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NUOVI E VECCHI TICKET IN REGIONE LOMBARDIA: DA ANNI SI PAGA MOLTO DI PIU DI CIO CHE PREVEDE LA FINANZIARIA

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“...ritengo fermamente che la convergenza sia possibile e necessaria, non come traguardo nebuloso e confuso, ma come tensione dinamica verso l’incontro delle differenze, presupposto della complessità dell’essere, superando gli scogli dei vari integralismi, nella sincera e inesauribile ricerca della Verità, attraversando i conflitti delle interpretazioni

è incredibile quanto il confronto, il dialogo sincero e non polemico possa aiutare a purificare e a corroborare le motivazioni, le convinzioni interiori, le manifestazioni esteriori della propria fede

dall‘Editoriale di Padre Carlo de Filippi

Rivista “Convergere” anno 6 n°. 10 (Rivista di studi teilhardiani e di esperienze spirituali, edita dall’Associazione Culturale Areazen Omega di Gallarate)

Villa Catenacci: una gara da annullare

Il gruppo Centrosinistra per Locate contesta l’affidamento dell’incarico per lo studio di fattibilità per il recupero del complesso immobiliare Villa Catenacci-De Wich.

L’acquisto della villa, con l’annesso parco, è stata una importante decisione della precedente amministrazione di centrosinistra.

L’acquisizione ha consentito, per la prima volta, la disponibilità pubblica di un immobile di pregio e di un parco di notevole qualità, a-prendo, inoltre, la strada alla possibilità di riqualificare il tessuto urbano del centro e della parte più storica del paese.

Per questo motivo il nostro gruppo politico, nell’interesse di tutta la comunità locatese, ha da sempre chiesto alla attuale amministrazione di procedere, nelle scelte relative alla ristrutturazione del complesso, con la più ampia trasparenza e partecipazione.

Abbiamo ritenuto utile proporre, più volte, l’istituzione di una Commissione specifica, anche con la partecipazione di qualificati esponenti della società civile.

Ma la nostra richiesta è stata sempre bocciata dalla maggioranza.

Ora, a fronte di un contributo regionale, è stato affidato L‘incarico per uno studio di fattibilità per il recupero del complesso, con modalità che noi riteniamo lesive dei requisiti di correttezza, trasparenza e parità di trattamento.

Il Responsabile del Servizio Tecnico ha indetto la gara per l’affidamento dell’incarico professionale senza che la Giunta definisse, con uno specifico indirizzo amministrativo gli obiettivi dello studio e le conseguenti attività da svolgere.

Giudichiamo grave la mancata assunzione di responsabilità di indirizzo politico da parte della Giunta, per un intervento così rilevante e impegnativo per la nostra comunità.

La pubblicità data al bando di gara è stata inadeguata, in quanto l’avviso è stato esposto all’albo pretorio del Comune solo per 10 giorni, anziché 30 come richiesto dalle disposizioni in tema di gare pubbliche.

In questo modo si è preclusa la possibilità di conoscenza e si è limitata la possibilità di partecipazione.

Inoltre, fatto ancor più grave, i vincitori hanno presentato la documentazione richiesta per l’affidamento dell’incarico ancor prima della definizione e della pubblicazione del bando di gara, senza che ne fossero noti il contenuto, le modalità di partecipazione, i documenti da presentare e le attività da svolgere.

Una situazione a dir poco anomala.

A fronte di queste gravissime irregolarità, il nostro gruppo ha presentato una mozione, da votare in Consiglio Comunale, con la quale si chiedeva l’annullamento della gara.

La mozione non è neppure stata messa all’Ordine del Giorno del Consiglio, su parere negativo del Segretario Comunale, secondo il quale la competenza per l’annullamento della gara non spetta all’Amministrazione, ma allo stesso Responsabile del Servizio Tecnico che l’ha indetta.

Messi di fronte alle loro responsabilità il Sindaco, l’Assessore e la Giunta non hanno voluto intervenire, approvando un atto amministrativo di fatto irregolare.

NUOVI E VECCHI TICKET IN REGIONE LOMBARDIA:

DA ANNI SI PAGA MOLTO DI PIU’ DI CIO’ CHE PREVEDE LA FINANZIARIA

Cosa prevede la Finanziaria 2007:

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- Ticket da 10,00 € su ogni ricetta (che può contenere fino a otto prescrizioni) per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.

Esenti: bambini fino a 6 anni, adulti oltre i 65, nuclei familiari con reddito inferiore a 36.000,00 €, pensionati sociali

e al minimo, invalidi, disoccupati, persone esenti per patologie e malattie croniche.

- Ticket da 25,00 € per prestazioni di pronto soccorso classificate “codice bianco” (non urgenti).

Anche qui analoghe esenzioni, con l’aggiunta dei bambini e ragazzi fino a 14 anni.

Cosa pagano in Lombardia i cittadini non esenti per decisione della Giunta Regionale:

- Ticket farmaceutici: 2,00 € a pezzo, con massimo di 4,00 € per ricetta (dal 2003).

- Ticket su prestazioni specialistiche ambulatoriali: fino a 46,00 € per ricetta (dal 2003).

- Aumento ticket già esistente su prestazioni specialistiche: 7,00 € (dal 2007).

- Applicazione del ticket previsto dalla finanziaria: 10,00 € a ricetta (dal 2007)

- Ticket pronto soccorso: 35,00 € (solo visita), 50,00 € (con esame diagnostico: es. ecografia) (dal 2003).

- Addizionale Irpef: incremento dello 0,3 - 0,4 - 0,5% secondo il reddito (dal 2002 La Legge Finanziaria prevede ticket che costerebbero ai cittadini lombardi complessivamente 155 milioni di Euro.

Altre norme nazionali precedenti prevedono ticket sulla specialistica per circa 350 milioni.

La Regione Lombardia incasserà nel 2007 1.062 milioni di Euro, di cui oltre 550 per decisioni autonomamente

assunte.

La Regione Lombardia non era tenuta ad aggiungere semplicemente i ticket della Finanziaria ai propri, che erano

già molto più alti. Avrebbe, invece, potuto ridurre i ticket esistenti, considerato che riceverà dallo Stato molte risorse in più:

Maggiori risorse alla Regione Lombardia dalla Legge Finanziaria

2006 2007 incremento

Fondo sanitario 14.185 milioni di Euro 14.995 milioni di Euro +810 milioni Risorse per disavanzi

prece denti causati da sottostima del Governo Berlusconi

281 milioni per gli anni 2002, 2003, 2004

311 milioni per il solo 2006

Incremento non raffrontabile perché nel 2006 riferito a più annualità

Edilizia sanitaria e ammoderna mento strutture

380 milioni 784 milioni +404 milioni

La finanziaria prevede, inoltre, maggiori fondi per ricerca; istituisce il fondo per la famiglia e la non autosufficienza, la detrazione per il costo per le badanti.

Il vero problema della sanità lombarda continua ad essere quello di un modello costoso e di un insufficiente controllo della spesa che viene coperta, con un peso ormai insostenibile, dai ticket a carico dei cittadini.

Cosa propone l’Ulivo

• Controllo della spesa e dei costi a carico dei cittadini

• Riportare il ticket massimo a 36,00 euro per ricetta e ridurre i ticket sui farmaci

• Incrementare le risorse per ridurre le rette delle case di riposo

• Mettere a disposizione risorse per integrare il fondo per la non autosufficienza previsto dalla finanziaria.

Barriere architettoniche - (D.M. 236/89)

Cappella di via Madonnetta:

Un luogo di culto e di devozione per tutti?

Nonostante la estesa e dettagliata relazione dell’Assessore Sbaraini (vedi art. Locate Informa) a sostegno dello spostamento della cappella, il progetto ha evidenziato notevoli incongruenze di carattere storico - urbanistico, di coerenza con la legislazione vigente e di sensibilità umana.

Auguriamo alla coscienza dell’Assessore sonni tranquilli.

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I NOSTRI INTERVENTI IN CONSIGLIO COMUNALE

GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE E LE SCELTE NON FATTE DEL NOSTRO COMUNE

Il Consiglio Comunale nella seduta del 03 Febbraio 2007 ha approvato la delibera che aggiorna gli oneri di urbanizzazione primari e secondari, ovvero gli importi che pagano coloro i quali costruiscono o apportano modifiche ai fabbricati di qualsiasi tipo.

La Legge Regionale ultima del 2005, che prende il nome di Testo Unico per l’urbanistica regionale.

prescrive per tutti i Comuni l’obbligo di aggiornare il valore di detti oneri ogni tre anni e il nostro Comune che li aveva mantenuti invariati da molto tempo, ha pensato bene di aggiornarli.

Gli introiti degli oneri di urbanizzazione dovrebbero servire ai Comuni per fare le opere che necessitano alla collettività.

La stessa distinzione che indica la legge tra oneri primari e secondari, non è altro che la specificazione tra quello che si spende per le opere primarie: strade, rete idrica, fogne. verde attrezzato, parcheggi, ecc., e quello che si spende per mantenere in efficienza i servizi della collettività a seguito delle nuove edificazioni: scuole, servizi amministrativi, sociali, culturali, sportivi ecc..

In pratica, invece, non è più così da diversi anni, da quando cioè si è permesso ai Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per pagare le spese correnti.

Questa norma così come è stata pensata e attuata conserva una pericolosità che in specie le nostre zone stanno sperimentando. L’aumento indiscriminato delle edificazioni nei Comuni limitrofi al nostro sono l’esempio più lampante che dovrebbe far riflettere tutti noi.

accenniamo questo fatto anche nel nostro giornale, lo facciamo per almeno due motivi che ci sembrano importanti: primo. la qualità della vita non si misura ragionando solo sui nostri confini comunali (se Tradate e Mozzate continuano a espandere l’edificato anche il nostro paese ne risentirà indirettamente); secondo, pensiamo bisogna resistere alle tentazioni di re un uso indiscriminato degli oneri di urbanizzazione perchè ciò sta già provocando seri danni al nostro territorio e al governo delle nostre comunità.

E’ Ufficio Tecnico del nostro Comune ha predisposto uno studio con l’indicazione dei nuovi importi degli oneri e come ormai succede nel nostro Consiglio Comunale, è stata approvata la delibera che rispecchia tal quale quanto dettato dall’ufficio.

Noi abbiamo cercato di apportare alcune modifiche e integrazioni. al fine di rendere più equi gli aumenti e di utilizzare la leva fiscale per incentivare una qualificazione nell’arte del costruire, che purtroppo si è persa anche nelle nostre zone.

Abbiamo considerato l’aumento fatto, non adeguato per il nostro paese. anche in rapporto agli altri Comuni che fanno parte della stessa fascia demografica: non solo, ma si è approvata una delibera che non ha impegnato l’attività di direzione politica e amministrativa in nessun modo, come se le scelte politiche spettassero ai tecnici e non al Consiglio Comunale.

Andava fatto, secondo noi, uno sforzo per rapportare il valore degli oneri di urbanizzazione del nostro Comune con i Comuni simili al nostro, per sviluppo dei servizi, dimensione demografica ecc.: inoltre bisognava almeno iniziare a sperimentare quanto la stessa legge regionale autorizza, e cioè di praticare riduzioni degli oneri di urbanizzazione per coloro i quali spendono di più per costruire meglio.

Noi siamo in netto ritardo nel recupero energetico applicato agli edifici, alla cosiddetta edilizia bioclimatica, così come definita dalla legge n. 12, che vuoi dire costruire con criteri che rispettano i fattori di naturalità, (esposizione degli edifici, forme, dimensioni) e materiali sperimentati come più adatti per la salute delle persone che ci abitano e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio: così come siamo in ritardo nell’eliminazione delle barriere architettoniche dall’urbanizzato.

Dovremmo iniziare a sperimentare. anche nel nostro paese. opportunità per incentivare questo nuovo modo di costruire, che reca vantaggi a tutti: a chi fa impresa che innova prodotti e processi che possono incontrare un mercato crescente, ai cittadini che abitano case migliori, meno costose per il loro mantenimento, alla collettività che avrebbe un patrimonio abitativo più bello da vivere e godere.

Se non promuovono queste opportunità costruttive le comunità come le nostre che hanno livelli di vita e di consumi tra i più elevati al mondo, chi può farlo? Per chiarezza, diciamo che non ci voleva poi molto a integrare la delibera se solo ci fosse stata la volontà di farlo. Bastava imparare da quanto hanno fatto e stanno facendo tanti comuni in questa materia e applicare i disciplinari costruttivi a disposizione. Bastava applicare la legge dove dice che compito della politica è di dare indirizzi e di controllare l’operato. mentre compito dei tecnici è quello di attuare le scelte fatte dai politici.

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In occasione della ricorrenza del terzo anno di pubblicazione del nostro giornalino, vogliamo ringraziare quanti ci scrivono e ci confortano con il loro appoggio.

I vostri suggerimenti sono per noi consigli preziosi ed il vostro contributo, anche critico, è per noi di stimolo a fare sempre meglio, a rendere più incisiva la nostra informazione, più comprensibile la vita politica del nostro Comune.

Vi invitiamo a continuare a seguirci ed a visitare il nostro sito all’indirizzo:

http://xoomer.virgiIio.it/moranti/Locus

DIRITTO DI SUPERFICIE E DIRITTO DI PROPRIETA’ A LOCATE VARESINO.

Nel bilancio preventivo del 2006 è comparsa una voce c[entrata di euro 215.000 che si riferiva a possibile vendite della nuda proprietà delle aree cedute in diritto di superficie per gl‘interventi di Edilizia Economica Popolare.

In pratica il Comune ha proposto ai titolari di case assegnate con piani di Edilizia Economica Popolare di acquistare la piena proprietà del terreno su cui gli edifici sono stati costruiti in diritto temporaneo di superficie. (con la costituzione del diritto di superficie infatti gli assegnatari delle case risultano proprietari della costruzione mentre il Comune rimane proprietario del suolo)

E’ inutile dire che per l’attuazione di tale proposito è stata fatta solo una delibera alla fine del 2006 riguardante gli immobili costruiti in via M. Bianco della Cooperativa il Cantiere per un importo di euro 94.000.

Gli interventi di Edilizia Economica Popolare sono finalizzati a garantire la casa a quelle famiglie che senza un aiuto pubblico sarebbero escluse dal mercato edilizio. Per questi interventi il Comune acquista delle aree a prezzi inferiori a quelli di mercato, e i proprietari delle aree che volessero resistere alla vendita possono essere per legge soggetti a esproprio.

Inoltre il Comune applica gli oneri di urbanizzazione in misura ridotta del cinquanta per cento al fine di mantenere contenute il prezzo delle case.

Questi aspetti avrebbero dovuto suggerire. secondo noi, una maggiore cautela da parte dell‘Amministrazione prima di decidere la cessione della proprietà di dette aree.

Per esempio noi abbiamo suggerito di. valutare la possibile cessione solo dopo che sia passato un lasso di tempo sufficiente tra la vendita forzata del legittimo proprietario dei terreni ed assegnazione al nuovo, inoltre il ricavato di dette vendite avrebbe dovuto a nostro parere essere destinato alla realizzazione di nuovi interventi di edilizia economica e popolare.

Solo così si potrebbe attenuare il senso di iniquità tra i cittadini che hanno dovuto cedere i terreni e gli assegnatari delle abitazioni realizzate che, nelle nostre zone, spesso hanno livelli economici equivalenti.

Una cosa infatti è venire espropriati di un bene per una finalità sociale, altra cosa è invece subire l’esproprio a vantaggio di soggetti che hanno la stessa solvibilità.

L’attuale Amministrazione ha deliberato invece di vendere il diritto della nuda proprietà dell’ultimo intervento di Edilizia Economica realizzato in ordine di tempo, alla fine del 1992 e al solo scopo di fare cassa.

Oltre agli aspetti citati, che avrebbero consigliato, come abbiamo detto, una maggiore attenzione, per il nostro paese si sarebbe dovuto considerare inoltre che non abbiamo,come per esempio ha Mozzate, un patrimonio di abitazioni sia di edilizia agevolata che sovvenzionata consistente; e che inoltre Locate Varesino non ha avuto grandi proprietà fondiarie da cui attingere. per soddisfare il bisogno primario della prima casa per i suoi cittadini.

Considerare tutto ciò avrebbe voluto dire pensare agli interessi veri di tutti i cittadini prima di proporre e far approvare delibere di tale natura, cosa che purtroppo non si fa più a Locate Varesino da quando governa questa Amministrazione.

L’abitudine consolidata ormai da tre anni di legislatura è quella di proporre gli argomenti in Consiglio Comunale senza discuterli prima con nessuno, i di non modificare nulla, indipendentemente da quanto si dice nell’assemblea consigliare.

Eppure Locate Varesino non avrebbe bisogno d’interventi iniqui per fare cassa perché, se la maggioranza di centrodestra accettasse un minimo di confronto, anch’essa, ne siamo certi. capirebbe che, prima di proporre tale delibere, sarebbe meglio accertare chi paga e chi no l’Ici sulle aree edificabili, quanti pagano in modo equo le tasse e le imposte comunali, come ò utilizzato il personale dipendente.

Ma per fare questo bisogna governare e non solo gestire: per gestire, infatti, non ci sarebbe bisogno della Giunta, del Sindaco e nemmeno del Consiglio Comunale, basterebbero i dipendenti comunali,

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meglio se a tempo parziale e prestati da altri Comuni, così almeno possiamo copiare quello che fanno gli altri paesi. Ma era proprio necessario ridurci così?

IL PROBLEMA DEL RAPPORTTO FRA DIRITTO NATURALE E DIRITTO POSITIVO

La più antica classificazione del diritto (e forse anche la più densa di profili critici) è quella che da sempre vede contrapposti il diritto naturale al diritto positivo.

Per diritto naturale si intende quell’insieme di precetti, di norme, che, per usare Un’espressione particolare, sta scritto nel cuore degli uomini ‘; uno statuto giuridico, cioè, che, a prescindere dalla sua formulazione espressa nell’ordinamento, la collettività dei consociati sente indubitabilmente proprio.

Storicamente il diritto alla vita, alla libertà ed alla proprietà rappresentano il nucleo minimo del diritto naturale, unitamente al diritto al nome, all’identità personale e alla famiglia.

Di contro, il diritto positivo consiste nell’insieme delle norme “vigenti”, di quei precetti, cioè, che in un dato momento storico rappresentano l’ordinamento giuridico di uno Stato.

Se da un lato, dunque, la fonte del diritto positivo è l’Autorità del Potere Pubblico (lo Stato), il diritto naturale trova la sua legittimazione in una serie di concezioni filosofiche e politiche che precedono la fondazione stessa dello Stato.

ROCCO TODARO - Facoltà di Scienze Politiche Anno accademico 2004-2005

“Diritti fondamentali e libertà di religione nella Costituzione Italiana e nelle carte sovranazionali”

LA CONFERENZA E LA MOSTRA SUGLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO DELLE NAZIONI UNITE

Lo scorso 28 Gennaio ha avuto luogo a Locate una significativa conferenza ha inaugurato una mostra per descrivere il programma dell’ONU sugli Obiettivi del Millennio ed evidenziare le esperienze locatesi di cooperazione allo sviluppo. Il tutto è stato organizzato dal gruppo Centrosinistra per Locate, in collaborazione con la Tavola Decanale della Pace, che ha scelto di proporre questa iniziativa per promuovere l’attenzione sui temi della Pace e della Giustizia a livello internazionale.

Per la conferenza abbiamo avuto come relatore Sergio Marelli, direttore generale di FOCSIV

“Volontari nel Mondo” e presidente delle ONG italiane (Organizzazioni Non Governative). Il suo intervento è stato forte e coraggioso, scaturito dall’esperienza di chi si trova da anni a contatto diretto con le grandi povertà che affliggono la buona parte della popolazione mondiale.

Ai cittadini che gremivano la sala consiliare sono stati spiegati in maniera semplice e comprensibile quali sono alcuni dei meccanismi che impoveriscono molti popoli, all’interno di una ingiustizia strutturale che è scomoda da riconoscere.

Quindi ben vengano i programmi di sviluppo internazionali, ma ancora più importante è modificare quei rapporti di forza economici che, basati su capacità contrattuali sproporzionate, contribuiscono ad aumentare il divario tra i ricchi e i poveri che abitano il pianeta.

L’intervento di Marelli è stato duro, senza sconti per nessuno, ma è servito a comprendere che non si può fare finta di niente ed ignorare chi vive lontano da noi, a cui siamo comunque legati da un comune destino.

Dunque il messaggio di speranza di Marelli non può che passare attraverso l’esperienza, la capacità di analisi dei fenomeni economici, facendo forza sulla fiducia nell’Uomo e nel suo intrinseco andito di verità, scartando invece le solite comode scorciatoie di violenza e di guerra nelle quali oggi anche un po’ ingenuamente troppo spesso si confida.

La mostra, ben riuscita, ha permesso per la prima volta di fare conoscere, tutte insieme, le diverse e numerose realtà (sono ben sei) che nel nostro Comune si occupano di sviluppo nel sud del Mondo, e che stanno a dimostrare quale sensibilità e generosità esista a Locate Varesino. Per chi fosse interessato esiste una registrazione della serata.

27 gennaio 2007

Giornata della Memoria

MEMENTO

Ricordare un uomo scarnito dalle spalle curve

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che trascina le sue ossa nella baracca.

Ricordare

uno sguardo senza sguardi senza pensieri né emozioni aggrappato al reticolato.

Ricordare

un cumulo di corpi nudi devastati dall’ ignominia

di chi saccheggia anche l’anima.

Ricordare, ricordare.

Ricordare è … .. una lapide una corona di fiori

una lacrima

una testimonianza... ? Ricordare.

Ricordare non basta.

No! Il ricordo è fragile, è pensiero debole:

una pennellata d’ombra sui colori accesi del presente.

Ecco, invece, fare memoria.

Fare memoria è piangere non del pianto tuo o dei tuoi ma del dolore del tempo muto che continua a uccidere i morti.

Fare memoria, oggi, è ridare la parola al tempo per sentire vibrare dentro il cuore la certezza che quell’uomo vilipeso, defraudato, fatto a pezzi sei tu

quel bambino violato è tuo figlio

quella donna stuprata, sacrificata è tua moglie, o tua madre.

Fare memoria è la speranza che noi

….possiamo avere speranza,

che la speranza è qui, nelle nostre mani nella nostra mente, nella libertà del cuore.

Fare memoria è dare fiato al sussurro della terra, lieta dove l’uomo distende il suo passo, nella fatica che danza la pace.

Fare memoria:

graffio e carezza del passato a chi non sottrae la guancia.

Fumagalli Elisa

UN “EROE” DEL NOSTRO TEMPO

Il mal governo e la cattiva coscienza dell’Assessore

Nello scorso numero di dicembre di’” Locate Informa”, l’Assessore Sbaraini ha individuato finalmente chi gli impedisce di fare le cose e di farle bene.

Sono, manco a dirlo, i componenti dei gruppi politici di opposizione: questi, come afferma l’Assessore, Io intristiscono, più che altro per la pochezza personale.

Prosegue poi facendo un eienco di buone intenzioni, ma senza indicare alcuna priorità nelle scelte o urgenza nelle realizzazioni. Noi, Io ammettiamo senza alcune remora, siamo molto critici con l’Assessore.

Non per quello che lui è come persona, ma per il ruolo che riveste nella Pubblica Amministrazione.

(7)

Il giudizio espresso nell’articolo sopra citato dimostra, ancora una volta ,la sua inadeguatezza.

I Gruppi Consiliari che siedono nelle Assemblee Elettive, godono tutti degli stessi diritti e degli stessi doveri, così come le persone che li compongono.

Ogni Gruppo Consiliare ed ogni Consigliere rappresenta i cittadini di Locate Varesino e merita lo stesso rispetto.

Quando qualcuno attacca non il Consigliere per le scelte politiche che compie in ragione della sua carica, ma la persona, merita giudizi severi, perché non è in grado di distinguere l’atto politico da chi Io compie.

Errori di questo tipo, per quanto di nostra conoscenza, a Locate Varesino non sono mai accaduti.

Se l’Assessore Sbaraini ritiene, invece, che ciò sia avvenuto, farebbe bene a spiegare in quale occasione e chi ne è stato l’autore, invece di sparare nel mucchio come ha fatto nel suo articolo.

Altrimenti dimostra:

- che fa accuse generiche e gratuite perché non è in grado di difendere il suo operato;

- che non accetta la dialettica politica che contraddistingue una libera assemblea, dove visioni diverse si confrontano, anche aspramente, per la ricerca di una sintesi generale.

Una volta ci si nascondeva dietro le ideologie, ora che queste sono venute meno, si utilizzano accuse tanto roboanti quanto inventate.

Con l’aggravante di far parte di una maggioranza consiliare che non sa governare e che I’assessorato di cui è responsabile, l’Urbanistica, ha commesso sia gravi errori politici che scelte sbagliate.

Ci limitiamo a citare brevemente i più evidenti.

I cittadini di Locate Varesino, d’altra parte, queste cose le hanno già lette sul nostro giornale.

L’Assessore Sbaraini è Io stesso che ha fatto approvare una Delibera di Giunta, illegittima, di 109.000,00 euro per la redazione del Piano di Governo del Territorio e che solo per un nostro intervento in Consiglio Comunale è stato costretto a ritirare.

Ora, dopo più di un anno, ha il coraggio di affermare che non si può procedere alla definizione del Piano di Governo del Territorio perché la Regione deve ancora emanare i criteri di semplificazione per i piccoli Comuni come il nostro.

Sempre l’Assessore ha fatto abbattere e ricostruire la Cappelletta di via Madonnetta, spostandola nel sito che aveva scelto la ditta costruttrice della lottizzazione , non condiviso dai cittadini, i quali avrebbero preferito mantenere il luogo originario spostato di sei metri per favorire l’allargamento della strada. Questa soluzione era infatti possibile in quanto l’Intendenza delle Belle Arti aveva tolto qualsiasi vincolo sulla Cappella.

L’Assessore all’Urbanistica, in una seduta del Consiglio Comunale di due anni fa, ha fatto approvare alla maggioranza una delibera che trasformava 120.000 metri quadrati di bosco in zona industriale.

Per una scelta ditale importanza, sia dal punto di vista urbanistico che sociale, ecologico ed amministrativo, non sono state interessate adeguatamente le apposite Commissioni, Urbanistica ed Ecologica. Lo stesso Consiglio Comunale ha saputo dell’argomento la sera stessa in cui si è discusso. In quell’occasione abbiamo ricordato all’Assessore, ed all’intera maggioranza, che il nostro Comune non era abituato a trattare argomenti ditale portata senza alcuna discussione con le altre forze politiche e con quelle sociali. Anche in quell’occasione non c’è stato nulla da fare.

Eppure il tempo non mancava, se è vero che fin’ora non è stato fatto nulla e da quella delibera sono passati ormai due anni.

Potremmo proseguire, ma pensiamo che quanto scritto sopra, sia già sufficiente per farsi un’idea delle malefatte del nostro “eroe”.

La crescente capacità terapeutica della medicina consente di protrarre la vita pure in condizioni un tempo impensabili. Senz’altro il progresso medico è assai positivo. Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona.

È di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall’accanimento terapeutico, due termini spesso confusi. La prima si riferisce a un gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte; la seconda consiste nella «rinuncia ... all’utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo» (Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 471). Evitando l’accanimento terapeutico «non si vuole procurare la morte: si accetta di non poterla impedire» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.278 ) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale.

Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti

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coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete anche dal punto di vista giuridico, salvo eccezioni ben definite — di valutare se le cure che gli vengono proposte, in tali casi di eccezionale gravità, sono effettivamente proporzionate.

………..

Dal punto di vista giuridico, rimane aperta l’esigenza di elaborare una normativa che, da una parte, consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure — in quanto ritenute sproporzionate dal paziente — , dall’altra protegga il medico da eventuali accuse (come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio), senza che questo implichi in alcun modo la legalizzazione dell’eutanasia

da “il Sole 24 Ore” 21 Gennaio 2007

Io, Welby e la morte - Cardinale Carlo Maria Martini

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