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RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIOESERCIZIO FINANZIARIO 2020

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SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO

UDIENZA DEL 21 SETTEMBRE 2021

RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIO ESERCIZIO FINANZIARIO 2020

INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE

Roberto Benedetti

RELAZIONE IN UDIENZA

Ref. Giuseppe Lucarini

Cons. Laura D’Ambrosio (Gestione sanitaria e Fondi UE) Cons. Mauro Nori (Funzionamento dei controlli interni)

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RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIO ESERCIZIO FINANZIARIO 2020

INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE Roberto Benedetti

RELAZIONE D’UDIENZA Ref. Giuseppe Lucarini

Cons. Laura D’Ambrosio (Gestione sanitaria e Fondi UE) Cons. Mauro Nori (Funzionamento dei controlli interni) SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO

Udienza del 21 settembre 2021

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SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO

(personale di Magistratura e amministrativo al 21 settembre 2021)

Roberto BENEDETTI Presidente di Sezione

Antonio MEZZERA Presidente aggiunto

Laura D’AMBROSIO Consigliere

Mauro NORI Consigliere

Alessandro FORLANI Consigliere

Francesco SUCAMELI Consigliere

Carla SERBASSI Consigliere

Ottavio CALEO Referendario

Marinella COLUCCI Referendario

Giuseppe LUCARINI Referendario

STRUTTURA DI SUPPORTO

Aurelio CRISTALLO Funzionario preposto

Carlotta IACUZIO Funzionario

Marta CRISTIANI Funzionario

Raffaella MARRAPESE Funzionario

Antonello BARTOLOMEI Funzionario

Stefano D'AMICO Funzionario

Carla VISCA Collaboratore

Elisa CECERE Collaboratore

Annalisa CORBUCCI Collaboratore

Giuliana SPAGNOLI Collaboratore

Francesca MARINO Collaboratore

Marco LOZZI Collaboratore

Fabio GIOVE Collaboratore

Alessandra PAGANELLI Collaboratore

Simona COCCHI Collaboratore

Lucia Rachele LA PORTA Collaboratore

Paolo POZZOBON (Distaccato)

Giannicola PRESTA (Comandato)

Margherita PERROTTI (Comandata)

Maria Rosaria CARILLO Assistente

Tiziana MATICHECCHIA Assistente

Simona GERARDINI Assistente

Maria Lucia ROSSI Operatore

Nerina AMOROSO Operatore

Maria Antonietta SCIPIONI Operatore

Emanuela NEGRO Operatore

Sonia LOMBARDO Operatore

Cesare PETRICCA Operatore

Salvatore PITTA’ Addetto

Fabrizio PIA Addetto

Michela VALENTINI Addetto

Raffaele VALENTINO Addetto

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INTRODUZIONE

all’udienza del giudizio di parifica del rendiconto della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2020

Presidente della Sezione, Roberto Benedetti

Con il giudizio di parifica sul rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2020 si conclude un ciclo di attività di controllo dedicato alla Regione, caratterizzato sia da verifiche richieste da specifiche disposizioni normative, sia da approfondimenti ritenuti opportuni su particolari aspetti inseriti nel programma annuale dei controlli della Sezione.

Fra le attività di maggior rilievo vanno ricordati (tutte le deliberazioni della Sezione regionale di controllo per il Lazio sono pubblicate sul sito istituzionale):

• i controlli sulla regolarità dei rendiconti dei gruppi consiliari, previsti da dell’articolo 1, commi 10 e seguenti, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, il decreto- legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 e in particolare, l’articolo 1, commi 9 e seguenti, e l’articolo 2, comma 1, lettere g) e h); (deliberazione istruttoria n. 21 del 17 marzo 2021 e deliberazioni dal n. 27 al n. 30 del 29 marzo 2021 e dal n. 34 al n. 41 del 26 aprile 2021 sui singoli gruppi esaminati)

• una verifica delle coperture finanziarie previste nelle leggi di spesa approvate dalla Regione Lazio nell’esercizio finanziario 2020, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, (deliberazione n. 69/2021/RQ del 22 luglio 2021);

• l’attività istruttoria svolta sulle società controllate dalla Regione Lazio ai sensi del d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175, e s.m.i. (deliberazione n. 15/2021/VSG del 23 febbraio 2021);

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• l’attività istruttoria relativa a “La gestione dei servizi informatici nel sistema sanitario della Regione Lazio negli anni 2018-2019” (deliberazione n. 70/2021/GEST del 27 luglio 2021).

Quest’ultima deliberazione costituisce una sorta di premessa per un’attività di controllo più specifica attivata sui singoli enti sanitari del Lazio, recentemente iniziata con le prime richieste istruttorie e che ci proponiamo potrà riguardare tutte le strutture sanitarie pubbliche operanti nella Regione.

Si è trattato di un’attività di controllo intensa, che si è potuta svolgere – pur in un contesto storico inatteso - ricorrendo alle forme di lavoro agile e del miglior utilizzo delle apparecchiature informatiche oggi a disposizione della Corte, cosicché l’emergenza epidemiologica non ci ha creato particolari problemi e quei limitati disagi, pur verificatesi, sono stati sopperiti dalla buona volontà dimostrata da ciascuno da noi, di adattarsi ad una situazione tutta particolare. Ringrazio pertanto colleghi e collaboratori per l’impegno profuso costantemente pur in condizioni non usuali.

Ripercorrendo l’anno 2020 è impossibile non fare un accenno all’emergenza epidemiologica che ha sconvolto la nostra vita quotidiana, allontanandoci da quella quotidianità che all’epoca ci sembrava anche noiosa e di cui oggi avvertiamo intensamente la nostalgia.

Di fronte all’inattesa emergenza epidemiologica, la Regione Lazio ha saputo dare una risposta forte, precisa ed efficace, dimostrando una spiccata resilienza un tempo non facile da immaginare, considerate le condizioni di partenza del sistema sanitario regionale negli anni passati tra commissariamento e piano di rientro.

Desidero qui ricordare, in proposito, anche il contributo che è stato dato dalla Corte dei conti, in collaborazione con la Sanità militare, organizzando prima una campagna vaccinale contro l’influenza, poi ripetuti test sierologi e tamponi ed infine

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un hub aziendale (all’epoca novità assoluta) per la vaccinazione anti Covid non appena ci sono state messe a disposizione le dosi necessarie.

Proseguendo sulla strada della tutela del benessere aziendale, la Corte si predispone oggi per la realizzazione di un progetto ancor più ambizioso in ambito sanitario, che speriamo possa trovare nelle altre istituzioni la giusta attenzione.

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Relazione d’udienza Ref. Giuseppe Lucarini

L’esame dello schema di rendiconto 2020, tempestivamente approvato dalla Regione, espone un “risultato contabile di amministrazione” di circa 1 miliardo di euro, registrando, per il terzo esercizio consecutivo, un “avanzo” di amministrazione, espressione di un progressivo consolidamento del percorso di graduale risanamento del bilancio regionale.

Il “quadro generale riassuntivo”, allegato allo schema di rendiconto, espone accertamenti pari a 30,198 mld di euro ed impegni pari a 29,776 mld a fronte di incassi per 22,357 mld e pagamenti per 21,350 mld. Circa il 70% delle entrate e spese regionali complessive attiene al settore sanitario, per come sarà a breve meglio precisato dalla Collega Laura D’Ambrosio nella relazione sulla spesa sanitaria.

La gestione di competenza 2020 registra un avanzo di ca 422 milioni di euro.

La gestione dei residui presenta, invece, un saldo negativo di 47,90 milioni per effetto di una massiccia cancellazione di residui attivi, effettuata in sede di riaccertamento ordinario, pari a ca 313 mln di euro relativi a crediti ritenuti

“assolutamente inesigibili o insussistenti”.

All’esito della richiamata attività di riaccertamento, lo stock complessivo di residui attivi al 31.12.2020 risulta pari a circa 3,79 miliardi euro; la consistenza dei residui passivi è invece pari a ca 4,48 miliardi di euro ed entrambi i saldi mostrano un andamento tendenzialmente stabile nel periodo 2015 - 2020.

La Regione dimostra una crescente efficienza nella capacità di pagamento dei propri debiti, come evidenziato dai pertinenti indicatori di tempestività, in continuo miglioramento nel periodo 2015 – 2020, sia per il settore sanitario che, soprattutto, per quello ordinario.

La gestione di cassa mostra una consistenza al 31.12.2020 pari a circa 2,4 miliardi di euro, di cui 2 miliardi relativi alla gestione sanitaria e 400 milioni alla

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gestione ordinaria. Si consolida, pertanto, una crescente consistenza della liquidità regionale rispetto a quella dei precedenti esercizi.

Alla chiusura del 2020, la consistenza della cassa pignorata è pari a ca 125 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto al dato registrato al 31.12 del precedente esercizio, pari a circa 129 milioni di euro.

In proposito, è opportuno evidenziare che, dall’ottobre 2020, la Regione ha adottato misure organizzative idonee a prevenire la formazione di nuovi pignoramenti, attraverso una razionale gestione dei titoli esecutivi e il riconoscimento mensile dei DBF derivanti da sentenze esecutive attraverso il meccanismo del silenzio - assenso che si forma sulla proposta di riconoscimento effettuata dalla Giunta regionale, per come oggi consentito dall’art. 73, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011.

Sotto tale profilo la Regione si è quindi conformata alle indicazioni rese da questa Sezione in occasione del precedente giudizio di parifica, in cui era stata rilevata una eccessiva consistenza della cassa pignorata.

Residuano, tuttavia, alcune criticità nella gestione dei pignoramenti pregressi, specie per quelli maggiormente risalenti nel tempo.

E’ opportuno evidenziare, tuttavia, che la gestione 2020 risulta influenzata dai provvedimenti connessi all’emergenza sanitaria che hanno inciso sulla cassa in termini di maggiori entrate straordinarie e minori spese il cui pagamento è stato rinviato ad un successivo esercizio finanziario.

Conseguentemente, anche il risultato di amministrazione 2020, essendo composto, tra l’altro, dal saldo di cassa al 31.12, risulta influenzato dalle richiamate misure emergenziali.

Come già evidenziato in sede di parifica del rendiconto 2019, tra le principali caratteristiche del bilancio regionale, deve farsi riferimento al debito finanziario che registra una consistenza al 31.12.2020 pari a ca 22,706 mld di euro, peraltro in tendenziale aumento nel quadriennio 2017 – 2020.

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Una parte dello stock di debito finanziario, pari a ca 9,3 mld di euro, attiene alle anticipazioni di liquidità previste dal D.L. n. 35/2013, incassate dalla Regione per il pagamento dei debiti scaduti al 31.12.2012.

E’ importante evidenziare, in proposito, che il rimborso della quota capitale del debito da anticipazioni è sospeso, per il periodo 2017 – 2022, per tre delle quattro Regioni che sono state colpite dal sisma del 2016 (D.L. n. 189/2016).

Ad una elevata consistenza del debito finanziario corrisponde una altrettanto elevata spesa per interessi passivi che, nell’esercizio 2020, è stata pari a circa 648 mln di euro, in aumento di oltre 11 mln rispetto all’omologo saldo registrato nel 2019.

In proposito, già in sede di parifica del rendiconto 2019, questa Sezione ha richiamato l’attenzione dell’Amministrazione regionale sull’elevata consistenza del debito finanziario complessivo e sui conseguenti oneri di rimborso, richiedendo un’efficace gestione attiva dello stesso finalizzata alla riduzione della spesa per interessi, approfittando delle favorevoli condizioni offerte dal mercato monetario.

Nell’aprile 2021 la Regione ha effettuato, in tal senso, un’operazione di parziale ristrutturazione del proprio debito, mediante conversione di un mutuo precedentemente contratto, con un nuovo mutuo a tasso di interesse più basso e conseguente risparmio di spesa corrente.

Le richiamate attività di ristrutturazione dovrebbero invero continuare per produrre ulteriore risparmio di spesa corrente, necessario per il consolidamento degli equilibri di bilancio nel medio e lungo termine.

L’attività istruttoria ha tuttavia evidenziato, in proposito, le difficoltà pratiche che la Regione incontra per il compimento di ulteriori operazioni di conversione e ristrutturazione del proprio debito, non dipendenti dall’Amministrazione regionale che, anzi, dimostra da tempo un’adeguata attenzione per la riduzione delle passività finanziarie complessive, con risultati peraltro incoraggianti.

Ad oggi sembra possibile solo un’ulteriore operazione di conversione di mutui passivi, di importo pari a 1,5 mld di euro, realizzabile nel primo trimestre del 2022.

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La rilevante consistenza del debito finanziario si intreccia con il problema del ripristino, a partire dall’esercizio 2023, del pagamento della quota capitale delle anticipazioni di liquidità, come visto sospeso negli esercizi 2017 – 2022.

In proposito, già in sede di parifica del rendiconto 2019, questa Sezione aveva richiamato l’attenzione dell’Amministrazione regionale sul problema della copertura finanziaria di tale maggiore spesa, pari a 352,4 mln di euro nel 2023, raccomandando di provvedere tempestivamente al reperimento delle necessarie risorse mediante opportune attività di riduzione della spesa corrente e concorrente incremento della capacità di riscossione, critica specie per i residui extratributari, per evitare il riproporsi degli squilibri di cassa che hanno caratterizzato la gestione finanziaria regionale prima della sospensione del rimborso della menzionata quota capitale del debito da anticipazioni.

Pertanto, facendo seguito a quanto già evidenziato nel precedente giudizio di parifica, l’istruttoria sullo schema di rendiconto 2020 si è soffermata sulla copertura finanziaria di tale spesa futura e, quindi, sull’equilibrio pluriennale di bilancio, anche alla luce della nuova normativa in materia di capacità assunzionali che, dall’esercizio 2020 ed in riferimento ad un orizzonte temporale quinquennale, condiziona la possibilità di incrementare la spesa del personale, tra l’altro, al “rispetto pluriennale”

dell’equilibrio di bilancio.

Quanto alle maggiori entrate extratributarie, nel 2020 non sono stati riscontrati miglioramenti nella riscossione dei residui, verosimilmente per gli effetti economici della pandemia.

Inoltre, l’istruttoria svolta in materia di “spesa del personale” ha evidenziato talune criticità in sede di prima applicazione della nuova disciplina sulle capacità assunzionali, anche in riferimento alle modalità di calcolo dei risparmi da turn over.

Sul punto, il recente arresto della Corte Costituzionale (sentenza n. 173 del 23 luglio 2021) ha fornito utili indicazioni interpretative che verranno integrate con il presente giudizio di parifica in modo da offrire all’apparato regionale un quadro normativo quanto più chiaro possibile sulle capacità assunzionali effettivamente

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disponibili per i prossimi esercizi e, comunque, sino all’obiettivo superamento del problema relativo alla copertura finanziaria della spesa per il rimborso della quota capitale delle anticipazioni di liquidità, di cui si è innanzi riferito.

In un contesto di necessario contenimento della spesa corrente, si sottolinea la concorrente necessità di incrementare la spesa per investimenti, come invero avvenuto nel corso dell’esercizio 2020 in cui detta spesa è stata superiore a 520 mln di euro e che, con i fondi del PNRR, può conoscere un ulteriore e significativo incremento, idoneo a promuovere una crescita dei livelli occupazionali e del gettito regionale, diretto e derivato, necessario per il completamento dell’annoso percorso di risanamento del bilancio regionale.

In disparte le future prospettive del bilancio, tornando ai saldi finanziari che compongono il risultato di amministrazione 2020, l’istruttoria è stata condotta attraverso un esame dei rapporti finanziari reciproci tra Regione e altri soggetti, rappresentati dalle Amministrazioni provinciali e dalle società a controllo regionale.

Un ulteriore esame è stato condotto, a campione, sui rapporti finanziari reciproci intercorrenti tra la Regione e altre Amministrazioni pubbliche, per la verifica della corretta quantificazione del FCDE.

La descritta attività ha fatto emergere alcune criticità nelle riconciliazioni contabili tra la Regione e altri soggetti, con disallineamenti che forniscono informazioni rilevanti per la corretta valorizzazione dei residui attivi, del FCDE e del Fondo Passività Potenziali (FPP), per come appostati nello schema di rendiconto 2020.

I più rilevanti disallineamenti sono emersi nei rapporti con la società controllata

“Lazio Innova S.p.a.” e con la Città Metropolitana di Roma Capitale, per la soluzione dei quali l’Amministrazione regionale si è opportunamente attivata conseguendo, sin qui, alcuni risultati di parziale riconciliazione.

Nel complesso, è emerso un inadeguato dimensionamento della parte accantonata del RDA, con particolare riferimento al FCDE ed al FPP, per come peraltro riconosciuto dalla stessa Amministrazione regionale in sede di

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controdeduzioni. E’ inoltre emersa l’insussistenza di residui attivi per 15 mln di euro, peraltro cancellati dalla Regione a seguito dell’adunanza pubblica di pre – parifica, senza attendere la chiusura dell’esercizio 2021 per la connessa attività di riaccertamento.

Si osserva, in proposito, che l’accantonamento al FCDE assume una accresciuta importanza dall’esercizio 2020, perché il suo saldo concorre a determinare la capacità assunzionale prevista dall’art. 33, del D.L. n. 34/2019 ed il suo sottodimensionamento provoca una impropria amplificazione della richiamata capacità assunzionale, concorrendo, in tal modo, a produrre squilibri di bilancio.

Da ultimo, l’analisi del fondo rischi contenzioso si è basata su una complessa attività di mappatura effettuata dall’Avvocatura regionale, tuttavia priva di una base conoscitiva sufficientemente certa per consentire a questa Sezione le opportune valutazioni sulla congruità dell’accantonamento appostato nello schema di rendiconto 2020.

Si registra, in ogni caso, un crescente dimensionamento del fondo rischi contenzioso nell’ultimo triennio e questa tendenza, unitamente al crescente dettaglio della mappatura del contenzioso, rappresenta un aspetto positivo da incoraggiare, attesa l’elevata consistenza finanziaria del contenzioso passivo pendente ed il conseguente rilievo della gestione dei connessi rischi finanziari mediante congrui accantonamenti.

Infine, alcune criticità sono emerse nella gestione del personale eccedentario della società a controllo regionale “Lazio Ambiente” S.p.a., derivanti da norme regionali che hanno spiegato i propri effetti nell’esercizio 2020 e che l’Amministrazione regionale ha provveduto ad abrogare nell’agosto 2021.

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Relazione d’udienza

La spesa dei Fondi europei e la Gestione sanitaria Cons. Laura D’Ambrosio

LA SPESA DEI FONDI EUROPEI

La capacità di spesa dei fondi comunitari da parte della regione Lazio è buona per quanto riguarda il FSE (in parte anche grazie alla riprogrammazione regionale dovuta all’emergenza sanitaria) e più critica con riferimento al FESR che mostra ancora livelli di impegno e pagamento piuttosto ridotti. Lo stato di avanzamento è pari al 65,39% per quanto attiene alla spesa impegnata e 40,23% per i pagamenti effettuati (Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze- Monitoraggio politiche di coesione, Programmazione 2014-2020, situazione al 31 dicembre 2020).

Significativo che la riprogrammazione emergenziale per il FESR abbia diminuito drasticamente i fondi destinati alla digitalizzazione (asse 2 importi ridotti al 64% rispetto a quelli originariamente assegnati).

I controlli posti in essere risultano adeguati alla disciplina europea sia come organizzazione sia da un punto di vista numerico.

Non sono state rilevate frodi nel periodo di programmazione 2014-2020, mentre è presente un solo caso di frode, a valere sul periodo di programmazione 2007-2013 ma di importo piuttosto rilevante, oggetto di de-certificazione e la cui possibilità di recupero appare minima stante la situazione dei soggetti creditori.

LA GESTIONE SANITARIA

Il 2020 è stato l’anno dell’emergenza sanitaria per l’Italia e, per la regione Lazio, anche l’anno di uscita dal commissariamento (avvenuto il 26 giugno 2020). Perciò, la relazione allegata al giudizio di parifica con riguardo alla sanità ha trattato 1) la gestione dei fondi emergenziali, 2) le prime azioni di esecuzione del Piano di rientro, 3) l’analisi della gestione sanitaria nel suo complesso.

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1) La gestione dei fondi emergenziali

La valutazione della gestione dei fondi emergenziali risulta complessivamente positiva, seppur con alcune notazioni critiche.

Le risorse a disposizione della regione Lazio per l’emergenza COVID19 sono state pari a 707 milioni di euro. Di questi 343 milioni sono stati erogati attraverso i diversi decreti emergenziali, mentre 346 milioni sono risorse regionali in parte dovute a riprogrammazione di fondi europei in parte dovuti ad “anticipazioni” a valere sui fondi del Commissario per l’emergenza e che dovranno perciò essere rimborsati (circa 145 milioni di euro rendicontati).

La Regione ha anche ricevuto 3 milioni e 700.000 euro di donazioni da soggetti privati.

Per quanto riguarda l’effettiva spesa (cioè i pagamenti, visto che le risorse risultano impegnate, come accade nel settore sanitario, al 100%) la percentuale al 31.12.2020 è di poco superiore al 50%. Tuttavia, poiché l’emergenza è proseguita nel 2021 i pagamenti raggiungono la percentuale dell’85% (dato riferito a giugno 2021).

Il Programma Operativo per la gestione dell’emergenza è stato trasmesso al MEF e Min. Salute a giugno 2020, ma, a seguito di osservazioni nel parere rilasciato il 29 aprile 2021, è stato necessario procedere ad aggiornamenti e la versione finale del PO è ancora in corso di approvazione da parte della Regione alla data dell’udienza. In generale, i ministeri vigilanti hanno chiesto di evidenziare i ricavi e costi Covid in termini incrementali rispetto a quanto previsto sulla base della situazione pre Covid.

Le principali azioni messe in campo dalla regione hanno riguardato l’organizzazione dell’esecuzione dei tamponi e del successivo tracciamento dei contatti, il ricovero di soggetti positivi che non necessitano di cure (residenze/alberghi covid), il potenziamento dell’assistenza domiciliare per persone già in assistenza domiciliare o malati covid presso il proprio domicilio, e la ristrutturazione dell’assistenza ospedaliera con l’individuazione di ospedali dedicati alla cura di malati covid 19 (nonché con specifici percorsi assistenziali in tutti i

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presidi). Infine, più di recente, è stato attivato un servizio di recupero delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni sospese durante il periodo emergenziale.

Una parte consistente di risorse emergenziali è stata finalizzata all’assunzione di personale o all’erogazione di trattamenti straordinari al personale in servizio.

Le nuove assunzioni hanno riguardato 5.979 unità (dato al 4 marzo 2021). Una parte di tale personale è stato assunto con forme di contratto flessibile o a tempo determinato.

Per quanto riguarda la ristrutturazione dei servizi ospedalieri la regione ha organizzato 282 posti letto aggiuntivi di Terapia Intensiva e 412 posti letto aggiuntivi di terapia semi intensiva. Inoltre, sono state previste Aree e percorsi dedicati all’emergenza, l’implementazione dei mezzi dedicati o dedicabili ai trasferimenti secondari tra strutture Covid-19, alle dimissioni protette e ai trasporti intra-ospedalieri no-Covid-19.

Per quanto attiene ai rapporti con privati accreditati la Regione aveva preventivato nel 2020 la spesa di euro 2.780.947.751,20. A tale spesa vanno sottratti i costi per prestazioni non erogate e aggiunti i costi per prestazioni Covid.

Considerati i costi sostenuti per l’acquisto delle prestazioni ordinarie rese nel 2020 (2.404.982.262,39), congiuntamente ai costi sostenuti per la gestione dell’emergenza COVID-19 (euro 144.229.070,32), agli ulteriori costi sostenuti per l’applicazione delle disposizioni di cui alla DGR n. 614/2020 (euro 17.598.007,02) e al contributo una tantum assegnato a ristoro dei maggiori costi fissi sostenuti dalle strutture private accreditate (euro 84.600.938,87), è stato registrato un complessivo

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risparmio di euro 129.537.472,60 rispetto alla spesa preventivata per l’acquisto di prestazioni da privato nel 2020.

2) L’attuazione del Piano Operativo

Come ricordato la regione Lazio è uscita dal Commissariamento nel giugno 2020. La contestuale presenza dell’emergenza sanitaria, come era prevedibile, non ha facilitato l’attuazione del Piano Operativo che ha scontato diversi ritardi che potranno essere recuperati una volta normalizzata la situazione.

Si segnala che il Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza hanno sollecitato la modifica della Legge regionale n. 7/2018 al fine di reintrodurre, per le autorizzazioni alle realizzazioni, la verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno per le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, come previsto dall’art. 8-ter del decreto legislativo n. 502/1992. La modifica di legge non è ancora stata apportata. Si tratta di un adempimento della regione che non necessariamente sconta l’impatto della pandemia e che dunque dovrebbe essere calendarizzato.

L’investimento infrastrutturale nel Lazio, da operarsi in attuazione del piano, si attesta a 803 milioni già attivati e 1.715.759.159,38 da attivare. Indubbiamente, in questo settore anche le risorse del PNRR potranno essere di rilievo, visto l’ingente quota di investimenti sanitari ancora da realizzare.

3) La Gestione sanitaria

Nel 2020 le entrate sanitarie di competenza della Regione Lazio ammontano a 12,278 miliardi di euro in termini di accertamento, con un grado di incidenza sull’entrate complessive pari al 68,38%, mentre gli incassi sanitari complessivi, sono risultati pari a 13,188 miliardi di euro e rappresentano il 72,03% degli incassi regionali complessivi.

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La spesa sanitaria ammonta a 12,777 miliardi di euro in termini di impegno, arrivando a rappresentare il 72,06% degli impegni totali del Bilancio regionale, mentre i pagamenti sanitari di competenza sono pari a 12,795 miliardi di euro, con un grado di incidenza del 73,46% sul totale complessivo dei pagamenti regionali. Le spese correnti del titolo I hanno un’incidenza preponderante rispetto alla spesa complessivamente impegnata e pagata.

Il valore iscritto in entrata tra le partite di giro del perimetro sanitario risulta pari a 2.447 milioni di euro, mentre in uscita il valore impegnato risulta pari a 2.347 milioni. Sul punto è stata condotta specifica istruttoria poiché tale notevole ammontare è presente nel “perimetro sanitario” ma non nella missione 13, che quindi risulterebbe sotto dimensionata di circa il 10%.

In sede di adunanza per il contraddittorio lo scorso 13 settembre, la Regione ha chiarito che il perimetro sanitario ha contenuto solo informativo ma, contabilmente, le risorse disponibili e le spese erogate sono quelle indicate nella “missione 13”.

Occorre, tuttavia, rilevare che questa significativa differenza tra “perimetro sanitario” e “missione 13” non sembra conforme al principio di trasparenza e a quanto indicato dall’art. 20 del decreto 118/2011 ove si prevede: “Nell'ambito del bilancio regionale le regioni garantiscono un'esatta perimetrazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale, al fine di consentire la confrontabilità immediata fra le entrate e le spese sanitarie iscritte nel bilancio regionale e le risorse indicate negli atti di determinazione del fabbisogno sanitario regionale standard e di individuazione delle correlate fonti di finanziamento, nonchè un'agevole verifica delle ulteriori risorse rese disponibili dalle regioni per il finanziamento del medesimo servizio sanitario regionale per l'esercizio in corso.” La perimetrazione, ai sensi di legge, comprende anche le partite di giro. Ciò indica che potrebbero essere disponibili per la sanità più risorse di quelle contabilmente ricondotte alla Missione 13.

Ne consegue che per garantire piena confrontabilità dei dati e la dovuta trasparenza di entrata e di spesa andrebbe definito in modo contabilmente evidente se le partite di giro rientrano o meno nelle risorse disponibili per la spesa sanitaria o

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se costituiscono esclusivamente un conto di transito (nel qual caso, però, la loro inclusione nel perimetro sanitario non appare del tutto chiara). Il punto sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nelle prossime attività istruttorie. Si segnala la necessità che l’Amministrazione conduca una verifica sulla correttezza dell’attuale impostazione contabile.

Come si evince dai dati riportati, il programma di spesa che incide maggiormente sulla missione 13 è quello dedicato al finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA che assorbe, in fase programmatoria, ben il 92,94%

delle risorse.

Il programma che riguarda il ripiano dei disavanzi pregressi assorbe il 5,58%, in incremento percentuale rispetto al dato dell’anno precedente.

Le somme definitivamente stanziate sul programma 5, relativo agli investimenti sanitari, in fase gestionale risultano impegnate in misura modesta rispetto agli stanziamenti definitivi (144,46 mln su 685,63). Ancora più esigui risultano i pagamenti effettuati confrontati con gli impegni.

Nella missione 13 dell’anno 2020 è stato inserito il programma di spesa 08

“Politica unitaria regionale per la tutela della salute” in cui risulta stanziato l’importo di euro 108.970.868,70 milioni, relativo ai fondi derivanti dalla programmazione del POR FESR, cui si è fatto cenno nei paragrafi precedenti e impegnati per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Programmi di spesa

Previsioni definitive di competenza

Impegni Pagamenti in c/competenza

Economie di competenza

Residui passivi da gestione competenza 01 SSRfinanziamento ordinario

corrente per la garanzia dei LEA 12.176.956.540,83 11.991.171.160,63 10.933.537.580,27 185.785.380,20 1.057.633.580,36

04 SSR ripiano di disavanzi sanitari

relativi ad esercizi pregressi 596.213.561,45 448.156.931,08 403.156.931,08 148.056.630,37 45.000.000,00

05 SSR - investimenti sanitari 685.632.910,92 144.461.816,24 3.195.046,61 541.171.094,68 141.266.769,63

07 ulteriori spese in materia sanitaria 78.679.417,61 68.761.443,54 30.955.315,91 9.917.974,07 37.806.127,63

08 Politica unitaria regionale per la

tutela della salute 108.970.868,70 108.970.868,70 0,00 0,00 108.970.868,70

Totale missione 13 13.646.453.299,51 12.761.522.220,19 11.370.844.873,87 884.931.079,32 1.390.677.346,32 MISSIONE 13

Rendiconto 2020

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Essendo la regione Lazio in piano di rientro le aliquote delle imposte sono state aumentate a fini di ripiano del disavanzo. Tuttavia, la quota di disavanzo annuale da coprire è pari a 91,091 milioni di euro.

Il risultato di esercizio è stato complessivamente rideterminato in euro -3,8 mln prima della fiscalità aggiuntiva. Considerando anche il valore della fiscalità aggiuntiva vincolata alla copertura dei disavanzi sanitari e pari ad euro 91,091 mln (fiscalità 2021 a copertura del risultato di esercizio 2020), il risultato di esercizio al pre-consuntivo è stato rideterminato in euro +87,3 mln circa

Poiché il gettito della fiscalità aggiuntiva è maggiore, una parte dello stesso (cd extragettito) viene svincolato e può essere destinato, ai sensi del d.l. 120/2013, ad altre finalità. Per l’anno 2020 l’extragettito, pari a euro 640.762.000,00, è stato destinato per euro 350.157.135,92 a spese inerenti al Trasporto Pubblico Locale, per euro 236.825.621,41 per il pagamento dei mutui sanità non riferibili a d.l. 35/2013 - d.l. 66/2014, ed infine, per euro 53.779.242,67 per oneri dell’assistenza sociosanitaria.

Tuttavia, la quota destinata al ripiano dei mutui non riferibili al d.l. 35/2013 non appare coerente con la disposizione di legge che espressamente si riferisce alla spesa dell’extragettito per finalità di servizi pubblici e per ripagare le anticipazioni di cui al d.l. 35/2013. E’ noto che attualmente almeno il rimborso della quota capitaria delle anticipazioni di liquidità ex decreto 35 è sospeso; ciò non di meno la prassi di impegnare le risorse dell’extragettito su mutui sanitari diversi da quelli di cui al decreto 35 è piuttosto risalente ed è stata osservata anche nelle precedenti relazioni di parifica. Occorre ricordare che in presenza di una notevole quota di extragettito sarebbe possibile per la regione abbassare le aliquote tributarie, oppure le somme eccedenti andrebbero impiegate nei servizi pubblici. La diversa allocazione di queste risorse comporta che potrebbero essere state sottratte risorse destinate direttamente alla popolazione, al fine, invece, di coprire indebitamento pregresso (per quanto generato da servizi sanitari erogati nel passato). Si ritiene che il mancato rispetto del vincolo di destinazione definito per legge comporti la non parifica della quota di extragettito destinata al pagamento di mutui non riferibili al d.l 35 (pari a euro

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236.825.621,41). La non parifica, tuttavia, non comporta un obbligo di recupero della spesa già effettuata, ma la necessità per l’Amministrazione di intervenire sul bilancio per ripristinare il vincolo di destinazione.

Con riferimento alla valutazione dei LEA il 13 luglio 2021, il Tavolo di verifica ha attribuito alla Regione Lazio un punteggio per l’anno 2019 pari a 203 punti (soglia minima di riferimento tra 140 e 160).

In conclusione, si osserva che la gestione sanitaria è ancora gravata di un notevole indebitamento, dovuto al sommarsi di disavanzi pregressi da ripianare, e questo comporta certamente una certa rigidità del bilancio.

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Relazione d’udienza

Il Funzionamento dei controlli interni della Regione Lazio nell’esercizio 2019

Cons. Mauro Nori

Il sistema dei controlli interni della regione Lazio, così come rappresentato dalla Relazione del Presidente della Regione per l’esercizio 2019, presenta in linea generale una modellizzazione coerente con le linee guida formulate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti.

L’indagine sul funzionamento del sistema dei controlli interni, effettuato in contraddittorio con gli uffici amministrativi della regione, presenta il seguente quadro complessivo.

Dall’esame dei risultati del controllo di regolarità amministrativa contabile condotto dagli uffici amministrativi della regione emerge un quadro normativo e regolamentare ben strutturato ed un funzionamento dei controlli preventivi di regolarità contabile puntuale ed adeguato, come mostrano i risultati dei controlli effettuati sugli atti degli uffici.

STRUTTURE Numero

Atti Prodotti

Numero Atti Restituiti

% Restituiti

SEGRETARIATO GENERALE 25 10 40,0

AG. REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE 109 46 42,2

AUDIT FESR FSE E CONTROLLO INTERNO 6 2 33,3

CENTRALE ACQUISTI 409 101 24,7

AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO 112 26 23,2

LAVORI PUBBLICI STAZ. UNICA APP RIS IDRICHE E

DIFESA DEL SUOLO 435 101 23,2

INFRASTRUTTURE E MOBLITA’ 332 72 21,7

Al riguardo, l’esistenza di una elevata difettosità in sede di redazione degli atti che per alcuni uffici arriva al 40% del complesso, merita comunque una rinnovata

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attenzione tenuto conto che la correzione della difettosità - ancorché in via preventiva - genera dei “ricicli” amministrativi che comportano variazioni incrementali dei costi.

Sotto il profilo strategico, i controlli utilizzati per valutare l’impatto delle politiche regionali attuate appaiono anche in questo caso ben inquadrati nell’analisi delle criticità e nella scelta degli strumenti.

Al riguardo, infatti, si può esprimere una valutazione positiva sull’intenzione manifestata dall’amministrazione regionale, di ampliare la misurazione delle performance interne, con meccanismi di misurazione della soddisfazione del cittadino e più in generale degli Enti e delle rappresentanze associative.

L’adozione di un compiuto sistema di customer satisfaction, nella valutazione dell’impatto delle politiche regionali però, non può limitarsi ad indagini a campione sulla misurazione della soddisfazione di specifiche attività, ma dovrebbe dar luogo, più in generale, ad un’organizzazione complessiva orientata al servizio, attraverso il ricorso ad una diffusa misurazione del grado soddisfazione degli utenti interni ed esterni siano essi cittadini o Enti e rappresentanze associative.

Sul funzionamento del sistema di controllo di gestione necessario per misurare l’efficienza e l’efficacia delle risorse utilizzate per la realizzazione delle politiche regionali ed attivare conseguentemente il sistema premiante per il personale della Regione, si prende positivamente atto dei risultati conseguiti - su tutti si segnala la performance dei dirigenti regionali per il 91% dei quali è stato erogato il 95% dei premi, dando conto di percentuali di realizzazione degli obiettivi degli uffici al più alto standard.

Per contro si condivide la considerazione espressa dagli stessi uffici regionali che il sistema di controllo di gestione per obiettivi, basati su attività quantitativamente definite apriori -Programma annuale direzionale PAD – non è pienamente rispondente a comprendere la totalità dell’azione amministrativa regionale, ancorché quando si abbandonano criteri quantitativi per criteri o obiettivi

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qualitativi, la misurabilità dell’azione amministrativa perde importanti elementi di oggettività.

Pertanto, nel prendere atto dei risultati conseguiti, si segnala la necessità di una compiuta realizzazione di un efficace e pervasivo sistema di customer satisfaction che consentirebbe, allo stato attuale, di coniugare efficacemente l’efficienza e la misurabilità dell’azione amministrativa ed il conseguente sistema premiante del personale, con la qualità espressa nella soddisfazione del cittadino come del “cliente interno”.

Riguardo al modello di monitoraggio sulle società controllate dal sistema regionale, si rappresentano le seguenti considerazioni.

Per ciò che riguarda il controllo strategico appare ben definito il modello standard di riferimento, ancorché l’articolazione proposta non sia omogenea per tutte le società oggetto di monitoraggio in relazione alle differenti prescrizioni previste per le società in esame.

Ad ogni buon modo, ogni società esaminata trasmette entro il 31 luglio di ciascun anno una rendicontazione concernente lo stato di attuazione sugli indirizzi deliberati con i piani di attività.

Il controllo di gestione e della qualità dei servizi resi appare ben definito nella sua modellizzazione, ma non è presente alcun report sui risultati o quantomeno non sono stati evidenziati risultati strutturati sulla qualità dei servizi erogati dalle società oggetto di monitoraggio, da parte dei singoli uffici regionali deputati al controllo.

Più strutturato invece appare il controllo sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale delle società che attraverso il sistema informativo di monitoraggio sulle società controllate (SIMOC) effettua un controllo quadrimestrale degli andamenti economici.

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Al riguardo, si ritiene utile sottolineare che nell’esercizio finanziario 2019 le società partecipate, soggette a monitoraggio con il citato sistema, non presentano disavanzi contabili.

A ben vedere il controllo finanziario sulle grandezze economico-patrimoniali delle società partecipate, così come strutturate mediante il sistema SIMOC, non da conto delle poste contabili oggetto di correzione in sede di riconciliazione con il bilancio regionale, attività questa che potrebbe alterare la percezione dell’andamento finanziario delle singole partecipate.

Sotto il profilo del controllo analogo, peraltro, sono emerse le seguenti carenze e non conformità, relative alla mancata presentazione della relazione sul governo societario, da parte di alcune società sottoposte al controllo regionale - predisposta a norma dell’art. 6, commi 2 e 4, D LGS n. 175/2016 (TUSP) -, relazione che rende conto e contiene il programma di valutazione del rischio aziendale.

Sul punto:

- la SANIM Spa, ha motivato la mancata predisposizione della citata relazione per la esigua dimensione aziendale;

- la soc. Autostrade del Lazio Spa (ADL), in quanto nella Nota informativa riferita al bilancio d’esercizio 2019, sono contenute, in specifici paragrafi, le informazioni richieste seppur in modo semplificato;

- il Centro Agroalimentare di Roma (CAR) Scpa, in quanto - secondo l’interpretazione degli uffici regionali che richiamano una articolata e variegata giurisprudenza amministrativa e contabile corredata da autorevole parere di dottrina civilistica -, il CAR Spca non sembrerebbe rientrare nel perimetro delle

“società a controllo pubblico”.

Le giustificazioni addotte al mancato adempimento in questione che può avere concreti riflessi contabili sul bilancio della Regione, non sono condivisibili.

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In particolare, l’affermazione degli uffici amministrativi regionali, relativa al CAR Spa che una società controllata al 91,02 % da enti pubblici – Camera di commercio di Roma 33,02%, Regione Lazio 26,80%, Roma capitale e Città metropolitana 31,20% - non rientri nel perimetro delle “società a controllo pubblico”

appare non solo non condivisibile, ma francamente paradossale.

Pertanto, si chiede che la componente regionale della compagine sociale del CAR Spca, si faccia carico e parte diligente nei confronti degli altri soci, del rispetto delle disposizioni che regolano le società pubbliche.

Per ciò che riguarda, l’assenza di un report sul controllo sulla qualità dei servizi erogati da parte delle società partecipate a cura dei singoli uffici deputati al relativo controllo, si auspica che questa carenza sia in futuro superata, anche e soprattutto per avere un quadro più completo – non solo finanziario e contabile - delle attività e dei servizi resi attraverso le società controllate.

Una considerazione a parte la merita il controllo sulla gestione del servizio sanitario regionale (SSR), con particolare riferimento alle criticità rappresentate dai controlli sulla qualità e sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie rese dalle strutture accreditate.

Dall’esame dei numeri rappresentati dal sistema dei controlli regionali, emerge un quadro estremamente critico delle percentuali di inappropriatezza delle prestazioni sanitarie rese dalle strutture accreditate.

Totale cartelle cliniche

Cartelle cliniche monitorate

%

Numero Prestazioni Inappropriate

%

A B B/A C C/B

PRIVATE 2018 165.122 21.559 13 11.147 52

PUBBLICHE 2018 183.406 42.710 23 20.506 48

TIPOLOGIA

STRUTTURE Anno

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Al riguardo, infatti, si evidenziano risultati pari al 52 % delle prestazioni classificate come inappropriate rese dalle strutture private e analoghi risultati (48%) per quelle rese dalle strutture pubbliche.

La Sezione acclarati questi risultati anche in contraddittorio con gli uffici regionali, segnala la propria preoccupazione per una attività che riguarda tutte le tipologie di prestazione sanitaria – volume dei ricoveri, tariffe fuori standard, ect. - che sottolinea, sulla scorta dell’ultimo rapporto disponibile del 2019, un settore fuori controllo sotto il profilo della qualità e dei costi dei servizi erogati.

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CORTE DEI CONTI - CENTRO UNICO PER LA FOTORIPRODUZIONE E LA STAMPA - ROMA

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GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIO

Esercizio finanziario 2020

PROCURA REGIONALE

PRESSO LA SEZIONE GIURISDIZIONALE PER IL LAZIO

Requisitoria del Procuratore regionale Pio Silvestri

UDIENZA DEL 21 SETTEMBRE 2021

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GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIO

Esercizio finanziario 2020

PROCURA REGIONALE

PRESSO LA SEZIONE GIURISDIZIONALE PER IL LAZIO

Requisitoria del Procuratore regionale Pio Silvestri

UDIENZA DEL 21 SETTEMBRE 2021

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1

INTRODUZIONE

Autorità e gentili ospiti un cordiale buongiorno ed un ringraziamento per aver onorato con la Vostra presenza l’udienza per il giudizio di parificazione del bilancio della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2020.

Purtroppo anche questa udienza si svolge nel contesto delle limitazioni imposte dalla terribile pandemia, che penalizza da quasi due anni la vita economica e sociale del nostro Paese e del mondo intero. In Italia e nella nostra Regione i risultati assai lusinghieri raggiunti dalla campagna vaccinale stanno consentendo una graduale ripresa della “vita normale” e con essa delle attività economiche per cui non si può che auspicare una rapida uscita dal tunnel della crisi che ci consenta di cogliere appieno le opportunità, che non possiamo assolutamente sprecare, connesse all’utilizzo dei fondi del PNRR.

In questo contesto l’attività della Procura regionale, pur con i limiti imposti dalla disposizione dell’art. 21 del decreto legge n. 76 del 2020, la cui portata è stata prorogata al 2023, sarà finalizzata alla costante verifica della corretta gestione dei fondi europei per garantirne il miglior utilizzo ed evitare che si aggiungano altre opere inutili alle tante già presenti nel nostro Paese.

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ASPETTI FINANZIARI DELLA GESTIONE 2020

1. Considerazioni generali e di sintesi

Ai sensi del comma 2 dell’articolo 63 del D.lgs. n. 118/2011, il Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio 2020 è costituito dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale.

Il Conto del bilancio è il documento contabile in cui sono esposti i dati finanziari della gestione svolta nel corso del 2020, assumendo come dato di partenza le risultanze contabili approvate con il bilancio di previsione relativo al medesimo anno.

Nella gestione di competenza a fronte di previsioni definitive di entrata per euro 29.862.153.557,70 sono state accertate somme per euro 23.375.228.143,26, di cui euro 21.888.099.325,66 al netto del riaccertamento ex articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 (per crediti non esigibili nell’anno 2020 euro 1.308.550.026,59; per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti euro 178.578.791,01).

Il grado di realizzazione annuale delle entrate risulta pari al 73,30% e la capacità di riscossione, a fronte di incassi di euro 19.958.289.218,91, è stata del 91,18%.

A fronte di previsioni definitive di spesa per euro 38.171.709.443,91 sono state impegnate somme per euro 23.542.831.344,90, di cui euro 21.663.623.754,42 al netto del riaccertamento ex articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 (per debiti non esigibili nell’anno 2020 euro 1.622.447.754,35; per debiti insussistenti euro 256.759.836,13).

La capacità di realizzazione della spesa è stata pari al 56,75% degli stanziamenti definitivi, mentre la percentuale dei pagamenti (euro 18.896.883.037,53) sugli impegni è dell’87,23%1.

1 Per l’esercizio 2020 la Sezione non ha effettuato a causa dell’emergenza coronavirus l’attività di campionamento su specifiche poste di spesa del bilancio regionale, attività diventata parte integrante del processo di controllo ai fini della parificazione del Progetto di Rendiconto regionale. Si tratta di una sperimentazione portata avanti dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti fin dall’esercizio 2014 in ordine alle verifiche di affidabilità dei dati contabili con metodo campionario. Le verifiche in oggetto sono dirette ad accertare la regolarità dei procedimenti di spesa sottostanti alle risultanze di rendiconto e finalizzate alla dichiarazione di affidabilità dei dati contabili esposti nel conto del bilancio con riferimento ai pagamenti (sia sulla competenza che sui residui).

Analogamente a quanto effettuato dalle Sezioni Riunite per il bilancio dello Stato, la spesa ritenuta “area di interesse” viene sottoposta a campionamento attraverso modelli statistici consolidati in ambito europeo, in grado,

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Nella Relazione al progetto di legge sul rendiconto 2020 della Regione Lazio il Collegio dei revisori dà notizia di aver verificato sia la regolarità delle procedure per la contabilizzazione delle entrate e delle spese che la corrispondenza tra i dati riportati nel conto del bilancio con quelli risultanti dalle scritture contabili, utilizzando “… ove consentito e da remoto, motivate tecniche di campionamento, basate su campioni statistici. In particolare, per il campionamento relativo ai mandati di spesa ed il successivo controllo sulle fasi autorizzative e contabili connesse, ha utilizzato il campionamento casuale basato su estrazione sull'universo delle operazioni di spesa eseguite durante l'esercizio…”. La Procura rileva che non risultano esplicitati i criteri di campionamento utilizzati, la cui corretta determinazione incide direttamente sull’esito delle verifiche sopraindicate.

Con riferimento alla gestione dei residui, a fronte di residui attivi iniziali al 1/1/2020 per euro 4.391.647.549,92 nel corso della gestione 2020 sono stati riscossi euro 2.399.010.014,62, mentre sono stati oggetto di riaccertamento con eliminazione dalle scritture contabili residui per euro 134.526.048,26. L’ammontare complessivo di residui attivi ancora conservati nel conto del bilancio al 31/12/2020 ammonta ad euro 3.787.921.593,79, di cui euro 1.858.111.487,04 rimasti da riscuotere sugli esercizi 2019 e precedenti.

A fronte di residui passivi iniziali di euro 4.171.182.423,22, risultano pagati al 31/12/2020 euro 2.452.776.666,69 e cancellati euro 8.435.086,81. L’ammontare complessivo di residui passivi ancora conservati nel conto del bilancio è pari ad euro 4.476.711.386,61, di cui euro 1.709.970.669,72 da pagare sui residui passivi degli esercizi 2019 e precedenti.

Dalla gestione di competenza sono stati prodotti residui attivi per euro 1.929.810.106,75 e residui passivi per euro 2.766.740.716,89.

Rispetto ad un fondo di cassa iniziale pari ad euro 1.394.932.837,02, si sono registrate riscossioni in conto competenza pari ad euro 19.958.289.218,91 e in conto residui per euro

quindi, di esprimere i rischi tecnici insiti nel modello di controllo e la sua percentuale di affidabilità. Il metodo campionario adottato è in linea con il sistema MUS (Monetary Unit Sampling) che la Corte dei conti europea utilizza per gli accertamenti nel contesto della dichiarazione annuale di affidabilità (Déclaration d’assurance – DAS) con particolare attenzione alla spesa avente natura discrezionale, non prendendo, invece, in considerazione quella di carattere obbligatorio o diretta ad altre amministrazioni pubbliche e la spesa sanitaria, in quanto oggetto di specifici controlli.

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2.399.010.014,62 e pagamenti in conto competenza per euro 18.896.883.037,53 e in conto residui per euro 2.452.776.666,69.

L’anticipazione di tesoreria nel 2020 è stata pari a zero, mentre sono stati registrati trasferimenti in entrata ed in uscita tra conto della gestione ordinaria e conto della gestione sanità per euro 300.000.000,00, senza oneri a carico dell’Amministrazione, rispettando, nel contempo, la tempestività dei pagamenti (94,55% dei pagamenti 2020).

La sospensione dell’obbligo di rimborso della quota capitale dell’anticipazione di liquidità, (pari a ca 350 milioni di euro/anno) disposta dall’art. 44 del d.l. n. 189/2016 per le Regioni coinvolte nel sisma del 2016, ha consentito anche per l’esercizio 2020 alla Regione Lazio di evitare l’utilizzo di anticipazioni di cassa.

Il fondo cassa alla chiusura dell’esercizio in esame risulta essere di euro 2.402.572.366,33. Come evidenziato dalla Sezione di controllo, l’ammontare della giacenza di cassa disponibile deve essere calcolata al netto della cassa pignorata presso il tesoriere regionale per debiti della Regione, che al 31.12.2020 è pari a 125.317.366,34 euro, dato contabile che denota criticità nella gestione delle procedure di pagamento dei titoli esecutivi, ricondotte dalla Regione alla mancanza di coordinamento con il Tesoriere dell’Ente ed ai ritardi procedurali, acuiti dal momento pandemico in atto, della procedura di rilascio della certificazione di avvenuta estinzione della procedura esecutiva da parte della cancelleria del Tribunale civile di Roma.

A tal proposito, la Procura evidenzia che ai sensi dell’art. 14, 1° comma, del d.l. n.

669/1996, come modificato dall'art. 147 della l. n. 388/2000 (che ha elevato l'originario termine di 60 giorni), le amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici non economici dispongono, per procedere al pagamento in via amministrativa, di un termine “lungo” pari a 120 giorni a decorrere dalla notifica del titolo esecutivo (anche se non munito di formula esecutiva, cfr. Tar Lazio, n. 10127/2012), proprio al fine di evitare l’aumento di spesa derivante dai costi connessi all’attivazione di procedure esecutive che rappresenta una ingiustificata maggiore spesa per l’Erario ed è fonte di potenziale responsabilità erariale, in quanto non connessa ad alcuna utilità per la collettività amministrata.

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