• Non ci sono risultati.

BRASILE: COVID-19. Aggiornamento

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "BRASILE: COVID-19. Aggiornamento"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

BRASILE

Viaggi Aggiornamento 7 gennaio 2022 Fonte: Viaggiare Sicuri

BRASILE: COVID-19. Aggiornamento

La normativa brasiliana è soggetta a cambiamenti, anche repentini e senza preavviso, in funzione del quadro epidemiologico globale. Pertanto, si raccomanda di verificare sempre con la compagnia aerea di riferimento, prima di partire, le condizioni effettive di imbarco e ingresso.

1. INGRESSO VIA AEREA

E' stato confermato l'obbligo di presentare alla compagnia aerea, prima dell'imbarco, un certificato (in formato elettronico o cartaceo) di vaccinazione con vaccini approvati dall'Autorità sanitaria brasiliana (ANVISA), dall'Organizzazione Mondiale della Salute o del Paese di provenienza, la cui somministrazione dell'ultima dose o della dose unica sia avvenuta almeno 14 giorni prima della data di imbarco. Restano fermi gli altri adempimenti già previsti dalle precedenti ordinanze relativi a: a) effettuazione di un test negativo per il rilevamento dell'infezione da SARS-CoV-2 (covid-19) coronavirus antigenico (eseguito entro le 24 ore precedenti al momento dell'imbarco) o RT-PCR (eseguito entro le 72 ore precedenti al momento dell'imbarco); b) presentazione di prova, cartacea o elettronica, della compilazione della Dichiarazione di Salute del Viaggiatore - DSV (Declaracao de Saude do Viajante).

II. La presentazione del certificato vaccinale non e' richiesta ad alcune categorie di viaggiatori, tra cui quelli considerati non vaccinabili ai sensi del Piano Nazionale di Vaccinazione del Ministero della Salute brasiliano (https://www.gov.br/saude/pt-br/coronavirus/vacinas/plano-nacional-de-operacionalizacao-da-vacina- contra-a-covid-19) e per i cittadini brasiliani e stranieri residenti in territorio brasiliano che non siano completamente vaccinati. Tali categorie potranno entrare sul territorio brasiliano se accettano di svolgere un periodo di quarantena di 14 giorni presso la destinazione di arrivo finale, nell'indirizzo registrato nella Dichiarazione di Salute del Viaggiatore (da compilare non oltre 24 ore prima della partenza). La quarantena potrà essere interrotta in caso di esito negativo del test RT-PCR o di un test antigenico eseguito su un campione prelevato a partire dal quinto giorno successivo all'inizio della quarantena, purche' il viaggiatore sia asintomatico.

III. Le nuove disposizioni non si applicano ai brasiliani e gli stranieri residenti in Brasile che hanno lasciato il Paese prima del 14 dicembre 2021: costoro, prima dell'imbarco, dovranno presentare un test negativo per il rilevamento dell'infezione da SARS-CoV-2 (covid-19) coronavirus antigenico (eseguito entro le 24 ore precedenti al momento dell'imbarco) o RT-PCR (eseguito entro le 72 precedenti al momento dell'imbarco), presentando al contempo prova, cartacea o elettronica, della compilazione della Dichiarazione di Salute del Viaggiatore - DSV (Declaracao de Saude do Viajante).

IV. E' inoltre prevista una disciplina specifica per i membri dell'equipaggio di aeromobili: costoro devono

presentare la prova della vaccinazione, stampata o elettronica, con vaccini approvati dall'Agenzia Nazionale

di Vigilanza Sanitaria o dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' o dalle autorita' del paese in cui il membro

dell'equipaggio è stato immunizzato, la cui applicazione dell'ultima dose o dose unica sia avvenuta almeno

14 giorni prima della data di imbarco; gli stessi sono esentati dalla presentazione di documento che dimostri

di aver eseguito un test per il rilevamento dell'infezione da coronavirus SARS-CoV-2.

(2)

V. E' infine confermata il divieto temporaneo d’imbarco di viaggiatori stranieri che siano partiti da o che nei 14 giorni precedenti abbiano transitato per la Repubblica del Sudafrica, la Repubblica del Botswana, il Regno di Eswatini, il Regno del Lesotho, la Repubblica della Namibia e la Repubblica dello Zimbabwe. Tali disposizioni non si applicano tuttavia ad alcune categorie di viaggiatori, tra cui gli stranieri residenti a tempo determinato o indeterminato in Brasile che abbiano un certificato vaccinale, che risultino negativi al test per il rilevamento dell'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 e che compilino la predetta Dichiarazione di Salute del Viaggiatore - DSV (Declaracao de Saude do Viajante). Costoro dovranno tuttavia sottoporsi a quarantena per 14 giorni, che potra' tuttavia essere interrotta in caso di esito negativo del test RT-PCR o di un test antigenico eseguito su un campione prelevato a partire dal quinto giorno successivo all'inizio della quarantena, purche' il viaggiatore sia asintomatico.

2. INGRESSO VIA TERRA

L'ingresso in Brasile via terra viene ora consentito ai viaggiatori che presentano lo stesso certificato di vaccinazione indicato per l'ingresso via aerea; non e' pertanto piu' necessario presentare il test anti COVID previsto per l’ingresso via area.

Alle persone che non presentano tali documenti non e' consentito l'ingresso (nemmeno con quarantena, a differenza di quanto previsto per via aerea), salvo alcune eccezioni, tra cui al viaggiatore le cui condizione di salute controindichi la vaccinazione contro il Covid-19, purche' certificata da referto medico.

Si segnala infine che, in luogo di certificati di vaccinazione completa, non saranno accettati certificati di guarigione da COVID-19.

Tutta la documentazione dovra' inoltre essere redatta in lingua portoghese, spagnola o inglese.

La nuova ordinanza revoca l'Ordinanza Interministeriale n. 661 dell'8 dicembre 2021 e l'Ordinanza Interministeriale n.662 del 10 dicembre 2021 e non ha termine di validita', dovendosi dunque considerare vigente fino a contrarie disposizioni.

O

verview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento ICE San Paolo, 22 novembre 2021

La ripresa della domanda interna ha spinto gli acquisti dall’estero e, tra gennaio e ottobre del corrente anno, l’import brasiliano ha registrato un incremento del 38,3% rispetto allo stesso periodo del 2020, passando da 128,182 a 177,302 mld USD. Nel confronto con le importazioni di gennaio-ottobre 2019, l’incremento è del 12,3%. Si stima che entro dicembre del 2021 gli acquisti brasiliani dall’estero totalizzeranno intorno a 207,9 mld USD, cifra del 30,9% superiore a quella del 2020. Le importazioni si sono concentrate su poche categorie di prodotti, prevalentemente beni intermedi, tra cui prodotti chimici organici, concimi, oli di petrolio, materie plastiche, ecc, che rappresentano il 59% dell’import totale del Brasile previsto per il 2021.Le importazioni dall’Italia dovrebbero raggiungere nel 2021 una cifra pari a 5,501 miliardi di dollari, facendo sì che la medesima torni agli stessi livelli del 2012/2013. Il rimbalzo del +32,5% rispetto al 2020, supererà ampiamente il calo del 13% verificato nel 2020 nei confronti del 2019. Con tale risultato, gli italiani tornano ad essere il 7º principale fornitore dei brasiliani e quindi, secondi tra i paesi europei, dopo la Germania, 3º principale fornitore del Brasile con una quota del 5,3%. Un terzo delle importazioni brasiliane provenienti dall’Italia è composto da macchine ed attrezzature meccaniche, categoria che raggiungere un incremento pari a 0,4% rispetto al 2020. Dalle undici categorie che complessivamente rappresentano l’82,3% degli acquisti di prodotti italiani realizzati dal Brasile, dieci registreranno incrementi alla fascia tra lo 0 e l’1%. Le importazioni di prodotti alimentari e bevande, che equivalgono al 51,4% dell’import della categoria, segneranno un incremento di oltre il 10% nel 2021, trainate particolarmente dalle importazioni di paste alimentari, vini e frutta fresca. Le importazioni dall’Italia crescono anche in quantità, con gli incrementi maggiori previsti per i combustibili minerali (+128,3%), le automobili, le macchine agricole e le rispettive parti (+84,6%) ghisa, ferro e acciaio (+72,7). Hanno segnato una riduzione delle importazioni in quantità i prodotti vari delle industrie chimiche (-10%), tra cui spiccano gli insetticidi ed affini. (ICE SAN PAOLO)

Aggiornamento ICE San Paolo, 19 ottobre 2021

La produzione brasiliana di acciaio grezzo è stata di 27,2 milioni di tonnellate nel periodo da gennaio a settembre 2021, con un aumento del 20,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La produzione di laminati nello stesso periodo è stata di 20,1 milioni di tonnellate, con un incremento del 28,7% rispetto a quella registrata nello stesso periodo del 2020. Le vendite di semilavorati ammontano a 6,2 milioni di tonnellate

(3)

da gennaio a settembre 2021, con un aumento del 6,3% sulla stessa base di confronto.Le vendite interne sono state di 17,9 milioni di tonnellate da gennaio a settembre 2021, con un aumento del 29,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il consumo nazionale apparente di prodotti siderurgici è stato di 21,0 milioni di tonnellate accumulate fino a settembre 2021. Tale risultato rappresenta un incremento del 37,3% rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2020. Le importazioni hanno raggiunto i 3,9 milioni di tonnellate nell'anno considerando i dati cumulati sino a inizio settembre 2021, con un aumento del 162,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In valore, le importazioni hanno raggiunto i 3,6 miliardi di dollari e sono progredite del 126,7% nello stesso periodo. Le esportazioni da gennaio a settembre 2021 hanno raggiunto 7,8 milioni di tonnellate in quantità e 6,5 miliardi di dollari in valore. Questi valori rappresentano, rispettivamente, una

diminuzione del 7,6% e un aumento del 55,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. (ICE SAN PAOLO)

Aggiornamento ICE San Paolo, 18 ottobre 2021

La Confederazione Nazionale dell'Industria (CNI) ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla produzione industriale per il 2021. Secondo il Rapporto Economico del terzo trimestre, l'aumento dovrebbe essere del 6,1%. A luglio la previsione era di una crescita del 6,9%. Il PIL del Paese dovrebbe crescere del 4,9%. In questo caso non si registrano variazioni negative, dovute ad aspettative più favorevoli nel settore dei servizi, in particolare nei settori dell'informatica, della logistica e dei servizi tecnico-professionali e con l'aspettativa di ripresa dei servizi erogati alle famiglie. Secondo l'ente, il Brasile necessità di riforme fiscali e amministrative e del mantenimento dell'impegno fiscale per seguire la strada della crescita. La revisione al ribasso della produzione industriale è dovuta all'andamento negativo dell'industria manifatturiera nel primo semestre dell'anno. La previsione è che questo segmento cresca del 7,9%, un punto percentuale in meno rispetto all'8,9% previsto nella precedente versione del Rapporto Economico. (ICE SAN PAOLO)

Aggiornamento ICE San Paolo, 12 ottobre 2021

L'inflazione pubblicata venerdì scorso dal National Broad Consumer Price Index (IPCA), considerato l'indice ufficiale del Brasile, ha chiuso il mese di settembre all'1,16%, il valore mensile più alto dall'inizio del Piano Real (piano per il controllo dell’inflazione applicato alla moneta nazionale, il REAL brasiliano) nel 1994. Questo dato fa sì che per la prima volta in cinque anni il paese è tornato ad un'inflazione accumulata negli ultimi 12 mesi a due cifre, attestandosi al 10,25%. L'ultima volta che ciò è accaduto è stato nel febbraio 2016, quando ha raggiunto il 10,36% sommando gli indici dei 12 mesi precedenti. Considerando solo l'anno 2021, l'aumento dell'indice IPCA è del 6,9%; se consideriamo lo stesso mese dell'anno scorso la variazione registrata è dello 0,64% in più. Secondo l'IPCA, la spinta maggiore viene dall'alto prezzo dei carburanti: la benzina da sola è aumentata di 1,93 punti percentuali. Anche l'elettricità (1.25p.p) e il gas da cucina (0.38 p.p.) hanno subito un forte aumento. Considerando i vari costi che compongono il paniere generale, i tassi più alti sono stati quelli legati all’abitazione (2,56%), Trasporti (1,82%) e Cibi e Bevande (1,02%). Solo il settore dell'istruzione ha subito una lieve deflazione con lo -0,01%.Le cifre sono ben al di sopra di quello che la Banca Centrale brasiliana aveva fissato come obiettivo per il 2021, che era un'inflazione del 3,75% con un margine di tolleranza dell'1,5% in più o in meno. (ICE SAN PAOLO)

Notizie settoriali

Aggiornamento ICE San Paolo, 22 novembre 2021

Principale vettore del forte incremento registrato nel commercio internazionale brasiliano tra gennaio e ottobre 2021, le esportazioni brasiliane nel periodo sono state pari a 235,8 miliardi di dollari USA e entro la fine dell’anno dovrebbero superare i 270 miliardi di dollari USA, segnando un incremento pari al 30% rispetto al 2020 e quindi, recuperando ampiamente il calo del 5,4% verificatosi lo scorso anno. Le esportazioni brasiliane verso l’Italia sono cresciute del 28,8% tra gennaio e ottobre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 2,563 mld USD a 3,301 mld USD. Tale cifra registrata nei primi dieci mesi del 2021 è già superiore a quella di tutto il 2020 e dovrebbe toccare i 3,8 mld USD entro dicembre, segnando un aumento rispetto al 2020 di circa il 24,2%.Nel 2021, poco più del 70% in valore dei prodotti brasiliani acquistati dall'Italia dovrebbe concentrarsi sulle seguenti categorie: paste chimiche di legno, caffè grezzo, oro grezzo o semilavorato, semi di soia, motori a pistone e parti, pelli e cuoio non lavorati, petrolio greggio, minerali di ferro e carni bovine congelate. Il principale articolo e' rappresentato da paste chimiche di legno, utilizzate prevalentemente nell’industria del mobile, e rappresenta circa il 14,8% dell’export totale verso l’Italia. È notevole l’aumento dell’export di minerali di ferro nel 2021, che sfiorerà entro la fine dell’anno il 190% in valore ed il 51% in quantità. Importante anche l’aumento dell’export di semi di soia, pari al 93% in valore ed al 44,7%

in quantità. Segnano invece un calo sia in valore (-32%), sia in quantità (-31,1%), le esportazioni brasiliane verso l’Italia nel 2021 di oro grezzo o semilavorato. In calo anche le esportazioni di motori e parti (-9,3%), unica categoria di beni industriali tra quelle sopra citate. La riduzione è in linea con la prolungata mancanza dei chip che sta portando diversi leader del settore automotive a tagliare la produzione. (ICE SAN PAOLO) Aggiornamento ICE San Paolo, 22 novembre 2021

(4)

Con il ritorno di alcune fabbriche che sono rimaste ferme, ad ottobre sono state prodotti177,9 mila veicoli, il 2,6% in più rispetto a settembre. Ma rispetto all'ottobre dello scorso anno, il calo è stato del 24,8%. In genere, ottobre è un mese di altissima produzione, per rifornire i negozi alla fine dell’anno, quando la domanda è più alta. Tuttavia, le limitazioni dei componenti elettronici hanno reso questo ottobre il peggiore degli ultimi cinque anni, secondo il bilancio mensile diffuso dall'Associazione Nazionale Costruttori Veicoli (Anfavea). Le vendite al mercato interno e le scorte ridotte riflettono con precisione ciò che accade nella produzione, rivelando che tutto ciò che viene prodotto viene rapidamente trasferito ai clienti. A ottobre sono stati immatricolati 162,3 autoveicoli, il 4,7% in più rispetto a settembre e il 24,5% in meno rispetto a ottobre 2020.In ottobre, rispetto a settembre, si è registrato un leggero calo della produzione (1,7%) e delle vendite (5%) per gli autocarri, il che indica che la mancanza di semiconduttori sta iniziando ad interessare anche questo segmento, in aumento dalla metà dell'anno scorso. L'esportazione di 29.800 veicoli ha rappresentato un aumento del 26,1% rispetto a settembre e un calo del 14,6% rispetto a ottobre 2020. Nel risultato cumulato dell'anno sono già state esportate 241,9 mila unità, il 26,8% in più rispetto all'anno scorso. Si tratta di un risultato superiore ai massimi registrati di produzione e vendita, rispettivamente del 16,7% e del 9,5%, tenendo conto che il 2020 ha avuto una performance fortemente condizionata dall'inizio della pandemia. Con tutti i problemi nelle linee di produzione, è interessante notare che c'è stato un aumento del livello di occupazione per tutto il 2021, con 1.402 nuovi posti di lavoro nelle fabbriche di veicoli - ci sono 102.625 dipendenti diretti, senza contare quelli del settore delle fabbriche di macchine agricole e per le costruzioni. (ICE SAN PAOLO)

Aggiornamento ICE San Paolo, 4 novembre 2021

L'industria siderurgica investirà più di 8 miliardi di dollari (6,9 mld Euro) in Brasile tra il 2021 e il 2025. Il Brasile è il 9° produttore siderurgico al mondo e conta con un parco produttivo, composto da 31 impianti, con capacità installata di 51 milioni di tonnellate/anno di acciaio grezzo. Tra il 2008 e il 2020, gli investimenti del settore nel Paese raggiungono la cifra di 28,2 miliardi di dollari. Nell'anno in corso, l'industria siderurgica brasiliana è riuscita a riprendere la produzione ai livelli pre-pandemia, dopo aver operato per parte dello scorso anno con solo il 40% della sua capacità. L'aspettativa per il 2021 è che il settore abbia una crescita di +14% nella produzione di acciaio grezzo, rispetto al 2020. Nelle vendite nazionali, la proiezione è per un aumento di +19%

e di +24% nel consumo apparente. (ICE SAN PAOLO) Aggiornamento ICE San Paolo, 16 ottobre 2021

Secondo i dati divulgati dall'IBGE (Istituto Brasiliano di Statistica e Geografia), il settore dei beni strumentali è cresciuto del 33,1% a luglio 2021, influenzato dagli incrementi della maggior parte dei segmenti, in particolare dei beni strumentali per mezzi di trasporto (56,5%). Gli altri tassi positivi provengono da beni strumentali a fini industriali (15,0%), costruzioni (67,0%), usi misti (15,2%) e agricoli (15,0%). Secondo Paulo Castelo Branco, economista e presidente esecutivo di Abimei (Associazione Brasiliana degli Importatori di Macchine e Attrezzature Industriali) "dalla metà del 2020 in poi, la domanda di prodotti industriali ha iniziato a crescere, soprattutto negli articoli più ricercati durante la pandemia, come notebook e attrezzature". (ICE SAN PAOLO) Aggiornamento ICE San Paolo, 5 ottobre 2021

Le vendite nel settore dei macchinari e delle attrezzature in Brasile hanno superato le previsioni di crescita mensili. All'inizio dell'anno, l'Abimaq - Associazione brasiliana dell'industria dei macchinari e delle attrezzature, ha previsto un aumento del 6,9% rispetto all'anno precedente. Successivamente, in due occasioni, la proiezione è stata sollevata; prima, al 13,5%, ad aprile; al 18% a luglio; e ora tutto sembra indicare una crescita superiore al 20%.La novità nel bilancio di agosto, secondo Abimaq, è stata l'aumento delle esportazioni. Se dal luglio dello scorso anno sono state le vendite interne a trainare l'attività del settore, questa volta è stato il mercato estero a farsi valere. Crescono nell'anno le spedizioni verso tutte le principali destinazioni: 51,8%

verso l'America Latina (46,9% verso il Mercosur); 4,1% per gli Stati Uniti; 16,6% per l'Europa. In totale, da gennaio ad agosto, le esportazioni sono cresciute del 28,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Tutti i segmenti, ad eccezione dei macchinari per il petrolio e le energie rinnovabili, hanno registrato un aumento delle spedizioni. Nel mese le migliori performance si sono registrate nei segmenti Macchine per Infrastrutture e Industria di Base (+39,4%) e Logistica e Macchine per Costruzioni Civili (+33,5%), quest'ultime con la migliore performance dell'anno (incremento del 52,8%), trainato dal settore delle macchine stradali e della movimentazione e deposito dei materiali. Mercato interno - Sebbene non allo stesso ritmo delle esportazioni, anche il mercato interno è cresciuto ad agosto. Rispetto al mese precedente l'incremento è stato del 15,8% e del 23,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Nell'anno l'aumento è del 42% (38,2%

negli ultimi 12 mesi). In totale, le vendite del settore sono cresciute del 16,7% rispetto a luglio e del 25,6%

rispetto ad agosto 2020. (ICE SAN PAOLO) Aggiornamento ICE San Paolo, 30 settembre 2021

Uno studio recentemente pubblicato da Sindipeças (Unione nazionale dell'industria dei componenti per veicoli automobilistici) rivela che l'industria brasiliana dei componenti per auto dovrebbe chiudere il 2021 con numeri migliori del previsto. L'indagine condotta con i produttori sottolinea che il fatturato nominale stimato per il settore è passato da R$ 142,6 miliardi a R$ 258,2 miliardi, raggiungendo una crescita del 25,2% rispetto allo

(5)

scorso anno. Se i numeri saranno confermati, il fatturato sarà migliore di quello ottenuto per tutto il 2019 (R$ 153,1 miliardi), a conferma della ripresa del settore dopo i problemi causati dalla pandemia di coronavirus.

E il prossimo anno dovrebbe avere numeri ancora più positivi: il fatturato totale dovrebbe essere di R$ 165,7 miliardi, equivalente a un'espansione del 4,8% rispetto al 2021.Per quanto riguarda gli investimenti, l'importo di R$ 1,1 miliardi raccolto nel 2020 sarà più che raddoppiato, raggiungendo i R$ 2,1 miliardi quest'anno e i R$ 2,3 miliardi l'anno prossimo. Verrà ampliato anche il numero dei posti di lavoro, con un totale di 238,4 mila occupati entro dicembre (crescita del 2,4%) e 240,8 mila nel prossimo anno. L'indagine indica inoltre che il 63,5% dei componenti automobilistici prodotti dal settore sarà venduto alle case automobilistiche, mentre il 17,4% sarà destinato al mercato del ricambio, 14,8% all'export e 4,3% alle imprese intersettoriali. Le vendite all'estero dovrebbero crescere del 25,1% quest'anno (UDS 6,78 miliardi) e le importazioni dell'82,7% (USD 14,93 miliardi), determinando un saldo commerciale negativo di USD 8,15 miliardi. (ICE SAN PAOLO) Qui di seguito il link al sito ICE con gli ultimi aggiornamenti: News dalla rete ITA (ufficio di San Paolo).

Per ulteriori informazioni: Direzione Marketing, marketing.america@ucimu.it, +39 0226255282

Riferimenti

Documenti correlati

La Circolare del Ministero della Salute – Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico “Etichettatura prodotti disinfettanti” fornisce indicazioni

3 corsi e-learning della durata di due ore e 1 corso della durata della durata di un'ora accreditati per Dottori commercialisti ed Esperti contabili (totale 7 crediti) inerenti

Dopo un intervallo di crescita contenuta degli scambi internazionali (2012- 2014), coerentemente con i moderati incrementi della produzione a livello globale, il

Comuni (incl. frazioni) riportate come «zone rosse» (in blu) dalle Regioni/PPAA, Regioni del Nord Italia, 28 aprile 2020. Comuni (incl. frazioni) di domicilio/residenza di almeno

Comuni (incl. frazioni) riportate come «zone rosse» (in blu) dalle Regioni/PPAA, Regioni del Nord Italia, 23 aprile 2020. Comuni (incl. frazioni) di domicilio/residenza di almeno

Numero totale di casi di COVID-19, per Regione/PPAA di diagnosi Incidenza (per 100.000 abitanti) dei casi di COVID-19 e numero di casi diagnosticati negli ultimi 7 giorni,

Numero totale di casi di COVID-19, per Regione/PPAA di diagnosi Incidenza (per 100.000 abitanti) dei casi di COVID-19 e numero di casi segnalati con insorgenza sintomi negli ultimi

La tabella 9 mostra, per ciascuna regione, la composizione della spesa farmaceutica non convenzionata, distinguendo tra spesa per l’erogazione diretta dei farmaci di fascia A