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Capitolo 3: La Memoria Capitolo 2:Il Progetto IntroduzioneCapitolo 1: Premesse Indice

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Indice

Introduzione

Capitolo 1: Premesse

1. Obiettivi da perseguire

p. 11

2. Il luogo

p. 12

2.1 Ubicazione della maxi-griglia

p. 22

2.2 Clima e aspetti geomorfologici

p. 23

3. Vincoli

p. 24

4. Esigenze

p. 25

5. Funzioni/Attività e requisiti

p. 27

6. Unità ambientali e AFO

p. 31

7. Costo di costruzione

p. 37

Capitolo 2: Il Progetto

2.1 La maxi- griglia

p. 39

2.2 I parcheggi

p. 40

2.3 Il centro polifunzionale

p. 42

2.4 Il Palazzo dello sport

p. 47

Caratteri distributivo tipologici

p. 47

Il progetto del palazzo dello sport

p. 48

2.5 Lo stadio

p. 52

Cenni storici sugli stadi

p. 52

Caratteri distributivo- tipologici

p. 59

Il progetto dello stadio

p. 65

Capitolo 3: La Memoria

3.1 Rem Koolhaas: Serpentine

p. 70

3.2 Siza & ARUP: Serpentine

Summer Pavilion

p. 72

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3.4

Stadio Ferrarsi di Genova

p. 78

3.5

Stadio olimpico Monaco 1972

p. 81

3.6

Pala Algida Livorno

p. 83

3.7

Imperia complesso sportivo

p. 85

Capitolo 4: I materiali

4.1 Il Kevlar

p. 86

4.2 Il Titanio

p. 88

4.3 Il Teflon

p. 99

4.4 Il policarbonato

p. 104

Capitolo 5: Soluzioni per l’impianto di

climatizzazione del Palasport

Considerazioni

p. 107

5.1 Soluzione n°1

p. 112

5.2 Soluzione n°2

p. 132

5.3 Soluzione n°3

p. 137

Conclusioni

p. 147

Appendice 1: Considerazioni su Dubai

p. 148

Appendice 2: Impianti Sportivi

1 Centro Coni di Tirrenia

p. 158

2 Centro di Coverciano

p. 160

3 Centro Olimpico Atene 2004

p. 163

4 Centro Olimpico Torino 2006

p. 168

Tavole illustrate

p. 174

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Introduzione

Le motivazioni che hanno portato ad intraprendere lo studio di un sistema edilizio ambientale a Dubai, in clima sub-tropicale, sono da ricercarsi nell’attualità di progetti di complessi polifunzionali che potrebbero essere previsti anche dalla protezione civile, in situazioni di emergenza conseguenti a cambiamenti climatici in atto.

Dubai rappresenta una realtà che offre occasioni di progettazione a scala urbana e architettonica con oggettive potenzialità realizzative, specialmente qualora vengano proposte strutture ad alta tecnologia alimentate da fonti energetiche rinnovabili, rese possibili da risorse finanziarie eccezionali. Per questo motivo Dubai ha richiamato progettisti e costruttori.

Ne sono un esempio la realizzazione della residenza estiva dell’emiro e l’albergo più alto del mondo (il Burj Al Arab), provvisto di eliporto per l’agevole sbarco delle rappresentanze nobiliari, le enormi isole artificiali nel cuore dell’oceano a forma di palma e di mondo, del Word Trade Centre (in ricordo dell’abbattimento delle Torri Gemelle di New York l’11 settembre del 2003) sulla strada principale che attraversa Dubai, l’attuale realizzazione dell’edificio più alto del mondo (il Burj Dubai), l’imponente impianto sciistico al coperto, lo Sky Dubai Dome, che circonda uno dei centri commerciali più grandi del mondo.

Osservando questa metropoli in continua evoluzione, si nota che ad oggi – 2007 – Dubai non è dotata di attrezzature sportive di livello olimpico se non per la vela, il cricket, l’equitazione e il tennis. Da qui la scelta di una Tesi di Laurea che prevedesse la programmazione e la progettazione di un sistema sportivo comprendente: calcio, basket e atletica proposto come un pezzo di “città nella città”. L’impianto progettato è impostato su una griglia spaziale ortogonale modulare composita che veda un’alternanza di macromoduli e moduli a scala urbana ed edilizi, tale da costituire un sistema che possa crescere nel tempo lasciando ampie possibilità di intervento a scale di medie e grandi dimensioni. Questa griglia potrà ospitare lo stadio, il palazzetto, un centro di servizi dotato di ristoranti, negozi, centro di controllo biglietti, con impianti di termoregolazione graduale che garantiranno un microclima differenziato a seconda delle attività che si andranno a svolgere. Il sistema prevede tutti i collegamenti orizzontali e verticali che permetteranno l’accesso dall’esterno ai centri polifunzionali e dal parcheggio al centro polifunzionale.

Il ricorso ad una griglia contribuisce a raggiungere obiettivi di ampliabilità e flessibilità in un contesto ordinato urbano in continua evoluzione. L’impatto che si vuole restituire è unitario e plurimo: unitario per l’impostazione e plurimo per la realizzazione di microclimi diversi per il comfort di fruitori che svolgono diverse attività. E’ previsto anche il ricorso a fonti energetiche rinnovabili.

Estendendo quest’ idea si può anche pensare di mettere questa ricerca a servizio dell’umanità, in proposta alle esigenza dettate dall’evoluzione climatica che

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investe il globo, dovuta a effetto serra, intendendo esso poter essere adottato dalla protezione civile in caso di catastrofi naturali o situazioni di straordinaria emergenza, grazie all’autoprotezione climatica e strutturale che la stessa complessità garantisce.

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