• Non ci sono risultati.

INTERVENTO ASSESSORE CIVITA SEDUTA CONSIGLIO REGIONE LAZIO 11 SETTEMBRE 2014 (dal sito del Consiglio regionale)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "INTERVENTO ASSESSORE CIVITA SEDUTA CONSIGLIO REGIONE LAZIO 11 SETTEMBRE 2014 (dal sito del Consiglio regionale)"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

INTERVENTO ASSESSORE CIVITA SEDUTA CONSIGLIO REGIONE LAZIO 11 SETTEMBRE 2014 (dal sito del Consiglio regionale)

PRESIDENTE. Dal momento che il collega Gramazio ha rinunciato all’intervento e non avendo altri iscritti a parlare, lascio la parola per la replica all’assessore.

Ha chiesto di parlare l’assessore Civita. Ne ha facoltà.

CIVITA, Assessore.

Signor Presidente, in

primo luogo ringrazio il Consiglio per avermi fatto assistere a una discussione utile che mi ha consentito di capire anche nel merito le ragioni dei consiglieri che sono intervenuti rispetto alla proposta di legge che abbiamo presentato, quindi anche le ragioni critiche.

Io continuo a pensarla in questo modo. Noi abbiamo presentato una proposta di modifica che pensiamo sia migliorativa del vecchio Piano casa, una proposta che ritengo equilibrata, che si compone di due leggi. La prima legge l’abbiamo già approvata e non è un caso che abbiamo iniziato da quella legge, perché quella era la legge che poteva

stravolgere la pianificazione paesistica e ambientale.

Noi abbiamo recuperato una parte, non solo perché ce lo chiedeva il Ministero dei beni e dell’attività culturali, che, con il ricorso verso la Corte costituzionale, poneva una spada di Damocle sul complesso della proposta di legge Piano casa, ma anche perché pensiamo che il Piano casa debba cimentarsi, più che sulle politiche paesistiche, ambientali o urbanistiche, su quello per cui è nata: norme che favoriscono l’edilizia. L’edilizia significa in particolare aggredire le case che esistono, le città che già sono state costruite.

Come dicevo, c’è un equilibrio. Per questo siamo partiti dalla prima legge. La 75 si pone tre obiettivi. Il primo è cancellare o

modificare le norme che possono stravolgere la pianificazione urbanistica. È emblematica la modifica che abbiamo fatto sui piani

attuativi.

Come diceva l’Avenali, noi stiamo discutendo, come è giusto che sia, di un’opera che riguarda 900.000 metri cubi, quando la premialità concessa nel 3-bis, che

(2)

noi cancelliamo del tutto, in cambio della variazione di 10.000 metri quadrati, era pari al 10 per cento di tutto il piano attuativo. Ci sono piani attuativi che a Roma sono sopra i 5 milioni di metri cubi, quindi il 10 per cento sono 500.000 metri cubi.

Questo significa che bastavano due Piani attuativi per andare oltre una discussione sulle cubature dello stadio che abbiamo visto quanto ci sta appassionando e quanto ci appassionerà nei prossimi giorni. Poteva essere una norma che poteva stravolgere la pianificazione urbanistica.

Noi invece cancelliamo quella premialità e, quindi, riportiamo la discussione su quello che già ora è previsto dal piano regolatore e dai piani attuativi. L’area è libera, ma è già gravata da permessi di costruire. Non solo è prevista nel piano regolatore, ma è prevista nel piano attuativo e in molti casi c’è già il permesso di costruire. Pertanto, non si può 44

dire che c’è un aumento delle cubature. Si parla di nuova realizzazione perché appunto è definita dal punto di vista tecnico area libera, anche se è già prevista nei piani attuativi e in molti casi ha già i permessi di costruzione.

Noi proviamo a cancellare e a modificare le norme che possono mettere in discussione la pianificazione urbanistica e proviamo a dare certezze. Consigliere Simeone, questo è

proprio quello che ci chiedevano gli ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geometri: dare certezze, con una serie di norme, sull’iter amministrativo.

Proviamo a dare un indirizzo sul già

costruito (per questo parliamo di rinnovo o rigenerazione), dando fiducia all’iniziativa diretta, ovviamente indirizzandola verso la rigenerazione, il rinnovo, la riqualificazione (chiamiamola con il nome che vogliamo), consapevoli – i dati ce li avete e molti di voi li hanno elencati –della grave crisi economica che viviamo, soprattutto nel settore edilizio, e della necessità che ogni iniziativa può

aiutarci ad affrontare, a lenire gli effetti di questa grave crisi economica che noi orientiamo verso le città costruite.

La produzione il CO2, consigliere Barillari... Nel 2020 dovremmo ridurre la produzione di CO 2

(3)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

(ore 16,01)

In Italia è maggiore quella che producono le case, le abitazioni da quella che produce il traffico e la mobilità. È maggiore la

produzione di CO2 delle case. Ma chi

interviene per fare interventi di efficientamento energetico per il miglioramento? Con quali fondi si può intervenire in tutto ciò? Ogni demolizione e ricostruzione ovviamente è previsto

nell’attuale Piano casa che le nuove

abitazioni devono avere i migliori parametri energetici. O noi mettiamo in campo

iniziative che possano favor ire – le case sono

private in gran parte... Ci sono stati

investimenti che riguardano anche la parte pubblica (scuole), però sappiamo che in gran parte il patrimonio edilizio è privato e questi sono tentativi anche sperimentali per capire come favorire la rigenerazione con cambi di destinazione d’uso e demolizione e

ricostruzione del nostro patrimonio esistente.

Ovviamente intervenendo dentro i quartieri c’è il problema anche di trovare le aree a standard che vengono cedute per le

urbanizzazioni secondarie, le primarie sono obbligatorie per legge e vanno realizzate prima degli interventi, per trovare queste aree dentro quartieri già urbanizzati. Ma questo è uno dei temi su cui chiunque vuole

cimentarsi sulla rigenerazione dovrà cimentarsi.

Per questo abbiamo immaginato un

percorso nella legge che prevede un aumento degli oneri di costruzione pari al 50 per cento. Quindi, è chiaro che tutti gli operatori avranno interesse a trovare le aree a standard invece che pagare oneri aggiuntivi; questi oneri aggiuntivi vanno nelle casse del

Comune in uno specifico capitolo di bilancio e possono essere utilizzati solo ed

esclusivamente per realizzare i servizi.

Nel Piano regolatore di Roma le aree a standard sono maggiori di un terzo di quelli di Stoccolma e di Copenaghen, però noi non ce ne accorgiamo quando giriamo per Roma

(4)

e quando andiamo in queste città europee perché lì vengono realizzate le aree a standard (le scuole, gli asili, le altre infrastrutture). Da noi molto spesso rimangono sulla carta, rimangono aree degradate. Noi in questo modo pensiamo che gli interventi diretti possono aiutare con gli oneri maggiorati anche a dare ai Comuni, penso a Roma, ai municipi, di poter mettere nella loro disponibilità le risorse necessarie per realizzare le opere pubbliche.

Siccome molti di coloro che sono

intervenuti non sono presenti in Aula, poi su punti specifici nella discussione sugli

emendamenti interverrò. Voglio semplicemente dire ai consiglieri Di

Paolantonio e agli altri che sono intervenuti rispetto alle posizioni che noi nel passato abbiamo espresso, in primo luogo di leggere 45

il nostro programma elettorale, che è consultabile sul sito e recita chiaramente il fatto che non abbiamo mai detto in campagna elettorale, sia nel programma, sia nelle molte iniziative pubbliche a cui abbiamo

partecipato, che avremmo cancellato il Piano casa. É sul sito. Fortunatamente c’è internet e quindi ci sono i siti dove poter verificare.

Abbiamo detto – per brevità leggo solo questo aspetto – che avremmo rivisto il Piano casa recuperando innanzitutto il dialogo oggi interrotto con il Governo nazionale e il MiBAC per superare il ricorso presentato verso la Corte costituzionale. Poi diciamo che andava rilanciata l’indus

tria delle costruzioni,

eccetera. Non ve lo leggo, perché è facilmente consultabile.

Quindi, noi non solo siamo coerenti con quello che abbiamo proposto nella campagna elettorale, e ci abbiam

o provato, di partire

seguendo in coerenza le cose che abbiamo detto, ma abbiamo provato a essere coerenti rispetto anche alle critiche che noi abbiamo avanzato sull’attuale legge proposta dalla Giunta Polverini. Per questo noi oggi,

consapevoli della necessità e dell’importanza di questo passaggio, auspichiamo che la discussione sugli emendamenti possa essere

(5)

una discussione vera. Se manteniamo questo equilibrio, siamo per valutare nel merito le proposte da parte di tutti. Ad esempio, il Presidente Storace si è soffermato sul mutuo sociale. Noi non abbiamo modificato quella parte, che tuttora è contenuta nel Piano casa.

Se ci sono norme di giustizia sociale noi siamo aperti al confronto e siamo disponibili a verificare nel merito la loro praticabilità e la loro anche sostenibilità economica. Quindi, siamo disponibili, a condizione, ovviamente, perché l’ascolto può migliorare tutti, a condizione - dicevo, e questo è l’orizzonte politico nel quale ci muoviamo - che venga mantenuto l’equilibrio di cui parlavo prima, cioè di una legge (a

vendo già approvato la

legge n. 76) che ha l’obiettivo principale di affrontare i problemi dell’edilizia, di aiutare gli interventi nelle città costruite, quindi di favorire la rigenerazione e in ultimo - lo dicevo già per il mutuo sociale - di aiutare a lenire una parte dell’emergenza abitativa.

Sappiamo che l’emergenza abitativa è un tema molto complesso. Il Piano casa non ha l’ambizione di trattare tutte le tematiche legate all’emergenza abitativa. Il Piano casa può aiutare, quindi c’è una molteplicità di interventi che vanno fatti. Lo stesso consigliere Santori ha citato la delibera – legittimamente criticandola – e altri atti fatti dall’attuale Amministrazione verso l’edilizia residenziale sociale. Noi affrontiamo il tema dell’

housing

sociale, cioè degli affitti a canone calmierato e dell a possibilità, a costo

zero per l’Amministrazione, di potersi dotare di un pacchetto di case che possano aiutare le giovani coppie che - come diceva il

consigliere De Paolis - sono precarie e che, quindi, hanno disponibilità di reddito, ma sono fuori mercato rispe

tto ai costi altissimi

del mercato dell’affitto attuale.

Da questo punto di vista, come sapete, nella proposta ci sono anche idee innovative, come la possibilità di utilizzare l’invenduto, che è una novità anche nel panorama italiano e che sarà una sperimentazione importante anche

(6)

per il Governo nazionale, la verifica dell’uso per

housing

sociale dell’invenduto, che

risponde a un interesse pubblico, ossia quello di avere in tempi relativamente brevi una dotazione di case da poter mettere in campo proprio per governare tutto ciò.

E’ evidente che questa proposta sta dentro una strategia più generale che noi abbiano e che voglio solo ricordare, perché mi consente di rispondere ad alcuni

quesiti posti da alcuni

consiglieri. Noi siamo dell’opinione di arrivare a un testo unico dell’urbanistica che semplifichi, riorganizzi e innovi la

legislazione urbanistica della Regione Lazio.

Già in questi due testi, nella 76 e 75, non ci sono solo norme temporanee, ma noi introduciamo dei cambiamenti in via ordinaria nelle nostre leggi. Penso a tutto il tema dello sviluppo delle attività agricole.

Quelle sono modifiche ordinarie che rimarranno nel nostro ordinamento.

Allo stesso modo, non c’è dubbio che, tenendo presente anche l’eventuale

complessità di un testo unico dell’urbanistica 46

(pensiamo a tutto il tema molto complesso dei poteri sulle province, le città

metropolitane e quant’altro), noi dovremo prevedere la possibilità di farlo anticipare con un testo sulla rigenerazione urbana, che affronti in modo ordinario tutti questi temi di cui in questi giorni abbiamo discusso.

Mentre in Commissione abbiamo detto che non era quello il momento per poter discutere un’ulteriore proroga del Piano casa, oggi io penso, proprio perc

hé ho fiducia negli

strumenti di cui abbiamo parlato, che oggi possiamo discutere una

proroga legata alla

legge per la rigenerazione, anche come momento di sperimentazione sul campo di queste norme di cui abbiamo parlato in questi giorni.

È evidente che poi, per chiudere il tutto, sarà importante la discussione che il Consiglio farà sull’approvazione definitiva del Piano paesistico regionale.

(7)

Il consigliere Di Paolantonio mi ha chiesto un impegno per non fare nuove proroghe al Piano territoriale. Io ho già spiegato ad agosto la complessità del lavoro che stanno facendo i nostri uffici, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali, per controdedurre tutte le osservazioni arrivate. Inoltre, credo che il Consiglio debba essere messo nelle condizioni, una volta finito questo lavoro, di poter approfondirlo e discuterlo.

Noi abbiamo approvato queste due leggi sul Piano casa a settembre dell’anno scorso.

Dopo un anno e dopo tutta la discussione che c’è stata, adesso, con la discussione sugli emendamenti, affrontiamo nel merito l’approvazione.

(Interruzione del consigliere Storace:

“Perché c’è stato ostruzionismo?”)

No, assolutamente. Giustamente, è stato un provvedimento importante e c’è stata una discussione molto lunga. Lo stesso

consigliere Simeone citava il numero delle audizioni che giustamente si sono fatte.

Immagino, quindi, che approvare il Piano paesistico regionale in via definitiva comporterà una discussione simile a quella che abbiamo fatto finora.

Io credo quindi che noi dovremmo

prorogare il nostro Piano territoriale e dare la possibilità, sia alla Commissione che al Consiglio, di cimentarsi con la discussione per l’approvazione definitiva il prossimo anno. Dico questo per essere realisti e sinceri.

Di tutte le altre questioni discuteremo parlando degli emendamenti. Io vi ringrazio del lavoro che tutti insieme abbiamo svolto, che credo sia stato molto positivo, e dello spirito che giudico costruttivo, con cui tutto il Consiglio si è cimentato su questa proposta.

PRESIDENTE. Avendo concluso, con la replica dell’assessore, il dibattito generale, chiudiamo la seduta e la riconvochiamo, a seguito della Capigruppo che svolgeremo subito dopo la chiusura del Consiglio nella saletta dell’Aula qui sotto.

La seduta è tolta e verrà riconvocata a domicilio.

La seduta termina alle ore 16,15

****************************

Riferimenti

Documenti correlati