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1.2 Contenuto della tesi 1.1 Presentazione del problema 1 INTRODUZIONE

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1 INTRODUZIONE

1.1 Presentazione del problema

Il problema affrontato è la progettazione di una scuola materna nel quartiere popolare del CEP a Pisa. Il problema dell'edilizia economica popolare ha creato nuovi quartieri con caratteristiche funzionali alla base della loro progettazione, l'aspetto compositivo è stato spesso tralasciato o è passato in secondo piano. Per questo ci proponiamo di inserire in questo contesto il nostro edificio rispettando le logiche del quartiere, ma puntando sulla differenziazione architettonica e della progettazione del verde privato.

1.2 Contenuto della tesi

La progettazione prevede un'analisi di tutti gli aspetti che riguardano le scuole e soprattutto quelle frequentate dai più piccoli. Saranno proprio i bambini ad essere posti al centro del nostro studio per assicurare loro una struttura fatta "su misura", nonché una zona verde privata adatta in tutto e per tutto al loro avvicinamento alla natura ed alla scoperta dei loro sensi.

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2 ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE

ARCHITETTONICA

2.1

Inquadramento storico-territoriale: quartiere

CEP

Il quartiere di edilizia economica popolare CEP è nato nel dopoguerra per radunare i vari piccoli ghetti che si erano formati sparsi per la città di Pisa. Venne costruito per volere di Giuseppe Togni e nei primi anni del 1960 iniziò ad accogliere i primi cittadini in cerca di aiuto oppure rimasti senza casa dopo i bombardamenti. Per tanti anni è rimasto escluso dal resto della città, sviluppandosi in maniera quasi autonoma. L'aiuto dei padri Salesiani, la costruzione del cinema-teatro ed i campi sportivi sono riusciti con il tempo a ridurre lo stato di ghettizzazione che aveva segnato questo quartiere sin dalla sua nascita, anche se non è ancora del tutto integrato. Sembra sopravvivere uno stato di disagio soprattutto nei più piccoli, con problemi di scolarizzazione e di isolamento [Fontani Giuliano 2010].

Nell'analisi di questo quartiere ritroviamo, nonostante tutto, edifici di particolare rilievo architettonico, come ad esempio la Chiesa di San Ranieri che peraltro è situata nel lotto adiacente a quello interessato dalla nostra progettazione. La chiesa è stata progettata dall'architetto Italo Gamberini e consacrata dall'arcivescovo Benvenuto Matteucci nell'aprile 1969, è officiata dal salesiani.

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A questo punto è necessario inquadrare l'area di progetto, essa rimane tra via F. Cilea, via U. Giordano, via V. Bellini e via G. Donizetti in località Barbaricina del quartiere CEP.

Gli edifici circostanti presentano altezze notevoli con i loro 6-7 piani, ma per fortuna nella parte est la visuale è libera poiché vi è solo un campo sportivo e nel lato sud si apre la piazza di San Ranieri che crea un canale di luce, di aria e lascia vedere la chiesa di San Ranieri con le sue particolarità architettoniche. Nonostante la vicinanza con la strada che collega il Viale d'Annunzio con l'Aurelia, l'area in questione è particolarmente riservata e silenziosa, dettaglio non da poco pensando alla sistemazione della nuova scuola materna.

I materiali impiegati nella maggior parte degli edifici presenti nel quartiere sono: laterizio facciavista, intonaco, pietra e troviamo anche ferro e legno nella particolare copertura della chiesa di San Ranieri disegnata da Gamberini per sottolineare la sua idea di percorribilità dello spazio (sottolineata anche dai camminamenti in quota). [G. Santi 2006].

La viabilità del lotto è lasciata invariata rispetto a quella esistente poiché l'ampiezza della strada è di una sola corsia, è stato per questo predisposto nel progetto un ampio parcheggio con possibilità di fermata del pullmino della scuola all'interno dell'area della scuola.

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2.2

Informazione e memoria

Al giorno d'oggi i criteri di progettazione sono cambiati e si sono sempre più avvicinati al mondo della natura.

Antoni Gaudì y Cornet, nato nel giugno del 1852 a Barcellona, ha fondato tutta la sua architettura del cosiddetto modernismo catalano sull'ispirazione alla natura utilizzando linee e forme dei tronchi degli alberi per i pilastri e le colonne di molte delle sue opere (soprattutto nella Sagrada Familia di Barcellona).

La nostra ricerca, a differenza dell'approccio di Gaudì di "costruire con la natura", è un tentativo di "costruire intorno alla natura", rispettando ad esempio le alberature presenti, introducendo per lo più specie autoctone e inglobando alberi nella nostra architettura.

Viene spontaneo anche il collegamento con la Casa sulla Cascata, ovvero Casa Kaufmann, progettata e realizzata dall'architetto Frand Lloyd Wright e considerata un capolavoro della architettura organica. In questa si ritrova la totale integrazione dell'architettura con il contesto naturale addirittura portando pietre e materiali naturali all'interno delle varie stanze.

Questo è un esempio lampante della sinergia che si può raggiungere tra natura e costruito.

Questi esempi di meraviglie architettoniche sono stati da noi osservati e studiati e sono qui riportati per cercare di chiarire l'intenzione che sta alla base della nostra progettazione, ovvero di capire il modo migliore per interagire con la natura ed il contesto.

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2.2.1 Materiali e forme

Per la ricerca dei materiali e delle forme sono stati utili molti edifici sia scolastici che abitativi, che spiccano per la loro semplicità e purezza delle linee base di costruzione e per i materiali anch'essi semplici e che vanno a sottolineare la forma che intendiamo riproporre nel nostro edificio. In questo sono state di particolare rilevanza casa Pré de Sura Val Badia, la Summer House in Southern Burghenland, St Mary's Infant School di Jessop and Cook Architects nell'Oxfordshire (UK, 2013) e The Edge House, lo Studio Bulgaro di Stanislavov Architects. La scelta è stata di utilizzare materiali semplici, non pregiati, con caratteristiche mirate allo scopo, chiave di tutto il progetto, di far sentire a casa propria e nel loro microcosmo i bambini che frequenteranno la scuola.

Il legno, materiale caldo ed accogliente, viene utilizzato come continuum tra copertura e pareti laterali delle varie aree sporgenti della scuola, proprio come ritroviamo in alcuni degli esempi sopra citati, per sottolineare la semplicità di segno e di linee costruttive.

L'alternanza legno-intonaco crea un aumento della percezione della forma che permette di riconoscere gli ambienti principali. La forma di cui parliamo è in parole povere la "casetta", ovvero il tetto a capanna, senza però l'interruzione tra copertura e pareti laterali.

Il legno non è scelto a caso, si tratta di legno di larice per le sue numerose caratteristiche che lo rendono perfetto per questo tipo di costruzioni e di coperture.

Tra le caratteristiche di questo legno troviamo la sua resistenza e la sua durabilità, per questo viene impiegato per la costruzione di

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esterni e di qualsiasi oggetto costretto ad una continua esposizione agli agenti atmosferici; inoltre questo legno è facilmente lavorabile, si ritrova infatti anche impiegato nel campo navale anche per le alberature navali. Un altro aspetto considerato è la sua facile reperibilità poiché cresce in Italia nell'arco Alpino.

Il suo colore rosso intenso, caldo e vivo, infine è un'altro aspetto inconfondibile che ci ha portati alla sua scelta per aiutarci nello scopo di stimolare delle sensazioni di calore ed accoglienza per tutti i fruitori della scuola. [Dino Dibona 2014].

Le parti dell'edificio con copertura in legno di larice emergono volutamente dal resto delle pareti che presentano una semplicità estrema con la loro colorazione chiara ma non bianca, poiché risulterebbe troppo fredda e sterile.

Gli infissi utilizzati nel progetto sono in alluminio e rispettano tutte le norme vigenti in materia di sicurezza, antincendio ed isolamento termico della scuola, sono infatti infissi a taglio termico con vetri camera di sicurezza infrangibili.

Questo vale anche per gli infissi dei giardini interni, con vetri anti sfondamento e progettati tenendo conto di tutti i criteri di sicurezza.

L'utilizzo dei lucernari nella nostra architettura è dovuto alla loro funzione di illuminazione laddove è necessario incrementarla ed il loro posizionamento è dettato, dove possibile, dalla volontà di sottolineare determinate direzioni e linee costruttive. Nei grandi spazi come ad esempio l'ingresso principale riservato all'accoglienza dei piccoli, alle relazioni tra questi ed eventualmente ad un deposito di passeggini e quant'altro durante la permanenza dei piccoli nella scuola materna, i lucernari sono posti appositamente in maniera regolare e ritmica

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per accompagnare chi entra e dare la direzione voluta. La luce che filtra da questi segna il percorso in modo delicato ma allo stesso tempo deciso. Lo stesso accade nello spazio ampio del teatro (o aula di musica), nel quale i lucernari donano ritmo allo spazio ed illuminazione in aggiunta a quella che filtra dalle alte finestre, ovviamente saranno predisposti sistemi schermanti per occasioni di recite che richiederanno un ambiente quasi del tutto buio.

I lucernari sono in estrusi di alluminio con vetrocamera costituito da esterno float temperato riflettente con uno spessore di 6 mm, camera d'aria di 12 mm di spessore ed interno stratificato di 11 mm di spessore. Le misure dei lucernari sono di 1,1m per 1,1m. Lo spessore delle pareti è opportunamente studiato per assicurare l'isolamento acustico delle aule e dei vari ambienti presenti nella scuola, soprattutto quelli dove vengono effettuati giochi ed attività libere di laboratorio, o, a maggior ragione, le aule riservate al riposo pomeridiano dei bambini.

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2.2.2 Colori primari e cromoterapia

I bambini hanno un'alta percezione dei colori e delle loro sfumature.

I colori influiscono sull'umore e sulla loro percezione dell'ambiente.

L'immagine della scuola è evidenziata non solo dalla forma dei suoi spazi, ma anche dalla eterogeneità del paesaggio materico, cromatico, luminoso ed olfattivo.

L'utilizzo del colore fornisce una chiave di lettura per il riconoscimento degli spazi e per l'orientamento del bambino. Per questo motivo gli ambienti della scuola presenteranno una varietà di colori ampia nel suo interno, mentre per l'esterno ci saranno punti di colori solo primari, rosso, giallo e blu, concentrati negli infissi.

I colori non sono casuali ma dettati dalla razionalità che ritroviamo nelle leggi rigorose alla base dello stile architettonico del De Stijl, ovvero solo colori primari (giallo, rosso e blu) e non colori (bianco e nero). Per il nostro scopo abbiamo utilizzato esternamente i colori primari poiché il chiaro e lo scuro sono nel nostro progetto già presenti sotto forma di intonaco chiaro e di legno scuro. Questi colori serviranno a dare un tocco di allegria e di vivacità all'ambiente, completando così l'edificio rendendolo più attraente ai piccoli ma anche agli adulti.

I colori primari hanno caratteristiche forti anche sotto l'aspetto della cromoterapia.

Il rosso è il primo colore dell'arcobaleno, è il colore del fuoco, dell'amore e rappresenta la vita. Il rosso stimola la forza, l'energia, la creatività e la personalità.

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Il blu è il colore del mare, del cielo e dello spazio infinito; è rilassante, calmante e distoglie l'attenzione dai problemi di tutti i giorni.

Il giallo è il colore della luce e del sole, stimola il buon umore, la felicità e la concentrazione e lo sviluppo dei sensi che aiutano l'immaginazione.

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2.2.3 Aggetti per ombre e luce

Per quanto riguarda gli aggetti che abbiamo ricercato appositamente per una questione di gestione degli apporti solari gratuiti che risultano particolarmente utili in inverno e viceversa devono essere ridotti d'estate per evitare fastidiosi fenomeni di surriscaldamento, abbiamo preso come esempi la Modern Barn House di Rita Huys and Hendrik Vermoortel del 2008 in Belgio e la scuola materna di Bressanone degli architetti Michael Peters e Thomas Keller del 2007.

I limiti di progetto per quanto concerne l'illuminazione sono ampiamente rispettati poiché le aule presentano una parete interamente vetrata sul lato del giardino ed in alcuni casi anche delle finestre alte a nastro. L'analisi geometrica della radiazione solare nelle varie stagioni e ai vari orari del giorno indica il grado di irraggiamento che filtra nelle aule dalle finestre.

Per limitare l'apporto di luce diretta nelle aule è stato progettato un aggetto che si affaccia sul giardino privato e che sottolinea con la sua ombra la forma a casetta delle varie aule e stanze che si separano dal corpo centrale della scuola.

Lo spazio contenuto al di sotto dell'aggetto continua a differenziarsi dal resto dell'edificio per mezzo di una pavimentazione esterna in legno di larice, in modo da creare un continuum con le pareti esterne ed allo stesso tempo un filtro tra l'interno dell'aula ed il giardino circostante.

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2.2.4 Giardini interni

Il progetto è continuamente ed interamente rapportato con la natura, anche il corridoio è completamente stravolto dalla sua principale funzione, non è più interpretato come luogo di passaggio o di collegamento di più parti di un edificio fine a se stesso, ma diventa un angolo da vivere, un percorso durante il quale il bambino può giocare, può osservare la natura che entra nell'edificio (che si ritrova appunto nei giardini interni) e la natura che invece resta fuori da questo (dalla numerose finestre incastonate in nicchie che accolgono il bambino e lo invogliano a soffermarsi a contemplare l'esterno.

Il bambino è circondato dalla luce e dalla natura, da un lato l'albero che entra nel suo piccolo mondo, che si affaccia dalle vetrate dei giardini e che si lascia vedere mentre cresce e mentre si trasforma stagione dopo stagione, dall'altro le finestre che inquadrano nei loro infissi colorati il giardino privato che circonda la scuola, diverso in dimensioni da quello interno ma pronto ad essere esplorato nel momento delle uscite, contribuendo così allo spirito di osservazione ed alla crescita della curiosità del bambino.

Per quanto riguarda gli esempi presi in considerazione troviamo una residenza in Austria, di Alles WirdGut Architect del 2007, il giardino interno della scuola secondaria Manzoni a Mesero, il progetto del concorso per la progettazione di una scuola materna a Cazzago, Brescia ed il convento delle Clarisse vicino Ronchamp di Renzo Piano, del 1998.

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2.2.5 Scuole materne

Le informazioni reperite e studiate sulle scuole materne sono innumerevoli, come ad esempio le varie funzioni da offrire ai fruitori, con relative metrature minime da rispettare per legge, ma in questo contesto vogliamo parlare della ricerca dell'informazione e della memoria, quindi ci limitiamo a riportare esempi di architetture con elementi che richiamano i punti indispensabili che abbiamo fin da subito stabilito come fondamentali per la nostra progettazione.

Nel concorso per la progettazione di una scuola materna a Cazzago, Brescia, abbiamo trovato vari progetti che rispecchiano dei punti che intendiamo riproporre nella nostra scuola, queste immagini, come tutte quelle finora citate, vengono riportate in seguito nelle tavole realizzate per la parte riguardante la progettazione compositiva ed architettonica.

Il centro di infanzia dell'arch. Luisa Fontana del 2008, a Padova, presenta invece quello che abbiamo già definito come un corridoio da vivere, una zona della scuola non più progettata solo ed esclusivamente per il passaggio da un'aula ad un'altra ma progettata per essere vissuta, presentando elementi di gioco, di attrazione ed anche di riflessione (quali le finestre ed i muri decorati e colorati) per i bambini.

Un altro aspetto fondamentale considerato per la nostra progettazione è il Metodo Montessori.

Per la progettazione della scuola materna abbiamo infatti tenuto di conto di vari punti dell'approccio educativo contenuti nella pedagogia Montessoriana.

Il metodo cerca di seguire le varie fasi di sviluppo dei bambini, dalla nascita ai loro 18 anni. In questo approccio si predilige una

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gestione delle attività educative, dei laboratori e dei vari ambienti didattici (nonché della messa a disposizione dei bambini di materiale didattico) in modo da favorire l'apprendimento per scoperta e l'utilizzo dei sensi.

L'interazione con la natura e con l'ambiente è alla base di questo modo di pensare, tutto ciò permette ed aiuta per conseguire ad una giusta formazione del carattere del bambino.

L'ambiente predisposto ed organizzato secondo una precisa logica accoglie così il bambino e gli permette di agire liberamente, di esplorare e di prendere iniziative seguendo il proprio istinto. Ovviamente ogni programmazione viene fatta in base alle diverse fasce di età del bambino, il quale sarà il diretto fruitore dell'ambiente che andiamo a progettare.

Il periodo di crescita dei bambini che compete alla nostra scuola è il più importante, durante i primi anni di vita infatti il bambino riesce ad apprendere tutto in modo incredibile ed assorbe come una spugna le nozioni fondamentali che gli serviranno per affrontare la vita, per conquistare la propria indipendenza e per formare la propria personalità.

Ogni senso nei bambini è fortemente amplificato.

Queste parti fondamentali della Teoria Montessoriana sono serviti a contribuire alla progettazione degli ambienti ad uso scolastico. Sono stati inoltre integrati con nozioni base sulla psicologia dei bambini che riguardano la loro socializzazione negli ambienti scolastici attraverso giochi ed esplorazioni dell'ambiente circostante.

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2.3 Creatività

Per quanto riguarda la creatività, ovvero il modo di iniziare a collegare tutti gli spunti presi fino ad ora, integrandoli con schizzi ed idee, occorre dire che il primo passo è stato quello di tenere come punto fermo il segno primario che volevamo dare alla scuola, ovvero la forma semplice a casetta. In questo modo la caratterizzazione delle aree funzionali dedicate alle attività della scuola consentono ai bambini l'identificazione dell'appartenenza al loro micro-paese. Per questo diventa fondamentale per loro ritrovare il profilo della forma della casa, che da tutti i bambini viene riconosciuto tale (anche se non tutti vivono in una casa con il famoso tettino a capanna).

Altro punto fermo della nostra progettazione la presenza di spazi sicuri di gioco all'aperto e di relazione didattica con la natura. Il nostro percorso progettuale continua con lo studio di un modulo unitario che servirà da unità per essere riproposto e moltiplicato per arrivare alla totalità dell'edificio. La moltiplicazione del modulo non viene fatta in maniera casuale ma cercando di arrivare a ricordare la forma di un aereo.

L'aereo è stato scelto poiché tra le tante attrazioni che trovano i bambini l'aereo è quello che sin da piccoli fa alzare gli occhi ed incuriosisce.

Saranno quindi inseriti i vari ambienti nel lotto in un gioco ordinato delle forme per arrivare poi a formare la sagoma di un aereo [Fig. 1]

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2.4 Progetto

2.4.1 Elenco delle funzioni

Le funzioni obbligatorie per la costruzione di una scuola materna sono:

- ingresso esterno con zona sosta pullmino della scuola - giardino esterno

- ingresso portineria (passi perduti, postazione custode) - bagno, servizi igienici (ospiti e segreteria)

- amministrazione (ufficio preside con servizi igienici e segreteria)

- unità pedagogiche - attività pratiche

- attività ordinate con servizi igienici - attività di gruppo (libere e speciali) - giardino interno (con giochi)

- infermeria - cucina - dispensa - locale mensa

- spogliatoi con servizi igienici - sala riunioni insegnanti

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2.4.2 Organigramma funzionale

Viene riportato qui l'organigramma funzionale elaborato al fine di assicurare tutti i collegamenti alle varie funzioni [Fig. 1]

Come si può notare sono stati inseriti vari filtri per passare da una funzione all'altra.

Le varie frecce uscenti dal diagramma stanno a significare uscite di emergenza oppure di sbocco nel giardino privato della scuola. Per quanto riguarda il giardino, esso viene interamente compreso nella progettazione diventando quindi completamente privato e recintato, mentre la parte adibita a funzione didattica con giardino dei cinque sensi e con accesso diretto dalle aule presenta una recinzione a parte per aumentare la sicurezza dei bambini nelle ore di svago all'aperto.

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2.4.3 Pianta scuola materna

Per quanto concerne la pianta strutturale salta subito agli occhi la forma particolare che assume, ispirata come già accennato alla forma di un aereo, con giochi spaziali di volumi pieni e vuoti. La presenza del giunto di dilatazione e quindi il raddoppio delle pareti centrali sottolinea sotto l'aspetto strutturale ma anche sotto quello architettonico la separazione tra l'ambiente principale dei passi perduti, dell'accoglienza e della prima relazione tra i bambini ed il resto della scuola.

L'ingresso principale è posto sul lato nord-ovest ed è riconoscibile grazie al pergolato (anch'esso in legno di larice come le altre parti esterne dell'edifico) che accompagna ed invita all'entrata in questo spazio chiuso ma molto luminoso poiché caratterizzato da una parete interamente vetrata e dai numerosi lucernari.

Questo primo spazio di ritrovo è un ambiente vivo, con giochi ed attrazioni per i bambini, per questo è stato progettato ampio e luminoso, inoltre è necessario ed utile per un eventuale deposito sicuro di passeggini durante la permanenza dei bambini nella scuola.

Per comodità sono stati predisposti, al termine di questo ambiente, due servizi igienici separati, con le caratteristiche e le misure disposte per la legge 13/'89 sulle "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati". A questi due ambienti si accede dal lato opposto a quello verso l'ingresso e le porte sono state posizionate in modo sicuro, coperte da una parete ed arretrate per evitare l'apertura diretta proprio sul corridoio principale.

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Percorrendo tutto l'ingresso si arriva in un punto cruciale dal quale si snodano i due corridoi a destra ed a sinistra mentre davanti un'apertura di 4m segna l'accesso al teatro (o aula di musica).

Il corridoio di destra si apre subito sui giardini interni che hanno forme diverse e metrature diverse per creare giochi di luce e scandire lo spazio in modo sempre nuovo. Le vetrate dei giardini interni sono antisfondamento, progettate a norma di sicurezza, e lasciano entrare la luce su tutta l'altezza disponibile.

Per accedere ai giardini interni sono disponibili due accessi, uno direttamente dal corridoio ed uno dallo spogliatoio dei bambini, questo perché soprattutto per le esigenze di manutenzione e di gestione occorre accedere direttamente nel verde, mentre per le piccole visite dei bambini l'accesso viene effettuato dopo essere passati dallo spogliatoio ed essersi vestiti adeguatamente.

Ogni spogliatoio è stato progettato per accogliere panche ed armadietti per i 20 bambini di ogni aula ed è dotato di apertura verso il giardino interno, di finestra alta a nastro (a quota 1,70 m) e di lucernario.

In tutto sono presenti 3 aule progettate per accogliere 20 bambini ciascuna, per un totale quindi di 60 piccoli.

Le dimensioni di entrambe le classi sono 60 m2 e sono tutte dotate di antibagno (ognuno illuminato naturalmente da un lucernario) e bagno, attrezzati secondo le direttive che riguardano le scuole materne, come ad esempio assenza di porte e chiusure, lavandini per tutti con asciugamanini propri a loro disposizione e sono stati dotati di finestre alte (ad una quota di 1,70 m) per illuminare ed aerare direttamente senza esser visti dall'esterno.

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Le aule sono tutte dotate di una parete interamente vetrata che guarda verso il giardino privato della scuola, dove è stato riservato ai bambini il percorso dei cinque sensi, ed al quale si può accedere direttamente attraverso uscite ampie e di sicurezza. Il giardino in questione è separato dal resto del giardino scolastico con una recinzione alta e sicura. Nel giardino è presente anche una zona riservata ai giochi come la sabbia ed altre distrazioni adatte a bambini delle scuole materne.

Sono state progettate anche delle sedute lungo tutto il perimetro della recinzione, immerse tra le alberature nuove di progetto. Il corridoio è un punto fondamentale del progetto, il susseguirsi di spazi di gioco, di giardini interni e di finestre verso il giardino esterno, inserite in piccole nicchie, creano un ritmo sempre diverso ed accompagnano ed accolgono i bambini in tutto il percorso. Non è più un posto sterile riservato al puro collegamento di ambienti, ma è un angolo nel quale i bambini trovano degli stimoli e delle attrazioni che contribuiscono allo scopo di base di tutta la progettazione, ovvero di accendere i loro sensi ed aiutarli a crescere formando il loro carattere e la loro individualità seguendo il loro istinto e convivendo con altri bambini.

Al termine del corridoio, passate le tre aule, si arriva alla zona del deposito e dell'infermeria, attraverso un filtro. Il deposito, di 20 m2 è dotato di una finestra alta, mentre l'infermeria, di 35 m2, presenta la stessa parete vetrata delle aule scolastiche ed anche una finestra alta come quella del deposito.

Per facilitare l'uscita di urgenza di un eventuale ferito, nonché l'ingresso di una ambulanza, è stata inserita una uscita di sicurezza proprio accanto all'infermeria, dotata di ingresso carrabile.

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Il corridoio di sinistra porta subito all'area nanna di 51 m2 dimensionata per accogliere 14 bambini, questo perché al momento del bisogno viene attrezzata anche l'aula adiacente, riservata alle attività libere, oppure direttamente le aule riservate alle attività ordinate. Questo è possibile grazie all'ampio deposito che può accogliere lettini e quant'altro.

Subito dopo troviamo anche qui i giardini interni con metrature e forme sempre diverse, ma le finestre che danno sul giardino scolastico su questo lato non presentano le nicchie poiché questa parte dell'edificio è riservato soprattutto agli adulti, dalle insegnanti alle segretarie al cuoco.

La cucina si affaccia sul giardino interno con un'ampia apertura. Da quest'ambiente si può accedere alla direttamente sia alla dispensa (che presenta un ulteriore ingresso sul lato opposto riservato ai fornitori ed al cuoco, che vi accede dopo essere passato dallo spogliatoio a lui riservato dotato di bagno privato) sia all'aula mensa.

E' stato inserito un ulteriore bagno vicino alla mensa, dotato di antibagno con lucernario.

Anche l'aula mensa rispecchia le stesse caratteristiche costruttive delle aule delle attività ordinate, ovvero la parete che si affaccia sul cortile è interamente vetrata e dotata di apertura antipanico di sicurezza. In questo caso la porta esterna è solo una precauzione poiché anche se è stata progettata una recinzione intorno a tutta la scuola, questa area si affaccia sulla parte di giardino che ospita il parcheggio interno, i bambini quindi usciranno solo dalle loro aule nella parte più sicura.

In prossimità della dispensa è stato predisposto un ulteriore ingresso con accesso carrabile per l'arrivo di fornitori per la cucina.

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L'ultima parte dell'edificio ospita tutti i servizi riservati agli insegnanti, dallo spogliatoio a loro riservato (ampio e luminoso con lucernario ed accesso ad un giardino interno) possono accedere alla sala riunioni, provvista di antibagno e bagno sempre con aerazione diretta.

Il corridoio termina con la segreteria e l'ufficio del preside, ampio e dotato di antibagno (con lucernario) e bagno.

Per ultima la stanza riservata al locale tecnico non ha accessi dall'interno ma solo dall'esterno ed è stata dimensionata in modo più che sufficiente per ospitare caldaia e quant'altro (20 m2). L'area esterna è stata suddivisa in 4 parti per esigenze funzionali dettate dai 4 accessi carrabili e pedonali.

Nelle sezioni di giardino poste a nord-est le alberature preesistenti sono state preservate, è stato introdotto un piccolo teatrino per recite all'esterno e l'ingresso pedonale per accedere direttamente al teatro della scuola.

La parte a nord-ovest presenta piccole alberature, introdotte con il nostro progetto, adatte agli spazi verdi ricavati nel parcheggio. Per completare il giro del giardino rimane la parte a sud, che è quella che presenta una doppia recinzione poiché qui verranno effettuate attività didattiche di avvicinamento e rispetto della natura, di socializzazione e di scoperta e gestione dei propri sensi.

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2.4.4 Analisi prospetti e sezioni

In seguito sono allegate le tavole di Architettura e Composizione Architettonica nelle quali troviamo prospetti e sezioni della scuola materna.

Il ritmo risulta subito evidente dall'alternanza degli ambienti con profilo come abbiamo definito "a casetta" (sottolineate dall'utilizzo del legno) e di quelli lineari a tetto piano del resto della struttura (in intonaco civile chiaro).

Le aule e le stanze con tetto a capanna fuoriescono dalla struttura per proiettarsi nel verde circostante.

I colori primari utilizzati per gli infissi in modo alternato donano un tocco di allegria e di felicità che in una scuola materna non può mancare.

Le finestrature cambiano per esigenze funzionali, ovvero, solo nella parte est queste sono molto grandi e basse per permettere ai bambini di affacciarsi dalle nicchie ed osservare il giardino, mentre nel resto dell'edificio sono poste in posizione piuttosto alta poiché nella maggior parte dei casi servono ambienti come servizi igienici.

I lucernari, con la loro particolare forma piramidale, creano un ulteriore ritmo ed una cadenza particolare nella globalità dell'edificio.

Per quanto riguarda le altezze delle aule, esse sono state progettate raggiungendo un compromesso per mantenere il tetto a capanna (non rinunciando così allo stereotipo della casetta) ed allo stesso tempo assicurare l'altezza minima permessa dalla legge.

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