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Il Ministro dello Sviluppo Economico

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Academic year: 2022

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Il Ministro dello Sviluppo Economico

VISTA la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”

ed in particolare l’art. 1 comma 1032, come modificata dalla legge 31 dicembre 2018, n. 145, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, di cui in particolare l’art. 1, comma 1106;

VISTO il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante “Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”, convertito nella legge n. 121 del 14 Luglio 2008;

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 luglio 2021, n. 149

“Regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico”;

VISTA la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante “Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo”;

VISTO il codice delle comunicazioni elettroniche emanato con decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante “Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici”, e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, di attuazione della direttiva (UE)2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018;

VISTO il decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, con particolare riferimento all’art. 3-quinquies, comma 3 e 5, e successive modificazioni;

VISTO il decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 5 ottobre 2018, recante Piano nazionale di ripartizione delle frequenze tra 0 e 3000 GHz;

VISTA la delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 353/11/CONS del 22 giugno 2011, con la quale è stato approvato il Nuovo regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale;

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VISTI gli atti finali della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni adottati nel 2012 a Ginevra, sottoscritti dall’Italia;

VISTI gli atti finali della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni adottati nel 2015 a Ginevra, sottoscritti dall’Italia;

VISTA la decisione UE 2017/899 del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell’Unione, del 17 maggio 2017, la quale prevede il termine del 2020 per la liberazione della banda 700MHz con la flessibilità di due anni per gli Stati membri che adducano giustificate ragioni, come in Italia in cui, tenendo conto della necessità e complessità di assicurare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, è stato indicato nella legge 27 dicembre 2017, n. 205 il termine finale del 30 giugno 2022, nonché la conclusione del coordinamento internazionale delle frequenze tra paesi confinanti dell’Unione Europea entro il 31 dicembre 2017 e la predisposizione di un piano nazionale con la tempistica di liberazione (road map) entro il 30 giugno 2018;

VISTI gli accordi internazionali sottoscritti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle autorità degli Stati confinanti in attuazione della decisione (UE) 2017/899, del 17 maggio 2017;

VISTA la delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 39/19/CONS del 7 febbraio 2019, che approva il nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF);

VISTA la delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n.

129/19/CONS del 18 aprile 2019, recante “Definizione dei criteri per la conversione dei diritti d’uso delle frequenze in ambito nazionale per il servizio digitale terrestre in diritti d’uso di capacità trasmissiva e per l’assegnazione in ambito nazionale dei diritti d’uso delle frequenze pianificate dal PNAF, ai sensi dell’articolo 1, comma 1031, della legge 27 dicembre 2017, n. 205”;

VISTA la delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n.

116/21/CONS del 21 aprile 2021, recante “Aggiornamento del piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, delle modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e delle relative condizioni di utilizzo”;

VISTO il decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019, come modificato dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico 15 dicembre 2020 e dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico 30 luglio 2021, concernente il calendario per il rilascio delle frequenze da parte di tutti gli operatori di rete titolari di relativi diritti d'uso in ambito nazionale e locale

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ai fini dell'attuazione degli obiettivi della decisione (UE) 2017/899, del 17 maggio 2017;

CONSIDERATO che l’articolo 6 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019 sopra citato prevede che la completa dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 è definita con un successivo provvedimento da emanare entro la fine del 2021, considerando gli effetti delle misure intraprese quali la trasmissione esclusivamente in DVBT/MPEG-4 di un numero rappresentativo di programmi avvenuta dal mese di ottobre 2021, oggetto di specifica comunicazione nei confronti degli utenti;

CONSIDERATI gli effetti positivi ottenuti nella diffusione degli apparecchi di ricezione televisiva dotati delle codifiche e standard più innovativi grazie alle sopra citate iniziative nonché alle misure economiche attive finalizzate all’acquisto di decoder dal 2019 e alle misure economiche aggiuntive volte a favorire il ricambio dei televisori obsoleti introdotte dalla legge 30 dicembre 2020, n.

178;

CONSIDERATO quindi che il livello di diffusione dei televisori dotati delle codifiche e standard più innovativi possa consentire l’attivazione della codifica DVBT/MPEG-4 per tutti i programmi trasmessi dagli operatori di rete nazionali, garantendo un uso più efficiente dello spettro ed una maggiore capacità trasmissiva disponibile durante lo spegnimento di reti nelle fasi della transizione facilitando la stessa e consentendo la continuità di impresa, indicando – nella fase temporale prevista per lo svolgimento delle attività di cui all’art. 5 nell’Area 2 e Area 3 di cui alla Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019 e successive modifiche - una specifica data unica per tutto il territorio italiano, per ragioni tecniche correlate alle caratteristiche delle reti nazionali;

RITENUTO comunque di consentire ai fornitori di servizi media audiovisivi nazionali di ripetere in simulcast programmi con la codifica DVBT/MPEG-2, con l’obbligo di utilizzare per i canali generalisti di cui all’art. 3 comma 3 della delibera n. 116/21/Cons dell’Agcom la numerazione ivi indicata per la trasmissione con la codifica DVBT/MPEG-4, al fine di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati;

CONSIDERATO comunque necessario indicare che la completa dismissione della codifica DVBT/MPEG2 dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2022;

RITENUTO inoltre di prevedere per i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi locali trasportati dagli operatori di rete in ambito locale nelle regioni, province e aree geografiche in cui le attività di cui all’art. 5 del citato decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019, siano già avvenute alla specifica data indicata per i soggetti in ambito nazionale, la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore della codifica MPEG-4 su standard DVBT nella medesima data fissata per l’attivazione generalizzata della codifica

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DVBT/MPEG-4 per i fornitori di servizi media audiovisivi nazionali, al fine di usufruire degli effetti della risintonizzazione per i programmi diffusi sull’intero territorio italiano;

RITENUTO altresì che nelle restanti regioni e province per i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi locali la dismissione della codifica DVBT/MPEG- 2 avvenga in coincidenza con le attività di cui all’art. 5 nelle diverse Aree geografiche, secondo il calendario previsto per ognuna delle stesse Aree nella Tabella 4, del citato decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019;

EFFETTUATA l’audizione, in modalità di videoconferenza in data 15 dicembre 2021, con i rappresentanti delle categorie interessate ai contenuti del presente decreto, condividendo un documento avente ad oggetto i seguenti punti: 1. Premessa, 2. FSMA in ambito nazionale, 3. FSMA in ambito locale;

CONSIDERATO che alla suddetta audizione sono intervenuti i seguenti soggetti: Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, Aeranti Corallo, Alpi, Aires, Andec, Anitec-Assinform, ASSTEL, Borghini e Stocchetti, Cairo Network, Canale Italia, CNR TV, Confindustria Radio Televisioni, Confindustria Radio Televisioni Locali, Corecom Emilia Romagna, Discovery Italia, Elettronica Industriale, Eurodab Italia, EITowers, Europa way, Mediaset, Persidera, Prima Tv, Rai – Radiotelevisione italiana, Rai way, Rete Capri, Sky Italia, TVSAT, TV Insieme, Viacom CBS Networks Italia, 3lettronica Industriale, Fondazione Ugo Bordoni, Invitalia.

AVUTO RIGUARDO delle osservazioni e proposte emerse dalla audizione dei soggetti partecipanti e ritenuto in merito di rappresentare le seguenti valutazioni di sintesi:

Preliminarmente, si rappresenta che l’art. 6 comma 2 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019 ha previsto che con un successivo provvedimento da emanare entro la fine del 2021 sarebbe stata definita la completa dismissione della codifica DVBT/MPEG-2, considerando gli effetti delle misure intraprese quali la trasmissione esclusivamente in DVBT/MPEG-4 di un numero rappresentativo di programmi avvenuta dal mese di ottobre 2021, oggetto di specifica comunicazione nei confronti degli utenti.

A riguardo, si è ritenuto opportuno distinguere la tempistica della dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 tra i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale e quelli in ambito nazionale. Per i fornitori di servizi media audiovisivi nazionali preliminarmente è necessario evidenziare che, per ragioni tecniche, la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore della codifica MPEG-4 su standard DVBT è tecnicamente fattibile solo contemporaneamente sull’intero territorio nazionale e non tramite un fattore geografico per area. Per un criterio di ragionevolezza e economicità, per i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale si è ritenuto di prevederla in coincidenza nelle diverse Aree geografiche con le attività di attivazione delle frequenze delle nuove reti di cui all’art. 5, secondo il

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calendario previsto per ognuna delle stesse Aree nella Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019 e successive modifiche, fatta salva la necessità di indicare nelle regioni, province ed aree già interessate dalle attività del refarming delle frequenze alla data dell’attivazione generalizzata della codifica da parte dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali, la coincidenza nello stesso giorno al fine di usufruire degli effetti della risintonizzazione per i programmi diffusi sull’intero territorio italiano.

Alla luce del suddetto quadro di riferimento, il Ministero dello sviluppo economico ha inteso procedere, previa audizione dei soggetti interessati il 15 dicembre 2021, all’emanazione del provvedimento previsto dall’art. 6, comma 2, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 giugno 2019 e successive modifiche.

Al fine di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, in presenza dei nuovi contributi introdotti dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178, si richiama l’attenzione sull’attuazione della previsione di cui all’art. 6, c. 1 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019 (Al fine di consentire nel periodo transitorio un uso più efficiente dello spettro, di garantire una maggiore capacità trasmissiva disponibile durante lo spegnimento di reti nelle fasi della transizione facilitando la stessa e consentendo la continuità di impresa e di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, il 15 ottobre 2021 è avviata la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVBT, coinvolgendo in detta data un numero rappresentativo di programmi. Le iniziative relative alla dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 saranno oggetto di comunicazione nei confronti degli utenti), tramite la quale un numero rappresentativo di programmi è trasmesso dal 20 ottobre 2021, con individuazione volontaria da parte dei FSMA, a livello nazionale esclusivamente con la codifica DVBT/MPEG-4.

L’obiettivo di conseguire una ampia diffusione degli apparecchi di ricezione televisivi dotati delle nuove tecnologie è stato conseguito anche con una campagna di comunicazione intensa nel corso del 2021, dalla presenza dei nuovi contributi aperti a tutti i cittadini senza vincoli di reddito e ISEE e dalle iniziative descritte come sopra.

Pertanto, a seguito dei positivi effetti delle misure sopra richiamate, si è ritenuto opportuno prevedere l’attivazione generalizzata della codifica DVBT/MPEG-4 per la trasmissione di tutti i programmi diffusi dagli operatori di rete in ambito nazionale, garantendo un uso più efficiente dello spettro ed una maggiore capacità trasmissiva disponibile durante lo spegnimento di reti nelle fasi della transizione facilitando la stessa e consentendo la continuità di impresa, indicando – nella fase temporale prevista per lo svolgimento delle attività di cui all’art. 5 nell’Area 2 e Area 3

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di cui alla Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019 e successive modifiche - una specifica data unica per tutto il territorio italiano, per ragioni tecniche correlate alle caratteristiche delle reti nazionali, individuata nel giorno 8 marzo 2022, giorno in cui la maggior parte della popolazione delle suddette aree geografiche sarà interessata dalle operazioni di refarming delle frequenze. Si è ritenuto comunque di consentire ai fornitori di servizi media audiovisivi nazionali di ripetere in simulcast programmi con la codifica DVBT/MPEG-2, con l’obbligo di utilizzare per i canali generalisti di cui all’art. 3 comma 3 della delibera n. 116/21/Cons dell’Agcom la numerazione ivi indicata per la trasmissione con la codifica DVBT/MPEG-4, al fine di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati. La completa dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2022. Per i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale si è ritenuto di prevedere la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in coincidenza nelle diverse Aree geografiche con le attività di attivazione delle frequenze delle nuove reti di cui all’art. 5, secondo il calendario previsto per ognuna delle stesse Aree nella Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019 e successive modifiche, mentre nelle regioni, province ed aree già interessate dalle attività del refarming delle frequenze alla data del 8 marzo 2022, la dismissione della citata codifica nella suddetta data al fine di usufruire degli effetti della risintonizzazione per i programmi diffusi sull’intero territorio italiano.

La quasi totalità dei soggetti intervenuti ha rappresentato apprezzamento per l’individuazione di una data unica per l’attivazione generalizzata della codifica DVBT/MPEG-4 per i fornitori di servizi media audiovisivi nazionali, in quanto solo un soggetto ha espresso la preferenza per una implementazione per aree tecniche o regioni, modalità che per ragioni tecniche non superabili non risulta essere fattibile. La data proposta del 8 marzo 2022 ha avuto ampio consenso. Il concessionario del servizio pubblico ha rappresentato la fattibilità tecnica della suddetta previsione in relazione al multiplex con composizione macroregionale e in particolare alla trasmissione dei programmi di informazione regionali, rappresentando esclusivamente, per problematiche tecniche, l’impossibilità di avvalersi della facoltà della trasmissione in simulcast per detto programma. Supporto ampio ha ricevuto la previsione di utilizzare per i canali generalisti di cui all’art. 3 comma 3 della delibera n. 116/21/Cons dell’Agcom la numerazione ivi indicata per la trasmissione con la codifica DVBT/MPEG-4, al fine di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati. La disposizione di effettuare l’attivazione della codifica DVBT/MPEG-4 per i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale in coincidenza nelle diverse Aree geografiche con le attività di attivazione delle frequenze delle nuove reti non è stata ritenuta opportuna solo da un intervenuto. La data ultima per la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 indicata al 31 dicembre 2022 è stata ritenuta dai più come opportuna, qualcuno ha chiesto di anticipare la stessa, altri invece di

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posticiparla o di eliminarla. Molti intervenuti hanno poi rappresentato l’utilità della prosecuzione del contributo pubblico per il sostegno alla vendita degli apparecchi di ricezione televisiva e di una campagna di comunicazione intensa ed efficace.

RITENUTO pertanto, che a seguito dell’avvio della trasmissione di un numero significativo di programmi dal mese di ottobre 2021 con la codifica DVBT/MPEG-4, della intensa campagna di comunicazione e del contributo finanziario per l’acquisto di apparecchi di ricezione televisiva, si sia raggiunta una ampia diffusione dei televisori e decoder dotati delle nuove tecnologie e di dover prevedere coerentemente la tempistica per la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2, indicando la data del 8 marzo 2022 quale giorno in cui tutti i programmi diffusi dagli operatori di rete in ambito nazionale utilizzeranno la codifica DVBT/MPEG-4, con la facoltà di ripetere in simulcast programmi con la codifica DVBT/MPEG-2, con l’obbligo di utilizzare per i canali generalisti di cui all’art. 3 comma 3 della delibera n.

116/21/Cons dell’Agcom la numerazione ivi indicata per la trasmissione con la codifica DVBT/MPEG-4, al fine di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, prevedendo la dismissione completa della codifica DVBT/MPEG-2 entro il 31 dicembre 2022, data ritenuta ragionevole a fronte delle istanze rappresentate di contenuto diverso e in conflitto reciproco;

RITENUTO inoltre che per i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale sia ragionevole prevedere la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in coincidenza nelle diverse Aree geografiche con le attività di attivazione delle frequenze delle nuove reti di cui all’art. 5, secondo il calendario previsto per ognuna delle stesse Aree nella Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019 e successive modifiche, fatta salva la necessità di indicare nelle regioni, province ed aree già interessate dalle attività del refarming delle frequenze alla data dell’attivazione generalizzata della codifica da parte dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali, la coincidenza nello stesso giorno al fine di usufruire degli effetti della risintonizzazione per i programmi diffusi sull’intero territorio italiano;

CONSIDERATO che la tempistica e la modalità proposta per l’attivazione generalizzata della codifica DVBT/MPEG-4 e per la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 sono state ritenute tecnicamente sostenibili dai rappresentanti di settore interessati, auditi il 15 dicembre 2021, e che inoltre è opportuno, al fine di consentire nel periodo transitorio un uso più efficiente dello spettro, di garantire il trasporto del maggior numero di programmi trasmessi dai fornitori di servizi di media audiovisivi nel corso delle operazioni di transizione e di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, tenendo in considerazione, a tutela degli utenti, il livello di diffusione dei televisori dotati delle codifiche e standard più innovativi, prevedere una data di attivazione generalizzata a livello nazionale della codifica DVBT/MPEG-4 in data 8 marzo 2022 e la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVBT entro il 31 dicembre 2022, distinguendo le date

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di dismissione per i fornitori di servizi media audiovisivi in ambito locale per le motivazioni sopra espresse, consentendo in ogni caso l’attivazione della codifica DVBT/MPEG-4 o lo standard DVBT-2 prima delle scadenze indicate, in base al principio della neutralità tecnologica;

DECRETA

Articolo 1

Dismissione codifica DVBT/MPEG-2

1. Al fine di consentire nel periodo transitorio un uso più efficiente dello spettro, di garantire una maggiore capacità trasmissiva disponibile durante lo spegnimento di reti nelle fasi della transizione, facilitando la stessa e consentendo la continuità di impresa, e di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, a fronte degli effetti sulla diffusione degli apparecchi televisivi dotati delle tecnologie più innovative, è disposta contemporaneamente sull’intero territorio italiano, in una unica data per ragioni tecniche in considerazione della struttura delle reti nazionali, la trasmissione di tutti i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali almeno con la codifica DVBT/MPEG-4, in data 8 marzo 2022, giorno in cui la maggior parte della popolazione delle Aree geografiche 2 e 3 di cui alla Tabella 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 19 giugno 2019, e successive modifiche, è interessata dalle operazioni di refarming delle frequenze. È facoltà dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali trasmettere programmi in simulcast con la codifica DVBT/MPEG-2. I canali generalisti nazionali di cui all’articolo 3 comma 3 dell’allegato A della delibera n.

116/21/Cons dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, destinatari dei numeri di LCN da 1 a 9 e 20, utilizzano la suddetta numerazione per la trasmissione esclusiva con la codifica DVBT/MPEG-4, impiegando per l’eventuale trasmissione dei medesimi contenuti con la codifica DVBT/MPEG-2 numeri di altri archi di numerazione disponibili.

2. Entro il 31 dicembre 2022 la codifica DVBT/MPEG-2 è completamente dismessa in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVBT.

3. Per i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi locali, diffusi nelle regioni, province e aree geografiche in cui, alla data indicata al comma 1, siano già state effettuate le attività di cui all’art. 5 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno 2019 e successive modifiche, la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVBT è disposta in data 8 marzo 2022, al fine di usufruire degli effetti della risintonizzazione per i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali.

Nelle restanti regioni, province e aree geografiche la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore almeno della codifica DVBT/MPEG-4 è disposta in coincidenza con le attività di cui all’art. 5 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico 19 giugno

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2019 e successive modifiche nelle diverse Aree geografiche, secondo il calendario previsto per ognuna delle stesse Aree nella Tabella 4, del decreto medesimo.

4. Ai programmi trasportati dal multiplex contenente l'informazione regionale con decomponibilità per macroaree del concessionario del servizio pubblico trasmessi con codifica DVBT/MPEG-2, si applicano le disposizioni di cui al comma 1 analogamente a quanto disposto per gli altri fornitori di servizi media audiovisivi nazionali.

5. È data facoltà, comunque, di attivare la codifica DVBT/MPEG-4 o lo standard DVBT-2 prima delle scadenze di cui ai commi 1, 2, 3 e 4, in base al principio della neutralità tecnologica.

Il presente decreto sarà trasmesso agli Organi di controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Roma, 21 dicembre 2021

IL MINISTRO Giancarlo Giorgetti

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