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CAPITOLO V La flotta tipo

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CAPITOLO V

La flotta tipo

5.1 La nautica da diporto

5.1.1 Introduzione

La situazione italiana della nautica da diporto non è oggetto di indagini statistiche certe. Uno studio del 1993, riportato nel “Libro bianco sulla nautica da

diporto in Italia” (EURISPES/UCINA - 1993), dichiarava la presenza di tre milioni

di diportisti italiani e mezzo milione di stranieri, sottolineando comunque la necessità di un controllo sul parco nautico. Innanzitutto è bene inquadrare la navigazione da diporto attraverso alcune definizioni.

La legge 50 dell’11 Febbraio 1971 “Norme sulla navigazione da diporto” definisce la navigazione da diporto quella effettuata a scopi sportivi o ricreativi dai quali esuli il fine di lucro. In relazione all’attività lucrativa il legislatore ha rivisto i principi stabiliti, tenuto conto che sull’impiego del naviglio da diporto era sorto un vero e proprio mercato senza regole, con riflessi economici non indifferenti anche per il turismo. Ai fini della predetta legge sulla nautica da diporto, le costruzioni destinate alla navigazione da diporto sono denominate:

• Unità da diporto: ogni costruzione destinata alla navigazione da diporto.

• Nave da diporto: ogni costruzione a motore e a vela, anche se con motore ausiliario, destinata alla navigazione da diporto avente lunghezza fuori tutto superiore a 24 metri.

• Imbarcazione da diporto: ogni unità destinata alla navigazione da diporto avente lunghezza fuori tutto superiore a metri 7.50 se a motore o a metri 10 se a vela, anche se con motore ausiliario.

• Natante da diporto: ogni unità da diporto avente lunghezza fuori tutto non superiore a metri 7.50 se a motore ed a metri 10 se a vela, anche se con motore ausiliario.

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E’ bene considerare le diverse tipologie di approdo, per le quali di seguito è riportato uno schema, tratto da “Pagine Azzurre - Il portolano dei mari d’Italia”:

• Approdo: luogo della costa ove nelle più diverse forme sia possibile porre il piede a terra. Tra gli approdi, sono stati censiti solo quelli che per un qualsiasi motivo (tecnico, sicurezza, turismo, ecc.) siano utilizzati o utilizzabili dal diporto nautico con un minimo di frequenza.

• Rada: l'approdo più semplice è una rada o un'insenatura protetta. Essa ha in genere un significato in quanto si può raggiungere a remi la costa, che ha particolari attrattive o servizi, ma anche perché lo specchio d'acqua è protetto e consente un rifugio sicuro.

• Porto turistico (o Marina, secondo la denominazione anglosassone): è l'approdo perfetto per il diportista. Esso consiste in una struttura artificiale protetta al massimo e dotata di accesso sicuro. E’ munito di tutti i servizi di banchina ed inserita in un tessuto urbano che consenta una normale attività ricreativa a terra, o che abbia al suo interno strutture ricettive: alberghi, ristoranti, punti di ritrovo. • Porto: e' un gradino al di sotto del marina. Esso, nel suo ampio significato di

struttura di diversificato uso nautico, è protetto almeno da un braccio artificiale che chiude completamente lo specchio d'acqua interno ad ogni violenza del tempo. Questi manufatti chiamati moli foranei, o frangiflutti, o moli di sopraflutto e di sottoflutto, possono racchiudere sia strutture portuali interne notevoli, sia porticcioli solo turistici e per piccole imbarcazioni.

• Punto di ormeggio: si intende una struttura di ricovero provvisoria, dove possono essere ricoverati natanti con rimessaggio anche a secco, senza strutture artificiali di protezione e con servizi minimi essenziali. In genere sono ubicati nei tratti di foce di fossi o fiumi, con portate nulle nel periodo estivo.

• Porto canale: e' lo sbocco a mare di acque interne: esso può presentarsi con il greto naturale o essere perfezionato con moli. Questo tipo di approdo presuppone quasi sempre all'interno delle sottostrutture, che vanno dal marina fino alla semplice rada. Vi possono essere quindi anche darsene, banchine o pontili.

• Darsena: e' lo specchio d'acqua completamente chiuso al quale si accede da un'apertura, generalmente da acque calme o interne. Una darsena completamente attrezzata e banchinata rientra nella categoria dei marina.

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• Banchine e pontili: sono strutture artificiali che facilitano l'atterraggio consentendo a volte anche l'ormeggio regolare, ma non proteggono o racchiudono alcuno specchio d'acqua.

• Spiagge attrezzate: sono delle spiagge comuni, sulle quali operano vari sistemi di ricovero giornaliero o stagionale per piccole ma numerose imbarcazioni. Vi si trova lo scivolo per l’alaggio e il corridoio di uscita, interdetto alla balneazione; sono utilizzati nel periodo estivo e, di norma, non hanno alcun servizio garantito.

Alcuni dati disponibili sul diportismo provengono sempre dallo studio citato in precedenza, condotto da EURISPES – UCINA, in collaborazione con la rivista

“Nautica”. Questa indagine è stata condotta nel 1993, tramite questionari compilati

da 590 lettori della rivista. I risultati possono essere ritenuti significativi ed indicativi di alcuni orientamenti tipici del campo nautico. Per quanto riguarda una stima sul numero di diportisti in Italia, è possibile considerare le unità immatricolate ogni anno, ma a questo calcolo sfuggono i natanti per i quali non è prevista l’immatricolazione. In questo modo una parte importante dei fruitori del diporto non viene calcolata: essa corrisponde circa al 70% del parco barche esistente in Italia.

Dall’indagine richiamata è emerso come il diportismo nautico sviluppi la tendenza verso la comproprietà, l’usato e il noleggio. In realtà, lo scenario è più complesso: esistono più forme di turismo nautico, con esigenze, linguaggi, problematiche, utenze e culture specifiche. Le distinzioni che comunemente si attuano sono quelle fra nautica a vela e nautica a motore, nautica da regata e nautica da crociera, nautica grande e piccola (tra scafi immatricolati e non), nautica anfibia e nautica non carrellabile, nautica estiva e nautica invernale. Ma al di là di queste classiche catalogazioni, è possibile individuare le nuove forme di turismo nautico nelle cosiddette “barche itineranti”, nel turismo “semi-stanziale”, nel ricorso al

“livreur de yacht” e alle “house – boats”.

• Nautica con barche itineranti: i diportisti navigano di giorno e la sera si rifugiano in porti accoglienti che garantiscono assistenza, ormeggi sicuri e sorvegliati, acqua, carburante, docce, telefoni, supermercati e ogni altro tipo di confort. I diportisti che optano per tale soluzione richiedono spesso l'abbonamento ai porti inseriti in un itinerario o in un circuito, una specie di “ski-pass” che agevola ogni tipo di spostamento in mare.

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• Turismo nautico semi-stanziale: è un modello che riscuote oggi un grande successo. In questo caso il diportista sceglie di far sostare la barca in un porto organizzato, affitta magari una casa e naviga fino a conoscere bene la zona. Poi individua un altro porto, vi si stabilisce ed esplora la nuova area.

livreur de yacht: si tratta di una figura professionale alla quale il turista affida la

barca al termine della navigazione e che provvede a riportarla al porto base. • house–boats: si inseriscono nell’ambito di un fenomeno sicuramente

primeggiante; sono moderne case galleggianti costruite per l'affitto, che offrono ogni tipo di comfort, sono conducibili senza patente nautica e permettono di arrivare in luoghi altrimenti irraggiungibili.

Il binomio turismo-pesca è un altro fenomeno interessante, affermatosi soprattutto nell'ultimo decennio. L'interesse nei confronti della pesca è divenuto uno dei motivi dominanti della scelta del luogo ove trascorrere le vacanze e dello scafo da acquistare o noleggiare; studi del 1992 stimano lungo gli 8000 chilometri delle coste italiane, potenzialmente, due milioni di pescatori sportivi.

5.1.2 Sviluppo attuale della nautica da diporto in Calabria

In base alle considerazioni effettuate appare evidente l’aleatorietà di un calcolo preventivo sull’occupazione futura dei posti barca. Per poter prevedere a priori un possibile scenario è necessario conoscere la situazione attuale del diportismo nautico lungo le coste limitrofe. Si è, quindi, eseguito uno studio su tutti i marina presenti nelle vicinanze del paraggio in oggetto, elencando lo stato attuale in merito all’occupazione e allo sfruttamento.

Dal punto di vista della navigazione costiera, considerando che la distanza di sicurezza fra due approdi sicuri (e preferibilmente attrezzati), percorribile in un giorno, è compresa fra le 20 e le 40 miglia nautiche1, si individuano le seguenti strutture:

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Crotone: Situato a 30 miglia nautiche a Sud di Rossano, è protetto da un molo di sopraflutto che individua una darsena commerciale ed una turistica che può ospitare 250 imbarcazioni. Dato in concessione alla Lega Navale che ha provveduto alla sistemazione di n° 3 pontili galleggianti. Un ulteriore pontile galleggiante viene gestito dalla società Yachting Kroton Club.

Fig. 5.1 Porto di Crotone

Cirò Marina: Situato a circa 24 miglia nautiche a Sud di Rossano; l’area portuale è in concessione al comune per la realizzazione di opere e strutture necessarie sia al diporto che alla pesca, dedicando ad entrambe una darsena riservata. La darsena turistica è dotata di pontili galleggianti e può ospitare fino a 350 imbarcazioni. Durante il periodo estivo si registra il totale sfruttamento della struttura.

Fig. 5.2 Porto di Cirò Marina

Cariati Marina: Situato a 12 miglia nautiche a Sud di Rossano, è protetto da un molo di sopraflutto a gomito e dal molo di sottoflutto; la riva è banchinata. Fruito in prevalenza da imbarcazioni da pesca locali.

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Marina di Sibari: Situato a 10 miglia nautiche a Nord di Rossano, il moderno marina è formato da penisole che si estendono su uno specchio liquido di 430.000 m2 con un totale di n°15 pontili. Sorge alla foce del Crati ed è un punto di partenza per i mari della Grecia. Ospita 500 imbarcazioni e registra per gran parte dell’anno un notevole afflusso.

Fig. 5.4 Marina di Sibari

Nella precedente enumerazione, non sono stati presi in considerazione tutti gli approdi meno attrezzati presenti sul territorio, presenti nel seguente un elenco:

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5.2 Stima della domanda nautica

Con i dati ora in possesso è possibile azzardare un’ipotesi su quello che potrebbe essere il numero di diportisti interessati all’acquisto o all’affitto prolungato dei posti barca e dei diportisti in transito (soprattutto nel periodo estivo).

Da stime effettuate negli anni ’70 ed indicativamente ancora valide, nella costruzione di un nuovo porto turistico, il numero di posti barca non dovrebbe essere inferiore a 400, affinché si abbia almeno il pareggio tra costi e ricavi.

Negli ultimi 10 anni, secondo un censimento effettuato dall’UCINA2, nella sola regione Calabria sono state immatricolate presso gli Uffici Marittimi, 11.500 nuove imbarcazioni, di cui il 31.7 % nella sola provincia di Cosenza. Il confronto con la domanda riscontrata nei porti turistici presenti sul territorio non trova, però, riscontro in un aumento di posti barca richiesti. E’ evidente come la scarsa offerta (la Calabria si pone al 14° posto tra le regioni che offrono prestazioni nel campo della nautica da diporto) faccia migrare gli interessi degli appassionati verso approdi distanti da quelli presenti. Se questo può risultare accettabile in alcuni periodi dell’anno (si pensi all’elevata percentuale di diportisti che affittano posti barca nelle località in cui trascorrono le vacanze), di sicuro non è spiegabile nei periodi dell’anno in cui i proprietari di imbarcazioni stazionano sul territorio. Nei dati riportati non è stato inserito il parco nautico non immatricolato che consta di circa 750.000 natanti, di cui almeno il 7% si troverebbe in Calabria.

Dall’esame delle tabelle seguenti si evince come la Calabria si attesti agli ultimi posti nel confronto con le altre regioni per l’offerta di posti barca, con una percentuale pari all’1.62 % che disattende le attese dei nuovi e vecchi diportisti. In effetti nelle zone limitrofe (e soprattutto nel periodo estivo), quasi tutti gli approdi fanno registrare un’ottima affluenza in relazione, però, alla limitata offerta. Questo ha portato, negli ultimi cinque anni all’ampliamento di diversi approdi fra quelli esistenti sul territorio.

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Tab. 5.2 Distribuzione regionale dei posti barca per tipologia di struttura

Tab. 5.3 Distribuzione regionale dei posti barca per lunghezza

5.3 Determinazione della flotta tipo

La determinazione della flotta-tipo, cioè dei rapporti percentuali fra i natanti di diverse dimensioni che compongono l’intera popolazione delle imbarcazioni che trovano ormeggio nel porto, è un’operazione fondamentale per il dimensionamento dello specchio liquido, la disposizione dei pontili e delle banchine di ormeggio, in quanto la distanza fra gli attracchi è funzione della lunghezza delle imbarcazioni.

Si è fatto riferimento, per la composizione della flottiglia, alle flotte adottate in porti e porticcioli esistenti nella zona e con spiccata vocazione turistica. In particolare, molto vicino al comprensorio rossanese è presente la rinomata Marina di Sibari, unico approdo di una certa capacità nella zona, che ospita 500 imbarcazioni;

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l’80 % della flotta presente usufruisce di un posto barca acquistato.

Per facilitare la disposizione dei posti barca in fase progettuale, sono state definite 9 categorie dimensionali, in modo tale che ciascun diportista possa scegliere il posto barca più adatto alle dimensioni del proprio natante, data la variabilità delle dimensioni delle imbarcazioni, e poi ancora la varietà dei rapporti fra lunghezza e larghezza delle stesse3. A titolo di esempio, si riporta lo studio della flotta tipo, con il metodo delle percentuali cumulate, di un porto medio americano e di uno italiano.

Tab. 5.4 Studio della flotta-tipo con il metodo delle percentuali cumulate: raffronto fra un porto medio americano ed un porto italiano4.

Facendo adesso riferimento ai grafici che seguono e che mostrano la variabilità della larghezza dei natanti in funzione della lunghezza, si evince come ci sia, negli ultimi anni, un incremento della larghezza delle imbarcazioni ed anche una maggiore presenza delle barche a motore e dei multiscafi rispetto alle imbarcazioni a vela.

3 Si sottolinea che non esistono categorie standard fissate internazionalmente, tuttavia è bene tenere

presente che le varie categorie sono fra loro confrontabili.

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Fig. 5.5 Caratteristiche geometriche delle moderne imbarcazioni da diporto

Tab. 5.5 Categorie per la definizione dei posti barca e della distanza fra i pontili

Fig. 5.6 Larghezza massima delle principali barche in commercio in Italia in funzione della lunghezza. Sono esclusi dalla statistica i multiscafi. A) Motoscafi cabinati e semicabinati B) Cabinati a vela C) Lance, barche varie

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Nella struttura portuale sono stati ricavati 525 posti barca in totale, di cui 325 relativi alla sola darsena turistica, mentre i rimanenti 200 posti barca sono dedicati alla flotta peschereccia. Il numero dei natanti così determinato, può essere distinto in due categorie:

1) quelli soggiornanti in maniera permanente nel porto (Np);

2) quelli a stanziamento temporaneo (Nt), ossia i diportisti presenti solamente

in estate, in particolare quelli che fanno scalo durante la navigazione.

Secondo le indicazioni di Sirito-Berriolo, il rapporto fra il numero di imbarcazioni permanenti e quello dei natanti a stazionamento temporaneo è di 3 a 1. Verrà adottata, in linea di progettazione generale, questa suddivisione. Dunque, relativamente alla sola darsena turistica, avremo:

N = 325 posti barca relativi alla sola darsena turistica; Np = ¾ N ≈ 245 posti barca per i diportisti permanenti;

Nt = ¼ N ≈ 80 posti barca per i diportisti temporanei.

Tale distinzione ha anche importanza nell’ottica del dimensionamento degli spazi a terra. Infatti, per la categoria dei diportisti permanenti, viene stimato che metà dei natanti stazioni all’ormeggio, mentre la rimanente metà sia ricoverata provvisoriamente, per le normali operazioni di manutenzione, in piazzali a terra o in rimessaggi coperti. Tuttavia, in linea di principio, per la progettazione delle zone a terra, queste devono essere dimensionate in base al numero totale di imbarcazioni che possono ormeggiare nel porto, quindi 525 natanti.

Ntot = 525 posti barca in totale nell’intero bacino portuale.

Nperm tot = ¾ Ntot ≈ 395 posti barca per i diportisti permanenti totali

Ntemp tot = ¼ Ntot ≈ 130 posti barca per i diportisti temporanei totali

La superficie protetta dello specchio liquido per le 525 imbarcazioni è di circa 85000 m2; dunque, per ogni natante, sono disponibili mediamente circa 150 m2 (posto barca, spazio di manovra, canale di accesso), in linea con gli standard medi internazionali che suggeriscono 135 m2 a posto barca (80 barche per ettaro).

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41,51 55,98 67,98 79,22 88,02 94,68 98,1 100 25,33 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 0 5 10 15 20 25 30

Grafico 5.1 – Distribuzione percentuale cumulata della flotta tipo

25,33 16,18 14,47 12 11,24 8,8 6,66 3,42 1,9 0 5 10 15 20 25 30 35 40

I II III IV V VI VII VIII IX

Grafico 5.2 – Percentuali della flotta tipo per classi di lunghezza

P er c en tu a li d el le c la ss i Percentuale Cumulata

Lunghezza dei natanti

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38,76 52,3 64 75,08 84,31 91,39 96,93 100 23,38 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 0 5 10 15 20 25 30

Grafico 5.3 – Distribuzione percentuale cumulata della flotta turistica

23,38 15,38 13,54 11,7 11,08 9,23 7,08 5,54 3,07 0 5 10 15 20 25 30 35 40

I II III IV V VI VII VIII IX

Grafico 5.4 – Percentuali della flotta turistica per classi di lunghezza

P er c en tu a li d el le c la ss i Percentuale Cumulata

Lunghezza dei natanti

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46 62 74,5 86 94 100 28,5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 0 5 10 15 20 25 30

Grafico 5.5 – Distribuzione percentuale cumulata della flotta peschereccia

28,5 17,5 16 12,5 11,5 8 6 0 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40

I II III IV V VI VII VIII IX

Grafico 5.6 – Percentuali della flotta peschereccia per classi di lunghezza

P er c en tu a li d el le c la ss i Percentuale Cumulata

Lunghezza dei natanti

Figura

Fig. 5.2 Porto di Cirò Marina
Tab. 5.1 Elenco dei porti calabresi con descrizione dei principali servizi
Tab. 5.4 Studio della flotta-tipo con il metodo delle percentuali cumulate: raffronto  fra un porto medio americano ed un porto italiano 4
Tab. 5.5 Categorie per la definizione dei posti barca e della distanza fra i pontili

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