Sardegna – Pag. 7 9 ottobre 2007
CAGLIARI: UN GEOMETRA BREVETTA LA SCOPERTA CHE POTREBBE AIUTARE A SALVARE L’AMBIENTE DALL’INQUINAMENTO
Nasce l’ecocaldaia che fa risparmiare
CONSUMA IL 30% IN MENO DI COMBUSTIBILE RISPETTO A QUELLE ATTUALI
CAGLIARI. Le caldaie sono tra i responsabili dell’aumento dell’anidride carbonica e sono anche accusate di rappresentare una voce importante nel capitolo «consumi energetici». Per questo è rilevante l’invenzione di Stefano Bandini, che ha prodotto una vera e propria ecocaldaia.
Sardo da tre generazioni, cagliaritano, 37 anni, un diploma di geometra, inventiva e fantasia: queste le caratteristiche di Bandini. La lunga esperienza nel settore ha spinto il detentore del brevetto sull’ecocaldaia a elaborare un sistema che dietro un nome ostico (Generatore termodinamico condesantre, Gtc) permette di realizzare una struttura che risparmia energia e limita le emissioni inquinanti. In pratica trasforma in kw anche il
«calore latente nella colonna fumaria», spiega Bandini. E questo «fa sì che, a parità di kw, brucia meno combustibile (circa il trenta per cento in meno) e, quindi, inquini meno». Come dire: l’uovo di Colombo. Solo che risulta tale una volta individuato, prima no. Ed è per questo che il procedimento è ora protetto da un brevetto internazionale: per relizzarlo sono occorse esperienza, conoscenza e capacità. Il sistema conduce a un
«lavaggio» dei fumi: l’acqua prodotta dalla caldaia contiene infatti una serie di sostanze inquinanti che si sciolgono dentro durante il normale processo di combustione. E il
«lavaggio» le elimina col risultato di un cinquanta per cento circa di emissioni in meno.
Due anni fa, una volta elaborato il sistema, Bandini presentò la sua idea a Sardegna Ricerche, la struttura che gestisce il parco scientifico Polaris. E ricevette un finanziamento di due milioni di euro con cui ha creato la Goldencalor. «In questo modo - afferma - abbiamo realizzato il prototipo e da gennaio-febbraio inizieremo la produzione all’interno dello stabilimento realizzato a Macchiereddu». Nonostante le iniziali difficoltà, determinate soprattutto dall’insularità e dalla carenze dei trasporti, Bandini ha scommesso sulla Sardegna.
L’ecocaldaia è in linea con le direttive di Kyoto e avrà un prezzo simile a quello delle altre apparecchiature in commercio. «Noi siamo in grado di realizzare caldaie dai 35 kw in su - sottolinea - ovvero anche per piccoli condomini visto che un appartamento ne ha, in genere, una da 20 kw. Io faccio spesso questo esempio: in un palazzo di 20-25 alloggi se si sostituisce la vecchia caldaia con un generatore Gtc si risparmiano circa settemila euro all’anno. Il che significa che nell’arco di tre anni verrebbe ammortizzata la spesa, visto
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che il costo dell’apparecchio sarà di circa ventimila euro. Non solo: col nostro sistema si avrà un risparmio di 32 tonnellate di Co2 (anidride carbonica - ndr) ogni anno». Un contributo notevole alla riduzione dell’inquinamento.
Ma c’è un problema. «Noi saremo in grado di produrre tremila pezzi all’anno, una volta arrivati a regime. Mentre i produttori più piccoli che esistono in Italia viaggiano su trentamila unità. E questo per noi comporta dei problemi. Se infatti consideriamo che occorrono quattro anni tra realizzazione e tempo per andare a regime, ne restano solo sedici per rendere produttivo l’investimento». Per questi motivi Bandini cerca un partner:
per ampliare lo stabilimento oppure perchè sia disposto a «integrare la sua produzione con questa nuova tecnologia».
Il gruppo guidato dall’Archimede cagliaritano sta anche lavorando sulla possibilità di integrare le vecchie caldaie col nuovo sistema. Un fatto non secondario e non facile vista la staticità del mercato. Non è affatto detto, infatti, che un produttore con una sua fetta di mercato già consolidata sia disposto a investire in una nuova tecnologia. Ma questo non esclude l’interessamento di altri: sono già diversi i soggetti (anche esteri) che hanno mostrato un certo interesse.
L’ecocaldaia sarà presentata ufficialmente oggi alle 10 nello stabilimento di Macchiareddu.
Roberto Paracchini
