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ed una superficie calpestabile pari a circa 2700 m

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Academic year: 2021

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Conclusioni

La Prefettura di Pisa è collocata, sin dalla prima metà del ‘900, in un edificio storico di notevole pregio artistico-architettonico sui Lungarni di Pisa, noto come Palazzo Vecchio (in origine Palazzo Medici), risalente all’XI secolo. L’edificio è composto da tre piani per una superficie coperta pari a circa 1200 m

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ed una superficie calpestabile pari a circa 2700 m

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ed un volume lordo complessivo riscaldato pari a 11880 m

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.

I consumi di energia primaria ammontano (con riferimento alla fatturazione energetica elettrica e termica relativa all’anno 2013) a circa 270 kWh/m

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anno, valore elevato ma del tutto concorde con i valori medi nazionali per edifici esistenti con le stesse caratteristiche.

Con il termine “diagnosi energetica” di un edificio (anche audit energetico) deve intendersi un insieme sistematico di attività di rilievo, raccolta e analisi delle prestazioni e dei consumi energetici del sistema edificio-impianto, allo scopo di individuare le cause degli sprechi e la presenza di eventuali malfunzionamenti (D. Lgs.vo 30 maggio 2008 n.115).

Pur mancando una codifica nazionale sulle modalità di procedere ad una diagnosi energetica di un edificio storico destinato ad una funzione pubblica così rilevante sul territorio come quella di una Prefettura, si è proceduto secondo i più aggiornati orientamenti europei in proposito. In particolare, si è proceduto utilizzando un approccio di tipo misto: operational rating (analisi dei consumi reali da bolletta) e asset rating (calcolo dei fabbisogni energetici in utilizzo standard)

In sintesi le fasi salienti delle attività di diagnosi energetica possono essere così precisate:

acquisizione dati dei consumi energetici da fatturazione, rilievo geometrico e dei sistemi impiantistici dell’edificio, calcolo dei fabbisogni di energia primaria, confronto tra consumi energetici e fabbisogni di energia primaria, proposte di interventi migliorativi della prestazione energetica dell’edificio, analisi costi-benefici delle soluzioni proposte.

L’obiettivo primario della diagnosi energetica è quello di individuare un ventaglio di interventi potenzialmente migliorativi valutandoli sotto il profilo costi-benefici;

l’applicazione di tale analisi al caso di studio ha condotto alla selezione di alcune delle soluzioni presentate, cioè di quelle classificatesi come le più vantaggiose dal punto di vista dei costi di realizzazione, dei tempi di ritorno degli investimenti e dei risparmi energetici (e quindi economici) ottenibili.

Il valore storico-artistico dell’edificio, fattore che ha fortemente condizionato le potenziali proposte di intervento, impedendo di fatto di realizzare operazioni invasive di isolamento termico sull’involucro opaco o di efficientamento dei sistemi impiantistici.

Sono stati quindi analizzati in dettaglio interventi non invasivi (e poco interferenti con le normali attività lavorative) relativamente all’isolamento termico del solaio di sottotetto (per ridurre le dispersioni termiche attraverso l’involucro opaco) e alla sostituzione delle finestre (per limitare le dispersioni termiche attraverso l’involucro trasparente). Il fabbisogno di gas metano per il riscaldamento degli edifici dipende, inoltre, dall’efficienza del generatore di calore: incrementarne il rendimento comporterebbe una riduzione dell’energia necessaria a mantenere i locali alla temperatura standard di riferimento (20°C). Di conseguenza è stata vagliata l’opportunità di sostituire le caldaie attuali con caldaie a condensazione.

L’analisi oggetto di tesi ha mostrato la rilevanza dei consumi elettrici (pari a quelli per

riscaldamento degli ambienti) ed in particolare l’incidenza dell’illuminazione sul totale

dei consumi elettrici. A tal proposito, è stata studiata una serie di interventi (tre sul

sistema di illuminazione interna e tre sul sistema di illuminazione esterna) che potrebbero

significativamente ridurne il fabbisogno elettrico. Gli interventi di valorizzazione del

sistema di illuminazione interna sono: la sostituzione delle lampade attuali dei lampadari

storici con lampade fluorescenti compatte, l’installazione di sensori di luce naturale per il

controllo automatico dello spegnimento di alcuni apparecchi nei corridoi, negli uffici del

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personale, nella sala riunioni, nella sala operativa e nell’ufficio del Prefetto, l’installazione di sensori di movimento per il controllo automatico dell’accensione degli apparecchi nei bagni e di temporizzatori negli archivi del piano terra. Gli interventi di valorizzazione del sistema di illuminazione esterna sono: la sostituzione delle lampade attuali degli apparecchi decorativi con lampade fluorescenti compatte, la sostituzione delle lampade nei proiettori di perimetrazione (o sostituzione proiettori obsoleti), l’installazione di un timer per l’accensione/spegnimento degli apparecchi di illuminazione dei giardini.

Il tentativo di riduzione dei consumi energetici della Prefettura è proseguito con l’elaborazione e la valutazione economica di combinazioni di interventi (dette varianti) trattate in maniera indipendente per ciascun uso energetico (gas, illuminazione interna, illuminazione esterna). Per gli scopi della valutazione tecnico-economica dei possibili interventi migliorativi è stato definito un opportuno indice “di convenienza economica”

che permette un confronto diretto tra le varie soluzioni proposte (varianti) per via grafica e su una scala di graduazione. Lo studio incrociato dei parametri più importanti (risparmio annuo, costi d’investimento, tempi di recupero) ha permesso di individuare le varianti più vantaggiose e valutabili in un piano di riqualificazione contestuale che coinvolgesse più sistemi energetici. Lo stesso procedimento di elaborazione e di valutazione economica è stato seguito per le combinazioni di interventi relativi a più sistemi energetici, che ha consentito, anche in questo caso, di selezionare le varianti più convenienti. Si tenga conto del vantaggio a lungo termine che ciascuna delle oltre 60 varianti può assicurare: terminato il periodo di recupero dell’investimento iniziale, la committenza continuerà a beneficiare degli effetti dell’intervento con un risparmio annuo sulla fatturazione energetica; più questo risparmio è elevato, più l’intervento risulta consigliabile.

La fase finale si è basata sul confronto di tutte le varianti risultate più vantaggiose nei diversi ambiti di applicazione, necessario per fornire alla committenza indicazioni chiare sulla scelta degli interventi da attuare. Dall’analisi effettuata su oltre 60 varianti, quelle che comprendono modifiche ai sistemi di illuminazione interna ed esterna risultano sempre favorevoli in termini di risparmio energetico conseguibile, costi di investimento e relativi tempi di ritorno.

Gli interventi sui sistemi di illuminazione interna (degli ambienti di lavoro) ed esterna (di

sicurezza e dei giardini), quali per esempio la sostituzione di lampade ed apparecchi

obsoleti e di scarsa efficienza con lampade a risparmio energetico ed apparecchi con

elevate prestazioni, si accordano con le procedure di riduzione dei consumi già intraprese

nell’ultimo anno e mezzo presso la Prefettura di Pisa e con i criteri di riduzione di

invasività degli interventi anche in relazione alle attività lavorative correnti.

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