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6. Considerazioni conclusive

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Academic year: 2021

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6. Considerazioni conclusive

Giunti alla fine di tutto il percorso, è importante stendere un resoconto di quello che è stato esposto nell’arco del trattato. Saranno tratte le conclusioni finali di quello che è stato il lavoro svolto e il risultato ottenuto, cercando di fornire una valutazione il più oggettiva possibile dell’uno e dell’altro aspetto. Gran parte delle questioni che potrebbero essere mostrate in questa sede, sono già state esposte nell’ultimo paragrafo dei diversi capitoli, per cui onde evitare inutili ripetizioni si rimanda direttamente a tali punti per una

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Il presente trattato ha esposto, nel modo più dettagliato possibile, compatibilmente con l’esigenza di mantenere le argomentazioni leggibili, il percorso seguito per trasformare una semplice idea, che avrebbe in teoria permesso di incrementare la produttività di una operazione agricola molto comune, la raccolta delle olive, in una solida realtà di fatto. Questo ha implicato che fossero seguite delle tappe non sempre agevoli, in quanto i tempi ristretti nei quali si è trovati a destreggiarsi hanno imposto dei ritmi di lavoro frenetico, che hanno portato allo sviluppo simultaneo di più parti dell’utensile contemporaneamente. Ciò ha ovviamente resa quasi vana l’idea di seguire un certo percorso logico nella definizione del progetto: in genere si sceglie un punto dal quale partire, che in questo caso sarebbe potuta essere la chela, si stabiliscono le tappe intermedie e si ordinano, ad esempio scelta del motore, riduttore, azionamento, alimentazione e meccanica complementare, fino a giungere ad un prodotto che, a meno di inevitabili correzioni, è già molto simile al definitivo.

Nel caso presente, ci si è trovati spesso nella situazione di dover fare collimare particolari studiati indipendentemente gli uni dagli altri, senza tenere conto di quello che potevano essere le esigenze rispettive. In alcuni casi tale operazione è andata a buon fine, ad esempio la tensione di alimentazione è stata scelta a priori, ma non è stato più necessario cambiarla, in altri questo non è accaduto, per cui si è avuta l’urgenza di modificare, se possibile, oppure sostituire degli elementi dell’utensile al fine di raggiungere un risultato che fosse significativamente prossimo all’ottimale. Questo è accaduto, nel caso più lampante, per la scheda di controllo elettronica, ma è successo anche per il rotismo di trasmissione e per una serie di particolari plastici stampati. Il processo seguito per la progettazione è quindi stato obbligatoriamente di tipo quasi iterativo, con delle prove, la sostituzione dei componenti non idonei, l’adattamento, ed una nuova serie di collaudi orientati a verificare la compatibilità delle correzioni con il resto della struttura.

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Tutto il progetto è in pratica partito dalla realizzazione del primo prototipo, grazie al quale non solo è stato possibile dimostrare che l’idea di base effettivamente era funzionale, ma si è avuta anche l’occasione di determinare alcune specifiche che sarebbe stato estremamente complicato ottenere in altra maniera, che corredate con altri parametri, attribuiti arbitrariamente, e con i pochi dati certi, hanno permesso di ottenere un punto di vista complessivo di quella che sarebbe potuta essere l’architettura del macchinario.

A questo punto sono stati di grande aiuto gli strumenti informatici, in particolare Internet, per mezzo del quale è stata effettuata una grossa operazione di ricerca di mercato, finalizzata ad orientare lo studio nella direzione delle scelte maggiormente compatibili con il budget stanziato. In questo modo è stato possibile ottimizzare economicamente il progetto per mezzo di due modalità: innanzi tutto è stato possibile effettuare scelte di carattere tecnico e tecnologico che permettessero, a parità di risultato, di ottenere un maggiore risparmio, inoltre una volta determinato ciò è stato possibile, a parità di tecnologia, valutare diverse offerte disponibili sul mercato telematico in modo da ottenere un risultato ancora più vantaggioso. Ciò risulta essere molto semplice e vantaggioso per i dispositivi meccanici, ma non altrettanto per quelli elettrici, in quanto, tranne alcune eccezioni (accumulatori al piombo), i prodotti disponibili sono talmente diversificati, da rendere impossibile orientare la scelta solo su basi economiche, per chi non ha una conoscenza abbastanza vasta degli argomenti, che consenta di valutare in modo più approfondito problemi e soluzioni. In tale contesto si colloca la figura dell’ingegnere elettrico, preposto allo studio dettagliato delle problematiche inerenti al progetto, e sufficientemente preparato per valutare l’efficacia o meno delle soluzioni proposte. Questo è stato il lavoro svolto per quanto riguarda l’azionamento: dato il tipo di prodotto in oggetto, si è deciso di utilizzare, dove possibile, le soluzioni più semplici,

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modo da ridurre pesi, ingombri, e costi. In tale senso va collocata la scelta di utilizzare una macchina in corrente continua a collettore, che certamente non offre prestazioni eclatanti, se raffrontata alle possibilità offerte da altri tipi di azionamento, ma garantisce se opportunamente controllata dei risultati di tutto rispetto.

Quello del controllo è stato forse l’aspetto più difficoltoso che è stato necessario affrontare, soprattutto data la scarsa offerta sul mercato di dispositivi dedicati. L’unica scheda che rispondesse ai requisiti richiesti, in particolare di costo e protezione, che è stato possibile acquistare, si è rivelata decisamente inadeguata al problema posto, quindi si è optato per progettare di sana pianta un sistema di controllo che facesse al caso, anche in considerazione del fatto che solamente chi conosceva tutte le problematiche legate sia al controllo, che agli altri componenti del progetto, che all’utilizzo finale dell’utensile, sarebbe potuto essere in grado di realizzare qualcosa di veramente soddisfacente. Infatti, nonostante tutti i vincoli di tipo economico che si sono aggiunti a quelli a carattere tecnico, è stato ottenuto, certamente con una mole di lavoro non indifferente, un dispositivo che soddisfa a pieno tutte le esigenze del macchinario e dell’operatore che si troverà ad utilizzarlo. Questo sistema è stato abbandonato non certamente per funzionamenti indesiderati, ma per lasciare spazio ad una soluzione similare ma tecnologicamente più avanzata, che permette di ottenere una serie di ulteriori vantaggi non trascurabili, primo tra tutti un maggiore rendimento energetico. La parte riguardante il controllo è probabilmente quella che ha richiesto l’impegno maggiore, ma che ha dato i migliori risultati e le più grosse soddisfazioni.

La parte riguardante gli organi meccanici non ha sicuramente impensierito così tanto, sia perché le soluzioni adottate sono di tipo standardizzato e collaudato dall’utilizzo in migliaia di altri casi, che per la presenza costante di esperti del settore, pronti a vagliare ogni possibilità e ad assistere nelle scelte, che certamente rendono più tranquillo lo svolgimento di tali attività. Anche in questo caso è

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stato spesso più semplice e rapido effettuare delle verifiche direttamente per via pratica, piuttosto che provvedere con moli di calcoli e riscontri che, oltre a richiedere tempi lunghi e grandi conoscenze, devono essere spesso coadiuvate tramite mezzi di livello superiore, quali prove di resistenza particolari, calcoli con metodi agli elementi finiti, e similari. Per questo è stato spesso più semplice effettuare delle scelte sulla base dell’esperienza, ed in seguito applicare direttamente le stesse ad un prototipo, osservando i risultati ottenuti, che comunque anche nella peggiore delle ipotesi, ovvero di distruzione del macchinario, avrebbero causato danno per al massimo alcune decine di euro.

Si è inserito un capitolo apposito riguardante sia il presente di tale apparato, che il futuro, al fine di mostrare sia il risultato di quanto fino ad oggi fatto, che quanto è ancora possibile fare per migliorare ulteriormente un prodotto che già ora presenta caratteristiche di tutto rispetto. Nell’ambito dello stesso, sono stati inoltre presentati i riconoscimenti ricevuti da tale sistema di raccolta, sia nazionali che internazionali, indice che l’utensile non solo piace a coloro i quali si sono occupati della sua creazione, ma riscuote un successo concreto anche da parte di istituzioni certamente qualificate.

Sempre nell’ambito di questa esperienza, sono stati seguiti anche i processi di organizzazione produttiva e logistica, e commercializzazione, sicuramente di minore contenuto tecnico, ma dai quali sono state tratte una serie di nozioni e cognizioni di importanza basilare per chi professionalmente dovrà essere inserito in una realtà del genere.

Concludendo, il migliore commento a quanto realizzato può essere espresso dalla piena soddisfazione di tutte le persone che hanno preso parte a questo progetto, indice di un lavoro sicuramente ben svolto, ma che ha dato anche ottimi risultati.

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