REGIONE LAZIO
DELIBERAZIONE N. DELPROPOSTA N. 16923 DEL 14/05/2021 GIUNTA REGIONALE
STRUTTURA PROPONENTE
ASSESSORATO PROPONENTE
DI CONCERTO
Direzione: PER LO SVILUPPO ECONOMICO, LE ATTIVITA' PRODUTTIVE E LA RICERCA
Area: RELAZIONI ISTITUZIONALI
Prot. n. ___________________ del ___________________
OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:
(DE LUCA GENNARO) (DE LUCA GENNARO) (D. LUCIANI) (T. PETUCCI)
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________
L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE
SVILUPPO ECONOMICO, COMMERCIO E ARTIGIANATO, UNIVERSITA', RICERCA, START-UP
E INNOVAZIONE ___________________________(Orneli Paolo)
L'ASSESSORE
PROGR. EC., BILANCIO, DEM. E PATR., RAPP. IST.LI, RAPP. CON CONS. REG.LE, ACC. PROGR. E CONF. SERV.
(Leodori Daniele)
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________
IL VICE-PRESIDENTE IL DIRETTORE IL DIRETTORE
ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X
COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:
Data dell' esame:
con osservazioni senza osservazioni
SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________
ISTRUTTORIA:
____________________________________ ____________________________________
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE
(LUIGI FERDINANDO NAZZARO)
____________________________________ ____________________________________
L.R. 7 giugno 1999 n.6 - art. 24 - D.G.R. 999/2020 - Approvazione del piano annuale delle attività 2021 di LAZIO INNOVA Società per azioni
(MARCO MARAFINI) ___________________________
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio
REGIONE LAZIO
Proposta n. 16923 del 14/05/2021
Annotazioni Contabili (con firma digitale)
PGC Tipo Mov.
Capitolo Impegno / Accertame
nto
Mod. Importo Miss./Progr./PdC finanz.
Descr. PdC finanz.
Azione Beneficiario
1) P U0000C21900 2021/15967 5
22.969.696,30 01.03 1.04.03.01.000
Trasferimenti correnti a imprese controllate 1.01.03.06
LAZIO INNOVA S.P.A.
OGGETTO: L.R. 7 giugno 1999 n.6 – art. 24 – D.G.R. 999/2020 - Approvazione del piano annuale delle attività 2021 di LAZIO INNOVA Società per azioni
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start Up e Innovazione, di concerto con il Vicepresidente Assessore alla Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio Regionale, Accordi di Programma e Conferenza di Servizi;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e s.m.i., recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”;
VISTO il R.R. 6 settembre 2002, n. 1 e s.m.i., recante “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”;
VISTA la L.R. 12 agosto 2020 n.11, recante “Legge di contabilità regionale”;
VISTO il d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e successive modifiche;
VISTO il R.R. 9 novembre 2017, n. 26, recante: “Regolamento regionale di contabilità” che, ai sensi dell’articolo 56, comma 2, della L.R. n. 11/2020 e fino alla data di entrata in vigore del regolamento di contabilità di cui all’articolo 55 della citata L.R. n. 11/2020, continua ad applicarsi per quanto compatibile con le disposizioni di cui alla medesima L.R. n. 11/2020;
VISTA la L.R. 30 dicembre 2020, n. 25, recante “Legge di stabilità regionale 2021”;
VISTA la L.R. 30 dicembre 2020, n. 26, recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2021-2023”;
VISTA la D.G.R. 30 dicembre 2020, n.1060, recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2021-2023. Approvazione del Documento tecnico di accompagnamento, ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e macroaggregati per le spese”;
VISTA la D.G.R. 30 dicembre 2020, n.1061, recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2021-2023. Approvazione del Bilancio finanziario gestionale, ripartito in capitoli di entrata e di spesa ed assegnazione delle risorse finanziarie ai dirigenti titolari dei centri di responsabilità amministrativa”, come modificata dalla D.G.R. 11 maggio 2021 n.247;
VISTA la D.G.R. 26 gennaio 2021, n.20, recante “Disposizioni e indirizzi per la gestione del bilancio regionale 2021-2023 e approvazione del bilancio reticolare, ai sensi degli articoli 30, 31 e 32, della legge regionale 12 agosto 2020, n. 11”;
VISTA la nota del Direttore generale prot. n.278021 del 30/03/2021, con la quale sono fornite le ulteriori modalità operative per la gestione del bilancio regionale 2021-2023.
VISTA la L.R. 7 giugno 1999, n.6 e s.m.i. concernente “Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 1999 (art. 28 L.R. 11 aprile 1986, n. 17)”, ed in particolare l’articolo 24 che prevede la costituzione dell’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio - Sviluppo Lazio S.p.A (oggi Lazio Innova Società per azioni) quale strumento di attuazione della programmazione regionale mediante la realizzazione tecnica e finanziaria di investimenti pubblici e privati finalizzati al rafforzamento delle infrastrutture, delle
attività produttive e dei servizi di sviluppo del territorio regionale, l’incentivazione e la salvaguardia dell’occupazione, nonché mediante il reperimento e la migliore utilizzazione delle risorse finanziarie necessarie;
VISTO altresì l’art. 24, comma 8, della medesima L.R. 6/1999 che prevede che le attività finanziate dal fondo siano descritte in un programma triennale attuato mediante piani annuali da presentare all’approvazione della Giunta Regionale sentita la competente Commissione Consiliare e le parti sociali;
VISTA la L.R. 13 dicembre 2013, n.10 recante “Disposizioni in materia di riordino delle Società regionali operanti nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale;
RILEVATO che Lazio Innova S.p.A. (d’ora in avanti Lazio Innova) è una società controllata dalla Regione Lazio, a capitale sociale interamente pubblico (Regione Lazio detentrice dell’80,5% del capitale sociale e Camera di Commercio di Roma detentrice del restante 19,5%) e che, nell’ambito dell’attuazione dei propri fini istituzionali, agisce in regime di affidamento in house providing operando esclusivamente su incarico della Regione Lazio e, comunque, dei soci che esercitano su di essa un controllo analogo a quello di cui dispongono nei confronti dei loro uffici e servizi;
VISTA la D.G.R.23 febbraio 2016 n.49 recante “Direttiva in ordine al sistema dei controlli sulle società controllate dalla regione Lazio anche ai fini dell'esercizio del controllo analogo sulle società in house”;
VISTA la D.G.R. 15 dicembre 2020 n. 999 concernente “Revoca della DGR 17 ottobre 2012 n.518.
Approvazione dell'atto di regolamentazione dei rapporti tra Regione Lazio e Lazio Innova S.p.A.” e, in particolare, l’art.3 (commi 1-5), alla cui stregua Lazio Innova predispone ogni tre anni un piano industriale in ottemperanza alle linee guida approvate dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta Regionale e, annualmente, un piano annuale redatto in conformità con il piano industriale e gli obiettivi strategici indicati nel DEFR. Le norme in questione prevedono altresì che il piano annuale si compone di una parte generale - che illustra le principali linee operative declinate in macro attività che la società svolgerà nell’anno di riferimento, e contiene la pianta organica ed il budget economico nel quale sono riepilogati i Costi di Struttura e di Progetto, i ricavi previsionali distinti tra Fondo di dotazione e Altri Fondi, classificati secondo le disposizioni di cui all’art. 2425 del codice civile – e di un documento tecnico che illustra distintamente le attività da realizzare con le relative previsioni economiche e finanziarie con riferimento al Fondo di dotazione ed agli Altri Fondi;
VISTO altresì l’ultimo comma del citato art.3 dell’atto di regolamentazione approvato con la D.G.R.
999/2020, il quale prevede che l’ufficio responsabile dell’attività di struttura, incardinato nella Direzione per lo Sviluppo economico, le Attività produttive e Ricerca provvede a : verificare la coerenza del Piano delle attività con il Piano industriale e col DEFR e con gli obiettivi individuati dalla Giunta regionale in attuazione dell’articolo 19, comma 5, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 e successive modificazioni; trasmettere il Piano alle Direzioni utenti del servizio al fine di verificare che le attività, i relativi risultati e la fonte di copertura finanziaria siano concordati; - verificare l’equilibro economico-finanziario del budget economico, con particolare riguardo alle partite afferenti al Fondo di dotazione rispetto al Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio dell’anno di riferimento; - trasmettere la parte generale del Piano annuale delle attività alla Giunta per l’approvazione nel rispetto di quanto previsto dalle singole leggi regionali di riferimento; - approvare il documento tecnico una volta concluso il procedimento di verifica con le Direzioni utenti del servizio successivamente all’approvazione definitiva del piano generale annuale;
VISTA la Deliberazione 20 febbraio 2019 n.2 con la quale il Consiglio Regionale, in conformità alle disposizioni di cui all’art.2 della L.R. 10/2013, ha approvato le linee guida per la predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio Innova;
ATTESO che la Giunta Regionale, con D.G.R. 30 luglio 2019 n.562, ha autorizzato Lazio Innova “a dare attuazione alle direttrici operative individuate nel Piano industriale 2019-2021 in quanto in linea con gli obiettivi strategici individuati dal Consiglio regionale con la deliberazione del 20 febbraio 2019, n. 2”;
VISTO il Piano Industriale 2019-2021 di Lazio Innova, approvato dall’assemblea dei soci in data 31/07/2019 che, in conformità alle linee guida adottate dal Consiglio regionale, ha descritto il programma triennale degli interventi;
VISTA la nota prot. n. 42056 del 22/12/2020 – acquisita agli atti dell’amministrazione con prot. n.
11228224 del 23/12/2020 – con la quale Lazio Innova ha trasmesso il piano annuale delle attività 2021 (approvato dal consiglio d’amministrazione in data 21/12/2020) composto da una parte generale e da un documento tecnico articolato in schede che dettagliano le attività indicate nel piano medesimo;
PRESO ATTO che la Direzione regionale per lo Sviluppo Economico, le Attività Produttive e Ricerca, responsabile delle Attività di struttura, in conformità alle disposizioni di cui all’art.3 della disciplina dei rapporti approvata con D.G.R. 999/2020 ha:
a) verificato la coerenza del piano annuale 2021 con il Piano industriale 2019-2021, col DEFR 2021-2023 e con gli obiettivi individuati dalla Giunta regionale;
b) trasmesso il piano ed il documento tecnico a tutte le strutture regionali interessate al fine di verificare che le attività, i relativi risultati e la fonte di copertura finanziaria siano concordati;
c) verificato l’equilibro economico-finanziario del budget economico, con particolare riguardo alle partite afferenti al Fondo di dotazione rispetto al Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio;
CONSIDERATO che, a seguito di alcune osservazioni mosse dalle strutture regionali utenti dei servizi resi da Lazio Innova, la società, con nota protocollo nr.10917 del 15/03/2021 – acquisita agli atti regionali con protocollo n.234909 del 16/03/2021 – ha trasmesso una nuova versione della parte generale e del documento tecnico del piano annuale 2021 che, all’esito degli ulteriori controlli effettuati con le strutture interessate, ha recepito i rilievi avanzati sulla parte generale;
RILEVATO che il budget di spesa preventivato dalla società per l’anno 2021 ha un valore complessivo di € 52.904.741,00, di cui € 32.492.918 ricadente sul fondo di dotazione regionale ex art. 24 L.R. 6/1999, di cui:
- € 4.661.610,85 già impegnati e liquidati a favore della società sul capitolo di spesa C21900 del bilancio regionale 2021 (impegno nr.4079/2021) a titolo di anticipo dell’attività di struttura relativa al bimestre gennaio-febbraio 2021 ai sensi dell’art.4 della disciplina dei rapporti approvata con D.G.R. 999/2020;
- € 4.661.610,85 già impegnati a favore della società sul capitolo di spesa C21900 del bilancio regionale 2021 (impegno nr.158979/2021.) a titolo di anticipo dell’attività di struttura relativa al bimestre marzo-aprile 2021 ai sensi dell’art.4 della disciplina dei rapporti approvata con D.G.R. 999/2020;
- € 200.000,00, prenotati sul capitolo C21900 del bilancio regionale 2021 in sede di approvazione della D.G.R. 30/03/2021 n.159 per le attività che Lazio Innova svolgerà all’interno dello Spazio Rossellini nell’annualità 2021;
- € 22.969.696,30 sulle residue disponibilità del capitolo C21900 del bilancio regionale 2021;
RILEVATO ALTRESI’ che il suddetto budget di spesa comprende costi fissi per il personale pari ad € 20.500.000,00, che denotano un aumento di 800.000,00 euro rispetto a quello indicato nel budget previsionale per il personale dipendente incluso nel Piano industriale 2019-2021. Su tale incremento di spesa incide per quota parte, secondo quanto riportato nel documento redatto dalla società, il costo connesso all’ipotesi di nuovo reclutamento di personale nell’annualità 2021;
PRESO ATTO che l’ipotesi di piano assunzionale, trasmessa da Lazio Innova con nota protocollo nr. 40764 del 10/12/2020 – acquisita in pari data agli atti regionali con protocollo nr.1072971 – è ancora all’esame della competente Direzione regionale Affari istituzionali e Personale secondo quanto previsto dall’art.15 della Direttiva approvata con la citata D.G.R. 49/2016;
RITENUTO, pertanto, di approvare la parte generale del piano annuale delle attività 2021 di Lazio Innova S.p.A, trasmesso con nota protocollo nr.10917 del 15/03/2021 – acquisita agli atti regionali con protocollo n.234909 del 16/03/2021- che, allegato alla presente deliberazione, ne costituisce parte integrante e sostanziale (All. 1) ed il relativo budget di spesa preventivato dalla società per l’anno 2021 per un valore complessivo di euro 52.904.741,00, di cui euro 32.492.918,00 ricadente sul fondo di dotazione regionale stanziato sul capitolo di spesa C21900, rinviando a successivi atti di Giunta regionale, su proposta delle competenti strutture, l’autorizzazione all’incremento della spesa per il personale derivante da nuove assunzioni nel rispetto dei presupposti di fatto e di diritto contemplati dalla D.G.R. 161/2019;
ACQUISITO il parere delle competenti Commissioni Consiliari ai sensi dell’art.24, comma 8, della L.R.6/1999, espresso nella seduta del ………….;
DELIBERA
in conformità con le premesse che formano parte integrante del presente provvedimento, - di approvare la parte generale del piano annuale delle attività 2021 di Lazio Innova S.p.A,
trasmesso con nota protocollo nr.10917 del 15/03/2021 – acquisita agli atti regionali con protocollo n.234909 del 16/03/2021- che, allegato alla presente deliberazione, ne costituisce parte integrante e sostanziale (All. 1) ed il relativo il budget di spesa preventivato dalla società per l’anno 2021 per un valore complessivo di euro 52.904.741,00, di cui euro 32.492.918,00 ricadente sul fondo di dotazione regionale stanziato sul capitolo di spesa C21900, rinviando a successivi atti di Giunta regionale, su proposta delle competenti strutture, l’autorizzazione all’incremento della spesa per il personale derivante da nuove assunzioni nel rispetto dei presupposti di fatto e di diritto contemplati dalla D.G.R. 161/2019;
- di prenotare la somma di € 22.969.696,30 nel bilancio previsione 2021-2023, annualità 2021, sul capitolo C21900 missione 01 programma 03, macro aggregato 1.04.03.01.001 “trasferimenti correnti a imprese controllate”.
La Direzione Regionale responsabile dell’attività di struttura provvederà all’approvazione del documento tecnico contenente le singole schede di attività, una volta concluso il procedimento di verifica con le Direzioni interessate.
L’accantonamento di risorse a cui non seguirà un impegno perfetto nell’esercizio 2021, darà luogo ad un’economia di bilancio.
La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Piano Annuale
delle Attività
2021
Indice
Premessa ... 3
1. l Piano annuale 2021: uno strumento per il rilancio dell’economia del Lazio ... 4
1.1. Il sistema economico regionale e la sfida della pandemia ... 4
1.2. Lazio Innova e la sfida del Covid-19. La certificazione della spesa e le erogazioni alle imprese ... 12
1.3. Gli indirizzi operativi di Lazio Innova per il 2021 ... 17
1.4. Lazio Innova Digitale ... 20
1.5. L’attuazione del Piano industriale triennale 2019-2021 ... 21
2. Il modello di organizzazione aziendale ... 34
2.1. L’Assistenza tecnica alla Regione Lazio ... 34
2.1.1 Assistenza tecnica all’Autorità di Gestione POR FESR 2014-2020 ... 36
2.1.2 Assistenza tecnica alla Cabina di Regia e all’Area Rapporti Istituzionali e Conferenza Regioni ... 37
2.1.3 Assistenza tecnica alle Direzioni regionali ... 38
2.1.4 Assistenza tecnica alla progettazione ... 40
2.2. Le Attività finanziarie ... 42
2.2.1 Sovvenzioni e contributi ... 44
2.2.2 Credito, garanzie e capitale di rischio ... 46
2.2.2.1 FARE Credito ... 46
2.2.2.2 Fondo Futuro e microfinanza ... 48
2.2.3 FARE Venture e capitale di rischio ... 49
2.3. I Servizi 2IT: internazionalizzazione, innovazione e territorio ... 51
2.3.1. Spazio Attivo, impresa e innovazione ... 54
2.3.2. Internazionalizzazione ... 59
2.3.3. DT, Cluster e Smart Specialisation ... 62
2.4. La comunicazione delle politiche pubbliche ... 66
3. Evoluzione e gestione della pianta organica di Lazio Innova ... 69
3.1. Il Budget per il 2021 e la pianta organica ... 69
3.2. Le attività di formazione ... 69
4. Il Piano economico 2021 ... 70
4.1 Il Piano Economico generale 2021 ... 74
4.1.1 Le attività di struttura ... 75
Premessa
Il Piano annuale delle attività 2021 presenta le principali misure programmate da Lazio Innova in attuazione degli obiettivi statutari, delle politiche di sostegno all’economia e alle imprese definite dalla Giunta e dal Consiglio regionale, degli obiettivi strategici inseriti nel Piano Industriale Triennale 2019-2021 (approvato dall’Assemblea ordinaria dei soci il 31 luglio 2019).
Il primo capitolo descrive le strategie generali per il 2021, predisposte sulla base del nuovo scenario determinatosi in conseguenza della pandemia di Covid-19 (e della parziale riorganizzazione delle attività aziendali effettuata nel 2020); obiettivo finale è garantire il completamento delle misure avviate negli esercizi precedenti e dare attuazione alle nuove indicazioni della Regione Lazio, in particolare in riferimento all’avvio del prossimo ciclo di programmazione 2021-2027 (cfr. Regione Lazio, Un nuovo orizzonte di progresso socio- economico. Linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze: politiche pubbliche regionali ed europee 2021-2027, approvato dalla Giunta Regionale il 5 novembre 2020 e in discussione presso il Consiglio regionale). Particolare attenzione viene data: alle attività realizzate per supportare la Regione Lazio nelle politiche di risposta alla crisi economica; alla certificazione della spesa effettuata a valere sul POR FESR 2014-2020 (rilevata alla data del 17 novembre 2020); al sostegno offerto alle imprese del Lazio tramite tutte le misure agevolative a valere su fondi regionali ed europei (i cui valori riportati in questo documento sono stati estrapolati alla data del 30 settembre 2020); alla rimodulazione dei servizi territoriali e allo sviluppo del programma Lazio Innova Digitale finalizzato a completare la digitalizzazione delle attività aziendali.
Il secondo capitolo presenta le principali attività previste per il 2021 per ciascuno dei tre assi su cui è strutturato il modello di business aziendale: Assistenza tecnica alla Regione Lazio, Attività finanziarie, Servizi 2 IT (Internazionalizzazione, innovazione e territorio).
Il terzo capitolo evidenzia la struttura dell’organizzazione interna e la dinamica della pianta organica societaria.
Nel quarto capitolo viene riportato il budget 2021 in rapporto a quello 2020 e un’analisi dei costi di struttura e dei costi a progetto ai sensi di quanto previsto dalla D.G.R. n. 999/2020 e dalla D.G.R. n. 49/2016.
1. l Piano annuale 2021: uno strumento per il rilancio dell’economia del Lazio
1.1. Il sistema economico regionale e la sfida della pandemia
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto estremamente rilevante per i sistemi sanitari e per il tessuto economico e sociale internazionale, determinando uno shock di carattere simmetrico nelle diverse aree geoeconomiche mondiali, sia dal lato della domanda che dell’offerta.
La contrazione registrata nel 2020 in una larga parte dei settori produttivi e le conseguenti ricadute sulla tenuta dei livelli occupazionali hanno portato al varo – in particolare nelle economie avanzate – di politiche di spesa espansive. Ciò nonostante, gli effetti della crisi sono visibili in tutti i principali indicatori macroeconomici relativi ai passati trimestri e sulle tendenze previste per i prossimi mesi dai centri di ricerca delle principali istituzioni internazionali. In un contesto generalmente complicato, si delinea una capacità di reazione di carattere asimmetrico tra le economie cosiddette “emergenti” e quelle
“avanzate” (tra cui l’Italia e l’Europa). Secondo il rapporto rilasciato a ottobre 2020 dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, tra il 2019 e il 2020 si registrerà una caduta degli scambi internazionali pari al 9,2%, con una previsione di risalita per il 2021 del 7% circa. Particolarmente colpiti (sia dal lato delle esportazioni che da quello delle importazioni) sono i mercati con cui è ancora maggiormente collegato il nostro Paese (e la regione Lazio) come Nord America ed Europa, mentre le economie asiatiche dovrebbero mostrare una contrazione più contenuta (WTO, Trade shows signs of rebound from COVID-19, recovery still uncertain, 6 October 2020). Più in generale, le previsioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico di settembre 2020 indicano una caduta del Pil mondiale 2020 pari al -4,5%, con una ripresa nel 2021 del 5% circa; anche in questo caso, emergono importanti differenze tra le varie aree geoeconomiche, segnando la Cina un tendenziale +1,8% nel 2020 a fronte di un calo per l’area Euro pari al 7,9% nello stesso anno (seguito da una ripresa del 5,1% nel 2021). Si segnalano, in questo contesto, comportamenti differenziati anche tra i principali paesi dell’Unione: se, infatti, la Germania dovrebbe registrare una caduta inferiore alla media europea nel 2020 (-5,4%) con una ripresa il prossimo anno in grado di compensare gran parte delle perdite subite (+4,6%), Francia e Italia sembrerebbero essere indirizzate verso una contrazione più alta nel 2020 (-9,5% la prima e -10,5% la seconda) con una risalita più lenta nel 2021 pari a +5,4% per l’Italia e a + 5,5% per la Francia (OECD, Coronavirus: Living with uncertainty, «Interim Economic Outlook Forecasts», September 2020).
Le previsioni per l’Italia inserite dal Governo nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2020 indicano un calo del 9% del Pil per quest’anno e una ripresa del 6% nel 2021, espansione che dovrebbe proseguire anche nel 2022 e nel 2023 (MEF, Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, ottobre 2020). Il forte rallentamento economico sin qui registrato ha già avuto ripercussioni nel mercato del lavoro, anche se gli interventi attuati (estensione della Cassa integrazione e blocco dei licenziamenti) ne
hanno limitato l’impatto: a giugno 2020, il tasso di attività della popolazione ha toccato il minimo degli ultimi anni (62,4%), 4 punti percentuali in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019; discorso analogo per l’occupazione, scesa al 57,5%, ovvero 2 punti percentuali in meno rispetto al 2019 (ISTAT, Rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro). Il calo della disoccupazione registrato nel secondo trimestre 2020 (7,7%
rispetto al 9,8% del 2019) risente della diminuzione delle persone attive e del loro passaggio a una condizione di astensione della ricerca di lavoro.
Le previsioni degli organismi internazionali sopra ricordate sono state effettuate senza considerare completamente i riflessi di eventuali ulteriori evoluzioni negative della pandemia tra l’ultimo trimestre del 2020 e l’inizio del 2021. Per queste stesse ragioni, diversi istituti hanno assunto un modello duale nelle previsioni (siano esse nazionali o regionali), basato su uno scenario più “soft”, ovvero senza grave recrudescenza della pandemia e uno “hard”, là dove all’aggravarsi della situazione sanitaria segue un impatto più significativo sui dati macroeconomici per la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Ragionando sull’ipotesi
“soft”, nel corso del 2020 la domanda interna del nostro Paese dovrebbe conoscere una contrazione di consumi e investimenti pari, rispettivamente, a -8,7% e -8,6%, frutto del forte calo registrato nei primi sei mesi dell’anno, solo in parte compensato nel secondo semestre (ISTAT, Economic outlook, settembre 2020). Relativamente alla domanda estera, invece, l’effetto della pandemia dovrebbe determinare una caduta compresa tra 10 e 12 punti percentuali. Analizzando l’impatto sul sistema produttivo, le ultime previsioni disponibili evidenziano una perdita di fatturato per il 2020 di circa 13 punti percentuali sullo scorso anno, con una caduta da circa 2.400 a 2.100 miliardi di euro distribuita in modo non omogeneo tra i vari settori produttivi; si segnalano, infatti: -24% di logistica e trasporti, -20% della lavorazione dei metalli, -20% dei mezzi di trasporto, -19% dei servizi immobiliari, -9% della distribuzione, -1,4% del settore agricolo, -1,2% delle imprese produttrici di beni di largo consumo, +0,4% del chimico-farmaceutico, unico a presentare una variazione positiva (Cerved, L’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle città metropolitane, giugno 2020). Le previsioni per il 2021 mostrano, allo stato attuale, un recupero medio del fatturato di circa 11 punti percentuali, sebbene la maggioranza dei settori non riesca a recuperare le perdite del 2020:
rimangono lontani da questo obiettivo il settore dei trasporti e della logistica, i mezzi di trasporto e i servizi non finanziari; in forte crescita il solo settore chimico-farmaceutico, l’unico in sostanza in grado di trarre beneficio dalla crisi economico-sanitaria (cfr. Figura 1).
Figura 1. Fatturato delle imprese italiane per settore – Cerved – Stime 2019 e previsioni 2020-2021
Fonte: Cerved, L’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle città metropolitane, giugno 2020.
Guardando all’interno dei settori, si possono individuare i comparti che stanno attraversando le maggiori difficoltà e quelli che, per vari motivi, stanno ottenendo una miglior tenuta, se non crescita, del fatturato (cfr. figura 2). Del primo gruppo, fanno parte tutte quelle attività che hanno sostanzialmente visto azzerarsi le entrate nel periodo marzo-giugno e che, anche nei mesi successivi, non hanno potuto operare a pieno regime: proiezione cinematografica (-65% il calo del fatturato tra 2019 e 2020), trasporti aerei di passeggeri e gestione degli aeroporti (-51% e 47%, rispettivamente), trasporti pubblici locali e dei taxi (-44% e -40%, rispettivamente), agenzie di viaggio, alberghi e strutture ricettive extra-alberghiere (- 44%, -43% e -35%, rispettivamente), ristorazione (-34%). Nel secondo gruppo, attività produttive in controtendenza con l’andamento economico generale, rientrano molti dei comparti legati al settore biomedicale, dalla produzione di dispositivi per la respirazione (+17%) alle specialità farmaceutiche (+11%), dalle materie prime farmaceutiche (+8%) alla fabbricazione di vetro per laboratori (+10%), ma anche la grande distribuzione (+11%) nonché i comparti impegnati nella produzione di articoli di vestiario per la sicurezza (+12%) o la lavorazione dei tessuti tecnici industriali (+11%). Discorso a parte merita il commercio on line, che dovrebbe chiudere il 2020 con una crescita del fatturato del 35% (Cerved, L’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle città metropolitane, giugno 2020).
Figura 2. Performance dei migliori e peggiori comparti dell’economia italiana. Milioni di euro e Variazione %
Fonte: Cerved, L’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle città metropolitane, giugno 2020.
Per quanto riguarda il sistema produttivo del Lazio, le stime elaborate sulla base dell’indicatore trimestrale dell’economia regionale della Banca d’Italia (ITER) evidenziano una contrazione dell’attività economica del Lazio del 10,3% nel primo semestre 2020, dato leggermente inferiore a quello nazionale, valutato per l’11,3% (Banca d’Italia. Economie regionali, L’economia del Lazio. Aggiornamento congiunturale, 13 novembre 2020). Si segnalano, tra gli altri dati, il calo sensibile di consumi (-12% secondo le stime di Confcommercio) quello delle esportazioni (-14,3%, in netta controtendenza con i favorevoli risultati del 2019), il sostanziale blocco dei flussi turistici (-82,6%). Si è registrato inoltre un sensibile calo degli investimenti da parte delle imprese: secondo I dati forniti dall’indagine Sondtel, la quasi totalità delle aziende intervistate dichiara di avere effettuato nei primi nove mesi del 2020 una spesa inferiore o uguale a quella programmata, mentre a inizio ottobre 2020, solo il 17% delle imprese prevedeva di aumentare la spesa per investimenti nel 2021. Nel complesso, secondo Banca d’Italia, «la percentuale di imprese con fatturato in calo nei primi nove mesi del 2020, rispetto all’anno precedente, ha superato di circa 50 punti la percentuale di imprese con fatturato in crescita». Tra i settori che sembrano mostrare una maggiore capacità di ripresa compare l’edilizia, grazie alla spinta fornita dalle opere pubbliche. Sul fronte dell’occupazione, si segnala nel primo semestre 2020 una diminuzione dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dato leggermente inferiore rispetto a quello nazionale (-1,7%); l’impatto sembra essere più rilevante per le donne (-3,2%) e per le fasce di età più giovani (-2,5% nella classe di età 15-34 anni), anche qui con risultati leggermente migliori rispetto al -4,2% dell’Italia. Le contrazioni maggiori si registrano nei servizi (- 2,6%), nelle costruzioni (-2,1%), nel commercio, alberghi e ristoranti (-5,2%). Crescono parallelamente l’utilizzo dei Fondi di solidarietà e le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (oltre nove volte quelle del 2019), seppure in misura lievemente inferiore rispetto all’insieme del Paese. In questo contesto, non stupisce il calo del tasso di disoccupazione (pari al 7,9% nel primo semestre 2020, a fronte del 10,8% del 2019), dovuto principalmente alla contrazione del numero di persone che cercano un’occupazione.
Se l’impatto della crisi economico-sanitaria è evidente sul fronte occupazionale, i segnali sulle variazioni dei tassi di natalità e mortalità delle imprese sono più difficili da decifrare, soprattutto in relazione alle dinamiche settoriali, essendo presenti nel Lazio poco meno di 3.000 aziende di nuova attivazione prive della classificazione settoriale Ateco. Consapevoli di questa considerazione, è possibile comunque rilevare come i dati relativi al II trimestre 2020 evidenzino un saldo positivo di 1.400 imprese tra iscritte e cancellate (Tabella 1). Più nello specifico, tra marzo e giugno 2020 si è registrato un saldo molto negativo nel commercio (-443 imprese) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-301 imprese); dinamica negativa anche nei servizi di supporto alle imprese (-39 imprese), nei servizi di informazione e comunicazione (-51), nei trasporti e magazzinaggio (-47), nelle attività immobiliari (-41) e nelle attività manifatturiere (-35); in terreno positivo, le costruzioni (+239), il settore agricolo (+76) e le attività finanziarie e assicurative (+50).
Tabella 1. Nati-mortalità delle imprese laziali al II trimestre 2020.
Settori Registrate (R) Attive
(A) Iscritte
(I) Cessate (C) Saldo (I-C)
Commercio all'ingrosso e al dettaglio 165.889 141.957 766 1.209 -443
Costruzioni 88.763 74.388 822 583 239
Attività dei servizi alloggio e ristorazione 51.967 44.428 136 437 -301
Agricoltura, silvicoltura pesca 43.451 42.457 306 230 76
Noleggio e servizi di supporto alle imprese 34.610 30.920 253 292 -39
Attività manifatturiere 35.720 28.557 142 177 -35
Altre attività di servizi 29.011 26.166 194 244 -50
Attività immobiliari 30.205 22.438 63 104 -41
Attività professionali, scientifiche, tecniche 25.827 21.784 209 209 0
Servizi di informazione e comunicazione 23.118 18.656 114 165 -51
Trasporto e magazzinaggio 20.362 17.611 85 132 -47
Attività finanziarie e assicurative 14.762 12.849 134 84 50
Altri settori 21.497 18.084 91 123 -32
Imprese non classificate 76.785 321 2.872 749 2.123
Totale 661.967 500.616 6.187 4.738 1.449
Fonte: Elaborazione Ufficio studi Lazio Innova su dati Infocamere
Analizzando i dati di bilancio e concentrando l’attenzione sulle piccole e medie imprese che rappresentano una buona parte della realtà produttiva nazionale e regionale, le stime disponibili mostrano una contrazione a livello nazionale del fatturato pari al 12,8% nel 2020 e un recupero dell’11,8% nel 2021, con differenze regionali piuttosto accentuate (cfr. Figura 3) e dovute anche alla specializzazione produttiva dei vari territori (-4,9% la Valle d’Aosta, -3,6% il Trentino Alto Adige, -3,5% Sardegna e Toscana, -3,2% il Veneto, -3,0% la Lombardia, -2,8% l’Emilia Romagna, -2,3% il Molise). Come evidenzia la tabella 2, il Lazio, accreditato di un - 3,2%, si colloca leggermente al di sotto della media nazionale (-3,0%); in termini assoluti, le PMI laziali dovrebbero passare da un fatturato del 2019 pari a 74 miliardi di euro ad uno di 65 miliardi nel 2020, per poi risalire a 72 miliardi nel 2021 (Cerved-Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020).
Figura 3. Stima dell’impatto del Covid-19 sul fatturato delle PMI per regione. Anni 2019-2021. Variazione %
Fonte: Cerved-Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020.
Tabella 2. Previsione dell’impatto del Covid-19 sul fatturato delle PMI – 2019-2021. Valori in Milioni di euro.
Senza shock Covid-19 Covid soft Fatturato perso vs fatturato ante COVID
2019 2020 2021 2020 2021 2020 2021 2021-2020
Nord-Ovest 390.568 397.288 405.489 339.989 378.892 -57.299 -26.597 -83.896 Nord-Est 300.167 305.423 311.750 260.674 291.048 -44.749 -20.701 -65.450
Centro 187.685 191.400 195.702 163.221 181.491 -28.179 -14.211 -42.389
Mezzogiorno 173.687 177.092 180.939 153.654 168.743 -23.438 -12.195 -35.633 Emilia-Romagna 119.523 121.605 124.105 104.592 116.196 -17.014 -7.909 -24.923 Friuli-Venezia Giulia 21.694 22.086 22.562 18.861 21.054 -3.226 -1.508 -4.733 Trentino-Alto Adige 25.085 25.577 26.129 21.559 24.186 -4.018 -1.943 -5.962
Veneto 133.864 136.154 138.954 115.664 129.613 -20.490 -9.341 -29.831
Liguria 21.252 21.710 22.240 18.686 20.645 -3.023 -1.594 -4.618
Lombardia 288.474 293.335 299.331 251.122 279.812 -42.213 -19.519 -61.732
Piemonte 79.256 80.630 82.272 68.848 76.925 -11.782 -5.347 -17.129
Valle d'Aosta 1.586 1.614 1.646 1.333 1.509 -280 -137 -417
Lazio 74.110 75.646 77.363 65.350 71.728 -10.296 -5.636 -15.932
Marche 28.378 28.897 29.519 24.512 27.438 -4.386 -2.081 -6.466
Toscana 71.919 73.341 75.032 61.731 69.414 -11.609 -5.618 -17.227
Umbria 13.277 13.516 13.788 11.633 12.912 -1.883 -876 -2.759
Abruzzo 17.269 17.566 17.912 15.098 16.798 -2.468 -1.114 -3.582
Basilicata 5.604 5.708 5.823 4.847 5.434 -861 -390 -1.251
Calabria 9.944 10.136 10.355 8.769 9.623 -1.367 -732 -2.099
Campania 61.794 63.033 64.443 54.770 60.080 -8.263 -4.363 -12.626
Molise 2.212 2.255 2.304 1.983 2.161 -273 -143 -416
Puglia 34.333 35.020 35.782 30.378 33.377 -4.642 -2.406 -7.048
Sardegna 11.588 11.811 12.069 10.214 11.179 -1.597 -890 -2.487
Sicilia 30.942 31.563 32.250 27.597 30.093 -3.966 -2.157 -6.123
Italia 1.052.106 1.071.203 1.093.879 917.539 1.020.176 -153.664 -73.702 -227.366
Fonte: Cerved-Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020.
Le dinamiche territoriali, come già accennato, sono frutto delle differenti specializzazioni produttive che caratterizzano il territorio italiano e, spesso, le stesse aree interne alle regioni. Come sopra ricordato, non tutti i settori produttivi, infatti, hanno risentito della crisi in eguale maniera. Da molti punti di vista, la capacità di resistenza di un territorio alla crisi risiede anche nella compresenza di una pluralità di settori produttivi. In linea generale, è possibile considerare quattro agglomerati di comparti, sulla base delle capacità di resilienza alla crisi: il primo è composto da quei settori detti “anticiclici”, le cui previsioni del 2020 mostrano una capacità di crescere anche in questa fase di crisi (farmaceutico, agricolo, beni di largo consumo);
il secondo afferisce a quei comparti che dovrebbero registrare nell’anno in corso un “impatto moderato”, con perdite inferiori alla media (in una misura massima del -12,8% come, ad esempio, hi-tech, altri beni di consumo e grande distribuzione); il terzo è composto da quelli che presenterebbero perdite consistenti (“impatto alto”), fino al doppio del dato medio 2020 (pari al -25,6% del fatturato; si tratta di settori come informazione e intrattenimento, servizi non finanziari ecc.); in ultimo si posizionano i comparti a “impatto intenso”, con perdite molto rilevanti, oltre il -25% (turismo, logistica e trasporti, trasporto pubblico, sistema moda). Muovendo da queste considerazioni, il quadro 2020 italiano appare estremamente diversificato: i settori “anticiclici” rappresentano il 9,5% del fatturato nazionale delle PMI, ma tale quota oscilla tra il 6% del Veneto e il 20% della Sardegna; dai settori a “impatto moderato” proviene circa il 26% del fatturato nazionale, quota che scende al 20% in Toscana e sale al 30% in Puglia; i settori per cui si riscontra un “impatto alto”
sono il 28,8% a livello nazionale, ma passano dal 17% della Valle d’Aosta al 35,9% delle marche; i settori ad
“impatto molto inteso”, infine, circa il 35% a livello nazionale, che vanno dal 49,5% della Valle d’Aosta al 28,8%
del Molise (Tabella 3).
Tabella 3. Distribuzione del fatturato delle PMI per regione per classe di impatto Covid-19. Valori %.
Area Settori anticiclici Impatto moderato Impatto alto Impatto intenso
Italia 9,5% 26,2% 28,8% 35,5%
Nord-Est 7,5% 26,7% 29,3% 36,5%
Nord-Ovest 8,1% 25,7% 30,7% 35,5%
Centro 10,2% 24,7% 28,8% 36,4%
Mezzogiorno 15,4% 27,8% 24,0% 32,8%
Emilia-Romagna 9,2% 29,4% 25,1% 36,3%
Friuli-Venezia Giulia 7,1% 23,6% 33,6% 35,8%
Trentino-Alto Adige 7,2% 26,0% 27,1% 39,7%
Veneto 6,1% 25,0% 32,7% 36,2%
Liguria 11,9% 27,8% 25,5% 34,8%
Lombardia 7,8% 25,5% 31,5% 35,2%
Piemonte 8,1% 26,1% 29,3% 36,5%
Valle d'Aosta 8,2% 25,3% 17,0% 49,5%
Lazio 13,2% 29,1% 25,8% 31,9%
Marche 7,5% 22,4% 35,9% 34,2%
Toscana 8,0% 20,2% 29,9% 42,0%
Umbria 11,1% 29,6% 23,9% 35,5%
Abruzzo 12,0% 22,8% 28,7% 36,5%
Basilicata 12,1% 22,3% 21,6% 44,0%
Calabria 17,4% 26,5% 22,2% 33,9%
Campania 15,6% 27,8% 24,6% 32,0%
Molise 18,7% 26,0% 26,4% 28,8%
Puglia 13,5% 30,3% 23,6% 32,6%
Sardegna 20,3% 23,6% 21,3% 34,8%
Sicilia 16,6% 31,2% 22,8% 29,4%
Fonte: Cerved-Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020.
In questo variegato panorama, la regione Lazio presenterebbe cifre leggermente migliori di quelle medie nazionali, con uno sbilanciamento del fatturato verso i settori più resilienti: nel dettaglio, dai settori “anticiclici” proviene il 13,2% del fatturato delle PMI (9,5% la media nazionale); dai settori ad
“impatto moderato” il 29,1% del fatturato (26,2%); dai settori ad “impatto alto”, il 25,8% (28,8%); dai settori ad “impatto molto intenso”, il 31,9% (35,5%).
Attraverso l’analisi di diversi indicatori (fatturato, margini operativi, liquidità, livelli di indebitamento, dimensione media, patrimonio) è stato stimato il rischio default delle PMI che, per il Lazio, sarebbe nel 2020 pari al 20% del totale delle imprese, a fronte del 13% rilevato prima della crisi (Cerved- Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020); le aziende “vulnerabili” sono al 38% (prima erano il 35%); quelle “solvibili” raggiungono il 33% (erano il 40%); quelle “sicure” rappresentano il 7% del totale (erano il 12% prima della crisi). Nel confronto con il dato medio nazionale, la regione Lazio presenta un quadro più preoccupante: circa il 60% delle imprese, infatti, è classificata come “vulnerabile” o “a rischio”, percentuale che scende al 44% a livello nazionale e assume valori ancora più contenuti nelle principali regioni del centro-nord (Tabella 4).
Tabella 4. Rischio default delle PMI in base al Cerved Group Score per regione
Regioni Sicure Solvibili Vulnerabili Rischiose
Base Covid-19 Base Covid-19 Base Covid-19 Base Covid-19
Calabria 9,3% 6,6% 37,4% 31,0% 37,5% 37,4% 15,8% 24,9%
Sardegna 14,2% 8,8% 40,5% 34,2% 31,8% 34,5% 13,5% 22,5%
Sicilia 11,0% 7,3% 41,2% 33,1% 35,1% 37,5% 12,7% 22,1%
Lazio 11,9% 7,3% 40,1% 33,2% 35,2% 37,9% 12,8% 21,6%
Abruzzo 13,1% 7,6% 40,3% 34,7% 34,4% 37,7% 12,3% 20,0%
Molise 11,6% 7,2% 42,0% 37,0% 33,0% 36,3% 13,4% 19,4%
Puglia 12,5% 8,2% 43,0% 35,2% 32,4% 37,7% 12,2% 18,8%
Basilicata 14,7% 9,8% 41,7% 36,1% 30,7% 35,5% 12,9% 18,6%
Campania 10,5% 6,4% 42,9% 34,9% 35,6% 40,5% 11,0% 18,1%
Umbria 16,9% 10,4% 43,2% 37,8% 29,2% 35,1% 10,7% 16,7%
Toscana 22,5% 13,3% 43,5% 41,8% 26,1% 31,5% 7,9% 13,5%
Marche 24,0% 13,9% 42,9% 41,3% 25,6% 31,5% 7,4% 13,3%
Liguria 25,0% 15,8% 42,3% 42,3% 24,1% 29,3% 8,6% 12,6%
Emilia-Romagna 28,1% 15,9% 41,8% 44,2% 23,4% 27,8% 6,7% 12,1%
Lombardia 30,9% 18,5% 40,4% 44,0% 21,9% 26,5% 6,8% 11,0%
Veneto 34,0% 19,2% 41,1% 46,1% 19,4% 25,0% 5,5% 9,7%
Friuli V. G. 31,6% 16,8% 42,9% 48,1% 19,9% 25,8% 5,6% 9,3%
Piemonte 33,7% 21,2% 40,7% 45,1% 19,9% 24,6% 5,7% 9,0%
Trentino A. A. 46,3% 31,3% 35,5% 43,1% 14,1% 19,3% 4,1% 6,4%
Valle d'Aosta 36,1% 22,3% 43,0% 44,9% 17,4% 26,6% 3,6% 6,2%
Italia 24,5% 14,7% 41,2% 41,0% 25,9% 30,4% 8,4% 13,9%
Fonte: Elaborazioni Cerved-Confindustria, Rapporto regionale PMI 2020, giugno 2020.
I principali indicatori relativi alla crisi economica in corso evidenziano come l’intero sistema produttivo internazionale abbia subito uno shock esogeno in grado di determinare un impatto molto forte sulle condizioni produttive e occupazionali, con possibili importanti ricadute in termini di aumento delle diseguaglianze e di tenuta della coesione sociale dei Paesi maggiormente interessati. L’Italia, arrivata allo scoppio della pandemia in una situazione di bassa crescita economica rischia di subire un danno particolarmente forte rispetto ad altre realtà europee e ad altre economie avanzate, con inevitabili riflessi
anche sulle condizioni socioeconomiche e sulla crescita del Lazio. D’altra parte, però, è bene sottolineare che la pandemia di Covid-19, oltre a essere la prima a interessare il mondo globalizzato del XXI secolo (con un drammatico impatto in termine di vittime), è intervenuta nel momento in cui i sistemi produttivi internazionali stavano già affrontando una modificazione degli assetti determinati da quella transizione tecnologica, o quarta rivoluzione industriale, che, attraverso l’applicazione del digitale al modello della fabbrica sta modificando strutturalmente il modo di vivere, produrre, lavorare e consumare. In una fase, oltretutto, in cui, il rapporto tra ricerca, innovazione e produzione è sempre più intenso e ramificato, come dimostrano anche le più recenti scoperte scientifiche realizzate proprio in risposta alla pandemia. In questo senso, la crisi che stiamo vivendo (anche per le caratteristiche stesse che distinguono gli effetti economici di una pandemia da altri eventi esterni) sta contribuendo ad accentuare lo sviluppo di determinati comparti, spingendo anche le imprese dei settori tradizionali a intercettare processi e prodotti di tipo innovativo. In questo contesto, dunque, in una visione di medio-lungo periodo, l’economia del Lazio, forte di un sistema produttivo molto articolato e di un vasto universo della ricerca, potrà agganciare le possibilità future di ripresa della catena globale del valore valorizzando quel percorso di innovazione e apertura internazionale che già, in larga parte, aveva avviato da alcuni anni.
1.2. Lazio Innova e la sfida del Covid-19. La certificazione della spesa e le erogazioni alle imprese Come noto, le difficoltà socioeconomiche sopra richiamate hanno imposto a tutte le amministrazioni pubbliche e alle società partecipate di rimodulare parte delle proprie modalità operative e delle strategie di medio periodo al fine di veicolare le risorse disponibili per sostenere il tessuto produttivo e la coesione sociale dei territori. Nel corso del 2020 Lazio Innova ha quindi collaborato alla definizione e gestione delle misure assunte dalla Regione Lazio in risposta alla crisi, proseguendo, al contempo, le iniziative già in essere al momento dello scoppio della pandemia. Inoltre, la Società ha supportato la Regione nelle diverse attività di programmazione finalizzate a conciliare gli interventi di breve termine di risposta alla crisi di Covid-19 con le strategie di più lungo periodo da realizzare attraverso la rimodulazione del POR FESR 2014-2020 e la predisposizione del nuovo ciclo 2021-2027.
Pure a fronte delle misure di mitigazione adottate a livello nazionale e regionale, grazie all’impegno di tutto il personale, l’adozione delle forme di lavoro agile ha permesso a Lazio Innova di garantire il proseguimento – e in molti casi l’accelerazione – di tutte le attività. Durante il periodo di lock down, tale modalità è stata estesa all’intera platea dei dipendenti, mentre, con la fine del lock down nazionale è cominciato un parziale rientro del personale in presenza, seguendo sempre il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza. La rimodulazione delle attività da remoto è stata possibile grazie anche alla digitalizzazione delle procedure e all’ampia distribuzione di pc portatili, tutti connessi alla rete aziendale in piena sicurezza. Alla luce delle più recenti evoluzioni della pandemia, la configurazione “ibrida” di
lavoro (in presenza e da remoto) potrà eventualmente proseguire nel 2021 e dovrà essere collegata alle attività di formazione ai dipendenti. È utile inoltre evidenziare come durante il lock down Lazio Innova abbia garantito il pagamento delle fatture ai propri fornitori (senza annullare alcun ordine di fornitura e rinegoziando, quando necessario, le condizioni di consegna di beni e servizi), perfezionando allo stesso tempo le procedure di gara già avviate.
A partire dal mese di marzo 2020, Lazio Innova ha potuto così supportare la Regione nell’attuazione delle misure di risposta alla crisi, finalizzate a incrementare la liquidità e il credito alle imprese.
Nell’ambito della rimodulazione del POR FESR 2014-2020 e del varo del piano “Pronto Cassa”, particolare rilevanza ha assunto la programmazione e gestione della nuova sezione del Fondo Rotativo di Piccolo Credito dedicata all’emergenza Covid con cui la Regione ha già potuto erogare a oltre 36.300 soggetti un credito agevolato di 10.000 euro (cfr. sotto, paragrafo 2.2.2.1). Parallelamente, è stato predisposto il bando “Emergenza Coronavirus e oltre”, finanziato con 3 milioni di euro e finalizzato alla realizzazione di progetti di contrasto al Covid-19 tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie. Al fine poi di accelerare le erogazioni a valere sui bandi già espletati al momento dello scoppio dell’emergenza sanitaria, sono state attuate specifiche misure di semplificazione sia nella fase delle istruttorie, sia in quelle di rendicontazione delle spese dei beneficiari, mentre sono state sviluppate le funzionalità della piattaforma GeCoWeb. Sono proseguiti in modalità telematica gli incontri di accompagnamento e tutoraggio per i beneficiari, le attività di valutazione dei progetti, quelle di rendicontazione e liquidazione dei contributi. Sulla base anche delle indicazioni ricevute dalla Regione Lazio, sono stati posticipati i termini di scadenza per la presentazione delle domande per quei bandi non ancora chiusi al momento del lock down nazionale.
Il perseguimento delle iniziative dedicate all’emergenza Covid è stato conciliato con la prosecuzione delle attività già programmate nell’ambito del Piano industriale Triennale 2019-2021 e del Piano delle attività 2020. L’insieme di queste iniziative ha permesso di conseguire i risultati previsti in termini di sostegno alle imprese del Lazio, come dimostrato da tre elementi in particolare:
i) la certificazione della spesa del PO;
ii) la crescita del volume delle erogazioni effettuate sui fondi europei;
iii) l’incremento complessivo delle agevolazioni concesse su tutti i programmi in gestione (a valere su fondi regionali ed europei).
Nonostante le difficoltà e la dilazione dei tempi di rendicontazione dei beneficiari correlate alla crisi pandemica, Lazio innova ha continuato a supportare la Regione nelle diverse iniziative a valere sia sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Programma Operativo 2014-2020 (PO) sia su leggi regionali. In questo contesto, appare centrale l’apporto alla certificazione della spesa fornito dalla Società attraverso il suo ruolo di Organismo Intermedio, di Gestore del Fondo di Fondi e di Assistenza tecnica;
tutte attività funzionali all’attuazione del Programma Operativo. Con specifico riferimento all’Asse 1 e
all’Asse 3, sui quali si focalizza la gestione diretta degli interventi di Lazio Innova, i dati estrapolati dal sistema GIP (SIRIPA – ISED) alla data del 17 novembre 2020 evidenziano un valore totale di spesa certificata o in corso di certificazione pari a circa 194 milioni di euro, a fronte di una previsione al 31/12/2020 di 198 milioni di euro (Tabella 5). La distanza di 4 milioni di euro potrà ragionevolmente essere colmata nelle ultime settimane dell’anno. Considerando che il valore del target al 31/12/2020 (N+3) è fissato in 306,6 milioni di euro, le attività dirette (sovvenzioni e strumenti finanziari) di Lazio Innova concorrono per più del 64,57% al totale della spesa da certificare per il raggiungimento del target. Per l’anno contabile in questione è comunque necessario sottolineare che ai fini del target n+3 la quota di certificazione del FESR potrà essere costituita dal 100% della spesa pubblica (172,3 milioni di euro) e che sarà raggiunta per effetto della completa certificazione del Fondo dei Fondi – Sezione Fare Credito (144,8 milioni di euro).
Tabella 5. Sintesi situazione del contributo di Lazio Innova agli obiettivi di spesa al 31/12/2020 (dati aggiornati al 17 novembre 2020)
Asse Piano Finanziario Contributo
rideterminato Spesa certificata e in
corso di certificazione Previsione al 31.12.2020
ASSE 1 296.200.000,00 129.878.615,82 68.604.874,87 71.477.763,38
Sovvenzioni 117.878.615,82 65.604.874,87 68.477.763,38
Fondo dei Fondi 12.000.000,00 3.000.000,00 3.000.000,00
ASSE 3 276.400.000,00 254.486.367,78 125.460.477,93 126.765.753,30
Sovvenzioni 70.886.941,18 29.211.042,33 30.516.317,70
Fondo dei Fondi** 183.599.426,60 96.249.435,60 96.249.435,60
TOTALE 572.600.000,00 384.364.983,60 194.065.352,80 198.243.516,68
Sovvenzioni 188.765.557,00 94.815.917,20 98.994.081,08
Fondo dei Fondi 195.599.426,60 99.249.435,60 99.249.435,60
** L'importo include anche (Voucher garanzia e Costi di esplorazione) ed è al lordo delle eventuali decertificazioni sulla sezione FV
Fonte: elaborazione Lazio Innova su dati SI regionale GIP.
La gestione diretta è schematicamente riconducibile alle attività svolte quale Organismo Intermedio e a quelle di Soggetto gestore e/o attuatore. In questo contesto va evidenziata la gestione del Fondo dei Fondi, suddiviso nelle due sezioni di FARE Credito e FARE Venture, allocato prevalentemente nell’Asse 3 e che concorre significativamente ai target di spesa indicati per i due Assi al 31/12/2020 come descritto sopra. Con riferimento all’Asse 1, caratterizzato da una netta prevalenza delle risorse destinate a sovvenzioni e contributi (117,9 milioni di euro), la maggior parte delle procedure di selezione riguarda quelle pubblicate nell’ambito della Call for Proposal per il riposizionamento competitivo del sistema produttivo e per l’industria 4.0 e quelle dedicate al sostegno di infrastrutture di ricerca, progetti di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico. All’interno dell’Asse 3, invece, si segnalano oltre alle procedure che concorrono alla Call for Proposal, anche gli avvisi dedicati all’internazionalizzazione, all’innovazione e alla digitalizzazione delle imprese. La gestione indiretta fornita da Lazio Innova alla Regione Lazio assume una funzione rilevante per l’implementazione dell’intero Programma Operativo ed è prevalentemente riconducibile all’Assistenza tecnica prevista
dall’Asse 6. Tra le numerose iniziative con cui Lazio Innova contribuisce indirettamente alla certificazione della spesa si segnalano le attività di supporto alla verifica delle spese COVID per la sanità (222,3 milioni di euro) per i quali sono in corso di definizione le modalità attuative e di acquisizione della spesa, e quelle relative ai circa 5,4 milioni per l’azione 4.4.1 (efficientamento energetico degli edifici pubblici) sull’Asse 4. È importante, infine, rilevare come l’Assistenza tecnica fornita da Lazio Innova concorra agli obiettivi di spesa del PO, svolgendo, oltre quanto già specificato, tutta l’attività di monitoraggio dell’intero Programma ‒ che prevede il sostegno tecnico ai flussi informativi tra i sistemi regionali, nazionali e comunitari ‒ e supportando l’Autorità di Certificazione e l’intero processo di validazione e trasmissione dei dati inerenti alla certificazione della spesa.
Considerando il volume delle erogazioni effettuate a valere sul POR FESR 2014-2020, i dati estrapolati al 14 dicembre 2020 evidenziano un valore pari a 125.238.063,6 euro; nel corso del 2020 si è registrata dunque una sensibile crescita rispetto allo scorso anno (+71,52%), utile non solo a corrispondere alle aspettative dei beneficiari degli avvisi, ma anche per sostenere il tessuto produttivo in chiave anticongiunturale.
Le risorse erogate sulla base del POR FESR 2014-2020 rappresentano una parte – per quanto estremamente rilevante – degli incentivi gestiti da Lazio Innova. Per avere un quadro più completo, è possibile utilizzare le indicazioni contenute nel “Cruscotto direzionale”, strumento di monitoraggio degli incentivi e dei contributi a vario titolo gestiti da Lazio Innova attivato dall’Ufficio Studi in collaborazione con la governance aziendale nel 2019. Il cruscotto riporta gli interventi relativi ad avvisi pubblicati nel periodo 2017-2020 (a eccezione di due procedure del 2015 e due del 2016), evidenziando, tra le altre cose, il numero dei beneficiari, le risorse stanziate e quelle erogate, le fonti di finanziamento (incluse quelle che non concorrono alla certificazione della spesa sopra richiamata). Sono inclusi sia gli avvisi pubblicati a valere su risorse europee (quali, ad esempio, Lazio Cinema International, Internazionalizzazione PMI, Call for Proposal per il riposizionamento competitivo e per l’industria 4.0 e i diversi bandi per la ricerca e il trasferimento tecnologico), sia quelli basati sull’impiego di fondi regionali (ad esempio, Artigianato, Gruppi di ricerca, Startup Creative, gli avvisi per le imprese dell’area del cratere sismico del 2016, quelli per lo sviluppo del Distretto tecnologico dei beni culturali), sia quelli afferenti al Fondo dei Fondi (suddiviso nelle due sezioni di FARE Credito e FARE Venture). La tabella 6 riporta la sintesi degli strumenti in gestione alla data del 30 settembre 2020: si tratta di 80 misure agevolative (65 per contributi, 9 per finanziamenti, 6 per Venture Capital) per un totale di 914 milioni di euro di risorse disponibili; sono state 59.890 le domande presentate e lavorate, 41.970 gli atti sottoscritti, oltre 735 milioni di euro le agevolazioni concesse per 44.544 soggetti coinvolti nei progetti ritenuti finanziabili tra PMI, Organismi di Ricerca, startup, professionisti, associazioni, enti locali, ecc..