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Gestione della memoria di massa

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Academic year: 2021

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Testo completo

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Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Udine

Gestione della memoria di massa

e file system

(2)

inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà dell’autore prof. Pier Luca Montessoro, Università degli Studi di Udine.

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dati nella memoria di massa sotto forma di file (o archivi)

• L’accesso ai dati è così organizzato in modo più astratto rispetto alla struttura fisica della memoria (cilindri, tracce, settori)

• La struttura logica con cui il sistema operativo gestisce gli archivi prende il nome di file system

• Tutti i moderni sistemi operativi gestiscono

l’archiviazione dei file in modo gerarchico (HFS:

Hierarchical File System)

(4)

• L’organizzazione gerarchica non ha alcun legame con la posizione fisica effettiva dei file in memoria di massa

• Per raggruppare i file si usa un file particolare, detto directory (o direttorio)

• Una directory contiene l’elenco dei file appartenenti al proprio gruppo, ed eventualmente il nome dei

sottogruppi in essa contenuti (sottodirectory)

• Il sistema operativo legge le informazioni nel file directory, e permette all’utente di visualizzarne il contenuto

(5)

rappresentabile con un diagramma ad albero

Directory

File Radice

Nodo

Foglia

(6)

• In un albero i nodi, interconnessi da archi, possono essere intermedi oppure terminali (➪ foglie)

• Ogni nodo ha un unico padre, quindi ciascun file può appartenere a una e una sola directory

• Il padre di più alto livello è detto radice (root); per

ogni dispositivo di memoria di massa esiste un’unica radice

• I direttori possono avere dei nodi figli, che sono i sottodirettori (subdirectory) e che a loro volta

realizzano un sottoalbero

(7)

l’albero, conducono a una foglia (➩ a un file) è detto percorso (o path name)

Radice

Nodo

Foglia

(8)

• Il path name assoluto comprende l’intero cammino dalla radice alla foglia

• Il path name relativo indica invece il cammino partendo da un punto intermedio verso la foglia

Quando l’utente si “posiziona” in una directory

intermedia e deve fare riferimento a uno o più file di una directory figlia di quella in cui si trova, non è necessario

(9)

traccia

settore

cilindro

gap

(10)

• Velocità angolare costante (CAV, Constant Angular Velocity)

• Elemento mimimo di informazione letta o scritta: settore (per ragioni di

efficienza)

• Identificazione del settore:

– numero del cilindro

– numero della traccia

hard diskfloppy disk

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– tempo necessario alla testina per

posizionarsi sulla traccia spostandosi radialmente

• Tempo di latenza (latency time)

– tempo di attesa affinché il settore, durante

la rotazione del disco, passi sotto la testina

(12)

• Unica traccia a spirale, dal centro del disco verso l’esterno

• Velocità lineare costante (CLV, Constant Linear Velocity)

• Sfruttano meglio la superficie del disco

• Maggiore complessità del driver fisico

• Maggiore tempo di posizionamento

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controllo e di organizzazione fisica del disco (formattazione)

• Tabella del contenuto del disco e delle corrispondenze tra file, direttori e settori

– FAT: File Allocation Table

• Criteri di allocazione dei settori di ogni

file (problema della frammentazione)

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