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CAPITOLO 3 IL PROGETTO URBANISTICO

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 3 IL PROGETTO URBANISTICO

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3.1 IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE VIGENTE IN TOSCANA

Gli strumenti per la pianificazione e il governo del territorio in Toscana sono definiti dalla Legge regionale n.5 del 16/01/1995, che ha introdotto numerose innovazioni rispetto al quadro stabilito dalla Legge urbanistica del 1942.

Essa individua e definisce i compiti, le prerogative e gli opportuni strumenti a disposizione dei vari organi e livelli ammistrativo-istituzionale, dalla Regione alle Province, fino ai Comuni. In particolare per quanto riguarda lo strumento comunale di governo ed indirizzo delle trasformazioni urbanistico-territoriali, ovvero il Piano regolatore generale, la Legge regionale n. 5/95 ne ridisegna i caratteri e le funzioni suddividendolo in: Piano strutturale (Ps), Regolamento urbanistico (Ru) e Piano integrato di intervento (Pii).

Il Piano strutturale ha il compito di definire le principali indicazioni strategiche per il governo dello sviluppo del territorio comunale, recependo le indicazioni provenienti dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptc) ed ascoltando e selezionando le varie istanze provenienti dalla comunità locale. Quest'ultimo ha il compito di definire il quadro conoscitivo dettagliato del sistema territoriale di competenza, individuare i principi invarianti rispetto ai criteri di disciplina nella definizione degli assetti territoriali e degli aspetti paesistico-ambientali ed, infine, nella definizione delle dimensioni massime ammissibili delle funzioni insediabili, nonché delle infrastrutture e servizi necessari, sul territorio comunale.

Le indicazioni strategiche e gli indirizzi di sviluppo definite dal Ps vengono tradotti in sistema precettivo e normativo dal Regolamento Urbanistico. Esso ha il compito di individuare le aree all'interno del perimetro abitato dove consentire l'edificazione di completamento e di ampliamento dell'edificato esistente, le nuove aree destinate ad essere urbanizzate, le aree in cui la complessità dello sviluppo necessita di essere governata attraverso il ricorso ai Piani attuativi ed, infine, le

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infrastrutture da realizzare ed i criteri di disciplina per il recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente.

Infine, il Programma Integrato di Intervento è uno strumento facoltativo con il quale l'Amministrazione comunale, in attuazione del Piano strutturale, individua e seleziona le trasformazioni del territorio da attuare per il periodo corrispondente al mandato amministrativo.

3.1.1 Il Piano strutturale

Il Comune di Pisa, in sintonia con il quadro delineato, si è dotato di Piano strutturale nel settembre del 1997. Il Ps ha, pertanto, recepito gli indirizzi dei piani sovraordinati alla pianificazione generale comunale, tra i quali, essendo di interesse al presente studio, vanno segnalati: l’indicazione generale circa la necessità di individuazione di aree esterne al centro abitato da adibire a parcheggi scambiatori nell'ottica di diminuzione del livello di congestione al traffico del centro urbano, e l’indicazione circa la realizzazione di una pista ciclabile continua da Pisa alla foce d'Arno.

Nella composizione ed interpretazione del quadro conoscitivo effettuata dal Piano strutturale vanno segnalate alcune riflessioni che possono assumersi come orientative circa ogni ipotesi di trasformazione oggetto di indagine nel presente studio. Queste in particolare riguardano la forma fisica dell'aggregato urbano, il suo sistema funzionale ed il tema dell'accessibilità.

Forma fisica dell'aggregato urbano.

Il Ps sottolinea come i processi di espansione urbana che hanno particolarmente contrassegnato gli anni cinquanta-settanta hanno prodotto una configurazione urbana così caratterizzata:

• consistente permanenza della città storica racchiusa dalle mura seppur intasata negli spazi interni;

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• incompiutezza dell'anello di circonvallazione con una viabilità che cinge il centro, in prossimità del recinto storico, solo su tre lati;

• barriera allo sviluppo urbanistico nel quadrante sud-ovest della città rappresentata dalla ferrovia tirrenica disposta tangenzialmente al centro storico che ha condizionato, in termini di configurazione spaziale, uno spostamento di peso dell'aggregato urbano verso est.

Sistema funzionale.

Il Ps constata la prevalente caratterizzazione della città di Pisa quale centro di servizi. In particolare segnala la forte influenza esercitata sul complesso delle attività dalla presenza del sistema universitario e della ricerca. Notevole il dato relativo al rapporto tra numero degli iscritti ai vari istituti universitari pisani e numero degli abitanti che si attesta nell'ordine dello 0,40. Si rileva peraltro che a fronte di questa forte caratterizzazione della città la risposta della Pubblica amministrazione e del tessuto locale appare ancora inadeguata nel far fronte e valorizzare come preziosa risorsa il gran numero di studenti, ricercatori e docenti presenti in città.

Si segnala inoltre la presenza di altre grandi funzioni di servizio pubblico i cui insediamenti caratterizzano in maniera massiccia il funzionamento urbano quali la funzione sanitaria (in una certa misura connessa e tributaria di quella universitaria) e la presenza militare (esercito e aeronautica) a cui si deve, tra l'altro, la realizzazione dell'aeroporto, poi rivenuto in parte civile.

La presenza di un complesso monumentale straordinario quale piazza dei Miracoli ha determinato una forte presenza di flussi turistici che ha favorito un buono sviluppo dell'attività economica a questi legata seppure non sufficientemente sostenuta dal settore alberghiero-ricettivo e, soprattutto, da una forte politica pubblica di valorizzazione e potenziamento dell'offerta turistica.

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Distribuzione territoriale delle funzioni urbane.

L'analisi della distribuzione spaziale delle grandi funzioni pubbliche urbane rivela come queste si concentrino soprattutto all'interno del recinto storico. In particolare la funzione sanitaria è ancora fortemente presente nell'insediamento storico del Santa Chiara, nonostante sia da tempo previsto il suo completo trasferimento, in parte già realizzato, nell'area periferica di Cisanello. Il Ps segnala l'importanza strategica della riconversione dell'intera area del S. Chiara per la sua importanza (10 ha di superficie per circa 300.000 mc di edificato) all'interno del centro storico e la sua particolare localizzazione a ridosso della piazza dei Miracoli, demandando al Ru la definizione delle modalità trasformative e le funzioni insediabili.

L'università si è diffusa nel centro urbano attraverso diversi insediamenti, dalla prima periferia est alla prima periferia ovest, a nord dell'Arno, con la sua massima concentrazione nel centro storico, comparto Santa Maria.

Sempre nel centro storico sono localizzate, senza che ci sia una specifica loro necessità di centralità, alcune sedi di aziende di pubblici servizi, come l'azienda dei trasporti pubblici, del gas e dell'igiene urbana. È già stata avviata una precisa iniziativa di trasferimento di queste municipalizzate al di fuori del centro urbano, in località Ospedaletto, che avrà come conseguenza la liberazione di importanti aree centrali.

L'accessibilità.

Il Ps individua una molteplicità di problematiche inerenti l'effettiva capacità della rete viaria cittadina in termini di incompletezza, inadeguatezza strutturale di sezioni viarie e conseguente problema di facile congestionamento. Ai fini del presente studio va segnalata la particolare criticità rilevata dalla mancanza della tratta nord di

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completamento della circonvallazione, a cui si aggiunge la inadeguatezza del tratto urbano dell'Aurelia rispetto al ruolo di lato ovest del quadrilatero di scorrimento. Per quanto riguarda la dotazione di parcheggi ed aree di sosta il Ps rileva una ulteriore criticità legata alla insufficiente disponibilità di stalli in strade e piazze interne al centro storico rispetto alla domanda prodotta dai veicoli in ingresso.

Prospettive di sviluppo.

Il Ps traccia le principali direzioni di sviluppo urbano e territoriale da supportare attraverso mirate politiche urbanistiche di sostegno da con-cretizzarsi in specifiche e puntuali previsioni in sede di Regolamento urbanistico. Il principale indirizzo emergente riguarda la necessità di sostenere la terziarizzazione dell'economia locale attraverso il miglioramento e la continua qualificazione del rapporto tra settore produttivo ed il sistema dei servizi alle imprese. Ciò va conseguito in particolare attraverso il potenziamento della città rispetto:

vocazione terziaria: da attuarsi attraverso la promozione di servizi per l'innovazione tecnologica e finanziaria, per la commercializzazione dei prodotti e la formazione professionale, la valorizzazione della presenza di importanti strutture universitarie di istruzione e ricerca, dell'esistenza di un efficiente sistema infrastrutturale di comunicazione materiale ed immateriale e di un agevole accesso a strutture educative, ricreative e culturali. Tutti elementi che, combinati con la "cultura produttivistica dei distretti" e la buona dotazione, ancora da qualificare, di infrastrutture di trasporto (aeroporto, autostrade, sbocco al mare attraverso il porto di Livorno), possono divenire punti di forza per la qualificazione ed espansione dello sviluppo locale;

rafforzamento del turismo: attraverso il riorientamento, la riqualificazione e la diversificazione dell'offerta turistica verso il turismo tradizionale, culturale e congressuale. Ciò va conseguito

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da un lato attraverso un intervento pubblico mirato ad accrescere il tempo medio di permanenza nella città nonché il numero delle presenze turistiche, dall'altro attraverso l'espansione dell'offerta ricettiva e congressuale;

recupero e riqualificazione degli insediamenti: il Ps, analizzata la spiccata tendenza al decremento della popolazione residente insieme al continuo fenomeno di riduzione della dimensione media delle famiglie con conseguente aumento del numero di queste, definisce il numero di nuovi alloggi da reperire nei successivi 10 anni di durata del piano. Questi vengono in buona parte individuati attraverso il recupero e la trasformazione di assetti insediativi esistenti.

Rispetto alla dotazione di aree a standard il Ps sottolinea come le parti urbane più carenti siano quelle a maggiore densità. Il centro storico rivela una media di 9,8 mq per abitante contro i 18 mq/ab auspicati dal Dm 1444/68. È da rilevare come tra le aree individuate per il reperimento di aree atte a soddisfare tale necessità di standard pregresso sia segnalata l'area oggetto di studio della Bechi Luserna.

3.1.2 Il Regolamento urbanistico

II Regolamento urbanistico, approvato dal Comune di Pisa nel novembre del 2001, traduce in istanze operative gli indirizzi strategici emergenti dal Piano strutturale. In particolare, tra le scelte generali in attuazione delle indicazioni del Ps, vanno segnalate:

• la creazione di un polo per servizi urbani a Cisanello e di un polo di servizi pubblici nell'area di San Cataldo, nell'ottica di favorire il decentramento dei servizi pubblici presenti nel centro storico;

• la definitiva decisione di trasferimento dell'intera sanità pubblica nell'area ospedaliera di Cisanello;

• il trasferimento ad Ospedaletto di funzioni di servizio in uscita dal centro cittadino tra le quali lo stadio e varie funzioni militari;

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• il mantenimento nel centro storico di un mix funzionale complesso, con significative presenze di servizi privati e pubblici, residenza ordinaria, sviluppo dell'offerta turistica sia in termini di attrezzature che di valorizzazione dei beni artistici e museali e complessiva azione di riqualificazione dello spazio urbano;

• l’incentivazione alla realizzazione di strutture ricettive ordinarie e specialistiche in maniera diffusa nell'intero corpo urbano;

• la realizzazione, nell’area della caserma Bechi Luserna, di una porta di accesso turistico alla città, in collegamento con l'area prospiciente della Cittadella, in modo da consolidarsi come grande polo museale attraverso la realizzazione del Museo delle navi romane e l'ultimazione del Museo delle macchine di calcolo nei vicini Macelli comunali;

• la qualificazione e valorizzazione dell'offerta turistica attraverso adeguati interventi di protezione degli itinerari turistici e riqualificazione e pedonalizzazione di spazi pubblici centrali.

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Gli indirizzi emersi dal Ps convergono, pertanto, nell'ipotesi di destinare l’area della Bechi Luserna alla ricezione e alla permanenza dei mezzi di trasporto dei turisti, all’insediamento di strutture congressuali, ricettive e commerciali finalizzate al prolungamento del soggiorno e al mantenimento/potenziamento dell’attuale offerta di prodotti turistici, all’insediamento di residenza ordinaria e di un parco urbano, con caratteri prevalentemente inedificati e ricchi di verde.

La strategica posizione della Caserma Bechi Luserna rispetto all'intero sistema urbano rende, infatti, questa zona un potenziale approdo di questi sistemi di comunicazione, in quanto ha il grande vantaggio di trovarsi al di fuori del centro storico e dai vincoli di quest'ultimo, benché a suo diretto contatto.

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3.2 INQUADRAMENTO URBANISTICO VIGENTE NELL’AREA

3.2.1 Gli obiettivi

La Caserma Bechi Luserna è ricompresa nella scheda UTOE1 n. 16 del Piano strutturale (aree comprese tra l'Aurelia e la ferrovia, dall’Arno al viale delle Cascine), e si estende per una superficie di 600.527 mq.

Relegata ad una condizione marginale all’interno dell’organizzazione urbana in quanto racchiusa tra due importanti infrastrutture di trasporto, l’UTOE è caratterizzata da realtà disconnesse tra di loro sia a livello funzionale sia urbanistico, poiché prive di una qualsivoglia pianificazione organica ed armonica.

1 Unità Territoriali Organiche Elementari: sono aree che presentano caratteristiche di omogeneità funzionale e di destinazione, indipendentemente dalla loro dislocazione sul territorio

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Con riferimento all’area della Bechi Luserna, il Ru stabilisce che: "obiettivo primario del Ps, recepito dal Ru ma che deve trovare anche altri efficaci momenti di gestione operativa, è la liberazione delle aree oggi impegnate dall'Esercito e la loro attrezzatura come principale porta o meglio porta turistica della città storica".

Il Ru indica, infatti, come obiettivi qualitativi e funzionali generali:

• la trasformazione dell'area posta a ridosso dell'Arno in previsione di un possibile spostamento delle attività militari;

• la qualificazione delle aree sportive per una migliore integrazione con le due realtà urbane di Barbaricina e via Bonanno.

• il mantenimento delle aree verdi libere come porta al Parco. Gli obiettivi qualitativi e funzionali locali sono, invece:

• la dismissione delle funzioni militari della Caserma Bechi Luserna;

• la trasformazione dell'area in un terminal turistico cittadino con dotazione di adeguati spazi di parcheggio, di accoglienza, ricettivi, commerciali (anche come alternativa all'area mercatale di Piazza del Duomo), garantendo una equilibrata compresenza di residenza ordinaria e di attività direzionali;

• la realizzazione di nuovo collegamento viario tra via Aurelia e via Bonanno e la riqualificazione del lungarno Cosimo I in funzione prevalentemente pedonale e ciclabile;

• la possibilità di realizzare dal ponte della Ferrovia a quello del CEP un’area verde analoga alle Piagge.

Come si può notare dall’immagine successiva, nell’area della Bechi Luserna il Ru indica una generica destinazione a verde (oltre agli interventi sulla viabilità, indicati nel tondo, descritti sopra) che va considerata del tutto provvisoria: più precisamente, in queste aree, rientrano sia aree a verde attrezzato (Va) sia aree a verde sportivo (Vs).

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3.2.2 Sistema dei vincoli

L’area è soggetta a:

• Vincolo paesaggistico (L 1497/39; Dm 10.04.52);

• Vincolo archeologico. In caso di scavi, pertanto, questi dovranno essere eseguiti sotto l'egida della Soprintendenza archeologica di zona;

• Vincolo di rispetto stradale (40 ml dall'Aurelia). Il titolo 1.5 del Ru, art. 1.5.2 (fasce di rispetto stradale) prevede che: "fuori dai centri abitati, le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali e negli ampliamenti fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a: b) 40 metri per le strade di tipo B, ovvero, strade extraurbane principali; [...]";

• Vincolo di rispetto ferroviario (30 ml dal binario e 250 ml dalla sede ferroviaria). Il titolo 1.5. del Ru, art. 1.5.1. (fasce di rispetto delle strade ferrate e degli impianti ferroviari) prevede infatti che: "lungo i tracciati delle linee ferroviarie, fuori dai centri abitati è vietato costruire ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di trenta metri dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia";

• Vincolo relativo a depurazione e rete fognaria. Nell'area della Bechi Luserna il sistema fognario di raccolta e smaltimento è posto in prossimità degli impianti sportivi; in tale area, pertanto, dovranno essere convogliati i reflui provenienti dal nuovo insediamento. L'art. 1.0.2.2. del Ru prevede in particolare che l'attuazione delle trasformazioni disciplinate da piani attuativi, ove le medesime comportano incrementi di carico urbanistico, deve essere commisurata alla potenzialità residua dell'impianto di depurazione di San Jacopo, tenendo presente il contemporaneo utilizzo dello stesso da parte del Comune di San Giuliano terme,

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prevedendo la separazione delle acque reflue da quelle meteoriche. Qualora il fabbisogno depurativo aggiuntivo ecceda tale potenzialità, deve essere subordinata all'adeguamento dimensionale del predetto impianto, ovvero ad altre modalità di soddisfacimento di tale fabbisogno depurativo.

3.2.3 Invarianti strutturali

La scheda norma per le aree di trasformazione soggette a piano attuativo indica, inoltre, come invarianti strutturali:

• i tracciati storici alberati (Via Aurelia, via A. Pisano, Viale delle Cascine, lungarno Cosimo I);

• l’edificato di carattere storico;

• fossi e canali di bonifica storica.

3.2.4 Interventi edilizi ammissibili

Nell’area della caserma Bechi Luserna sono ammessi interventi di:

nuova costruzione: in base alla appendice 1 del Ru "per nuova costruzione va inteso qualsiasi intervento (che non sia ricompreso tra gli interventi di recupero) che crei nuova superficie utile, o coperta, o nuovo volume, anche se interrati";

• demolizione dei capannoni esistenti e di tutte le strutture esistenti.

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3.3 CRITERI GUIDA DELLE SCELTE PROGETTUALI

3.3.1 Le analisi delle potenzialità

La complessità del tema, l’unicità del complesso e del suo contesto, come abbiamo visto, hanno richiesto attente analisi a supporto della validità delle scelte operate, in modo da ottenere un progetto fondato su un metodo altrettanto complesso ma adeguato alla dimensione e al senso dei problemi posti.

Due sono i capisaldi storici della città di Pisa: il corso del fiume Arno che l'attraversa e il tracciato delle mura cittadine, che cingono il centro storico vero e proprio.

Questi elementi sembrano essere, a prima vista, una barriera, non solo fisica, al possibile sviluppo delle potenzialità dell’area oggetto dell’intervento, esterna al centro storico, attribuendole un ruolo marginale rispetto alla città.

Si parte, pertanto, dalla convinzione che il progetto debba delineare una serie di interventi che vadano a reinterpretare questa condizione di chiusura e staticità dell’area, in modo da consolidare principalmente le relazioni tra edifici e luogo, e successivamente tra luogo e città, considerando i diversi ruoli che l’area ha e potrà avere.

All’intervento è demandato il difficile compito di attribuire a quest’area una migliore connotazione, attrazione e riconoscibilità come possibile “porta" di accesso alla città storica, cercando, attraverso la composizione di spazi liberi e costruiti, di mantenere viva la complessità tematica che lo contraddistingue, cioè la vicinanza con il fiume Arno e con la zona del canale Navicelli, la “divisione” operata dalla linea ferroviaria attigua, la vicinanza con l’Aurelia, principale arteria di collegamento viario, andando a ricostituire trame di connessione tra le varie parti e rapportandosi, anche plani-volumetricamente, con il contesto, sostanzialmente caratterizzato dal lungarno vero e proprio e dal sistema monumentale del Duomo.

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La riqualificazione ambientale di questo contesto urbano degradato vuole e deve trasformarsi in input di architettura urbana, generando un nuovo spazio flessibile e adatto a qualsiasi utilizzo e incoraggiando, attraverso l’appropriato disegno dello spazio e degli elementi inseriti, l’utilizzo durante tutto l’arco della giornata da diverse tipologie di fruitori: da una parte i residenti che necessitano di centri di ritrovo e di interscambio sociale e i lavoratori che richiedono facilità di accessi e di sosta in prossimità delle aree commerciali e direzionali, dall’altra i turisti che badano più agli aspetti ambientali e dell’accoglienza.

3.3.2 Principali scelte progettuali

Oltre alla realizzazione di un'ampia area verde di parco inserita nel tessuto urbano, la proposta include la realizzazione di un insediamento terziario di servizi avanzati in grado di accogliere al proprio interno attività commerciali, uffici a supporto delle aziende di piccola e media dimensione presenti sul territorio, nonché attività ricettive di medio livello. Prevede inoltre la localizzazione di strutture aventi funzioni connesse al nuovo terminal turistico e di un edificio destinato alle manifestazioni congressuali, in grado di accogliere al proprio interno circa 1700 persone, in modo da superare la capacità del Palazzo dei Congressi, nell’ottica di un incremento delle potenzialità rispetto alle strutture esistenti.

Particolare attenzione si è rivolta al sistema del verde, riconosciuto come l'elemento caratterizzante dell'intero intervento, vero e proprio "tessuto connettivo" del nuovo impianto urbano con il resto della città. La volontà è stata quella di stabilire diversi gradi di relazioni con esso, dalle grandi superfici del parco fino all'intimità data da una panchina sulla sponda del fiume, tentando di esprimere le potenzialità attrattive che le aree verdi hanno, come elementi della composizione architettonica e urbanistica.

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3.4 LA DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI PREVISTE

3.4.1 Il costruito e i luoghi

L’Arno e Piazza dei Miracoli, elementi fondanti del progetto, vengono ripresi come punti di partenza e di arrivo, in modo da ottenere due punti focali caratterizzati da un rapporto dialettico basato sulla corrispondenza visiva secondo direttrici ottiche e compositive.

Queste direttrici vengono lette e recepite attraverso la creazione di assi pedonali e carrabili, sia in direzione est-ovest, sia nord-sud, che permettono il recupero del rapporto fisico tra il fiume e la città, e del rapporto visivo tra l’area e il Duomo: l’area si trova dunque al centro, non solo fisico, di questo processo.

Progettare il centro di un’area così vasta significa innanzitutto creare, attraverso la composizione degli edifici, uno spazio pubblico, una piazza, un luogo che possa diventare il principale centro di aggregazione sociale, una polarità attrattiva che abbia la capacità di inserirsi in modo armonioso con l’assetto urbanistico dell’intera area: un modello basato sui principi di chiusura e di delimitazione, insieme a quelli di apertura, accessibilità e attraversamento.

Da qui nasce l'idea di non una bensì due figure centrali, quasi antitetiche: due piazze racchiuse in una cortina continua di edifici posti sui bordi ma aperte l’una lungo il versante prospiciente il fiume, e l’altra in direzione del sistema museale di Piazza dei Miracoli.

Pur definendo sostanzialmente una quinta, questi volumi si evolvono nella frammentazione in più corpi, aprendosi e sviluppandosi come una sorta di “onda in movimento”, e generando una successione di spazi aperti: da un lato quello pubblico, che comprende la piazza, e dall’altro quello privato, nel quale si trovano gli ingressi degli edifici.

Lo spazio pubblico, generato per gli utenti e per i turisti, si pone come luogo fisico caratterizzante dell’intervento urbano, uno spazio catalizzatore per la conformazione fisica e la posizione che, circondato

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dagli edifici, consente il funzionamento di due sistemi principali di movimento, perpendicolari tra loro: uno da nord a sud e uno da ovest a est. Lo spazio si propone come luogo di sosta e d’incontro e al contempo come luogo per riaprire nuove prospettive e visuali sia verso Piazza dei Miracoli sia verso il lungarno, divenendone in qualche modo una sorta di prolungamento.

Il progetto, oltre alla definizione di questi assi pedonali basati su prospettive visuali, ha previsto l’inserimento di una nuova viabilità carrabile all’interno dell’area, in modo da trasformare il lungarno Cosimo I in una zona verde, con viabilità esclusivamente ciclo-pedonale, andando a ristabilire così il rapporto tra l’area ed il fiume e contribuendo alla riqualificazione dell’argine.

Una volta definiti questi due centri principali e le direttrici visuali, il progetto è andato a creare una serie di nuovi spazi urbani, costituiti da una sequenza di “luoghi” e di atmosfere: oltre le due piazze, appunto, le terrazze, il verde a nord e quello sul lungarno.

Andiamo ad analizzarli.

Una strada-piazza: un luogo di passaggio e di destinazione

La piazza a sud viene collocata sul piano di campagna, situato a quota 3.00 m. Ha una forma allungata che si sviluppa parallelamente al corso del fiume, e attorno ad essa sono disposti i quattro corpi di fabbrica degli uffici, il centro commerciale e l’hotel, in modo da creare uno spazio centrale delimitato ma allo stesso tempo aperto, che sia sì un luogo di passaggio ma anche un luogo di destinazione, di sosta e d’incontro, riaprendo nel contempo nuove prospettive visuali verso il lungarno.

Questi volumi sono stati concepiti e disposti in maniera molto semplice, tagliati da piani verticali che generano dei passaggi tra un edificio e l’altro, orientati verso il centro della piazza. Si prevede una diversificazione tra le facciate interne alla piazza e quelle esterne: nelle

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prime si prevede una maggioranza di parti trasparenti, scavate nel volume in modo da avere una prima pelle composta da frangisole in acciaio e una seconda in vetro, mentre nelle seconde prevalgono le parti opache, con bucature non troppo ampie, talvolta orizzontali, talvolta verticali.

La collocazione in direzione ovest-est degli edifici permette di avere una buona illuminazione naturale degli ambienti, ma allo stesso tempo determina un carico termico notevole durante le diverse ore del giorno e le diverse stagioni. Pertanto è stato previsto l’utilizzo di un sistema frangisole con lamelle in acciaio disposte orizzontalmente, in modo da garantire un ottimo ombreggiamento e la massima trasparenza.

A livello della piazza questi volumi ospitano, sul versante nord, spazi per le attività commerciali, mentre sui versanti ovest ed est i parcheggi interrati di pertinenza degli uffici e dell’albergo.

Tenendo conto anche della considerevole volumetria prevista e della particolare orografia del terreno che degrada leggermente allontanandosi dal lungarno, in senso sfavorevole rispetto al percorso solare, si è ricercata una situazione dinamica dove i volumi non fossero di eguale altezza, in modo da non far prevalere la verticalità, cercando di sfruttare anche il dislivello esistente tra il piano di campagna dell’area e l’argine del fiume.

Una scala-terrazza: un luogo di comunicazione, non solo visiva

Il salto di quota di quattro metri fra la piazza e l'argine viene superato attraverso due gradinate, situate all’inizio ed alla fine della piazza, che hanno sia una funzione di comunicazione e attrazione con il lungarno, sia una funzione legata alla sosta delle persone: non si tratta, infatti, di una semplice scalinata bensì di una gradinata tipo stadio, di alzata pari a quaranta centimetri e pedata variabile tra 1,20 e 2,20 metri, che permette una agevole seduta rivolta verso l’interno della piazza.

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Questo per far sì che quella più vicino all’Aurelia possa essere usata come una tribuna per spettacoli all’aperto, non andando ad inficiare il contemporaneo utilizzo né del lungarno né della piazza stessa.

Sul versante sud della piazza, nello spazio delimitato dalle due gradinate, si affacciano alcuni edifici ad un solo piano, con funzione commerciale, superiormente chiusi da un tetto-giardino, per una maggiore mitigazione dell’impatto sul paesaggio.

Una piazza di servizio

La piazza a nord, invece, è sostanzialmente una piazza di servizio al nuovo centro congressi e al terminal turistico che verranno inseriti entrambi in direzione nord-sud. E’ circondata dal parcheggio a raso di pertinenza dell’edificio congressuale, che verrà esaminato nel dettaglio nel capitolo seguente.

3.4.2 Il verde

Il progetto prevede la riappropriazione del rapporto tra il fiume e l’area della Bechi Luserna tramite il trasferimento della viabilità dal lungarno Cosimo I all’interno dell’area, che permette la sistemazione a verde pubblico di quest’ultimo, realizzata con essenze arboree tipiche del luogo.

La connotazione delle sistemazioni a verde è stata articolata secondo un progetto paesaggistico tale da garantire una corretta integrazione di tutto l’intervento con l’ambito circostante.

In particolare le alberature lungo l’argine del fiume Arno sono state mantenute ed integrate con altre, in conformità col Piano del Verde, in modo da creare delle zone in corrispondenza delle gradinate di accesso alla piazza sottostante che, allo stesso tempo, permettano la sosta, tramite panchine inserite nella natura, e il passaggio, tramite dei

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percorsi pedonali costituii da sentieri inseriti parallelamente al corso del fiume, per dar vita ad una passeggiata naturale.

Lungo Via Aurelia è previsto l’inserimento di un fronte verde che schermi il rumore e l’impatto visivo del traffico veicolare.

La zona a verde collocata a nord dell’area è stata pensata come parco e dovrà essere integrata con una eventuale estensione dell’area degli impianti sportivi per ottenere una continuità con gli impianti sportivi esistenti di via Andrea Pisano.

3.4.3 I parcheggi

Il progetto prevede due parcheggi alla stessa quota della piazza, situati rispettivamente al di sotto del primo blocco di edifici e dell’albergo, nettamente separati, di 4500 mq e 3400 mq rispettivamente.

Inoltre è stato previsto un secondo parcheggio interrato, di dimensione rettangolare, posizionato in prossimità dell'area verde pubblica sul lungarno, alla quota -3.00 m, che ospiterà i parcheggi di pertinenza dell’attività commerciale, di superficie pari a 12.000 mq.

Questo secondo parcheggio è dotato di un accesso indipendente una volta entrati nel parcheggio per gli uffici. Come previsto dalle normative, disporrà di varie uscite di sicurezza, composte sia da scale a prova di fumo sia dalle uscite carrabili. Le scale fuoriescono in prossimità degli angoli e centralmente anche all’interno della piazza, con un volume che oltre all'ingresso del parcheggio ospiterà i servizi igienici pubblici.

In merito all'ingresso al parcheggio si è ritenuto necessario la creazione di una rotonda, per consentire una svolta agevole alle automobili provenienti da tutte le direzioni.

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3.4.4 Interventi sulla viabilità

3.4.4.1 La viabilità interna

La volontà, espressa in questo progetto, di decentramento del terminal di arrivo dei flussi turistici, è finalizzata a favorire ed incoraggiare una fruizione diversificata ed allargata dei lungarni e dell'intero centro storico.

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Fino ad oggi, infatti, il flusso turistico viene dirottato nel parcheggio di via Pietrasantina, a nord di Piazza dei Miracoli, con la conseguenza della limitazione degli itinerari alla sola piazza del Duomo.

Con la creazione di un nuovo punto di approdo all’interno dell’area della Bechi Luserna, i flussi turistici potrebbero fruire Pisa attraverso nuovi e diversificati itinerari.

La realizzazione di un terminal per la sosta di bus turistici e autovetture all’interno dell'area della Bechi Luserna prevede la realizzazione di una nuova bretella tra il sottopasso ferroviario e via Fossa Ducaria, con la realizzazione di una rotatoria sull’Aurelia all’incrocio con quest’ultima. Questo intervento, insieme all’allargamento dell’Aurelia in prossimità di detto incrocio, porterebbe al miglioramento infrastrutturale delle condizioni attuali e ad una più agevole fruizione della rete viaria, sia da parte del traffico cittadino sia del traffico turistico.

Dai dati raccolti emerge che nell'arco dell'anno il numero degli autobus turistici raggiunge la quota di 12.000, con punte massime di circa 60 autobus giornalieri: è su questi dati che è stata dimensionata l'area di parcheggio e le strutture di supporto ad essa, in modo da operare una netta distinzione tra la zona destinata alla sosta degli autobus turistici e quella per lo stazionamento delle auto.

Infatti, la prima è stata inserita nella zona a nord dell’area, al confine con la sede dell'Ente parco di Migliarino e San Rossore e con l'area del Palazzetto dello sport, mentre la seconda è stata localizzata verso est, parallelamente alla linea ferroviaria, in modo da garantire una corretta integrazione di tutto l’intervento con l’ambito circostante.

Per quanto riguarda il terminal degli autobus, sono stati creati 80 stalli per la sosta, oltre all’inserimento di strutture che siano un punto di partenza attrezzato ed organizzato per i percorsi turistici, quali un ufficio di accoglienza turistica, un piccolo bar-cafeteria, servizi igienici.

Per le auto, invece, è stato creato un parcheggio di tre piani (di cui uno interrato) con ingresso lungo la nuova viabilità che costeggia la

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ferrovia. Questo per far si che il flusso turistico possa arrivare sia da nord che da ovest, senza andare ad incrementare il traffico della strada nel mezzo dell’area.

E’ stato previsto, inoltre, un percorso pedonale che, dal terminal degli autobus, fiancheggiando il parcheggio multipiano, conduce al sottopasso pedonale della ferrovia, e da qui al sistema dei lungarni, per poi collegarsi a Piazza dei Miracoli.

3.4.4.2 La viabilità limitrofa all'area della Bechi Luserna

L'analisi delle possibilità di miglioramento delle infrastrutture in oggetto si articola su tre possibili livelli di intervento.

Primo livello di intervento.

Il primo livello di intervento riguarda le possibili opere di miglioramento da apportare in prossimità dell'area oggetto di studio, interventi compatibili con i tempi della trasformazione dell'area e proporzionati alla dimensione finanziaria dell'investimento complessivo. In tal senso si ipotizzano interventi puntuali in prossimità degli incroci e delle principali arterie urbane limitrofe all'Aurelia e all'area di studio, partendo dallo stato di fatto della viabilità.

Tale livello di intervento consente di affrontare le criticità attuali e garantire un livello accettabile di funzionalità della struttura viaria a fronte delle trasformazioni ipotizzate.

Le possibili soluzioni, nella sostanza, possono essere riassunte nella realizzazione dei seguenti interventi:

a) allargamento della sede viaria dell’Aurelia a partire dall'incrocio di via Andrea Pisano fino all'innesto con il lungarno Cosimo I;

b) sistemazione degli incroci da via Andrea Pisano a via Fossa Ducaria mediante la realizzazione di rotatorie;

c) realizzazione di una nuova bretella tra via Fossa Ducaria ed il sottovia ferroviario, una volta recuperate le aree militari;

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Secondo livello di intervento.

Il secondo livello, oltre a ricomprendere le soluzioni prospettate nel primo livello, prevede un miglioramento infrastrutturale più ampio che a partire dall'incrocio con viale delle Cascine giunge fino all'intersezione con la Fi-Pi-Li e di fatto oltre il centro abitato.

Tale secondo livello richiede una più consistente quantità di risorse ed un orizzonte temporale di realizzazione più ampio.

Anche in questo caso si ipotizza un intervento puntuale posto in prossimità dell'incrocio con viale delle Cascine, condividendo la proposta di rotatoria individuata dal piano del traffico. In buona sostanza gli interventi di miglioramento presi in esame in questo secondo livello riguardano:

a) sistemazione dell'incrocio dell’Aurelia con viale delle Cascine mediante rotatoria;

b) allargamento della sede viaria dell’Aurelia fino all'incrocio con via Andrea Pisano;

c) adeguamento del ponte sul fiume Arno in maniera da renderlo transitabile anche dai mezzi pesanti;

d) miglioramento della sede viaria dell’Aurelia dal ponte sull’Arno fino all'intersezione con la Fi-Pi-Li.

Terzo livello di intervento.

Nel terzo livello le soluzioni atte a sgravare l'Aurelia dall'attuale carico veicolare sia urbano che extraurbano, nonché derivante dal trasporto delle merci, possono essere molteplici.

La scelta tra le diverse soluzioni può inoltre essere compiuta solo all'interno di uno studio della mobilità organico più ampio, esteso all'intera area urbana. In questa sede è possibile individuare e suggerire soluzioni di massima, che possano essere verificate attraverso una più accurata modellizzazione del traffico urbano ed extraurbano. In quest'ottica uno dei possibili interventi risulta essere l'allargamento dell'Aurelia fino all'intersezione con l'uscita autostradale Pisa nord. Tale

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adeguamento viario, congiuntamente agli interventi di cui al primo e secondo livello, consente di migliorare complessivamente l'arteria dell'Aurelia che rappresenta il collegamento nord-sud della viabilità primaria, offrendo, altresì, un adeguato servizio all'utenza.

(28)

Riassumendo si ha che:

Dati Stato attuale Stato di progetto

Superficie totale Destinazione d'uso mq 120.000 Logistica militare mq 120.000 Attività ricettive, commerciali, direzionali, terminal turistico, centro congressi Superficie coperta

Superficie non edificata a verde mq 17.100 mq 102.900 - mq 19.000 mq 101.000 mq 70.000

Volume totale edificato Rc Iff Slu mc 80.000 14,2% 0,6 mc/mq mq 17.000 mc 128.000 15% 1,6 mc/mq mq 44.900

Tabella 2 Stato attuale e ipotesi progettuali.

Destinazioni Mix Funzionale SLU Volume (altezza convenz. 4 m) Dotazioni di parcheggi correlate alle utilizzazioni (art. 1.7.2. Ru) Totali per destinazio ni 50.000 mq mc mq/mq SLU mq Uffici/Terziario Conference Commerciale Residenza Albergo 25% 3% 18% 22% 32% 12.000 3.700 8.000 12.700 8.500 24.000 - 32.000 38.100 34.000 no pubblici 40mq/100mq 1mq/1mq Sup.Ven 1mq/10mc 30mq/100mq Su 4.800 9.250 12.000 3.810 3.400 Totale 44.900 33.260

Destinazioni mq a posto n° posti

Posti autobus Posti auto 50 25 80 500 - - 9.000 12.500 Totale -

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