.2.4).
Allo SLV vengono calcolate, dagli spostamenti di piano, le sollecitazioni flettenti che
impegnano i setti; da quest’ultime viene stimato il quantitativo necessario d’armatura che
deve essere compreso nel seguente intervallo:
1%A
c< A
s< 4%A
cA
cè l’area della sezione di calcestruzzo del setto, A
sè l’area di armatura calcolata per
quest’ultimo.
3.3.1 SCHEMA STRUTTURALE A BASE DI CALCOLO
I setti in cemento armato vengono dimensionati all’azione sismica attraverso l’analisi
statica lineare.
In questa fase per la struttura viene considerata la collaborazione dei tamponamenti ai
piani superiori così da porsi in una situazione sfavorevole.
Dato il contributo irrigidente dei tamponamenti ai piani superiori, è possibile considerare
la deformazione del sistema concentrata in corrispondenza dei pilastri del piano terra
(Fig. 3.3).
133
Fig. 3.3 – Comportamento Dinamico Unità I in direzione x ed y
Al piano terra il contributo dei tamponamenti ubicati ai piani superiori risulta quindi
penalizzante perché ad un periodo proprio minore, corrisponde una maggior ordinata
spettrale (per T > T
B) in accelerazione ed un’azione sismica superiore.
In fase di dimensionamento, con analisi statica lineare in cui il periodo proprio viene
equamente determinato indipendentemente dalla rigidezza della struttura, tale aspetto
viene meno; tuttavia la presenza dei tamponamenti comporta anche un aumento in massa
della struttura con incremento del taglio alla base agente sui setti e sui pilotis.
Detto questo, la schematizzazione a base di calcolo adottata per entrambe le unità
strutturali è quella di considerarle come due oscillatori semplici; risulta quindi possibile
considerare nel modello tridimensionale un sistema con 3 gradi di libertà (Fig. 3.4):
Traslazione orizzontale per il primo impalcato in direzione x (U
x);
Traslazione orizzontale per il primo impalcato in direzione y (U
y);
134
Fig. 3.4 – Incognite cinematiche Unità I
3.3.2 PROCEDURA DI CALCOLO
Dagli schemi strutturali risulta possibile procedere al calcolo attraverso il metodo degli
spostamenti.
Ipotesi a base di calcolo:
Blocco sovrastante i pilotis infinitamente rigido;
Pilotis inestensibili (EA → ∞);
Pilotis incastrati al piede ed in testa in direzione x;
Pilotis incastrati al piede ed incernierati in testa in direzione y (assenza di travi di
collegamento);
Setti incastrati al piede ed incernierati in testa in entrambe le direzioni.
Per il calcolo degli spostamenti orizzontali (δ
sx, δ
sy) e della rotazione (θ) viene adottato il
Metodo degli Spostamenti; per poter applicare tale metodo è necessario individuare le
rigidezze in funzione della condizione di vincolo imposta.
Rigidezze elementi strutturali
Sollecitazione Vincolo Piede Vincolo Testa Rigidezza Piede Rigidezza Testa
Taglio Vx Incastro Incastro 6*EJy/h³ 6*EJy/h³ Incastro Cerniera 3*EJy/h³ 3*EJy/h³ Taglio Vy Incastro Cerniera 3*EJx/h³ 3*EJx/h³ Momento
Flettente Mx Incastro Cerniera 3*EJx/h² 0 Momento
Flettente My
Incastro Incastro 3*EJy/h² 3*EJy/h²
Incastro Cerniera 3*EJy/h² 0
135
Con h viene indicata l’altezza d’interpiano; J
xe J
ysono i momenti di inerzia delle sezioni
di setti e pilastri rispetto agli assi x ed y.
E è il modulo elastico del CLS assunto pari a:
30000 N/mm² → CLS integro
15000 N/mm² → CLS fessurato
I coefficienti di rigidezza a taglio che si oppongono all’azione sismica sono stati presi
inferiori rispetto a quelli effettivi forniti dall’analisi in campo elastico di un elemento
monodimensionale. Ciò è dovuto al fatto che, essendo una struttura esistente, i nodi
trave – colonna potrebbero non essere realizzati “a regola d’arte” non garantendo
l’efficacia del vincolo. Per questo motivo il vincolo al piede è stato ipotizzato più rigido
rispetto al vincolo in testa.
Note le rigidezze, è possibile ricavare le componenti cinematiche impostando:
Equazioni di equilibrio;
Equazioni di legame costitutivo;
Equazioni di congruenza.
Tale procedura viene eseguita separatamente per le azioni sismiche orizzontali e per il
momento torcente di piano, dopodiché vengono sovrapposti gli effetti; procedura
possibile in virtù della linearità del problema.
Forze Sismiche Orizzontali
Equilibrio
F
hx= ∑F
sxi; F
hy= ∑F
syi(3.1)
Legame Costitutivo
F
sxi= k
xi*δ
sx; F
syi= k
yi*δ
sy(3.2)
Congruenza
δ
sxi= δ
sx; δ
syi= δ
sy(3.3)
136
F
hx, F
hysono le forze statiche in direzione rispettivamente x ed y che derivano dall’analisi
statica lineare;
k
xi, k
yisono le rigidezze dei setti e dei pilotis espresse nella tabella 3.1;
δ
sx, δ
sysono gli spostamenti derivanti dalle azioni sismiche statiche agenti nelle due
direzioni in pianta;
F
sxi, F
syisono i tagli che impegnano i setti ei pilotis dovute alle forze sismiche orizzontali
derivanti dall’analisi statica-lineare.
Momento Torcente di piano
Equilibrio
M
tmax= ∑F
rxi*d
yi+∑F
ryi*d
xi(3.4)
Legame Costitutivo
F
rxi= k
xi*δ
rxi; F
ryi= k
yi*δ
ryi(3.5)
Congruenza
δ
rxi= d
yi*θ ; δ
ryi= d
xi*θ (3.6)
M
tmaxè il momento torcente massimo derivante dall’analisi statica lineare, ottenuto
considerando per le due direzioni un’eccentricità accidentale pari al 5% del lato
dell’edificio;
d
xi, d
yisono le distanze x ed y dei setti e dei pilotis dal centro di massa del solaio;
θ è la rotazione di piano;
δ
rxi, δ
ryisono gli spostamenti traslazionali in x ed y dovuti alla rotazione θ di piano;
F
rxi, F
ryisono le forze che impegnano i setti ei pilotis dovute alla rotazione θ di piano.
Dalla (3.4), (3.5), (3.6) è possibile la seguente espressione di δ
rxi, δ
ryie θ:
∑ ∑
(3.7)
137
∑ ∑
;
(3.9)
Il calcolo della rotazione θ si basa sul considerare i setti ei pilotis come una bullonatura
soggetta ad un momento torcente con l’unica eccezione che, mentre per quest’ultima
viene trascurata la rigidezza del gambo del bullone, per i setti ei pilotis viene computata
attraverso le relazioni soprariportate.
Essendo in campo lineare gli spostamenti totali δ
xi, δ
yivengono ottenuti sommando i due
contributi per le due direzioni in pianta, attraverso il principio di sovrapposizione degli
effetti:
δ
xi= δ
sx+ δ
rxi(3.10)
δ
yi= δ
sy+ δ
ryi(3.11)
Gli spostamenti totali ottenuti vengono inseriti all’interno del legame costitutivo per
ciascun setto e ciascun pilastro ricavando, per ognuno di essi, le caratteristiche della
sollecitazione.
Questo procedimento vale per le sollecitazioni di momento flettente e taglio; lo sforzo
normale viene ricavato moltiplicando il carico al metro quadro derivante dall’analisi dei
carichi per le aree di influenza relative a ciascun setto e pilastro.
3.3.3 REQUISITI DI PROGETTO
Il dimensionamento si basa su due aspetti fondamentali:
I setti devono avere geometria tale da garantire, per entrambe le unità strutturali,
la medesima rigidezza per la direzione x e la direzione y;
Ad entrambe le unità strutturali deve essere garantito il medesimo valore del
periodo associato al primo modo di vibrare.
Il primo requisito garantisce una riduzione importante degli effetti legati alla torsione di
piano e regolarizza il comportamento fisico della struttura sotto l’azione sismica
rendendolo il medesimo per le direzioni x ed y.
138
Il secondo requisito riprende il criterio con cui è stata calcolata la rigidezza per l’unità
strutturale adiacente ossia considerare i due corpi come due oscillatori semplici nelle due
direzioni x ed y.
Ciascuna delle due unità, considerata come un oscillatore semplice con un solo modo di
vibrare, ha un periodo proprio pari a:
T
1x= √
; T
1y= √
(3.12)
Detto ciò i due blocchi strutturali, separati da un intercapedine di 3,5 cm, non devono
vibrare in controfase ossia devono, con discreta approssimazione, raggiungere lo
spostamento massimo nello stesso istante e per questo motivo i due periodi propri nelle
due direzioni devono essere i medesimi per le due unità strutturali.
Unità I→
T
1U1x=
√
; T
1U1y=
√
Unità II→
T
1U2x=
√
; T
1U2y=
√
Devono essere verificate le seguenti uguaglianze:
T
1U1x= T
1U2x; T
1U1y= T
1U2yEssendo M
1= 2*M
2si ottiene: K
2x= K
1x/2 ; K
2y= K
1y/2.
3.3.4 DIMENSIONAMENTO UNITA’ I
Il taglio alla base per entrambe le direzioni x ed y ottenuto dall’analisi statica-lineare
risulta:
direzione Y Fhy (KN) SLD 1459,49 SLV 2310,86 direzione X Fhx (KN) SLD 1459,49 SLV 2310,86Tab. 3.2
139
Il taglio alla baso allo SLV è stato calcolato considerando un fattore di struttura q pari ad
1,5.
Il momento torcente massimo di piano viene ottenuto attraverso le seguenti relazioni:
e
x= 5% L
x; e
y= 5% L
y(3.13)
M
tx= F
hx*e
y; M
ty= F
hy*e
x(3.14)
Essendo M
tymaggiore di M
tx, il momento torcente massimo viene espresso attraverso la
seguente combinazione di effetti (NTC 2008):
M
tmax= M
ty+ 0,3*M
tx(3.15)
ly (m) lx (m) ey (m) ex (m)11,53
38,01 0,58
1,90
Tab. 3.3 – Eccentricità
Mtx (KNm) Mty (KNm) Mtmax (KNm) SLD 846,50 2773,03 3026,98 SLV 1340,30 4390,63 4792,72Tab. 3.4 - Momento torcente massimo
Sulla base di quanto descritto nel precedente paragrafo sono stati disposti Setti ad L a lati
uguali in corrispondenza degli spigoli dell’edificio di dimensioni 70x70x30;
adiacentemente ad essi, per i lati lunghi dell’edificio sono stati disposti setti rettangolari
100x30 e 110x30; lungo i lati corti sono stati posizionati setti rettangolari 40x130.
140
Fig. 3.5 – Posizione e dimensione setti Unità I
Struttura priva di setti - SLD
Pilastri dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kx (KN/m) Ky (KN/m) δsx = Fh/Kx (cm) δsy = Fh/Ky (cm) Telaio Ix 3 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 1,35 2,03 4 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 5 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 6 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 7 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 8 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 9 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 Telaio IIx 13 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 14 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 15 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 16 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 17 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 18 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 19 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 20 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 21 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 Telaio IIIx 25 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 26 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 27 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 28 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 29 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 30 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 31 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 Ktot 86737,54 57654,20
141
Pilastri dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kxi (KN/m) Kyi (KN/m) sxi (m) syi (m) Kxi*syi² (KNm) Kyi*sxi² (KNm) Telaio Ix 3 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 12,20 5,54 98306 343250 4 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 6,75 5,54 98306 105075 5 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 4,20 5,54 81921 23542 6 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 1,65 5,54 98306 6279 7 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 3,89 5,54 81921 20195 8 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 6,42 5,54 98306 95052 9 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 11,89 5,54 98306 326028 Telaio IIx 13 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 14,73 3,57 82297 953494 14 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 10,68 3,57 40822 263047 15 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 8,25 3,57 40822 156964 16 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 4,21 3,57 82297 77889 17 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 1,40 3,57 82297 8613 18 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 3,89 3,57 82297 66498 19 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 7,95 3,57 40822 145756 20 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 10,38 3,57 40822 248477 21 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 14,45 3,57 82297 917589 Telaio IIIx 25 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 10,67 5,54 81921 151941 26 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 8,25 5,54 81921 90835 27 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 4,21 5,54 98306 40875 28 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 1,50 5,54 98306 5189 29 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 3,92 5,54 98306 35438 30 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 7,94 5,54 81921 84137 31 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 10,38 5,54 81921 143794RISULTATI RELARIVI ALLO STATO ATTUALE (STRUTTURA PRIVA DI SETTI)
CALCOLO ROTAZIONE θ CALCOLO δmax VERIFICA
∑Kxi*syi² (KNm) ∑Kyi*sxi² (KNm) θ δximax = θ*syi (cm) δymax = θ*sxi (cm) δxmax (cm) δymax
(cm) δ/h lim δxmax/h δymax/h 1852747 4309957 0,000394 0,218 0,409 1,567 2,438 0,005 0,006 0,009
NO NO
Tab 3.6 – 3.7 - Calcolo rotazione θ e spostamenti totali
Gli spostamenti relativi al primo impalcato per lo stato di fatto risultano superiori rispetto
a quelli derivanti dall’analisi modale, poiché il periodo calcolato con l’analisi statica
lineare risulta piuttosto inferiore rispetto a quello derivante dalla dinamica; ciò comporta
un’azione sismica maggiore.
T1 – Statica Lineare (s) T1 – Dinamica Lineare (s)
142
Interessante è notare che, i calcoli manuali effettuati attraverso un’analisi statica con
periodi T
1ripresi dall’analisi modale, si avvicinano molto ai valori, in termini di
spostamenti di piano, ottenuti attraverso l’analisi modale stessa con SAP.
La rigidezza dei setti ad L è stata calcolata, in fase di predimensionamento, separatamente
come se si trattasse di due setti rettangolari vincolati tra di essi con vincolo incastro.
Struttura con setti - SLD
SETTI dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kx (KN/m) Ky (KNm) Ktotx (KN/m) Ktoty (KN/m) δsx = Fh/Kx (cm) δsy = Fh/Ky (cm) 1y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 867520,6 886123,7 0,135 0,132 1x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 2 110 35 0,0388208 0,0039302 159159,7 16113,28 3 110 35 0,0388208 0,0039302 159159,7 16113,28 4x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 4y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 5 40 130 0,0069333 0,0732333 28425,66 300245,9 6 40 130 0,0069333 0,0732333 28425,66 300245,9 7x 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 7y 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 8 100 35 0,0291667 0,0035729 119579,1 14648,44 9 100 35 0,0291667 0,0035729 119579,1 14648,44 10x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 10y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 Ktot 780783,1 828469,5
Tab. 3.8 – Calcolo spostamenti δsx, δsy
Al valore di rigidezza totale dei setti è stato aggiunto per entrambe le direzioni x ed y, il
contributo in rigidezza dei pilotis riportato nella tabella 3.5.
143
Setti dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kxi (KN/m) Kyi (KN/m) sxi (m) syi (m) Kxi*syi² (KNm) Kyi*sxi² (KNm) 1y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 18,83 5,08 166639 12465313 1x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 18,29 5,62 1110389 2160113 2 110 35 0,0388208 0,0039302 159159,7 16113,28 14,73 5,62 5026965 3496145 3 110 35 0,0388208 0,0039302 159159,7 16113,28 14,45 5,62 5026965 3364493 4x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 17,98 5,62 1110389 2087509 4y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 18,53 5,08 166639 12071282 5 40 130 0,0069333 0,0732333 28425,66 300245,9 18,75 3,57 362282 105555231 6 40 130 0,0069333 0,0732333 28425,66 300245,9 18,75 3,57 362282 105555231 7y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 18,83 5,05 164677 12465313 7x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 18,29 5,59 1098566 2160113 8 100 35 0,0291667 0,0035729 119579,1 14648,44 14,73 5,59 3736619 3178314 9 100 35 0,0291667 0,0035729 119579,1 14648,44 14,41 5,59 3736619 3041720 10x 70 30 0,0085750 0,0015750 35156,25 6457,27 17,98 5,59 1098566 2087509 10y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 18,53 5,05 164677 12071282 Som ma 25185021 286069525 θ 0,000008Tab. 3.9 – Calcolo rotazione θ
La somma finale riportata in basso nella tabella 3.9, sovrappone ai contributi K
xi*s
yi²,
144
Pilastri δrxi= θ*syi (cm) δryi = θ*sxi (cm) δxi= δsx+δrxi (cm) δyi= δsy+δryi (cm) δxmax (cm) δymax (cm) δ/h lim δxmax/h δymax/h Telaio Ix 3 -0,0043 -0,0095 0,131 0,123 0,139 0,146 0,005 0,00050 0,00052 4 -0,0043 -0,0053 0,131 0,127 OK OK 5 -0,0043 -0,0033 0,131 0,129 6 -0,0043 -0,0013 0,131 0,131 7 -0,0043 0,0030 0,131 0,135 8 -0,0043 0,0050 0,131 0,137 9 -0,0043 0,0093 0,131 0,141 Telaio IIx 13 -0,0028 -0,0115 0,132 0,121 14 -0,0028 -0,0083 0,132 0,124 15 -0,0028 -0,0064 0,132 0,126 16 -0,0028 -0,0033 0,132 0,129 17 -0,0028 -0,0011 0,132 0,131 18 -0,0028 0,0030 0,132 0,135 19 -0,0028 0,0062 0,132 0,138 20 -0,0028 0,0081 0,132 0,140 21 -0,0028 0,0113 0,132 0,143 Telaio IIIx 25 0,0043 -0,0083 0,139 0,124 26 0,0043 -0,0064 0,139 0,126 27 0,0043 -0,0033 0,139 0,129 28 0,0043 -0,0012 0,139 0,131 29 0,0043 0,0031 0,139 0,135 30 0,0043 0,0062 0,139 0,138 31 0,0043 0,0081 0,139 0,140 Setto 1y -0,0040 -0,0147 0,131 0,117 Setto 1x -0,0044 -0,0143 0,130 0,118 Setto 2 -0,0044 -0,0115 0,130 0,121 Setto 3 -0,0044 0,0113 0,130 0,143 Setto 4x -0,0044 0,0140 0,130 0,146 Setto 4y -0,0040 0,0144 0,131 0,146 Setto 5 -0,0028 -0,0146 0,132 0,117 Setto 6 -0,0028 0,0146 0,132 0,147 Setto 7y 0,0039 -0,0147 0,139 0,117 Setto 7x 0,0044 -0,0143 0,139 0,118 Setto 8 0,0044 -0,0115 0,139 0,121 Setto 9 0,0044 0,0112 0,139 0,143 Setto 10x 0,0044 0,0140 0,139 0,146 Setto 10y 0,0039 0,0144 0,139 0,146Tab. 3.10 – Calcolo spostamenti totali
145
Struttura con setti - SLV
Per lo SLV secondo le NTC 2008 i setti devono essere verificati per percentuali
d’armatura compresi tra l’ 1% ed il 4% dell’area della sezione di calcestruzzo
(Cap.3 Par. 3.1).
Dopo aver calcolato i momenti sollecitanti (M
ed), attraverso il metodo delle aree di
influenza, sono stati calcolati gli sforzi normali sollecitanti i setti (N
ed).
Infine sono stati calcolati i momenti resistenti (M
rd) ed i quantitativi d’armatura necessari
a soddisfare le verifiche di resistenza a pressoflessione.
Nelle seguenti tabelle vengono riportati i risultati dei calcoli appena descritti.
CALCOLO SOLLECITAZIONI SETTI
SETTI dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Medx (KNm) Medy (KNm) Peso solaio (KN/m²) Peso copertura (KN/m²) Area di influenza Solaio (m²) Area di influenza Copertura (m²) Ned (KN) 1y 30 70 0,001575 0,008575 193,81 39,71 6,5 3,994 5,25 6,74 139,79 1x 70 30 0,008575 0,001575 35,73 215,49 6,5 3,994 5,25 6,74 139,79 2 110 35 0,038821 0,003930 91,25 975,58 6,5 3,994 8,54 10,92 227,24 3 110 35 0,038821 0,003930 108,46 975,58 6,5 3,994 8,54 10,92 227,24 4x 70 30 0,008575 0,001575 44,30 215,49 6,5 3,994 5,25 6,74 139,79 4y 30 70 0,001575 0,008575 241,90 39,71 6,5 3,994 5,25 6,74 139,79 5 40 130 0,006933 0,073233 1656,1 176,37 6,5 3,994 11,42 14,17 302,12 6 40 130 0,006933 0,073233 2068,3 176,37 6,5 3,994 11,46 14,17 302,98 7y 30 70 0,001575 0,008575 193,81 42,10 6,5 3,994 5,97 7,43 158,03 7x 70 30 0,008575 0,001575 35,73 229,92 6,5 3,994 5,97 7,43 158,03 8 100 35 0,029167 0,003573 82,95 782,04 6,5 3,994 11,94 14,82 315,91 9 100 35 0,029167 0,003573 98,58 782,04 6,5 3,994 11,94 14,82 315,91 10x 70 30 0,008575 0,001575 44,30 229,92 6,5 3,994 5,97 7,43 158,03 10y 30 70 0,001575 0,008575 241,90 42,10 6,5 3,994 5,97 7,43 158,03
146
SETTI Sezione Ned (KN) Medx (KNm) Medy (KNm) Mrdx (KNm) Mrdy (KNm) Ac (mm²) As (mm²) % Armatura 3 110 x 35 227,24 108,46 975,58 188,2 1777 385000 13560 3,5 6 40 x 130 302,98 2068,33 176,37 3168 277,7 520000 18600 3,6 9 110 x 35 315,91 98,58 782,04 149,1 1211 350000 9420 2,7 10x 70 x 30 158,03 44,30 229,92 77,06 415,2 210000 5024 2,4 10y 30 x 70 158,03 241,9 42,10 420,8 74,77 210000 5024 2,4Tab. 3.12 – Calcolo percentuali di armatura
All’interno della presente tabella sono stati inseriti i setti maggiormente sollecitati
raggruppati per sezione.
3.3.5 DIMENSIONAMENTO UNITA’ II
Per l’Unità II Valgono le stesse ipotesi e procedure esplicate per quanto riguarda l’Unità
I.
Il taglio alla base per entrambe le direzioni x ed y ottenuto dall’analisi statica-lineare
risulta:
direzione Y Fhy(KN) SLD 762,96 SLV 1208,02 direzione X Fhx (KN) SLD 762,96 SLV 1208,02Tab. 3.13 – Tagli alla base
Il momento torcente massimo di piano risulta:
ly (m) lx (m) ey (m) ex (m) 11,53 18,85 0,58 0,94
147
Mtx (KNm) Mty (KNm) Mtmax (KNm) SLD 442,52 717,18 849,94
SLV 700,65 1135,54 1345,73
Tab. 3.15 – Momento torcente massimo
Sulla base di quanto descritto nel precedente paragrafo sono stati disposti Setti ad L a lati
diseguali in corrispondenza degli spigoli dell’edificio di dimensioni 90x70x30 e
95x70x30;lungo i lati corti sono stati posizionati setti rettangolari 40x95.
148
Struttura priva di setti - SLD
Pilastri dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kx (KN/m) Ky (KN/m) δsx = Fh/Kx (cm) δsy = Fh/Ky (cm) Telaio Ix 2 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 1,51 2,32 3 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 4 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 5 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 TelaioIIx 8 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 9 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 10 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 11 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 Telaio IIIx 14 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 15 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 16 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 17 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 Ktot 42809,31 27964,42
Tab. 3.16 - Calcolo traslazioni di piano dovute al taglio sismico δsx, δsy
Pilastri dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kxi (KN/m) Kyi (KN/m) sxi (m) syi (m) Kxi*syi² (KNm) Kyi*sxi² (KNm) Telaio Ix 2 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 5,04 5,54 81921 6731 3 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 2,51 5,54 98306 5791 4 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 2,94 5,54 98306 6783 5 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 5,47 5,54 81921 7306 Telaio IIx 8 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 5,04 3,57 82297 22153 9 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 1,00 3,57 40822 2307 10 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 1,42 3,57 40822 3276 11 30 35 0,0007875 0,0010719 6457,27 4394,53 5,47 3,57 82297 24044 Telaio IIIx 14 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 5,05 5,54 98306 11651 15 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 1,00 5,54 81921 1336 16 25 25 0,0003255 0,0003255 2669,18 1334,59 1,42 5,54 81921 1897 17 25 30 0,0003906 0,0005625 3203,01 2306,17 5,47 5,54 98306 12620
RISULTATI RELARIVI ALLO STATO ATTUALE (STRUTTURA PRIVA DI SETTI)
CALCOLO ROTAZIONE θ CALCOLO δmax VERIFICA
∑Kxi*syi ² (KNm)
∑Kyi*sxi ² (KNm) θ
δximax =
θ*syi (cm) θ*sxi (cm) δymax = δxmax (cm)
δymax
(cm) δ/h lim δxmax/h δymax/h 1297805 425826 0,000780 0,432 0,426 1,946 2,744 0,005 0,007 0,010
NO NO
149
La rigidezza dei setti ad L è stata calcolata, in fase di predimensionamento, separatamente
come se si trattasse di due setti rettangolari vincolati tra di essi.
Struttura con setti - SLD
SETTI dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kx (KN/m) Ky (KNm) Ktotx (KNm) Ktoty (KNm) δsx = Fh/Kx (cm) δsy = Fh/Ky (cm) 1y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 435378,9 437061,5 0,1489 0,1483 1x 95 30 0,0214344 0,0021375 87877,81 8763,44 2x 95 30 0,0214344 0,0021375 87877,81 8763,44 2y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 3 40 95 0,0050667 0,0285792 20772,59 117170,4 4 40 95 0,0050667 0,0285792 20772,59 117170,4 5y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 5x 90 30 0,0182250 0,0020250 74719,84 8302,20 6x 90 30 0,0182250 0,0020250 74719,84 8302,20 6y 30 70 0,0015750 0,0085750 6457,27 35156,25 Ktot 392569,6 409097,1
Tab. 3.19 - Calcolo spostamenti δsx, δsy
Pilastri dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Kxi (KN/m) Kyi (KN/m) sxi (m) syi (m) Kxi*syi² (KNm) Kyi*sxi² (KNm) Setto 1y 30 70 0,0015750 0,0085750 12914,54 35156,25 9,10 5,06 330659 319931 Setto 1x 95 30 0,0214344 0,0021375 175755,6 8763,44 8,62 5,54 5394221 75549 Setto 2x 95 30 0,0214344 0,0021375 175755,6 8763,44 8,62 5,54 5394221 75549 Setto 2y 30 70 0,0015750 0,0085750 12914,54 35156,25 9,35 5,06 330659 328720 Setto 3 40 95 0,0050667 0,0285792 41545,19 117170,4 9,10 0,36 5384 1066260 Setto 4 40 95 0,0050667 0,0285792 41545,19 117170,4 9,35 0,35 5089 1095553 Setto 5y 30 70 0,0015750 0,0085750 12914,54 35156,25 9,10 5,06 330659 319931 Setto 5x 90 30 0,0182250 0,0020250 149439,7 8302,20 8,62 5,54 4586543 71574 Setto 6x 90 30 0,0182250 0,0020250 149439,7 8302,20 8,92 5,54 4586543 74065 Setto 6y 30 70 0,0015750 0,0085750 12914,54 35156,25 9,35 5,06 330659 328720 Somma 22261783 3861747 θ 0,000051
Tab. 3.20 - Calcolo rotazione θ
La somma finale riportata in basso nella tabella 3.20, sovrappone ai contributi K
xi*s
yi²,
150
Pilastri δrxi = θ*syi (cm) δryi = θ*sxi (cm) δxitot =δsx+δrxi (cm) δyitot =δsy+δryi (cm) δxmax (cm) δymax (cm) δ/hlim δxmax/h δymax/h Telaio Ix 2 -0,0285 -0,0259 0,120 0,122 0,177 0,196 0,005 0,00063 0,00070 3 -0,0285 -0,0129 0,120 0,135 OK OK 4 -0,0285 0,0151 0,120 0,163 5 -0,0285 0,0281 0,120 0,176 Telaio IIx 8 -0,0184 -0,0259 0,130 0,122 9 -0,0184 -0,0051 0,130 0,143 10 -0,0184 0,0073 0,130 0,156 11 -0,0184 0,0281 0,130 0,176 Telaio IIIx 14 -0,0285 -0,0260 0,120 0,122 15 0,0285 -0,0051 0,177 0,143 16 0,0285 0,0073 0,177 0,156 17 0,0285 0,0281 0,177 0,176 Setto 1y -0,0260 -0,0468 0,123 0,101 Setto 1x -0,0285 -0,0443 0,120 0,104 Setto 2x -0,0285 0,0443 0,120 0,193 Setto 2y -0,0260 0,0481 0,123 0,196 Setto 3 -0,0019 -0,0468 0,147 0,101 Setto 4 -0,0018 0,0481 0,147 0,196 Setto 5y 0,0260 -0,0468 0,175 0,101 Setto 5x 0,0285 -0,0443 0,177 0,104 Setto 6x 0,0285 0,0459 0,177 0,194 Setto 6y 0,0260 0,0481 0,175 0,196
Tab. 3.21 - Calcolo spostamenti totali
151
Struttura con setti - SLV
CALCOLO SOLLECITAZIONI SETTI
SETTI dx (cm) dy (cm) Jy (m⁴) Jx (m⁴) Medx (KNm) Medy (KNm) Peso solaio (KN/m²) Peso copertura (KN/m²) Area di influenza Solaio (m²) Area di influenza Copertura (m²) Ned (KN) 1y 30 70 0,00157 0,00857 167,57 37,26 6,5 3,944 5,25 6,74 139,46 1x 95 30 0,02143 0,00214 42,79 496,83 6,5 3,944 5,25 6,74 139,46 2x 95 30 0,02143 0,00214 79,29 496,83 6,5 3,944 4,1 6,51 113,81 2y 30 70 0,00157 0,00857 324,30 37,26 6,5 3,944 5,1 6,51 135,31 3 40 95 0,00507 0,02858 558,50 143,44 6,5 3,944 11,42 14,17 301,41 4 40 95 0,00507 0,02858 1080,8 143,49 6,5 3,944 11,1 13,68 292,61 5y 30 70 0,00157 0,00857 167,57 53,05 6,5 3,944 5,97 7,43 157,66 5x 90 30 0,01822 0,00202 40,54 622,49 6,5 3,944 5,97 7,43 157,66 6x 90 30 0,01822 0,00202 75,72 622,49 6,5 3,944 5,78 7,17 152,56 6y 30 70 0,00157 0,00857 324,30 53,05 6,5 3,944 5,78 7,17 152,56
Tab. 3.22 - Calcolo sollecitazioni per i setti
SETTI Sezione Ned (KN) Medx (KNm) Medy (KNm) Mrdx (KNm) Mrdy (KNm) Ac (mm²) As (mm²) % Armatura 2x 95 x 30 113,81 79,29 496,83 137,8 871,2 285000 9040 3,2 4 40 x 95 292,61 1080,85 143,49 1594 212,4 380000 13560 3,6 6x 90 x 30 152,56 75,72 622,49 99,2 818 210000 7384 3,5 6y 30 x 70 152,56 324,30 53,05 428,5 70,86 210000 5024 2,4
Tab. 3.23 - Calcolo percentuali di armatura
All’interno della presente tabella sono stati inseriti i setti maggiormente sollecitati
raggruppati per sezione.
Una volta dimensionati i setti vengono inseriti all’interno del modello SAP e analizzati
più dettagliatamente attraverso un’analisi dinamica modale.
152
3.4 Modellazione dei Tamponamenti
Le tamponature sono state computate nell’analisi attraverso il metodo delle bielle
equivalenti; tali bielle sono state inserite nel modello nelle maglie dei lati corti perimetrali
ed in quelli in cui è presente il vano scala.
Le due unità strutturali vengono nuovamente considerate separatamente, poiché si cerca
di analizzare il comportamento strutturale in una prima analisi conoscitiva.
Le bielle non sono state inserite al piano terra in cui sono presenti i pilotis.
Metodo delle Bielle Equivalenti
La sezione della biella è di tipo rettangolare la cui altezza coincide con lo spessore del
pannello (t) mentre la base (w) può essere calcolata attraverso alcuni metodi a seconda
dello stato di avanzamento della fessurazione su cui si vuol concentrare l’analisi.
A tal proposito è possibile elencare:
Metodo FEMA 356
EC 8
Circolare 10/04/97
Il primo e il terzo si riferiscono ad una condizione ultima di sezione fessurata e quindi
forniscono valori di (w) ridotti in virtù della fessurazione.
Il secondo invece si riferisce ad una condizione iniziale non fessurata e per questo la
rigidezza associata alla biella risulta maggiore: valori di (w) più grandi.
In prima analisi è stato deciso di aderire al metodo della Circolare, anche perché la
collaborazione delle bielle interessa in particolar modo gli SLV, la quale fornisce la
seguente relazione:
153
Con:
w → base della sezione della biella;
d → diagonale della maglia in cui è inserito il tamponamento.
Per il calcolo del modulo elastico (E) e del peso specifico (γ) da attribuire alle bielle,
essendo la tamponatura costituita da tre strati (mattoni pieni - aria – mattoni forati) è stata
effettuata una media ponderata sui valori di (E) e (γ) relativi a ciascuno strato
significativo.
Il modulo di elasticità tangenziale G invece viene calcolato attraverso seguente relazione:
G = 0,4*E (3.17)
Nella seguente tabella vengono riportati i valori di E,G,γ relativi alla biella da inserire
all’interno del modello:
laterizio pieno laterizio forato Biella Equivalente
fk (Mpa) Ep (KN/m²) t (m) γp (KN/m³) fk (Mpa) Ef (KN/m²) t (m) γf (KN/m³) E (KN/m²) G (KN/m²) γ (KN/m³) ν 7,5 1.600.000 0,115 18 6,0 3.150.000 0,08 11 2235897 894359 15,13 0,25
Tab. 3.24
Lo spessore equivalente “t” è stato ottenuto sommando lo spessore dello strato di mattoni
pieni con lo strato in laterizio forato normalizzato a laterizio pieno depurato dalla
percentuale dei vuoti.
I vuoti costituiscono il 49% dello strato.
tf (m) l (m) Amf (m²) % vuoti Amfres (m²) tfres (m) tp (m) t (m) Tamp. 1Y 0,08 5,896 0,472 51% 0,231 0,0392 0,115 0,154 Tamp. 2Y 0,08 5,180 0,414 51% 0,203 0,0392 0,115 0,154 Tamp. ScalaY 0,08 5,896 0,472 51% 0,231 0,0392 0,115 0,154
154
Con:
t
f, t
p→ spessori degli strati rispettivamente in laterizio forato e pieno;
l → lunghezza del pannello ubicato nella maglia di telaio;
A
mf→ area dello strato in laterizio forato considerato come pieno;
A
mfres→ area effettiva resistente dello strato in laterizio forato;
t
fres→ spessore effettivo resistente dello strato in laterizio forato;
t
p→ spessore dello strato in laterizio pieno;
t
res→ spessore effettivo resistente totale del pannello di tamponamento;
Tamp. 1Y → sono i tamponamenti in direzione y ad ovest dell’edificio;
Tamp. 2Y → sono i tamponamenti in direzione y ad est dell’edificio;
Tamp. Scala Y → sono i tamponamenti in direzione y in corrispondenza del vano scala.
Nella seguente tabella vengono riportate le dimensioni delle bielle equivalenti secondo il
metodo della Circolare:
Tamp. 1y Tamp. 2y Tamp. Scala y
d (cm) w (cm) t (cm) d (cm) w (cm) t (cm) d (cm) w (cm) t (cm) PT - - - 653 65,30 15,40 1P 653 65,30 14,00 589 58,90 14,00 653 65,30 15,40 2P 653 65,30 14,00 589 58,90 14,00 653 65,30 15,40 3P 653 65,30 14,00 589 58,90 14,00 653 65,30 15,40
Tab. 3.26
Lo spessore dei pannelli di tamponamento pari a 15,4 cm, analogamente per quanto fatto
per i moduli di elasticità, è stato calcolato in termini di spessore equivalente ponderato sul
peso specifico dei vari strati.
E’ stato quindi considerato un unico strato equivalente che comprende i 3 strati di cui si
compone il pannello.
155
Tuttavia le bielle da inserire sono due e lavorano alternativamente a compressione ed a
trazione a seconda della direzione in cui spira il sisma; l’analisi dinamica modale però
non distingue la biella tesa o compressa, o meglio non considera la biella tesa come non
contribuente in termini di rigidezza e resistenza.
Tuttavia ciò che interessa in prima analisi è il periodo proprio T
1della struttura, ossia di
quanto si abbatte rispetto al caso di struttura priva di tamponamenti.
Questo fattore risulta molto importante ed interessante in quanto, riducendosi, amplifica
l’accelerazione spettrale e quindi l’azione sismica. I tamponamenti irrigidiscono sì la
struttura, ma al tempo stesso riducono T1 e aumentano le forze sismiche.
Proprio in questa direzione si dirige lo scopo dell’analisi; quest’ultima vuole descrivere la
collaborazione dei pannelli in termini di rigidezza e quindi di T
1.
Per questo motivo non è necessario ricorrere ad un’analisi non lineare, bensì viene
dimezzata la sezione da attribuire alle bielle che compongono la maglia di telaio in modo
che, lavorando entrambe indipendentemente dalla direzione del sisma, forniscano il
contributo in rigidezza di un’unica biella compressa.
Le bielle, analogamente per quanto fatto per i solai, vengono inserite nel modello come
elementi “beam” vincolate alla maglia di telaio col vincolo interno cerniera.
156
Fig. 3.8 – Stato di fatto Unità II
Per dimezzare l’ area è stato dimezzato lo spessore il quale ora risulta pari a 7,7 cm.
Le dimensioni geometriche per la sezione delle bielle vengono riportate nelle seguente
tabella:
Tamp. 1y Tamp. 2y Tamp. Scala y
w (cm) t (cm) w (cm) t (cm) w (cm) t (cm) 32,65 7,70 29,45 7,70 32,65 7,70
Tab. 3.27
3.5 Modellazione Edificio Tipologia A con setti in cemento
armato
La modellazione con setti al piano terra viene effettuata non separatamente per le due
Unità strutturali, bensì considerando la struttura come unica avente un’intercapedine di
3,5cm che intercorre tra di esse.
L’analsi effettuata attraverso SAP 2000 è dinamica modale.
L’analisi statica lineare in fase di dimsionamento viene effettuata considerando, a favore
di sicurezza, la collaborazione dei tamponamenti come precedentemente motivato.
Per poter confrontare i risultati dell’analisi dinamica modale con quelli relativi alla statica
lineare, sono state inserite le bielle di tamponamento all’interno del modello SAP.
157
Fig. 3.9 – Struttura con setti
Modo Periodo T (s) Massa Partec. Direz. X (%) Massa Partec. Direz. Y (%) Massa Partec. Direz. RZ (%)
1 0,709 45,99400 0,00191 2,06600 2 0,707 23,77600 0,00000 0,95100 3 0,702 0,00191 46,84200 14,08600 4 0,608 0,00003 25,2200 48,81600 5 0,560 0,63200 0,00001 5,24200 6 0,517 0,57700 0,00090 0,96900 7 0,247 0,00025 7,67300 2,32300 8 0,243 6,43900 0,00021 0,22500 9 0,239 3,25400 0,00001 0,11700 10 0,213 0,00000 3,85000 7,43600 11 0,195 0,04000 0,00000 0,69500 12 0,177 0,04300 0,00093 0,14900 13 0,145 3,57400 0,00543 0,14900 14 0,142 0,00782 4,87000 1,43600 15 0,141 1,74400 0,00016 0,06500 28 0,107 7,96200 0,00296 0,31500
158
I modi di vibrare significativi risultano essere i primi 15 ed il modo 28.
Il 1° modo è traslazionale in direzione x per l’Unità I
Il 2° modo è traslazionale in direzione x per l’Unità II
Il 3° modo è traslazionale in direzione y per l’Unità I
Il 4° modo è traslazionale in direzione y per l’Unità II
Il 5° modo è torsionale per l’Unità I
Il 6° modo è torsionale per l’Unità II
Dal 7° modo in poi iniziano i modi misti.
159
2° MODO DI VIBRAZIONE
160
4° MODO DI VIBRAZIONE
161
6° MODO DI VIBRAZIONE
I periodi di tabella 3.26 in grassetto sono i primi periodi associati, per le due unità
strutturale, a modi di vibrare traslazionali in direzione x (1° e 2° modo).
Emerge quindi che, essendo quest’ultimi quasi identici, i risultati ottenuti dai calcoli in
fase di dimensionamento attraverso un’analisi statica lineare, si manifestano anche per
l’analisi dinamica modale eseguita dal software SAP 2000.
Per evitare martellamento tra i due blocchi lo scopo dei calcoli consisteva nel porre :
T
1xU1= T
1xU2In questo senso è stato compiuto un primo passo importante per evitare il martellamento.
3.6 Analisi dei Tamponamenti
Come decritto nei precedenti capitoli, i calcoli relativi alle verifiche di resistenza e di
spostamento sono stati elaborati considerando, in via cautelativa, la struttura priva di
tamponamenti.
162
Tale approssimazione potrebbe manifestarsi inesatta in quanto le tamponature presenti
lungo il lato corto sono prive di aperture e costituite da un doppio strato di mattoni in
laterizio pieno e forato.
Per quanto riguarda il lato lungo invece può essere ragionevole trascurare tale contributo
in termini di rigidezza e robustezza, poiché sono presenti grandi aperture vetrate il cui
contributo può esser considerato scarso.
Per questo il contributo dei tamponamenti è stato computato soltanto per la direzione y in
corrispondenza dei lati perimetrali e del vano scala.
3.6.1 CONTRIBUTO IRRIGIDENTE DEI TMPONAMENTI
Una volta modellata la struttura con le bielle di tamponamento all’interno del software di
calcolo SAP 2000, è possibile analizzare il comportamento dinamico della struttura, come
variano i periodi propri, capire se l’irrigidimento fornito risulti apprezzabile o meno.
Dai risultati forniti dall’analisi dinamica modale risulta possibile dedurre:
per l’Unità I, ponendo l’attenzione sui primi tre modi di vibrare (traslazionali
nelle 2 direzioni e torsionale), è possibile notare che il primo modo di vibrare,
anche se si mantiene traslazionale lungo la direzione y, subisce un significativo
abbattimento così come il modo di vibrare torsionale. Il modo di vibrare
traslazionale lungo x si mantiene invece fedele al valore ottenuto per struttura
priva di tamponamenti e ciò risulta ragionevole non avendo inserito bielle
irrigidenti in quella direzione;
per l’unità II valgono le medesime considerazioni, con l’aggiunta che il primo
modo di vibrare per struttura con bielle irrigidenti si manifesta lungo la direzione
x ed il secondo lungo la direzione y invertendosi così rispetto al caso di struttura
priva di tamponature. In questo caso le bielle equivalenti apportano un
irrigidimento tale da rendere più flessibile la direzione che inizialmente era
preferenziale ossia la direzione x.
163
Nelle seguenti tabelle vengono riportati i periodi propri relativi ai primi tre modi di
vibrare per le entrambe tipologie strutturali:
Unità I
Struttura NO Tamp. Struttura CON Tamp.
T1y (s) T2m (s) T3x (s) T1y (s) T2x (s) T3m (s) 1,432 1,165 0,859 0,872 0,865 0,769
Tab. 3.29
Unità II
Struttura NO Tamp. Struttura CON Tamp.
T1y (s) T2m (s) T3x (s) T1x (s) T2y (s) T3m (s) 1,286 1,004 0,822 0,842 0,765 0,721
Tab. 3.30
Dai risultati ottenuti emerge un significativo irrigidimento per la struttura con
tamponature.
Il comportamento strutturale cambia significativamente se si considera o meno la
collaborazione dei tamponamenti; occorre quindi approfondire tale studio e spingere
l’analisi verso terremoti con diversi tempi di ritorno ed individuare il tempo di ritorno per
cui i tamponamenti collassano.
Noto questo parametro, è possibile effettuare le dovute considerazioni riguardo alla
presenza o meno del contributo dei pannelli di riempimento per i due livelli prestazionali
di normativa (SLD ; SLV).
3.6.2 RESISTENZA E COLLASSO DEI TAMPONAMENTI
Il passo successivo consiste nel cercare di capire se i tamponamenti collaborino o meno
agli SLD e agli SLV.
164
Qualora collaborassero agli SLV, per i quali vengono effettuate verifiche di resistenza,
non sarebbe più sufficiente inserire due bielle equivalenti nel modello a sezione
dimezzata che lavorano indistintamente a trazione e a compressione; diventerebbe
necessaria un’analisi di tipo statica non lineare in cui inserire le bielle con la loro sezione
effettiva fessurata calcolata col metodo della Circolare ed impostare come nullo il
contributo della biella tesa.
Per entrambe le Unità strutturali è stata calcolata la resistenza dei tamponamenti
attraverso la seguente relazione riportata all’interno delle NTC 2008:
Resistenza a taglio nel proprio piano
Tamponamenti 1Y l (m) t (m) h (m) p (KN/m²) P (KN) σ0 (KN/m²) b τ0 (KN/m²) ftd (KN/m²) Vt (KN) θ (°C) θ (rad) Nrb (KN) Piano I 5,896 0,154 2,8 9,38 55,30 60,830 1 100 150 161,67 25 0,436 146,53 Piano II 5,896 0,154 2,8 9,38 55,30 60,830 1 100 150 161,67 25 0,436 146,53 Piano III 5,896 0,154 2,8 0,00 0,00 0,000 1 100 150 136,37 25 0,436 123,60
165
Tamponamenti 2Y l (m) t (m) h (m) p (KN/m²) P (KN) σ0 (KN/m²) b τ0 (KN/m²) ftd (KN/m²) Vt (KN) θ (°C) θ (rad) Nrb (KN) Piano I 5,180 0,154 2,8 9,38 48,59 60,830 1 100 150 142,05 28 0,488 125,43 Piano II 5,180 0,154 2,8 9,38 48,59 60,830 1 100 150 142,05 28 0,488 125,43 Piano III 5,180 0,154 2,8 0,00 0,00 0,000 1 100 150 119,81 28 0,488 105,80 Tamponamenti Scala Y l (m) t (m) h (m) p (KN/m²) P (KN) σ0 (KN/m²) b τ0 (KN/m²) ftd (KN/m²) Vt (KN) θ (°C) θ (rad) Nrb (KN) Piano 0 5,896 0,154 2,8 9,38 55,30 60,830 1 100 150 161,67 25 0,436 146,54 Piano I 5,896 0,154 2,8 9,38 55,30 60,830 1 100 150 161,67 25 0,436 146,54 Piano II 5,896 0,154 2,8 9,38 55,30 60,830 1 100 150 161,67 25 0,436 146,54 Piano III 5,896 0,154 2,8 0,00 0,00 0,000 1 100 150 136,37 25 0,436 123,60Tab. 3.31 – 3.32 – 3.33 – Calcolo dello sforzo normele resistente ultimo della biella di tamponamento
Con:
p → peso proprio strutturale G
1del pannello di tamponamento;
θ → angolo di inclinazione della biella equivalente;
N
rb→ resistenza assiale della biella equivalente.
I risultati forniti dalle tabelle valgono per entrambe le Unità strutturali.
Note le resistenze ultime delle bielle di tamponamento è possibile individuare il tempo di
ritorno associato ad un terremoto per il quale i tamponamenti collassano.
In prima battuta vengono analizzati i pannelli di riempimento per i due livelli
prestazionali classici SLD ed SLV.
Questo tipo di analisi è stata condotta puramente a livello probabilistico; per questo gli
spettri in accelerazione sono stati tutti livellati a spettri elastici con fattore di struttura q
pari a 1 e i coefficienti parziali di sicurezza γ che riducono le resistenze sono stati assunti
anch’essi pari a 1.
166
Unità I
SLD → TR = 50 anni
Tamp 1Y Tamp 2Y Tamp ScalaY
Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Piano 0 - - - 66,07 146,54 0,45 SI Piano I 86,79 146,54 0,59 SI 83,82 125,43 0,67 SI 65,31 146,54 0,45 SI Piano II 64,34 146,54 0,44 SI 61,77 125,43 0,49 SI 52,99 146,54 0,36 SI Piano III 49,49 123,60 0,40 SI 46,49 105,80 0,44 SI 40,56 123,60 0,33 SI
Tab. 3.34 – Livello prestazionale SLD → TR = 50 anni
SLV → TR = 475 anni
Tamp 1Y Tamp 2Y Tamp Scala Y
Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Piano 0 - - - 185,7 146,54 1,27 NO Piano I 248,09 146,54 1,69 NO 233,7 125,43 1,86 NO 205,2 146,54 1,40 NO Piano II 182,19 146,54 1,24 NO 171,3 125,43 1,37 NO 150,5 146,54 1,03 NO Piano III 132,93 123,60 1,08 NO 127,1 105,80 1,20 NO 112,9 123,60 0,91 SI
Tab. 3.35 – Livello prestazionale SLV → TR = 475 anni
Agli SLD la verifica risulta soddisfatta, pertanto i tamponamenti collaborano in termini di
verifica degli spostamenti d’interpiano;
l’Unità strutturale I, per la quale non era verificato lo spostamento d’interpiano relativo al
secondo impalcato (Cap.2 - Tab. 2.76 – 2.77), può “contare” sul contributo irrigidente dei
tamponamenti per quella direzione grazie ai quali tale valore viene ridotto risultando
inferiore della limitazione imposta.
NO Tamp. Tamp.
SLD 1Y dr2ymax (cm) dr2ymax (cm) drlim (cm) dr2ymax < drlim
1,59 1,37 1,40 OK
Tab. 3.36 – Confronto tra le due situazioni di calcolo
Per gli SLV la verifica di resistenza non risulta soddisfatta, pertanto la collaborazione dei
tamponamenti per questo livello prestazionale risulta inesistente.
167
La modellazione per le verifiche agli Stati Limite Ultimi adottata per lo Stato di Fatto,
struttura priva di tamponamenti, risulta essere corretta e verrà adottata anche per le
verifiche dello Stato di Progetto.
Unità II
SLD → TR = 50 anni
Tamp 1Y Tamp 2Y Tamp ScalaY
Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Piano 0 - - - 52,67 146,54 0,36 SI Piano I 72,18 146,54 0,49 SI 69,83 125,43 0,56 SI 51,74 146,54 0,35 SI Piano II 49,75 146,54 0,34 SI 47,88 125,43 0,38 SI 35,62 146,54 0,24 SI Piano III 32,55 123,60 0,26 SI 35,62 105,80 0,34 SI 24,11 123,60 0,20 SI
Tab. 3.37 – Livello prestazionale SLD → TR = 50 anni
SLV → TR = 475 anni
Tamp 1Y Tamp 2Y Tamp Scala Y
Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Ned (KN) Nrb (KN) Ned/ Nrb Verifica < 1 Piano 0 - - - 156,4 146,54 1,07 NO Piano I 204,53 146,54 1,40 NO 198,1 125,43 1,58 NO 153,0 146,54 1,04 NO Piano II 140,19 146,54 0,96 SI 135,1 125,43 1,08 NO 104,3 146,54 0,71 SI Piano III 90,42 123,60 0,73 SI 86,6 105,80 0,82 SI 69,0 123,60 0,56 SI