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POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE

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13 November 2021

POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE

Nudi o Vestiti? comunicare con il packaging / Paolo Tamborrini; Silvia Barbero. - (2013).

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Nudi o Vestiti? comunicare con il packaging

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20

.

Società

.LA STAMPADOMENICA 13 OTTOBRE 2013

M

ettiamola così:

l’aspetto conta.

Nel cibo, dove la mise en place è i m p o r t a n t e quanto la sostanza stessa del piatto cucinato, come nella vita di tutti i giorni. E allora non vor- rete mica dire che nel commer- cio l’aspetto di un prodotto, o il suo contenitore sia secondario?

«È fondamentale» dice oggi chi si occupa di comunicazione di impresa. A tal punto che il packa-

ging è diventato oggetto di stu- dio. E di design. Contenitori, in- volucri, etichette. Progettati e pensati in modo da raggiungere due obiettivi. Uno pratico, ovvero conservare e trasportare il pro- dotto nel modo più semplice e conveniente possibile, e uno emo- tivo. «Il packaging ha una grande valenza comunicativa. Aiuta il consumatore a entrare immedia- tamente in empatia con l’oggetto desiderato. Il più delle volte a far- ci preferire un prodotto piuttosto che un altro è proprio la confezio- ne che, di fatto, è l’unica cosa che si vede», spiega Paolo Tamborri- ni, ricercatore del dipartimento di Architettura e Design del Poli- tecnico di Torino.

Insieme con la collega Silvia Barbero e in collaborazione con il Club della Comunica- zione d’Impresa, è curatore della mostra «Nudi o Vestiti. È possibile comunicare con il packaging», tra gli eventi della Design Week, in pro- gramma fino al 18 ottobre al Castello del Valentino di Torino. Sono espo- ste una cinquantina di esempi di imballaggio.

Ecco allora le buste di caffè di Rio Coffee con immagi- ni diverse a seconda del tipo di miscela. Scopo dichiarato: sugge- rire, attraverso le fotografie, la percezione della bevanda. Ma questo non è l’unico esempio. C’è quello delle bottigliette a inca-

stro, progetto di Btc Concept, che spicca per la sua funzionalità, o ancora la scatola di biscotti d’asporto di Thelma’s, geniale per la sua forma: il creativo l’ha pen- sata rettangolare e disegnata co- me il forno in cui sono cotti i dolci.

Oggetti vestiti con un abito originale, mai visto prima. E og- getti nudi, privi di protezione e di informazione. Almeno a pri- ma vista. Perché su meloni, ba- nane e arance il logo dell’azienda e i dettagli su luogo di produzio- ne e sulla qualità sono contenuti tutti in un marchio laser, che permette di eliminare le etichet- te tradizionali. Tecnologie avan- zate che, per di più, aiutano a ri- sparmiare. «Sì perché si taglia-

no i costi sulla carta e sull’eti- chettatura. Una spesa in meno per l’azienda e, di conseguenza, un costo inferiore per il consu- matore» aggiunge Tamborrini.

Uno dei concetti chiave quan- do si parla di packaging è la so- stenibilità: di spesa per il confe- zionamento stesso, appunto, ma anche per i materiali utilizzati e in termini di limitazione dello spreco. Aspetti, questi, che il consumatore medio ha sempre più a cuore. Importante allora è essere onesti. «Non si possono utilizzare confezioni enormi per tubetti di creme alti dieci centi- metri - riflette Tamborrini - non si deve mentire sul contenuto.

Ma neanche sull’aspetto».

LORENZACASTAGNERI

Cinquanta esempi di imballaggio innovativo:

«Ma non si deve mai mentire sul contenuto»

Funzioni Sopra, le buste di caffè Rio, molto raffinate, che puntano tutto sull’immagine;

sotto, le funzionali bottiglie a incastro progettate da Btc Concept Due ruote

Alla Design Week di Torino interessanti anche i prototipi di biciclette pieghevoli elaborati dagli studenti del corso di Product design dello Ied di Torino con il gruppo ferroviario francese Alstom I progetti tengono conto dei futuri sviluppi della mobilità e di un sistema di trasporti sempre più intermodale, i cui protagonisti saranno il treno e, appunto, la bicicletta

D E S IG N Torino Design Week 2 / La mostra sul packaging

NUDI O VESTITI LA CONFEZIONE È IL MESSAGGIO

Minimalismo Qui a destra, un esempio del massimo di packaging

«nudo»: il marchio è richiamato solo dall’incisione al laser direttamente sul prodotto

Immagini Sopra, le accattivanti bottiglie della sangria spagnola Lolea;

a sinistra, la divertente scatola dei biscotti d’asporto Thelma’s, a forma di forno

I consigli di Michele De Lucchi

“Ragazzi,studiate

idesideridellagente”

«Questi giovani sono bellissimi, sono belle persone, fanno questi oggetti che piace vede- re. Torino fa cose che Milano non riesce più a fare». Michele De Lucchi, architetto, è il si- gnor Memphis, marchio Anni Ottanta di mobili ipergeome- trici e coloratissimi. L’altro ieri il filosofo della creatività è sta- to ospite a «Operae», la mostra alle Ogr di Torino.

Architetto, che ne pensa di questi ragazzi un po’ creativi un po’ artigiani?

«Sono un misto di capacità cre- ative e imprenditoriali. Quan- do uno si mette a fare le cose in proprio vuol dire che ha dentro di sé una richiesta in più, uno stimolo a mettere le mani in pasta. Ma non chiamiamoli ar- tigiani: l’artigiano non è il desi- gner sperimentatore».

I mezzi della creatività sono cambiatirispettoallasuaespe­

rienza, oggi ci sono stampanti in3D,computerpotenti...

«La tecnologia è straordinaria ed è una grande potenzialità per i giovani, arricchisce il loro atteggiamento mentale».

Quali le novità del design di questiragazzi?Chedifferenza c’è tra loro e lei alla loro età?

«Questa grande attenzione

agli aspetti della sostenibilità, il contatto con il mondo nel senso del paesaggio e con la natura, che io ai miei tempi non avevo.

Però ho notato che non sanno a chi è dedicato ciò che fanno. Noi studiavamo lo stile di vita delle famiglie, dovrebbero farlo anche loro. Si deve studiare l’uomo di oggi, i suoi desideri e con la loro sensibilità troverebbero solu- zioni straordinarie».

Livedeunpo’autoreferenziali?

«Sono tutti bellissimi ma le loro cose fanno pensare a uno stile di vita che non è il nostro e che non è riconoscibile nei fatti».

Invece voi come iniziavate il percorso creativo?

«Con ricognizioni del mercato, noi avevamo a disposizione le rivi- ste che facevano una grande e at- tenta selezione per spingere le co- se con un certo contenuto. Adesso c’è Internet e passa tutto, questo è il guaio. Non c’è più selezione».

Qual è il futuro del design? La piccola impresa? L’autoprodu­

zione?

«Credo che l’industria rimarrà l’istituzione chiave per l’innova- zione, vuol dire produrre, imma- gazzinare, vendere e comunica- re. Dell’industria non si deve par- lare male, chi lo fa non sa cosa di- ce. L’industria ha grande bisogno di rinnovarsi perché vive su que- sta capacità. Chi può fare questo se non il designer?».

ANTONELLAMARIOTTI

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TESTATA: Lastampa.it DATA: 2 ottobre 2013

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TESTATA: Torinofree.it DATA: 3 ottobre 2013

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TESTATA: Digi.to.it DATA: 4 ottobre 2013

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TESTATA: Torino Sette DATA: 4 ottobre 2013 PAGINA: 35

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TESTATA: Torinoblog.it DATA: 7 ottobre 2013

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TESTATA: Draft.it DATA: 8 ottobre 2013

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TESTATA: Ansa.it DATA: 9 ottobre 2013

(ANSA) - TORINO, 9 OTT - Da domani al 18 ottobre Torino si trasformerà nella capitale del

packaging: presso il Castello del Valentino, sede della Facoltà di Architettura della città è in programma la mostra 'Nudi o vestiti? - Comunicare con il packaging', a cura di Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design e Club della Comunicazione d'Impresa, che intende

indagare sul ruolo del packaging quale strumento di comunicazione e di design, attento alla sostenibilità ambientale.

Domani ci sarà un seminario durante il quale il pubblico potrà assistere agli interventi di figure professionali d'impresa, progettisti e studiosi dei comportamenti che racconteranno quali sono le strade possibili per progettare un imballaggio contemporaneo, funzionale, accattivante ma anche

onesto nei confronti del consumatore.

A seguire verrà inaugurata la mostra curata da Silvia Barbero e Paolo Tamborrini del Politecnico di Torino, che vedrà esposti alcuni tra i migliori e più esemplificativi pack di aziende come Ferrero,

Lavazza, L'Oreal, Fedrigoni, suddivisi in differenti sezioni quali Forma, Colore, Sostenibilità, Funzionalità, Immagine, Materiali e Tecnologia: 7 specificità che non sono solo le categorie in cui verranno raggruppati pack provenienti da tutto il mondo, ma anche le testimonianze concrete delle

molteplici possibilità con cui il packaging può comunicare.

(ANSA).

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TESTATA: Beverfood.com DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Beverfood.com DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Comune.torino.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Libero.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Newspettacolo.com DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Onicedesign.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Torino.bakeca.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Torinotoday.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Torinotoday.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: Wikieventi.it DATA: 9 ottobre 2013

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TESTATA: E20express.it DATA: 10 ottobre 2013

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TESTATA: E20express.it DATA: 10 ottobre 2013

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TESTATA: E20express.it DATA: 10 ottobre 2013

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TESTATA: La Repubblica DATA: 10 ottobre 2013 PAGINA: XII

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TESTATA: Zipnews.it DATA: 10 ottobre 2013

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TESTATA: Il Giornale del Piemonte DATA: 11 ottobre 2013

PAGINA: 9

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TESTATA: Il Giornale del Piemonte DATA: 11 ottobre 2013

PAGINA: 9

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TESTATA: Ilsostenibile.it DATA: 11 ottobre 2013

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TESTATA: Marketingjournal.it DATA: 11 ottobre 2013

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TESTATA: Wateronline.info DATA: 11 ottobre 2013

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TESTATA: Alternativasostenibile.it DATA: 12 ottobre 2013

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TESTATA: Ilgiornaledellebuonenotizie.it DATA: 12 ottobre 2013

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TESTATA: Ilgiornaledellebuonenotizie.it DATA: 12 ottobre 2013

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TESTATA: Il Giornale del Piemonte DATA: 13 ottobre 2013

PAGINE: 1; 9

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TESTATA: Il Giornale del Piemonte DATA: 13 ottobre 2013

PAGINE: 1; 9

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TESTATA: Keygo.co.uk DATA: 13 ottobre 2013

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TESTATA: La Stampa DATA: 13 ottobre 2013 PAGINA: 20

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TESTATA: Csrcultura.it DATA: 14 ottobre 2013

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TESTATA: Greencity.it DATA: 14 ottobre 2013

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TESTATA: Lastampa.it DATA: 14 ottobre 2013

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TESTATA: Lastampa.it DATA: 14 ottobre 2013

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TESTATA: Clic Medicina DATA: 15 Maggio

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TESTATA: Clic Medicina DATA: 15 Maggio

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TESTATA: Wisesociety.it DATA: 14 ottobre 2013

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TESTATA: Paper.li DATA: 15 ottobre 2013

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TESTATA: Automazioneindustriale.com DATA: 16 ottobre 2013

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TESTATA: Lastampa.it DATA: 16 ottobre 2013

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TESTATA: Marieclaire.it DATA: 16 ottobre 2013

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TESTATA: Torinostyle.blogspot.it DATA: 16 ottobre 2013

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TESTATA: Ecoditorino.org DATA: 17 ottobre 2013

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TESTATA: Teleagenda.it DATA: 17 ottobre 2013

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LA STAMPA

DOMENICA 13 OTTOBRE 2013 .

Società

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19

esercizi ST IL E

di

MODE, DESIGN, TEMPO, BEAUTY, HI-TECH, PASSIONI:

UN VIAGGIO NELLE NOVITA’ DELLA SETTIMANA

ECCO I MAKERS MOLTO DIGITALI UN PO’ ARTIGIANI

I giovani del festival Operae alla Torino Design Week fanno tutto da sé: ora i creativi si sporcano le mani

A

rtigiani con la passione del design, designer che ama- no sporcarsi le mani e gio- vani inventori capaci di fon- dere la cultura digitale con l’arte ma- nifatturiera. Ecco Operae, il festival del design indipendente e autopro- dotto: che sia una lampada scomposta o una libreria che ospita un piccolo giardino, poco cambia. Tutto è dise- gnato, creato e presentato dal suo ide- atore: nulla è prodotto in serie e ogni oggetto è unico e irripetibile.

Tra gli appuntamenti più attesi della Torino Design Week, Operae – che si conclude

questa sera – raccoglie i successi e le speranze di più di settanta gio- vani esposito-

ri. Un piccolo esercito di «makers»

approdati alle Officine Grandi Ripara- zioni di Torino, decisi a convincere più che a stupire.

Per capire di che si tratta, meglio partire dai padroni di casa, i ragazzi di Fab Lab, laboratorio torinese aperto al pubblico e alle aziende dove chiun- que può costruire quel che desidera.

«Creiamo oggetti che servono a crea- re altri oggetti. Esempi? Frigoriferi, barche, macchine da corsa: tutto quel che si può scomporre è fabbricato da grandi macchinari industriali, identi- ci a quelli che costruiamo noi, solo che i nostri sono decisamente più piccoli.

Essere un “maker” significa proprio questo, produrre da soli ciò di cui si ha bisogno – spiega il presidente dell’as- sociazione Enrico Bassi -. Nel nostro laboratorio si incontrano pensionati, architetti e ingegneri: condividiamo il sapere. Negli ultimi due anni, in Italia sono nati una ventina di progetti co- me il nostro, è una cultura

in continua espansione».

«Disegno il progetto, cerco i materiali, realizzo il prototipo e lo presento al pubblico. Quel che di solito fa un’ azienda, lo faccio da sola.

Non è semplice, ma funziona – rac-

conta Antonella Di Luca, designer bo- lognese con alle spalle una lunga espe- rienza nello studio del celebre archi- tetto Massimo Iosa Ghini -. A Operae presento Citybook, una libreria in la- miera composta da tre moduli molto semplici, ma che possono combinarsi in un’infinita varietà di soluzione, così da adattarsi a ogni spazio».

L’antitesi dei prodotti in serie, quel che più lontano si può immagi- nare dal mondo della grande distri- buzione. «Il nostro esordio coincide con una provocazione: rivoluziona- re i mobili di Ikea. Abbiamo usato i moduli della multinazionale svede- se, ma montati in maniera alter- nativa: il barattolo da cucina è diventato il piedino di un mobile – spiega Francesco Pepa, a Ma- cerata ideatore, con Elia Mau- rizi, del marchio Teste di Le- gno -. In tanti ci hanno chie- sto di acquistare i pezzi, così abbiamo iniziato a presen- tare anche quel che abbia- mo ideato e costruito noi, fin dall’inizio».

C’è chi da anni lavo- ra nel mondo del desi-

gn, chi invece è alla sua p r i m a esperienza. Mauro Savoidi, in arte Johnny Hermann, designer milanese modellista e arredatore, da due anni è anche produttore: i suoi ghiaccioli da esposizione, realizzati in legno in edi-

zione limitata, firmati e numerati, sono esposti anche a New York. «Il nostro è un lavoro artigianale - racconta -. Sia- mo appassionati d’arte contempora- nea, ma anche falegnami d’altri tempi».

Fabbro, figlio di fabbri, fin da piccolo conquistato «dagli attrezzi che lancia- vano fuoco e fiamme nel laboratorio del babbo», Francesco Rossi, bolognese, presenta la sua collezione di sedie e ta- volini con struttura in ferro, rilegate da

tubicini di plastica colorati che ricorda- no i caffè degli Anni Ottanta. «Il mio marchio è Night Created Design pro- prio perché inizio a creare la notte, quando finisco di lavorare – racconta -.

Credo che quello sia un buon momento per i prodotti di design autoprodotto.

Siamo abituati all’arredamento seriale, dove tutto si somiglia, ma può bastare un pezzo unico per sconvolgere l’aspet- to di una stanza». A ognuno il suo.

DESIGN

M ODE

HI­TECH

NADIAFERRIGO

PASSIONI

Amapane e Del SantoPAGINA 21 nBasta con le borse buffe e iperdeco­

rate: i nuovi accessori fashion di tendenza riscoprono la serietà e la geometria; e sempre a proposito di accessori, le scarpe su misura ora si provano in tre dimensioni

Che combinazione Philipp Beisheim (Sudafrica) presenta la serie Servus, che combina sorprendentemente i singoli pezzi d’arredamento

Dalla Svezia centrale Qui sopra, Seven, il tavolino- sgabello dei tre giovani creativi svedesi Lith Lith Lundin, designer e produttori

Antonella Di Luca: «Disegno, cerco i materiali, realizzo il prototipo: una persona fa ciò che faceva un’azienda»

Designer di notte Francesco Rossi ha progettato le sedute in acciaio rilegate con cordino anni Settanta Fare luce

La lampada-attaccapanni Dock Lamp ( sotto) è un progetto del portoghese Manuel Amaral Netto

In coppia Francesco Pepa è una delle due Teste di legno: sopra, un loro progetto Tutto per i libri

Sotto, la libreria Linea di Mingardo (di Antigone Acconci e Riccardo Bastiani)

Arte e artigianato Il «ghiacciolo» in legno del milanese Mauro Savoidi, in arte Johnny Hermann

RuffilliPAGINA 22 nSpengo la lu­

ce e accendo un ebook: i nuovi let­

tori per libri elet­

tronici ora si pos­

sono leggere an­

che al buio

Ricotta VozaPAGINA 22 nMartedì apre il nuovo avampo­

sto milanese di Hermés, più gran­

de e più bello: le griffe globali pun­

tano sull’Italia

nOggi si chiu­

de la Torino Desi­

gn Week, che in varie sedi della cit­

tà ha proposto il meglio della gio­

vane creatività in­

t e r n a z i o n a l e , quella che noi rac­

contiamo in que­

sta pagine e in quella che segue Castagneri e Mariotti

PAGINA 20

Riferimenti

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