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Repubblica Italiana Assemblea Regionale Siciliana XVI Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 422ª SEDUTA MERCOLEDI 26 APRILE 2017

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(1)

Assemblea Regionale Siciliana XVI Legislatura

RESOCONTO STENOGRAFICO

422ª SEDUTA

MERCOLEDI’ 26 APRILE 2017

Presidenza del Presidente ARDIZZONE

A cura del Servizio Lavori d’Aula Ufficio del regolamento e dei resoconti

(2)

INDICE

Assemblea regionale siciliana

(Indirizzo di saluto agli studenti dell’Istituto comprensivo di Naso (ME):

PRESIDENTE . . . 4

(Indirizzo di saluto agli studenti del Liceo scientifico “Cannizzaro” di Palermo): PRESIDENTE . . . 8

(Determinazioni della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari): PRESIDENTE . . . 9

Commissioni parlamentari (Comunicazione di richieste di parere) . . . 3

(Comunicazione di parere reso) . . . 4

Congedi . . . 4,42 Disegni di legge «Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017. Legge di stabilità regionale». (n. 1276/A) (Seguito della discussione): PRESIDENTE . . . 6,7,8,10,11,13,14,20,29,34,41,42 PANEPINTO (Partito Democratico) . . . 11,13,27 DI MAURO (Partito dei Siciliani – MPA) . . . 23,28,34,37,41,43 GRECO GIOVANNI (Partito dei Siciliani – MPA) . . . 10

BACCEI, assessore per l’economia . . . 11,17,18,20,24,25,36,41,43 VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza . . . 10,12,16,35 ZITO (Movimento Cinque Stelle) . . . 14

DI GIACINTO (Partito Socialista Italiano - PSE). . . 16

RINALDI (Forza Italia) . . . 17,18,24,25,39,43 ASSENZA (Forza Italia) . . . 18

LOMBARDO (Partito dei Siciliani - MPA) . . . 19

MALAFARINA (Partito Socialista Italiano - PSE) . . . 19

FORMICA (Lista Musumeci verso Forza Italia) . . . 26

LO BELLO, assessore per le attività produttive . . . 27

CIMINO (Patto dei Democratici per le riforme - Sicilia Futura) . . . 29

CANCELLERI (Movimento Cinque Stelle) . . . 29,39 CLEMENTE (Grande Sud – PID Cantiere Popolare verso Forza Italia) . . . 30

Governo regionale (Comunicazione di deliberazione) . . . 4

Interrogazioni (Annunzio di risposte scritte) . . . 3

Sull’ordine dei lavori PRESIDENTE . . . 4,9 GRECO GIOVANNI (Partito dei Siciliani – MPA) . . . 4

GRASSO (Grande Sud – PID Cantiere Popolare verso Forza Italia) . . . 5

CIMINO (Patto dei Democratici per le riforme – Sicilia Futura) . . . 6

PANEPINTO (Partito Democratico) . . . 8

DI MAURO (Partito dei Siciliani – MPA) . . . 9

ALLEGATO 1: Interrogazioni rubrica «Salute» . . . 44

ALLEGATO 2: Risposte scritte ad interrogazioni - da parte dell’Assessore per la salute: numero 3785 dell’onorevole Giuffrida . . . 47

numero 3823 degli onorevoli Tancredi ed altri . . . 50

(3)

La seduta è aperta alle ore 16.15

FIGUCCIA, segretario, dà lettura dei processi verbali delle sedute n. 420 del 20 aprile 2017 e n.

421 del 21 aprile 2017 che, non sorgendo osservazioni, si intendono approvati.

Ai sensi dell'articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, do il preavviso di trenta minuti al fine delle eventuali votazioni mediante procedimento elettronico che dovessero avere luogo nel corso della seduta.

Invito, pertanto, i deputati a munirsi per tempo della tessera personale di voto.

Ricordo, altresì, che anche la richiesta di verifica del numero legale (art. 85) ovvero la domanda di scrutinio nominale o di scrutinio segreto (art. 127) sono effettuate mediante procedimento elettronico.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute le risposte scritte alle seguenti interrogazioni:

- da parte dell’Assessore per la salute:

N. 3785 - Notizie in ordine all'apertura dell'ospedale San Marco di Librino (CT).

Firmatari: Giuffrida Salvatore

- Con nota prot. n. 15118/IN.16 del 21 marzo 2017, il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore regionale per la salute.

N. 3823 - Chiarimenti in merito ai fondi aggiuntivi per l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (TP).

Firmatari: Tancredi Sergio; Cancelleri Giovanni Carlo; Ciancio Gianina; Cappello Francesco;

Palmeri Valentina; Zafarana Valentina; Ciaccio Giorgio; Mangiacavallo Matteo; Ferreri Vanessa;

Siragusa Salvatore; Foti Angela; La Rocca Claudia; Trizzino Giampiero; Zito Stefano

- Con nota prot. n. 13630/IN.16 del 14 marzo 2017 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per la salute.

Comunicazione di richieste di parere pervenute ed assegnate alla Commissione competente

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute dal Governo ed assegnate alla competente Commissione le seguenti richieste di parere:

AFFARI ISTITUZIONALI (I)

- Stazione consorziale di granicoltura per la Sicilia. Designazione componenti del Consiglio di amministrazione. (n. 179/I).

Pervenuto in data 18 aprile 2017.

Inviato in data 21 aprile 2017.

- C.C.I.A.A. di Caltanissetta. Designazione componente effettivo in seno al collegio dei revisori dei conti. (n. 180/I).

Pervenuto in data 18 aprile 2017.

Inviato in data 21 aprile 2017.

(4)

Comunicazione di parere reso

PRESIDENTE. Comunico che è stato reso dalla competente Commissione “Servizi sociali e sanitari” (VI), il seguente parere:

SERVIZI SOCIALI E SANITARI (VI)

- Piano delle Azioni e dei Servizi sociosanitari e del Sistema unico di accreditamento dei soggetti che erogano prestazioni sociosanitarie (n. 81/VI-II).

Reso in data 29 marzo 2017.

Inviato in data 19 aprile 2017.

Comunicazione di deliberazione della Giunta regionale

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta la deliberazione della Giunta regionale n. 160 del 4 aprile 2017 relativa a: “Accordo di Programma Quadro (APQ) rafforzato – ‘Interventi sulla rete viaria siciliana gestita dall’ANAS S.p.A.’ - Apprezzamento”.

La predetta delibera è stata trasmessa alla II, alla IV Commissione legislativa ed alla Commissione per l’esame delle questioni concernenti l’attività dell’Unione europea.

Copia della stessa è disponibile presso l’archivio del Servizio Commissioni.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che hanno chiesto congedo, per la seduta odierna, gli onorevoli, Tamajo, Turano, Maggio.

L’Assemblea ne prende atto.

Indirizzo di saluto al corpo docente e agli studenti dell’Istituto Comprensivo di Naso (ME)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, porgiamo il saluto, come Parlamento, all’Istituto Comprensivo di Naso.

Gli studenti, seduti tra il pubblico, stanno portando avanti un percorso sulla legalità, proprio stamattina sono stati ospiti nella Sala d’Ercole, simulando anche un procedimento legislativo.

Rinnoviamo, quindi, il nostro saluto ai ragazzi e agli insegnanti.

Sull’ordine dei lavori

GRECO GIOVANNI. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GRECO GIOVANNI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo intervento è per chiarire un po’ la dinamica della riunione di stamattina con l’Anci ed i Presidenti dei Gruppi parlamentari di questo Parlamento.

Presidente Ardizzone, mi ascolti un attimo: le avevo chiesto di intervenire, ma lei non mi ha dato la possibilità e non so per quale motivo. Devo dire, però, con molta franchezza, che in questo tipo di

(5)

riunioni, per la loro importanza, o parlano quelli che intervengono in questa riunione, io parlo e mi riferisco sia ai sindaci, sia ai Presidenti dei Gruppi parlamentari, che intervengono in questa riunione perché, signor Presidente, può darsi che nel dibattito che viene effettuato nella riunione possa nascere la soluzione al problema di tutti i comunicati dell’Assessorato alle autonomie locali e alla funzione pubblica, come si parla e si poteva soprassedere.

Perché, signor Presidente? Perché non credo che sia colpa dei sindaci che non approvano il bilancio entro il 31, ma per una semplice ragione, signor Presidente: noi, in quest’Assemblea, non so se possiamo fare un comunicato per dire che non abbiamo nessuna colpa; noi abbiamo la nostra parte di colpa perche perché, da Reggio Calabria in poi, questa norma funziona. Perché non deve funzionare in Sicilia? Glielo dico subito. Se la ripartizione dei fondi avvenisse entro il 31 dicembre, penso che, entro il 31 marzo, i comuni avrebbero tutto il tempo per approvare i bilanci. Chi, pertanto, non è capace di approvare il bilancio entro il 31 marzo è giusto che vada a casa.

Con una semplice norma in cui diciamo che il bilancio viene approvato tre mesi dopo la ripartizione dei fondi, non dobbiamo toccare quella norma perché si applica da Reggio Calabria in su e non vedo la ragione per cui non debba applicarsi anche in Sicilia.

Dobbiamo solo approvare questa norma che se la ripartizione avviene il primo gennaio, entro il 31 marzo devono approvare i bilanci, altrimenti se ne vanno a casa.

Non è corretto che in un’assemblea dei sindaci venga detto che la responsabilità è da ricondursi al voto segreto. E lei ha detto una cosa giusta, signor Presidente: chi chiede il voto segreto, comunque, deve essere appoggiato da altri consiglieri, secondo il Regolamento interno. E non siamo vigliacchi perché chiediamo il voto segreto.

E’ vigliacca quella maggioranza che in Aula non fornisce i numeri per potere amministrare.

Non è corretto che un collega intervenga dandomi del vigliacco perché chiedo che la votazione avvenga per scrutinio segreto. Ed è ciò che avviene in questo Parlamento e credo sia vergognoso.

GRASSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Raccomando la brevità degli interventi. Passeremo a contingentare i tempi perché dovremmo, comunque, approvare la finanziaria.

GRASSO. Signor Presidente, Governo, onorevoli colleghi - mi spiace che non siano presenti l’Assessore per la sanità e l’Assessore per la famiglia -, si sta verificando, in questi giorni, un caos che riguarda la disabilità.

Sono stati stanziati dei fondi. Alcuni disabili avevano già usufruito del servizio. Ai sensi del decreto assessoriale n. 95 del 2015, è arrivata dalle ASP una comunicazione secondo cui possono fare richiesta o accedere ai benefici – quindi ai servizi – o, eventualmente, per avere delle somme di denaro.

Ciò sta generando un caos perché vi sono soggetti che non avevano partecipato a quel bando, in quanto vi è una disabilità successiva.

Vi è una larga parte di soggetti in possesso dei requisiti della legge n. 104 del 1992 e che hanno disabilità gravissima che non possono accedere a questi benefici.

E’ importante che l’Assessorato alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, di concerto con l’Assessorato alla sanità, emani immediatamente una direttiva per supplire a queste carenze e per invitare le ASP a fare una ricognizione di tutti i bisogni, di tutti gli invalidi che ci sono attraverso un accertamento.

Si sta verificando, infatti, che in quasi tutte le province vi sono disabili e, poi, se i fondi che verranno distribuiti – qualora non si procedesse all’accertamento – solo per una parte di disabili che hanno partecipato a quel bando e che possono essere rilevati dai comuni, ci sarebbe una discriminazione tra chi non rientra.

(6)

Le lascio una nota, Assessore, e la invito di farsi portavoce ed a consegnarla sia all’Assessorato alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro sia all’Assessorato alla salute perché intervengano prontamente.

CIMINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Vi invito ad attenervi all’ordine dei lavori, comunque alla finanziaria.

CIMINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per delle brevi considerazioni che ritengo importanti in un momento in cui l’Assemblea regionale si trova impegnata a discutere della finanziaria e, imminentemente, anche del collegato alla finanziaria.

Ritengo che sia corretto, - così come, oggi, si è tenuta la riunione con i sindaci e con i consiglieri comunali, importante, dopo la pronuncia del TAR -, tenere conto anche della pronuncia della Corte dei Conti riguardo al sistema pensionistico per chi già gode di un diritto alla pensione della Regione siciliana e ritengo che, per evitare maggiori aggravi, queste pronunce, in questa fase di finanziaria e di collegato alla finanziaria, vadano attenzionate.

Così come, sempre nell’ambito delle comunicazioni, ritengo che sia importante che il Governo possa urgentemente riferire all’Aula, posto che nei prossimi giorni e nel collegato vi è la volontà del Governo di creare le condizioni per una fusione del CAS con l’ANAS, la questione di aver tolto le risorse per la Palermo-Agrigento nel documento pluriennale di programmazione economica, risorse che erano stanziate, in quanto si rischia di bloccare un’arteria di area indispensabile che collega bene la Sicilia Occidentale, così come anche il tema delle manutenzioni dei viadotti e dei ponti che l’ANAS sta facendo, che dovrebbe realizzare per la Sicilia.

Seguito della discussione del disegno di legge n. 1276/A

«Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017. Legge di stabilità regionale»

PRESIDENTE. Si passa al II punto dell’ordine del giorno: Discussione dei disegni di legge. Si riprende con il seguito della discussione del disegno n. 1276/A «Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017. Legge di stabilità regionale», posto al n. 2).

Eravamo all’articolo 1 “Assegnazione agli enti locali” e, precisamente, all’emendamento 1.19.

FIGUCCIA. Anche a nome degli altri firmatari, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea prende atto che l’emendamento 1.19, dichiarato decaduto nella precedente seduta, è stato ritirato.

Si passa all’emendamento 1.27, a firma dell’onorevole Formica.

Onorevole Formica, lo ritira?

FORMICA. Dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.

Si passa all’emendamento 1.33, a firma del Governo.

Comunico che all’emendamento 1.33 sono stati presentati due subemendamenti: il subemendamento 1.33.1, a firma degli onorevoli Lupo e Di Giacinto, che così recita: dopo le parole

“calamitosi straordinari” sono aggiunte le parole “verificatisi nell’anno 2016” e il subemendamento 1.33.3, a firma degli onorevoli Vinciullo e altri, che così recita: dopo le parole “incendi” aggiungere le parole “…cenere lavica”.

(7)

GRECO GIOVANNI. Signor Presidente, ci può fare illustrare il subemendamento 1.33.1?

PRESIDENTE. Non occorre, onorevole Greco. Si tratta di eventi calamitosi verificatisi nell’anno 2016. Serve a delimitare temporalmente. Mi sembra chiaro.

Pongo in votazione il subemendamento 1.33.1. Il parere della Commissione?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere del Governo?

BACCEI, assessore per l’economia. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Si passa al subemendamento 1.33.3. Lo pongo in votazione. Il parere del Governo?

BACCEI, assessore per l’economia. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) Pongo in votazione l’emendamento 1.33, come modificato.

SIRAGUSA. Signor Presidente, non sono passati trenta minuti per la votazione.

PRESIDENTE. Insiste, onorevole Siragusa?

GRECO GIOVANNI. Se non insiste l’onorevole Siragusa, insisto io.

PRESIDENTE. Onorevole Greco, ho capito che lei si vuole iscrivere al Movimento Cinque Stelle.

Ha questa aspirazione.

Onorevoli colleghi, sospendo la seduta per quindici minuti, anche per consentire che decorrano i previsti trenta minuti dal preavviso di votazione mediante procedimento elettronico, ed avverto che la stessa riprenderà alle ore 16.45.

(La seduta, sospesa alle ore 16.33, è ripresa alle ore 17.09)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, eravamo all’emendamento 1.33, che era stato subemendato.

Lo pongo in votazione.

CANCELLERI. Chiedo che la votazione avvenga per scrutinio nominale.

Sull’ordine dei lavori PANEPINTO. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

(8)

PANEPINTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo brevemente sull’ordine dei lavori.

Rispetto alle esigenze che si sono registrate ed anche alle proposte che provengono da parte dei Gruppi parlamentari, pare si possa trovare una sintesi estrapolando le norme che hanno più cogenza, anche in termini temporali, per le esigenze dei comuni, delle ex province.

Tra l’altro, stiamo parlando di massimo 8 norme su 44, di cui l’articolo 2 è già approvato.

Se l’onorevole Cancelleri, che ha chiesto la votazione per scrutinio nominale, è d’accordo, possiamo fare una velocissima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari per concordare, di fatto, di riportare a poco più di 6 articoli, 7 articoli da approvare, su 44 e tutto il resto si porta al collegato.

Se riusciamo a trovare una sintesi di questo tipo, secondo me, consentirebbe una velocizzazione dei lavori …

FORMICA. Qual è la sintesi?

PANEPINTO. La proposta è che poiché si è raccolta una esigenza che trattare 44 articoli ci verrebbe complicato e difficile, c’è la proposta di approvare l’articolo 1 che stiamo trattando, l’articolo 2 che abbiamo già approvato, l’articolo 3, l’articolo 6 che credo riguardi gli Enti in liquidazione, l’articolo 8 le Partecipate, l’articolo 12 Consorzi per avviare la campagna irrigua, l’articolo 15 che è quello dei disabili e il 34 l’Aras.

Se il Presidente ed i colleghi sono d’accordo alla sospensione di 10 minuti, questa è la mia proposta.

Indirizzo di saluto agli studenti del liceo scientifico “Cannizzaro” di Palermo

PRESIDENTE. Rivolgo un indirizzo di saluto gli studenti del liceo scientifico “Cannizzaro” di Palermo, che stanno seguendo il progetto “Alternanza scuola-lavoro” con il Giornale di Sicilia.

Questo è il primo approccio con l’Aula; capitano in un momento particolare di approvazione della finanziaria. L’approvazione della finanziaria avviene, generalmente, in Aula, ma ci sono… - sto parlando con gli studenti, non con lei onorevole Formica - per questo progetto avviato con il Giornale di Sicilia, perché sembrerebbe strano che sono appena entrati e, alla fine, si sospendono i lavori.

Riprende il seguito della discussione del disegno di legge n. 1276/A

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, c’è una richiesta da parte del Gruppo del PD, nella persona del Vicepresidente del Gruppo, onorevole Panepinto, rivolta, in particolar modo, questo invito al Movimento Cinque Stelle, di una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari per raccordarci sul percorso d’Aula.

Rispetto, quindi, ad una richiesta che mi è stata formulata da un Presidente di Gruppo parlamentare dell’adesione sul tenere la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari un po’

condivisa - vedo l’assenso generalizzato da parte di diversi Presidenti dei Gruppi parlamentari - non posso che sospendere la seduta.

Sull’ordine dei lavori DI MAURO. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

(9)

DI MAURO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che sia opportuno ricordare, Presidente della Commissione “Bilancio” ed Assessore per l’economia, che c’era una sollecitazione del Governo, di carattere generale, a proposito dei Fondi comunitari che – credo – il Direttore generale, dottore Falgares, aveva predisposto e che era funzionale alla conclusione di un iter che è molto importante, altrimenti rischieremmo di perdere risorse, ed è una richiesta, che credo interessi tutti, di carattere generale.

I Gruppi parlamentari, pertanto, valutino l’opportunità di inserire anche questo emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Di Mauro, ha fatto bene a precisarlo perché già la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari si era determinata nel senso da lei indicato.

La seduta, quindi, sarà sospesa per riprendere alle ore 18.00, perché abbiamo una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari. Penserei alle ore 18.00, così se c’è un raccordo generalizzato si può andare avanti.

Onorevoli colleghi, decidiamo in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari. Per me possiamo inserire tutto; possiamo andare avanti. Se c’è una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, senza creare il procedimento, si può fare. Non posso decidere io questo o quell’altro.

La seduta è, pertanto, sospesa e riprenderà alle ore 18.00.

(La seduta, sospesa alle ore 17.14, è ripresa alle ore 18.01

Determinazioni della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, come ben sapete, si è tenuta una proficua Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, che si è determinata nell’approvare una finanziaria ulteriormente contenuta richiamando alcuni articoli del collegato.

C’era già stata una determinazione in tal senso, su richiesta del Governo, ed alcune norme della finanziaria sono demandate al collegato. Resta inteso che, prima dell’approvazione finale della finanziaria, incardineremo il collegato.

Tratteremo: l’articolo 1 “Disposizioni in materia di assegnazione finanziaria ai Comuni”;

l’articolo 2 “Disposizioni in materia di assegnazione ai liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane” è già stato approvato; poi tratteremo l’articolo 3 “Rifinanziamento leggi di spesa – Disposizioni finanziarie”; l’articolo 6 “Disposizioni in materia di Enti in liquidazione”; l’articolo 8

“Disposizioni in materia di Società partecipate”; l’articolo 12 “Interventi per i Consorzi di bonifica – Garanzie occupazionali per i settori della Forestazione e della Manutenzione del Territorio”;

l’articolo 13 “Costituzione del patrimonio immobiliare del Fondo pensioni ai Dipendenti della Regione”; l’articolo 15 “Disposizione della disabilità e della non-autosufficienza”; l’articolo 22

“Disposizioni in materia di soggetti utilizzati in attività e lavori socialmente utili”; l’articolo 23

“Potenziamento centri per l’impiego”; l’articolo 26 “Pubblicità del Rendiconto semplificato per il cittadino”, sul quale c’è un emendamento di riscrittura; l’articolo 34 “Disposizioni in materia di associazione regionale per gli allevatori”; l’articolo 43 “Fondi globali e tabelle”; l’articolo 44

“Effetti della manovra e copertura finanziaria”; l’articolo 45 “Abrogazione e modifiche di norme” e l’articolo 46 “Entrata in vigore”.

Dal collegato abbiamo richiamato gli articoli 7, 35, 61 e 68, che erano già stati inseriti ed erano quelli relativi alle indicazioni pervenute da parte del Governo.

Allora, onorevoli colleghi, procediamo. Non ci dovrebbero essere grosse difficoltà. E’ chiaro che su alcuni articoli già i problemi sono stati evidenziati e ci può essere un momento di riflessione.

Mi auguro che la finanziaria, nel giro di due, tre giorni, possa essere approvata, auspicabilmente in due giorni.

Seguito della discussione del disegno di legge n. 1276/A

(10)

PRESIDENTE. Riprende il seguito della discussione del disegno di legge n. 1276/A.

Si procede con l’esame dell’articolo 1.

GRECO GIOVANNI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GRECO GIOVANNI. Signor Presidente, in virtù della collaborazione che stiamo cercando di avere, dichiaro di ritirare gli emendamenti soppressivi a mia firma all’articolo 3 e all’articolo 6.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.

Si passa all’emendamento 1.33, del Governo. Lo pongo in votazione, così come emendato. Il parere della Commissione?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) Si passa all’emendamento 1.25 bis, dell’onorevole Apprendi:

“E’ aggiunto il seguente comma:

“All’art. 1 della legge regionale 29 dicembre 2016, n. 27 è aggiunto il seguente comma: 7bis. Per l’esercizio finanziario 2017, la somma di 500 migliaia di euro a valere sulla somma complessivamente prevista al precedente comma 7 è sottoposta a vincolo di destinazione per attività di protezione civile e realizzazione di interventi urgenti e di prevenzione dei rischi in favore dei Comuni richiedenti ed individuati secondo apposita graduatoria che tenga conto del livello di criticità potenziale per singolo Comune.”

Onorevole Apprendi, lo mantiene o lo ritira?

APPRENDI. Lo mantengo.

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. Il parere del Governo?

BACCEI, assessore per l’economia. Mi rimetto all’Aula.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Favorevole a maggioranza.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) L’emendamento 1.17 è assorbito.

Si passa all’emendamento 1.26R, dell’onorevole Panepinto: “L’emendamento 1.26 è sostituito dal seguente:

(11)

per l’esercizio finanziario 2017, esclusivamente per le finalità di cui alla legge regionale 24/73, è autorizzata la spesa di 1.300 migliaia di euro a valere sulle assegnazioni di cui all’art. 6, comma 1 LR 5/2014”.

Comunico che è stato presentato il subemendamento 1.26.1, dell’onorevole Cancelleri: ‘le parole

“1300 migliaia” sono sostituite dalle parole “2500 migliaia”’.

Pongo in votazione il subemendamento 1.26.1.

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) BACCEI, assessore per l’economia. Dov’è la copertura?

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, davo per scontato che ci fosse la copertura sul subemendamento 1.26.1.

Non si può procedere in questo modo, avendo fatto un accordo.

PANEPINTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PANEPINTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, siccome avevamo ridotto con un altro emendamento la dotazione della riserva degli 8 milioni di euro e l’avevamo portata a 6 milioni di euro, abbiamo disponibili 2 milioni di euro, di cui 300 mila euro sono serviti, non ricordo per quale emendamento; se l’incrementiamo, onorevole Cancelleri, di 1 milione e 300 mila euro, oggi, abbiamo copertura finanziaria, ma ritengo che su 2 milioni e mezzo di euro non abbiamo copertura finanziaria.

Abbiamo ridotto da 8 a 6 milioni di euro quello sulle autonomie locali; 8 milioni di euro che nella stesura iniziale venivano destinati alla Protezione civile…

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Si tratta di riserve. Credo che la proposta dell’onorevole Cancelleri possa essere accolta.

E’ una riserva su una somma che vale all’origine 340 milioni di euro.

PRESIDENTE. Una riserva sul fondo? Chiedo al Governo se c’è la copertura finanziaria.

BACCEI, assessore per l’economia. Signor Presidente, onorevoli deputati, se ho capito bene, onorevole Panepinto, è una riserva sul Fondo delle autonomie locali, di 340 milioni di euro. Al di là degli 8 milioni di euro, non abbiamo più vincoli di riserve, se non mi sbaglio, perché il vincolo l’abbiamo tolto, per cui la copertura finanziaria c’è, poi, la valutazione politica è un altro discorso.

La copertura finanziaria c’è.

PRESIDENTE. Comunico che al subemendamento 1.26.1, a firma dell’onorevole Cancelleri, c’è la copertura finanziaria. Non ci sono dubbi.

Si passa all’emendamento 1.26 R. Lo pongo in votazione, come modificato. Il parere della Commissione?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere del Governo?

BACCEI, assessore per l’economia. Favorevole.

(12)

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi, (E’ approvato)

Si passa all’emendamento 1.32 del Governo: “All’art. 1 del disegno di legge è aggiunto il seguente comma:

4.bis. A sostegno ed incentivo delle unioni di comuni previste dall’articolo 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata la spesa di 800 migliaia di euro, quale compartecipazione regionale ai contributi statali per l’anno 2017, cui si fa fronte nell’ambito dell’assegnazione annuale per l’anno 2017 di cui all’art. 6, comma 1, della legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5, e successive modifiche ed integrazioni. I contributi sono concessi in relazione all’effettivo esercizio associato di funzioni da parte dell’Unione a seguito della delega esclusiva delle medesime da parte di tutti i comuni aderenti”.

Lo pongo in votazione. Il parere della Commissione?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) Pongo in votazione l’articolo 1, nel testo risultante….

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Ci sono altri emendamenti.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, scusate, gli emendamenti devono essere presentati presso gli Uffici, non solo in II Commissione.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non si tratta di nuovi emendamenti, ma di un emendamento che non è stato discusso perché è mancato il numero legale, quindi, lo abbiamo rinviato. Quell’emendamento, quindi, è ancora in vita, perché, ricordo, ha chiesto il numero legale l’onorevole Siragusa,

PRESIDENTE. A quale si sta riferendo?

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Stiamo parlando dell’emendamento su Ragusa Ibla, che non è stato ancora votato.

PRESIDENTE. L’emendamento 1.19 è stato ritirato, il soppressivo dell’1.19.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. E, quindi, lo approviamo.

(13)

PRESIDENTE. Non c’è la soppressione, onorevole Vinciullo, quindi, resta.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Signor Presidente, va bene così. Possiamo votare.

PANEPINTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PANEPINTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci sono altri emendamenti che erano stati presentati, prima che cadesse il numero legale nella seduta scorsa, a firma Panarello, Currenti, un emendamento, che si era discusso, riguardante l’intervento finanziario di cui all’articolo 1, comma 9, della legge regionale 27/28 dicembre 2016, si estende anche ai comuni che abbiano dichiarato lo stato di dissesto entro il 31dicembre 2016, e non serve copertura di spesa, ma semplicemente si amplia la platea. E, poi, c’è l’emendamento A132, che riguardava i comuni con personale a tempo indeterminato in mobilità, perché noi, come dire, stiamo garantendo i contrattisti…

PRESIDENTE. Onorevole Panepinto, lei depositi gli emendamenti e gli Uffici li verificheranno.

PANEPINTO. Signor Presidente, li deposito e li inseriamo nel collegato, se è possibile.

PRESIDENTE. Perché mi dovete mettere in difficoltà? Capisco che all’esterno diventa semplice dire che è stato il Presidente dell’ARS a non volere inserire alcuni emendamenti, perché questo è un gioco ormai noto.

Non so di quali emendamenti stia parlando, perché sono tutti annunciati o altro. Intanto, li depositi, gli Uffici li verificheranno e, a maggior ragione, lei si è fatto promotore di un accordo, e dobbiamo aggravare il procedimento. Non penso sia…

PANEPINTO. Signor Presidente, voglio aiutarla ad accelerare la conclusione dei lavori, pertanto, le chiedo semplicemente…

PRESIDENTE. Onorevole Panepinto, lei è bravo ed esperto. Vi sono alcune norme che possono andare nelle norme di abrogazione e modifica.

PANEPINTO. Signor Presidente, mi attengo a quello che lei dice, però…

PRESIDENTE. Sul contenuto sono perfettamente d’accordo, ma non posso entrare nel merito delle singole norme. Le depositi e verranno trattate quando l’Aula sarà messa nelle condizioni di esaminarle.

PANEPINTO. Sono depositate.

PRESIDENTE. Sono depositate, dove? Ci sono milleduecento emendamenti presentati da tutti i deputati, onorevole Panepinto. Non mi mettete in difficoltà. Non ci può essere una corsia privilegiata.

PANEPINTO. L’articolo 1 sulle autonomie locali era attinente. Detto ciò, siccome era stato già depositato, chiedo agli Uffici che venga valutato per essere inserito nel collegato, signor Presidente.

PRESIDENTE. Lei, quindi, chiede che venga inserito nel collegato.

(14)

PANEPINTO. Signor Presidente, non sono emendamenti che riguardano né la mia provincia…

PRESIDENTE. Lo so, non è questo il punto. Proceduralmente, però, mi mettete in difficoltà.

Nessuno sta mettendo in discussione la bontà dell’emendamento, onorevole Panepinto.

Formalmente, non abbiamo questi emendamenti.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Vanno nel collegato.

PRESIDENTE. Lei ancora insiste. Vanno nel collegato questi emendamenti.

ZITO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZITO. Signor Presidente, Governo, onorevoli colleghi, al comma 19 c’era una riscrittura che avevamo ripresentato dove c’erano un fondo unico di 3 milioni di euro ad una distribuzione di 1 milione di euro a testa per le tre leggi sui centri storici, che non sono stati trattati.

PRESIDENTE. Questi sono preclusi. Siamo andati avanti. Siamo alla votazione finale.

Avendo bocciato Ortigia ed Agrigento, questo non si può votare.

Pongo in votazione l’articolo 1. Chi è favorevole resti seduto, chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) L’articolo 2 è già stato approvato in altra seduta.

L’articolo 3 è, momentaneamente, accantonato. Procediamo con quelli che non presentano problemi.

Si passa, pertanto, all’articolo 6. Ne do lettura:

«Art. 6.

Disposizioni in materia di enti in liquidazione

1. In armonia con i principi e i criteri stabiliti dall’articolo 15 del decreto legge 6 luglio 2011, n.

98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 e successive modifiche e integrazioni, per gli enti soppressi e messi in liquidazione la Regione non risponde delle passività eccedenti l’attivo della singola liquidazione. Per le liquidazioni deficitarie, con decreto del Presidente della Regione si fa luogo alla liquidazione coatta amministrativa.

2. Al termine delle operazioni di liquidazione, il saldo finale, se positivo, è versato al bilancio della Regione.

3. Per gli enti la cui liquidazione sia assunta dall’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni, la rappresentanza anche in giudizio spetta all’Ufficio medesimo che si avvale del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato alle stesse condizioni e con le stesse modalità con le quali se ne avvalgono gli altri uffici della Regione.

4. Al fine di pervenire alla soppressione delle Aziende autonome Terme Acireale e Sciacca ai sensi dell’articolo 1 della legge regionale 19 aprile 2007, n. 11 nonché dell’Agenzia della Regione siciliana per le erogazioni in agricoltura, ai sensi dell’articolo 40 della legge regionale 7 maggio

(15)

2015, n. 9, la definizione delle operazioni di liquidazione già poste in essere è affidata all’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni».

Comunico che è stato presentato dal Governo l’emendamento 6R, di riscrittura dell’intero articolo.

Ne do lettura:

“L’articolo è sostituito dal seguente:

‘Art. 6.

Disposizioni in materia di enti in liquidazione

1. In armonia con i principi e i criteri stabiliti dall’articolo 15 del decreto legge 6 luglio 2011, n.

98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 e successive modifiche e integrazioni, per gli enti soppressi e messi in liquidazione la Regione non risponde delle passività eccedenti l’attivo della singola liquidazione. Per le liquidazioni deficitarie, con decreto del Presidente della Regione si fa luogo alla liquidazione coatta amministrativa. Il personale di enti regionali disciolti e posti in liquidazione in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, se non utile alla liquidazione, è trasferito, nel rispetto del trattamento economico-normativo e previdenziale posseduto alla data di entrata in vigore della presente legge, nell’area speciale transitoria ad esaurimento istituita presso la Resais S.p.a..

2. Al termine delle operazioni di liquidazione, il saldo finale, se positivo, è versato al bilancio della Regione.

3. Per gli enti la cui liquidazione sia assunta dall’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni, la rappresentanza anche in giudizio spetta all’Ufficio medesimo che si avvale del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato alle stesse condizioni e con le stesse modalità con le quali se ne avvalgono gli altri uffici della Regione.

4. Al fine di pervenire alla soppressione delle Aziende autonome Terme Acireale e Sciacca ai sensi dell’articolo 1 della legge regionale 19 aprile 2007, n. 11 nonché dell’Agenzia della Regione siciliana per le erogazioni in agricoltura, ai sensi dell’articolo 40 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, la definizione delle operazioni di liquidazione già poste in essere è affidata all’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni. All’articolo 119, comma 2, della legge regionale 28 dicembre 2004, n. 17 e successive modifiche ed integrazioni, dopo le parole “presso gli uffici dell’Amministrazione regionale”, sono aggiunte le parole “anche ai fini dell’attribuzione degli incarichi di cui all’articolo 9 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10”.

5. Entro il 30 giugno di ciascun anno l’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni redige una relazione che illustra il lavoro svolto avendo cura di specificare le problematicità emerse nella chiusura delle procedure di liquidazione di Enti, Società e Aziende ed include un’analisi dettagliata dello stato delle procedure di liquidazione di ciascun Ente, Società e Azienda. La relazione è inviata ed illustra alla competente Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana e pubblicata sul sito istituzionale dell’Assessorato regionale dell’economia”.

Credo che ci fosse un’intesa, in tal senso, per andare avanti.

BACCEI, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

(16)

BACCEI, assessore per l’economia. Signor Presidente, onorevoli deputati, l’articolo, di fatto, recepisce una norma nazionale relativa agli enti in liquidazione. Non stiamo parlando, quindi, di società, ma di enti, in quanto le società in liquidazione sono regolamentate dal Codice civile.

L’articolo nazionale mutua, in qualche modo, la disciplina che c’è per le società anche per gli enti.

Per cui si fa fronte, di fatto, alle passività attraverso l’attivo, liquidando con l’attivo.

Laddove l’attivo non dovesse essere bastevole, occorrerà fare delle transazioni con i creditori, riducendo l’importo complessivo in proporzione a quella che è la disponibilità dell’attivo, ovviamente, secondo le priorità dei crediti che sono definiti dalla legge.

Se, invece, il saldo, alla fine della liquidazione, dopo aver pagato tutti i creditori, fosse positivo, verrebbe versato al bilancio della Regione.

Abbiamo aggiunto, al comma 1, una parte, che è di salvaguardia del personale, che era uno degli elementi che erano emersi dalla discussione in Aula, ossia, il personale, laddove non fosse utilizzato nell’ambito della liquidazione, appunto, per gestire la liquidazione, dovrebbe transitare alla Resais S.p.a., quindi, salvando il proprio posto di lavoro.

Si da, poi, la possibilità, con il comma 3, di gestire le liquidazioni, anziché attraverso dei liquidatori, attraverso l’Ufficio delle liquidazioni, che fa parte dell’Assessorato all’economia. C’è un Ufficio speciale per la gestione delle liquidazioni di società ed enti partecipati, per cui la liquidazione verrebbe internalizzata, questo per due ordini di motivi: il primo perché alcune liquidazioni sono difficoltose - l’altra volta, citavamo il caso dell’Arsea, quindi non si trovano liquidatori disposti ad accettare questa liquidazione -; il secondo motivo è anche di ordine economico, perché, ovviamente, internalizzandola, si risparmiano i soldi della liquidazione ma, ancora più importante, si tende ad evitare che questi tempi si dilunghino all’infinito, perché, ovviamente, c’è un interesse nel percepire il compenso della liquidazione.

Al comma 5 è stata inserita una richiesta del Movimento Cinque Stelle, che il Governo aveva fatto propria, relativa alla redazione di una relazione da presentare, ogni anno, alla Commissione Bilancio, relativa all’andamento della liquidazione degli enti.

Al comma 4 si fa riferimento alla chiusura della liquidazione, non delle società delle Terme, ma delle aziende autonome che esistevano prima della costituzione delle S.p.A., che ancora sono attive.

Di fatto, quindi, le S.p.A. sono all’interno di un processo di liquidazione per il quale avevamo dato anche la possibilità di scritturare il mutuo per acquisire i beni, se vi ricordate. Prima ancora delle S.p.A. c’erano delle aziende autonome che non hanno praticamente più nulla, per le quali, quindi, si agisce con norma per chiudere la liquidazione delle stesse aziende autonome.

Questo emendamento è, dunque, la riscrittura che recepisce un po’, spero, tutti gli interventi che erano stati fatti in Aula.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCIULLO, presidente della Commissione e relatore di maggioranza. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sorge un problema da parte della Commissione.

Per quanto riguarda l’assunzione del personale, si fa riferimento alla data di entrata in vigore della presente legge. Credo che sarebbe opportuno indicare la data del 31 dicembre 2016, dal momento che, dopo quella data, sicuramente, non dovevano essere fatte, quindi abbiamo una data certa.

PRESIDENTE. Onorevole Vinciullo, lo presenti sotto forma di subemendamento.

DI GIACINTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

(17)

DI GIACINTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, relativamente al personale che transita, parliamo del trattamento economico normativo, ma trasferiamo anche il TFR che queste società devono poi al personale? O di TFR qui non ne parliamo e, poi, avremo un problema?

PRESIDENTE. E’ materia previdenziale questa.

DI GIACINTO. Ma il TFR è in capo all’azienda, se non è stato trasferito al fondo.

PRESIDENTE. Ma se l’azienda è in liquidazione, significa fallimento, se ne dovrà fare carico, in base al codice civile, l’INPS.

DI GIACINTO. L’importante è che il TFR sia garantito.

BACCEI, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BACCEI, assessore per l’economia. Signor Presidente, onorevoli deputati, l’onorevole Anselmo aveva avanzato una richiesta, al comma 3, dove si diceva che la liquidazione è assunta qualora si volesse procedere con commissari esterni; l’Assessore per l’economia, tramite decreto, può farli. Era una cosa del genere, ma abbiamo dimenticato di inserirlo nell’emendamento di riscrittura. Si tratta proprio di un inciso nel comma 3.

RINALDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RINALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, assessori, volevo un chiarimento. Dove c’è scritto che per gli enti soppressi e messi in liquidazione, la Regione non risponde delle passività eccedente l’attivo della singola liquidazione, chi ne risponderà?

BACCEI, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BACCEI, assessore per l’economia. Signor Presidente, onorevoli deputati, come spiegavo prima, se il passivo dovesse essere maggiore dell’attivo, si procederà a delle transazioni, quindi, rispettando l’ordine di priorità dei crediti stabilito dalla legge, perché non tutti i crediti hanno la stessa priorità.

RINALDI. Ma nelle transazioni, qualora…

BACCEI, assessore per l’economia. Lo fa il liquidatore.

RINALDI. L’ho capito. Ma qualora le attività della liquidazione non dovessero bastare, chi pagherebbe?

BACCEI, assessore per l’economia. Se si fanno le transazioni, si stanzierà l’80%, il 70%, il 60%, il 90%. Dipende da quanto è l’attivo, l’ordine di priorità dei crediti e il lavoro del liquidatore è questo.

(18)

RINALDI. Se si va in contenzioso, il debito che resta chi lo paga?

BACCEI, assessore per l’economia. No, non è che resta. E’ il lavoro del liquidatore cercare di gestire quell’attivo. Questo è il lavoro del liquidatore.

RINALDI. Ho capito, ma se creditori non ci stanno alla transazione e vanno in contenzioso, dei contenziosi che vengono in essere, visto che la Regione non ne risponde, allora, chi ne risponde?

BACCEI, assessore per l’economia. Nei limiti dell’attivo, secondo l’ordine di priorità dei crediti.

Questa è la legge, ma anche il Codice civile lo prevede.

RINALDI. Si, ma non funziona così. Perché se non accetto la transazione e faccio causa e l’attivo arriva fino ad un certo ammontare e la Regione non ne risponde, non credo che sia così.

Chiedo agli Uffici di verificare.

BACCEI, assessore per l’economia. E’ così.

ASSENZA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ASSENZA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’onorevole Rinaldi ha già sollevato benissimo il problema. Credo che su questo la Presidenza e gli Uffici abbiano la necessità di esprimersi e anche sul comma 3, che estende, non si sa in base a quale normativa della legislazione regionale, i casi di rappresentanza dell’Avvocatura dello Stato.

Se non ricordo male, c’è una legge nazionale che prevede espressamente quali sono i compiti e le prerogative dell’Avvocatura dello Stato e quali siano gli enti che possono essere rappresentati dalla stessa Avvocatura. Non credo che spetti alla Regione siciliana estendere quali siano le competenze di difesa e di rappresentanza in giudizio dell’Avvocatura dello Stato.

Se vi fosse ancora il rappresentante e il Commissario dello Stato, che molto allegramente abbiamo salutato come una vittoria dell’Isola, quando, invece, apre l’astura a ‘porcherie’ di questo genere, che non hanno assolutamente le fondamenta normative, giuridiche e logiche per potere proseguire. Lo stesso comma 1 dice che se vi sono attivi, questi vanno alla Regione; se vi sono passività di enti, che sono tutti enti regionali, se le piangono i creditori. I privati, i fornitori che, magari, per anni, hanno fatto affidamento sulla buona fede del partner pubblico, ad un certo momento, vedono intervenire ex post, la norma che dice ‘scusate, abbiamo scherzato, i debiti nostri ve li piangete voi, perché noi, con una norma dell’Assemblea regionale siciliana - e qui invito tutti i colleghi, a prescindere dagli schieramenti, a farsi un esame di coscienza se abbiamo una norma che può creare accoglimento in una pubblica Assemblea – abbiamo stabilito che se vi sono debiti, ve li piangete voi, perché noi allegramente mettiamo una crocetta e ve li cancelliamo. Altrimenti, dobbiamo sperare che dalla liquidazione qualcosa si ricavi.

E’, comunque, una norma assolutamente illegittima che, anche se il Parlamento dovesse, malauguratamente - ma io penso di no - approvare, troverebbe, al minimo contenzioso, una eccezione di illegittimità con accoglimento in qualsiasi parte d’Italia. Non parliamo, poi, del comma 3, ma già l’ho accennato: che potere abbiamo noi, Assemblea regionale siciliana, di prevedere un ampliamento dei casi di rappresentanza dell’Avvocatura, dei poteri di rappresentanza di difesa in giudizio l’Avvocatura dello Stato? Questo, poi, me lo dirà qualcuno che ha avuto la bontà di scrivere una norma così cervellotica.

(19)

PRESIDENTE. Onorevole Assenza, questa è una norma nazionale che viene richiamata, entra nel nostro ordinamento perché è contenimento della spesa.

LOMBARDO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LOMBARDO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, pongo l’accento, brevemente, su un problema prettamente politico che rivolgo all’Assessore Baccei, perché l’accoglimento e il recepimento di questa norma nazionale - gli Uffici staranno approfondendo le questioni sollevate dagli onorevoli Rinaldi e Assenza -, certamente, pongono dei dubbi. Siamo a due anni dalla messa in liquidazione dell’A.R.S.E.A., Assessore Baccei, sappiamo che ormai l’A.G.E.A. funge da organismo pagatore per l’erogazione in agricoltura, per la sola Regione siciliana, perché tutte le Regioni italiane hanno un proprio organismo pagatore per i contributi in agricoltura. Penso, ad esempio, alla Regione Toscana, Assessore Baccei, che ha l’A.R.T.E.A., agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura in Toscana, e penso che, avendo, Presidente Ardizzone, aperto questa legislatura - ormai possiamo dirlo dato che sta per terminare -, questa infelice legislatura, proprio discutendo della mozione riguardante lo scioglimento dell’A.R.S.E.A., sarà, secondo me, anche la vicenda dell’A.R.S.E.A. una di quelle vicende delle quali questo Parlamento verrà chiamato ad occuparsi nel corso della prossima legislatura. Se è vero, infatti, che all’articolo 13 andremo a discutere di errori che sono stati posti, in passato, da qualche Parlamento che ha preceduto questa legislatura, certamente, la prossima legislatura dovrà occupare, penso, la maggior parte della propria attività per porre rimedio agli scempi che sono stati fatti nel corso di questi quattro anni.

E, tra questi, c’è lo scioglimento di questa agenzia. Qui viene dichiarato che le passività di questa liquidazione, non si capisce bene chi dovrà ripagarle, ma quale costo ha avuto, oggi, non poter implementare l’attività dell’A.R.S.E.A., Assessore Baccei? Quale danno economico ha avuto per l’agricoltore di Bivona o per l’agricoltore di Terme Vigliatore non poter ottenere i pagamenti dei contributi ettaro/coltura, così come accade in Puglia, in Toscana o in Calabria, entro novembre di ogni anno, ma riceverli, come accaduto quest’anno in Sicilia, a marzo, ad aprile, a maggio, quindi sei, sette mesi dopo? Che tipo di ricaduta ha avuto sulla concorrenza in ambito agricolo, all’interno dello stesso territorio nazionale tra agricoltori della stessa nazione poter ricevere i pagamenti sei mesi prima, sette mesi prima e poterli ricevere dopo? Quale ricaduta economico-politica e amministrativa ha avuto mantenere l’A.G.E.A. come organismo pagatore per la sola Regione Siciliana? Queste sono domande e sono nodi, onorevoli colleghi, che mi rendo conto possano essere un po’ tralasciati all’interno della discussione di una legge di stabilità che ci vede correre attorno a qualche articolo perché, giustamente, occorrerà garantire le giornate ai lavoratori stagionali dei consorzi di bonifica o agli ASU, e spero che l’Aula faccia presto.

Questa è l’ennesima vicenda che, nei prossimi anni, dovrà essere affrontata. Assessore Baccei, oggi, le faccio una domanda che, sicuramente, è una domanda retorica, perché mi rendo conto che non può essere la sua risposta, oggi, tecnica esaustiva.

Noi - non cito non a caso l’agenzia per l’erogazione dell’agricoltura in Toscana - siamo l’unica Regione in Italia che è a posto e non è riuscita ad implementare la propria Agenzia. Questa è una vergogna e il Parlamento siciliano, invece di occuparsi di avere un’agenzia proprio alla vigilia della presentazione dei bandi per l’agricoltura, un’agenzia forte, capace di dare erogazioni per i propri agricoltori, si pone solo il problema di gestire una liquidazione che sarà, ne sono certo, Presidente Ardizzone, purtroppo, l’ennesima liquidazione che, tra quindici, venti anni, vedrà questo Parlamento intervenire ancora, perché ci sarà da intervenire, nel 2030, sulla messa in liquidazione dell’A.R.S.E.A., avvenuta nel 2015.

MALAFARINA. Chiedo di parlare.

(20)

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MALAFARINA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo brevemente per chiedere una chiarificazione. Le partecipate siciliane, se ricordo bene, sono in larga parte società per azioni o, comunque, alle quali la Regione partecipa in quota capitale, quindi sottoposte, se non sbaglio, al regime di diritto privato. Assessore, ci può dire quali sono le società che non sono di diritto privato e per le quali sarebbe necessario approvare questa norma? Perché due sono i casi: o sono di diritto privato, e si applica la normativa del Codice civile, o sono di altra natura, per cui credo che dovremmo approfondire il discorso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Baccei sugli interventi che si sono svolti.

BACCEI, assessore per l’economia. Onorevole Malafarina, lei mi chiedeva un chiarimento tecnico. Allora, le società private sono tutte normate dal Codice civile. Qui stiamo parlando di enti regionali per i quali, a livello nazionale, non vige, non si fa riferimento al Codice civile, ma alla legge che andiamo a recepire. Proprio per loro, quindi, è prevista questa normativa che non è il Codice civile che si riferisce alle società private ma agli enti di diritto pubblico che, però, in qualche modo, mutua gli stessi principi.

Stiamo parlando, quindi, di due normative diverse, anche se nei contenuti sono simili.

Praticamente, per quello che diceva l’onorevole Assenza, è l’Ufficio di liquidazione della società che si avvale dell’Avvocatura. Non sono nuove fattispecie di enti, onorevole Assenza, per cui questa è una cosa prevista.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, comunico che sono stati presentati due subemendamenti che, peraltro, sono stati illustrati. Il subemendamento 6.R.1, a firma dell’onorevole Vinciullo, nella qualità di presidente della Commissione, che pone il limite: “in servizio alla data del 31 dicembre 2016”. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Il subemendamento 6.R.2, a firma dell’onorevole Anselmo che però faceva parte sostanzialmente di una riscrittura. Ne do lettura: “Per la liquidazione di cui al presente comma l’Assessore regionale per l’economia può nominare un commissario liquidatore che non abbia svolto alcuna funzione precedentemente nell’ente stesso”. Mi sembra una norma di buon senso.

Lo pongo in votazione. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato) Pongo in votazione l’emendamento 6.R, nel testo risultante.

ASSENZA. Chiedo che la votazione avvenga per scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Onorevole Assenza, c’era un accordo. Scusate se noi…

ASSENZA. Non ho partecipato a questo accordo.

PRESIDENTE. Scusate, invito l’onorevole Assenza a ritirare la richiesta di voto segreto. Abbiamo svolto una serie di incontri. Onorevole Assenza, ritiri la richiesta di voto segreto. Abbiamo svolto una riunione dei Presidenti dei Gruppi parlamentari e abbiamo trovato un’intesa.

(21)

ASSENZA. Signor Presidente, allora, tolgo il disturbo in Assemblea.

PRESIDENTE. No, non è questo il senso. Lei deve comprendere pure le mie difficoltà in questo momento. Abbiamo bisogno di portare a compimento la finanziaria.

ASSENZA. Si finanzia una norma che è completamente folle.

PRESIDENTE. Non è folle. La norma non è folle; è una norma nazionale.

ASSENZA. Allora, chiedo che la votazione sia per appello nominale.

PRESIDENTE. Sì, ma si può esprimere in maniera palese.

Sospendo l’Aula per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18,39, è ripresa alle ore 18.41)

PRESIDENTE. Chiarito con l’onorevole Cimino, l’onorevole Assenza insiste nella richiesta di voto di appello nominale?

ASSENZA. Sì. Chiedo che la votazione dell’emendamento 6.R avvenga per scrutinio nominale.

(Gli onorevoli Cancelleri, Federico, Ferreri, Lombardo, Palmeri, Papale, Rinaldi, Tancredi e Zito si associano alla richiesta)

Votazione per scrutinio nominale dell’emendamento 6.R

PRESIDENTE. Essendo la richiesta appoggiata a termini di Regolamento, indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento 6.R.

Chiarisco il significato del voto: chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme il pulsante rosso; chi si astiene preme il pulsante bianco.

Dichiaro aperta la votazione.

(Si procede alla votazione)

Votano sì: Alloro, Alongi, Anselmo, Apprendi, Arancio, Ardizzone, Cimino, Cirone, Clemente, Coltraro, Di Giacinto, Digiacomo, Di Maggio, Fontana, Forzese, Germanà, Greco M., Lantieri, Lo Giudice, Malafarina, Marziano, Nicotra, Oddo, Panepinto, Savona, Sudano, Venturino, Vinciullo.

Votano no: Di Mauro, Federico, Formica, Greco G., Lombardo.

Sono in congedo: Ciaccio, Maggio, Tamajo, Turano.

Si astengono: Dina, Giuffrida, Lentini, Musumeci.

Dichiaro chiusa la votazione.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo l'esito della votazione per scrutinio nominale:

(22)

Presenti . . . 45 Votanti . . . 37 Maggioranza . . . 19 Favorevoli . . . 28 Contrari . . . 5 Astenuti . . . 4

(E’ approvato)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18.43, è ripresa alle ore 18.50) PRESIDENTE. Si passa all’articolo 8. Ne do lettura:

«Art. 8.

Disposizioni in materia di società partecipate

1. La Regione siciliana e gli enti pubblici sottoposti a controllo e vigilanza applicano le disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 e le successive modifiche ed integrazioni, nonché i relativi provvedimenti di attuazione. Le funzioni e i compiti ivi attribuiti ai titolari degli organi politici e amministrativi si intendono riferite alle corrispondenti figure istituzionali in ambito regionale. Restano confermate le disposizioni di cui all’articolo 33 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, e successive modifiche e integrazioni.

2. All’articolo 33 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, lettera b), dopo le parole “partecipazione della Regione” sono aggiunte le seguenti:

“, anche indiretta, nonché nelle società che svolgono attività in house providing, individuate con decreto del Presidente della Regione in relazione a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa,”;

b) al comma 5 le parole “ridotti del trenta per cento” sono sostituite dalle parole “applicati tenuto conto della diversa complessità organizzativa”.

3. Sono abrogati i commi 1 e 3 dell’articolo 20 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11.

4. All’articolo 64, comma 4, della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e successive modifiche ed integrazioni sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole “di cui al comma 1 dell’articolo 20 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche e integrazioni” sono sostituite dalle parole “partecipate dalla Regione”;

b) dopo le parole “l’IRFIS FinSicilia S.p.A.” sono aggiunte le parole “e gli organismi strumentali della Regione, con esclusione delle società affidatarie di servizi pubblici che operano in regime di concessione regolata dalla normativa nazionale”;

c) le parole “dovranno attingere” sono sostituite dalle parole “non possono procedere a nuove assunzioni se non attingendo”;

(23)

d) alla fine, sono aggiunte le parole “in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 20, comma 6, della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni, nonché in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 10, della legge regionale 29 dicembre 2008, n.

25 e successive modifiche e integrazioni. L’articolo 62 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 è abrogato.”.

5. All’articolo 61 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 2 dopo le parole “Servizi ausiliari Sicilia S.c.p.a.” sono aggiunte le parole “o alle società a totale o maggioritaria partecipazione regionale”;

b) è aggiunto il seguente comma:

“2 ter. Al personale dell’Istituto regionale per l’integrazione dei diversamente abili di Sicilia (IRIDAS) di cui all’articolo 48 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, già soppresso e posto il liquidazione ai sensi dell’articolo 63 della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21, in servizio alla data di entrata in vigore della medesima legge e non utilmente ricollocato, alla data di entrata in vigore della presente legge, presso altro ente, istituto o azienda, si applicano le disposizioni di cui al comma 2 nonché le disposizioni di cui all’articolo 64 della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e successive modifiche e integrazioni.”.

6. Le disposizioni di cui all’articolo 64 della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e successive modifiche ed integrazioni si applicano anche ai dipendenti, in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge, delle società delle quali è stata accertata la causa di scioglimento ai sensi dell’articolo 2484 del Codice Civile.

7. L’articolo 32, comma 3, della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9 è abrogato».

Comunico che l’onorevole Greco Giovanni ha dichiarato di ritirare tutti gli emendamenti soppressivi.

L’Assemblea ne prende atto.

Onorevole Cancelleri, c’è un suo emendamento soppressivo, lo ritira?

CANCELLERI. Lo mantengo.

DI MAURO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MAURO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire perché credo che sia opportuno chiarire alcune cose con l’Assessore Baccei.

Assessore, credo che, con questa norma, facciamo dei passi indietro rispetto al rigore che ci eravamo proposti tutti quanti, qualche mese or sono.

Intanto, vorrei che lei spiegasse all’Aula cosa vuol dire, a proposito del comma 2, lettera a), le parole ‘anche indiretta’, perché, francamente, non lo trovo scritto nella norma nazionale a proposito delle società partecipate e lei, qui, fa un’espressa indicazione di una volontà che la Regione siciliana può partecipare in società anche in forma indiretta.

Il punto b), riapre la maglia della spesa ed elimina la riduzione del 30% dei compensi agli amministratori, che lei stesso, qualche mese fa, aveva proposto come riduzione di spesa.

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In più, elimina anche l’individuazione dell’articolo della n. legge 11, del 2010, commi 1 e 3, allorquando aveva individuato l’elenco delle società strategiche che questo Parlamento aveva deciso di mantenere in vita.

Lei elimina l’elenco, non le società, e ci troviamo in una condizione in cui togliendo questo articolo si da mandato al Presidente della Regione quando lo ritiene opportuno di potere costituire anche con delibera di Giunta una società.

Mi pare che, a proposito, praticamente, del comma 4, lettera b), ci sia lo spazio anche di nuove riassunzione, allorquando parla di una opportunità che può essere data di utilizzare personale e, quindi, deve essere chiarito se si tratta di assunzioni nuove e, infine, per quanto riguarda la possibilità di assunzione anche dei dipendenti delle società che sono state poste in liquidazione, cioè l’ipotesi che abbiamo delle società in liquidazione, il personale viene riassunto.

Relativamente, poi, al comma 5, 2 ter, ho presentato un emendamento in cui verrebbero eliminate, al quinto rigo, le parole “e non utilmente ricollocato”. Faccio presente che trattasi di personale che lavora presso l’IRIDAS che si è trovato, a seguito di una serie di interlocuzioni con l’Ufficio legislativo, con la lettera di licenziamento.

Di queste persone, in questo momento, qualcuna credo che possa avere anche l’opportunità di lavorare, con queste parole “e non utilmente ricollocato”; ci può essere una interpretazione: se una persona sta facendo un mese di supplenza, un mese di lavoro nel pubblico o nel privato, rischia di non essere utilizzato in una ricollocazione, quindi, se queste parole “e non utilmente ricollocato” le cancelliamo, Assessore, la norma è più snella e consente a queste persone di potere essere utilizzate nella formulazione che è prevista dal comma 5, articolo 2 ter.

Per il resto, ho presentato anche un emendamento, al comma 7, dove viene abrogata anche la riduzione del 30% per il compenso dei direttori generali.

RINALDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RINALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, al comma 2, alla lettera b), con le parole “del 30% sono sostituite … tenuto conto della diversa complessità organizzativa” stiamo, nuovamente, ampliando il Consiglio di amministrazione.

Avevamo approvato una legge che riduceva a tre i componenti, per tre anni, un Presidente e due componenti, con questo articolo riapriamo, nuovamente, il numero dei membri del Consiglio di amministrazione.

Credo non sia opportuno. Mi pare che abbiamo presentato un emendamento - che manteniamo - che sopprime la lettera b).

PRESIDENTE. Assessore, sulla base di questi rilievi, è necessario riscriverlo?

BACCEI, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BACCEI, assessore per l’economia. Relativamente, alle richieste fatte, in effetti, si vanno ad abrogare una serie di norme che erano state previste con l’obiettivo di diminuire i costi, andando ad assumere una posizione molto più rigorista di quella che ha assunto lo Stato stesso.

Con questo articolo si va a rivedere, per alcune società particolarmente complesse, la possibilità di ampliare i membri del Consiglio di amministrazione, non avere un amministratore unico, bensì un Consiglio di amministrazione per assicurare una rappresentanza, un equilibrio all’interno della governance della società e per società più complesse si va a rivedere il compenso allineandolo di

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fatto con quello della norma statale, quindi, togliendo quel maggiore rigore che, in precedenza, c’era stato.

Per quanto riguarda la distinzione fra società strategica e non, di fatto, elaborando annualmente un piano delle partecipate - come previsto dalla normativa statale, dalla legge di stabilità, sottoponendola all’attenzione della Corte dei Conti -, si vanno a fare già delle valutazioni, indipendentemente dal fatto che siano strategiche o non, perché questo richiede la normativa statale, che è esecutiva anche da noi.

Nei fatti è già sorpassata per cui si andava a fare ordine anche su questa norma.

DI MAURO. Può riprendere questo concetto? Stiamo abolendo l’articolo che stabilisce quali sono le società strategiche e si lascia aperta una maglia…

BACCEI, assessore per l’economia. Onorevole Di Mauro, di fatto, è già così perché quando andiamo a fare delle considerazioni rispetto alle società in base a dei parametri che ci indica la legge nazionale di stabilità che ha regolamentato le società partecipate, andiamo oltre quella valutazione strategica e non, perché andiamo a considerare dei parametri di natura economico-finanziaria.

Andiamo a valutare l’attività che svolge la società se in house o di mercato, così come ci dice la legge che va oltre le considerazioni che fa tra strategiche e non strategiche.

Se una società non ha i parametri ed è in perdita da più anni, questa va in liquidazione indipendentemente dal fatto che sia strategica o non strategica.

Se è una società strategica, è una società che opera sul mercato, questa deve essere posta in vendita perché non rientra nell’attività strumentale della Regione. La posso definire strategica ma se è una società che opera sul mercato, per disposizione comunitaria e nazionale, la devo porre, con i tempi e le modalità che si vedrà, come si deve porre sul mercato.

La distinzione, pertanto, fra strategica e non strategica rispetto a quanto è avvenuto successivamente a livello normativo è un po’ passata.

Quando faccio il piano delle società partecipate già devo fare delle considerazioni, andando ad applicare delle indicazioni della normativa comunitaria e statale che vanno oltre alle considerazioni di ‘strategico e non strategico’ – cosa che è già successa e che sta succedendo. Questa era la considerazione.

Per quanto riguarda le nuove assunzioni, altro punto importante sollevato da lei, onorevole Di Mauro, la norma è fatta per l’assorbimento del personale che è nell’albo delle partecipate, dicendo che l’assorbimento di quelle persone che sono nell’albo delle partecipate non costituisce nuova assunzione e si limita al personale presente nell’albo delle società partecipate.

Ci sono anche delle interpretazioni fatte e pareri del CGA che vanno in questo senso, però per chi, poi, deve mettere in atto questo tipo di attività, ovviamente, è una norma che chiarisce, una volta per tutte, questo aspetto, ma era insito nel fatto che si creasse un albo delle partecipate per poi riassorbirlo all’interno delle società stesse, per cui è, di fatto, un’interpretazione di quella che era la ratio della legge che istituiva l’albo delle società partecipate.

RINALDI. Chiedo di parlare per un chiarimento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RINALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Assessore, non ho capito una cosa.

Abbiamo approvato, nel 2015, il 15 maggio, quindi quasi un anno e mezzo fa, una norma che prevedeva, a proposito della lettera b), dove stiamo dicendo: al comma 5, le parole “ridotte del 30 per cento” sono sostituite dalle parole: “applicati, tenuto conto della diversa complessità organizzativa”, cioè, se abbiamo un’organizzazione complessa, invece di avere un Consiglio di

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