MODIFICA SOSTANZIALE
I m p i a n t o d i r e c u p e r o d i r i f i u t i s p e c i a l i p e r i c o l o s i e n o n p e r i c o l o s i a u t o r i z z a t o e x a r t . 2 0 8 d e l D . L g s . 1 5 2 / 2 0 0 6
0 2 A P R I L E 2 0 2 1
BONAVENTURA S.R.L.
V i a G e n e r a l e C a r l o A l b e r t o D a l l a C h i e s a N . 8 P r e g a n z i o l ( T V )
PEC: [email protected] – N. di telefono: 0422 633124
RELAZIONE SULLE MITIGAZIONI AMBIENTALI
Rev. 01
TECNICI DI RIFERIMENTO
Enrico Zanardo – Tel. 348 7380590 Marco Gobbo – Tel. 338 6983780 Pietro Succol – Tel. 328 9374689 Silvia Bettega – Tel. 347 2904744
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SOMMARIO
1. PREMESSA... 4
2. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DELL’AREA ... 5
3. MITIGAZIONI AMBIENTALI PER IL CORRIDOIO ECOLOGICO ... 6
3.1. BARRIERA ARBOREA PERIMETRALE ... 8
3.1.1. SPECIE INDICATE E SESTO DI IMPIANTO ... 9
3.1.2. DIMENSIONAMENTO DELLA BARRIERA ARBOREA ...10
3.1.3. STIMA DEI COSTI ...10
3.1.4. PRESCRIZIONI PER IL MATERIALE VIVAISTICO E LA MESSA A DIMORA ...10
3.2. VALORIZZAZIONE DELL’AREA A SUD EST DELL’IMPIANTO ...11
4. MISURE DI CONTENIMENTO DELLE POLVERI ...14
RELAZIONE FOTOGRAFICA ...17
Pag. 4 di 28 1. PREMESSA
La Ditta Bonaventura S.r.l. è specializzata nella realizzazione e manutenzione di linee ferroviarie e opere connesse.
In un’ottica di economia circolare, la Ditta ha scelto di affiancare alle proprie attività principali anche quella di recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi al fine di selezionare e reimpiegare nello stesso ambito i materiali tipici dell’attività ferroviaria derivanti dalle proprie manutenzioni quali cemento, ferro, acciaio e legno.
Dal 2009 la Ditta è autorizzata dalla Provincia di Treviso all’esercizio di un impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi presso la propria sede in via Gen. C.A. Dalla Chiesa, 31022 Preganziol (TV).
Nel 2019 è stata fatta richiesta di rinnovo per l’autorizzazione di cui sopra e contestualmente presentata istanza di screening V.I.A. ai sensi dell’art. 13 della L.R. 04/2016 ottenendo parere favorevole dalla Commissione V.I.A. della Provincia di Treviso.
Sulla base dell’esperienza maturata e delle nuove necessità operative, la Ditta è ora intenzionata ad espandere la propria attività di recupero rifiuti nell’area in disponibilità collocata a est dell’attuale impianto.
Il progetto prevede l’estensione dell’impianto nel comune di Mogliano Veneto (TV).
Nell’area di nuova realizzazione, allo stato di progetto è prevista la costruzione di strutture leggere adibite a magazzino per lo stoccaggio e di rifiuti e EoW e la pavimentazione di aree scoperte da impiegare per il deposito di materiali e rifiuti inerti.
Figura 1: Area d'impianto attualmente autorizzata SDF (in azzurro) e area di espansione SDP (in giallo)
La presente relazione viene redatta con lo scopo di illustrare le misure di mitigazione che la Bonaventura S.r.l. intende implementare per realizzare l’ampliamento dell’impianto in armonia con il paesaggio e le realtà circostanti.
Pag. 5 di 28 2. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DELL’AREA
L’area di espansione (SDP) è localizzata ad est dell’impianto, alle coordinate lat. 45.588061 lon. 12.239697, inserita nei mappali 360-368-369-370-371-611, Fg. 11 del comune di Mogliano Veneto.
Figura 2: Localizzazione area d'impianto SDP
L’impianto è localizzato in un’area in parte industriale e in parte agricola.
In particolare, il lotto di terreno, su cui si intende realizzare l’ampliamento, è così circondato: a nord vi è un parco di pannelli fotovoltaici il cui suolo è totalmente impermeabilizzato, ad est vi sono abitazioni private, a sud passa il tratto autostradale A4 Torino-Trieste (che taglia di netto il corridoio ecologico previsto a livello provinciale), ad ovest vi è un’area industriale dove sono insediati la Bonaventura S.r.l. ed altre attività artigianali/industriali.
Pag. 6 di 28 3. MITIGAZIONI AMBIENTALI PER IL CORRIDOIO ECOLOGICO
Il quadro di riferimento programmatico, per l’area di progetto, riporta la presenza un vincolo legato alla rete ecologica;
tale vincolo è presente sia nel piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) della provincia di Treviso sia per derivazione nel piano regolatore comunale (PRC) comune di Mogliano Veneto.
Figura 3: Estratto carta delle reti ecologiche TAV. 3.1.B. PTCP Provincia di Treviso
Figura 4: Estratto invarianti TAV. 2 Invarianti (PRC) Comune di Mogliano
Pag. 7 di 28 Come si evince dalla tavola messa a disposizione dalla Provincia di Treviso e da quella messa a disposizione dal Comune di Mogliano Veneto, sull’area di interesse insiste un vincolo legato ad un corridoio ecologico di rilevanza Provinciale.
Le norme di attuazione predisposte dal Comune di Mogliano prevedono tali corridoi ecologici per la migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie vegetali e animali.
Nei corridoi ecologici sono favoriti interventi di forestazione, naturalizzazione e mitigazione idraulica mentre vengono disincentivate opere che interrompano o deteriorino le funzioni ecosistemiche del corridoio ovvero che limitino il passaggio della fauna.
Il corridoio, bene evidente in figura 4, attraversa buona parte della Provincia di Treviso con la chiara funzione di salvaguardare lo spostamento della fauna all’interno del territorio.
Tuttavia, con la realizzazione del passante autostradale della A4 Torino-Trieste nel 2009, il corridoio ecologico è stato interrotto facendo venir meno le funzioni per le quali lo stesso era stato originariamente concepito.
L’estensione dell’impianto della Bonaventura S.r.l., come prevista allo stato di progetto, coinvolgerà una parte dell’area agricola attualmente localizzata ad est dell’impianto, il cui terreno fa parte del corridoio ecologico. In tal senso l’espansione dell’impianto, così come prevista, sottrarrà una porzione di terreno al corridoio ecologico, come da Fig. 5.
Figura 5: Elaborazione TAV. Invarianti PRC con carta fisica Google Satellite, area corridoio ecologico.
Con queste premesse la Bonaventura S.r.l., intende estendere il perimetro del proprio impianto inserendolo armoniosamente nel territorio dal punto di vista ecologico e paesaggistico, adoperandosi nel contempo, in accordo con il Comune di Mogliano Veneto e con il consorzio autostradale, per valorizzare il vincolo legato al corridoio ecologico venuto meno nel 2009.
Per fare ciò sono previste una serie di mitigazioni ambientali ovvero:
- Barriera arborea perimetrale;
- Valorizzazione dell’area a sud est dell’impianto mediante opere di rimboschimento e realizzazione di un bacino idrico di laminazione con funzioni legate non solo all’invarianza idraulica ma anche all’arricchimento del biotipo.
Pag. 8 di 28 3.1. BARRIERA ARBOREA PERIMETRALE
La barriera arborea perimetrale che verrà installata al confine dell’impianto ha due funzioni principali:
- Contenere l’aerodispersione delle polveri;
- Migliorare l’impatto paesaggistico dell’opera.
Vista la tipologia di attività che verrà effettuata nel sito in area scoperta (impianto di recupero di rifiuti non pericolosi a matrice inerte mediante processo di tritovagliatura), la principale problematica che si vuole mitigare con la barriera arborea in oggetto sarà l’aero-dispersione delle polveri.
A tal fine le piante più appropriate risultano essere quelle che portano le foglie tutto l’anno, caratterizzate da un rapido accrescimento e che permettono di creare una fitta barriera. Le specie autoctone sempreverdi da impiegare nella realizzazione di siepi quasi non esistono: la pianura padana ha un clima profondamente diverso da quello degli ambienti mediterraneo e montano/alpino (nei quali sono invece abbondanti le specie sempreverdi) e quindi ha una flora autoctona molto simile a quella delle tipiche foreste caducifoglie del centro-nord Europa.
Nella documentazione di progetto è stato previsto un filare lungo il perimetro settentrionale dell’impianto, a margine di via Della Croce che poi prosegue verso sud sia lungo il confine est che ovest dell’impianto a protezione delle aree circostanti. La barriera verrà interamente realizzata con specie sempreverde di dimensioni idonee a garantire il contenimento delle polveri. Resta inteso che la siepe raggiungerà la densità e l’altezza desiderate nel tempo di naturale sviluppo.
Figura 6: Area installazione della barriera arborea
Pag. 9 di 28 3.1.1. SPECIE INDICATE E SESTO DI IMPIANTO
Alla luce delle considerazioni sopra esposte e delle limitate possibilità di scelta si è valutata quale specie sempreverde più idonea il Cupressus leylandii. Il cipresso di Leyland si presta bene ad essere trattato a siepe per chiudere spazi fino a 6 metri di altezza.
Della specie proposte si dà un’idea indicativa nella seguente Figura 7.
Figura 7: Esempio di siepe orizzontale realizzata in cipresso di Leyland
Le piante che andranno a comporre il filare realizzato in cipressi di Leyland, saranno piantumate ad una distanza di 1,25 metro tra albero e albero. Il filare verrà installato a 1 m dal fossato perimetrale. Idealmente dopo un periodo di 4-5 anni il filare avrà raggiunto un’altezza di almeno 5 metri dal piano del piazzale.
Schematicamente in pianta il filare si presenterà così:
Figura 8: schema di piantumazione del filare di Cupressus Leylandii
Pag. 10 di 28 3.1.2. DIMENSIONAMENTO DELLA BARRIERA ARBOREA
La barriera arborea, costituita da un singolo filare, verrà installata lungo via della Croce. Lo sviluppo lineare complessivo (calcolato da progetto) della barriera arborea costituita da essenze sempreverdi sarà di circa 300 metri lineari, come visibile nel Layout dello stato di progetto.
Il numero di piante sarà circa 240, ognuna da 3-4 metri di altezza.
3.1.3. STIMA DEI COSTI
Sulla base dei conteggi riportati nel paragrafo precedente si riporta di seguito una stima indicativa del costo per il solo acquisto del materiale vivaistico, esclusi i costi legati al trasporto, alle lavorazioni preliminari e alla messa a dimora.
Tabella 1: Riassunto della quantità delle essenze e del costo del materiale vivaistico
SPECIE NUMERO ALTEZZA COSTO (€/cad) COSTO TOT. (€)
Cupressus leylandii 240 3/4 m 65 15.600
TOTALE 15.600
3.1.4. PRESCRIZIONI PER IL MATERIALE VIVAISTICO E LA MESSA A DIMORA
Le piante dovranno essere tutte dotate di zolla di dimensioni adeguate alla parte epigea.
L’altezza dei cipressi dovrà essere di almeno 3/4 metri.
Importante è che le piante presentino tutte una gemma apicale vigorosa e degli internodi di accrescimento adeguati.
Si cercherà di avere dei soggetti quanto più giovani possibile (che abbiano raggiunto l’altezza desiderata nel minor numero di anni) e non degli individui vecchi mal vegetati che sono rimasti piccoli. Tutti gli alberi devono essere privi di malattie.
Se possibile l’origine del materiale vivaistico dovrà essere la più vicina possibile al sito di impianto per garantire soggetti il più possibile adattati al clima della stazione di messa a dimora.
Tutti gli alberi dovranno essere impalcati il più in basso possibile per massimizzare l’effetto siepe.
La messa a dimora dovrà seguire scrupolosamente le seguenti prescrizioni, ciò per garantire il massimo successo possibile di attecchimento.
1. La buca di impianto che verrà scavata dovrà essere adeguatamente ampia, ciò perché possa essere aggiunto alla terra della zolla un certo quantitativo di terriccio trattato preventivamente con fertilizzanti di origine organica a lento rilascio e soluzioni di microorganismi micorrizzanti e simbionti per aumentare il vigore dell’apparato radicale.
2. Verrà incorporato nel suolo un tubo per l’irrigazione di emergenza (dal momento che i servizi sono tutti predisposti, compresa una presa per l’acqua), quindi sarà utile predisporre l’impianto di irrigazione. Tale impianto di irrigazione entrerà in funzione esclusivamente nei primi 2-3 anni dalla messa a dimora degli alberi e solo in periodi estivi siccitosi (se dovessero presentarsi) tra luglio e agosto. Le irrigazioni saranno al massimo 2 al primo anno (una a metà luglio e una a metà agosto) e una sola al secondo e, se servisse, al terzo anno alla fine di luglio.
3. Alla base degli alberi verrà messa una stuoia di cocco di 40 cm di raggio con due funzioni principali:
a. formare una copertura sul suolo nella parte più prossima al colletto, impedendo all’erba di competere con le radici assorbenti dell’albero e garantendo una protezione dai raggi solari alla zolla dell’albero;
b. evitare il danneggiamento della pianta da parte degli operatori che sfalciano usando svariati macchinari, quali ad esempio decespugliatore o braccio forestale, creando una distanza di sicurezza dal colletto della pianta (non essendoci erba da tagliare).
c. Date le cospicue dimensioni degli alberi al momento dell’impianto, sarà vantaggioso utilizzare dei pali tutori per sostenere le piante i primi anni successivi alla messa a dimora.
Pag. 11 di 28 3.2. VALORIZZAZIONE DELL’AREA A SUD EST DELL’IMPIANTO
La superficie collocata a sud-est dell’area prevista per l’espansione dell’impianto della Bonaventura S.r.l. attualmente si presenta come un’area verde dove sono stati piantumati alcuni alberi di ciliegio.
Figura 9: Filari alberi di ciliegio
Come indicato al capitolo 3, l’area è individuata quale fascia tampone e corridoio ecologico, tuttavia allo stato di fatto si presenta poco naturalizzata.
Gli alberi sono stati piantumati seguendo filari e l’erba viene mantenuta regolarmente tagliata.
È intenzione della Bonaventura valorizzare tale vincolo con una serie di opere finalizzate alla naturalizzazione dell’area.
Obiettivo è quello di ripristinare una condizione più simile a quella non antropizzata che si apprezza nell’intorno dell’area e creare un percorso per la fauna locale che possa ridare continuità al corridoio ecologico come originariamente previsto.
Figura 10: Confronto tra area a sud dell'impianto e area a ovest non antropizzata
Pag. 12 di 28 Figura 11: Percorso fauna locale suggerito (in verde acceso) coni visuali SDF
Pag. 13 di 28 La Bonaventura procederà ad intervenire sull’area di propria competenza attraverso una serie di iniziative.
In primis, in accordo con il consorzio autostradale (poiché realizzato in area della Bonaventura soggetta a vincolo autostradale) provvederà alla realizzazione di un bacino di laminazione con la doppia funzione di garantire l’invarianza idraulica per le opere di espansione e di ospitare un’oasi per la permanenza della fauna selvatica.
Il bacino verrà profilato interamente nell’area a sud dell’impianto e recherà una profondità massima non superiore a 1,63 m dal piano campagna.
Il bacino è adibito al contenimento delle acque meteoriche provenienti dall’impianto previo opportuno trattamento di sedimentazione e disoleazione e scaricherà gradualmente le acque nel prospiciente scolo servetta.
I ciliegi che attualmente insistono nell’area in cui verrà effettuato lo scavo verranno ricollocati all’interno dello stesso perimetro di competenza. La flora locale sarà inoltre integrata con piantumazioni di essenze autoctone e specie arbustive quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
- Corylus avellana - Crataegus monogyna - Crataegus oxyacantha - Eleagnus angustifolia - Euonimus europaeus - Ligustrum vulgare - Prunus spinosa - Pyrus communis - Pyrus pyraster - Quercus pedunculata - Quercus robur - Quercus pubescens - Rhamanus catharticus - Rhamanus frangula - Rosa canina
Pag. 14 di 28 4. MISURE DI CONTENIMENTO DELLE POLVERI
Oltre alle misure di mitigazione ambientale sopra descritte, la Bonaventura S.r.l. è intenzionata ad allestire altre misure legate alla futura attività di tritovagliatura. Tale attività infatti è intrinsecamente legata alla generazione di polveri.
Di conseguenza per contenere le emissioni polverose eventualmente prodotte durante la lavorazione dei rifiuti inerti, la Ditta si adopererà a predisporre i seguenti presidi:
- impianto di nebulizzazione allestito sulla bocca del frantoio;
- sistema di bagnatura mobile sul piazzale di lavorazione dei rifiuti inerti;
- distanza tra i nastri trasportatori e l’altezza dei cumuli inferiore a 2 m;
- altezza dei nastri trasportatori inferiore alle barriere arboree perimetrali.
Durante le attività di tritovagliatura i cumuli di inerti in stoccaggio ed in formazione saranno frequentemente bagnati, così come avverrà per il materiale in lavorazione sul frantoio mediante ugelli installati sulla bocca dello stesso.
Le emissioni polverose saranno ulteriormente contenute all’interno dell’area d’impianto grazie alla barriera arborea che verrà piantumata lungo il perimetro settentrionale e all’area verde che verrà rinvigorita ad est e a sud dell’ampliamento.
Tali barriere verdi, dettagliatamente descritte in precedenza, aiuteranno anche a mitigare gli effetti legati alla produzione di rumore durante le campagne di tritovagliatura.
Le emissioni rumorose saranno inoltre contenute a sud-est anche mediante la realizzazione di un rilevato di circa 2 m altezza contestuale all’escavazione necessaria per il bacino di laminazione.
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Lì, 02/04/2021 Firma del Legale Rappresentante
Firma del/i tecnico/i estensori
BONAVENTURA S.R.L.
ALLEGATO 1
RELAZIONE FOTOGRAFICA
RELAZIONE FOTOGRAFICA
Figura 12: Coni visuali, il vertice del cono (in rosso vivo) rappresenta il punto in cui si trova l'osservatore
Figura 13: Corridoio ecologico (riferimento cono visuale n.1)
Figura 14: Corridoio ecologico (riferimento cono visuale n.2)
Figura 15: Corridoio ecologico (riferimento cono visuale n.3)
Figura 16 Area d'impianto SDF, vista da via della Croce (riferimento cono visuale n.4)
Figura 17: Area d'impianto SDF, vista da via della Croce (riferimento cono visuale n.5)
Figura 18: Scolo servetta (riferimento cono visuale n.6)
Figura 19: Area collocata a Sud dell'impianto (riferimento cono visuale n.7)
Figura 20: Scolo servetta (riferimento cono visuale n.8)
Figura 21: Ex Scolo servetta, a sinistra zona verde a Sud dell'impianto, a destra passante autostradale (riferimento cono visuale n.9)
Figura 22: Corridoio ecologico – sfogo gasdotto (riferimento cono visuale n.10)
Figura 23: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso l'impianto della Bonaventura S.r.l. (riferimento cono visuale n.11)
Figura 24: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso l'impianto della Bonaventura S.r.l. (riferimento cono visuale n.12)
Figura 25: Strada a Nord del passante autostradale (riferimento cono visuale n.13)
Figura 26: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso l'impianto della Bonaventura S.r.l. (riferimento cono visuale n.14)
Figura 27: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.15)
Figura 28: Confine tra area verde a sud dell'impianto della Bonaventura e l'adiacente area agricola (riferimento cono visuale n.16)
Figura 29: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.17)
Figura 30: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.18)
Figura 31: Vista dalla strada a Nord del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.19)
Figura 32: Vista del passaggio sopra autostrada (riferimento cono visuale n.20)
Figura 33: Vista dalla strada a Sud del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.21)
Figura 34: Vista dalla strada a Sud del passante autostradale verso area agricola (riferimento cono visuale n.22)