Corso on line «Lavorare con la
discalculia nella scuola secondaria:
strumenti operativi»
Modulo 1 - Difficoltà di apprendimento e disturbo specifico del calcolo
Lezione 1 – Difficoltà di apprendimento in matematica Lezione 2 - DSA e matematica
Lezione 3 – PDP e misure compensative/dispensative
Corso on line «Lavorare con la discalculia nella scuola secondaria: strumenti
operativi»
Modulo 1
Difficoltà di apprendimento e disturbo specifico del calcolo Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
L’apprendimento consiste nell’acquisire o modificare conoscenze, comportamenti e valori.
Il tutor dell’apprendimento accompagna lo studente nell’individuare un metodo di studio efficace, nel renderlo consapevole dei suoi punti di forza e di debolezza, permettendogli di raggiungere gradualmente un certo livello di autonomia.
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
Difficoltà di apprendimento
• Lo studente non ha un buon metodo di studio o delle buone abitudini di studio;
• lo studente è disorganizzato e disordinato;
• lo studente presenta lacune di base nella materia oggetto di studio;
• lo studente non ha sicurezza in sé stesso e crede che non ce la farà mai (atteggiamento negativo).
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
DSA: disturbi specifici dell’apprendimento
• Risulta una diagnosi precisa di dislessia, disortografia, disgrafia e/o discalculia
• Tutti i punti visti nella slide precedente.
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
Difficoltà di apprendimento in matematica
In presenza di verifiche scritte o orali, lo studente fa errori o addirittura non risponde affatto. Questi comportamenti devono avvenire con una certa frequenza e possono riguardare un argomento in particolare oppure la materia nel suo complesso.
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
Criticità dell’intervento «tradizionale» di recupero
• Non si effettua una valutazione dello studente;
• ci si concentra solo sugli argomenti attualmente trattati in classe;
• si prevedono incontri di gruppo dove ci sono ragazzi con difficoltà diverse e argomenti diversi da trattare;
• non si rende partecipe lo studente del suo recupero;
• si etichetta lo studente come «non capace», «non portato per la matematica» e frasi simili.
Lezione 1
Difficoltà di apprendimento in matematica
Per un recupero efficace
• Osservare e valutare lo studente;
• costruire un percorso di recupero rendendo partecipe lo studente;
• individuare il metodo di studio efficace per lo studente;
• capire quali sono gli argomenti di base che vanno rivisti o studiati per la prima volta.
Corso on line «Lavorare con la
discalculia nella scuola secondaria:
strumenti operativi»
Modulo 1
Difficoltà di apprendimento e disturbo specifico del calcolo Lezione 2
DSA e matematica
Lezione 2
DSA e matematica
I DSA sono disturbi neurobiologici che non compromettono l’intelligenza di una persona, ma riguardano specifiche aree di apprendimento (lettura, scrittura e calcolo).
La legge n. 170 del 2010 riconosce i seguenti DSA:
1. Dislessia;
2. Disortografia;
3. Disgrafia;
4. Discalculia.
Lezione 2
DSA e matematica
Il numero di alunni con DSA è costantemente cresciuto ed è passato dallo 0,7% del 2010/2011 al 3,2% del 2017/2018.
Per la Secondaria di I grado, il 20% delle certificazioni riguarda la discalculia.
Per la Secondaria di II grado, il 22,5% delle certificazioni riguarda la discalculia
(Fonte: Miur.gov.it, 14/06/19).
Lezione 2
DSA e matematica
Chi può effettuare diagnosi sulla discalculia?
Legge n. 170/2010, art. 3
<<1. La diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. 2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA>>.
Lezione 2
DSA e matematica
Discalculia
Deficit della cognizione numerica Deficit delle procedure esecutive e del calcolo
Subitizing
meccanismi di quantificazione e comparazione
strategie di calcolo a mente
Lettura e scrittura dei numeri incolonnamento
calcolo scritto
Lezione 2
DSA e matematica
Subitizing
20>12 7<10 Quantificazione
e comparazione
Scrive 15 e legge 51 Lettura e
scrittura dei numeri
Incolonnamento
Memorizzare tabelline e formule matematiche
i2= C2+c2 8*7=56
20-7=23 20-7=27 Procedure di calcolo
Lezione 2
DSA e matematica
Difficoltà dell’alunno discalculico:
• lettura e scrittura di numeri e simboli matematici;
• incolonnamento dei numeri;
• svolgimento di operazioni aritmetiche;
• memorizzazione di regole, formule e tabelline;
• strategie di calcolo a mente;
• risoluzione di problemi.
Lezione 2
DSA e matematica
Raccomandazioni per un Tutor DSA:
• evita di puntualizzare di continuo gli errori di calcolo commessi dallo studente; non dire frasi del tipo «fai sempre gli stessi errori, è la decima volta che te lo ripeto>>, ecc.
• chiedi allo studente di individuare i suoi errori (dai degli indizi, ma non cedere alla tentazione di correggere subito tutti gli errori dello studente);
• non prendere in considerazione gli errori di trascrizione o ortografia;
• non ti fissare sul tempo impiegato per lo svolgimento di un esercizio;
• loda lo studente per i suoi sforzi e metti in risalto i progressi fatti nell’ultimo periodo.
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discalculia nella scuola secondaria:
strumenti operativi»
Modulo 1
Difficoltà di apprendimento e disturbo specifico del calcolo Lezione 3
PDP e misure compensative/dispensative
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Discalculia o difficoltà di apprendimento?
• Il disturbo del calcolo è innato;
• i DSA sono resistenti all’intervento;
• il bambino con discalculia ha difficoltà ad automatizzare le operazioni che per gli altri diventano scontate (come calcolo a mente e incolonnamento);
• la discalculia non è causata da disabilità intellettive, deficit sensoriali, basso
livello di istruzione, contesto sociale, famigliare, ecc.
Gli errori più comuni nei ragazzi con discalculia nella scuola secondaria riguardano:
• errori di recupero di fatti algebrici;
• errori di applicazione di formule;
• errori di applicazione di procedure;
• errori di scelta di strategie;
• errori visuospaziali;
• errori di comprensione semantica.
Fonte: Linee guida sui DSA 12/07/11, p. 19
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Didattica individualizzata
Si pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe. Ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dello studente.
Didattica personalizzata
L’obiettivo è dare a ogni studente l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Quindi può porsi obiettivi diversi per il singolo studente.
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Didattica individualizzata Vs Didattica personalizzata
Cos’è il PDP?
• Il PDP è un documento ufficiale, obbligatorio quando la famiglia consegna alla scuola la certificazione di DSA.
• Il PDP è un patto tra scuola, famiglia e studente interessato.
• Viene redatto a inizio anno scolastico o comunque entro tre mesi da quando è stata consegnata la certificazione di DSA.
• Il consiglio di classe può chiedere il supporto del referente DSA d’istituto, insegnante che ha una formazione specifica sui DSA e fornisce supporto ai colleghi su normativa, strategie e strumenti utilizzabili.
• Il PDP può essere modificato ogni qual volta ce ne sia bisogno.
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Il PDP deve contenere:
• dati anagrafici dell’alunno;
• tipologia di disturbo;
• attività didattiche individualizzate;
• attività didattiche personalizzate;
• strumenti compensativi utilizzati;
• misure dispensative adottate;
• forme di verifica e valutazione personalizzate.
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Nella scelta degli strumenti compensativi bisogna fare delle considerazioni:
• Quali funzioni compensano?
• Quanti anni ha lo studente e quali sono le sue effettive capacità e difficoltà?
• Il ragazzo sa usarli e si sente a suo agio nell’utilizzarli?
• Se non sa usarli c’è qualcuno che può aiutarlo?
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Strumenti compensativi per discalculia:
• Calcolatrice;
• mappe, schede, tabelle, tavole pitagoriche
(paradisodellemappe.blogspot.com);
• quaderni con formulari;
• software e applicazioni per smartphone e tablet
(Redooc – matematica/Redooc - formule di matematica gratis, MateXme: https://sites.google.com/site/leggixme/matematica).
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Esempi di mappe e schemi di sintesi proposti nei testi scolastici
M. Bergamini, Matematica multimediale blu, Zanichelli, 2014
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Esempi di mappe e schemi di sintesi proposti negli ausili didattci
P. Demarchi, Tablet delle regole di matematica, Erikson, 2018
S. Tabarelli, Astuccio delle regole di matematica, Erikson, 2016
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Esempi di schede fatte dallo studente
Strumenti compensativi: come possono essere davvero efficaci?
• Vanno usati esclusivamente gli strumenti indicati nel PDP;
• il tutor deve saper utilizzare gli strumenti compensativi;
• il tutor deve aiutare lo studente a usare gli strumenti compensativi e non deve sostituirsi allo studente;
• lo studente deve essere consapevole del perché sta usando un determinato strumento compensativo;
• tutte le volte che è possibile lo studente deve «creare» i propri strumenti compensativi.
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
Misure dispensative per discalculia:
• Non prendere appunti scritti a mano, copiare dalla lavagna o scrivere a mano sotto dettatura;
• non eseguire prove a tempo o avere a disposizione più tempo per eseguire una prova;
• sostenere solo interrogazioni programmate, in forma orale oppure le verifiche in formato digitale.
Lezione 3
PDP e misure
compensative/dispensative
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discalculia nella scuola secondaria:
strumenti operativi»
Modulo 2 – Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia
Lezione 4 – Conoscere lo studente
Lezione 5 – Definire un metodo di studio efficace Lezione 6 – Motivare e incoraggiare
Lezione 7 – Tenere una lezione di matematica Lezione 8 – Prepararsi alle verifiche
Lezione 9 – Preparare lo studente ad essere autonomo
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Modulo 2
Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Cos’è un metodo di studio?
Un insieme di attività che permettono di organizzare il materiale da studiare. Può riguardare la scelta del momento e del luogo dove studiare, gli strumenti da usare, l’ordine in cui saranno studiati gli argomenti, le tecniche utilizzate (lettura ad alta voce, sottolineatura, appunti e note, ripetizione ad alta voce).
Quando è efficace?
Quando permette allo studente di raggiungere gli obiettivi prefissati; quando lo
studente si sente a suo agio e sicuro delle proprie conoscenze/competenze.
Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Il metodo di studio include una serie di strategie o azioni da mettere in atto.
Il metodo di studio non è uguale per tutti. Va adattato alle capacità/esigenze dello studente e alla materia da studiare.
Per definire un buon metodo di studio bisogna conoscere lo stile di
apprendimento prevalente: visivo (verbale o non verbale)/uditivo/cinestetico,
analitico/globale, individuale/di gruppo.
Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Uno studente che ha difficoltà in matematica dovrebbe studiarla come prima materia durante il pomeriggio.
Ogni giorno bisognerebbe dedicare 20-30 minuti a un ripasso di quello che si è fatto durante l’ultima lezione, svolgendo anche qualche esercizio.
Lo studente dovrebbe avere un quaderno dei formulari, una sezione per aritmetica/algebra e una per geometria, dove scrivere le formule che gli servono per svolgere gli esercizi.
Oltre a usare le mappe già disponibili nei libri oppure on line, è sicuramente utile «crearsi» le proprie mappe. Questo stimola la motivazione e facilita l’apprendimento.
Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Cosa puoi fare come tutor?
• Spiega sempre una definizione, cercando di semplificarla. Non concentrarti troppo sulla definizione teorica, fai esempi pratici.
• Fai sempre riferimento alla realtà, al concreto.
• Utilizza disegni, tabelle, esempi.
• Per le figure geometriche fai sempre riferimento al disegno sul libro/quaderno o, laddove possibile, costruisci le figure.
• Per la risoluzione di un problema fai riferimento a uno schema logico risolutivo.
• Permetti allo studente di utilizzare tutti gli strumenti compensativi che gli è concesso usare.
• Accertati che abbia capito bene la traccia del compito.
• Prediligi il fatto che lo studente debba capire la logica che c’è dietro a un’operazione, anche se il calcolo in sé è sbagliato.
• Non portargli fretta; rispetta i suoi tempi.
• A fine lezione fagli delle domande per vedere se davvero ha capito i concetti essenziali. Mettilo alla prova con un paio di esercizi brevi.
• Evita lo studio mnemonico e associa sempre la teoria alla pratica.
Lezione 5
Definire un metodo di studio efficace
Come e quando recuperare gli argomenti precedenti?
Qualcosa può essere accennato mentre si studia la lezione del giorno.
Al termine della lezione si può prevedere di occupare dai 15 ai 30 minuti per trattare un argomento precedente su cui lo studente presenta delle lacune.
Al fine di non appesantire la lezione concentrati solo su quello che allo studente serve, cioè su quello che lo studente deve sapere dell’argomento «vecchio» per affrontare in maniera proficua l’argomento «nuovo».
Sii sintetico e concentrati sugli esempi e sullo svolgimento degli esercizi. Utilizza mappe e schemi di sintesi.
Evita di far leggere allo studente pagine su pagine di teoria.
Assegna qualche esercizio sull’argomento «vecchio», che lo studente svolgerà per conto proprio. La cosa importante è non assegnare troppi esercizi. Servono pochi esercizi ma svolti con regolarità.
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Modulo 2
Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Perché motivare e incoraggiare?
La motivazione ci spinge ad agire per raggiungere determinati obiettivi.
Abbiamo bisogno di essere incoraggiati, spronati e lodati.
La motivazione può essere intrinseca (passione per la matematica) ed estrinseca (studio perché riceverò un premio finale).
La corretta motivazione allo studio è un giusto equilibrio tra motivazioni intrinseche ed estrinseche.
Lezione 6
Motivare e incoraggiare
La motivazione e la demotivazione allo studio sono il risultato del grado di autostima e senso di autonomia e competenza che una persona ha di sé.
Il modo in cui una situazione scolastica viene percepita può influenzare la motivazione.
La sensazione di «controllo» sui risultati influisce sulla motivazione verso un’attività.
Per studiare non basta avere la giusta motivazione. Bisogna sviluppare la
metacognizione.Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Come incoraggiare e motivare?
• Fai leva sulle cose che lo studente riesce a fare;
• evita assolutamente il confronto con gli altri;
• spiega allo studente che ognuno deve accettare i propri limiti;
• esortalo a porsi degli obiettivi di apprendimento, non degli obiettivi di voti da raggiungere;
• spiega ai genitori quali frasi evitare e come seguire il figlio quando tu non ci sei;
• mostra empatia, ascolta e loda quando è opportuno;
• esorta con vigore quando è necessario;
• con la collaborazione dei genitori prevedi dei premi per il raggiungimento degli obiettivi.
Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Token Economy
È una tecnica psicologica sviluppata sulla base della psicologia comportamentale.
Consiste in una sorta di "contratto educativo", tra te e il tuo allievo: ad ogni comportamento corretto, lo studente riceverà un gettone (o altri oggetti
simbolici), e ad ogni infrazione, gliene sarà tolto uno o non gliene verrà assegnato nessuno. In cambio di un certo numero di gettoni (stabilito preventivamente)
verrà consegnato un determinato premio.
Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Il premio dev’essere qualcosa che interessa al ragazzo, concordato insieme ai genitori.
Con i ragazzi più grandi si può concordare che quando ricevono un buon voto a un compito o in base all’esito dei colloqui docenti-genitori, riceveranno un premio.
Lo studente deve essere consapevole di quale premio riceverà e a quali condizioni.
Il patto deve essere rispettato da entrambe le parti (studente e tutor/genitori).
Lezione 6
Motivare e incoraggiare
Obiettivo Data Data Data Data Data
1. Dedicare 1 ora alla matematica tutti i giorni 2. Eseguire tutti gli esercizi che vengono assegnati per casa
3. Non lamentarsi e svolgere gli esercizi da solo
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Modulo 2
Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia Lezione 7
Tenere una lezione di matematica
Lezione 7
Tenere una lezione di matematica
Prima della lezione…
❑ Fatti dire in anticipo quale sarà l’argomento da studiare nel pomeriggio;
❑ comincia a pensare a quale materiale utilizzare;
❑ dai un’occhiata al quaderno o al libro di testo;
❑ accertati che il ragazzo ricordi gli argomenti su cui poggia la nuova lezione; se no riguarda con lui le nozioni principali.
; Lezione 7
Tenere una lezione di matematica
Durante la lezione…
❑ Spiega le definizioni attraverso esempi concreti e grafici/disegni;
❑ semplifica l’argomento e non concentrarti su tanti dettagli;
❑ fai domande per verificare se lo studente sta capendo davvero;
❑ chiedigli di spiegarti quello che prima hai spiegato tu;
❑ svolgi diversi esercizi insieme a lui e poi, in un secondo momento, lascia che ripeta gli stessi esercizi da solo.
; Lezione 7
Tenere una lezione
di matematica
; Lezione 7
Tenere una lezione di matematica
Lettura consigliata
DSA e problemi matematici: 9 strategie per superare le difficoltà
https://genitoriedsa.wordpress.com/2018/04/07/dsa- e-problemi-matematici/
; Lezione 7
Tenere una lezione
di matematica
; Lezione 7
Tenere una lezione
di matematica
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Modulo 2
Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
Lavora sull’impegno da parte dello studente
✔ Motiva e incoraggia lo studente, rassicuralo!
✔ evita il confronto con gli altri;
✔ fai leva sull’autostima che proverà dopo aver superato la verifica;
✔ fai leva sulla ricompensa finale se è stato stabilito un programma di token economy.
Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
Organizza i tempi e il materiale
✔ Fai capire allo studente che è importante cominciare a prepararsi per la verifica molto tempo in anticipo, non all’ultimo momento;
✔ organizza con lui gli appuntamenti: il numero di incontri per la preparazione della verifica, la durata di ciascun incontro e cosa tratterete ogni volta.
✔ durante la preparazione deve «parlare» lo studente, non tu.
✔ se ci sono ancora dei dubbi da parte sua ora è il tempo di chiarirli.
Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
✔ fai svolgere allo studente un numero sufficiente di esercizi (finché non ti rendi conto che è sufficientemente preparato);
✔ considera esercizi simili a quelli fatti in classe, simili a quelli assegnati per casa e secondo le indicazioni date dall’insegnante;
✔ organizza gli strumenti compensativi e aiuta lo studente a prepararsi usando questi strumenti;
✔ tieni presente il tempo concesso per la prova: fai un paio di simulazioni poco prima della verifica.
Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
Gestisci l’emotività
Non è sbagliato provare delle emozioni;
le emozioni possono essere positive e negative;
chiedi allo studente quali sensazioni ed emozioni prova prima e durante una verifica;
ragiona sul perché e fai notare allo studente come essersi preparato in anticipo lo aiuta a sentirsi più sicuro;
fagli capire che è importante instaurare un buon rapporto col suo insegnante di matematica così da sentirsi più sereno.
Lezione 8
Prepararsi alle verifiche
«Affrontare lo stress è come sollevare pesi. Un pesista deve prepararsi in anticipo se vuole riuscirci. Deve sollevare i pesi correttamente ed evitare di esagerare. In questo modo aumenta la massa muscolare senza danneggiare il corpo. Altrimenti rischia di procurarsi uno strappo o addirittura una frattura.
Nella stessa maniera, puoi gestire lo stress e riuscire a fare con successo quello che devi senza farti del male».
Svegliatevi! - settembre 2018, «Come posso affrontare lo stress a scuola?»
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strumenti operativi»
Modulo 2
Presa in carico di uno studente di scuola secondaria con discalculia Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
Cos’è l’autonomia?
«La facoltà e capacità del singolo di regolarsi liberamente…capacità di provvedere da sé alle proprie necessità… indipendenza, libertà di agire». - Dizionario Treccani
(www.treccani.it)Lo studente con discalculia può diventare autonomo nello studio della matematica?
Si! Gli strumenti compensativi, il metodo di studio efficace e l’efficace gestione dei
tempi rendono lo studente con discalculia autonomo nell’attività di studio.
Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
Come preparare lo studente a raggiungere un certo livello di autonomia nello studio?
✔ Metti in evidenza i suoi punti di forza e loda lo studente tutte le volte che è opportuno;
✔ fai notare i miglioramenti che sono avvenuti nelle ultime settimane o mesi;
✔ fin dall’inizio fai capire allo studente che dovrà darsi da fare per raggiungere un certo livello di autonomia: ponetevi obiettivi realistici, per es. svolgere degli esercizi da solo, riprovare un esercizio che non è riuscito senza aspettare la tua correzione, dare un’occhiata al materiale da studiare prima di incontrarsi con te;
✔ prendi nota degli obiettivi posti, monitora il loro raggiungimento graduale e continua a spronare lo studente;
Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
✔ incoraggia e rassicura lo studente;
✔ insegnagli ad usare in maniera efficace gli strumenti compensativi e, se è il caso, a crearli da sé;
✔ al termine di ogni lezione dedica 5/10 minuti per dare suggerimenti/istruzioni e per rispondere a eventuali domande dello studente;
✔ se è possibile, non svolgere con lui tutti gli esercizi assegnati. Lascia che alcuni esercizi siano svolti da lui quando tu non ci sei; successivamente te li farà vedere e tu gli spiegherai le eventuali correzioni;
✔ ricordagli che è importante la sua collaborazione, che non deve fare il confronto con gli altri, che ha tutti gli strumenti che gli servono per farcela e che il suo obiettivo in matematica è superare una verifica, la questione voto è secondaria.
Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
I 10 passi per studiare matematica:
1) Dai un’occhiata a quello che devi studiare, per farti un’idea dell’argomento.
2) Leggi quali sono i prerequisiti dell’unità didattica e gli obiettivi da raggiungere.
3) Tratta un paragrafo alla volta, leggendo ad alta voce.
4) Sottolinea la definizione e leggila più volte.
5) Guarda gli esempi e i riquadri «Matematica nella realtà».
6) Usa mappe e schemi di sintesi.
7) Svolgi più esercizi sull’argomento trattato.
8) Prima di iniziare un esercizio, guarda sempre l’esempio modello.
9) Finiti gli esercizi, riguarda ancora una volta la definizione e gli esempi (facendoti aiutare da mappe e schemi).
10) Poniti degli obiettivi alla tua portata (per es. prenderò un buon voto alla prossima verifica) e organizza i tempi e cosa fare per raggiungere l’obiettivo (per es. svolgerò cinque esercizi al giorno).
Lezione 9
Prepara lo studente ad essere autonomo
Le qualità di un buon tutor
Empatia: «La capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale» - Dizionario Treccani (www.treccani.it).
Determinazione: «Fermezza nelle scelte, risolutezza, decisione» - (dizionari.corriere.it).
Perseveranza: «Costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta…virtù che impegna l’uomo a lottare senza soccombere agli ostacoli e senza farsi vincere dalla stanchezza e dallo sconforto» – Dizionario Treccani (www.treccani.it).