94
3.7 Annessi
Annesso I: glossario dei termini ebraici
Berahà (ebr. הכרב beraḵah): letteralmente benedizione. Le beraḵot sono preghiere di benedizione o ringraziamento da recitare in diverse occasioni. Le sheva’ beraḵot, in particolare, sono le sette benedizioni recitate dagli sposi durante la fase della cerimonia nuziale detta nisuin.
Berit’ Milà (ebr. הלימ תירב berit milah): letteralmente patto del taglio, è la circoncisione rituale, cerimonia con cui, all’ottavo giorno dalla nascita, si dà il benvenuto ai neonati maschi nella comunità. La circoncisione è effettuata da una figura specializzata, il mohel, alla presenza di familiari e amici. Al termine della funzione si offre di solito un rinfresco.
Bodek (ebr. קדוב bodeq): ispettore delle carni, colui che esamina gli animali macellati ritualmente dallo
shoḥet, per accertare l’assenza di difetti o di malattie che li rendano, a norma della legge ebraica,
inadatti al consumo.
Coem (ebr. ןהכ kohen): sacerdote.
Daras (ebr. שרד darash): letteralmente ricercare, esaminare, studiare; si riferisce alle veglie di studio, all’usanza ebraica di riunirsi alla vigilia di eventi importanti per leggere e studiare passi biblici e composizioni liturgiche da un apposito formulario.
Escamà (ebr. המכסה haskamah): accordo, statuto, regolamento, ordinanza.
Escamot (pl. di Escamà)
95 H:m (abbreviazione di Haham)
Haham (ebr. םכח ḥaḵam): letteralmente saggio; presso gli ebrei sefarditi è il titolo del rabbino di grado superiore.
Hahamim (pl. di Haham)
Halè (ebr. בלח ḥelev): grasso dell’addome animale, il cui uso nell’alimentazione è proibito dalle norme sulla kasherut.
Hanucà (ebr. הכונח ḥanukkah): letteralmente inaugurazione, è la festività ebraica che commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la libertà conquistata dagli ellenici. L’altrimenti detta Festa delle Luci dura in tutto otto giorni.
Harbit (ebr. תיברע ‘arvit): letteralmente vespro, è la preghiera della sera, una delle tre orazioni recitate quotidianamente.
Hazanim (ebr. םינזח ḥazanim, pl. di ןזח ḥazan): cantore, ufficiante che guida la congregazione nelle preghiere cantate.
Herem (ebr. םרח ḥerem): la forma più comune di scomunica, di grado intermedio, che prevedeva l’esclusione di un membro dalla comunità e la confisca dei suoi beni.
Huppà (ebr. הפוח ḥuppah) è il nome del baldacchino nuziale sotto cui stanno gli sposi durante la cerimonia. Per estensione, ḥuppah è anche il nome della cerimonia stessa, che si compone di due momenti: il
qiddushin, la promessa di matrimonio, e il nisuin, fase che, tramite la recitazione delle sette benedizioni
(sheva’ beraḵot), completa l’unione matrimoniale.
Jehidim (ebr. םידיחי yeḥidim, pl. di דיחי yaḥid): mentre il sing. yaḥid significa solo, unico, individuo,
solitario, la forma plurale indica i membri della comunità ebraica.
96
Ketubà (ebr. הבותכ ketuvah): letteralmente scrittura, documento. È il contratto matrimoniale, in cui sono illustrati i diritti e le responsabilità dello sposo in relazione alla sposa. La ketuvah tutelava economicamente la moglie in caso di cessazione del matrimonio, sia a causa della morte del marito, sia per divorzio.
Kidussim (ebr. ןישודק qiddushin): letteralmente santificazione. È la prima fase delle nozze ebraiche, la promessa di matrimonio, in cui lo sposo consegna l’anello alla sposa ed entrambi si giurano eterna fedeltà. Per metonimia, quiddushin è anche l’anello nuziale, che la sposa portava all’indice della mano destra.
Mahamad (ebr. דמעמ ma’amad): organo dirigente della comunità. I membri di questo consiglio erano chiamati in giudeo-portoghese Senhores do Mahamad o Parnassim, in italiano Massari.
Masquelim (ebr. םיליכשמ maskilim, pl. di ליכשמ maskil): letteralmente istruito, illuminato. È il titolo dato nelle comunità sefardite ai rabbini di grado inferiore a quello di ḥaḵam.
Moel (ebr. להומ mohel): la figura – solitamente un medico – specializzata nella circoncisione e nei rituali relativi alla procedura.
Niduy (ebr. יודנ nidduy): la forma più lieve di scomunica, per cui al reo era vietato lavarsi, radersi, frequentare la sinagoga e stringere relazioni sociali con il resto della comunità per un determinato periodo di tempo.
Peryà Vè Ribià (ebr. היבר-ו הירפ periah u-reviah): prolificare e moltiplicarsi, precetto biblico espresso in Genesi I:28.
Pesah (ebr. חספ pesaḥ): Pasqua ebraica, festività che dura otto giorni, dal 15 al 22 di Nisan, e che ricorda l’esodo e la liberazione del popolo israelita dall’Egitto.
Purim (ebr. םירופ purim): festività religiosa ebraica che cade nei giorni 14 e 15 di Adar. Il contatto con i
97
questa festa, in cui dal XVI secolo divenne comune l’uso di travestimenti, assieme ad altre particolari concessioni circa la maniera di abbigliarsi.
Sabat (ebr. תבש shabbat): Sabato.
Sabatot (pl. di Sabat)
Sebuim (ebr. םיובש shevuim): forma breve di Pidyon Shebuim, nome della confraternita per il riscatto degli schiavi, propria non solo della comunità di Livorno. Permettere il rilascio di un ebreo prigioniero nelle mani dei gentili era infatti un importante precetto della religione ebraica. L’appartenenza alla comunità comportava sì dei privilegi, ma anche alcuni oneri, come quello di contribuire alla cassa per le spese di gestione della sinagoga e delle confraternite.
Sematà (ebr. אתא םש shem ‘attah): letteralmente Il Nome (Dio) verrà, era la forma più grave di scomunica, per cui il reo, lasciato nelle mani della giustizia divina con la pronuncia di questo anatema, veniva escluso in modo assoluto e solenne da ogni rapporto o condivisione con gli altri membri della comunità.
Sohatim (pl. di sohet, ebr. טחוש shoḥet): macellaio rituale, cui spetta il compito di abbattere gli animali destinati all’alimentazione secondo le prescrizioni sulla kasherut codificate nella Halaḵah.
Taled (ebr. תילט tallit): scialle rettangolare indossato dagli ebrei di sesso maschile per la preghiera del mattino e in particolari occasioni solenni, tra cui la cerimonia nuziale.
Thebà (ebr. הות tevah): il pulpito, la tribuna della sinagoga, su cui il ḥazan e il rabbino salivano per ufficiare nella pubblica preghiera e su cui venivano pubblicate le pene di scomunica, perché i membri della comunità potessero dare loro effetto nei loro rapporti quotidiani con gli scomunicati.
Tosepht (ebr. תפסות tosefet): letteralmente incremento. Il marito che desiderava prendere in moglie una seconda donna con in vita la prima, era obbligato a consegnare la dote di quest’ultima, più una cifra aggiuntiva (il tosefet) pari a metà o un terzo del valore della dote stessa, ai Depositari della Scuola, i quali erano tenuti a trovare una persona che amministrasse e somministrasse gli utili alla donna. Il
98
Annesso II: acronimi e abbreviazioni
Acronimi e abbreviazioni Ricostruzione1 Traduzione
2:do Segundo Secondo
8bre Outubre Ottobre
Absolutam:te/assolutam:te Absolutamente/assolutamente Assolutamente
Accidentalm:te Accidentalmente Accidentalmente
Acompanham:to Acompanhamento Accompagnamento
Anteced:te Antecedente Antecedente
Arreglam:tos Arreglamentos Regolamenti
Art: Articolo(s)? Artigo(s)? Articolo/i
Artificiosam:te Artificiosamente Artificiosamente
August:mo Augustissimo Augustissimo
Aum:te Aumente Aumenti, accresca
Bastim:tos Bastimentos Bastimenti
Cancell:ria Cancellaria? Cancelleria? Cancelleria
Cancell:ro Cancelleiro? Cancellero? Cancelliere
Casam:to Casamento Sponsali
Corr:te Corrente Corrente
D. Ducados Ducati
Differentem:te Differentemente Differentemente
Directam:te/diretam:te Directamente/diretamente Direttamente
Entretenim:to Entretenimento Intrattenimento
Espressam:te Espressamente Espressamente
Exm̃os Excellentissimos Eccellentissimi
Filiss:mo/filiss:mos/feliss:mos Filississimo(s)/felississimos Felicissimi
Finalm:te Finalmente Finalmente
Gover:tes Governantes Governanti
H:m Haham Haham (vedi Annesso 1)
Ill:res Illustres Illustri
Immediatam:te Immediatamente Immediatamente
1
Per il giudeo-portoghese, lo scioglimento delle abbreviazioni e la restituzione delle forme per esteso sono stati realizzati ope ingenii, confrontando le parole abbreviate con le corrispettive integre, qualora fossero presenti nel testo, o con parole contenenti la stessa radice. Nei casi di ricostruzione dubbia, le possibili alternative sono state segnalate con il punto di domanda.
99
Indiretam:te Indiretamente Indirettamente
Jann:ro Janneiro Gennaio
Jeralm:te Jeralmente Generalmente
K. K. Kahal Kadosh Kahal Kadosh (vedi Annesso 1)
L. Libra(s) Libbra/e (vedi Annesso 3)
Librem:te Libremente Liberamente
Literalm:te Literalmente Letteralmente
Maliciosam:te Maliciosamente Maliziosamente
Novam:te Novamente Nuovamente
Omn. Omnes Tutti
P. Pessa(s) Pezze (vedi Annesso 4)
Particolarm:te Particolarmente Particolarmente
Pp Por Per
Pp vir Por vir Avvenire, futuro
Ppò Però Però
Preced:te Precedente Precedente
Prim:a Primera? Primeira? Prima
Puram:te Puramente Puramente
Q: Que Che
Q: D:s G:de Que Deus Guarde Che Dio Conservi
Q: D:s nos libre Que Deus nos libre Che Dio ce ne scampi
Reciprocam:te Reciprocamente Reciprocamente
Rendim:to Rendimento Resa, restituzione
Respectivam:te Respectivamente Rispettivamente
S. M. S. Sua Maestà Serenissima Sua Maestà Serenissima
S:r/SS:res/S:ra/SS:ras Senhor(es)/Senhora(s) Signore/i/a/e
S:ta Santa Santa
Similm:te Similmente Similmente
Tit: Titolo(s)? Titulo(s)? Titolo/i
Verdaderam:te Verdaderamente Veramente
Vestim:tos Vestimentos Vestimenti, abiti
100
Annesso III: ragguaglio delle misure di peso e di lunghezza
2Misure di peso e di lunghezza Traduzione Corrispondenze
Braso Braccio Misura di lunghezza pari a cm 58,36
Libra Libbra Misura di peso corrispondente a 12
once e pari a g 339,54 complessivi
Onza Oncia Misura di peso corrispondente a 1/12 di
Libbra e pari a g 28,30
Annesso IV: ragguaglio delle monete e frazioni di moneta
3Monete e frazioni di moneta Traduzione Corrispondenze
Zequino Rosina o Livornina d’Oro 4 Pezze da 8 Reali; 23 Lire
Ducado Ducato o Scudo Corrente 7 Lire; 84 Crazie
Pessa da 8 Pezza da 8 Reali circa 6 Lire; 69 Crazie
Lira Lira 12 Crazie; 60 quattrini
Graxia Crazia 5 Quattrini
Quatrim Quattrino 4 Denari di Lira
2
Dati tratti dallo studio dello scienziato a servizio del Granducato di Toscana Lorenzo Magalotti, Saggi di naturali
esperienze fatte nell'Accademia del Cimento, 1667, pubblicati integralmente in versione digitale dall’Istituto e Museo di
Storia della Scienza di Firenze, http://brunelleschi.imss.fi.it/cimentosite/home.html.
3
I nomi e il valore delle monete di uso corrente nel Granducato di Toscana durante il XVIII secolo sono stati tratti da Heinrich August Ottokar Reichard, Handbuch Für Reisende Aus Allen Ständen, Lipsia, Weygand, 1784, pp. 183-184.