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3 RISULTATI

3.1 Gaiole in Chianti

All’interno dell’oliveto “Campinovi” (non potato nel 2006) si sono confrontate tre tesi:

- olivi potati tradizionalmente, con cantiere costituito da un operatore che, con segaccio, forbici e scala, ha effettuato una serie di tagli volti a ristabilire la struttura della chioma, eliminando polloni, succhioni e parti esaurite, ed asportando tutti i rami che avrebbero potuto entrare in competizione con quelli scelti per formare le branche.

- olivi potati mediante attrezzi agevolatori (forbici pneumatiche), con cantiere costituito da 2 operatori. In questo caso la potatura, seguendo i criteri descritti da Gucci (2006), è stata indirizzata in modo da effettuare pochi tagli su legno di diametro medio- grande, cercando in questo modo di restituire luce ed equilibrio alla pianta, senza impiegare troppo tempo.

- olivi al secondo anno di non potatura

La quantità di legno asportata con le operazioni di potatura con attrezzi agevolatori è risultata di circa di circa 10 kg a pianta. Con la potatura tradizionale il peso del legno asportato per pianta è risultato quasi il doppio, ovvero di circa 18 kg (Tabella 2).

Anche considerando il rapporto tra il peso del legno di potatura e l’area della sezione trasversale del tronco (AST), che permette di comparare piante di dimensioni diverse, il valore con la potatura tradizionale (6,3 kg/dm

2

) risulta molto più alto rispetto a quello della potatura agevolata (4,0 kg/dm

2

).

Il tempo necessario per la potatura manuale è risultato in media di 17’ 52”, mentre con la potatura agevolata i tempi medi, per unità di manodopera, risultano di 6’ 32”

(Tabella 2).

Sempre con la potatura agevolata i tempi medi misurati su 14 piante prova situate nella parcella immediatamente adiacente (vedi paragrafo 2.1.1), sono stati di 7’ 52”

(min/pianta/uomo). Quindi si può dire che con l’ausilio delle forbici pneumatiche in

(2)

Nell’oliveto “Bellaria”, caratterizzato da lieve pendenza e sesto d’impianto irregolare, sono stati rilevati tempi sintetici ed analitici (vedi paragrafo 2.2.2), in modo da poter analizzare l’efficienza del cantiere di potatura agevolata in condizioni sfavorevoli (Tabella 3). Il tempo complessivo impiegato per la potatura di 33 piante è stato di 2h 19’, il che significa che per ogni pianta si sono impiegati in media 8’25” di manodopera. Il tempo effettivo di potatura, misurato in maniera analitica, è stato di 5’21”, con 2’31” impiegati per la potatura della zona alta della chioma e 2’50” per la zona bassa. Il dato sintetico risulta significativamente maggiore rispetto a quello analitico probabilmente a causa dei tempi accessori, dovuti principalmente allo spostamento tra le piante dei tubi di alimentazione delle forbici pneumatiche. Tale operazione risultava infatti piuttosto difficoltosa a causa del sesto irregolare e discontinuo e della conseguente impossibilità del trattore di entrare nell’interfila. Il tempo necessario per lo spostamento dei tubi delle forbici pneumatiche, operazione da effettuare ogni 2-3 piante, è risultato, secondo le misurazioni analitiche, di 1’05”.

I dati permettono di affermare che anche in condizioni di discreta pendenza e con sesti d’impianto irregolari la potatura meccanizzata consente un risparmio di tempo superiore al 50% rispetto alla potatura manuale.

Per quanto riguarda la raccolta, nell’oliveto “Campinovi” la produzione è risultata, per tutte le tesi, estremamente bassa (Tabella 4), in parte anche a causa del forte attacco della mosca dell’olivo, che in questo oliveto non è stata sottoposta a nessun tipo di controllo chimico, data l’estrema vicinanza delle vigne. In tutte le tesi messe a confronto la produzione media per albero è risultata sempre inferiore ai 4,5 kg, portando anche ad una bassissima produttività del lavoro, indipendentemente dalle tecniche di potatura adottate.

Al contrario, l’oliveto “Muri Chiuso”, non produttivo nel 2006, ha avuto nel 2007 una produzione piuttosto buona per l’olivicoltura tradizionale del Chianti, manifestando un’aumentata alternanza di produzione. E’ da precisare che in questa zona la produzione è stata almeno in parte protetta dagli attacchi della mosca dell’olivo, grazie al trattamento con Dimetoato effettuato in Settembre.

Come già spiegato in precedenza (vedi paragrafo 2.2.2), in questo oliveto si sono

(3)

Tabella 2. Confronto tra potatura manuale e meccanizzata nell’oliveto “Campinovi”, all’interno dell’azienda di Gaiole in Chianti (SI) nel 2007. I tempi riportati sono stati rilevati sinteticamente su 37 piante costituenti, insieme alle 16 non potate, la parcella considerata. Le quantità di legno asportato, l’AST (area della sezione trasversale del fusto, a 40 cm da terra) e l’indice “legno asportato/AST” sono medie ± deviazioni standard di 4 e 8 piante potate rispettivamente a mano o con attrezzi agevolatori. Nel caso di piante a più fusti l’area è stata calcolata come somma della aree di ogni singolo fusto.

Potatura

Tempo (min/pianta/

uomo)

AST (cm

2

)

Legno asportato (kg/pianta)

Legno asportato/

AST (kg/dm

2

)

Manuale 17’ 52” 292,0 ± 72,8 18,3 ± 4,6 6,3 ± 0,7

Agevolata 6’ 32” 240,6 ± 83,2 9,7 ± 4,3 4,0 ± 0,9

Nessuna 0 236,5 ± 21,4 0 0

Tabella 3. Tempi sintetici (rilevati su 33 piante) ed analitici per la potatura con forbici pneumatiche nell’oliveto “Bellaria”, caratterizzato da lieve pendenza e sesto d’impianto irregolare. I termini “alta” e “bassa” si riferiscono alla zona della chioma potata.

Tempo analitico (min/pianta/uomo) Tempo sintetico

(min/pianta/uomo)

Alta Bassa Totale

8’ 25” 2’ 31” 2’ 50” 5’ 21”

(4)

La media complessiva della produzione per pianta, stimata sulle 11 piante prova, risulta essere di 12,95 kg. Le piante non potate da due anni risultano avere una maggiore produttività, ulteriormente evidenziata dal confronto degli indici relativi al rapporto tra il peso delle olive raccolte e l’area della sezione trasversale (AST) del fusto della pianta (Tabella 5).

Il tempo necessario per la raccolta di una pianta non potata da due anni risulta in media di 1h e 48 min, mentre la raccolta delle olive prodotte da una pianta non potata da un anno ha richiesto mediamente 1h e 16’. Diversamente i valori relativi alla produttività del lavoro, ovvero la quantità di olive raccolte in un’ora da un operatore, risultano praticamente identici per le due tesi considerate (Tabella 5). Questo ci consente di affermare che il maggior tempo impiegato per la raccolta delle piante non potate da due anni è dovuto essenzialmente alla maggiore produzione per pianta.

La resa media in olio giornaliera del frantoio aziendale è risultata del 17,19%, considerando tutte le olive lavorate l’ 8/11/07, e non solo quelle provenienti dalle parcelle con diverso turno di potatura. La resa in olio ottenuta in laboratorio con la micro-oleificazione è stata del 20,3% per le piante non potate da due anni e del 16,1%

per quelle non potate da un anno (Tabella 6).

Le analisi qualitative dell’olio mostrano come questo sia perfettamente conforme alle norme dettate dal disciplinare di produzione per l’olio di oliva extravergine D.O.P.

Chianti Classico (Tabella 6). I valori di acidità risultano infatti per entrambe le tesi inferiori allo 0,5%, ed il numero di perossidi inferiore a 12 meq O

2

/kg. Per questi due dati il differente turno di potatura non ha manifestato alcuna influenza. Il potere antiossidante è l’unico parametro nel quale si evidenzia una differenza tra le piante non potate da due anni (219 mg/Kg) e quelle non potate da un anno (143 mg/Kg).

3.2 Castagneto Carducci

Le piante dell’oliveto considerato hanno subito nel 2007 un intervento leggerissimo,

volto esclusivamente ad alleggerire la chioma ed eliminare i succhioni. Questo perché

nel 2006, dopo 4 anni di non potatura, le piante, allevate a monocaule a chioma

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Tabella 4. Produzione per pianta, tempi di raccolta e produttività del lavoro all’interno dell’oliveto “Campinovi”. I dati sono espressi come medie ± deviazioni standard, e sono stati ottenuti, per le piante a potatura agevolata e per quelle non potate, dai rilevamenti effettuati rispettivamente su 5 e 4 piante prova.

(*) I dati relativi alle piante della fila potata manualmente sono ricavati dalla misura della produzione complessiva della fila e del tempo totale di raccolta. Per tutte le tesi, la produzione è risultata estremamente bassa.

Potatura Produzione (kg/pianta)

Tempo (min/pianta/uomo)

Produttività (kg/ora/persona)

Manuale * 3,6 49’ 4,44

Agevolata 2,598 ± 1,901 36’ ± 13’ 6,06 ± 2,92

Non potato 4,262 ± 2,300 50’ ± 7’ 5,05 ± 2,43

(6)

Tabella 5. Confronto sulla produzione ed i tempi di raccolta tra olivi non potati da due anni (2005) ed olivi non potati da un anno (2006), all’interno dell’oliveto “Muri Chiuso”, terrazzato. Il parametro produzione/area esprime il rapporto tra la quantità di olive prodotte e l’area della sezione trasversale (AST) del tronco della pianta a 40 cm dal terreno. Il parametro produttività esprime invece la quantità di olive che un operatore ha raccolto in un’ora. I dati sono espressi come media ± deviazione standard, e si riferiscono alle 11 piante prova selezionate. Il rapporto b/a, espresso come percentuale, evidenzia come le piante non potate da 2 anni siano risultate più produttive, soprattutto a parità di sviluppo vegetativo degli alberi.

Potato nel 2005 [a]

Potato nel 2006

[b] Rapporto b/a (%) Produzione

(kg/pianta)

15,29 ± 7,08 10,61 ± 3,37 69,4

Produzione/ AST

(kg/dm

2

) 8,67 ± 2,90 4,00 ± 0,96 46,1

Tempo raccolta

(min/pianta/uomo) 108’ ± 55’ 76’ ± 15’ 70,4

Produttività

(kg/ora/persona) 8,21 ± 1,64 8,70 ± 1,71 105,6

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Tabella 6. Dati relativi alle analisi qualitative effettuate sugli oli ottenuti in azienda mediante processo di estrazione industriale (frantoio) ed in laboratorio da piante non potate da due anni e da piante non potate da un anno, all’interno dell’oliveto “Muri Chiuso”, nell’azienda di Gaiole in Chianti. La resa in olio è stata misurata separatamente per le due tesi solo nei campioni lavorati in laboratorio.

Potato nel 2005 Potato nel 2006

Frantoio Laboratorio Frantoio Laboratorio Acidità

(g ac. oleico/

100 g)

0,15 0,10 0,16 0,12

Perossidi (meq O

2

/kg)

5,38 3,73 5,71 3,16

Potere antiossidante (mg ac.gallico

/kg)

219 133 143 177

Resa in olio (%

olio/ pasta olive) 17,19* 20,3 17,19* 16,1

(*) Resa media giornaliera del frantoio per tutte le olive lavorate il giorno 08/11/07

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Nelle sei piante selezionate, appartenenti alla varietà Moraiolo, il peso medio dei residui di potatura è risultato di circa 3 kg a pianta (Tabella 7).

L’intervento di potatura è stato eseguito, come già descritto nel paragrafo 2.1.2, da un solo operatore, munito di troncarami con braccio di 1 m e forbici manuali. Il tempo complessivamente impiegato dall’operatore per la potatura delle 61 piante costituenti il filare preso in esame è stato di 1h 05’, corrispondente ad un tempo medio di 1’04”

per pianta. Tale potatura va intesa come rifinitura dell’intervento di riforma effettuato nel 2006, anno in cui per la potatura di un olivo si erano impiegati in media 9’44”, asportando una quantità di legno di 39 kg per pianta (Tabella 7).

Facendo una sintesi dei dati del biennio, risulta che si sono impiegati per la potatura 5’24” di manodopera.

Per quanto riguarda la raccolta, la produzione totale di olive è risultata di 207 q, raccolte mediante scuotitore meccanico del tronco Berardinucci in 50 ore circa da un cantiere di 6 persone, per un totale di 280 ore/uomo. A queste vanno aggiunte 14 ore/uomo per la mobilitazione delle cassette di olive.

La produttività del lavoro nelle operazioni di raccolta, è risultata di 70,4 kg/ora/persona. Tale produttività risulta maggiore di quella registrata nel 2006, che era stata di 42 kg/ora/persona, con una produzione, in quel anno, di 18,37 kg per pianta, secondo i dati raccolti su tre piante prova.

In totale la produzione di olio aziendale è risultata di 33,1 q, il che significa che la resa in olio delle olive raccolte è stata di circa il 16%.

3.3 Bibbona

Nel 2006 questo oliveto era stato sottoposto ad un potatura minima, che aveva portato

all’asportazione di circa 11 kg di legno per pianta. Nel 2007, sulle 44 piante potate, si

è essenzialmente ripetuto lo stesso tipo di operazione, ottenendo risultati simili

(Tabella 8). Infatti anche in questo anno la quantità di legno asportata per pianta è

risultata di circa 11 kg. La potatura di una pianta ha richiesto in media 4’ 49” di

manodopera.

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Tabella 7. Confronto tra la potatura a tutta cima effettuata nel 2006 e la potatura leggera del 2007. I dati considerati sono i tempi medi impiegati da un singolo operatore per potare una pianta, la quantità media di legno asportato con la potatura ed il rapporto tra il legno asportato ed il diametro del fusto della pianta. I dati del 2006 fanno riferimento a 12 piante-prova scelte su tra file diverse all’interno dell’oliveto di Castagneto Carducci allevato a monocaule a chioma libera. Le piante sono state potate mediante forbici pneumatiche. I dati del 2007 fanno riferimento a 6 piante-prova scelte su un filare di Moraiolo, all’interno del medesimo oliveto. La potatura in questo caso è stata effettuata con troncarami e forbici a mano. Tutti i dati relativi al legno asportato sono medie ± deviazioni standard.

Tipo potatura Tempo (min/pianta/uomo)

Legno asportato (kg/pianta)

Legno asportato/

diametro fusto (kg/dm)

Drastica (2006) 9’ 44” 39,00 ± 12,75 9,1 ± 1,8

Leggera (2007) 1’ 04” 2,92 ± 1,33 2,17 ± 0,82

(10)

La produzione, di circa 28 kg per pianta nel 2006, nel 2007 è risultata minore.

Secondo i rilievi effettuati su 3 piante prova, la quantità di olive prodotte mediamente per pianta è stata di 12,860 kg di olive.

La macchina scuotitrice del tronco Tornado (ditta Berardinucci) ha dimostrato un’ottima resa alla raccolta. Il dato medio indica infatti che dopo il passaggio della scuotitrice soltanto un 11,9% delle olive rimane sulla pianta (Tabella 9). In una delle tre piante prova la scuotitrice è arrivata a raccogliere il 95% delle olive presenti sull’albero.

Per quanto riguarda i tempi, per la raccolta di 6 piante prova con scuotitore si sono impiegati complessivamente 13’ 12”. Mediamente quindi il cantiere con scuotitore impiega 2’ 12” per raccogliere i frutti di un olivo (Tabella 10). Secondo i dati analitici, il tempo medio di scuotitura è di 17”, mentre 31” sono impiegati per lo spostamento della pinza da un olivo all’altro. Scuotitura e spostamento del braccio richiedono quindi circa 1 minuto di tempo. Verosimilmente un altro minuto viene speso per lo spostamento ed il riposizionamento dei teli (in modo da permettere l’avanzamento del trattore), nonché per lo spostamento in avanti della macchina scuotitrice.

E’ stato misurato anche il tempo di spostamento e posizionamento dei teli e delle macchine ad inizio giornata, ed è risultato di circa 30’.

In base ai dati complessivi, si è calcolato che, in una giornata lavorativa di circa 7 ore, venivano raccolti 30 quintali di olive. Ne risulta quindi, considerando il cantiere di 7 persone, un produttività di 61,22 kg/ora/persona.

Dalle indagini sulla forza di ritenzione dei frutti emerge che le olive rimaste sulla

pianta dopo il passaggio della scuotitrice hanno una FRF significativamente maggiore

rispetto alle olive inizialmente presenti, anche se la variabilità dei dati è notevole

(Tabella 11). Ciò consente di affermare che probabilmente la ragione per cui le olive

non sono cadute è da ricercarsi nel loro stadio di maturazione, più che in problemi

strutturali della forma di allevamento o di funzionamento della macchina scuotitrice.

(11)

Tabella 8. Confronto tra le operazioni di potatura minima effettuate all’interno dell’azienda di Bibbona nel 2006 e nel 2007. I dati del 2006 si riferiscono a 64 piante prova distribuite su 5 diverse file, mentre quelli del 2007 sono stati misurati su 44 piante prova distribuite su 3 file. I dati relativi al legno asportato sono medie ± deviazioni standard, mentre i tempi corrispondono a dati sintetici relativi alla potatura di tutte le piante prova.

Anno Legno asportato

(kg/pianta)

Tempo (min/pianta/uomo)

2006 10,77 ± 6,21 8’ 16”

2007 11,17 ± 5,47 4’ 49”

Tabella 9. Produzione all’interno dell’oliveto di Bibbona, misurata su 3 piante prova.

Per ogni pianta si sono pesate le olive raccolte mediante vibro-scuotitrice del tronco (Meccanica) e quelle successivamente raccolte con pettini elettrici (Agevolata). Con questi due cantieri si è raccolto il 100% di olive presenti sulla pianta, per cui la somma dei due dati rappresenta la produzione totale. Il parametro “Resa scuotitura”

esprime la percentuale di olive raccolte mediante scuotitura meccanica del tronco con lo scuotitore Tornado (ditta Berardinucci).

Raccolta (kg/pianta) Pianta

Meccanica Agevolata Totale

Resa scuotitura (%)

1 17,854 3,776 21,630 82,5

2 7,380 1,120 8,500 86,8

3 8,030 0,420 8,450 95,0

Media 11,088 1,772 12,860 88,1

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Tabella 10. Tempi analitici e sintetici relativi alla raccolta meccanica all’interno dell’azienda situata nel comune di Bibbona. I dati “scuotitura” e “spostamento pinza”

sono stati misurati analiticamente su una pianta. Il parametro “raccolta pianta” è invece un dato sintetico ottenuto come media dei tempi di raccolta con scuotitore di 6 piante prova.

Tabella 11. Forza di ritenzione del frutto misurata con apposito dinamometro su 4 piante all’interno dell’azienda di Bibbona. Per le piante 3 e 4 la FRF è stata misurata sia prima che dopo il passaggio dello scuotitore del tronco, mentre per le piante 1 e 2 la misura è stata effettuata soltanto prima della raccolta meccanica. I dati sono medie

± deviazioni standard calcolate ciascuna su 30 frutti. (n.d.: non disponibile)

FRF (g) Pianta

Prima Dopo

1 411,7 ± 109,6 n.d.

2 465,0 ± 134,0 n.d.

3 345,0 ± 206,1 480,0 ± 150,6

4 420,0 ± 195,9 458,3 ± 140,2 Tempo (sec)

Scuotitura 17”

Spostamento pinza 31”

Raccolta pianta 132”

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3.4 San Gimignano

I rilievi relativi alla potatura sono stati effettuati, all’interno dell’azienda, solo nell’oliveto che ha subito, nel 2007, un intervento di potatura energica, volta a stimolare il rinnovo della vegetazione. In questa parcella la potatura meccanizzata, ovvero con forbici pneumatiche, di 39 piante, con un cantiere costituito da 3 persone (come descritto nel paragrafo 2.1.4), ha richiesto un tempo totale di 3h 23’. Risulta quindi che il tempo medio per potare una pianta, riferito ad un solo operatore, è stato di 15’ 37”. E’ importante sottolineare, però, che questo dato comprende anche i tempi necessari per la disposizione dei residui di potatura in andane, operazione che non è stata svolta in nessun altra delle aziende considerate.

In questo caso la potatura, pur essendo meccanizzata, non ha seguito i criteri di potatura minima, ma è stata anzi piuttosto decisa ed accurata, grazie anche alla presenza di un operatore che, dopo il passaggio delle forbici pneumatiche, ritoccava le piante con forbici a mano e segaccio.

La quantità di legno asportato è risultata, per le 6 piante prova considerate di circa 48 kg per pianta. L’indice legno asportato/ diametro del fusto risulta di 14,77 kg/dm, e mette in evidenza che l’elevata quantità di legno asportata non è dovuta ad elevate dimensioni della pianta, bensì al tipo di potatura effettuato (Tabella 12).

In questa azienda si sono rilevati anche una serie di tempi analitici, relativi alle diverse operazioni di potatura ed ai cosiddetti “tempi accessori”, che comprendono il tempo necessario per la mobilitazione del trattore e delle forbici pneumatiche, il tempo per l’andanatura dei residui di potatura, il tempo per il passaggio da una pianta all’altra, il tempo perso per indecisione dell’operatore, ecc. I risultati di questi rilievi sono riportati in Tabella 13.

Osservando questi dati si nota come in realtà, pur aggiungendo al tempo analitico di

potatura (9’11”) alcuni minuti di tempi accessori, esso risulti sempre inferiore rispetto

al tempo sintetico calcolato (15’37”). Questo si può spiegare considerando che,

nell’arco della giornata, i ritmi lavorativi tendono a decrescere sempre più col passare

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Tabella 12. Nell’ azienda situata nel comune di San Gimignano i rilievi relativi alla potatura sono stati effettuati all’interno di un oliveto che ha subito un intervento di potatura decisamente energica, volta a stimolare un rinnovo vegetativo. I tempi riportati corrispondono ad un dato sintetico relativo alla potatura di 39 piante interne all’oliveto. Le quantità di legno asportato e l’indice “legno asportato/diametro fusto”

sono valori medi ± deviazioni standard relativi a 6 piante prova selezionate all’interno della medesima parcella, lungo 2 filari distinti.

Tempo (min/pianta/uomo)

Legno asportato (kg/pianta)

Legno asportato/

diametro fusto (kg/dm) Potatura

meccanizzata 15’ 37” 48,38 ± 14,10 14,77 ± 4,52

Tabella 13. Tempi analitici rilevati nell’azienda situata nel comune di San Gimignano durante le operazioni di potatura energica che hanno interessato l’oliveto considerato. I tempi, che riguardano sia la potatura effettiva che le operazioni accessorie, sono stati rilevati con cronometro sportivo.

Operazione Tempo

Potatura completa per albero 9' 11"

Spostamento trattore tra due filari adiacenti 5' 40"

Andanatura residui di potatura per albero 1' 17"

Potatura parte alta chioma per albero 3' 13"

(15)

Da non sottovalutare è inoltre un possibile “effetto gara”, ovvero la probabile maggiore attenzione posta dagli operatori nell’effettuare la potatura cronometrata sulle piante prova.

Passando alla raccolta, nell’oliveto “Solatio”, e più precisamente nella zona

“Pasqualetti”, la produzione ha fatto registrare una media complessiva (su 10 piante prova) di circa 21 kg per pianta (Tabella 14). Evidentemente però questi dati sono legati a condizioni sanitarie ed ambientali particolarmente favorevoli in questa zona dell’oliveto, perché da un’analisi della produzione totale dell’oliveto, risulta una produzione media per pianta di 10,169 kg ad albero, ovvero di circa la metà. Una certa influenza hanno certamente avuto anche gli interventi di potatura energica, eseguiti nel 2007 in tutto l’oliveto tranne, per l’appunto, nella zona “Pasqualetti”.

Nell’oliveto “San Vito” si è riscontrata una produzione di circa 13 kg/albero per le piante prova, e di 9,549 kg/albero secondo la media complessiva. Ancora inferiore è stata la quantità di olive raccolte nell’oliveto “Bini”, nel quale i rilevamenti sulle piante prova non sono stati effettuati (Tabella 14).

Da un confronto tra gli indici relativi alla produzione rapportata all’area della sezione trasversale del fusto, emerge come la più elevata produttività dell’oliveto Solatio non dipenda dal maggior sviluppo vegetativo delle piante, bensì da altri fattori intrinseci all’oliveto. Si registra infatti un valore di 3,041 kg/dm

2

nell’oliveto “Solatio” contro i 2,471 kg/dm

2

dell’oliveto “San Vito” (Tabella 15).

La resa in olio è risultata del 16% per le olive raccolte nell’oliveto “Solatio”, del 15,8% per quelle dell’oliveto “Bini” e del 12,6% per l’oliveto “San Vito” (Tabella 15).

Considerando i dati delle piante prova, il tempo medio per la raccolta dei frutti di un olivo è stato simile negli oliveti “Solatio” e “San Vito”, ovvero intorno ai 27’ 30”.

Confrontando i dati sulla produttività del lavoro (misurati sulle piante prova), questa

risulta nell’oliveto “San Vito” quasi la metà di quella registrata all’interno

dell’oliveto “Solatio” (Tabella 15).

(16)

Tabella 14. Produzione media per pianta all’interno dei tre oliveti sperimentali nell’azienda di San Gimignano. La produzione è stata calcolata sia come media in base ai dati rilevati per le piante prova che complessivamente (“Totale”), dividendo la quantità di olive ottenute dall’appezzamento per il numero di piante presenti. I dati relativi alle piante prova sono espressi come medie ± deviazioni standard

Produzione (kg/pianta) Oliveto

Piante prova Totale

Solatio 21,054 ± 12,848 10,169

San Vito 13,033 ± 5,774 9,549

Bini N.D. 4,804

Tabella 15. Resa in olio delle olive raccolte nei tre oliveti di San Gimignano. I dati, espressi in percentuale, sono quelli forniti dal frantoio. In tabella sono inoltre riportati i valori medi (± deviazione standard) dell’indice produzione/ AST (area sezione trasversale) quelli relativi alla produttività del lavoro. Quest’ultimo dato è stato calcolato sia in base ai rilievi effettuati sulle 15 piante prova, sia in base ai tempi di raccolta ed alla produzione complessivi degli oliveti. I valori relativi alle piante prova sono espressi come media ± deviazione standard.

Produttività (kg/ora/persona) Oliveto Resa in olio

(%)

Produzione/

AST (kg/dm

2

)

Piante prova Totale

Solatio 16 3,041 ± 1,180 44,61 ± 15,56 26,312

San Vito 12,6 2,471 ± 1,134 25,43 ± 3,70 26,647

Bini 15,8 N.D. N.D. 9,423

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Dai dati complessivi di raccolta risulta però un dato diverso: infatti, i 4210 kg di olive prodotte nell’oliveto “Solatio” sono stati raccolti in 160 ore, mentre i 4450 kg di olive dell’oliveto “San Vito” sono stati raccolti in 167 ore. Ne emerge una produttività del tutto simile per i due oliveti, ovvero intorno ai 26,5 kg/ora/persona.

Senz’altro, i dati sulla produttività del lavoro evidenziano quanto la raccolta con pettini pneumatici, effettuata negli oliveti “Solatio” e “San Vito”, sia nettamente più efficiente della raccolta manuale con scale effettuata nell’oliveto “Bini”, nel quale la produttività di un operatore è stata di circa 9,5 kg di olive raccolte in 1 ora (Tabella 15).

3.5 Venturina

Nell’oliveto situato all’interno dei campi sperimentali di Venturina è stata effettuata una potatura volta essenzialmente ad eliminare le zone esaurite della chioma ed a liberare il fusto in vista di una eventuale raccolta meccanica con vibro scuotitore. Le giovani piante, allevate a monocaule a chioma libera, hanno subito quindi un intervento molto leggero, che ha portato in media all’asportazione di meno di 3 kg di legno per pianta (Tabella 16). E’ interessante notare come nei filari in cui il suolo è gestito mediante lavorazioni, la quantità di legno asportata (4,05 kg) risulti quasi doppia rispetto agli altri filari (Tabella 17).

Confrontando i dati relativi alle circonferenze del fusto misurati nel 2006 e nel 2007 si può notare come i filari lavorati siano anche quelli in cui si ha un maggiore sviluppo del tronco, e quindi in sostanza un maggior rigoglio vegetativo.

I dati sulla raccolta mostrano come il giovane oliveto, impiantato solo 4 anni fa, non

sia ancora entrato in piena produzione. La media della produzione sui filari costituiti

esclusivamente dalla varietà Frantoio risulta di circa 6 kg per pianta, ed i valori

rilevati per le altre varietà sono minori (Tabella 18). Per quanto riguarda l’indice

produzione/ AST (area sezione trasversale del fusto) il valore medio registrato è di

8,31 kg/dm

2

, il più alto tra tutte le aziende esaminate. Per entrambe i parametri,

(18)

giovane età, sia alla gestione differenziata del terreno e dell’irrigazione nelle diverse zone dell’appezzamento.

Il tempo complessivamente impiegato per la raccolta delle 140 piante è stato di 244 ore, il che significa una media di 1h 44’ per pianta. Si deve però considerare questo dato come puramente indicativo, perché comprensivo anche di tutti i tempi necessari per i campionamenti ed i rilievi effettuati all’interno dell’oliveto sperimentale.

Il peso medio di un frutto, per le 24 piante prova selezionate, è risultato di 1,92 g,

leggermente inferiore rispetto al peso standard delle drupe di questa varietà (poco più

di 2g) (Fiorino, 2003). L’indice di maturazione, calcolato su 50 frutti per pianta

secondo il metodo descritto nel paragrafo 2.2.2, è risultato di 4,34. Infine, le resa in

olio per le piante considerate è risultata del 17,37% (Tabella 19).

(19)

Tabella 16. Nel giovane oliveto interno ai campi sperimentali del Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose “G. Scaramuzzi” dell’Università di Pisa, situati a Venturina, i rilievi sono stati effettuati su 12 filari, ciascuno di 4 piante, di olivi della varietà Frantoio. I filari hanno gestione del suolo e dell’irrigazione diversificata. I dati riportati sono medie ± deviazioni standard, riferite ad una sola pianta.

Legno asportato (kg/pianta)

Legno asportato/ diametro fusto (kg/dm)

Potatura 2,72 ± 2,02 2,96 ± 1,61

Tabella 17. Influenza della differente gestione del suolo e dell’irrigazione sullo sviluppo vegetativo e sull’intensità degli interventi di potatura, nell’oliveto di Venturina, costituito da giovani olivi allevati a monocaule a chioma libera. Lo sviluppo della circonferenza è stato calcolato come differenza tra i dati del 2006 e quelli del 2007. Per la spiegazione dei differenti tipi di gestione si veda il paragrafo 2.1.5.

Gestione Sviluppo circonferenza (cm) Legno asportato (kg)

Lavorato 60% 1.9 4.05

Prato 60% 1.5 2.00

Prato 100% 1.3 2.51

Seminato 60% 1.5 2.36

(20)

Tabella 18. Confronto tra le produzioni medie per albero delle tre varietà maggiormente presenti all’interno del giovane oliveto di Venturina: Frantoio, Leccino e Moraiolo. I valori relativi alla varietà Frantoio sono stati calcolati sulle piante appartenenti alle 12 file mono-varietali. Per queste piante si riporta anche il valore dell’indice produzione /AST (area della sezione trasversale del fusto a 40 cm da terra) espresso, così come per la produzione, come media ± deviazione standard. I valori relativi alle altre varietà sono invece ottenuti dai dati complessivi di raccolta. (n.d.:

non disponibile)

Varietà Produzione (kg/pianta) Produzione/ AST (kg/dm

2

)

Frantoio 5,752 ± 7,246 8,31 ± 10,44

Leccino 4,089 n.d.

Moraiolo 2,184 n.d.

Tabella 19. Dati relativi a 24 piante prova selezionate sulle 12 file della varietà Frantoio. Il peso medio dei frutti è stato ottenuto dal peso di 100 frutti per pianta.

L’indice di maturazione (IM) è stato calcolato, secondo quanto descritto nel paragrafo 2.2.2, su 50 frutti per pianta. Il dato relativo alla resa in olio è una media delle rese ottenute sulle 12 delle 24 piante prova analizzate. I dati sono espressi come media ± deviazione standard.

Piante prova

Peso medio frutto (g) 1,92 ± 0,25

IM 4,34 ± 0,44

Resa in olio (% olio/ pasta olive) 17,37 ± 2,78

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