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1 IL MEDICO CENTRALE ED IL MEDICO FIDUCIARIO DI IMPRESA ASSICURATRICE di Giancarlo Bruno

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IL MEDICO CENTRALE ED IL MEDICO FIDUCIARIO DI IMPRESA ASSICURATRICE

di

Giancarlo Bruno*

L'attenzione del mondo assicurativo in relazione all'attività medico legale è recente.

Negli anni '88, '89, le imprese di assicurazioni hanno cominciato a capire quale era l'incidenza della parte sanitaria genericamente intesa sui bilanci e la gestione delle imprese.

Il settore assicurativo che fino a ieri è stato considerato il figlio minore della medicina legale, con il passare degli anni ha preso sempre più corpo, ha richiesto sempre maggiori esigenze, maggiori valenze, maggiore professionalità.

Sappiamo quelle che sono le incidenze dei costi e quello che è il bilancio che ruota attorno alla componente sanitaria, cioè alla prestazione del medico legale. Si può notare che esiste sempre maggiore esigenza di specialisti e di professionisti, e l'attività medico legale nell'ambito della valutazione del danno alla persona, vuoi in responsabilità civile che in infortunistica, vuoi nel settore vita, è una specialità nella specialità e in quanto tale richiede tutta una serie di valenze e di preparazioni. Le imprese di assicurazione ne sentono la necessità, e vedono che il mondo della componente sanitaria non si è ancora evoluto e non è in grado di rispondere a queste esigenze.

Allora se tenete presente queste due componenti vi potete dare entro certi limiti le risposte ai dati statistici riportati. Siamo in una fase in cui è bene parlare di queste cose e devo ringraziare il dr. Cannavò che ha avuto la sensibilità di cogliere il momento per poter parlare apertamente e dare un contributo sui problemi che si presentano.

La parte medico legale di consulenza di direzione, entro certi limiti, costituisce un ponte; non a caso si avverte dunque l'esigenza di un rapporto con la consulenza. Chi come noi svolge attività di consulente di direzione, conosce le imprese dal di dentro, vede i problemi che hanno nella loro gestione, e contemporaneamente essendo in trincea, come uso dire io, vede e conosce le problematiche esterne.

Giusto e vero che i fiduciari abbiano necessità e sentano il desiderio di aggiornamento, questo è un punto che compete alle imprese di assicurazione e di cui abbiamo già parlato anche in ANIA, e si deve dire che rispetto a qualche anno fa possiamo notare un maggior interesse per questo argomento.

Il problema che è sentito dalle imprese di assicurazione e che ha dei risvolti economici di un certo tipo è proprio quello che la prestazione, intesa nel senso della relazione medico legale, molto spesso risponde solo formalmente alle esigenze tecniche per cui è stata officiata.

La relazione del fiduciario pecca spesso in tutta una serie di settori e di argomenti poiché egli, e questo capita prevalentemente per i piccoli danni, non presta molta attenzione all'applicazione della classica metodologia che la medicina legale ha insegnato per la ricerca del nesso causale.

Vengono fatte delle relazioni dove l'attenzione si sofferma su determinati momenti della dinamica lesiva, prendiamo il problema della cuffia dei rotatori della spalla, che è

*Medico centrale della Toro Assicurazione

Collana Medico Giuridica LA PERIZIA MEDICO LEGALE

ed. Acomep, 1995

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una patologia degenerativa, ma che può anche essere traumatica, e la cui distinzione non può esser fatta se non si applica una corretta metodologia scientifica.

Si parla di accurata e dettagliata analisi della documentazione prodotta, ma non nascondiamoci dietro ad un dito, oggi con le fotocopie riceviamo ogni giorno una marea di falsi. Non dobbiamo metterci la benda agli occhi perché sappiamo che è così.

Con questo presupposto ritengo che un minimo di attenzione su queste cose sia assolutamente indispensabile.

Altrettanto giusta è la richiesta, che è venuta fuori, di aggiornamento. Anch'io lo ritengo indispensabile e riscontro frequentemente che il fiduciario non ha sufficiente cultura; noi dobbiamo spaziare in tutti i settori della medicina, non siamo dei Pico della Mirandola, non possiamo sapere tutto e tanto meno dobbiamo pretendere di sapere tutto, ma alcuni piccoli rudimenti in alcune delle specialità che frequentemente affrontiamo li dobbiamo avere. Capisco dunque questo sentito bisogno.

Chiudo questo intervento con un piccolo riferimento in rapporto ai dati che Cannavò ha raccolto.

Tenete presente che le compagnie di assicurazione stanno viaggiando nella cosiddetta dimensione del decentramento in cui una parte di certi problemi verranno trattati direttamente nella regione, nell'area stabilita dalla compagnia di assicurazione e la direzione non c'entra se non per determinate cose. Questo vale per la parte medico legale in particolare. Quel momento di carenza, giustamente sentito, nei rapporti è in fase di ristrutturazione per la maggior parte delle imprese di assicurazione nel senso che stanno creando dei consulenti di area o di regione, che tra le altre funzioni hanno anche quella di supporto al fiduciario. Ci vorrà tempo, perché ci vogliono strutture organizzative. Le compagnie seppure lentamente si stanno muovendo verso un migliore rapporto fra fiduciario e compagnia.

Collana Medico Giuridica LA PERIZIA MEDICO LEGALE

ed. Acomep, 1995

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