Cagliari– Pag. 19 22 febbraio 2011
Accordo al Brotzu per sperimentare farmaci tumorali
CAGLIARI. C'è una nuova molecola che agisce su un enzima dell'organismo e che può giocare un ruolo nel trattamento del tumore alla mammella su pazienti che non rispondono più alle terapie standard. Ieri un accordo per provarla.
Al Brotzu è stato siglato un accordo fra la casa produttrice Novartis, la società che cura la sperimentazione clinica in fase iniziale (si chiama Fase 1, gestisce un laboratorio al Brotzu) e l'ospedale Businco. Il protocollo facilita le procedure burocratiche e amministrative per la sperimentazione dei farmaci, «per la Sardegna è un protocollo innovativo perché permette di provare molecole nuove prima che entrino in commercio», spiegava ieri Daniele Alberti direttore medico della Novartis Farma Unit. I pazienti sceglieranno se provare o meno i nuovi farmaci, che riguardano vari tumori cosiddetti solidi, le leucemie e i linfomi. «Verrà proposta ai pazienti che hanno esaurito le possibilità di cure standard. In sostanza è una nuova opportunità di cura - spiega ancora Alberti - che viene seguita da organismi indipendenti quali il comitato etico e l'istituto superiore di sanità e che esprimeranno il giudizio sulla validità del farmaco». I tempi per disporre di un nuovo farmaco rischiano di essere molto lunghi: troppo per pazienti con la malattia in stadio avanzato e senza più risposte dai farmaci fino a quel momento utilizzati. Da quando comincia il ciclo di sperimentazione a quando arriva l'approvazione dell'Unione Europea (spiega il dirigente Novartis) passano mediamente 7 anni. Alberti: «Novartis riesce a far scendere questo tempo anche a 3, 4 anni grazie all'applicazione corretta e costante delle leggi del settore». Il tema italiano sono i tempi infiniti di attesa anche per una sola firma. L'accordo di ieri è uno strumento che si inserisce in questo filone: con un documento che dice esattamente chi fa che cosa, i tempi dell'autorizzazione, 7 mesi, scenderanno a 2.