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2100: Agro Pontino is f-loading. The silent pow er of the bay

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Academic year: 2021

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2100: Agro Pontino is f-loading.

The silent pow er of the bay

.

Politecnico di Milano

Facoltà di Architettura Urbanistica Ingegneria delle costruzioni

Laurea Magistrale in Architettura - E12 Architecture

A.A 2018-2019

Relatore

Marco Umberto Poli

Correlare

Andrea Gritti

Candidati

Ida Orlando 882652

Valeria Rellori 883225

Giulia Stecchi 883210

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ENG

The coastal landscape represents one of the greatest Italian contradictions: it is outstanding example of ecological and environmental values and at the same time the most degraded of the Italian landscapes. In the last century, due to the Reclamation of the land, the attractive power of the coastline increased and the anthropic changes lead to strong soil consumption processes leaving just the 10% unaltered. A positive

economical period and an increasing demographical rate encouraged a confused and rapid urban development pushed by mere personal interest. The Anthropic pressure and the bad management of the coast as a common good have determined a dramatic scenario, even more dramatic if phenomena such as Erosion and Sea Level Rise are considered.

Today 53% of the Italian coastline has been transformed by Humans and hosts the 30% of the total population. A third of the Italian coastline is already affected by erosion causing the almost total disappearance of the original dune systems, continuing this way a further loss of the 70% of the remaining coast is expected within 2100 due to the rise in sea level by one meter. We are referring to globally related issues and the local and rigid solutions provided so far cannot face the complexity of nature and are anyways not efficient in the long term. The coast is a constantly evolving ecosystem regulated by slow natural dynamics: the complex line between earth and sea need to be understood like a dynamic border on which to intervene referring to a landscape that interacts by mediating the respective forces.

It is therefore necessary to identify a strategy of responsible actions that can relate to the upheavals caused by climate change as well as to catalyse social, cultural and physical processes aimed at resilience.

Consequently the Thesis project objective consists of the elaboration of a regeneration process focused on a stretch of the Italian coast that can be taken as a model in order to favour a sustainable development of the coastal strip. The proposal is to intervene on one of the most fragile scenarios among coastal regions where ecological and environmental resources are most at risk: The Agro Pontino plain.

The transformations caused by the reclamation processes that happened between the 20s and 30s

completely modified the hydrographic surface of a territory that once was characterized by vast

wetlands and marshes. The rapid process of land consumption and shoreline privatization concurred

incompromising the topography of the coastline. The one-meter raising of the sea level expected in

2100 would completely change the morphology of a lowland that is not defended by the dune system

anymore.

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ITA

Il paesaggio costiero rappresenta una delle più grandi contraddizioni italiane: un sorprendente bacino di ricchezza ecologica ed ambientale, eppure il più degradato d’Italia.

Nell’ ultimo secolo, a seguito delle bonifiche, la forza attrattiva della costa ha innescato una serie di azioni antropiche che hanno lasciato relativamente integro meno del 10% del perimetro peninsulare. Le grandi potenzialità offerte dalla salubrità del territorio costiero hanno favorito una crescita demografica e

un’espansione urbana dettata quasi esclusivamente dall’interesse del singolo individuo. La pressione antropica e la cattiva gestione di questo “bene comune” hanno determinato uno scenario drammatico, reso ulteriormente fragile dai fenomeni causati dall’erosione costiera e dai cambiamenti climatici.

Oggi il 53% del litorale italiano risulta urbanizzato ed ospita il 30% della popolazione. Un terzo del territorio costiero è già soggetto ad erosione, tanto da aver causato la quasi estinzione del paesaggio dunale, un’ulteriore perdita stimata intorno al 70% è prevista entro il 2100 a causa dall’innalzamento del livello del mare di circa 1 metro.

Le soluzioni finora adottate per la conservazione del paesaggio costiero risultano inefficaci perché inadeguate a rispondere a problematiche di scala globale.

Si tratta di interventi episodici che oppongono resistenza ai processi naturali. La costa, infatti, è uno scenario costantemente in evoluzione e segue dinamiche lente poiché spontanee. La grande capacità di adattamento di questi processi può essere presa a modello per una strategia di rigenerazione del litorale, soggetto alle avversità climatiche, che sia in grado di ristabilire nuovi equilibri socio-ecologici. La complessa linea tra terra e mare è intesa come un bordo dinamico su cui intervenire ricostituendo un paesaggio che interagisca mediando le rispettive forze. È necessario, dunque, individuare una strategia di azioni responsabili in grado di relazionarsi con gli stravolgimenti dovuti ai cambiamenti climatici e di catalizzare processi culturali e fisici volti alla resilienza.

Di conseguenza l’obiettivo che si pone il progetto di Tesi consiste nella elaborazione di un processo di rigenerazione di un tratto del litorale italiano che possa essere preso a modello per favorire uno sviluppo sostenibile della fascia costiera. La proposta è quella di intervenire su uno degli scenari più fragili tra le regioni costiere dove le risorse ecologico-ambientali sono più a rischio: la piana dell’ Agro Pontino.

Le trasformazioni avvenute con la bonifica integrale degli anni 20’ e 30’ hanno cambiato profondamente la superficie idrografica di un territorio che un tempo era caratterizzato da vaste zone umide. Il rapido aumento del consumo del suolo e la privatizzazione della spiaggia hanno contribuito alla compromissione della conformazione topografica della linea di costa. L’innalzamento di un metro del livello del mare atteso per il 2100 cambierebbe completamente la morfologia di una pianura ormai non più difesa dal sistema dunale naturale.

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