Moda 30 giugno 2008
MODA
Gli abiti che raccontano passato e futuro di un'isola
TESSUTI ANTICHI, TINTE NATURALI E DESIGN CONTEMPORANEO NEL NUOVO BRAND
"IMMAGINAZIONE SARDEGNA"
C'è Maria Corda, che ha ripreso ad allevare i bachi da seta orgosoli, che si trovano solo in Sardegna, come faceva la sua famiglia due secoli fa; c'è Veronica Usula, giovane ecologista che ha detto no a Missoni per poter stare con la sua bambina in campagna a tingere le stoffe con i colori delle erbe dei campi; c'è Valentina Chirico, che ha raccolto le conchiglie del Poetto, la spiaggia di Cagliari, «distrutta da una pessima amministrazione», e le ha cucite sui suoi abiti come una piccola ma tenace denuncia politica.
Le storie che si trovano dietro il nuovo brand "Immaginazione Sardegna" raccontano la coraggiosa sfida che gli artigiani sardi hanno lanciato al mondo globale. Una sfida difficile, anche perché, come racconta Fausto Lepori, che ha curato il coordinamento delle 28 aziende che hanno aderito al progetto, è stato molto difficile far dialogare artigiani aggrappati alle proprie convinzioni e tradizioni per trasformarli in una nuova azienda collettiva. Alla fine, però, dopo poco più di un anno di lavoro (il bando del progetto è stato presentato nel marzo 2007), Immaginazione Sardegna si è trasformata da una bella idea in una prima collezione di abiti e accessori che rivisitano in chiave contemporanea stili e materiali tradizionali di Sardegna: in abiti, gonne, giacche e corpetti si ritrova la lana dura e impermeabile dell'orbace, usata dai pastori durante l'inverno e resa sottile dalle nuove tecniche di tessitura, il broccato, la seta dei bachi sardi, il lino, tessuti tinti con i toni naturali dello zafferano e del melograno. Ogni capo è frutto della collaborazione fra almeno due artigiani, ad esempio un tessitore e un tintore, oppure un orafo e uno stilista, secondo una precisa regola stabilita dagli ideatori di Is.
Collaborazione utile per stringere i rapporti, un po' meno per dar vita a una collezione stilisticamente coerente, anche perché i designer della prima collezione sono stati ben sette. Ma Immaginazione Sardegna sta muovendo i primi passi, e le potenzialità per crescere ci sono tutte, soprattutto a guardare la collezione maschile, dove spiccano i bei
"gabbani" in orbace nero di Paolo Sannia e Gianfranco Orrù, di sapore metropolitano con luminose fodere chiare, oppure le camicie, sempre di Gianfranco Orrù, con finiture colorate nei taschini e originali dettagli di strati di tessuto.
Corallo e madreperla, ma anche fili di seta, si trovano poi nei gioielli di L'étoile, laboratorio di Nuoro che ha realizzato originali ciondoli e orecchini che ricordano la forma del telaio sardo, i rocchetti di seta e i motivi dei ricami più antichi.
Moda 30 giugno 2008
«Il progetto ha preso vita in tempo record – spiegano i coordinatori del progetto, che parte dall'istituto Sardegna Ricerche, nato nel 1985 per sviluppare il tessuto imprenditoriale sardo – ora si tratta di vedere i primi risultati»: innanzitutto si sta pensando a un designer unico, immaginando un giovane talento che magari possa diventare un nuovo Antonio Marras. Intanto, la sperimentazione parte da un luogo privilegiato, visto che la prima boutique di Immaginazione Sardegna è stata inaugurata proprio nel cuore del Forte Village di Santa Margherita di Pula, uno dei resort più lussuosi del mondo. E la mattinata dopo la sfilata di presentazione, organizzata proprio nel villaggio, erano già in molti a guardare con interesse oltre le nuove vetrine.
Immaginazione Sardegna
Forte Village Resort - SS195 Km 39,600, S. Margherita di Pula (CA) www.immaginazionesardegna.it
Chiara Beghelli