Sul fondo del lago riposava la statua di un uomo che sembrava d’oro. Era distesa sul fondo, a faccia in giù, le braccia allungate sulla testa. La figura era illuminata da cima a f o n d o e L u c y p e n s ò c h e f o s s e l a s t a t u a p i ù b e l l a m a i v i s t a . -Uau! -esclamò Caspian. -Valeva la pena di venire fin qua. Riusciremo a tirarla fuori?
-Posso tuffarmi, Sire -suggerì Ripicì. Disse Edmund: -Se è d’oro come sembra, oro autentico, è troppo pesante per portarla a galla. L’acqua sarà alta quattro o cinque metri e ... un momento! Per fortuna ho con me la lancia da caccia: usiamola per misurare la profondità del lago. Caspian, dammi la mano e tienimi forte, così posso sporgermi.
Caspian lo tenne saldamente per mano ed Edmund, piegato, affondò la lancia in acqua.
Non l’aveva immersa neppure fino a metà, che tutti, a gran voce: -Ma che fai? Edmund, senza motivo apparente, aveva fatto cadere la lancia nel lago. -Non sono più riuscito a reggerla -si giustificò il giovane, stupito. -All’improvviso è diventata pesantissime.
-E ora è sul fondo- si lamentò Caspian. Ora Edmund aveva problemi con gli stivali: piegato in avanti se li guardava attentamente. All’improvviso scattò in piedi e, con un tono di voce a cui sarebbe stato impossibile non ubbidire, gridò: - Indietro, indietro!
Allontanatevi subito dall’acqua. Tutti obbedirono e lo fissarono. -Osservate -continuò Edmund. -Guardatemi le punte degli stivali. -Sono un pò gialle- disse Eustachio. -No, sono d’oro zecchino- lo interruppe Edmund. -Guardate bene, toccate. Il cuoio non c’è più e sono pesantissime... -Per Aslan! -esclamò Caspian. -Vuoi dire...? -Proprio così -confermò Edmund. -Quest’acqua tramuta le cose in oro, ecco perché la lancia è diventata tanto pesante. E’ bastato che mi sfiorasse gli stivali, per fortuna non ero scalzo, per tramutare in oro le punte. Capite, ora? Quell’uomo sul fondo, poveraccio....
- ...non è affatto una statua -sussurrò Lucy con un filo di voce. -No, adesso è tutto chiaro. Quel poveretto è passato di qui un giorno che faceva molto caldo e si è spogliato nella radura sul laghetto, proprio dove ci siamo seduti noi. I vestiti sono marciti col tempo, o forse sono stati portati via dagli uccelli, come materiale da costruzione per i nidi; l’armatura e le armi sono rimaste là. Poi si è tuffato e... -Oh, no -si disperò Lucy. -Che fine orribile. -accidenti, l’abbiamo scampata bella -disse Edmund.
C.S.Lewis, Le cronache di Narnia
IL LAGO MAGICO
Voglio comprendere
1) Qual è, secondo te, la “porta di passaggio” tra il mondo reale e il mondo fantastico?
2) Che tipo di sequenze prevalgono nel testo?
3) Qual è la funzione dei dialoghi, con il loro ritmo incalzante?
4) Dove si trovano i protagonisti?
5) Che cosa scoprono sul fondo del lago?
6) Qual è la loro ipotesi al momento della scoperta?
7) Quali emozioni avranno provato?
Suggerimenti per l’insegnante: questo testo può essere letto dall’insegnante e poi riletto da alcuni alunni. In alternativa potrebbe essere dato in fotocopia con le relative domande di comprensione. www.maestramary.altervista.org