IX LEGISLATURA
XCV SESSIONE STRAORDINARIA DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA RESOCONTO STENOGRAFICO N. 123
Seduta di martedì 17 giugno 2014
Presidenza del Vicepresidente Lignani Marchesani INDI
del Presidente Brega
INDICE -QUESTION TIME (convocazione prot. n. 2630 del 11/06/2014)
Oggetto n.187 – Atto n. 1531
Gravi disagi per il traffico sulla strada ex statale n.
452 della Contessa – Tempi previsti per il completo ripristino della normale viabilità – Intendimenti della G.R. perché, nel frattempo, diminuisca la durata delle code di autoveicoli …..4 Presidente …...4-6 Goracci…...4,6 Rometti, Assessore …...5 Oggetto n.195 – Atto n. 1547
Presenza di fotografie di Steve McCurry presso la Pinacoteca di Città di Castello – Correlazione delle opere esposte all’incarico a suo tempo ricevuto dall’artista per la mostra denominata Sensational Umbria ovvero all’ulteriore incarico conferitogli dalla G.R. con delib. n. 498 del 12/05/2014 o ad incarico specificatamente affidatogli per l’iniziativa tifernate ...7 Presidente …...7,9,10 Lignani Marchesani …...7,9 Bracco, Assessore …...8,9 Oggetto n.168 – Atto n. 1427
Intendimenti della G.R. ai fini del rilancio della Fondazione per la conservazione ed il restauro dei beni librari di Spoleto, in particolare perché vengano attivati corsi di formazione anche di livello universitario …...10
Presidente …...10,11,13 Cintioli…...10,13 Bracco, Assessore …...11 Oggetto n.193 – Atto n. 1545
Utilizzazione - da parte di numerose Amministrazioni pubbliche regionali - di erbicidi, rischiosi per l’ambiente, il paesaggio e la salute umana, nella manutenzione delle banchine stradali - Necessità che si pervenga all’abbandono di tale pratica – Intendimenti della G.R. al riguardo …13 Presidente …...13-16 Dottorini…...13,15 Rometti, Assessore …...14 Oggetto n.194 – Atto n. 1546
Iniziative che la G.R. intende adottare in esecuzione della sentenza del Cons. di Stato n.
2481 del 08/05/2013 di condanna della Regione Umbria al risarcimento dei danni subiti dai comproprietari del compendio immobiliare sito in località Case di S. Orsola del Comune di Spoleto a suo tempo illecitamente espropriato per la realizzazione di discarica di rifiuti …...16 Presidente …...16-19 Zaffini…...16,18 Rometti, Assessore …...17 Oggetto n.198 – Atto n. 1552
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Informazioni in merito al taglio di corse del trasporto pubblico locale posto in essere da Umbria Mobilità – Stato della redazione da parte della G.R. della proposta di nuovo Piano regionale dei trasporti ed annesso Piano di bacino unico regionale …...19 Presidente …...19-21 Rosi…...19,20
Rometti, Assessore …...20
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INDICE -ORDINE DEL GIORNO DI SEDUTA (convocazione prot. n. 2630 del 11/06/2014) Oggetto n.1
Approvazione processi verbali di precedenti sedute
…...21 Oggetto n.2
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale …...21
Votazione procedura d'urgenza n. 1553...22 Votazione procedura d'urgenza n. 1554...22
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IX LEGISLATURA
XCV SESSIONE STRAORDINARIA DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA - Presidenza del Vicepresidente Lignani Marchesani -
Consigliere Segretario De Sio
La seduta inizia alle ore 10.36.
PRESIDENTE. Buongiorno, colleghi Consiglieri. Iniziamo la seduta di question time.
Abbiamo, quest’oggi, sei interrogazioni; cominciamo con quelle a risposta dell’Assessore Rometti. La prima è l’oggetto n. 187.
OGGETTO N. 187 – GRAVI DISAGI PER IL TRAFFICO SULLA STRADA EX STATALE N. 452 DELLA CONTESSA – TEMPI PREVISTI PER IL COMPLETO RIPRISTINO DELLA NORMALE VIABILITA’ – INTENDIMENTI DELLA G.R.
PERCHÉ’, NEL FRATTEMPO, DIMINUISCA LA DURATA DELLE CODE DI AUTOVEICOLI – Atto numero: 1531
Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Goracci
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola al Consigliere Goracci.
Orfeo GORACCI (Presidente gruppo consiliare Misto - Partito Comunista Umbro).
Grazie, Presidente. Assessore Rometti, questa interrogazione l’ho presentata il 28 aprile 2014; ahimè, sono stato buon profeta, non era necessario essere scienziati.
Le sottolineo, ricordando la sua cortese attenzione nell’invitarmi all’incontro che fece il 13 dicembre 2013 presso il suo Assessorato, con la Commissaria del Comune di Gubbio e i rappresentanti delle categorie, per capire quali sarebbero stati i tempi e le modalità di intervento per quella strada.
Io dissi da allora, confermato in questa interrogazione, e, ahimè, il ponte dell’1 e 2 giugno e quello dei ballottaggi, del 7 e 8 giugno, hanno dimostrato che soprattutto con il pendolarismo marino, quello della tintarella, che riguarda anche molti perugini, quella strada si intasa in maniera assolutamente insopportabile; si è arrivati, nel ponte del 2 giugno, addirittura ad oltre un’ora di coda.
Allora le chiedo: a) quali sono i tempi dell’intervento in questa strada, che lei sa bene, conosce il territorio, sulla viabilità è uno dei campi in cui ha agito un po’ meglio che su quello ambientale, il disagio che arreca ha dell’incredibile, in un territorio che è già totalmente isolato; oltre a sapere appunto dei tempi, la invito a ragionare insieme con la Provincia (o quello che ne resta), con le Forze dell’Ordine, con la Polizia Municipale del Comune per verificare se il sabato e la domenica, quando non transitano i mezzi pesanti, è possibile una vigilanza maggiore, disattivare il semaforo e magari, solo con
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i veicoli più leggeri, consentire il doppio senso di circolazione, in modo tale che le code verrebbero meno da questo punto di vista.
E’ evidente che per far ciò occorre una presenza forte e significativa di vigilanza, perché se poi arrivano due autotreni che hanno l’autorizzazione per trasporti particolari in quel giorno ci potrebbe essere il rischio.
E’ un invito caldo e forte perché l’estate è tutta davanti e non è immaginabile che da qui a settembre ci possano essere ore di coda in una strada che da Cantiano a Gubbio si dovrebbe percorrere in tredici, quindici minuti.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Goracci.
Per la risposta, la parola all’Assessore Rometti.
Silvano ROMETTI (Assessore Tutela e valorizzazione ambiente, Prevenzione e protezione dall’inquinamento e smaltimento rifiuti, Rischio idraulico, pianificazione di bacino, ciclo idrico integrato, cave, miniere ed acque minerali, Energie alternative, Programmi per lo sviluppo sostenibile, Riqualificazione urbana, Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana).
Grazie al Consigliere Goracci per aver evidenziato questo problema, che sicuramente è un problema rilevante in questo momento nella viabilità regionale.
Come ha affermato il Consigliere stesso, noi non abbiamo, penso, sottovalutato questo fenomeno che è avvenuto, peraltro in questo momento noi abbiamo diverse situazioni in giro per l’Umbria perché comunque la situazione che stiamo riscontrando con le forti precipitazioni degli ultimi due, tre anni, hanno messo a dura prova la viabilità regionale, l’Acquasparta-Spoleto, ci sono altre situazioni in cui è necessario intervenire.
Inizialmente si è cercato di ripristinare la viabilità a senso unico alternato, com’è in questo momento; poi è stato affidato alla Provincia l’incarico di verificare da un punto di vista progettuale l’onere economico di questo intervento, che dalle stime fatte ammonta a circa un milione di euro, quindi una cifra importante. Peraltro, dai rilievi fatti proprio per la predisposizione del progetto lì vediamo che il tratto interessato dal dissesto non è solo provincia di Perugia, ma interessa in parte anche la provincia di Pesaro, quindi c’è anche da concertare con loro questo aspetto.
Noi non abbiamo in questo momento – come lei sa, avendo approvato il bilancio – nel nostro bilancio somme per intervenire. Confidiamo di reperirle entro l’anno con alcuni recuperi di anticipazioni che l’Amministrazione regionale ha fatto in attesa che arrivassero i FAS, ora FSC, Aeroporto, piastre logistiche; proprio in questo momento è in corso una riunione per verificare se queste somme possono essere utilizzate anche per interventi diversi, speriamo che lo si possa fare.
Nel frattempo – e questo credo che il Consigliere lo sappia perché ne avevamo parlato – quella viabilità, sia il tratto marchigiano che il tratto umbro, dove sono necessari interventi anche di ammodernamento più consistenti, è in parte regionale e il tratto dalla frana in poi è della provincia di Pesaro.
La qualità di quella viabilità dipende da questo, perché la Provincia di Pesaro non è delle condizioni di fare una manutenzione adeguata, mi dice il Presidente che loro
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spendono mezzo milione di euro l’anno solo per l’illuminazione della galleria del Furlo. Quindi noi congiuntamente, Regione Umbria e Provincia di Pesaro, abbiamo chiesto da un po’ di tempo che questa viabilità ritornasse ad essere, com’era prima, una viabilità statale, perché quella è una trasversale regionale e ne ha tutti i caratteri, e questo diventerebbe il presupposto anche per interventi di miglioramento più complessivi.
Sulla proposta che lei ha fatto, di grande buonsenso, io devo dire che mi sono attivato già quindici giorni fa, perché questo evento del 2 giugno peraltro l’ho saputo direttamente, mia figlia quel giorno era andata al mare, quindi la fila creata. Io ho avuto già un incontro con la Provincia di Perugia e mi è stato assicurato che il sabato e la domenica una pattuglia di guardie provinciali presidierà questo semaforo per favorire il traffico la mattina per l’accesso verso il mare e il pomeriggio, probabilmente, per il ritorno verso l’Umbria.
Non ho notizie. C’è stato un mio colloquio con il Presidente Guasticchi direttamente, con l’Assessore Caprini, con gli Uffici, quindi in questo momento c’è un’attività di questo tipo che ci consentirà, in attesa di fare i lavori con le modalità che ha detto, di affrontare meglio questo problema delle code che si creano nei due giorni del fine settimana. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Goracci per la replica.
Orfeo GORACCI (Presidente gruppo consiliare Misto - Partito Comunista Umbro).
Grazie, Presidente. Gentile Assessore, sono abbastanza insoddisfatto, perché sui due temi di fondo lei, anche se con garbo, non ha risposto. Anzi, rispetto all’incontro che avemmo il 13 dicembre 2013 presso il suo Assessorato, dove addirittura io dissi se i lavori iniziavano verso marzo-aprile (passato), lei ora mi dice che dobbiamo vedere se i fondi si riusciranno a trovare entro la fine dell’anno, il che significa che, ben che vada, parliamo di un altro anno, quindi probabilmente due estati in queste condizioni. Follia! Per un milione di euro, che le sembra consistente come cifra, ma rispetto a quello che si spende sulla viabilità, mi consenta, non è una cosa da fine del mondo.
Inoltre, e su questo la inviterei ad avere le piastre logistiche, il collaboratore Di Lupi, poi tutti promettono ma in realtà lì c’è la condizione che lei ha conosciuto, io ho fatto un’altra proposta rispetto al sabato e alla domenica: la possibilità non soltanto di gestire – è già un passo avanti –il semaforo dove c’è più fila, ma anche, in assenza di mezzi pesanti, dello scorrimento a doppio senso di circolazione, che con due pattuglie secondo me (non sono ingegnere che può dare rassicurazioni) potrebbe essere fatto, non certo con i mezzi pesanti.
- Presidenza del Presidente Brega – PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Goracci.
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Chiamo l’oggetto n. 195.
OGGETTO N. 195 – PRESENZA DI FOTOGRAFIE DI STEVE MCCURRY PRESSO LA PINACOTECA DI CITTA’ DI CASTELLO – CORRELAZIONE DELLE OPERE ESPOSTE ALL’INCARICO A SUO TEMPO RICEVUTO DALL’ARTISTA PER LA MOSTRA DENOMINATA SENSATIONAL UMBRIA OVVERO ALL’ULTERIORE INCARICO CONFERITOGLI DALLA G.R. CON DELIB. N. 498 DEL 12/05/2014 O AD INCARICO SPECIFICATAMENTE AFFIDATOGLI PER L’INIZIATIVA TIFERNATE – Atto numero: 1547
Tipo Atto: Interrogazione
Presentata da: Consr. Lignani Marchesani
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola al Consigliere Lignani Marchesani.
Giovanni Andrea LIGNANI MARCHESANI (Fratelli d’Italia - Centrodestra Nazionale).
Grazie, Presidente. Ovviamente lo scopo di questa interrogazione non è solo di sapere il quantum totale ricevuto dal fotografo Steve McCurry con due successive delibere, una dell’anno scorso, che poi ha prodotto Sensational Umbria, di oltre 150.000 euro, con diritti successivi allo scadere dei cinque anni, e l’ulteriore delibera cui ho fatto riferimento in questa interrogazione, la n. 498 del 12 maggio 2014, in cui si fa riferimento da un lato alla Festa dei Ceri, ma anche ad altre foto, altri 70.000 euro.
Vorremmo capire due cose essenzialmente, Assessore Bracco. La prima, siccome ci si perde nei meandri di queste spese, vorremmo capire quanto sono costate complessivamente queste foto di Steve McCurry, in particolare quelle pubblicate, messe in mostra a Città di Castello nella Pinacoteca comunale, ma, prevenendo una sua risposta, vorremmo anche capire se questo atto nobile di Steve McCurry di dare i suoi diritti per il restauro di un’opera di Raffaello, che abbiamo appreso appunto dai giornali, una delle due opere di Raffaello presenti in Umbria, che è sicuramente meritoria, che cosa si intende per cessione di diritti, cioè quanto è? È tutto il suo compenso oppure solamente una parte?
Visto che c’è questa occasione di questa interrogazione, vorremmo chiarezza da questo punto di vista, anche per valutare positivamente, aggiungo, l’eventuale operato della Giunta, perché se veramente tutto l’onorario di Steve McCurry andasse per il restauro di un’opera, alzerei le mani, ma vorrei in qualche modo a capirlo; se invece è un abbattimento del suo, a mio modesto avviso, onorario esoso, sicuramente ha fatto qualcosa di positivo, ma era il minimo che potesse fare. Grazie.
PRESIDENTE. La parola, per la risposta, all’Assessore Bracco.
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Fabrizio Felice BRACCO (Assessore Beni e attività culturali, Politiche dello spettacolo, Turismo e promozione dell’Umbria, Grandi manifestazioni, Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie, Rapporti con il Consiglio regionale).
Grazie, Presidente. Andando per ordine, nella limonaia antistante la Pinacoteca di Città di Castello sono esposte dodici foto di Steve McCurry che fanno parte della prima raccolta di foto di Steve McCurry nella disponibilità della Regione, cioè fanno parte delle cento foto che sono state realizzate a seguito del contratto dell’aprile 2012.
La mostra è stata fatta sulla base di una pianificazione promozionale fatta dall’Assessorato, con la Presidenza, per far conoscere nel territorio dei vari Comuni umbri le opere realizzate da McCurry in Umbria.
Ricordo che noi abbiamo avuto una prima esposizione a Foligno nel giugno 2013, poi a Perugia durante Umbria Jazz, ad Assisi in ottobre durante le celebrazioni francescane e la visita di Papa Francesco, a Orvieto durante Jazz Winter, a Terni per le feste Valentiniane, poi a Città di Castello, le avremo a Bevagna per le Gaite e, successivamente, in altre località dell’Umbria. E’ un modo per far conoscere l’Umbria di McCurry, che nel frattempo gira per il mondo, com’è noto e com’è stato ampiamente illustrato. Già – e l’ho già ricordato – a New York, a Bruxelles, adesso in Argentina, in varie parti del mondo l’Umbria si presenta con le foto di McCurry, ottenendo sempre un notevole successo. Fra l’altro, questa mostra si inserisce anche ed è un richiamo rispetto alla mostra che oggi è presente all’ex Fatebenefratelli, a Palazzo della Penna a Perugia, con tutte le cento foto di McCurry, quindi noi abbiamo consentito a tutti i visitatori e a tutti gli umbri di vedere tutto il complesso delle foto di McCurry; si tratta di una mostra che ha già avuto a tutt’oggi più di sedicimila visitatori e la prima edizione del catalogo sta per essere esaurita, tanto è vero che abbiamo dovuto promuovere una seconda.
Il secondo progetto, cioè l’ampliamento del progetto Steve McCurry, è legato a una successiva campagna fotografica che McCurry dovrà fare in Umbria, è iniziata nel maggio di quest’anno con la sua presenza ai Ceri. Il problema dei Ceri non è, come si adombra nell’interrogazione, una visita a una città dell’Umbria; i Ceri sono stati assunti come simbolo della Regione Umbria e quindi, come tale, noi riteniamo che quella festa meritasse, proprio per il valore simbolico che i Ceri hanno, una campagna specifica.
I quarantacinque nuovi scatti saranno quarantacinque nuove foto a disposizione della Regione dell’Umbria per continuare la propria campagna promozionale, a livello nazionale e internazionale, legata alle immagini di McCurry.
Costi complessivi. Voi sapete che la prima campagna è costata 150.000 euro, ricordo, 1.500 a fotografia di McCurry; la nuova campagna, essendo quarantacinque foto, sono 70.000 euro, più o meno il costo a fotografia è lo stesso.
Ricordo anche che le foto che McCurry propone alla Regione sono migliaia; siamo noi che, con un gruppo di lavoro, abbiamo selezionato le cento prima, le quarantacinque dopo, che ancora non sono state realizzate perché la campagna è appena iniziata.
Quindi, complessivamente, la spesa è 150 più 70. Altra cosa sono i costi vivi.
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PRESIDENTE. Assessore, è già a quattro minuti.
Fabrizio Felice BRACCO (Assessore Beni e attività culturali, Politiche dello spettacolo, Turismo e promozione dell’Umbria, Grandi manifestazioni, Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie, Rapporti con il Consiglio regionale).
Noi avevamo in un primo tempo scelto l’opera di Castello, ma essendo stata già restaurata ci è stato detto che non ci si potevano mettere le mani per dieci anni.
Quindi, avendo lui scelto Raffaello, la seconda era la cappella San Severo di Perugia. I diritti a cui lui rinuncia sono quelli sul catalogo e sui biglietti della mostra, perché per contratto sul catalogo, con le sue foto che girano il mondo, aveva dei diritti d’autore, nonché i diritti sui biglietti della mostra perché sono sempre opere sue, e in parte fra l’altro a Palazzo Penna sono esposte opere che integrano le cento della Regione, opere inedite.
Alla fine della mostra noi faremo il conto sui diritti dell’autore sul catalogo e sui biglietti e quella sarà la somma che verrà messa a disposizione per il restauro.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore Bracco. Chiedo scusa, ma siamo a cinque minuti.
Per la replica, la parola al Consigliere Lignani Marchesani.
Giovanni Andrea LIGNANI MARCHESANI (Fratelli d’Italia - Centrodestra Nazionale).
Sarò veloce, Presidente.
PRESIDENTE. Per recuperare, grazie.
Giovanni Andrea LIGNANI MARCHESANI (Fratelli d’Italia - Centrodestra Nazionale).
Sono soddisfatto per l’informativa, perché è stata lucida, dettagliata, e la ringrazio.
Non sono ovviamente soddisfatto nel merito, perché vediamo che il buon McCurry rinuncia a una parte supplementare rispetto ai 220.000 euro e quindi, ripeto, è il minimo che potesse fare, e ci mancherebbe altro, dopo che l’Umbria, di fatto, ha dato a lui quello che poteva dare, invece, a un concorso per giovani fotografi che potevano altrettanto bene promuovere le nostre immagini nel mondo.
Sicuramente la ringrazio Assessore, perché ho visto che lei ha sempre nel cuore Città di Castello per quanto riguarda anche la questione di Raffaello, ma non finisce ovviamente qua perché ci sono altre ombre in questa storia, non solamente l’esoso compenso di McCurry, ma ci sono anche le questioni cui lei ha fatto riferimento inerenti il catalogo e il gruppo di lavoro. Non vorrei che questo gruppo di lavoro cui lei ha fatto riferimento fosse anche questo pagato; beh, dopo che McCurry prende tutti questi soldi, decida lui qual è il top della sua arte, e non un gruppo di lavoro più o meno qualificato.
E poi, appunto, vorremmo comprendere – e concludo – quelli che sono i costi di questo catalogo e le modalità di affidamento del catalogo stesso, perché in tutta
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l’Umbria c’è questo andazzo per cui nella cultura ci sono gestioni di tipo familistico, soprattutto quando vengono assegnate queste opere di catalogazione e di produzione tipografica.
Non vorremmo che anche in questa occasione ci fosse stato lo stesso metro di giudizio, invece che fare una regolare gara di preventivi per la costituzione, formazione e produzione del catalogo stesso.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Lignani Marchesani.
A questo punto chiamo l’oggetto n. 168.
OGGETTO N. 168 – INTENDIMENTI DELLA G.R. AI FINI DEL RILANCIO DELLA FONDAZIONE PER LA CONSERVAZIONE ED IL RESTAURO DEI BENI LIBRARI DI SPOLETO, IN PARTICOLARE PERCHÉ’ VENGANO ATTIVATI CORSI DI FORMAZIONE ANCHE DI LIVELLO UNIVERSITARIO – Atto numero: 1427
Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Cintioli
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola al Consigliere Cintioli.
Giancarlo CINTIOLI (Partito Democratico).
Grazie, Presidente. Questa è un’interrogazione presentata alcuni mesi fa, con la quale si intende fare chiarezza sulle prospettive della Fondazione per la conservazione e il restauro dei beni librari della Rocca Albornoziana.
Vorrei ricordare che nel ‘92, su iniziativa del Ministero, della Regione e del Comune, fu istituito a Spoleto il corso europeo di formazione specialistica per la conservazione e il restauro dei beni librari.
Con quell’iniziativa e con la convenzione che fu stipulata nel dicembre del ‘92 si istituiva il corso, che tra l’altro prevedeva una scuola europea di conservazione.
Quattro anni dopo, nell’aprile del ‘96, fu anche stipulato un accordo di programma per l’avvio di questi corsi e che prevedeva la realizzazione e quindi la messa a punto presso la Rocca Albornoziana di tutte quelle iniziative che servissero proprio a costituire la Fondazione per la conservazione.
Questa Fondazione ha operato per sei edizioni, tra il ‘92 e il ‘95 ha diplomato ben 92 allievi, finché, con le modifiche legislative del 2004, ha dovuto porre fine a questa esperienza formativa.
Allo stato attuale la Scuola di Spoleto non può effettuare corsi di formazione per restauratori, se non a patto di ottemperare a quanto previsto dai decreti 86 e 87 del 2009, che in particolare stabiliscono che l’insegnamento del restauro può essere impartito esclusivamente da tre tipologie di soggetti: dalle Scuole di alta formazione, dai Centri di ricerca, sperimentazione e studio presso i quali possono essere istituite o
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accreditate Scuole di alta formazione, oppure da altri soggetti pubblici e privati accreditati a tale scopo.
Nell’assemblea straordinaria del 29 novembre dell’anno scorso, a cui lei ha partecipato, lei stesso ha ritenuto di fondamentale importanza l’approvazione da parte dei soci del piano di risanamento dell’esercizio 2012, considerata anche l’opportunità emersa dagli incontri intercorsi tra la Fondazione del restauro, la Regione dell’Umbria e il Ministero, per arrivare alla definizione di un accordo di collaborazione per le attività di formazione. Il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, dopo pochi giorni, una relazione, tra l’altro condivisa sia dalla Regione che dal Ministero, dove si pone la necessità di verificare la volontà della Regione dell’Umbria in relazione alle seguenti prospettive: intanto, riprendere il rapporto tra la Fondazione, la Regione, il Ministero per i Beni Culturali, e attivare insieme il corso di laurea a ciclo unico quinquennale, che è l’unico corso che tra l’altro viene oggi riconosciuto proprio per garantire il titolo di restauratore; di demandare alla Fondazione la formazione dei tecnici del restauro e dei tecnici del restauro con competenze settoriali; di demandare alla Fondazione la formazione specialistica e l’aggiornamento delle figure professionali che si occupano di beni librari e archivistici nel territorio regionale; di collegare l’operatività della Fondazione con quella della Protezione Civile, in particolare con il Laboratorio di diagnostica per i beni culturali di Spoleto, anch’esso collocato ormai da anni all’interno della Rocca Albornoziana, per avviare attività di ricerca, di analisi, valutazione dello stato di conservazione dei beni archivistici e librari anche in tempo di pace.
Considerato che per dare inizio all’attività didattica nel mese di ottobre di quest’anno, del 2014, era necessario sottoscrivere tra, come dicevo prima, la Regione, il Ministero, il Comune e la Fondazione, entro febbraio 2014 l’accordo con il Ministero, con questa interrogazione io vorrei conoscere quali azioni sta intraprendendo l’Esecutivo regionale per addivenire ad un accordo tra Fondazione, Mibact e le altre Istituzioni, anche universitarie, interessate al rilancio della Scuola per la conservazione e il restauro dei beni librari, in particolare per l’attivazione dei corsi di formazione anche di livello universitario.
- Presidenza del Vicepresidente Lignani Marchesani - PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Cintioli.
La parola, per la risposta, all’Assessore Bracco.
Fabrizio Felice BRACCO (Assessore Beni e attività culturali, Politiche dello spettacolo, Turismo e promozione dell’Umbria, Grandi manifestazioni, Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie, Rapporti con il Consiglio regionale).
Grazie, Presidente. Io vorrei subito ricordare che la Regione fin da subito, fin dall’inizio è stata una promotrice e poi convinta sostenitrice della Scuola spoletina oggetto dell’interrogazione, tanto che nel 2013 aveva disposto un finanziamento nella
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misura “Sostegno alla formazione di eccellenza” dell’FSC 2007-2013 (che sarebbero gli ex FAS, tanto per intenderci).
Queste risorse, che sono a disposizione della Regione, sono rimaste ancora inutilizzate per le incertezze che ci sono sul futuro della Scuola. Per le motivazioni che ricordava prima il Consigliere Cintioli, e adesso io richiamo rapidamente, noi abbiamo avuto un contatto con l’Università degli Studi di Perugia al fine di verificare la possibilità di attivare un corso di laurea quinquennale; nonostante il favore espresso in merito dai rappresentanti delle Facoltà interessate (la vecchia Facoltà di Lettere, tanto per intenderci) e anche dallo stesso Pro-Rettore, l’ostacolo è apparso insuperabile nella riforma Gelmini, che stabilisce per la costituzione di un corso di laurea la piena disponibilità di numero otto docenti incardinati esclusivamente nello stesso corso di laurea, e non siamo riusciti a trovare otto docenti disponibili a incardinarsi in un corso di laurea di questo tipo.
Nello stesso tempo abbiamo attivato rapporti con il Mibact, in particolare con il Direttore Generale per le Biblioteche e gli Istituti Culturali, dottoressa Rummo, e il Direttore dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e letterario, dottoressa Maria Cristina Misiti, al fine di poter addivenire ad un’intesa di cooperazione Stato-Regione per lo svolgimento di un corso quinquennale per restauratori da progettare insieme e da attivare congiuntamente nella sede dell’ICPAL di Roma e nella sede di Spoleto della nostra Scuola.
Due erano i fattori che ci convincevano della bontà del progetto: l’eccellenza rappresentata dalla Scuola di Spoleto nel corso degli anni e il prestigio internazionale che ha riscosso e la forte carenza di risorse e di personale in dotazione all’ICPAL, che non consentiva all’Istituto di svolgere adeguatamente l’alta formazione così come prevista dalla riforma Gelmini. Però ci sono state perplessità nelle stesse componenti ministeriali, che ci hanno impedito di dare rapidamente attuazione a questo progetto.
Su impulso della Regione, grazie anche all’impegno del Presidente della CdA della Scuola, cioè l’architetto Bruno Guerri, noi abbiamo avuto più incontri a Roma, sia con i Direttori generali ministeriali interessati, sia siamo arrivati a interloquire con lo stesso Ministro, che ha manifestato disponibilità, e ci sembra che adesso, negli ultimi contatti, la cosa possa mettersi nel giusto cammino, sapendo però che ci sono problemi reali sulla realizzazione di un corso di laurea per la figura professionale del restauratore, tant’è vero che stiamo pensando – e rapidamente daremo risposte pubbliche – anche ad altre soluzioni, come quella di una figura che il Codice Urbani comunque prevede, che è quella dell’aiuto restauratore nel caso non fosse possibile addivenire pienamente al corso di laurea quinquennale, quindi dover ripiegare su un corso di laurea triennale.
Infine va rilevato che noi abbiamo questa disponibilità di risorse, pensiamo fra l’altro di collegare la Scuola del restauro di Spoleto anche alla filiera beni culturali - Laboratorio di diagnostica dei beni culturali, quindi tutta la tematica del rapporto beni culturali e Protezione Civile, in un progetto più ampio che sarà all’attenzione anche della prossima programmazione delle risorse europee, e non mi riferisco soltanto ai fondi strutturali, quelli che attualmente e abitualmente noi utilizziamo, ma
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anche ai Programmi quadro a sostegno della ricerca scientifica e alle misure che noi troviamo su Horizon 2020 e Europa Creativa.
Comunque c’è un impegno costante della Regione a seguire questa intricata materia, noi cerchiamo di districarla e le prospettive, a questo punto, mi sembrano positive.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore Bracco.
La parola, per la replica, al Consigliere Cintioli.
Giancarlo CINTIOLI (Partito Democratico).
Ringrazio l’Assessore per l’esposizione, quindi anche per l’illustrazione dello stato dell’arte a cui la Regione è giunta oggi.
Voglio soltanto fare alcune raccomandazioni, oltre che dichiararmi sicuramente soddisfatto rispetto all’impegno finale che l’Assessore ha declinato anche rispetto al collegamento tra la Scuola di restauro del libro e il Laboratorio di diagnostica.
Vorrei ricordare che, purtroppo, la Fondazione Cassa di Risparmio in questi giorni è uscita dall’accordo perché sono due bilanci ormai in perdita e per Statuto, se non si pone rimedio quanto prima a questo stato di fatto, c’è il rischio che addirittura la Fondazione debba chiudere e quindi la Scuola verrebbe messa a repentaglio.
Spero che le rassicurazioni dell’Assessore portino a risultati positivi nel più breve tempo possibile e che questa Scuola, che tanto ha fatto anche per i beni culturali dell’Umbria, possa continuare così come la si vorrebbe far lavorare, ma soprattutto possa dare un contributo ancora migliore anche a tutta la partita dei beni culturali della nostra Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Cintioli.
Passiamo all’oggetto n. 193.
OGGETTO N. 193 – UTILIZZAZIONE - DA PARTE DI NUMEROSE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE REGIONALI - DI ERBICIDI, RISCHIOSI PER L’AMBIENTE, IL PAESAGGIO E LA SALUTE UMANA, NELLA MANUTENZIONE DELLE BANCHINE STRADALI - NECESSITA’ CHE SI PERVENGA ALL’ABBANDONO DI TALE PRATICA – INTENDIMENTI DELLA G.R. AL RIGUARDO – Atto numero: 1545
Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Dottorini
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola al Consigliere Dottorini.
Olivier Bruno DOTTORINI (Presidente gruppo consiliare Italia dei Valori – Lista Di Pietro).
Segreteria Generale – Sezione Assistenza agli organi - Resoconto stenografico n. 123 – Seduta Assemblea legislativa del 17/06/2014
Grazie, Presidente. Questa interrogazione riguarda l’utilizzo che molte Pubbliche Amministrazioni fanno di diserbanti chimici per la manutenzione delle banchine stradali.
Da qualche anno a questa parte, infatti, a primavera le banchine stradali, e purtroppo anche diversi terreni agricoli, assumono una colorazione arancione che testimonia inequivocabilmente l’uso di diserbanti sistemici a base di glifosate al posto del tradizionale sfalcio meccanico. Eppure noi sappiamo che l’utilizzo di diserbanti chimici per la manutenzione delle banchine stradali è una scelta pericolosa, oltre che per l’aria e le falde acquifere, anche per la salute umana, ma le Amministrazioni Pubbliche continuano a ignorare questo rischio e proseguono in questa pratica anacronistica e nociva, che prevede l’utilizzo di sostanze ormai conosciute in tutto il mondo per le loro nefaste conseguenze sull’ambiente e, forse, sulla salute umana.
Intendiamoci, noi sappiamo che in Italia, diversamente che in altre Nazioni europee, l’utilizzo di diserbanti a base di glifosate è purtroppo ancora consentito, ma questo non esime le Pubbliche Amministrazioni dalla valutazione dei rischi. Insomma, il fatto che possano farlo non significa che siano obbligate a farlo.
I pareri su queste sostanze, infatti, sono discordanti: c’è chi ne sostiene l’assoluta iniquità e chi mette in guardia sulla possibilità che nella fase di degradazione si generino sostanze cancerogene che possono raggiungere la popolazione attraverso le falde acquifere. Tra l’altro, Assessore, sappiamo che nella nostra Regione è partita una raccolta firme contro l’utilizzo di questi diserbanti.
Da qui la domanda: la Regione ritiene opportuna questa pratica? E cosa sta facendo per indurre le Amministrazioni ad evitarla? Condivide la necessità di un tavolo tecnico per giungere all’abbandono di questa pratica? Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, collega Dottorini.
Prego, Assessore Rometti, per la risposta.
Silvano ROMETTI (Assessore Tutela e valorizzazione ambiente, Prevenzione e protezione dall’inquinamento e smaltimento rifiuti, Rischio idraulico, pianificazione di bacino, ciclo idrico integrato, cave, miniere ed acque minerali, Energie alternative, Programmi per lo sviluppo sostenibile, Riqualificazione urbana, Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana).
Grazie, Presidente. Sicuramente è un tema al quale dovremmo prestare più attenzione tutti. Diciamo che a seguito di esperienze, soprattutto partite con l’ANAS, anche Amministrazioni locali, in particolare la Provincia, ha utilizzato dal 2011 questa pratica per diminuire l’inerbimento delle pertinenze stradali.
Questo viene fatto con un prodotto che si chiama Rodeo Gold, in termini commerciali, che è un prodotto naturalmente autorizzato dal Ministero della Sanità, che tutti possono acquistare liberamente, secondo la cui scheda tecnica si degrada in venti giorni per via microbiologica. Quando viene usato, la Provincia mi dice che c’è l’accortezza a farlo in assenza di vento, e comunque viene motivato dalle Amministrazioni che ne fanno uso soprattutto in un momento come questo, di scarsità di risorse per quel che riguarda la manutenzione stradale, con una differenza
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da un punto di vista economico importante, perché per un chilometro si spendono 87 euro a fronte dei 970 che si spendono con il taglio tradizionale dell’erba.
E’ difficile vietare, per un’Amministrazione regionale, un qualcosa che è autorizzato dal Ministero della Salute. Credo che potremo fare un approfondimento insieme ad ARPA, insieme al nostro Assessorato della Sanità, e valutare l’opportunità;
sicuramente da un punto di vista ambientale non è una pratica virtuosa perché comunque sono prodotti chimici che vanno nel nostro ambiente, comunque in qualche modo si diffondono nel terreno, e quindi sicuramente cercheremo di fare un approfondimento con organi che possano darci un contributo per fare una valutazione che a questo punto possa essere sia dal punto di vista dei costi ambientali, così come di quelle che sono le motivazioni che portano le Amministrazioni a utilizzare questa pratica, che rappresenta un beneficio economico molto importante, come ho detto, e che nei bilanci attuali, naturalmente, ha il suo valore.
Quindi l’impegno che posso assumere come Amministrazione regionale è di fare una verifica e un approfondimento con gli Enti che da questo punto di vista – anche l’Università, vediamo – possono darci un contributo per capire meglio, magari, e saper dare una valutazione che ci possa consentire, eventualmente, di dare un indirizzo come Amministrazione regionale, non certo prendere provvedimenti su prodotti autorizzati già a livello nazionale.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore Rometti.
La parola, per la replica, al Consigliere Dottorini.
Olivier Bruno DOTTORINI (Presidente gruppo consiliare Italia dei Valori – Lista Di Pietro).
Sicuramente posso esprimere soddisfazione per le notizie e per le informazioni che ci ha dato l’Assessore.
Rimango invece insoddisfatto sulle azioni da intraprendere, perché noi chiedevamo, attraverso la nostra interrogazione, l’istituzione di un tavolo tecnico che chiamasse anche le Amministrazioni che fanno uso di questi prodotti a un confronto per valutare le modalità per abbandonare questa pratica.
Per quanto ci riguarda, noi riteniamo che tutelare le falde acquifere e la bellezza del paesaggio della nostra Regione sia più importante che risparmiare qualche centinaio d’euro per lo sfalcio meccanico delle banchine stradali.
Tra l’altro i dati che ci riporta l’Assessore sono interessanti: se adesso per sfalciare un chilometro di strade occorrono quasi mille di euro, io penso che se noi facciamo una richiesta a chiunque al di fuori delle mura di queste Istituzioni, ne troviamo tanti che per un decimo si offrono di sfalciare un chilometro di strade. Per di più ci risulta che tanti Enti provinciali, ma anche regionali, sono con una sovrabbondanza di personale, quindi quei costi non sono reali, perché in realtà già c’è un personale che, se non fa quel lavoro, magari se ne sta seduto in qualche ufficio senza fare nulla.
Segreteria Generale – Sezione Assistenza agli organi - Resoconto stenografico n. 123 – Seduta Assemblea legislativa del 17/06/2014
Quindi, da questo punto di vista, io ritengo che queste informazioni, se sono corrette dal punto di vista formale, non tengono in considerazione che quei soldi comunque si spendono ugualmente, quelli per il personale, e che quindi potrebbe essere almeno utilizzato, visto che non può essere, giustamente, mandato a casa.
Concludo solo dicendo che bisogna avere rispetto del nostro ambiente e che l’ambiente non è un bene inesauribile: se si continua a trattarlo in questa maniera, non parlo solo rispetto a questo, ma cementificazioni e altre forme di insulto che si fanno sull’ambiente, alla fine quella che potrebbe essere compromessa è l’immagine stessa del “cuore verde” dell’Umbria, e questo sarebbe un danno ben più grave che non quello che riguarda le strade della nostra Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Dottorini.
Chiamo, a questo punto, l’oggetto n. 194.
OGGETTO N. 194 – INIZIATIVE CHE LA G.R. INTENDE ADOTTARE IN ESECUZIONE DELLA SENTENZA DEL CONS. DI STATO N. 2481 DEL 08/05/2013 DI CONDANNA DELLA REGIONE UMBRIA AL RISARCIMENTO DEI DANNI SUBITI DAI COMPROPRIETARI DEL COMPENDIO IMMOBILIARE SITO IN LOCALITA’ CASE DI S. ORSOLA DEL COMUNE DI SPOLETO A SUO TEMPO ILLECITAMENTE ESPROPRIATO PER LA REALIZZAZIONE DI DISCARICA DI RIFIUTI – Atto numero: 1546
Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Zaffini
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola al Consigliere Zaffini.
Francesco ZAFFINI (Presidente gruppo consiliare Fratelli d’Italia - Centrodestra Nazionale).
Colleghi, Assessore, per quello che riguarda questa benedetta discarica di Sant’Orsola non ci facciamo mancare niente, come si potrebbe dire. La notizia di quelle veramente interessanti è che, dopo vent’anni e oltre di esercizio della discarica, finalmente arriva a compimento una sentenza che stabilisce che gran parte dell’area occupata dalla discarica, in conseguenza dell’inefficacia della declaratoria di pubblica utilità, è stata occupata in modo usurpativo. Quindi la discarica non avrebbe mai dovuto esistere, non avrebbe mai dovuto occupare quell’area, e questo non lo afferma, naturalmente, il semplice buonsenso, ma lo afferma una sentenza del Consiglio di Stato che giunge a compimento: era un’area non adatta a ospitare una discarica, l’intero procedimento era viziato da presupposti illeciti ed oggi arriva a definizione questa vicenda.
Noi abbiamo più volte evidenziato come la gestione della discarica, soprattutto per quello che riguarda non la parte tecnica della coltivazione della discarica, ma la parte politica della gestione di quel sito, è stata improntata quasi sempre ad un massimo di pressapochismo, di mancanza di programmazione, prova ne sia i due ampliamenti
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che sono stati approvati alla discarica, e l’ultimo terzo sostanziale ampliamento camuffato per rielaborazione degli argini.
Ora, rispetto a tutto questo, che è però assolutamente sintomatico, viene, come dicevamo, a compimento un percorso giudiziario avviato dai privati proprietari dei terreni, che debbono essere risarciti, e debbono essere risarciti per effetto di una sentenza già del maggio 2013, quindi vecchia. Ora si tratta di capire che cosa accade e che cosa attende la Regione a chiudere questa vicenda dal punto di vista giudiziario con i privati, ma soprattutto a chiudere quella benedetta discarica, che non doveva nemmeno essere in quel luogo e non doveva nemmeno esistere.
Oggi noi abbiamo ancora una discarica, ampliata per la terza volta, che accoglie rifiuti, ma soprattutto non abbiamo la benché minima idea di dove dovremo portare i rifiuti dell’intero comprensorio una volta che finalmente – dico io, meglio tardi che mai – la discarica dovesse chiudere. Su questo verte l’interrogazione.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Zaffini.
La parola, per la risposta, all’Assessore Rometti.
Silvano ROMETTI (Assessore Tutela e valorizzazione ambiente, Prevenzione e protezione dall’inquinamento e smaltimento rifiuti, Rischio idraulico, pianificazione di bacino, ciclo idrico integrato, cave, miniere ed acque minerali, Energie alternative, Programmi per lo sviluppo sostenibile, Riqualificazione urbana, Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana).
E’ una vicenda abbastanza complicata, anche per certi versi difficile da spiegare. E’
una vicenda che parte da lontano, come ha detto il Consigliere Zaffini: nel ‘95 un decreto del Presidente della Giunta regionale determina l’occupazione d’urgenza di questo terreno per realizzare una discarica.
La valutazione che è stata fatta dagli organi preposti non è certamente rispetto al merito, se la discarica dovesse essere fatta lì o no, è sulle procedure che sono state utilizzate per arrivare all’acquisizione di quest’area. Le due proprietà fanno ricorso, i confinanti, quelli che stavano intorno, nel frattempo invece accettano l’indennizzo che la Regione aveva offerto per l’esproprio . Questo ricorso, partito nel ‘95, nel 2003 va a buon fine per i ricorrenti, e quindi il TAR di fatto dice che questa occupazione è stata illegittima, che non poteva essere fatta in quei termini. Retrocedere l’area naturalmente era impossibile perché, nel frattempo, la discarica era stata avviata e coltivata.
La norma, il Testo Unico sugli espropri prevede in questi casi che si vada a un indennizzo in danno rispetto a quello che è stata la procedura adottata, e il TAR ha il compito di definirne l’entità.
La sentenza viene emessa nel 2007 e alle due proprietarie viene liquidato un indennizzo – non nulla come letto da qualche parte – di 296.000 euro ciascuna. Le proprietarie sono due sorelle: una fa ricorso, per l’altra va bene l’indennizzo previsto.
Peraltro, successivamente, l’articolo 43, con cui veniva definita la procedura del testo unico, la Corte Costituzionale lo giudica incostituzionale, quindi si tratta di una
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vicenda assolutamente complicata. Peraltro gli eredi della sorella, che aveva accettato l’indennizzo, invece si uniscono all’altra per dire: ‘non va bene neanche a noi’.
Insomma, una situazione che da un punto di vista giuridico ha avuto un percorso assolutamente controverso. Ora, però, sostanzialmente noi abbiamo dal luglio 2013 la sentenza definitiva, che indica una procedura, che è un’acquisizione sanante a norma sempre del testo unico sugli espropri, e che quindi attraverso questa procedura viene ricalcolato un indennizzo aggiuntivo rispetto ai 296.000 euro che già sono stati erogati; questo indennizzo aggiuntivo è già stato calcolato dai nostri uffici, e posso in questa sede affermare, rispondendo a questa interrogazione, che siamo nelle condizioni di chiudere la procedura nel giro di qualche settimana, perché a seguito della sentenza che citavo prima è stato definito l’indennizzo aggiuntivo che dovremo dare alle ricorrenti, e quindi chiudere un po’ tutta questa vicenda partita vent’anni fa, quindi parte da altre Amministrazioni e che comunque noi siamo tenuti a portare a compimento. Perché, nel frattempo, la discarica è stata coltivata, è una discarica che veniva prevista (allora non c’erano gli atti) dal piano di bacino e dalla pianificazione regionale vigente in quel momento; per quella discarica non è previsto nessun ampliamento, come accennato dal Consigliere Zaffini, perché il piano regionale ne prevede la chiusura, e quindi è solo per l’utilizzo dei volumi assentiti, e quelli che erano già stabiliti. Per cui, ripeto, non ci sarà nessun ampliamento di volumi su quella discarica, come prevede appunto la pianificazione regionale.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore Rometti.
Per la replica la parola al Consigliere Zaffini.
Francesco ZAFFINI (Presidente gruppo consiliare Fratelli d’Italia - Centrodestra Nazionale).
È sempre l’ultima frase quella che rovina i temi e i compiti in classe, come sappiamo.
L’ultima frase è un’autentica menzogna perché la discarica di Spoleto è stata cinque- sei mesi fa ampliata, con la scusa della rimodulazione degli argini, tant’è che i conferimenti che erano stati sospesi, anzi cessati perché la discarica era finalmente chiusa, sono ripresi e quindi questo a riprova del fatto che è del tutto evidente, posto che nessuno la notte va nelle discariche a rubare i rifiuti, per dare modo di recuperare spazio; se i conferimenti sono ripresi, Assessore, mi pare del tutto evidente che la discarica, che era chiusa, è stata riaperta ed è stata ampliata, altrimenti non si vede il motivo per cui sarebbe dovuta essere chiusa, se non era colma.
Quindi, ripeto, è la frase finale che dà l’idea di quello che afferma l’Assessore, che è una serie di incongruenze, una serie di incompletezze, fatto sta che oggi il magistrato – e i magistrati sono tutti uguali, non è che sono bravi solo quelli che mettono in galera Berlusconi, sono tutti uguali – afferma che lì quella discarica non ci deve stare:
non ci deve stare perché c’è un’”occupazione usurpativa” – testuali parole – del sito, questo succede dopo vent’anni, discarica tre volte ampliata.
Io voglio sapere, Assessore, al di là del fatto che la Regione deve pagare anche per interrompere un percorso di interessi moratori, ulteriore danno, possibile danno
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erariale; insomma, io consiglierei di chiudere questa partita pagando prima possibile, ma soprattutto chiudere questa benedetta discarica perché lì non ci deve stare, non ci può stare. Anche nel momento in cui voi sanate il percorso giudiziario con i privati rimane evidente che c’è un Tribunale che ha stabilito che lì c’è un’occupazione usurpativa di un’area privata, quindi questa discarica, Assessore, deve essere rapidamente chiusa e soprattutto ci dovete dire, dovete dire ai cittadini di quell’area dove saranno portati i rifiuti nel momento in cui finalmente questa discarica chiude.
Questa cosa ancora non l’abbiamo capita.
PRESIDENTE. Grazie, collega Zaffini.
Procediamo con l’ultima question time: oggetto n. 198.
OGGETTO N. 198 – INFORMAZIONI IN MERITO AL TAGLIO DI CORSE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE POSTO IN ESSERE DA UMBRIA MOBILITA’
– STATO DELLA REDAZIONE DA PARTE DELLA G.R. DELLA PROPOSTA DI NUOVO PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI ED ANNESSO PIANO DI BACINO UNICO REGIONALE – Atto numero: 1552
Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Rosi
PRESIDENTE. Per l’illustrazione dell’interrogazione do la parola alla Consigliere Rosi.
Maria ROSI (Nuovo Centrodestra).
Grazie, Presidente. Preso atto, caro Assessore, che da notizie di stampa risulta che a partire dall’8 giugno sono in vigore i nuovi orari sia per i treni che per gli autobus urbani e interurbani di Umbria Mobilità, in particolare nel quadro di questa nuova programmazione sono previsti altri tagli sia per autobus che per altre corse nei giorni festivi.
Ricordo che l’Assessore Rometti, in una recente dichiarazione, in relazione ai tagli dei servizi su gomma, paventati da alcuni Comuni, ha precisato che nel giugno dello scorso anno è stata sottoscritta una intesa con la quale la Regione e gli Enti locali, sottoscrittori dei contratti di servizio, si sono impegnati a mantenere i chilometri stabiliti a quella data, fino alla scadenza di validità della stessa.
Per questo si interroga la Giunta affinché chiarisca l’attuale situazione relativamente al taglio delle corse del trasporto pubblico locale, posto in essere da Umbria Mobilità, in coincidenza con l’entrata in vigore dei nuovi orari per treni e autobus urbani e interurbani; riferisca nel dettaglio a che punto sono le procedure per la redazione del nuovo Piano regionale dei trasporti e dell’annesso Piano per il bacino unico regionale per il trasporto pubblico regionale locale, per i quali, in considerazione della recente complessa evoluzione normativa in materia di trasporto pubblico locale e dell’avviata riorganizzazione dei servizi di trasporto regionali, occorre espletare anche la procedura per la valutazione ambientale strategica. Grazie.
Segreteria Generale – Sezione Assistenza agli organi - Resoconto stenografico n. 123 – Seduta Assemblea legislativa del 17/06/2014
PRESIDENTE. Grazie, collega Rosi.
Per la risposta la parola all’Assessore Rometti.
Silvano ROMETTI (Assessore Tutela e valorizzazione ambiente, Prevenzione e protezione dall’inquinamento e smaltimento rifiuti, Rischio idraulico, pianificazione di bacino, ciclo idrico integrato, cave, miniere ed acque minerali, Energie alternative, Programmi per lo sviluppo sostenibile, Riqualificazione urbana, Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana).
Per quel che riguarda la riduzione dei servizi è una scelta intervenuta da parte dell’Amministrazione comunale di Perugia e ha per oggetto il servizio urbano di Perugia, in effetti è una riduzione che non era prevista negli accordi presi come soci.
Essa ammonta a 170.000 chilometri, 100.000 che vengono in esercizio a Umbria Mobilità e gli altri 70.000 al consorzio delle imprese private che esercitano il servizio nel Comune di Perugia; riduzione sulla quale auspico che la nuova Giunta comunale ritorni, per cui si possa ripristinare il livello di servizi che esisteva nel Comune di Perugia e che era dentro la sua programmazione.
Per quel che riguarda i servizi extra urbani, ad oggi, con il nuovo orario non ci sono tagli né nelle linee extra urbane né in quelle autolinee, servizi attraverso autobus che servizi ferroviari.
Relativamente al nuovo Piano regionale trasporti, la proposta che l’Amministrazione regionale ha fatto è consultabile nel sito, la presentazione pubblica avverrà probabilmente entro la metà di luglio, era prevista, per la verità, prima, però dobbiamo informare anche la nuova Amministrazione comunale di Perugia di quella che è la programmazione che si sta realizzando e quindi verrà presentato pubblicamente a tutti i soggetti coinvolti ragionevolmente entro la metà di luglio, e comunque è già consultabile nel sito della Regione. Risponde al vero l’affermazione della Consigliera che comunque è un piano sottoposto a valutazione ambientale strategica che è in corso in questo momento e che quindi è uno dei passaggi obbligati per giungere all’approvazione definitiva del Piano regionale dei trasporti e del Piano di bacino, che stanno andando avanti di pari passo in assoluta collaborazione con le due Province di Perugia e Terni per avere quindi un nuovo quadro programmatorio dei servizi in questa regione, la nuova offerta di mobilità che la nostra Regione sarà in grado di garantire ai cittadini umbri nei prossimi anni, e quindi propedeutico anche alla gara per l’affidamento dei servizi, che dovrà essere realizzata subito dopo.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore Rometti.
Per la replica la parola alla Consigliere Rosi.
Maria ROSI (Nuovo Centrodestra).
Grazie, Assessore, quindi da metà luglio avremo il Piano regionale dei trasporti, che da tempo stiamo aspettando, con la speranza che ovviamente venga concepito con il criterio che il servizio reso debba essere sempre economico, efficace ed efficiente e che miri alla salvaguardia del diritto dei cittadini al mantenimento di un servizio dei
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trasporti che, anche se in parte privatizzato, comunque rimane un servizio pubblico.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, collega Rosi.
Conclusa la seduta di question time, proseguiamo con la seduta ordinaria.
Colleghi, all’ordine del giorno ci sono solo le comunicazioni del Presidente e la proposta della Giunta regionale di due atti in urgenza, per cui è necessaria la maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.
Intanto procediamo con l’oggetto n. 1.
OGGETTO N. 1 – APPROVAZIONE PROCESSI VERBALI DI PRECEDENTI SEDUTE.
PRESIDENTE. Do notizia dell’avvenuto deposito presso la Segreteria del Consiglio, a norma dell’articolo 57, comma 2, del Regolamento interno, del processo verbale relativo alla seduta dell’11 giugno 2014.
Non essendoci osservazioni, detto verbale si intende approvato ai sensi dell’articolo 48, comma 3, del medesimo Regolamento.
OGGETTO N. 2 – COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA.
PRESIDENTE. Comunico l’assenza della Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini e dei Consiglieri Damiano Stufara e Raffaele Nevi.
Comunico che il Presidente della Giunta regionale ha emanato, ai sensi dell’articolo 2 bis della legge regionale 21 marzo 1995, n. 11 (Disciplina delle nomine di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi), i seguenti decreti:
• n. 50 del 9 giugno 2014: “Cooperativa di Garanzia fra gli Artigiani della Provincia di Terni. Designazione di due componenti di spettanza della Regione Umbria nel Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 20 dello Statuto vigente della Cooperativa medesima”.
• n. 51 del 9 giugno 2014: “Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo di Perugia. Designazione dei funzionari tecnici di spettanza regionale”.
• n. 53 del 11 giugno 2014: “Commissione per la radioprotezione ai sensi dell’art. 3 della l.r. 25/2002. Sostituzione componente”.
Comunico altresì che la Giunta regionale ha chiesto la procedura d’urgenza relativamente ai seguenti atti, ai sensi dell’art. 66 del regolamento interno:
• atto n. 1553 – Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modificazioni della legge regionale 20/11/2013, n. 28 (Ratifica dell’accordo tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il
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riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche)”;
• atto n. 1554 – Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Ulteriori modificazioni della legge regionale 14/06/1994, n. 17 (Norme per l’attuazione della legge 15/01/1992, n. 21 in materia di trasporto di persone mediante mezzi di trasporto pubblici non di linea)”.
Ricordo che ai sensi del comma 2 del citato art. 66, il Consiglio decide con la maggioranza dei Consiglieri assegnati, sentiti un oratore contro e uno a favore, nonché la Giunta regionale, ove ne faccia richiesta.
C’è qualcuno che vuole parlare a favore o contro questi atti? Non ce ne sono. Non c’è la Giunta regionale.
Quindi, Colleghi, pongo in votazione la richiesta di procedura d’urgenza per l’atto n.
1553, concernente: “Modificazioni della legge regionale 20/11/2013, n. 28 (Ratifica dell’accordo tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche)”.
Prego, Colleghi, votare.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
Passo ora alla votazione della richiesta di procedura d’urgenza per l’atto n. 1554, concernente: “Ulteriori modificazioni della legge regionale 14/06/1994, n. 17 (Norme per l’attuazione della legge 15/01/1992, n. 21 in materia di trasporto di persone mediante mezzi di trasporto pubblici non di linea)”.
Prego, Colleghi, votare.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE. Colleghi, termina qui la seduta del Consiglio regionale.
La prossima seduta sarà convocata a domicilio in quanto la seduta del 24 giugno è stata spostata.
Segnalo l’ingresso della collega Modena in Aula prima della chiusura delle votazioni.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 11.40.
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