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Fase 2 Itinerario turistico e percorso urbano

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Academic year: 2022

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Fase 2

Itinerario turistico e percorso urbano

Nella seconda fase del progetto è stato proposto ai piccoli compagni d’avventura di affrontare un percor- so turistico ed una visita nel proprio quartiere, “rigorosamente” guidati da persone con disabilità.

L’esperienza vissuta ha consentito di guardare con “altri occhi” la realtà circostante e di “scontrarsi” non solo con le barriere architettoniche, ma soprattutto con le barriere culturali…le più difficili da abbattere!

Nella descrizione dei percorsi riportati in questa sezione, l’attenzione è stata focalizzata sulle condizioni di accessibilità dei luoghi visitati, così come i ragazzi hanno potuto osservare, rilevare e sottolineare.

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Alla scoperta di Villa Adriana

Informazioni storiche tratte dalla guida “Villa Adriana” di Benedetta Adembri - edizione Electa - 2003

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Adriano: un uomo ed un Imperatore dalla complessa personalità

Adriano nacque nel 76 d.C. probabilmente ad Italica, presso Siviglia (Spagna). Alla prema- tura morte del padre, egli fu accolto ed allevato dall’Imperatore Traiano, cugino paterno.

Adriano fece una rapida carriera militare, entrando nel 101-102 d.C. nello Stato Maggiore dell’Esercito; successivamente, fu nominato Tribuno della plebe, pretore ed infine Governatore di diverse province dell’Impero.

Con la morte di Traiano, avvenuta nel 117 d.C., Adriano venne eletto Imperatore. La sua salita al trono non fu senza contrasti: dovette scendere a patti con il Senato e fare conces- sioni all’Esercito affinché gli diventasse fedele.

Intorno al 100 d.C. sposò Vibia Sabina, figlia della nipote di Traiano; il matrimonio non fu molto sereno e l’Imperatore arrivò ad affermare che, se fosse stato un comune cittadino, avrebbe divorziato. Alla morte di Sabina (137 d.C.), Adriano venne persino sospettato del- l’uccisione della moglie: l’accusa mostra quanto fosse scarso il suo favore presso il popolo.

Adriano morì solo e malato a Baia (località che si trova a sud di Napoli) nel 138 d.C.

A causa del profondo astio provato dai Senatori verso di lui, Antonino Pio - figlio adottivo di Adriano - riuscì con difficoltà ad ottenere gli onori della divinizzazione per l’Imperatore defunto.

Le fonti letterarie definiscono Adriano allo stesso tempo prodigo ed avaro, tollerante ed iroso, alla mano nei confronti delle persone umili, ma anche ombroso ed incostante nelle amicizie. La versatilità della sua complessa personalità si manifesta anche nell’attività di architetto, alla quale si dedicava progettando edifici di forma insolita.

La sua attività politica fu volta essenzialmente a ristabilire la pace, allontanandosi dalle spinte espansionistiche dell’età traianea. Sotto di lui l’Impero acquistò una unitarietà, che

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andava oltre la composizione multietnica e si fondava su una floridezza economica sottoli- neata da una certa autonomia delle province. Si impegnò per migliorare le vie di comuni- cazione, aumentando il numero dei porti e delle città, incrementando così i commerci e favorendo la mobilità delle persone. Alle città, forse spinto dal fatto di essere un “provin- ciale”, dedicò particolare attenzione: costruì palestre, templi, scuole, officine e fontane per garantirne una maggiore vivibilità.

Notizie sulla Villa

Villa Adriana, situata nelle vicinanze di Tivoli (Roma), è un vastissimo complesso di edifici che l’Imperatore fece realizzare tra il 118 e il 138 d.C. per stabilirvi la propria residenza.

La scelta dell’area rispondeva ad alcuni requisiti fonda- mentali:

- Roma era facilmente raggiungibile, anche per via fluviale risalendo l’Aniene;

- la zona era provvista di numerose cave da cui estrarre materiali per la sua costruzione (travertino, pozzolana, tufo etc.);

- il passaggio dei quattro acquedotti principali che riforni- vano Roma consentiva di alimentare terme e fontane.

Villa Adriana si ritiene coprisse un’area di almeno 120 ettari; oggi ne sono visitabili circa 40. La sua estensione e la sua magnificenza non trovano termini di confronto in

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tutta l’antichità.

La riscoperta della Villa, frequentata da artisti durante il Medioevo e da umanisti quali Flavio Biondo, che per primo la identificò come residenza dell’Imperatore Adriano, avven- ne intorno alla metà del Cinquecento. Nei secoli successivi fu teatro di “scavi di rapina” ad opera delle varie famiglie nobili alternatesi nella proprietà dell’area.

Fu solo con l’Unità di Italia, grazie all’interessamento del sovrintendente Pietro Rosa, che si arrivò all’acquisizione al Demanio della maggior parte dell’area archeologica, ed ebbero così inizio ricerche sistematiche di carattere scientifico.

Osservazioni generali sulle condizioni di accessibilità

- Assenza di ausili per facilitare la visita dell’area archeologica da parte di persone con disa- bilità (ad esempio: macchinette elettriche, elettroscooter, sedie a ruote, sistemi di orienta- mento per persone con limitazioni visive)

- Mancanza di segnaletica sui possibili itinerari da percorrere e sulle caratteristiche fisiche degli stessi. I pannelli informativi, inoltre, sono collocati soltanto in prossimità dei luoghi o degli edifici di interesse. La loro conformazione, infine, li rende di difficile lettura per le diverse tipologie di visitatori (esempio: bambini, persone su sedia a ruote, persone con dif- ficoltà visive)

- Limitata presenza di punti di seduta rispetto all’estensione dell’area.

Complessivamente, il percorso della “parte bassa” si estende su un terreno pianeggiante e nella maggior parte dei punti di interesse sono state posizionate passerelle e rampe di legno. Tali soluzioni fanno sì che, in generale, il percorso si possa considerare accessibile con aiuto.

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I punti del percorso proposto 1) Il Plastico

Il grande Plastico, realizzato nel 1956 dall’Architetto Gismondi, mostra come dove- va apparire la zona ai tempi dell’Imperatore Adriano, con tutti gli edifici completi di ogni loro elemento. Nella ricostruzione figurano anche gli edifici esterni all’area archeologica, attualmente in terreni privati.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - L’ingresso principale della Sala del Plastico pre- senta alcuni gradini; seguendo il perimetro della costruzione, le persone su sedia a ruote possono entrare da un ingresso alternativo accessibile, uti- lizzato anche dalla maggior parte dei visitatori - Il corridoio intorno al Plastico è di dimensioni sufficienti per la mobilità di persone su sedia a ruote

- Il Plastico è posto ad una altezza tale che le per- sone su sedia a ruote ed i bambini ne hanno una buona visibilità

- All’esterno della Sala il terreno è in terra battuta e ghiaia

Percorso per raggiungere l’ingresso alternativo al Plastico

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2) Il Pecile

Le mura, che incontriamo entrando nel comples- so degli Scavi, sono ciò che rimane del grande Quadriportico, che racchiudeva un giardino con piscina centrale.

Secondo un’iscrizione rinvenuta nel ’700, le dimensioni del lato nord del Portico (quello anco- ra visibile, poiché é rimasto l’intero muro di spina alto 9 metri), sono state concepite in funzione di una passeggiata salutare di tre chilometri consi- gliata dai medici per la digestione (la lunghezza del portico di circa 430 metri andava, quindi, per- corsa per sette volte).

Alcune note sulle condizioni di accessibilità

- Il terreno si presenta in terra battuta. In caso di pioggia si creano pozzanghere e tratti fangosi che ostacolano la fruibilità del percorso

- Il perimetro della piscina è contornato da una siepe e da una staccionata. Tali elementi costitui- scono una barriera visiva, che impedisce di cogliere nella sua interezza il bacino d’acqua ed il paesaggio retrostante, limitando ed alterando l’approccio con questo luogo di introduzione alla

Struttura del pannello informativo

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Villa. La staccionata costituisce, tuttavia, una sorta di corrimano per l’appoggio di persone con difficoltà nella deambulazione

- Alla fine del tratto con staccionata è da rile- vare la mancanza di segnalazione sull’itinera- rio percorribile

3) Edificio con Tre Esedre

L’edificio prende il nome dalle Tre Esedre (pareti di forma semicircolare) con portico e giardino che delimitavano, probabilmente, una sala da pranzo estiva posta alle spalle di un atrio interamente occupato da una fonta- na trapezoidale, circondata da canali e deco- rata con dodici sculture.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Il percorso, soprattutto nella parte iniziale è piuttosto disconnesso. All’interno, invece, una serie di passerelle e di rampe in legno consentono il passaggio ed il superamento di salti di quota, anche a chi utilizza la sedia a ruote

Interno Edificio con Tre Esedre

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4) Le Piccole Terme

Nonostante il nome, le Piccole Terme erano uno degli ambienti più lussuosi della Villa, forse frequentato dallo stesso Imperatore. Il suo interno era ricoperto da marmi di vario colore e diversa provenienza. Le Piccole Terme, di modeste dimensioni, si sviluppava- no intorno ad una ambiente centrale ottago- nale illuminato da grandi finestre.

Tutti gli ambienti termali erano essenzial- mente costituiti da apodyterium (spogliato- io), laconicum (ambiente per sauna), calida- rium (piscina calda), tepidarium (piscina tie- pida) ed infine frigidarium (piscina fredda), oltre alla palestra ed ambienti minori.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Una passerella in legno, dotata di corrima- no, consente di visitare anche l’interno delle Terme senza alcuna difficoltà

- Il terreno si presenta in pendenza all’entrata e soprattutto all’uscita delle Piccole Terme, ove alcune radici che affiorano in superficie ostacolano la percorribilità del tratto a perso- ne su sedia a ruote

Interno delle Piccole Terme

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5) Il Vestibolo e le Cento Camerelle

Il Vestibolo era costituito da una serie di ambienti e giardini di passaggio tra il Pecile ed il Canopo e collegato con i due complessi termali delle Piccole e Grandi Terme; dal Vestibolo, forse, si doveva accedere ad un tempietto dedicato al culto familiare.

Una strada basolata lo raccordava al livello superiore delle Cento Camerelle.

Le Cento Camerelle si presentano come una grande spianata dove corre una strada in ciot- tolato, affiancata lateralmente da alcuni passaggi scavati ad un livello inferiore. La strada conduceva al Vestibolo del Palazzo ed era percorsa dall’Imperatore e dai cortigiani. Da notare è la forma ad anello della strada, che si percorreva, anche allora, in un unico senso di marcia.

Sul lato destro della spianata è presente una costruzione con tante aperture e piccoli ambienti identici tra loro: le “Cento Camerelle”. Probabilmente furono costruite per una funzione strutturale (i diversi livelli della Villa avevano bisogno di architetture di sostegno), ma poi si ipotizzò che fossero

Il Vestibolo

Le Cento Camerelle dall’alto

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sfruttate anche come alloggi della servitù (da qui partono i criptoportici, ovvero strutture sotterranee di collegamento, che conducono in tutti i locali di “servizio” della Villa), o come magazzini per lo stoccaggio delle merci.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Dalla zona delle Cento Camerelle non si può accedere direttamente al Vestibolo per la pre- senza di alcuni gradini. Le persone su sedia a ruote devono necessariamente costeggiare l’Edificio con Tre Esedre e passare attraverso le Piccole Terme

6) Il Museo

L’Antiquarium fu costruito appositamente per conservare le sculture rinvenute intorno alla grande vasca del Canopo. Per la sua vici- nanza al complesso, si decise di sfruttare la casa colonica del ’700 ricavata da una delle numerose sostruzioni (edifici con funzionali- tà di sostegno) della Villa, anche se l’umidità del luogo, ne ha reso necessaria una ristruttu- razione.

Gradini che ostacolano l’accesso diretto dalle Cento Camerelle al Vestibolo

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Il Museo raccoglie sculture rinvenute in altre zone della Villa (Afrodite Cnidia dal Ninfeo, Athena dalle Terme con Heliocaminus, Hera dalla Piazza d’Oro) e alcuni ritratti imperiali anche di epoche diverse da quella adrianea (Adriano giovane e, del III secolo, il ritratto di Giulia Domna e il busto di Lucio Vero).

Recentemente sono stati rinvenuti ed esposti all’esterno del Museo i resti di una Sfinge.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Per accedere ai piani alti del Museo, gli unici visitabili, occorre percorrere un tratto in sali- ta, in asfalto ed intervallato da piccoli dossi rompitratta

- Sia all’ingresso che all’uscita dell’edificio dell’Antiquarium vi sono piccoli dislivelli rac- cordati con rampe

- Le descrizioni delle opere esposte sono ad altezza adeguata per la lettura di persone su sedia a ruote

Verso il Museo: i dossi rompitratta

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7) Il Canopo

Il Canopo è forse l’elemento più rappresenta- tivo di Villa Adriana. Prende il nome dal cana- le che collegava la città di Canopo, sita sul delta del Nilo, ad Alessandria.

I resti sono probabilmente di una grande coe- natio estiva (sala da pranzo), come ci suggeri- sce lo stibadio (o letto per banchetti) posto nel monumentale ninfeo ad esedra (Serapeo).

La vasca é lunga 119 metri e larga 18 metri. Le statue che si vedono lungo le sue sponde sono copie di sculture greche o egiziane. Anche se la costruzione di questo monumento risale alla prima fase di edificazione della Villa (nel 123 d.C. circa), si pensa che Adriano abbia ordinato una sua ristrutturazione intorno al 134 d.C. in onore di Antinoo, un giovinetto conosciuto dall’Imperatore durante il suo viaggio in Egitto, annegato nel Nilo in circo- stanze misteriose e successivamente diviniz- zato da Adriano.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Per raggiungere l’area del Canopo occorre

L’area del Canopo

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attraversare un tratto sconnesso, ma comun- que percorribile anche da persone su sedia a ruote

- Lungo il percorso vi sono dei punti luce a terra non segnalati o protetti, che possono costituire un ostacolo ed un pericolo per tutti i visitatori

- Il pannello informativo della zona è posto quasi “esternamente” al percorso principale - I “corridoi” laterali della piscina sono in piano e da questi si può raggiungere senza troppi problemi il Serapeo

Prima di intraprendere la via del ritorno, si potrebbe fare una piccola deviazione in dire- zione del Pretorio, in modo tale da visitare dall’esterno parte delle Grandi Terme.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Per raggiungere la zona del Pretorio, occor- re superare un tratto in pendenza e con ter- reno piuttosto disconnesso (reso maggior- mente impraticabile nei periodi di intense piogge, che creano solchi sul terreno)

Verso il Pretorio

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8) Le Grandi Terme

Le Grandi Terme erano collegate alle Piccole Terme da un corridoio sotterraneo e differi- vano dalle prime sia per dimensione che per minore originalità architettonica. I pavimen- ti, in gran parte conservati, sono in mosaico bianco, eventualmente bordato da fasce nere e le pareti erano rivestite di intonaco anziché di marmi, caratteristiche che fanno supporre per questo edificio una destinazione per il personale addetto alla Villa.

L’area, nei periodi estivi, è oggi utilizzata per rappresentazioni teatrali e spettacoli in gene- re.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - L’area è visitabile grazie alla presenza di una rampa di accesso. Quest’ultima non è ben raccordata con il piano di arrivo per la pre- senza di una muratura antica, che determina una notevole sconnessione nel piano di per- correnza

- La pavimentazione presenta piccoli disli- velli nei passaggi tra i diversi ambienti

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Interno delle Grandi Terme

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9) La Sala dei Filosofi e Teatro Marittimo Il Teatro Marittimo è preceduto da un’imponen- te sala absidata in cui compaiono 7 nicchie, dove si ipotizza fossero collocate le statue dei sette saggi dell’antichità (da qui il nome di Sala dei Filosofi). Alcuni ritengono si trattasse di una biblioteca, ma più accreditata pare sia l’ipotesi di una Sala di Consiglio (le nicchie sarebbero state concepite in realtà per ospitare un ciclo statua- rio raffigurante la famiglia imperiale). Dalle aperture sulla parete est si può ammirare il

Teatro Marittimo, simbolo delle innovative concezioni architettoniche della Villa. Un ampio canale circolare delimita un’isola artificiale, sulla quale si posa un edificio anch’esso circolare, preceduto da un colonnato; due strutture girevoli in legno facevano da ponte e permettevano di superare il fossato. E’ stata identificata in questa costruzione una residenza minore, forse la prima residenza dell’Imperatore, quando la Villa

era ancora in costruzione.

Alcune note sulle condizioni di accessibilità - Il percorso per accedere alla Sala dei Filosofi è in salita e piuttosto disconnesso

- Il Teatro Marittimo si può ammirare dalle aperture poste nella parete della Sala dei Filosofi, anche se i resti della pavimentazione non con- sentono una comoda ed ampia visione dello spa- zio da parte di persone su sedia a ruote

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La Sala dei Filosofi

Affaccio verso il Teatro Marittimo

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L’esperienza di un percorso quotidiano di quartiere:

dalla Scuola a Villa Lais

I ragazzi sono stati guidati all’osservazione attenta degli elementi che accompagnano un normale itinerario quotidiano, per individuare gli elementi di disturbo, di difficoltà e di pericolo, o di agevolazione, di comodità e di sicurezza per i nostri spostamenti.

La presenza di persone con la sedia a ruote, la considerazione delle problematiche legate alla mancanza o alla debolezza della vista e alle difficoltà di orientamento sono stati gli strumenti utilizzati per superare l’abitudine agli ostacoli, la consuetudine alle difficoltà e alla invivibilità dell’ambiente costruito, e per affinare la sensibilità alle esigenze fondamen- tali delle persone.

Come si svolge un abituale percorso lungo un marciapiede, quali ostacoli incontriamo, cosa succede se vogliamo attraversare la strada, quali rischi normalmente e banalmente corria- mo e come potrebbero essere semplicemente evitati, aumentando anche la gradevolezza e la bellezza complessiva delle nostre strade?

Come migliorare l’orientamento per chi ha problemi di vista, per i distratti o per i bambi- ni, rendendo un percorso visibile e riconoscibile, piuttosto che una striscia di marciapiede concessa dalle automobili?

Queste sono state le considerazioni fatte con i ragazzi lungo il cammino, in un percorso di normale difficoltà urbana che, partendo dalla Scuola “Gianni Rodari” ci ha condotto verso Villa Lais.

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Esempio di rampa di raccordo tra il piano stradale ed il marciapiede: oltre a non essere sempre presenti, spesso questi raccordi non corrispondono alle strisce dell’attraversamento pedonale

Pavimentazione tattile per l’orientamento delle persone non vedenti e l’esempio di inciviltà di chi parcheggia davanti alla rampa di accesso al marciapiede

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Esempio di un marciapiede ingombrato da oggetti impropri:

le motociclette

Rampa estraibile per l’accesso all’autobus

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Interno dei giardini di Villa Lais

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Il Bancomat non è accessibile a persone su sedia a ruote…

…ma anche a chi non si distingue per altezza!!!

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Da grande farò l ’architetto!

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Riferimenti

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