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STUDIO TECNICO. Geometra E Perito Minerario Francesco Scibilia

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Academic year: 2022

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STUDIO TECNICO

Geometra E Perito Minerario Francesco Scibilia

DITTA CASTELMARMI S.R.L.

LA DITTA IL TECNICO

TAV. 1 COROGRAFIE

TAV. 2 SITUAZIONE ATTUALE

TAV. 4 SITUAZIONE FINALE TAV. 5 SEZIONI

TAV. 6 CUBAGGIO DEL MATERIALE RELAZIONE GEOMINERARIA

TAV. 3 FASE INTERMEDIA

RELAZIONE SUGLI SFRIDI

PROGRAMMA DI UTILIZZO DEL

GIACIMENTO PER UNA CAVA DI CALCARE

"MARMO", SITA NEL COMUNE DI

CUSTONACI C./DA ROCCA ROSSA MONTE

SPARAGIO, DI PROPRIETA' DELLA

(2)

RELAZIONE TECNICA

1) PREMESSA

Il Sig. Cassarà Francesco, nato a Castellammare Del Golfo (TP) il 15/05/1967 nella qualità di amministratore della Ditta Castelmarmi S.r.l. con sede in C./da Balata di Baida SS. 187 Km. 27,200 del Comune di Castellammare Del Golfo (TP), Partita I.V.A. 00652200817, esercente della cava ubicata in località Rocca Rossa Monte Sparagio del Comune di Custonaci (TP), con autorizzazione N° 32/03 – 269 TP del 03/12/2003 e scadenza del 02/12/2018; ha dato incarico al sottoscritto Perito Minerario Francesco Scibilia, iscritto all’albo dei Periti Minerari ed Industriali della Provincia di Trapani al N°129 sin dall’Ottobre del 1984, di redigere il presente programma di utilizzo del giacimento con i relativi allegati grafici e quat’altro, al fine di ottenere il rilascio dell’autorizzazione per il rinnovo e l’ampliamento in profondità per l’esercizio della cava di calcare “marmo” di cui sopra, ai sensi dell’art. 1 – 2 della L.R.S. N°19 dell’ 01/03/1995.

2) UBICAZIONE

La cava di che trattasi, è ubicata in C./da Rocca Rossa Monte Sparagio del Comune di Custonaci (TP) a Nord – Est dell’abitato di C./da Balata di Baida del Comune di Castellammare Del Golfo (TP) da cui dista in linea d’aria Km. 2,600 circa.

L’accesso è consentito:

a) dalla comunale Gelso – Rocca Rossa – Castello di Baida, che si diparte dalla SS.

187 all’altezza del Km. 24,60 ove c’è l’incrocio per Buseto Palizzolo, percorrendo questa , in un primo tratto in direzione Nord, dopo verso Est e successivamente verso Nord ed Est per Km. 3,600 circa, si perviene in cava;

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b) dalla comunale Balata di Baida – Castello di Baida, che si diparte dalla SS. 187 all’altezza del Km. 28,500, percorrendola in un primo tratto in direzione Est, Nord e Nord – Est, e dopo ancora verso Ovest ed infine verso Nord Nord – Ovest per Km. 4,500 circa, si arriva in cava;

L’ubicazione di queste vie di accesso e dell’area di cava, sono ben rappresentate, con coloritura in rosso e in verde, nello stralcio allegato in scala 1:25.000 del foglio 248 II° S.O. Buseto Palizzolo cartina edita dall’I.G.M., nell’aerofotogrammetria scala 1:10.000 e nel piano dei materiali lapidei “AREA DI PRIMO LIVELLO TP 01.I (Cava TP-078)”

3) SITUAZIONE ATTUALE DEI LUOGHI (Ved. Tav. 2) 3.1) VIABILITA’ ESTERNA

L’accesso in cava, avviene, tramite le Vie interpoderali esistenti all’interno del fondo del Demanio Forestale, che si dipartono dalle comunali avanti descritte, le quali consentono di accedere sia al piazzale cava di quota 489,00 – 490,00 mt.

s.l.m., 483,90 – 487,45 mt. s.l.m. sia al fronte ciglio superiore posto a quota 522,00 mt. s.l.m. in prossimità del limite di coltivazione Nord;

3.2) VIABILITA’ INTERNA

All’interno dell’area di cava, l’accesso è consentito da stradelle di servizio che si dipartono dalla interpoderale posta a monte, e da quella posta a valle.

Trattandosi di una cava in esercizio, all’interno della stessa riscontriamo delle rampe di servizio che consentono l’accesso tra un piazzale e l’altro.

Di fatto troviamo un piazzale centrale di quota 483,90 circa mt. s.l.m. contornato da una serie di piazzali a quote diverse, e precisamente:

- un primo piazzale a quota 487,45 circa mt. s.l.m.;

- un secondo piazzale a quota 493,30 circa mt. s.l.m.;

- un terzo piazzale a quota 499,00 – 500,00 circa mt. s.l.m.;

ed infine a quota 505,00 e 511,00 circa mt. s.l.m. posto ad Ovest.

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4) OPERE PUBBLICHE E PRIVATE

Nei dintorni e per il raggio di oltre 150,00 mt. dal limite disponibile, non esistono opere pubbliche né private.

L’unica opera privata esistente, presumibilmente è la cava esercita dalla Ditta Balata Marmi ubicata a Sud.

Inoltre la zona tutta non presenta alcuna coltura, stante al clima e alla natura del terreno che è roccioso, ad eccezione di una piantagione di pini e di cipressi voluta dal Demanio Forestale, fuori dell’area di cava per il quale si sta approntando la presente relazione geomineraria con relativi grafici, per il rinnovo e ampliamento in profondità della cava di che trattasi.

5) SITUAZIONE PARTICELLARE

La particella interessata alla coltivazione è la particella 2 in parte del foglio di mappa 120 del N.C.T. di Custonaci (Vedi Estratto Di Mappa).

Essa è interessata per mq. 30.250 circa, come da contratto del 20/04/2018 stipulato con il servizio 16 per il territorio di Trapani Reg. a Trapani il 27/04/2018 al N°646 serie 3°, e confina: a Nord e ad Est con restanti terre della concedente, a Sud in parte con terre della concedente ed in parte con terre già concesse in affitto alla Ditta Balata Marmi, e ad Ovest con restante terre della concedente stessa.

6) LIMITE DI COLTIVAZIONE

Per come si può riscontrare nella Tav. 2 “Situazione Attuale”, la coltivazione, fin dall’inizio, è avvenuta nella zona centrale dell’area e nella zona a Est.

Di fatto, la committenza, è interessata, a coltivare l’intera superficie prevista in progetto pari a mq. 15.390, comprendente la zona Est fino a Ovest e Sud spingendosi in profondità fino a raggiungerla quota 460,00 mt. s.l.m. circa.

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a) PLANIMETRICAMENTE

- a Nord, mediamente, mt. 16,00 dal limite disponibile, per una lunghezza di mt.

100,00 circa per il tratto lungo il limite disponibile Nord stesso;

- a Est, lungo il limite disponibile stesso, per una lunghezza di mt. 90,00 circa;

- a Sud, per il primo tratto di mt. 70,00 circa, lungo il limite disponibile e il restante tratto di mt. 75,00 circa, mediamente a mt. 10,00 circa dal limite disponibile;

- a Ovest, mediamente a mt. 50,00 dal limite disponibile, per una lunghezza di mt.

100,00 circa.

b) ALTIMETRICAMENTE

- per la zona posta a Ovest, dalle attuali quote 495,30 - 490,00 mt. s.l.m., alla quota 460,00 mt. s.l.m., lasciando dei gradoni, lungo la fronte Ovest, e parte di Nord;

- per la restante zona ad Est, dalle attuali quote 493,30 – 487,45 – 483,90 mt.

s.l.m., alla medesima quota 460,00 mt. s.l.m.,venendo a creare un piazzale cava pianeggiante e lasciando dei gradoni lungo la fronte Nord ed Est.

Ciascun gradone avrà l’altezza non maggiore di mt. 12,00 e pedata non meno di mt. 5,00, il tutto per come riportato nella fase intermedia e fase finale.

La superficie in concessione, pari a mq. 30.250,00 come avanti detto, sarà utilizzata secondo lo specchietto appresso riportato:

7) PERTINENZE

Sono di pertinenza della cava di chè trattasi:

il magazzino in muratura posto a Nord dello scavo e precisamente nel gradino di quota 511,00 mt. s.l.m. poco utilizzato; dei Box in lamiera in parte utilizzati come

Part. Sup. Disp. Sup. in Colt. Sup. Pert.

N°2 mq. 30.250 mq. 15.390 mq. 14.860

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ricoveri attrezzi e in parte a servizio degli addetti ai lavori (operai), ubicati a quota 493,30 mt. s.l.m..

8) CENNI DI GEOLOGIA

Le unità litostratigrafiche, ove ricade la cava, hanno un’età compresa tra il Trias ed il Cretaceo Superiore.

La roccia che si andrà a coltivare è omogenea, molto compatta e di colore chiaro.

Superficialmente priva di stratificazione apparente, si mostra invece stratificata nella parte sottostante.

La stratificazione di direzione Est – Nord – Est, Ovest – Sud – Ovest, ha immersione a Sud – Est con un angolo di inclinazione di 35° circa.

Lo spessore medio degli strati, rilevato dalle fronti di coltivazione, è attorno ai mt.

2,00.

All’interno della zona di coltivazione, sono state individuate delle fratture ampie mediamente 10 cm., riempite di terra rossa residuale.

Lo strato di copertura, di potenza variabile, si presenta molto alterato e ricco di fratture più o meno grandi, al disotto di questo si presenta più omogeneo, compatto e meno fratturato.

Questo tipo di calcare ornamentale è conosciuto sotto il nome di “Botticino Sparagio”.

9) IDROGEOLOGIA DELLA CAVA

Il bacino imbrifero in esame, presenta un aspetto montuoso con quote che vanno da 530,00 mt. s.l.m. circa a quota 230,00 mt. s.l.m. circa.

La coltivazione della cava, non disturba la situazione idrogeologica della zona, data la modesta estensione sulla quale si sviluppano i lavori.

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Il calcare che viene coltivato, è pressoché impermeabile per porosità, mentre lo è in grado elevato per fratturazione, che interessa anche il sottosuolo, ricco di condotti carsici evidenziati all’interno della cava.

Per quanto sopra esposto, l’evapotraspirazione è da considerarsi inesistente, dato i volumi d’acqua che raggiungono la superficie calcarea, si infiltrano rapidamente.

In definitiva, eventuali modificazioni dello scorrimento superficiale delle acque, nella zona di intervento, durante la coltivazione influiscono minimamente sugli apporti in profondità.

10) METODO DI COLTIVAZIONE

Il metodo di coltivazione che la Ditta si prefigge di adottare nel presente programma, è analogo a quello già adottato precedentemente, e ciò per fette orizzontali discendenti.

Ciascuna fetta avrà l’altezza di mt. 5,00 circa, che in più circostanze, per esigenze estrattive raggiungerà un’altezza maggiore, pari a mt. 6,20 circa, ciò al solo fine di contenere i costi e gli sfridi, qualora il calcare in coltivazione si presta alla commercializzazione.

Ciascuna bancata o trancia, avrà l’altezza di mt. 5,00 “spessore della fetta”, lunghezza di mt. 10,00 circa e larghezza di mt. 3,00 circa.

Questa è suscettibile a variazione secondo il grado di sanezza e omogeneità del materiale in coltivazione.

L’abbattimento delle bancate avverrà secondo quanto esposto nel “sistema di abbattimento”, qui appresso descritto.

La coltivazione, avverrà all’interno dell’area in coltivazione posta a Nord – Est e contestualmente nella zona posta a Nord – Ovest interessando tutto il piazzale.

Si interverrà nel gradino di quota 500,50 - 499,50 mt. s.l.m., piazzale 493,30 – 487,45 - 483,90 – 490,00 e 486,00 mt. s.l.m. circa fino a quota 470,00 mt. s.l.m.,

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lasciando lungo la fronte Nord un gradone a quota 500,50 mt. s.l.m. che in direzione Nord – Est ed Est raggiungerà la quota 499,50 mt. s.l.m..

Un secondo gradone a Nord – Est ed Est di quota 493,30 mt. s.l.m. e di quota 485,00 mt. s.l.m. a Nord – Ovest ed Ovest, ed in fine un ulteriore gradone di quota 480,00 mt. s.l.m. posto Ovest, Nord ed Est.

L’accesso ai piazzali, avverrà mediante rampe di adeguata pendenza, la quale non supererà per ciascuna il 15% circa, e le stesse avranno dimensioni tali da consentire il facile accesso dei mezzi stessi.

Durante l’esecuzione dei lavori sopra descritti, si provvederà ad allontanare lo scarto di roccia, venutosi a creare durante la coltivazione, in via temporanea, nella zona Sud – Ovest dell’area di cava, nonché lo spostamento dei vecchi scarti di cava verso valle, il tutto per come rappresentato nella Tav. 3 “Fase Intermedia”, per essere successivamente rimossi ed avviati ai frantoi della zona, o ai vari porticcioli turistici per la realizzazione di barriere frangiflutti.

La parte di pezzatura più piccola, tipo “Tout Venant” verrà utilizzata dalla Ditta stessa, per realizzare delle piste di accesso alle fronti di lavoro, e per la manutenzione delle vie interpoderali esistenti in zona, delle quali la committenza usufruisce, per accedere in cava.

Successivamente, con il proseguire dei lavori di coltivazione, per fette orizzontali discendenti, il piazzale cava da quota 470,00 mt. s.l.m., si porterà a quota 465,00 mt. s.l.m. e così via, fino al raggiungimento della quota finale di 460,00 mt. s.l.m., circoscritto da un ulteriore gradone a quota 470,00 mt. s.l.m..

Anche in questa fase, gli scarti di roccia di modesta entità, per motivi di sicurezza verranno posti a Sud, in prossimità del limite di coltivazione, a protezione di persone o cose e di evitare il libero ruscellamento delle acque meteoriche verso valle, all’interno dell’area di pertinenza aventi le stesse funzioni, e quelli in esubero, caricati sui camion, saranno destinati ai frantoi più vicini.

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A fine lavori, la cava, disporrà di un ampio piazzale a quota 460,00 mt. s.l.m.

suddetto con gradoni a Ovest, Nord ed Est.

Ciascuno di essi, come avanti detto, avrà un’altezza non superiore a mt. 12,00 e pedata non inferiore a mt. 5,00 (Vedi Tav. 4 “Fase Finale”).

Lo stesso accessibile, dal lato Est in prossimità della vasca un tempo a servizio della cava “Daidone” e dal lato Ovest mediante la strada di servizio della ex cava

“Piazza”, confinante con il limite disponibile Sud della Castelmarmi s.r.l., oggetto della presente, fino a raggiungere il tratto di strada che consente di accedere alla ex cava “Balata Marmi”, per poi accedere mediante la interpoderale ubicata su fondo di proprietà del demanio “Forestale” e proprietà di terzi direttamente alla S.P. Brullo Castello Di Baida.

Le varie fasi di realizzazione qui descritte, debbono intendersi indicative, in quanto per vari motivi, quali organizzazione del cantiere di produzione, esigenze di tipo commerciale, variazioni cromatiche della roccia in coltivazione ecc., sono suscettibili a variazioni.

Più dettagliate e precise saranno le informazioni che verranno comunicate di anno in anno, con la presentazione del programma annuale dei lavori, come previsto dall’art. 24 della L.R.S. 127/80.

10.1) SISTEMA DI ABBATTIMENTO

L’abbattimento del calcare “marmo” dal monte, avverrà per grandi blocchi

“trance” o in gergo bancate, delle dimissioni di mt. 10,00 x 3,00 x 5,00, isolate con tagli eseguiti con l’ausilio dell’impianto a filo diamantato o con la tagliatrice a catena, un tempo con il filo elicoidale alimentato con sabbia e acqua.

Eseguiti i tagli e isolato il blocco dal monte, si procederà allo spostamento o al ribaltamento dello stesso sul piazzale, impiegando esplosivo deflagrante (polvere nera di 1° categoria), miccia detonante di 2° categoria e detonatori di 3° categoria o cuscini divaricatori idraulici, o mediante escavatori e pale gommate di adeguate capacità.

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Quanto alla riduzione della bancata, in blocchi commerciabili, o riquadratura degli stessi, si procederà con l’uso dell’impianto a filo diamantato normale, o mediante la macchina tipo “Apuania”, che posizionata all’interno del piazzale cava, consente di lavorare su un arco di 340° dello stesso potendo così tagliare più blocchi disposti nel piazzale della medesima.

11) IMPIANTI, MACCHINE E UNITA’ LAVORATIVE 11.1) IMPIANTI E MACCHINE

L’attrezzatura che sarà impiegata è la seguente:

- N°1 Gruppo elettrogeno Ausonia 200 kwh;

- N°2 Pale gommate, di cui una Caterpillar 988 F e una New Holland 270 B;

- N°2 Escavatori cingolati uno Fiat Hitachi EX 285 e uno Fiat Hitachi EX 455;

- N°3 Impianti a filo diamantato, Agosta 55 cv;

- N°1 Motocompressore, Axerio;

- N°1 Impianto a filo diamantato, Tipo “Apuania” Corsi 60 cv

- N°2 Martelli perforatori Montalbert T/21, muniti di fioretti del

ø

34 – 28 da ml.

0.80 a ml. 4.80;

- N° 1 Macchinetta perforatrice Agosta per fori verticali del

ø

200 ed orizzontali del

ø

80 a distruzione di nucleo.

11.2) UNITA’ LAVORATIVE

Il personale in cava, sarà costituito da N°2 unità lavorative, oltre alla presenza Saltuaria del titolare; di cui N°1 addetto, sarà impiegato per l’uso dell’impianto a filo diamantato, per la perforatrice, squadratura di blocchi e selezione degli stessi;

e l’altro addetto alla manovra dei mezzi meccanici e vari.

(11)

12)PROGRAMMA DI UTILIZZO DEL GIACIMENTO 12.1) CUBATURA DEL GIACIMENTO DA COLTIVARE

Giacchè la cava in questione, per la massima parte, dispone di più piazzali di varie quote, per il calcolo dei volumi si è ritenuto opportuno applicare il metodo dei prismoidi, scomponendo le aree in figure geometriche regolari, il tutto per come riportato nella Tav. 6 “Cubaggio del Materiale”.

Il quantitativo della roccia da asportare ammonta a mc. 275.207,00 al netto dei gradoni.

13) CICLO PRODUTTIVO E VALUTAZIONE DEI TEMPI Le opere costituenti il ciclo produttivo sono:

a) preparazione pozzetto o foro di testa;

b) preparazione fori verticali;

c) bancate precedentemente abbattute e in via di abbattimento dal monte;

d) bancate precedentemente abbattute e in via di riduzione.

Naturalmente a produzione avviata si avranno contemporaneamente bancate in fase di isolamento e bancate in via di riduzione.

Per il calcolo dei tempi si fa riferimento alla bancata tipo come precedentemente si è parlato:

- lunghezza mt. 10,00 - larghezza mt. 3,00 - altezza mt . 5,00

13.1) TEMPO DI REALIZZAZIONE POZZETTO

Il pozzetto o foro di testa ha dimensioni

ø

200/250 mm. e h 5,00 mt. e sarà realizzato con la macchinetta perforatrice a distruzione di nucleo.

Mediamente la velocità di avanzamento è di 1,00 mt./h quindi t 1 = 5 = 5 h.

(12)

Per il montaggio e smontaggio della stessa macchinetta, giunzione aste, imprevisti, ecc. occorrono t 2 = 2,00 h, per cui T = 5 h + 2 h = 7 h.

I fori orizzontali, verranno eseguiti mediante perforatrici a distruzione di nucleo delle dimensioni del

ø

80 e della lunghezza di mt.3,00 e mt. 10,00.

Mediamente la velocità di avanzamento è di mt. 1,00 / 10 min. oltre il tempo per il posizionamento della perforatrice e aggiunzione aste che si aggira attorno ad un paio di ore.

Per cui il tempo necessario per la realizzazione dei fori è di:

- h = 1,40 per foro di mt. 10,00;

- h = 0,50 per foro di mt. 3,00;

- h = 2,00 per il posizionamento macchina e aggiunzione aste;

- h = 0,50 per lo smontaggio della macchina;

il tutto ammonta a h = 4,40 che arrotondiamo a 5,00.

13.2) TEMPO DI REALIZZAZIONE TAGLI BANCATA CON FILO DIAMANTATO Caratteristiche geometriche della bancata, in condizioni ottimali:

- lunghezza mt. 10,00 - larghezza mt. 3,00

- altezza mt. 5,00 Volume mc. 150,00;

superficie da tagliare:

- una verticale di 10,00 x 5,00 = mq. 50,00 - una verticale di 3,00 x 5,00 = mq. 15,00 - una orizzontale di 3,00 x 10,00 = mq. 30,00 T O T A L E mq. 95,00

Data la capacità di taglio è pari a 9,00 – 10,00 mq./h si ha t = 95,00 / 10,00 = 9,50 che si arrotonda a 9,00.

Per cambiare il filo e sistemazione macchina si impiegano circa 2,00 h.

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Inoltre durante le operazioni di taglio, il filo va cambiato o accorciato un paio di volte, avremo quindi T = 9,00 + 2,00 + 1,00 = 12,00 h.

13.3) TEMPO PER SPOSTAMENTO BANCATA

Eseguiti i tagli, la bancata sarà spostata con esplosivo di 1° categoria.

I fori da eseguire per spostare la bancata saranno 9, ognuno lungo mt. 5,00, con lunghezza complessiva di mt. 45,00.

Poiché la velocità di avanzamento del martello perforatore è pari a 0,20 mt./min.

si ha t = 45,00 / 0,20 = 225,00 min..

Per ciascun foro occorrono 10 min. per cambio fioretto e tempi morti, quindi t = 9 x 10 = 90 min..

Preparare la smorza e caricare i fori necessitano circa 10 min. per foro, perciò 9 x 10 = 90 min., oltre 30 min. circa per collegare le micce, i detonatori, ecc..

In definitiva occorrono:

T = 225 + 90 + 90 + 30 = 435 min. = 7,25 h per spostare la bancata dal monte, che si arrotonda a 7,00 h.

Tale tempo viene ridotto ad 1/3, facendo uso sia dei cuscini idraulici, sia in funzione della sanezza della bancata isolata dal monte da spostare.

13.4) TEMPO PER RIDURRE LA BANCATA CON FILO DIAMANTATO La riduzione della bancata è fatta con l’uso del filo diamantato.

Prendendo in esame la bancata tipo per cui si è fatto riferimento, occorrerà effettuare, per dividerla in blocchi di dimensioni 2,50 x 1,70 x 1,50 i seguenti tagli:

N°1 taglio da mt. 10,00 x 5,00 = mq. 50,00 N°4 tagli da mt. 10,00 x 1,70 = mq. 68,00 N°18 tagli da mt. 1,50 x 1,70 = mq. 45,90 T O T A L E mq. 163,90

Avendo il filo una velocità di taglio mediamente di 9,00 – 10,00 mq./h si avrà t = 163,90 / 10 = 16,39 h che si arrotonda a 16,00 h.

Inoltre occorre 4 h per cambio del filo, per cui complessivamente T = 20 h.

(14)

Tale operazione viene eseguita qualora siamo in presenza di una bancata del tutto sana, poiché così non è in quanto il materiale del trapanese presenta delle fratture, tale tempo va dimezzato.

13.5) RIEPILOGO DEI TEMPI

- Tempo di realizzazione del pozzetto o foro di testa 7,00 h - Tempo taglio bancata con filo diamantato 12,00 h - Tempo spostamento bancata 7,00 h - Tempo riduzione bancata 20,00 h

14) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE – OPERAI IMPIEGATI E QUALIFICHE Gli operai impiegati sono 2, con le seguenti qualifiche:

- N°1 operaio addetto al taglio delle bancate con i due impianti di filo diamantato, preparazione fori ecc.;

- N°1 operaio addetto alle manovre dei mezzi meccanici e tagliatrice a catena carico del materiale sui camion e quat’altro.

Ogni operaio, all’occorrenza surrogherà il ruolo dell’altro, assicurando in tal modo una costante prosecuzione dei lavori di cava.

Va da sé, che gli operai finendo il lavoro di competenza, verranno impiegati in altri servizi, quale lo sgombero dei detriti, caricamento dei blocchi ecc..

In funzione di quanto detto, si organizzerà il cantiere in maniera da avere 3 bancate in fase di stacco dal monte facendo uso dei due impianti di filo diamantato, quindi in 12,00 h si possono tagliare 3 bancate.

14.1) PRODUZIONE MEDIA ANNUA PREVENTIVA – DURATA DELLA COLTIVAZIONE

Da quanto su esposto, la produzione sarà di 3 bancate (450,00 mc) in h 12 per l’isolamento, h 1 per cambio filo e h 6 (già ridotto di 1/3) circa per spostamento, essendo due le bancate, si ha: (12 + 1 + 1) 3 = h 42

- prod.ne oraria 450 / 42 = 10,71 mc / h

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- prod.ne giornaliera (8 h) 10,71 x 8 h = 85,68 mc / g - prod.ne annua (210 gg. lav.) 85,68 x 210 = 17.992,80 mc / a

Avendo il giacimento un cubaggio pari a mc. 275.207,00 / 17.992,80 = 15,29 anni che si arrotonda ad anni 15 in funzione delle fratture naturali che il materiale imposto presenta.

15) MEZZI E DISPOSITIVI A TUTELA DELLA SICUREZZA

I futuri cigli di cava saranno protetti con parapetti normali e rigidi.

Lungo il ciglio superiore Nord dell’area di escavazione, sarà creata una barriera con dei massi, al fine di evitare cadute di mezzi, persone o cose nell’area di cava posta a quota più bassa.

Ogni operaio addetto ai lavori di cava sarà munito di tutti i mezzi di protezione personale (caschi, mascherine antipolvere, occhiali antischegge, scarpe protettive, cuffie e guanti) adeguate alle mansioni svolte; disporrà di cartellonistica, cassetta pronto soccorso e quant’altro.

VALDERICE LI’, ___/___/______

LA DITTA IL TECNICO

(Perito Min. Scibilia Francesco)

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