Conclusioni Capitolo 7
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Capitolo 7
Conclusioni
Con entrambe le analisi strutturali effettuate saremmo giunti al solito dimensionamento delle membrature, quindi alla medesima progettazione ed in sostanza alla stessa struttura. I campi di lavoro di ciascun arco risultano pressoché identici, cosi come i loro spostamenti. Stesso discorso per gli sforzi calcolati nella membrana.
Nonostante ciò, rimangono forti i limiti di un semplice predimensionamento, in quanto incapace di cogliere il funzionamento globale dell’intera struttura. Come ad esempio l’interazione fra i vari elementi, un’eventuale risposta globale ad azioni dinamiche quali vento e sisma ed un’eventuale risposta a carichi fortemente dissimmetrici come particolari accumuli di neve.
La forte corrispondenza nei risultati, avendo sempre come riferimento le tolleranze tipiche della progettazione strutturale in campo civile, riflette una delle caratteristiche fondamentali, secondo noi pregio, di questa tipologia strutturale. Ovvero, la sua semplicità di funzionamento, la sua razionalità e quindi la sua economia. Ogni elemento gode di un funzionamento ben definibile, ben intuibile e quindi meglio controllabile e prevedibile. Questa semplicità, che rimanda ai primordi delle strutture, ci consente di ottenere mediante semplici schematizzazioni risultati prossimi al vero. Grazie a ciò, diventa possibile riuscire a controllare risultati ottenuti mediante software complessi, visto che oggi è divenuto inevitabile un loro uso.
Sarebbe forse anacronistica la convinzione di risolvere in questo modo coperture del genere, ma estremamente utile la convinzione di riuscire a prevedere facilmente il loro comportamento. Pochi elementi con un funzionamento semplice risultano facilmente progettabili e soprattutto estremamente affidabili e sicuri, proprio perché si conoscono bene. Quindi, concludendo, strutture ingegneristicamente ottime.