I N D A G I N I
24 ■ M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVIII numero 8 - 2021
I
n una delle prime analisi transna- zionali sul benessere mentale de- gli operatori sanitari durante la pan- demia Covid-19 sono stati registrati al- ti livelli di ansia e depressione. Il dato significativo è che i medici del nostro Paese sono stati più colpiti durante le prime due ondate pandemiche ri- spetto agli operatori di altri Paesi.Lo studio “Anxiety and Depression among Medical Doctors in Catalonia, Italy, and the UK during the COVID-19 Pandemic”, pubblicato su Plos One, ha misurato il benessere mentale dei medici di Catalogna, Italia e Regno Unito (n = 5.275) in due diversi mo- menti della pandemia: a giugno 2020 (verso la fine della prima ondata) e a novembre/dicembre 2020, cioè du- rante la seconda ondata, per com- prendere in particolare la prevalenza di ansia e depressione, nonché i fatto- ri di rischio associati. Lo studio è tra le prime analisi transnazionali sul benes- sere mentale durante la pandemia che coinvolge diverse figure profes- sionali: medici di famiglia, specialisti ospedalieri e dei servizi socio-sanitari, specializzandi, liberi professionisti.
!Risultati
Dai dati racconti (la tecnica di campio- namento si è basata sulle mailing list istituzionali delle organizzazioni medi- che) ed elaborati dai ricercatori è emerso che un medico italiano su quattro ha manifestato sintomi di an- sia sia a giugno che a dicembre 2020.
In Catalogna invece il 16% dei medici interpellati ha affermato di avere avu- to sintomi di ansia e il 17% di depres- sione, mentre nel Regno Unito la per-
centuale è scesa al 12% di medici con sintomi di ansia e 14% con sinto- mi di depressione. Non è stata segna- lata alcuna differenza nella prevalenza di ansia e depressione tra il primo e il secondo round dell’indagine, quindi non si può ignorare che le ripercussio- ni sulla salute mentale della pande- mia possano essere persistenti.
In tutte le tre aree geografiche il ri- schio più elevato di sintomi si riscontra tra le donne, nei professionisti con età minore di 60 anni, in quelli che si sen- tono vulnerabili ed esposti al virus e in quelli in cattive condizioni di salute.
Dagli studiosi è stata individuata infatti una correlazione tra la percezione del- la sicurezza sul lavoro e la salute men- tale: quasi la metà dei medici italiani, rispondendo alle domande dei ricerca- tori a giugno 2020, non era d’accordo con l’affermazione: “Il mio posto di la- voro mi fornisce i DPI necessari”. A di- cembre 2020 però la percentuale dei medici italiani che si lamentavano di non avere sufficienti dispositivi di pro- tezione individuale è scesa al 30%. In generale nelle tre aree geografiche i medici che sostenevano di non sentir- si al sicuro, di sentirsi vulnerabili o troppo esposti al virus sul posto di la- voro, avevano tutti maggiori probabili- tà di manifestare sintomi di ansia e de- pressione. Questa probabilità è risulta- ta più alta anche tra coloro che aveva- no uno stato di salute non ottimale, ossia sotto il 3 in una scala da 1 a 5, e tra coloro che avevano lavorato 50 ore o più nella settimana precedente.
Questi fattori di rischio associati forni- scono alcune possibili ragioni per la va- riazione della prevalenza di ansia e de-
pressione tra i Paesi. Ad esempio, la percentuale di intervistati che segnala- no la mancanza di DPI necessari e rife- riscono di sentirsi vulnerabili ed esposti al lavoro sono più alte in Italia, dove an- che i tassi di ansia e depressione sono più alti. I risultati sono coerenti con altri studi che hanno esaminato i tassi di an- sia e depressione tra gli operatori sani- tari durante la pandemia. In Italia, Rossi et al trovano che tra i 1.379 intervistati (31,4% medici, 77,2% donne) a marzo 2020, la prevalenza della depressione (PHQ-9≥15) e dell’ansia (GAD-7≥15) era del 24,7% e del 19,8%.
!Conclusioni
“La pandemia di Covi-19 è stata clas- sificata come un evento traumatico, con gli operatori sanitari che hanno l’e- sposizione più diretta e più lunga a questa malattia. Il nostro studio contri- buisce a monitorare il benessere men- tale dei medici - scrivono gli autori e i risultati potrebbero essere generaliz- zabili ad altri contesti europei. Questo studio conferma ancora una volta co- me l’Italia sia stata in prima linea nella lotta al coronavirus e abbia pagato un grande tributo che probabilmente si farà sentire negli anni a venire”.
P.L.
Uno studio conferma ancora una volta come i medici italiani siano stati in prima linea nella lotta al coronavirus e abbiano pagato un grande tributo che probabilmente avrà ripercussioni negli anni a venire
Ansia e depressione dei medici italiani
BIBLIOGRAFIA
• Quintana-Domeque C et al. Anxiety and depression among medical doctors in Catalonia, Italy, and the UK during the COVID-19 pandemic. PLoS One 2021;
16(11): e0259213.
• Rossi R et al. Mental health outcomes among frontline and second-line health care workers during the Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) pandemic in Italy. JAMA Netw Open 2020; 3(5): e2010185.
• www.gla.ac.uk