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APPENDICE D: COEFFICIENTE DI MANUTENZIONE DEGLI APPARECCHI

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Academic year: 2021

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Appendice D: Coefficiente di manutenzione degli apparecchi

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APPENDICE D:

COEFFICIENTE DI MANUTENZIONE DEGLI APPARECCHI

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Appendice D: Coefficiente di manutenzione degli apparecchi

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Il coefficiente di manutenzione

( )

M di un sistema di illuminazione di un dato ambiente può essere definito come il rapporto tra l’illuminamento medio mantenuto sul piano di lavoro e l’illuminamento medio che si avrebbe quando il sistema è nuovo. Dalla definizione segue che dovrà risultare M ≤1. Il coefficiente di manutenzione

( )

M può essere calcolato con la relazione:

M =LLMFLSFLMFRSMF ove:

LLMF (Lamp Lumen Maintenance Factor) è il fattore di manutenzione del flusso luminoso della lampada;

LSF (Lamp Survival Factor) è il fattore di sopravvivenza della lampada;

LMF (Luminaire Maintenance Factor) è il fattore di manutenzione dell’apparecchio di illuminazione;

RSMF (Room Surface Maintenance Factor) è il fattore di manutenzione delle superfici dell’ambiente.

Il fattore LLMF tiene conto del decadimento del flusso luminoso della lampada.

In Tab.D.1 sono riportati valori indicativi di LLMF per vari tipi di lampade in funzione del tempo di funzionamento. Si osserva che i dati riportati possono venire aggiornati dalle aziende produttrici anche in relazione all’innovazione tecnologica e che le sorgenti tipo LED non sono riportate per la continua evoluzione cui sono attualmente soggette.

Tab.D.1) - Valori indicativi del fattore di manutenzione del flusso luminoso della lampada (LLMF)

Il fattore LSF tiene conto della durata di vita della lampada (in funzione per esempio del ciclo di

accensione/spegnimento, della tensione di alimentazione, della posizione di installazione, della temperatura ambiente, degli urti o vibrazioni o shock termici, ecc.). In Tab.D.2 sono riportati i valori indicativi di LSF per vari tipi di lampade in funzione del tempo di funzionamento. Si osserva che per alcuni tipi di lampade, come le lampade ad incandescenza e alcune lampade a scarica nei gas, ripetuti cicli di accensione/spegnimento possono influenzare negativamente la durata di vita.

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Il fattore LMF tiene conto della riduzione del flusso luminoso emesso dall’apparecchio per effetto

dello sporco che si deposita sull’involucro del vano ottico, specie sulle parti funzionalmente dedicate all’emissione luminosa. Tale fattore dipende in particolare dal tipo di apparecchio (aperto o chiuso), dal grado di protezione IP, dal tipo di ambiente (pulito o sporco) e dalla frequenza con cui si ripetono gli interventi di pulizia. In Tab.D.3 sono riportati, in funzione dell’intervallo temporale tra gli interventi di pulizia, i valori indicativi di LMF per vari tipi di apparecchi e per varie condizioni dell’ambiente. Nel caso di un intervallo di pulizia breve (< 0,5), per qualsiasi condizione dell’ambiente, risulterà un fattore LMF pari ad 1.

Tab.D.3) - Valori indicativi del fattore di manutenzione dell’apparecchio di illuminazione (LMF)

Il fattore RSMF tiene conto della riduzione del coefficiente di riflessione delle superfici che

delimitano l’ambiente per effetto dello sporco che si deposita su di esse. Tale fattore dipende in particolare dal tipo di ambiente (pulito o sporco) e dalla frequenza con cui si ripetono gli interventi di pulizia. In Tab.D.4 sono riportati, in funzione dell’intervallo temporale tra gli interventi di pulizia e delle condizioni dell’ambiente, i valori indicativi di RSMF per vari tipi di illuminazione (diretta, indiretta e mista) e per varie combinazioni dei coefficienti di riflessione (soffitto, pareti e pavimento). Nel caso di un intervallo di pulizia breve (< 0,5), per qualsiasi condizione dell’ambiente, risulterà un fattore RSMF pari ad 1.

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Si riportano in Tab.D.5 i valori raccomandati del fattore RSMF: si osserva che dovrà risultare non inferiore a 0,70.

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