LA NEW YORK POSTMODERNA
DALLA MODERNITÀ ALLA POSTMODERNITÀ
Città = sistema di segni
Passaggio dal dubbio epistemologico del modernismo al dubbio ontologico del postmodernismo
Richard Lehan: “While modernism owed much to a theory of aesthetics, postmodernism takes its being from the linguistic-philosophical-
anthropological paradigm displayed in Saussure’s structural theory of
language and applied by Lévi-Strauss to the reading of culture. Meaning is no longer in nature […]: it is now understood as the structure the mind creates, so what is common between cultures is explained by shared
consciousness and not by influence. Synchronic time replaces diachronic time; substance gives way to a system of signs and reality to relation.
Meaning is ‘discovered’ not in nature but in systems as vision is replaced by hermeneutics: objects (natural or social) become texts to be
interpreted according to paradigms”.
UN MONDO INDETERMINATO
Influenza delle scoperte della fisica quantistica, dalle teorie sul principio di indeterminatezza (Werner Heisenberg), dall’applicazione del principio di
entropia allo studio dei modi in cui processiamo le informazioni (Charles Sanders Peirce): ogni sistema organizzato di conoscenza è continuamente
disgregato dall’interno per via del disordine
intrinseco alle informazioni medesime. È la realtà in quanto tale a non essere determinabile: “Non è
possibile conoscere simultaneamente posizione e quantità di moto di un dato oggetto con precisione assoluta” (Heisenberg, 1927).
LA CRISI DEL SOGGETTO
Crisi dell’idea che l’io sia la sede di una consapevolezza indipendente (ovvero, dell’io cartesiano).
La coscienza diventa parte del sistema, segno che ha un senso solo in relazione agli altri segni: “Such
consciousness is generated by and inseparable from a specific culture, held in place by that culture’s
institutions (that is, by power) and no longer
personal. As a result, the city becomes a state of mind: it thinks us and not the other way around”
(Lehan 1998, p. 267).
LA CITTÀ POSTMODERNA
La città e i suoi edifici cessano di essere luoghi
“agiti”, pensati e costruiti per avere una funzione loro imposta dai cittadini, e
diventano produttori di senso indipendenti, che devono essere valutati sulla base non
della loro efficienza in relazione a chi li abita, ma del significato che acquisiscono e
proiettano nella loro relazione con gli altri enti
produttori di senso (gli altri edifici).
L’ARCHITETTURA POSTMODERNA
Movimento postmoderno: recupero del senso dell’ironia, del fascino per l’ornamento, del gusto per la
citazione, in opposizione alla
razionalità funzionalista del
movimento moderno.
IL MODERNISMO: SEAGRAM
BUILDING E LINCOLN CENTER
IL MODERNISMO:
GUGGENHEIM MUSEUM
MODERNO VS. POSTMODERNO:
IBM PLAZA VS. MARINA CITY (CHICAGO)
IL POSTMODERNO: PORTLAND
PUBLIC SERVICE BUILDING
IL POSTMODERNO:
PIAZZA ITALIA, NEW ORLEANS
DECONTESTUALIZZARE E RICONTESTUALIZZARE
“Bianchi” (i modernisti) vs. “grigi” (i postmodernisti) Robert Venturi: una prospettiva postmoderna che
veda il mondo “sia in bianco sia in nero, e talvolta in grigio”
Contextualism (“context” + “texture”)
Il postmodernismo cerca di produrre immagini architettoniche ambigue e polisemiche, che
usano l’ironia e il paradosso, decontestualizzando
e ricontestualizzando elementi della tradizione
IL POSTMODERNO A NEW YORK New York post-anni Settanta: dal
grattacielo alla torre-cattedrale, dal cemento e dall’acciaio al
vetro, dagli angoli alle curve,
dalle superfici piatte alle superfici
ondulate
ATT (SONY) TOWER & 461 5° AVE.
METROPOLITAN VS. CARNEGIE MORGAN VS. EMPIRE STATE