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Sportello informativo per la sicurezza nei luoghi di lavoro

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Academic year: 2022

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5.1 La struttura USL, il suo impianto organizzativo e le principali attività

Il Dipartimento di Prevenzione si articola in Settori Funzionali, in Aree Funzionali di Zona ed in Unità Funzionali. I Settori istituiti nel 2007 ai sensi della L. 40/2005 della Regione Toscana sono 4: Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PSLL), Igiene e Sanità Pubblica Alimenti e Nutrizione (ISPAN), Sanità Pubblica Veterinaria (SPV) e Medicina Legale e dello Sport. L’operatività del Dipartimento viene garantita mediante una segreteria ed un supporto tecnico alla Direzione del Dipartimento, per le funzioni integrate trasversali di definizione e monitoraggio del budget, formazione, comunicazione, SUP, sistema informativo, educazione alla salute, attività infermieristiche ed amministrative di supporto alle strutture organizzative. Per le funzioni orientate ad attività di interesse comune alle Unità Funzionali sono costituiti inoltre, in ambito dipartimentale, gruppi di lavoro appositi.

Nell'anno 2009 il settore della Prevenzione collettiva ha consolidato le proprie attività in tutti i campi di intervento (igiene e sanità pubblica, igiene degli alimenti, prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, sanità pubblica veterinaria, medicina legale e medicina dello sport), riservando particolare attenzione alle azioni interdisciplinari e di integrazione tra le varie Unità Funzionali, quali:

Sportello Unico della Prevenzione per tutte le informazioni relative ad un ambiente di vita e di lavoro “sicuro” e per lo svolgimento di attività amministrative di supporto alle Unità Funzionali, per la prenotazione delle attività a richiesta dell’utente.

Gruppo Operativo Nuovi Insediamenti Produttivi (N.I.P.): punto di esame interdisciplinare sulle condizioni igieniche e di sicurezza dei nuovi ambienti di lavoro nel rispetto delle normative vigenti.

Sicurezza Alimenti: attività comune ai settori dell'Igiene Alimenti e della Sanità Pubblica Veterinaria, finalizzata alla salvaguardia della sicurezza e salubrità alimentare, con particolare riferimento alla ristorazione collettiva ed alla grande distribuzione e con l’organizzazione del punto di contatto SARAM con la Regione per le attività di allerta su alimenti e mangimi.

Numero Verde per la sicurezza sul lavoro: attività di diretto rapporto con l'utenza sulle condizioni di sicurezza sul lavoro ed integrazione con gli altri Enti deputati al controllo ( Vigili del Fuoco, INAIL, INPS, ISPESL e Direzione Provinciale del Lavoro).

Inoltre, nel corso del 2009 sono stati sviluppati proficuamente:

- tutti i momenti di integrazione tra le varie Unità Funzionali e settori di attività, tra cui primo fra tutti il progetto della qualità nell’ambito della prevenzione collettiva;

- in questo contesto è stato ottenuto il mantenimento della certificazione ISO 9001- 2008 da parte del settore di Sanità Pubblica Veterinaria e del settore di Igiene Sanità Pubblica e Nutrizione, con grande soddisfazione di tutto il Dipartimento per un lavoro di qualità finalizzato alla promozione e tutela della salute dei cittadini;

- sempre nel 2009 è stato avviato il completamento del processo di certificazione ISO per le rimanenti strutture del Dipartimento con l’obiettivo di conseguirla entro il 2010;

- il lavoro comune tra i cinque Dipartimenti di Prevenzione dell’Area Vasta sui seguenti punti:

sviluppo delle attività del Laboratorio di Sanità Pubblica;

formazione ed aggiornamento degli operatori e dei soggetti esterni;

comunicazione con i cittadini, le associazioni e gli enti;

piani mirati di prevenzione nei comparti più a rischio.

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Obiettivi di carattere generale

a) Raggiungimento dei livelli di utilizzo delle risorse previste dal PSR (5%).

La spesa per la Prevenzione Collettiva nel 2009 è stata pari al % della spesa complessiva aziendale.

b) Collaborazione con la direzione aziendale per la valutazione epidemiologica e la programmazione

I punti più salienti di questa collaborazione si possono riassumere in:

- valutazione della frequenza e della gravità degli infortuni sul lavoro e di alcune gravi patologie da lavoro presenti sul territorio;

- valutazione delle condizioni di salute nutrizionale della popolazione, con particolare riferimento a ragazzi ed anziani;

- valutazione epidemiologica delle malattie infettive e delle malattie cronico- degenerative;

- valutazione e controllo delle malattie possibili nel patrimonio zootecnico presente sul territorio e delle condizioni di qualità di tutta la filiera agroalimentare;

- valutazione della presenza di invalidità civili ed handicap tra cittadini residenti e della loro collocabilità residua al lavoro;

- valutazione della idoneità all’attività sportiva tra i giovani e gli adulti.

Per tutti questi punti sono state elaborate linee programmatiche tese allo sviluppo delle condizioni di salute dei cittadini e dei lavoratori, incrementando le attività di prevenzione tramite controlli più frequenti e più attenti nei luoghi di vita e di lavoro, negli allevamenti e presso gli esercizi di ristorazione e di produzione e vendita degli alimenti.

Tra tutte le attività di prevenzione è stato dato particolare rilievo all’ informazione, alla comunicazione del rischio ed alle funzioni di educazione sanitaria.

c) Sviluppo dei piani di lavoro coordinati con il Laboratorio di Sanità Pubblica (LSP), ARPAT e Istituto Zooprofilattico sperimentale:

LABORATORIO DI SANITA’ PUBBLICA

Il Laboratorio di Sanità Pubblica di Area Vasta Toscana Nord Ovest (LSP) con sede a Capannori (LU) ha proseguito nella sua collaborazione con le Unità Funzionali del Dipartimento di Prevenzione.

La principale attività ha coinvolto le UU.FF. ISPAN delle tre Zone con le analisi biotossicologiche di alimenti ed acque.

Altri ambiti di collaborazione hanno coinvolto le UU.FF. PSLL nella loro azione di salvaguardia della salute dei lavoratori, con le analisi di Tossicologia Occupazionale per la ricerca di metaboliti biologici di esposizione e di Igiene Industriale con le analisi di esposizione ad agenti chimici, fisici (rumore, vibrazioni) e biologici.

Un’ulteriore collaborazione viene svolta nel campo delle bonifiche da amianto, con le analisi dei materiali che lo contengono e con le analisi delle fibre di amianto in aria.

ARPAT

E’ continuato l’impegno in collaborazione con ARPAT sul controllo dei determinanti ambientali di salute: ciò sia relativamente all’inquinamento da radiazioni non ionizzanti, all’inquinamento atmosferico da traffico autoveicolare e non, all’inquinamento delle acque, superficiali e marine e delle acque destinate alla balneazione in piscina.

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Essenziale la collaborazione di ARPAT anche in relazione al controllo delle acque destinate al consumo umano, delle acque minerali e termali. Con altrettanta attenzione è proseguito il controllo chimico su alimenti, secondo un preciso programma annuale.

Particolare attenzione ha il progetto bonifica amianto sui vapordotti ENEL nel territorio dell’Alta Val di Cecina.

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO

L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sezione di Pisa, ha continuato a svolgere, in collaborazione con le sedi di Firenze e Roma, un'importante funzione di supporto all'attività dell’U.F. Sanità Pubblica Veterinaria con l'esecuzione di accertamenti diagnostici di laboratorio nelle materie di ricerca di residui e/o inibenti negli alimenti di origine animale, diagnosi di malattie infettive-infestanti da campioni liquidi organici, ricerca di residui e/o componenti vietati o indesiderati in mangimi destinati all'alimentazione animale.

Presso la sede pisana dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana ha operato a pieno regime dal 2006 il Laboratorio di Ittiopatologia, Acquacoltura e Igiene dei Prodotti Ittici. Tale Laboratorio è in grado di effettuare analisi chimiche e batteriologiche sia sulle partite, in arrivo presso il porto di Livorno, che sui campioni provenienti da tutte le UU.SS.LL. della costa. Le stesse sono state dotate delle attrezzature necessarie ad effettuare i campionamenti, grazie a stanziamenti regionali. Uno specifico gruppo di lavoro costituito dai Dirigenti Veterinari delle UU.SS.LL. della costa si occupa dell’igiene dei prodotti ittici.

d) proseguimento dell’attività dello Sportello Unico della Prevenzione

Comunicazione, SUP e pagine web

Gli ultimi Piani Sanitari regionali invitano le Aziende Sanitarie Locali a sviluppare la promozione della salute attraverso la responsabilizzazione dell’intera collettività, favorendo la partecipazione alle scelte di salute dei soggetti pubblici e privati, del coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni nelle decisioni in tema di salute. I Dipartimenti di Prevenzione, nello specifico, hanno un ruolo fondamentale per “ aiutare” i cittadini nel processo di adozione di comportamenti sicuri. A questo proposito, uno degli strumenti per la pianificazione, sintesi e valorizzazione delle attività del Dipartimento di Prevenzione è rappresentato dal Piano di Comunicazione annuale.

Nel corso del 2009 sono state realizzate quasi tutte le iniziative previste e comunque quelle non realizzate proseguono nel 2010.

A scopo esemplificativo sono stati realizzati interventi informativi nelle scuole, attività di formazione e informazione sulla celiachia, iniziative pubbliche per informare sugli sviluppi del progetto sorveglianza sanitaria ex esposti ad amianto in Alta Val di Cecina, attività di informazione rivolta ai migranti, ecc.

Aggiornamento della carta dei servizi del Dipartimento della Prevenzione

Costruzione nella Intranet aziendale di uno spazio dedicato al Dipartimento di Prevenzione

E’ stato distribuito l’opuscolo informativo, in più lingue, realizzato dalla Regione Toscana per la campagna di comunicazione sulla prevenzione dei rischi da monossido di carbonio.

Tra le iniziative inserite nel piano di comunicazione se ne descrivono alcune di particolare rilievo a livello dipartimentale:

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Aggiornamento della Carta dei Servizi del Dipartimento della Prevenzione: obiettivo di qualità anno 2009.

Di particolare rilievo per il Dipartimento è stata la realizzazione prima, e l’aggiornamento poi ( 2009) della Carta dei Servizi. L’aggiornamento è stato seguito dal gruppo di lavoro dipartimentale sup-pagine web.La Carta dei Servizi del Dipartimento fornisce le informazioni sulle prestazioni erogate dal Dipartimento e le modalità di accesso per il cittadino nelle tre zone. Attualmente la Carta dei Servizi è fruibile attraverso le pagine web e la intranet aziendale.Questa modalità ci consente un aggiornamento più frequente e il più adererente possibile ai mutamenti normativi e organizzativi delle strutture dipartimentali.

Pagine WEB – SUP

Il Dipartimento di Prevenzione, per promuovere le attività di informazione e comunicazione, nel corso degli ultimi anni, si è dotato di una organizzazione strutturata su diversi livelli: sportelli front-office, costituzione di un gruppo operativo SUP- pagine web , dotazione di attrezzature informatiche e software gestionali per rendere più funzionali le attività di registrazione delle prestazioni erogate, pagine web sup specifiche per il Dipartimento della Prevenzione.

Progetto di miglioramento dell’informazione al cittadino 2009 – 2010: Il Dipartimento della Prevenzione informa e comunica salute.

Presupposti del progetto sono:

• fornire tempestivamente risposte appropriate alle richieste di prestazioni da parte dei cittadini

• rispondere in maniera omogenea e trasparente

• adottare sistemi di snellimento delle procedure

• implementare l’attività di informazione e comunicazione per target specifici con tematiche d’attualità per la prevenzione e la promozione della salute da diffondere con il sito web.

Nel 2009 il gruppo web SUP ha lavorato principalmente alla costruzione del nuovo sito che sarà pubblicato entro la fine di maggio 2010 .

Il sito del Dipartimento della Prevenzione, ancora oggi visitabile, non è più adeguato alle attuali esigenze comunicative.E per questo abbiamo cercato di realizzare uno nuovo sito in grado di consentirci di:

• fare aggiornamenti con facilità rispetto a quello precedente;

• offrire un servizio aggiornato al cittadino;

• farne uno strumento di comunicazione e lavoro;

• acquisire credibilità-visibilità verso i nostri utenti.

Per la costruzione del nuovo sito è stato di particolare aiuto lavorare contemporaneamente alla realizzazione prima e all’aggiornamento poi della carta dei servizi.La sinergia si è avuta in termini di conoscenza delle modalità di erogazione delle prestazioni nelle tre zone, nella semplificazione e omogeneizzazione del linguaggio per definire le attività svolte, e in particolare per la condivisione di un progetto comune al Dipartimento.

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Sono stati effettuati numerosi incontri tra i componenti del gruppo web-sup e i tecnici della software house per poter realizzare di un prodotto condiviso e facilmente fruibile dagli operatori interni e dagli utenti. Alcuni passaggi fondamentali sono stati condivisi con la Direzione del Dipartimento in modo da poter delineare anche gli sviluppi futuri. E’ da sottolineare che il processo di implementazione delle pagine web, nel tempo, dipenderà dalla disponibilità e dalle competenze di tutti i professionista della prevenzione.

Analisi delle richieste pervenute al numero verde per la sicurezza sul lavoro

Il numero delle prestazioni prese in considerazione in questa analisi è riferito al periodo complessivo ottobre 2000 al dicembre 2009, con la percentuale di pertinenza nelle tre Zone: Pisana 81%, VDE 17% e AVC 2% della richiesta.

Richieste Numero Verde per Zona

81%

17%

2%

Pisana VDE AVC

La richiesta prevalente al numero verde è di provenienza anonima, anche se, dal tipo di richieste, si evince che la maggioranza proviene dai lavoratori. Sommando le richieste anonime a quelle espresse dai lavoratori, dagli RLS e dalle Organizzazioni Sindacali si ottiene circa il 70% delle richieste totali.

Si precisa che il sistema del numero verde consente l’anonimato per motivi di privacy e di tutela dei soggetti deboli (lavoratori precari, stranieri, etc..).

Circa il 70% delle richieste sono focalizzate su problemi inerenti la sicurezza in ambiente di lavoro, mentre quelle non pertinenti sono rivolte essenzialmente a problematiche legate all’ambiente e quindi di competenza dell’Igiene e Sanità Pubblica e/o dell’Arpat.

E’ interessante evidenziare che la prevalenza delle richieste ricade nei comparti edilizia, produzione servizi e pubblica amministrazione. Il primo comparto, come noto, è tra i più rischiosi e l’applicazione delle normative sulla sicurezza è più problematica e complessa.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione e la produzione di servizi il dato elevato è dovuto verosimilmente a carenze in materia di sicurezza del lavoro, ma soprattutto al numero elevato di occupati, in particolare a Pisa.

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Sportello informativo per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Progetto di collaborazione tra l’Azienda USL 5 e la Provincia di Pisa, con l’obiettivo di diffondere agli utenti del Centro per l’Impiego i principali elementi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale progetto di collaborazione riveste un’importanza strategica per la diffusione della cultura della sicurezza nei giovani che si avvicinano al mondo del lavoro e nelle imprese che hanno intenzione di utilizzare tale manodopera.

Produzione di materiale divulgativo per la promozione della salute

1. Aggiornamento e ristampa dell’opuscolo “Informazioni utili per chi entra nel mondo del lavoro”, tale pubblicazione viene distribuita agli studenti durante gli incontri organizzati dagli operatori PSLL.

2. Realizzazione della guida “Tutto quello che occorre conoscere sui prodotti fitosanitari”, rivolto ai detentori e agli utilizzatori dei Presidi Sanitari, con stampa prevista nell’anno 2009.

Pubblicazione del periodico regionale di informazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

A sostegno del ruolo del RLS al Settore PSLL dell’Azienda USL 5, è stata affidata dalla Regione, in considerazione della esperienza pluriennale nella pubblicazione di un bollettino locale (RLS news - ASL5), la responsabilità della realizzazione del bollettino regionale “Toscana RLS”. Si tratta di una pubblicazione periodica rivolta ai RLS della regione contenente approfondimenti tematici specifici, contributi di RLS ed informazioni su eventi o iniziative regionali o delle singole UU.SS.LL. toscane.

Comparto %

Commercio 4,1

Edilizia 36,8

Legno 1,7

Manifatturiero 1,7

Metalmeccanico 5,3

Pubblica Amm.ne 14,1

Poste e Telecomunicazioni 3,3

Produzione Servizi 14,1

Sanità 2,7

Trasporti 4,0

Vetro 1,0

Cantieristica 0,7

Chimico 1,3

Agricoltura 1,3

Non determinate 8,0

Totale 100

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Formazione per gli operatori del Dipartimento di Prevenzione

Storicamente la formazione per i Dipartimenti di Prevenzione rappresenta uno strumento strategico di supporto all’organizzazione. In questi ultimi anni, l’aspetto sicuramente più rilevante è rappresentato da una “formazione per tutti” garantita e organizzata su tre livelli: aziendale, regionale e di area vasta. In particolare, per quanto riguarda il settore PSLL, una parte dell’ attività di formazione viene svolta a livello regionale e di area vasta attraverso finanziamenti regionali ad hoc. A questo proposito nel 2009, attraverso i referenti dipartimentali del gruppo formazione regionale del settore prevenzione e sicurezza sul lavoro si è proceduto alla rilevazione dei bisogni formativi degli operatori del settore: medici del lavoro, tecnici della prevenzione, ingegneri,ecc. La rilevazione è stata fatta utilizzando un questionario somministrato agli operatori PSLL . Sulla base dei risultati emersi è stato deliberato e finanziato il piano di formazione regionale per il Settore PSLL che sarà realizzato attraverso i referenti del gruppo regionale prima citato.

A livello aziendale, il Dipartimento fornisce alle strutture organizzative/settori gli obiettivi strategici aziendali/dipartimentali e successivamente raccoglie i bisogni formativi. Una volta assemblati a livello dipartimentale, gli obiettivi vengono ridiscussi in una riunione ad hoc del direttivo del Dipartimento di Prevenzione per la stesura finale del piano di formazione e per il successivo inoltro alla U.O. Formazione aziendale. Attraverso questo modello organizzativo viene garantita una formazione condivisa e coerente con i cambiamenti organizzativi e normativi.

Formazione verso terzi

Rappresenta sicuramente uno degli aspetti peculiari del Dipartimento, infatti da circa venti anni, prima attraverso gli operatori PISLL e successivamente anche attraverso gli operatori ISPAN e SPV, il Dipartimento di Prevenzione collabora alla progettazione e alla docenza di percorsi formativi rivolti a terzi. Questa attività scaturisce, in genere, da normative nazionali e/o regionali nelle quali talvolta è precisato che le Regioni svolgono un ruolo attivo nei processi formativi per soggetti del mondo del lavoro. Il Dipartimento della Prevenzione, come noto,svolge attività di vigilanza e controllo, e pertanto non può essere svolta attività di consulenza.”La formazione si prefigura come attività di consulenza se svolta direttamente per un datore di lavoro e finalizzata ad adempiere agli obblighi di legge che incombono su di lui”( circolare sull’ incompatibilità a cura dell’ ex assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana) Diversamente rientra nell’attività di assistenza che i Dipartimenti possono svolgere, preferibilmente attraverso regolamentazioni a livello locale.

L’attività di formazione,può essere effettuata su richiesta di associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, organismi paritetici, agenzie formative accreditate.

Target dei corsi di formazione sono in genere datori di lavoro che svolgono funzioni di RSPP, RLS, ai Responsabili e addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale, agli addetti al montaggio e smontaggio di ponteggi, a tutti gli esercenti che rientrano nel sistema HACCP. Con la soppressione del libretto sanitario è stata resa obbligatoria la formazione per coloro che a vario titolo sono a contatto con la preparazione e somministrazione di alimenti; molti operatori sono impegnati ad offrire questo servizio.

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Gli operatori del Dipartimento nel 2009 hanno svolto questa attività, in parte in regime di convenzione e in parte attraverso l’autorizzazione alla docenza ai sensi dell’art.53 del D.Lgs 165/2001.

Attività svolte dall'Ufficio Coordinamento Attività Amministrative Prevenzione

L’Ufficio Coordinamento Attività Amministrative del Dipartimento di Prevenzione costituisce un unico pool al quale sono affidate funzioni trasversali al Dipartimento. In particolare si occupa di gestire lo Sportello Unico della Prevenzione, il Protocollo Unico per tutta la corrispondenza delle UU.FF. del Dipartimento, la prefatturazione e la fatturazione attiva delle prestazioni erogate, la predisposizione degli atti deliberativi di tutte le UU.FF del Dipartimento, la predisposizione e gestione delle convenzioni che regolano i rapporti con gli Enti, gli Organismi e con le Aziende interessate che costituiscono un elemento rilevante sia dal punto di vista economico che dal punto di vista del miglioramento della qualità delle prestazioni erogate attraverso le sinergie messe in atto, la gestione dei flussi dei dati in entrata ed in uscita a carattere statistico – epidemiologico in collaborazione con lo staff tecnico della segreteria della Direzione del Dipartimento, la rilevazione delle attività e dei dati di budget per la funzione di programmazione e verifica, con conseguente ritorno dei dati relativi ai costi ed ai ricavi.

Si occupa altresì delle rendicontazioni dell’attività incrementale, dei progetti con finanziamenti finalizzati ed esterni alle strutture amministrative e alla Regione Toscana o altri enti interessati, e di aggiornare ogni anno, secondo l’indice ISTAT, il tariffario regionale delle prestazioni del Dipartimento. Inoltre collabora con il Direttore del Dipartimento e con le altre strutture organizzative professionali, tecniche e amministrative dell’Azienda. L’Ufficio rappresenta un modello integrato di funzioni che hanno come scopo l’ottimizzazione dell’efficienza e delle omogeneità procedurali delle strutture organizzative dipartimentali. Una delle attività più rilevati dell’Ufficio di Coordinamento, almeno per l’impatto con l’utenza interna ed esterna, è costituito dal SUP di cui è interessante rilevare quanto segue:

Prestazioni amministrative rivolte all’utente da parte del SUP della Zona Pisana:

Nella tabella seguente è rappresentato il numero totale delle prestazioni richieste al SUP nel periodo 2001– 2008, divise per Settore.

Il numero totale delle prestazioni per ogni settore comprende le seguenti voci aggregate:

A. Settore PSLL: vidimazione registro infortunio e visite di idoneità con rilascio certificazioni;

B. Settore ISPAN: rilascio certificazioni varie;

C. Settore SPV: certificazioni e vidimazione registri vari;

D. Settore Medicina Legale e dello Sport: richieste appuntamenti per valutazioni medico-legali e rilascio certificazioni.

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Si evidenzia una generale crescita della funzione di integrazione del SUP, negli anni e nei settori, con una evidente carenza tuttora evidente per il Settore ISPAN, da migliorare nel prossimo periodo.

Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Gli infortuni sul lavoro

Nell’anno 2009 sul territorio dell’Azienda USL 5 di Pisa si sono verificati complessivamente 4.049 infortuni sul lavoro, al netto degli infortuni “scolastici” ed “in itinere”, con la diminuzione di 407 casi (-9,1%) rispetto all’anno 2008.

Anche nel 2009 si è verificato 1 infortunio mortale come l’anno precedente, con una consistente diminuzione rispetto agli anni scorsi (solo nel 2000 si era registrato un solo evento mortale). Le tabelle dell’Osservatorio Epidemiologico del Dipartimento della Prevenzione sotto riportate rappresentano, in maniera sintetica, i dati sugli infortuni nelle tre Zone raffrontati a quelli dell’anno precedente (Tabella 62) e l’andamento complessivo del fenomeno infortunistico dal 1993 al 2009 (Tabella 63). Il calo lento e progressivo degli infortuni sul lavoro nel territorio di competenza della USL 5 è confermato anche dai dati ufficiali INAIL relativi agli stessi anni, pur in presenza, in questo caso, di numeri più alti perché comprendenti anche gli infortuni scolastici e quelli “in itinere”.

Tab. 62 - Infortuni sul lavoro anno 2009 raffrontati all'anno 2008 I dati non sono comprensivi di infortuni "in itinere" ed infortuni "scolastici"

2008 2009 (2009-2008)

Zona Totale Infortuni Infortuni Mortali Totale Infortuni Infortuni Mortali Totale Infortuni Infortuni Mortali

Pisana 2.581 0 2.422 0 -159 (-6,2 %) 0

Val d'Era 1.575 1 1.296 1 -279 (-17,7%) 0

Alta Val di Cecina 300 0 331 0 31 (+10,3%) 0

USL 5 4.456 1 4.049 1 -407 (-9,1%) 0

Anno PSLL ISPAN SPV ML_MS Totale

2001 353 174 1.437 1.964

2002 1.107 93 4.405 5.605

2003 1.108 19 268 4.624 6.019

2004 1.961 473 2.175 5.067 9.676

2005 1.769 651 1.833 5.345 9.598

2006 1.805 893 1.702 5.729 10.129

2007 2.551 624 456 5.876 9.507

2008 2.221 550 1.432 7.261 11.464

2009 1.440 455 1670 7469 11.034

Totale 14.315 3.665 9.803 41.337 65.489

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Tab. 63 - Infortuni sul lavoro USL 5 anni 1993-2009 Fonte – Osservatorio Epidemiologico Dipartimento Prevenzione

Anno N° infortuni N° infortuni mortali

1993 7.202 4

1994 6.649 6

1995 7.259 5

1996 5.897 5

1997 5.501 4

1998 5.759 5

1999 5.892 4

2000 6.427 (5.646*) 1

2001 5.534* 7

2002 5.370* 4

2003 5.007* 3

2004 4.950* 2

2005 4.669* 3

2006 4.593 * 3

2007 4.464* 1

2008 4..456 1

2009 4.049** 1

* dato al netto di infortuni “scolastici” ed “in itinere”

** dato aggiornato al 6 aprile 2010

Nella colonna “N° infortuni mortali“ della tabella 63 sono riportati i dati relativi agli infortuni mortali avvenuti nei luoghi di lavoro e registrati dall’Osservatorio Epidemiologico del Dipartimento di Prevenzione negli ultimi 17 anni. Pur non essendo in presenza di una significatività statistica per l’esiguità dei numeri in questione, si può osservare che negli ultimi anni c’è stata una decisa riduzione del fenomeno, in particolare negli ultimi tre anni.

Analogamente a quanto accaduto nella USL 5, negli ultimi anni anche il dato nazionale degli infortuni totali, in termini assoluti, dimostra un trend in costante diminuzione; mentre, a differenza di quanto è avvenuto nell’ambito territorio della USL 5, risulta abbastanza stabile, purtroppo, il dato degli infortuni mortali.

Inoltre, grazie ai dati forniti dal sistema informativo nazionale integrato “Nuovi Flussi Informativi INAIL-ISPESL-REGIONI” per la prevenzione nei luoghi di lavoro (nell’ambito del quale il Dipartimento Prevenzione dell’Azienda USL 5 di Pisa rappresenta la Regione Toscana) si possono fare alcuni brevi commenti anche sugli indici di frequenza, per confrontare l’andamento del fenomeno degli infortuni sul lavoro tra il terriotorio della USL 5 di Pisa e quelli di competenza delle altre UUSSLL della Regione Toscana.

La media regionale dei tassi standardizzati delle UUSSLL toscane negli ultimi anni mostra una costante riduzione dell’incidenza degli infortuni totali. In questo contesto l’Azienda USL 5 di Pisa presenta un tasso medio standardizzato di 28,1 (trienno 2004- 2006) (Tabella 64), collocandosi ai migliori posti tra le ASL più virtuose della Toscana per contenimento degli indici infortunistici.

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Tab. 64 - Incidenza infortuni Regione Toscana per USL -Tasso standardizzato infortuni indennizzati

Azienda USL 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 triennio

2004-2006

USL 1 - Massa e Carrara 47,6 48,0 53,8 48,6 48,9 44,8 45,1 45,6

USL 2 – Lucca 46,5 42,1 39,9 40,0 39,8 37,8 36,3 37,7

USL 3 – Pistoia 45,3 45,4 41,8 39,1 38,9 37,3 34,8 36,6

USL 4 – Prato 39,5 35,8 35,0 31,7 29,8 28,7 25,9 28,0

USL 5 – Pisa 42,4 40,7 41,5 37,3 35,7 28,0 28,0 28,1

USL 6 – Livorno 56,0 45,9 45,4 44,6 42,3 39,4 43,5 41,6

USL 7 – Siena 40,6 40,9 42,4 39,6 38,2 36,3 34,8 36,4

USL 8 – Arezzo 50,8 51,9 52,1 48,8 47,5 43,8 41,8 44,7

USL 9 – Grosseto 34,6 36,6 41,8 41,2 37,3 37,2 34,8 36,7

USL 10 – Firenze 41,2 36,2 34,3 33,3 30,9 28,8 27,4 28,9

USL 11 – Empoli 39,1 35,5 46,7 40,8 34,5 33,3 30,9 33,0

USL 12 – Viareggio 44,7 39,2 42,3 38,8 38,4 38,2 40,2 39,1

Regione Toscana 45,6 40,2 40,0 37,7 36,0 31,4 30,7 31,6

L’andamento infortunistico, a livello regionale, anche per l’2008 si manifesta in diminuzione con un numero di infortuni denunciati che ammontano a 69.118 casi con una differenza di 3.106 casi, pari a -4,3% rispetto all’anno precedente.

La gestione Agricoltura presenta un decremento consistente (-8,19%) con punte che arrivano a -18% a Pisa, -13,98 ad Arezzo e -10,26 % a Siena. La gestione Industria presenta un trend in diminuzione costante nel tempo (-4,2%) pur con forbici che vanno da -7,77% e -7,42 % della provincia di Massa e Carrara e di Prato all’incremento positivo di 2.06% per la provincia di Pistoia, mentre la gestione per conto dello Stato rimane stazionaria (+0,65%).

Infatti, nel settore Agricoltura sono stati denunciati 4.306 casi, nel settore Industria 62.481 e nella gestione per Conto dello Stato 2.331.

Infortuni avvenuti nel periodo 2007 - 2008 per provincia, gestione e anno

Fonte INAIL – Rapporto 2008

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Analizzando il numero degli infortuni denunciati nel periodo 2003 – 2007, suddivisi per gestione INAIL, il maggior numero riguarda le gestioni 110 e 113 (industria e artigianato), la gestione 212 (Conto Stato, infortuni studenti) e le gestioni 350 e 360 (agricoltura).

Gestioni INAIL 2003 2004 2005 2006 2007 Totale

110 Infortuni dipendenti aziende industria artigiana 5.525 5.501 5.430 5.195 5.235 26.886 113 Inf.titolari,familiari e soci di azienda artigiana 525 485 495 506 480 2.491 211 Infortuni dipendenti dello stato 299 256 284 285 280 1.404

212 Infortuni studenti 535 541 697 778 745 3.296

215 Infortuni detenuti civili industria 4 5 11 3 4 27

350 Agricola infortuni con trattamento agricolo 274 302 229 216 240 1.261 360 Agricola infortuni con trattamento industriale 52 64 46 33 30 225 970 Addetti servizi domestici e familiari e riassetto locali 18 13 29 30 26 116 Totale 7.232 7.167 7.221 7.046 7.040 35.706

Dallo stesso flusso informativo INAIL – ISPESL – Regioni ricaviamo inoltre che, per quanto riguarda ancora il triennio 2004-2006, i settori più a rischio risultano quelli classicamente a maggior tasso infortunistico quali metallurgia, costruzioni, industria della trasformazione, meccanica e legno mentre il terziario e i servizi, pur presentando un numero assoluto di infortuni alto, in realtà hanno un tasso notevolmente inferiore ai settori industriali. In particolare, il comparto sanità merita comunque un approfondimento e monitoraggio specifico, in quanto presenta ancora negli anni dal 2004 al 2006 un tasso ben più alto degli altri servizi pubblici in ragione delle attività ancora a maggior rischio rispetto alle altre attività di servizio.

Tab. 65 - Flussi INAIL Indicatori statistici USL 5 anni 2003 - 2006

Attività economica Adetti 2006

Tasso grezzo infortuni indennizzati

2003

Tasso grezzo infortuni indennizzati

2004

Tasso grezzo infortuni indennizzati

2005

Tasso grezzo infortuni indennizzati

2006

Tasso grezzo2 infortuni indennizzati (triennio 2004-2006)

DJ Metallurgia 3.523,6 79 70 82 74 75

F Costruzioni 12.386,1 77 72 73 70 72

DI Ind. della trasformazione 1.568,6 77 65 50 69 61

DK Industria meccanica 1.807,6 76 68 58 60 62

DD Ind. del legno 1.233,0 61 60 60 65 62

DM Fabbr. mezzi di trasporto 6.661,9 59 49 51 48 49

H Alberghi e ristoranti 4.092,6 52 46 59 47 51

K Immobili.Informat.Ricerca 11.560,8 44 51 50 53 51

DN Altre industrie

manifatturiere 3.462,2 44 43 41 49 44

O Altri servizi pubblici 4.731,6 42 49 42 45 45

N Sanità 11.915,2 55 60 64 51 58

Pubblica Amministrazione 4.407,5 39 32 37 35 35

Totale 148403 59 38 39 38 38

1.Tasso d’incidenza standardizzato: è un tasso d’incidenza “modificato” o meglio standardizzato per settore economico; si prendono in considerazione i livelli infortunistici che si sarebbero registrati nelle aree a confronto se la distribuzione delle attività economiche praticate fosse coincisa con una determinata distribuzione presa come “standard”.

2 .Tasso grezzo: è’ costituito dal rapporto tra numero di infortuni avvenuti in un certo anno e numero di addetti relativo al medesimo anno (è definito anche Tasso grezzo d’incidenza).

(13)

Approfondimento sugli infortuni accaduti ai lavoratori stranieri

La tabella sottostante mostra il numero di infortuni denunciati accaduti ai lavoratori stranieri rispetto al totale denunciati all’INAIL, nel territorio di competenza della USL 5 di Pisa; il grafico successivo evidenzia come il fenomeno sia diventato in questi ultimi anni sempre più importante: nel 2007 circa il 12% degli infortunati è rappresentato da lavoratori nati in paesi stranieri, mentre nel 2000 la percentuale era inferiore al 4%.

Anno Inf_Stranieri Inf_Totali

2000 292 7.702

2001 394 7.885

2002 491 7.687

2003 635 7.232

2004 685 7.167

2005 729 7.221

2006 760 7.046

2007 810 7.040

Totale complessivo 4796 58.980

(Fonte Archivio Flussi INAIL-ISPESL-Regioni)

Percentuale di infortunati stranieri sul totale

Un’analisi più approfondita conferma che il comparto costruzioni è rappresentato con percentuali abbastanza simili nelle tre zone. Si differenziano, invece, altri settori:

l’agricoltura è più rappresentata in Alta Val di Cecina, la metalmeccanica viene subito dopo il settore costruzioni nella zona della Valdera , infine nella zona di Pisa alta è la percentuale di infortuni nel settore dei servizi (riproducendo le percentuali degli addetti totali ai singoli comparti nelle 3 Zone).

Le tabelle successive mostrano invece il numero e la percentuale degli infortunati, sul totale del periodo indagato (2000-2007), in relazione alla nazione di nascita; come si può vedere gli albanesi sono i più rappresentati seguiti dai lavoratori nati in Marocco ed in Senegal.

4

5

6

9

10 10

11

12

0 2 4 6 8 10 12 14

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

(14)

L’analisi relativa alla nazione di nascita nei settori dove avvengono più infortuni tra gli stranieri mostra una distribuzione abbastanza simile con il dato generale per il settore delle costruzioni e per il settore agricolo; viceversa per la metalmeccanica gli infortunati provengono principalmente dal Senegal.

Nazione Totale %

ALBANIA 1171 24

MAROCCO 794 17

SENEGAL 420 9

ROMANIA 266 6

TUNISIA 181 4

MACEDONIA 166 3

Altri 1798 37

Totale complessivo 4796 100

Costruzioni

N11d_Nazione % % Cum.

ALBANIA 514 41 41

MAROCCO 242 19 60

ROMANIA 83 7 67

TUNISIA 72 6 73

Altro 341 27 100

Totale complessivo 1252 100

Agricoltura

N11d_Nazione Totale % % Cum.

ALBANIA 92 34 34

MAROCCO 44 16 50

MACEDONIA 37 14 63

SERBIA E MONTENEGRO 22 8 71

Altro 79 29 100

Totale complessivo 274 100

(15)

Metalmeccanica

_Nazione % % Cum.

SENEGAL 136 28 28

MAROCCO 82 17 45

ALBANIA 60 12 58

ROMANIA 21 4 62

Altro 182 38 100

Totale complessivo 481 100

Purtroppo non è ancora possibile dalle fonti INAIL calcolare alcun indice locale di frequenza o di gravità per gli infortuni occorsi ai lavoratori stranieri per mancanza di dati rispetto al numero di occupati al fine di valutare se vi sono differenze nell’accadimento di infortuni tra italiani e stranieri. Per una stima più rappresentativa del fenomeno si rimanda ad alcune considerazioni già svolte da INAIL a livello nazionale. Infatti a tale livello, vista la grande dimensione dei dati, pur non avendo a disposizione anche in questo caso gli indici, il contributo di queste comunità al sistema produttivo anche in termini di salute sembra già evidente. Nei lavoratori stranieri sono in aumento gli infortuni sul lavoro: nel 2007 l’8,7% in più, tanto da far contare oltre 140 mila denunce e 174 casi mortali nell’anno; crescita che si contrappone alla contrazione degli infortuni in complesso e di quelli riferiti ai soli italiani.

(16)

Le Malattie Professionali

La sottostante tabella fotografa la situazione delle Malattie Professionali denunciate alle Unità Funzionali PSLL dell’Azienda USL 5 nell’anno 2009 con il dettaglio della casistica.

Anno 2009

Malattia Professionale Zona Pisana Zona VDE Zona AVC Totale %

Dermatiti 4 6 2 12 3,8

Asma 1 2 2 5 1,6

Silicosi 1 0 1 0,3

Asbestosi 0 1 31 32 10,2

BPCO 1 2 0 3 1,0

Ipoacusia 28 15 7 50 15,9

MMS 65 63 15 143 45,4

Tumori 4 8 2 14 4,4

Angiopatie 0 2 0 2 0,6

DDL 1 1 1 3 1,0

Altro: 0 0,0

congiuntivite cronica 1 0 1 0,3

noduli corde vocali 1 0 1 0,3

Epatopatia ……. 1 6 0 7 2,2

placche pleuriche 0 1 40 41 13,0

Totale 108 107 100 315 100,0 Più interessanti sono le considerazioni possibili sul follow-up di 9 anni. Nella tabella seguente sono riportati i referti di malattia professionale pervenuti alle Unità Funzionali PSLL delle tre Zone dell’Azienda USL 5 negli ultimi otto anni. Fino al 2007 il numero dei referti, benché incrementato negli ultimi anni, è risultato sempre inferiore (di circa il 50%) al numero delle denunce di MP pervenute nello stesso periodo all’INAIL (vedi Rapporti Annuali INAIL Toscana, www.inail.it), mostrando l’estesa sottonotifica da parte dei medici

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coinvolti negli iter diagnostico-terapeutici delle malattie professionali. Di conseguenza, per risolvere almeno in parte il problema delle MP perdute presente da anni su tutto il territorio nazionale, nel 2008 è stata stilata una convenzione tra il Dipartimento della Prevenzione e l’INAIL di Pisa, che ha permesso di ricevere sistematicamente tutti i primi certificati di malattia professionale trasmessi all’INAIL da parte dei medici per avviare il processo di indennizzo delle MP. In virtù di questo accordo si evince dalla tabella sottostante che nel 2008, rispetto agli anni precedenti, si è determinato un notevole incremento dei referti delle MP, che ha permesso di attivare sia un discreto numero di inchieste di MP mirate ad indagare il non rispetto delle norme di sicurezza e di igiene del lavoro, che accessi ispettivi in alcune realtà produttive fino a quel momento mai verificate, tutto ciò con innegabili ricadute preventive. Tale fenomeno si è mantenuto anche nel 2009 dove i referti pervenuti sono addirittura aumentati rispetto al 2008, anche grazie ad alcune indagini di ricerca attiva delle MP attivate da parte delle UF PSLL del nostro territorio. Sempre osservando la tabella si può rilevare, oltre ad un incremento totale delle MP anche l’incremento di patologie meno tradizionali come le malattie osteoarticolare con un evidente nesso causale con fattori rischio e situazioni organizzative nocive presenti sul lavoro. A questo proposito è da rilevare l’incremento del numero di malattie amianto-correlate in Alta Val di Cecina, dovuto all’intervento di sorveglianza sanitaria nei lavoratori ex esposti ad amianto, attivato da più di un anno dal Dipartimento Prevenzione in collaborazione con la Società della Salute della Zona Alta Val di Cecina e di malattie muscolo-scheletriche segnalate massicciamente dai medici competenti nonché di tumori professionali riscontrati in occasione di programmi di prevenzione specifici.

Tab. 67 - Referti di mal. professionale pervenuti alle UU. FF. PISLL della USL 5 anni 2001-2009

Malattia professionale 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Dermatite 16 17 17 8 11 9 12 11 12

Asma 9 3 3 6 3 4 4 6 5

Silicosi 1 2 1 2 3 1 2 2 1

Asbestosi 3 0 4 2 6 2 3 45 32

Broncopneumopatia cronica ostruttiva 0 0 0 4 0 2 0 6 3

Ipoacusia da rumore 16 25 25 32 24 39 22 30 50

Malattie muscoloscheletriche 3 7 9 20 29 25 39 97 143

Tumori 8 3 6 14 9 12 27 40 14

Angiopatia 7 1 0 3 1 2 1 1 2

Disturbi disadattamento lavorativo 0 2 0 2 5 0 1 2 3

Altro (placche pl., epatopatia, ecc) 0 3 1 7 1 2 1 4 50 Totale 63 63 66 100 92 99 112 245 315

Allo scopo di far emergere comunque le malattie correlate al lavoro, che, come già detto, sono spesso ancora misconosciute sia a livello nazionale che internazionale (come riportato anche da tutta la letteratura scientifica), oltre al miglioramento dei flussi routinari già esistenti (referti e denunce), emerge comunque l’importanza e l’efficacia delle indagini di ricerca attiva delle malattie professionali attivate autonomamente dai Dipartimenti di Prevenzione. Proprio in questa direzione d’altra parte portano i vari Progetti finanziati dalla Regione Toscana, di cui è spesso capofila il Dipartimento di Prevenzione della USL 5 di Pisa, ed il Progetto di ricerca attiva delle Malattie Professionali attivato nel 2002 dal Dipartimento della Prevenzione di Pisa in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della USL 11 di Empoli, l’AOUP e l’INAIL e conclusosi a metà del 2009, che ha permesso l’emersione di più di 100 casi di

(18)

tumore alla vescica di origine professionale, mai precedentemente segnalati. Proprio a questo proposito è da rilevare la netta riduzione dei tumori registrata nel 2009 rispetto ai due anni precedenti, che potrebbe essere messa in relazione proprio all’esaurimento della ricerca attiva dei tumori della vescica avvenuto nei primi mesi del 2009.

Nella tabella sottostante, per dare qualche elemento di confronto tra i territori provinciali della Regione Toscana sul fenomeno delle Malatite Professionali, riportiamo i dati relativi alle denunce pervenute all’INAIL nel quinquennio 2003-2007. Per una corretta lettura di tale tabella si fa presente che il territorio della USL 5 non è sovrapponibile a quello della Provincia di Pisa, che comprende anche il territorio del Valdarno Inferiore.

Provincia 2003 2004 2005 2006 2007

Arezzo 231 293 320 317 317

Firenze 354 371 380 315 309

Grosseto 97 101 113 96 86

Livorno 186 211 214 204 251

Lucca 279 392 394 502 500

Massa Carrara 228 237 231 260 234

Pisa 246 256 263 246 298

Pistoia 185 198 182 146 164

Prato 125 111 100 76 104

Siena 90 93 73 93 77

Regione Toscana 2.021 2.263 2.270 2.255 2.340

5.2

Settore Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro

Dall’anno 2006, come previsto anche dalla Legge della Regione Toscana N. 40, le UU.FF. PSLL delle tre Zone della USL 5 hanno iniziato a lavorare in maniera integrata come "Settore PSLL", che coordina le tre UU.FF. PSLL presenti nelle Zone.

Questo si è realizzato attraverso l'omogeneizzazione e la standardizzazione delle procedure (nell’ambito del processo di qualità aziendale e dell'implementazione dei gestionali METIS) e l’utilizzo interterritoriale del personale in base alle specifiche professionalità, ottimizzando così le risorse umane presenti.

Sotto il profilo produttivo ed occupazionale la Zona Pisana continua ad essere caratterizzata da una forte presenza di pubbliche amministrazioni, di enti di ricerca e di servizi del settore terziario, pur in un contesto di forte sviluppo dell’attività edile sia privata che, soprattutto, pubblica con la realizzazione di opere complesse (nuovo ospedale, parcheggi sotterranei, ristrutturazione aeroporto, ecc.) nonchè di aziende ad alta specializzazione nel settore manifatturiero.

La realtà socio-economica della Zona Val d’Era è caratterizzata dalla persistenza di un grosso polo dell’industria meccanica, con un indotto consistente, e dal settore del legno. L’agricoltura e la zootecnia continuano ad essere stabili, con nuove attività emergenti del settore agro-turistico. C’è un incremento delle attività produttive asservite al ciclo dei rifiuti, con attivazione od espansione di aziende che agiscono sulla cernita e riciclaggio di vetro, plastica e multimateriale e appare in aumento il settore della lavorazione della plastica. In tutte le realtà produttive sopra descritte è in continua crescita l’utilizzo di manodopera assunta con contratti “atipici”e spesso proveniente da paesi extraeuropei.

La Zona Alta Val di Cecina conta alla fine del 2007 una popolazione residente di 21.659 unità.

Demograficamente è da segnalare che la riduzione di natalità viene in gran parte compensata dai flussi migratori di popolazione extracomunitaria.

(19)

La zona è caratterizzata dalle attività connesse con lo sfruttamento del fluido geotermico per la produzione di energia elettrica, dall’estrazione del salgemma, dalla presenza di alcuni grandi complessi nel settore chimico (una azienda ricade nell’applicazione del D.Lgs 334/99) e nel settore meccanico, dalle attività agricole, dalle attività turistiche, sia alberghiere che extra-alberghiere (con prevalenza e tendenza all’incremento delle strutture agrituristiche).

Secondo dati aggiornati al 2004, complessivamente sono impiegati circa 8600 addetti, su circa 3600 ditte. La realtà produttiva è notevolmente frazionata: circa 2200 lavoratori sono impiegati nelle 15 maggiori aziende ed enti. Circa 2300 ditte operano senza personale dipendente. Le restanti unità lavorative sono suddivise in aziende che occupano mediamente 3 – 4 addetti. È in costante aumento la presenza di lavoratori extra comunitari in agricoltura e selvicoltura.

Nell’anno 2009 l’attività di prevenzione più peculiare del PISLL in Alta Val di Cecina si è concentrata prevalentemente nel controllo del rischio amianto, soprattutto in geotermia.

La U.F. ha proseguito, in collaborazione con il Dipartimento ARPAT di Pisa, l’attuazione del piano mirato finalizzato al controllo del rischio amianto nell’area geotermica di Larderello. Dall’inizio dell’anno 2001 è in attuazione il programma dell’ENEL per la bonifica ambientale delle aree. Il piano prevedeva tra l’altro:

• lo smantellamento di circa 40 Km di vapordotti coibentati con amianto fuori uso più 12 Km da disattivare negli anni successivi;

• il recupero del materiale contenente amianto ritrovato sul terreno (i ritrovamenti accertati interessavano un’area di circa 20.000 mq. Da stime attendibili erano previsti nuovi possibili ritrovamenti per ulteriori 40.000 mq).

• Nel corso del 2009 sono stati controllati 122 cantieri per la rimozione amianto A livello Aziendale sono operanti da alcuni anni:

L’Organismo Territoriale art.3 c.2. DPCM 21/12/07 con la partecipazione di DPL, INAIL, INPS, VV.F ed ISPESL per coordinare gli accessi nei luoghi di lavoro. Tale comitato è presieduto dal Direttore Generale dell’Azienda USL 5 e svolge essenzialmente interventi di vigilanza congiunta, secondo un programma stabilito a livello locale oppure richiesto a livello regionale.

La Consulta Territoriale istituita fra il Dipartimento di Prevenzione della USL 5 di Pisa e le Segreterie provinciali CGIL-CISL-UIL, con lo scopo di promuovere la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche sostenendo l’attività dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

Il costante e progressivo calo degli infortuni sul lavoro nell’ambito territoriale della USL 5 (vedi sezione 1 punto 1.2.5 di questa Relazione Sanitaria) ci fa considerare che un obiettivo così importante, senza trascurare l’impegno delle imprese e dei lavoratori, nonché delle Associazioni che li rappresentano, premia anche lo sforzo operativo che il Settore PSLL ha condotto in questi anni sia in termini di vigilanza e controllo che in termini di assistenza e promozione della cultura della prevenzione negli ambienti di lavoro.

Attività di Vigilanza e controllo

La Regione Toscana ha assegnato un obiettivo per l’anno 2009 di controllo di 1.224 unità produttive di cui 334 cantieri edili, per potenziare del 10% l’attività rispetto all’anno 2008.

L’Azienda USL 5 ha raggiunto e superato l’obiettivo realizzando 1.243 unità controllate di cui 352 cantieri.

(20)

Attività settore PSLL

VIGILANZA

Anno Totale unità

locali controllate

Di cui cantieri

2007 974 334

2008 1111 343

2009 1234 352

Anno 2009 personale 60 addetti di cui 38 addetti a vigilanza e controllo

Violazioni riscontrate n. 637 a 392 soggetti (su 1531 totali aziende controllate comprese quelle operanti nei 352 cantieri sottoposti a controllo).

Attività di informazione 473 ore rivolte a soggetti aziendali della prevenzione.

Verifiche impiantistiche di sicurezza n 2413 in 1600 aziende

Inchieste infortuni n.100 infortuni sui luoghi di lavoro gravi notificati (su circa 3800 infortuni stimati totali compresi i non gravi).

Inchieste malattie professionali n 19 su 126 notificate.

Visite mediche 960 – escluse quelle effettuate in commissioni per invalidità civile circa Indagini di igiene industriale n 34

Parere lavoratrici madri per astensione anticipata n.483

Attività di Promozione e formazione Scuola

A seguito della delibera della G.R. n.426 del 3/06/08 e in seguito alle disposizioni del D.Lgs. n.81/2008, il Servizio PSLL, in relazione alle attività legate alla promozione della salute e sicurezza nella scuola, ha sviluppato le seguenti iniziative:

Partecipazione al gruppo regionale”attività di promozione della cultura della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro e domestici tramite la scuola”.

Tale gruppo ha come obiettivo, oltre quello di creare un quadro d’insieme degli interventi di promozione effettuati dalle diverse Aziende USL, la creazione di un “sistema”

omogeneo di intervento di tutte le Aziende USL e, possibilmente, anche con la partecipazione degli altri soggetti istituzionali competenti.

Interventi di sensibilizzazione/informazione

Obiettivo principale di questa iniziativa è quello di promuovere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con le finalità di indurre tra gli allievi una maggiore consapevolezza su ciò che potranno incontrare nelle varie realtà lavorative.

Gli incontri condotti da operatori della U.F. PSLL sono caratterizzati da interventi di tipo frontale, uno spazio dedicato a domande e dibattiti, al termine consegna di materiale illustrativo.

I principali argomenti trattati sono: brevi cenni di normativa, descrizione delle principali figure previste dal sistema di sicurezza aziendale, cenni sui principali rischi in ambito lavorativo.

(21)

Tali iniziative, che hanno coinvolto la Zona Pisana (7 incontri) e la Zona Val d’Era (3 incontri), sono state rivolte agli studenti delle classi V degli Istituti tecnici e delle classi III degli Istituti professionali.

Edilizia

Tra tutta la complessa attività di assistenza alle imprese e alle associazioni datoriali e dei lavoratori svolta nel corso del 2009 nel settore dell’edilizia, per i suoi notevoli risultati di carattere preventivo e di particolare gradimento per gli utenti emerge l’attività di formazione diretta nei cantieri edili.

Tale attività è finalizzata alla prevenzione del rischio di caduta dall’alto (statisticamente fonte di infortuni gravi e mortali) con il coinvolgimento diretto dei lavoratori dipendenti e autonomi e delle altre figure tecniche presenti sul cantiere. E’

stata avviata a seguito di un progetto regionale ed è svolta in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni di Categoria ed i Comitati Partitetici Bilaterali.

Risultati attività formazione in cantiere:

STATISTICHE ATTIVITA’

INCONTRI IN CANTIERE: 27/80 (30%) NUMERO PARTECIPANTI: 248

NUMERO MEDIO PARTECIPANTI: 248/27= 9,1 NUMERO DITTE/LAVORATORI AUTONOMI: 9 NUMERO MEDIO INTERVENTI MENSILI: 27/5= 5,4 Principali programmi e azioni di intervento in atto Sviluppo dell’attività di vigilanza ed assistenza in edilizia

Le UU.FF. PSLL del Dipartimento di Prevenzione dell’USL 5 dedicano all’edilizia una task force di 12 operatori, che garantisce una presenza capillare e quotidiana sul territorio. La professionalità e la competenza di tali operatori hanno permesso, inoltre, di partecipare a tutte le campagne straordinarie nel settore edile promosse dalla Regione.

• Superamento dell’obiettivo regionale di cantieri da sottoporre a controllo nel 2008

• Campagne di Vigilanza integrata in edilizia con DPL, INAIL, INPS

• Piano Mirato triennale “Cantieri stradali, costruzione ferroviaria e opere di pubblica utilità”

• Controllo cantieri di cui alla Legge Regionale 8/2000 per i cantieri a finanziamento pubblico

• Attività di vigilanza congiunta con la Questura per controllare l’impiego di manodopera irregolare

• Varie iniziative di formazione per professionisti di Ordini, Collegi ed Associazioni di Categoria

• Attività di formazione in cantiere (in aggiunta a quella obbligatoria del DL) svolta in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Categoria ed i Comitati Partitetici Bilaterali.

E’ proseguita l’assistenza nei cantieri interessati al protocollo per gli interventi di edilizia sanitaria sottoscritto tra AOUP, Azienda USL 5 di Pisa, Segreterie Provinciali CGIL-CISL-UIL e Dipartimento di Prevenzione. E’ stato sottoscritto, inoltre, un Protocollo di intesa per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili tra la Provincia di Pisa, sindacati, Aziende UUSSLL 5, 6, 11 ed associazioni di categoria. E’ stato creato un

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