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S cosa si sa, cosa si saprà Alimentazione, metabolismo e tumori:

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26 n M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 8 - 20 novembre 2014

A ggiornAmenti

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empre maggiori evidenze sug- geriscono che la dieta ad alto indice glicemico è un comune denominatore fra tumori e alcune patologie quali diabete, dislipidemie, ipertensione arteriosa, obesità, co- ronaropatia e demenze senili. Si tratta di un tipo di alimentazione ba- sata su un elevato consumo di zuc- cheri, farine raffinate, grassi saturi e povera di semi e alimenti integrali.

Diversi studi hanno mostrato come questo tipo di dieta sia spesso asso- ciata a insulino-resistenza, con ipe- rinsulinemia e sindrome metabolica.

L’iperinsulinemia aumenta la dispo- nibilità di ormoni sessuali (e quindi verosimilmente lo sviluppo di tumori ormonodipendenti) e l’insulino-resi- stenza è associata a dismetabolismi e ad aumentati livelli di infiammazio- ne, che favoriscono la comparsa e la progressione dei tumori.

L’Istituto Nazionale dei Tumori di Mi- lano ha in corso studi che hanno l’obiettivo di dimostrare che l’inciden- za e la mortalità per cancro e per altre malattie croniche potrebbero essere prevenute anche attraverso il cam- biamento delle abitudini alimentari.

Patrizia Pasanisi, SC Epidemiologia e Prevenzione dell’INT Milano, ci illu- stra gli studi in corso.

Studio DIANA-5

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Il DIANA-5 è un trial di prevenzione secondaria. Si tratta del quinto di una serie di sperimentazioni che hanno dimostrato come modifiche della die- ta siano in grado di ridurre i fattori di rischio ormonale, metabolici e antro- pometrici, in donne sane, in pre-o post-menopausa e in donne che ave- vano avuto una diagnosi di tumore della mammella.

Il punto di partenza è l’osservazione che la presenza di sindrome meta- bolica è associata a un rischio di tu- more della mammella 2.6 volte più elevato rispetto a quelle non affette da questa condizione (Tumori 2012;

98: 1-18).

Il DIANA-5 ha ora reclutato oltre 2.300 donne tra i 35 e i 70 anni con una diagnosi di carcinoma della mam- mella negli ultimi 5 anni e considerate ad alto rischio di recidiva. Al recluta- mento il 20% delle pazienti aveva sindrome metabolica. Il trial ha lo sco- po di verificare se un percorso nutri- zionale, piuttosto che semplici consi- gli all’inizio dello studio sulla base delle indicazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, www.dietandcancerreport.org) pos- sa condizionare il rischio di recidive.

Lo studio COS

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Il COS si rivolge a donne portatrici della mutazione genetica BRCA. Il tumore della mammella ereditario rappresenta il 5% di tutti i tumori della mammella e circa la metà di questi è legata a mutazioni dei geni BRCA. Sebbene la presenza di queste mutazioni determini un au- mentato rischio di sviluppare la malattia, non tutte le portatrici di mutazione si ammalano. Lo studio clinico, che recluterà 300 donne, ha l’obiettivo di elaborare racco- mandazioni nutrizionali di preven- zione primaria alle famiglie ad alto rischio genetico di ammalarsi di tumore della mammella.

Il progetto MeMeMe

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È partito il reclutamento per parteci- pare anche al progetto MeMeMe. I tre “Me” stanno per sindrome Meta- bolica, dieta Mediterranea e Metfor- mina. Il progetto intende prevenire le malattie croniche degenerative lega- te all’età attraverso una dieta più ric- ca di alimenti della tradizione medi- terranea associata a una moderata attività fisica e alla metformina. Lo studio recluterà 2.000 persone.

•Per ulteriori informazioni sugli studi:

patrizia.pasanisi@istitutotumori.mi.it.

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ncOlOgia

Livia Tonti

Alimentazione, metabolismo

e tumori: cosa si sa, cosa si saprà

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Stefano Genovese Salvatore Caputo

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