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La settimana di un medico di famiglia

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Academic year: 2022

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d i a r i o a m b u l a t o r i a l e

30 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 7 - 20 ottobre 2014

La settimana di un medico di famiglia

Lunedì

La teoria aristotelica della germinazione spontanea della vita è stata confutata già nel diciassettesimo secolo da Francesco Redi nell’opera “Esperienze intorno alla gene- razione degli insetti”. Ieri una mia paziente incinta è stata in pronto soccorso per delle perdite ematiche vaginali, nel referto della visita ginecologica si legge: “gravidanza in- sorta spontaneamente”.

Forse la collega voleva, con questa dizione, indicare un caso ormai poco frequente di gravidanza indotta senza l’intervento della scienza medica? Voleva segnalare la parti- colarità dell’evento? O credeva che alla si- gnora, felicemente sposata, fosse apparso un angelo?

Martedì

L’Ufficio Convenzioni della mia ULSS mi ha inviato una e-mail relativa all’“Avviso di se- lezione per l’accesso al percorso regionale di aggiornamento della rete degli animatori per la formazione continua della medicina convenzionata e dei tutor per la medicina generale”. La Regione Veneto con il DGR n.2065/2013 ha dato avvio alla procedu- ra per il potenziamento quali-quantitativo dell’attuale rete dei medici Animatori e Tu- tori per la medicina convenzionata.

I medici interessati e intenzionati a svolgere le attività suddette dovranno farne richiesta presentando una domanda che sarà valuta- ta da una Commissione appositamente co- stituita con decreto del Direttore generale Area sanità e Sociale della Regione Veneto.

L’elenco per l’ammissione verrà redatto sul- la base della valutazione del curriculum pro- fessionale e l’attribuzione di un punteggio secondo dei criteri stabiliti elencati nell’av- viso di selezione. I medici ammessi saran- no invitati a partecipare ai diversi percorsi formativi e saranno poi inseriti negli elenchi regionali previo superamento di una prova finale attestante le competenze acquisite”.

Ma quello che salta subito all’occhio nell’os- servare i criteri determinanti il punteggio per collocarsi fra i candidati ammessi ai cor- si di formazione è che i punteggi maggiori sono attribuiti a criteri che nulla hanno a che fare con la verifica della qualità professio- nale. Questi si riferiscono all’anzianità di convenzione (massimo punteggio), alla for- ma di esercizio dell’attività (punteggio più elevato per chi lavora in una UTAP) e alla pregressa iscrizione nell’elenco regionale in qualità di Tutor. Nulla che indaghi sulle reali abilità gestionali e cliniche, sulle manualità (clinical skills), sulla strumentazione dello studio, sulla gestione delle patologie croni- che o sulla collaborazione con altre figure professionali (infermiere).

Quello che risalta, inoltre, è che a valutare i tutori sarà una “commissione appositamen- te costituita” ma sulla cui composizione nulla è dato sapere. Negli altri Paesi euro- pei sono le Università che si fanno carico di questo, ma in Italia la nostra disciplina non è specialità accademica come avviene nelle altre parti del mondo e per questo ancora una volta i medici saranno valutati da valuta- tori probabilmente indicati da organizzazioni estranee al mondo accademico.

L’Euract ha prodotto in tal senso più di un Giuseppe Maso

Medico di famiglia - Venezia

Responsabile corso di Medicina di Famiglia, Università di Udine

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d i a r i o a m b u l a t o r i a l e

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 7 - 20 ottobre 2014 31 documento (Framework for Continuing Edu-

cational Development of Trainers in General Practice/Family Medicine in Europe, Euract 2012) e io pure mi sono permesso di produr- re qualche considerazione sull’argomento (già pubblicata), ma pare che ancora una vol- ta a questa nostra disciplina venga riservato un ruolo di serie B anche per il tutoraggio così come avviene per la formazione post- laurea: fuori dall’Università e gestito da for- matori non indicati nell’avviso di selezione, i cui criteri di selezione ci saranno probabil- mente sconosciuti (ma facilmente intuibili).

Continuiamo a rimanere la disciplina Cene- rentola in Europa, specialità di serie B per professionisti destinati ad essere subalter- ni agli altri specialisti.

Mercoledì

• Mi ha mandato una e-mail una collega ge- riatra di Torino, chiedendomi in cosa consi- ste la “medicina di famiglia”, disciplina che insegno e che è esercitata da cinquantamila medici in Italia.

• Stamane, prima delle otto, due telefonate.

Una mia paziente in lacrime mi ha riferito del suicidio del suo compagno e una madre mi ha telefonato disperata perché ha scoperto che il figlio si droga. Due drammi sociali, due storie nate in ambienti in cui l’avere e il sem- brare sono i valori più importanti. La società del “lusso di massa” ha fatto altre due vitti- me, innocenti perché inconsapevoli.

Giovedì

Invito da parte del direttore del Distretto ad un convegno organizzato dalla nostra Azienda sanitaria su “Le sindromi ostruttive bronchiali croniche - razionalizzazione della terapia”. “L’evento assume particolare im- portanza alla luce sia degli attuali obiettivi regionali sulla appropriatezza di spesa ma anche per l’imminente pubblicazione del PDTA Regionale sulla BPCO, già condivi- so a livello regionale tra le società scien- tifiche, che verrà utilizzato per definire gli obiettivi contenuti nei contratti di esercizio

delle Medicine di Gruppo Integrate”.

Parole chiave: appropriatezza di spesa, con- tratti di esercizio, medicine di gruppo inte- grate. Mancano: paziente, linee guida inter- nazionali, gold standard. Tra i relatori, per la medicina generale, un rappresentante sinda- cale locale.

Venerdì

• Paziente con molto probabile trombosi ve- nosa alla gamba; chiedo ecodoppler venoso urgente ma è venerdì, nessun ospedale della zona soddisfa la mia richiesta. L’esame si po- trà fare solo la prossima settimana!

• La globalizzazione, o meglio l’immigrazione degli ultimi anni, ha drasticamente cambiato la demografia dei nostri pazienti. Ha cambia- to il nostro approccio e ci ha costretto ad un relativismo bioetico che ha sconvolto spesso le nostre certezze e i nostri valori; valori “oc- cidentali” che riguardano la considerazione della vita e delle persone. Oggi una signo- ra cinese desiderava conoscere il sesso del feto che aveva in grembo per abortire nel caso si trattasse di una femmina. L’aborto selettivo è per lei pratica consolidata, lecita e assolutamente normale.

Sabato

• Stava per rimetterci la vita, una diciasset- tenne che ha bevuto alcolici fuori misura ad un party con gli amici. Non respirava, aveva le bave alla bocca e non rispondeva agli stimoli.

Tra gli accertamenti eseguiti in pronto soccor- so anche la positività per le anfetamine.

Mentre parlavo con il padre preoccupatissi- mo lei aveva lo sguardo assente e si rivol- geva al genitore come se fosse normale ri- trovarsi con gli amici e bere per stordirsi e come fosse normale bere dei cocktail in cui ci può essere diluito di tutto. Come fosse normale. Come ormai è normale.

• In lacrime è venuta a dirmi che le è morto il fratello. Voleva da me un parere se dire o non dire alla vecchia madre quanto è suc- cesso. La pietà prevale sulla condivisione del dolore.

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