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Dividere il grano dalla zizzania

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Academic year: 2022

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Dividere il grano dalla zizzania

Il pane, la pizza oggi sono fatte con farine

raffinate, da cui sono state tolte gran parte delle

sostanze nutritive e protettive tipiche del grano,

come minerali, vitamine, polifenoli… Un pane

raffinato è anche privo di fibre e questo può

avere come conseguenza un cattivo

funzionamento dell’intestino, con la possibilità

che venga compromesso il sistema immunitario

e che si manifestino patologie anche gravi. –

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“Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da crescente sedentarietà e da una dieta ipercalorica sempre più ricca di alimenti industrialmente raffinati, di alimenti di origine animale, e povera di verdure, legumi e cereali integrali, contribuisce a gran parte delle patologie croniche che affliggono le popolazioni occidentali:

Le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori, le

malattie degenerative degli occhi (cataratta, glaucoma,

retinopatie), la steatosi e cirrosi epatica, le demenze

senili, nonché una serie di condizioni di rischio quali

l’obesità addominale, l’ipertensione, le dislipidemie,

l’osteoporosi, la resistenza insulinica”.

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La storia del mondo è fortemente legata alla cerealicoltura perché con la coltivazione del frumento, l’agricoltura inizialmente nomade si stabilizzò, coltivando le terre

aratorie a grano per alimenti.

Per la nascita dell’agricoltura fondamentali furono le molte specie di graminacee

spontanee, tra le quali orzo e farro, perché i semi erano adatti ad essere conservati, essiccati, abbrustoliti e macinati.

Il frumento duro e il frumento tenero che oggi coltiviamo derivano dal farro selvatico che si incrociò spontaneamente con graminacee selvatiche

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Le Fibre

➢ aumentano il senso di sazietà

➢ aiutano la flora batterica intestinale

➢ riducono l’assorbimento di grassi e colesterolo

➢ riducono l’assorbimento di sostanze cancerogene

➢ riducono il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro

➢ La farina di grano duro contiene più proteine rispetto alla farina di grano

tenero, inoltre, la farina di grano duro assorbe più acqua e nel complesso

presenta un maggiore potere saziante. La semola di grano duro ha un

indice glicemico inferiore ed è ricca di carotenoidi, pigmenti organici

capaci di legare ed eliminare i radicali liberi (antiossidanti).

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➢ Risultati studio NIH, Istituto nazionale della sanità

Consumo di più di 30 gr. di cereali integrali al giorno

• Riduzione del rischio di morte precoce del 17%

• Riduzione del 50% della mortalità per diabete

• Riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie e infezioni.

➢ Risultati studio Epic, studio Helga, studio Harvard

• Assunzione di 30 gr di fibre al giorno da cereali integrali

• Riduzione di incidenza per cancro al colon e alla mammella

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aumento del glucosio nel sangue (ha lo stesso indice glicemico dello zucchero)

produzione di insulina (in pratica ormone dell'accumulo e immagazzinamento del grasso)

impedimento al riutilizzo del grasso

soppressione del glucagone (ormone che favorisce il consumo dei grassi e degli zuccheri)

soppressione dell'ormone della crescita (che è quello che favorisce l'aumento della massa muscolare a scapito di quella grassa)

aumento della sensazione di fame (per il calo del livello

zuccherino nel sangue conseguente al picco di insulina).

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Mentre tutte le cellule sane per vivere hanno un assoluto bisogno di ossigeno, le cellule tumorali possono vivere perfettamente senza, grazie alla fermentazione dello zucchero (glicolisi) e all’acidità dell’ambiente.

(11)

Questo effetto ha delle conseguenze molto rilevanti in alcune applicazioni biomediche.

L'elevata glicolisi delle cellule tumorali, infatti, può essere utilizzata come

fattore diagnostico di un tumore, come fattore per la valutazione di efficacia

del trattamento, nonché per una esatta localizzazione della massa tumorale

attraverso tecniche di imaging mediate da un radiotracciante di glucosio.

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Ogni alimento ha un suo INDICE GLICEMICO, che indica la velocità con cui aumenta la glicemia nel sangue.

ALIMENTI CON IG ALTO

Zucchero, Alcuni cereali raffinati (riso soffiato, patatine fritte in sacchetto, wafer, cornflakes) Dolci e torte Bevande zuccherate (bevande gasate, bevande "estive", the freddo, ecc.) Alimenti contenenti "zucchero" o sciroppo di glucosio

ALIMENTI a MEDIO INDICE GLICEMICO

Pane bianco, Biscotti ,Patate, Croissant, Uva passa, Alcuni tipi di frutta e verdura (carota, melone, zucca)

ALIMENTI A BASSO INDICE GLICEMICO

Tutta la frutta e la verdura (escluse le eccezioni) Latticini

(yogurt naturale, latte, ecc.) Cereali integrali (soprattutto

avena e orzo) Pasta cotta al dente..

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Da un lato perché le cellule tumorali, per vivere, hanno bisogno di circa 20 volte

più glucosio delle cellule normali, dall’altro perché glicemia alta implica insulina

alta, che a sua volta aumenta la disponibilità di ormoni sessuali e di fattori

di crescita che stimolano la proliferazione delle cellule tumorali. Per tener

bassa la glicemia occorre evitare i cibi a base di carboidrati industrialmente

raffinati e limitare i grassi saturi, che ostacolando il funzionamento dell’insulina

contribuiscono a aumentare la glicemia. Evitare i cibi ricchi di grassi saturi (carni

rosse e latticini), che aumentano la glicemia in quanto ostacolano il

funzionamento dell’insulina.

(14)

Le varietà antiche locali sono il risultato di una selezione (naturale o fatta dall’uomo) in un’area geografica limitata.

Hanno un legame profondo col territorio, con il clima, con il tipo di suolo, con l’abbondanza d’acqua o la sua scarsità.

Ogni varietà co-evolve insieme al suo territorio e per questo risulta sempre ben adatta a quell’intreccio di clima, suolo, cultura.

Hanno resa minore

Si risparmia in fertilizzanti e pesticidi

Si riduce inquinamento delle falde acquifere e dei terreni Si preserva la salute dei contadini e dei cittadini

Ricchezza in polifenoli:

Azioni benefiche su colesterolemia,

Azioni benefiche su stato infiammatorio

Difendono dai radicali liberi, azioni benefiche sul danno ossidativo alle membrane cellulari

Azioni benefiche sulla funzionalità intestinale

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Grano Senatore Cappelli

E’ alto e soffoca da solo la malerba

Si adatta a terreni siccitosi per la sua bassa necessità di acqua, che aiuta a salvaguardare le risorse idriche

Ha alte percentuali di fibre, lipidi, aminoacidi, vitamine, sali minerali e oligoelementi quali magnesio, potassio, calcio e zinco, di vitamine del gruppo B e vitamina E.

Contenuto glutinico inferiore intorno al 10%

Nei grani moderni il glutine è del 18%

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Il Grano Senatore Cappelli è il nonno del grano duro moderno: viene dalla zona di Foggia, dove nel 1915 era stato ottenuto dall’Agronomo Strampelli per selezione e incrocio di varietà autoctone e provenienti dall’ Algeria. Il nome viene da quel diplomatico, attore nella riforma agraria del ‘900 Raffele

Cappelli che aveva permesso a Strampelli di effettuare delle ricerche sui suoi campi!

Il grano Senatore Cappelli è ormai coltivato da poche aziende agricole esclusivamente secondo il metodo biologico, in zone collinari di Marche, Puglia e Basilicata, Sicilia.

È un frumento duro, dotato di filamenti scure e ben evidenti.

La pianta ha un’altezza di oltre 1.70 m, superiore a quella del grano comune,

ed è per questo a rischio di allettamento (il fusto con pioggia e vento tende a

piegarsi rendendo più difficili le operazioni di raccolta).

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Il grano più diffuso: il Creso

Esponendolo ai raggi Gamma di un isotopo radioattivo, il COBALTO 60 e

coltivando tale varietà all’interno di un cratere artificiale dove oltre ad avere

seminato il frumento si era collocata una fonte radioattiva ottenendo una

mutazione genetica; Incrociandolo in seguito con la varietà messicana

Cymmit. Dopo la mutazione, la pianta di grano è diventata “nana” e risulta

più delicata rispetto ai grani antichi (alti 1,50-1,80 mt.) e nessuno ha fatto

ricerche per capire che altre proteine o sostanze dannose alla salute umana

il nuovo mutante era in grado di produrre ma si è guardato solo al vantaggio

di avere una razza nana e meno allettabile e quindi più produttiva da cui poi

con successivi incroci si sono originate gran parte delle varietà di frumenti

duri moderni con cui facciamo la pasta ogni giorno.

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Il grano duro più usato nel mondo per la panificazione si chiama Creso ed è un grano geneticamente modificato, ottenuto nel 1974 in Italia dall’

ENEA attraverso un incrocio tra la varietà messicana Cymmit e l’italiana Cp B144, mutante del grano Senatore Cappelli sottoposto a irraggiamento di raggi gamma o raggi x.

Oggi la quasi totalità di pane, pasta, dolci, pizze, certi salumi, capsule per farmaci, ecc., è ottenuto nel mondo da questa varietà di grano duro.

Alcuni studi scientifici hanno lanciato il sospetto che l’uso di questo grano e delle varietà che ne sono derivate, a causa del suo contenuto di glutine più elevato del normale, sia la causa dell’aumento nel numero di casi di celiachia. I prodotti biologici possono essere un’alternativa solo in parte perché le sementi usate possono sempre essere della varietà Creso.

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Nasce il Creso

Dopo la mutazione, la pianta di grano è diventata “nana”

Più produttiva

Più facile la panificazione

Più delicata rispetto ai grani antichi e soggetta alle infestanti Più ricca di glutine

Glutine mutato?

Nessuno ha fatto ricerche per capire che altre proteine o sostanze dannose alla salute umana il nuovo mutante era in grado di produrre.

Si è guardato solo al vantaggio di avere una razza nana e meno allettabile, quindi più produttiva e più facile alla lievitazione.

Con successivi incroci si sono originate gran parte delle varietà di frumenti duri moderni con cui facciamo la pasta ogni giorno. Questo primo mutante di frumento duro derivante dal Senatore Cappelli richiedeva quindi trattamenti chimici e

diserbanti per giungere a maturazione, però i campi rendevano fino a cinque volte in più rispetto ai grani antichi

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L’Italia produce il 75% del grano duro europeo. Nel nostro paese, gli

agricoltori, per legge, non possono riprodurre il seme del grano duro ma

sono obbligati ad acquistare semi certificati da ditte sementiere. Riprodurre i semi sarebbe molto semplice perché le varietà di frumento duro sono stabili.

Così, per tutelare le aziende sementiere, è stato introdotto l’obbligo di

impiegare semente certificata. Nel 2011 e nel 2012, quando una deroga ha consentito di usare semi riprodotti in azienda, le ditte sementiere hanno

registrato un calo di vendite del 50%. L’obbligo è stato reintrodotto nel 2013.

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I grani moderni hanno bisogno del diserbo e dell'insetticida e non si rivelano adatte alla coltivazione biologica come dimostrato da autorevoli ricercatori. Le varietà nane divennero molto produttive (fino a 80ql/ha) ma anche molto esigenti in termini di azoto in confronto a quelle antiche.

La funzione della chimica cominciò a pervadere tutta la filiera del grano, a

cominciare dalla concia dei semi in soluzioni antifungine preventive fino ai

diserbi, alle fertilizzazioni (NPK) e ai trattamenti sistemici che permettono

di coltivare il grano senza alcun avvicendamento. La coltivazione

convenzionale delle varietà di grani moderni necessità che si usino pesticidi

che si accumulano all'esterno del chicco e nel grasso del germe.

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Siamo tra i principali consumatori al mondo di pane e pasta, ma non sappiamo da dove viene la farina usata per produrli

Quando parliamo di grani antichi intendiamo tutti quei grani che sono rimasti originali, senza subire interventi di selezione da parte dell’uomo; in poche parole sono rimasti così come madre natura li ha creati, senza subire modificazioni

genetiche. Se pensiamo che nei grani antichi la forza del glutine era circa un terzo di quella dei grani moderni…

Il 60% circa della pasta che compriamo è fatta con grano straniero Il 75% del grano tenero sul mercato è d'importazione.

Perché ci fa male oggi il grano?

"Perché non è più quello di un tempo. Dagli anni sessanta in poi è stato profondamente cambiato e selezionato, a cominciare dalla struttura proteica. Da allora si coltiva grano che permetta di aumentare le rese agricole, grazie all'uso di fertilizzanti ed erbicidi, e che sia il più adatto alle esigenze dell’industria che lo trasformerà".

Il risultato è che mettiamo in tavola prodotti a base di grano con un glutine più forte e

difficilmente digeribile, mentre i contadini sono sempre più dipendenti dalle multinazionali per l’acquisto del seme, dei concimi chimici, degli erbicidi e degli antiparassitari. Si trovano ad acquistare insieme i semi e il kit per trasformare il terreno per accoglierli nel modo

migliore ma solo più produttivo.

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La farina che più utilizziamo è la farina 00, farina dannosa perché priva di crusca e di germe ricchi di sani elementi nutritivi. Quello che rimane dopo la molitura è un prodotto devitalizzato e ricco solo di carboidrati. Per garantire la lievitazione veloce, richiesta dall’industria è necessario che la farina sia ricca di proteine di glutine (il glutine favorisce la lievitazione formando una struttura a maglie che trattiene aria e amido) a tale scopo il grano è stato

“nanizzato” e sono quasi scomparsi i grani antichi.

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Imposizioni delle industrie alimentari mediante il plagio della

pubblicità e il monopolio nella produzione e distribuzione del cibo.

La pubblicità certo esalta il gusto di questo o quel prodotto, ma le ragioni per cui sugli scaffali dei supermercati troviamo soprattutto cibi raffinati sono essenzialmente commerciali, legate al problema della conservazione (shelf-life).

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Durante la raffinazione vengono persi :

La metà dei preziosi acidi grassi polinsaturi.

Quasi tutte le vitamine

Il 98% del magnesio L'80% del ferro

Il 75% del manganese Il 70% del fosforo

Il 50% del calcio Il 50% del potassio

La crusca (ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali)

Il germe di grano (anch’esso ricco di vitamine del gruppo B, sali minerali ed antiossidanti come la

vitamina E).

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Dal grano tenero si ottengono le farine, denominate “00”, “0”, “1”, “2” o

“integrale” a seconda del livello di macinazione e raffinazione, e

utilizzate solitamente per la preparazione di prodotti lievitati quali pizze,

pane e dolci.

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Farina 00 – è la più raffinata, assolutamente priva di crusca e germe di grano (50% tasso di estrazione) Farina 0 – è un po’ meno raffinata della precedente, infatti contiene piccole quantità di crusca.

Farina 1 e farina 2 – sono le farine cosiddette semi- integrali, perché hanno subito una raffinazione minore, infatti contengono una buona quantità di crusca (la tipo 2 è quella che ne contiene di più)

Farina integrale – è quella che non ha subito alcun

procedimento di raffinazione, quindi contiene tutta la

crusca e il germe di grano che erano presenti nel

chicco intero.(100% tasso di estrazione)

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Questa farina – diffusissima nei supermercati e

comunemente usata negli impieghi casalinghi – si

ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco

di grano, che comporta l’eliminazione del germe e della

crusca. Tutto questo porta a un impoverimento della

materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti

una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma

risulta terribilmente depauperata e ricchissima di

zuccheri.

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Durante la raffinazione vengono persi :

La metà dei preziosi acidi grassi polinsaturi.

Quasi tutte le vitamine Il 98% del magnesio

L'80% del ferro Il 75% del manganese

Il 70% del fosforo Il 50% del calcio Il 50% del potassio

La crusca (ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali)

Il germe di grano (anch’esso ricco di vitamine del gruppo B, sali minerali ed antiossidanti come la vitamina E).

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Valore in mg di elementi e vitamine riferiti a 100g di prodotto macinato a pietra

Sodio (mg): 3,8 Potassio (mg): 329 Ferro (mg): 2,85 Calcio (mg): 25 Fosforo (mg): 274 Magnesio (mg): 117 Manganese (mg): 3,55 Zinco (mg): 2,61 Rame (mg): 0,34

Selenio (µg): 55,9

Vit. B1 - Tiamina (mg): 0,09 Vit.B2 - Riboflavina (mg): 0,21 Vit. PP o B3 Niacina (mg) 4,81 Vit.B5 Ac.Pantotenico mg 0,51

Vit. B6 - piridossina 0,129 Vit. K. Fillochinone (µg): 1,3

Vit.J – Colina (µg): 22,7

Vitamina E (mg): 0,59

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Rimane molto amido, ovvero carboidrati semplici ricchi di zuccheri. In sostanza mangiamo qualcosa che non dà quasi nulla al nostro

organismo ma che al contrario contribuisce al rialzo della glicemia.

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Rimane molto amido, ovvero carboidrati semplici ricchi di zuccheri. In sostanza mangiamo qualcosa che non dà quasi nulla al nostro

organismo ma che al contrario contribuisce al rialzo della glicemia.

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Questa farina si ottiene attraverso la macinazione a cilindri del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe e della crusca. Tutto questo porta a

un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente

depauperata e ricca di zuccheri.

Farina integrale per 100g Farina bianca per 100g

Proteine

12 gr 8 gr

Lipidi

2,5 gr 1 gr

Glucidi

49 gr 74 gr Fibre

10 gr 3 gr Indice Glicemico

40 70

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La farina bianca veniva usata, sciolta in acqua, per attaccare i manifesti o per rilegare i testi antichi.

E' proprio questa proprietà che, nell'ultima

parte dell'intestino, il colon, crea degli strati

collosi che, col tempo possono diventare

incrostazioni spesse e restringere il passaggio

intestinale.

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Messo all’indice – ingiustamente – da più di una dieta, relegato a ruolo di

fastidiosa comparsa da non pochi luoghi di ristoro, osteggiato, ridimensionato dagli stessi panettieri, che in nome di un lavoro più “tranquillo” ne hanno

semplificato la lavorazione fino a spogliarlo di molte qualità, il pane ha smarrito la propria identità.

Una fetta di pane

In una semplice fetta di pane antico si possono tracciare complessi saperi di produzione, distribuzione e consumo, dal cereale al mulino, dalla farina al forno.

Il pane è un’etichetta narrante è il simbolo della dieta mediterranea che tesse i fili di tradizione, cultura e legami con la terra con i grani antichi e con le

persone.

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Un impasto di farina, acqua, lievito e sale: a dispetto delle apparenze il pane non è un alimento semplice. Per accorgersene basta addentrarsi nel vasto universo delle farine. Tante, appunto, sia per varietà dei cereali da cui sono ottenute, sia per tipo di macinazione e grado di raffinazione

Nella farina integrale il contenuto del chicco è macinato per intero, e quindi c’è tutto: amido, proteine, germe e crusca .

Oggi mangiamo un pane molto ricco di proteine del glutine, che non riusciamo a digerire, nonché povero di altre proteine nutrienti, amidi e fibra, sali minerali e vitamine che servirebbero per mantenere l’intestino in attività e nutrirci in modo sano grazie a quel meraviglioso dono della natura che è il grano.

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La difficoltà a digerire i pani moderni è spesso dovuta alla presenza di lieviti estranei alla farina come il lievito di birra (del genere saccaromiceti) e dal fatto che il pane si consuma subito invece che dal giorno successivo. La difficoltà a digerire le farine moderne è data anche dal processo di vetrificazione durante la trafilatura che migliora la tenuta alla cottura ma impedisce all'amido di slegarsi dal glutine. La tenuta della cottura è quindi un difetto dal punto di vista nutritivo, non un pregio.

Le farine raffinate hanno alti indici glicemici, cioè sono molto veloci a rendere disponibile il glucosio.. Le farine raffinate e i grani moderni hanno un più alto potere infiammatorio, sia di tipo diretto (causato dagli zuccheri amidacei) che indiretto (causato dai microrganismi che si nutrono degli zuccheri).

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La farina di grano duro contiene più:

Proteine

Polifenoli variabili e con più biodiversità rispetto alla farina del grano tenero,

Possiede una capacità di assorbimento di acqua maggiore, possedendo una maggiore frantumazione dei granuli di amido. I prodotti preparati con farina di grano duro hanno una conservazione migliore e un minore indice glicemic

o Studi universitari condotti dagli atenei di Firenze e di Milano concludono

I grani antichi, hanno più antiossidanti, meno tossine, meno frammenti tossici di

proteine con effetti di riduzione dell'infiammazione e del colesterolo.

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Pane bianco: se lo conosci lo eviti!

.

Appetitoso, bianco e morbido, questo è il pane che quotidianamente mangiamo.

In realtà si tratta di un insieme di carboidrati raffinati che stimolando la produzione smodata di insulina causano sbalzi nei valori glicemici del sangue.

In questo modo si ha ancora la sensazione di fame e sballa il meccanismo di regolazione del glucosio. Il fegato, quindi, converte maggiori quantità di glucosio in grasso che si va ad accumulare provocando l'aumento di peso e il diabete.

Tra le briciole del pane industriale si può trovare un processo di

produzione che si basa sulla massimizzazione del rendimento a totale svantaggio della qualità del prodotto finito.

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la tenacità determina la forza del reticolo proteico, che ha l’importante ruolo di trattenere l’amido – e con esso le proprietà nutritive – evitando la collosità e

mantenendola al dente. In generale, una semola dall’alto contenuto proteico (tra il

13,5% e il 14,5%) contribuisce insieme ad altri fattori a migliorare la qualità della pasta, sia in termini nutrizionali, sia dal punto di vista organolettico. ll glutine è un composto che si forma tra due gruppi di proteine quando la farina, dopo essere stata impastata con acqua, viene lasciata riposare per circa 20 minuti. Le proteine del glutine,

interagendo tra loro, formano un reticolo che conferisce all’impasto elasticità e

tenacità rendendolo “lievitabile” cioè capace di intrappolare l’anidride carbonica prodotta dalla fermentazione dello zucchero liberato dall’amido per azione dei lieviti.

Ecco in che cosa consiste la “la lievitabilità” degli impasti di farina di frumento: è la

capacità di “crescere” aumentando in volume, diventando più soffice e arricchendosi dei prodotti della fermentazione. Con la successiva cottura in forno, il reticolo di glutine viene denaturato dal calore, perdendo la solubilità e conferendo al cibo una struttura morbida e soffice all’interno, croccante all’esterno.

E’ quindi il glutine che conferisce al grano la sua grande versatilità nella produzione di prodotti lievitati, paste alimentari, biscotti. Ma innumerevoli sono i costituenti del frumento, ed ognuno svolge un’azione specifica.

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Abbiamo visto che nella parte interna del chicco ci sono carboidrati e proteine.

Tra queste proteine due, la gliadina e la glutenina, sono fondamentali in

panificazione poiché, in presenza di acqua e di una certa energia applicata in un determinato modo, creano un reticolo molto resistente che dona struttura

all’impasto: il cosiddetto glutine. Il glutine quindi non esiste; esiste la maglia

glutinica, che a sua volta avvolge le altre componenti dell’impasto, trattiene i gas che si producono all’interno e provoca quel rigonfiamento che permette una

cottura perfetta e un prodotto leggero.

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I ricercatori suggeriscono che il glifosato, il principio attivo dell’erbicida Roundup, può essere il fattore principale che causa questa epidemia intolleranze al glutine.

Secondo gli autori, la malattia celiaca è associata a squilibri nei batteri

intestinali che possono essere completamente spiegati dagli effetti noti del glifosato sui batteri intestinali, tra cui la riduzione dei Lactobacilli e dei

Bifidobateri da un lato e da una sovracrescita del C. difficilis e Desulfovibrio

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ll grano estero è più ricco di glutine, la qual cosa non è un beneficio per chi mangia la pasta ma lo è per le industrie perché più c'è glutine più sono bassi i costi di lavorazione ed essiccazione. Mentre per i consumatori una pasta più

ricca di glutine vuol dire meno digeribile, oltre al fatto che contiene la micotossina Don (che in Canada si sviluppa per il clima umido) e il glifosato”. –

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Il glifosato è un erbicida introdotto in agricoltura negli anni Settanta del secolo scorso dalla multinazionale Monsanto con il nome commerciale di Roundup.

Ha avuto una grande diffusione perché alcune coltivazioni geneticamente modificate sono in grado di resistergli: distribuendo il glifosato sui campi si elimina ogni erbaccia o pianta tranne quella resistente che si desidera coltivare.

Si aumenta così la resa per ettaro e si riduce l'impegno per l'agricoltore.

Per la sua bassa tossicità rispetto agli erbicidi usati all'epoca è stato da subito molto usato anche in ambienti urbani per mantenere strade e ferrovie libere da erbacce infestanti. È attualmente l'erbicida più usato al mondo anche per la caratteristica di rimanere negli strati superficiali del terreno e di essere degradato e distrutto con relativa facilità dai batteri del suolo.

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Il glifosato nella cerealicoltura meridionale non ha senso di esistere, le piante maturano spontaneamente grazie al clima torrido. In Canada mietono a fine estate con i campi umidi, inerbiti e anche innevati. Per quanto riguarda il Don, si tratta di una micotossina che è conseguenza della fusariosi, una malattia fungina tipica delle zone umide, quindi anche per

questa malattia il clima mediterraneo è dalla nostra parte. Da noi il caldo in cui matura il nostro seme fanno sì che non

possa esservi fusarium nei grani del Sud. –

(48)

Considerato che la pasta resta il piatto fondamentale per milioni di italiani, sarebbe opportuno dare un valore nutrizionale differenziato ai vari tipi di pasta in funzione del trattamento subito nella processo industriale.

Per capire meglio bisogna sapere che l’essiccazione della pasta è una fase importante della lavorazione ed in continua evoluzione. Purtroppo la legge italiana prevede solo l’impiego di semola di grano duro per gli spaghetti e non regolamenta questo aspetto che è invece molto importante.

➢ 1880 per asciugare gli spaghetti ci volevano 8-10 giorni in estate e 20-30 in inverno,

➢ 1903 con l’avvento dell’essiccazione meccanica i giorni si riducono a 3-5,

➢ 1950 24-36 ore quando la temperatura di essiccazione raggiunge circa 60°C.

➢ 1970 (12-15 ore) quando si superano i 65°C.

1985-90 il termometro arriva a 80-85 °C, le ore diventano 4-6. (3)

➢ Oggi, con i nuovi macchinari che lavorano ad altissime temperature 90-

115°C dopo 2-3 ore la pasta corta è pronta

.

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L'uso di pre-raccolta con glifosato consente agli agricoltori di raccogliere le colture fino a due settimane prima di come normalmente avviene nelle regioni più fredde,

avvantaggiando le regioni più a Nord. Glifosato proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato "Così si avvicinò l'idea di uccidere il raccolto (con glifosato) una o due settimane prima della raccolta per accelerare l'asciugatura della parte bassa della spiga di grano".

"L'Essiccazione forzata avviene principalmente in luoghi in cui le condizioni sono umide e il raccolto ha bisogno di tempo per asciugare", "Aiuta ad accelerare l'asciugatura verso il basso e controlla le erbacce che infestano il grano e che rallentano la pratica della

trebbiatura. Ha un ruolo importante nelle zone in cui c'è molta umidità e previene la formazione di muffe."

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Oggi gli spaghetti vengono “cotti” due volte: prima a 90-115°C nel pastificio durante la fase di essiccamento e poi a 100°C nella pentola di casa. Sì avete capito

bene la temperatura durante il processo di lavorazione della pasta è maggiore rispetto a quella raggiunta dall’acqua di cottura. Il trattamento ad altissime temperature

cambia il valore nutrizionale

Il progressivo incremento della temperatura durante l’essiccazione provoca un danno alle proteine che possono essere distrutte o diventare meno biodisponibili. Il problema riguarda un po’ tutti gli aminoacidi essenziali, in particolare la lisina che non solo è essenziale ma, per la pasta rappresenta un fattore limitante (riducendo il valore biologico delle proteine). L’importanza degli aminoacidi essenziali deriva dal fatto che l’uomo non è in grado di sintetizzarli in quantità sufficiente, e quindi devono essere assunti attraverso il cibo.

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“Don, Glifosato e Cadmio entro i limiti di legge per gli adulti, ma almeno due marche di spaghetti superavano i limiti di Don per la tutela della salute dei bambini”

Già il made in Italy. Perché la pasta industriale italiana non è che finisce solo sulle tavole degli italiani, ma va sulle tavole dei consumatori di mezzo mondo. Mangia che ti passa…

(52)

Glifosato, il sogno impossibile di una natura sterilizzata

Glifosato: non serve vivere vicino ai campi per essere contaminati

Uno studio indipendente trova consistenti tracce di glifosato in un campione di donne in gravidanza residenti a Roma.

Le madri con alti livelli di glifosato nelle urine hanno una gravidanza più breve e i bambini un peso minore alla nascita, il che può comportare minori abilità cognitive nell’età dello sviluppo e più alti rischi di sindromi metaboliche. Dallo stesso studio emerge che le donne che vivono nelle zone rurali presentano un più alto contenuto di glifosato nelle urine

rispetto alle donne residenti nelle aree urbane, suggerendo una maggiore esposizione legata alla prossimità dei campi coltivati.

(53)

Oggi tutte le paste che si comprano al supermercato, anche quelle che costano più 0,65 €/kg, non scuociono.

Alzando la temperatura durante l’essiccazione, il glutine forma un reticolo ben strutturato in grado di trattenere con facilità all’interno le molecole di amido gelatinizzato, e in questo modo la pasta tiene sempre bene la cottura.

Il colore diventa più intenso e scuro ma si tratta di un aspetto che il marketing e la pubblicità hanno trasformato da difetto in pregio.

Oggi le paste ambrate piacciono molto al consumatore, il colore è dovuto alle altissime temperature che provocano l’ossidazione degli acidi grassi insaturi e la degradazione dei pigmenti carotenoidi.

Quando i gradi salgono troppo anche il gusto viene

penalizzato, perché si perdono sostanze aromatiche.

(54)
(55)

Pasta consapevole

• Integrale: carboidrati più complessi in circolo più lentamente, meno calorica, riduce assorbimento di grassi e colesterolo, più ricca di fibre, minerali e vitamine,

• La quantità di proteine non è importante

• Al dente più digeribile e meno indice glicemico

• Essicazione massima 60 gradi, altrimenti la lisina subisce danni e si può formare la furosina (molecola glicata)

• Deve tenere la cottura

• Puntini neri no

• La pasta incide comunque poco rispetto alla nostra spesa. 50 centesimi in più per un chilo di pasta, l'alimento base, possono essere facilmente recuperati rinunciando a qualcosa di superfluo. Se osserviamo con

attenzione cosa abbiamo messo nel carrello troveremo sicuramente

qualcosa cui rinunciare (anche a beneficio della salute).

(56)

Dal quadro nutrizionale della farina di grano duro, risulta un

elevato contenuto di proteine, glutine (maggiori rispetto alla farina

di grano tenero) e di fibra alimentare. È notevole anche la

presenza di carotenoidi, luteina e beta-carotene, potenti

antiossidanti, sostanze importantissime per prevenire

l‘invecchiamento cellulare e utili nella prevenzione di alcuni

tumori.

(57)

Recuperare i grani antichi e valorizzare la filiera corta non significa tornare a un passato mitologico, ma è guardare al futuro, rispettando la terra e dando la giusta dignità e remunerazione ai coltivatori.

Per fare questo c'è bisogno di sfuggire dalla logica delle multinazionali e di adottare metodi di coltivazione meno produttivi, ma alla lunga più efficienti e sostenibili.

Bisogna permettere ai contadini di coltivare e scambiarsi i propri semi. Si tratta,

insomma, di mettere in atto una piccola, ma grande rivoluzione del grano..

(58)

Tenere bassi i fattori di crescita: quindi evitare il latte e limitare i cibi molto ricchi di proteine, soprattutto le proteine animali;Tenere bassi i livelli di

infiammazione: favoriscono

l’infiammazione tutti i cibi animali, eccetto il pesce (privilegiare però i pesci piccoli, perché quelli grandi sono molto più inquinati).

(59)

crusca devitalizzata e finemente rimacinata, ossia un residuo della lavorazione di

raffinazione. Ad esempio il “falso pane integrale” che si trova in ogni

supermercato, ha un colore chiaro (da

farina raffinata al massimo) inframmezzato da punti scuri (la crusca riaggiunta). Mentre un autentico pane integrale ha un colore scuro e omogeneo, e un sapore

incomparabile.

(60)

È ricco di carboidrati pari al 62,5% (su 100 gr di prodotto).Il contenuto in proteine è del 13%, la maggior parte delle quali sono componenti del glutine che si forma durante l’impastamento. I lipidi ammontano al 2,9 % e sono contenuti soprattutto nel germe. Le fibre sono alte, il 9,8%. I sali minerali e le vitamine sono localizzate nella parte esterna del chicco, quindi li troviamo solo nei prodotti integrali, che sarebbe meglio

fossero biologici perché proprio nel loro germe si accumulano le sostanze potenzialmente nocive. Nel grano si trovano: la vitamina E, che favorisce la

rigenerazione cellulare cutanea e cerebrale, coadiuvante nella disintossicazione dalle scorie; il complesso vitaminico B, che favorisce la crescita. Sono contenuti, inoltre, gli acidi pantoteico (o vitamina B5) e folico, il betacarotene, il ferro, il magnesio, il calcio, lo iodio e il selenio, utile per le proprietà antiossidanti. Svolge infatti un’azione protettiva sulle cellule dagli attacchi dei radicali liberi e quindi ha un importante ruolo della

prevenzione di malattie. Anche il bulgur ottenuto dal grano duro integrale si sta facendo conoscere per le sue proprietà nutrizionali. La crusca, che avvolge il chicco e che viene separata dalla farina attraverso la raffinazione, è ricca di fibra, ottimo rimedio per la

stipsi, e abbassa il livello di colesterolo. I principi attivi del grano coadiuvano il fegato nell’eliminazione delle tossine.

(61)
(62)

Pensiamo invece che la produzione innanzitutto possa diventare un sistema di relazioni tra una comunità e l’ambiente; da una parte la qualità nel pane sta nella qualità del rapporto tra chi semina il grano e chi lo macina in farina, tra chi impasta il pane e chi con esso si

alimenta, dall’altra parte la qualità del pane sta nella qualità degli ingredienti e dalla connessione con l’ambiente lungo tutto questo percorso produttivo di filiera corta.

(63)

MANGIARBERE MENO MANGIARBERE MEGLIO,

 consumare quanto più possibile cibi freschi e rispettare la stagionalità. Privilegiare i prodotti di qualità, cereali non raffinati,

verdure, legumi, frutta fresca, secca e pesce azzurro.

 imparare a conoscere il nostro cibo e chi lo produce(

provenienza…etichettatura, sostenibilità…

 cercare le produzioni locali (determina un risparmio

energetico: meno conservazione, meno trasporto e può sviluppare una economia locale basata sulla difesa del territorio e sulla

biodiversità),

 ridurre lo spreco (compriamo più di quello che serve e spesso compriamo alimenti inutili e dannosi),

 produrre meno rifiuti ( bisogna recuperare la cucina degli

avanzi come facevano le nostre nonne: questo permette di

consumare, utilizzare e comprare il cibo in giusta misura).

(64)

“ Il mondo non sarà distrutto da coloro che fanno del

male, ma da coloro che stanno a guardare senza fare nulla”

(65)

Ogni alimento ha un suo INDICE GLICEMICO, che indica la velocità con cui aumenta la glicemia nel sangue.

ALIMENTI CON IG ALTO

Zucchero, Alcuni cereali raffinati (riso soffiato, patatine fritte in sacchetto, wafer, cornflakes) Dolci e torte Bevande zuccherate.

Alimenti contenenti "zucchero" o sciroppo di glucosio

ALIMENTI a MEDIO INDICE GLICEMICO

Pane bianco, Biscotti ,Patate, Croissant, Uva passa, Alcuni tipi di frutta e verdura (carota, melone, zucca)

ALIMENTI A BASSO INDICE GLICEMICO

Tutta la frutta e la verdura (escluse le eccezioni) Latticini (yogurt

naturale, latte, ecc.) Cereali integrali (soprattutto avena e orzo) Pasta cotta al dente…

(66)

“Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono”

Anthelme Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto, 1825

Grazie per l’attenzione!!!

(67)

• Cibi della sana tradizione popolare e che è sorprendente scoprire nella conoscenza

scientifica che sono le cose che ci fanno

bene.

(68)

• Evitare di carni lavorate; limitare la carne rossa e gli alimenti ad alto contenuto di sale.

C'è una forte evidenza che le persone possono ridurre il loro rischio di cancro attraverso l'adozione di comportamenti alimentari e di attività salutari. In popolazioni europee, persone che seguono uno stile di vita sano che aderisce alle raccomandazioni per prevenzione del

cancro hanno un rischio stimato inferiore del 18% di cancro rispetto alle persone il cui stile di vita e il peso corporeo non soddisfano le raccomandazioni. Tale riduzione del rischio è stato stimato per uno stile di vita sano che comprende: essere un peso corporeo normale (un indice di massa corporea [BMI] tra 18,5 e 24,9 kg / m

2

) e gli

alimenti evitando che favoriscono l'aumento di peso, come le bevande zuccherate e fast food; essendo moderatamente attivo per almeno 30 minuti al giorno; l'allattamento al seno (per le donne); mangiare per lo più cibi di origine vegetale; limitare l'assunzione di carne

rossa; evitando carni trasformate; e limitare il consumo di bevande

alcoliche.

(69)
(70)
(71)

Dieta Mediterranea

Termine abusato, retorica, nostalgia della riscoperta, della

classicità o della naturalità.

(72)

Farina 00 – è la più raffinata, assolutamente priva di crusca e germe di grano (50% tasso di estrazione).

Farina 0 – è un po’ meno raffinata della precedente, infatti contiene piccole quantità di crusca.

Farina 1 e farina 2 – sono le farine cosiddette semi-integrali, perché hanno subito una raffinazione minore, infatti contengono una buona quantità di crusca (la tipo 2 è quella che ne contiene di più)

Farina integrale – è quella che non ha subito alcun procedimento di

raffinazione, quindi contiene tutta la crusca e il germe di grano che

erano presenti nel chicco intero.(100% tasso di estrazione)

(73)

Questa farina si ottiene attraverso la macinazione a cilindri del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe e della crusca. Tutto questo porta a

un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente

depauperata e ricca di zuccheri.

Farina integrale per 100g Farina bianca per 100g

Proteine

12 g 8 g

Lipidi

2,5 g 1 g Glucidi

60 g 74 g Fibre

10 g 3 g Indice Glicemico

40 70

(74)

Valore in mg di elementi e vitamine riferiti a 100g di prodotto macinato a pietra

Sodio (mg): 3,8 Potassio (mg): 329 Ferro (mg): 2,85 Calcio (mg): 25 Fosforo (mg): 274 Magnesio (mg): 117 Manganese (mg): 3,55 Zinco (mg): 2,61 Rame (mg): 0,34

Selenio (µg): 55,9

Vit. B1 - Tiamina (mg): 0,09 Vit.B2 - Riboflavina (mg): 0,21 Vit. PP o B3 Niacina (mg) 4,81 Vit.B5 Ac.Pantotenico mg 0,51

Vit. B6 - piridossina 0,129 Vit. K. Fillochinone (µg): 1,3

Vit.J – Colina (µg): 22,7 Vitamina E (mg): 0,59

(75)

La farina bianca veniva usata, sciolta in acqua, per attaccare i manifesti o per rilegare i testi antichi.

E' proprio questa proprietà che, nell'ultima parte dell'intestino, il colon, crea degli strati collosi che, col tempo possono diventare incrostazioni spesse e restringere il passaggio intestinale.

Come mai quando mescoli acqua e farina ottieni colla e quando aggiungi sale fai la pizza e il pane? E quando aggiungi anche uova e zucchero fai un dolce?

Dove va a finire la colla?

(76)

La prevenzione quotidiana

“Cibarsi è prendersi cura di sé e di chi ci sta a cuore”

Il cibo ci dona salute, il cibo ci ammala, il cibo ci cura Il cibo è un giusto equilibrio tra corpo e mente, tra alimenti e

comportamenti, tra bisogni reali e bisogni indotti

(77)
(78)

Comprehensive Economic and Trade Agreement (Ceta) tra Unione Europea e Canada

,

Di segno analogo ci sembra l’applicazione del principio di equivalenza

delle misure sanitarie e fitosanitarie che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui verranno venduti. Ricordiamo che in Canada sono impiegate 99 sostanze attive vietate nella Ue.

(79)

Cosa significa oggi mangiare in maniera consapevole?

➢ Partire dalle tradizioni

➢ Rispettare la biodiversità,

➢ Chiedersi da dove viene il cibo,

➢ Quale storia c’è dietro un prodotto e un piatto,

➢ Il cibo cucinato a casa è il migliore se fatto con prodotti freschi, locali,

materie prime e ricette che rispettano le tradizioni e la terra.

(80)

LA FARINA OO E’ DANNOSA PER LA SALUTE

La Farina OO è nociva.

(81)

Scuola Medica Salernitana (XI secolo)

• Se ti mancano i medici, ti siano medici questi tre principi:

• mente lieta, riposo, nutrizione moderata

• Verdure, legumi, cereali integrali, noci semi e frutta

(82)

Da qualche anno è in atto una forte tendenza al recupero dei grani di antichi. Pur avendo una minore resa in campo, hanno meno necessità di diserbanti poiché sono grani alti, che

spodestano le piante infestanti, e necessitano inoltre di pochi fertilizzanti, perché grazie a radici molto profonde traggono dal terreno i micronutrienti.

(83)
(84)

Forno anche comunitario

Autoproduzione,

Sostenibilità ambientale, Saperi,

Scambio,

Condivisione, Risparmio, Salute:

queste sono le principali parole d’ordine del forno comunitario.

(85)

Per anni migliaia di persone preparavano da sé sia la pasta che il pane, lasciandola lievitare nelle madie, grandi bauli spartani adatti a far gonfiare l’ammasso bianco e morbido. La pasta poi veniva cotta nel forno pubblico, gestito in alcuni casi da una famiglia o da un fornaio e si tornava a casa con la scorta di pane che durava giorni. Il forno nei paesi era un vero luogo di aggregazione: veniva acceso in precisi momenti con l’aiuto di tutti e poi si restava lì a parlare mentre a turno le persone infornavano il pane, le focacce e altri cibi da scaldare. Riscoprire e preservare la sostenibilità, la filiera corta con il mulino che macina a pietra il grano antico. Lo costruiremo con il

contributo volontario di tutti quanti vorranno partecipare. Sarà un luogo di aggregazione e di condivisione di saperi. Il forno sarà autogestito con un contributo minimo per il mantenimento e l’autofinanziamento mettendolo a disposizione di chi vorrà infornare impasti mediante prenotazione. L’iniziativa potrebbe avere anche uno scopo didattico ma anche commerciale.

(86)

grani moderni derivano da selezioni fatte senza calcolare i rischi per la la salute e condizionate da esigenze di produttività che hanno costretto a coltivare coi pesticidi grani sempre più voraci di azoto. Al contrario i grani antichi crescono più robusti e meno esigenti.

Alcune varietà di grano tenero antico (senza grande variabilità genetica):

•Abbondanza (molto resistente al freddo,

•Verna (a granella rossa, alto contenuto in polifenoli e flavonoidi, maggior diversità di fenoli, rende bene nella panificazione)

•Gentil rosso

•Iervicella (gentil rosso mutico, la sua paglia è usata per fare cappelli a Montappone)

•San Pastore

•Andriolo (a granella rossa, alto contenuto in polifenoli e flavonoidi, spiga con reste molto robuste contro i cinghiali, taglia piccola, maggiore apparato radicale)

•Inallettabile (buona resa produttiva, meno incline all'allettamento, maggior diversità di fenoli)

•Frassineto (alto Vastese CH, lievita meno perchè c'è meno glutine ma è cmq molto adatto alla panificazione)

•Autonomia

•Mentana

Alcune varietà di grano duro antico (senza grande variabilità genetica):

•Cappelli (ex Senatore Cappelli)

•Korasan ® marchio registrato (Triticum turgidum var. turanicum)

•Taganrog (russo)

Alcune varietà locali di grano tenero antico (con più variabilità genetica):

•Solina (sapore speziato simile alla cannella, adatto ai terreni più rustici, Abruzzo)

•Casorella

(87)

derivate dai grani moderni.

Generalmente le varietà di grani di antica costituzione in coltivazione naturale esprimono contenuti proteici (e quindi poi di glutine) più alti rispetto ad esser coltivati in convenzionale ma sempre molto minori rispetto alle varietà moderna. Infatti i grani moderni contengono dosi elevate di gliadina e glutenina, i precursori del glutine. Nel tentativo di migliorare le rese e le caratteristiche tecniche delle farine la selezione avvenuta negli ultimi 50 anni ha raddoppiato il numero di epitopi ad alevata allergenicità contenuti nel glutine delle farine dei grani moderni rispetto alle varietà antiche a taglia alta e quindi è in aumento la propensione a sviluppare la malattia celiachia e la senbilità al glutine.

Questo non significa che un celiaco possa mangiare varietà di grano antico ma che i grani moderni sono più pericolosi di quelli di un tempo e ci espongono a un rischio maggiore di contrarre la celiachia.

(88)

farina è raffinata e meno antinutrienti contiene ma perde di diversità e fornisce solo glutine e amido, un miscuglio inerte. Nella crusca (ma anche nel cruschello) vi sono molte sostanze antinutrienti (come l'acido fitico e gli inibitori degli enzimi lipasi pancreatiche) che il cereale secerne sulla parte esterna della cariosside per cercare di non farsi mangiare dagli uccelli. L'acido fitico inibisce l'assorbimento di alcuni minerali (zinco, ferro e in misura minore anche calcio e magnesio). La cottura inattiva l'acido fitico.

Le fibre delle farine integrali aumentano il transito intestinale e rendono i carboidrati meno biodisponibili all'assorbimento intestinale. Le farine integrali quindi possono essere meno indicate per chi già assume molte fibre attraverso altri alimenti, come nel caso di chi segue regimi alimentari a base di verdure. Le farine di tipo 1 e 2 sono un buon compromesso tra presenza di fibre e antinutrienti. L'utilizzo di lieviti madre per panificare, con la loro predigestione (fino al 60% del glutine rende l'impasto meno problematico per chi

(89)

Oggi quindi mangiamo un pane molto ricco di proteine del glutine, che non riusciamo a digerire, nonché povero di altre proteine nutrienti, amidi e fibra, sali minerali e vitamine che servirebbero per mantenere l’intestino in attività e nutrirci in modo sano grazie a quel meraviglioso dono della natura che è il grano.

(90)

da un lato perché le cellule tumorali, per vivere, hanno bisogno di circa 20 volte più glucosio delle cellule normali, dall’altro perché glicemia alta implica insulina alta, che a sua volta aumenta la disponibilità di ormoni sessuali e di fattori di crescita che stimolano la proliferazione delle cellule tumorali. Per tener bassa la glicemia occorre evitare i cibi a base di carboidrati industrialmente raffinati e limitare i grassi saturi, che ostacolando il funzionamento dell’insulina contribuiscono a aumentare la glicemia. Evitare i cibi ricchi di grassi saturi (carni rosse e latticini), che aumentano la glicemia in quanto ostacolano il funzionamento dell’insulina.

(91)

Persefone in trono e Dioniso con il tralcio di vite. Pinax in terracotta. Locri, V sec.a.C. Museo Archeologico Nazionale, Reggio Calabria.

Vecchia che stringe un grande vaso da vino. Statua in marmo.Copia di un originale ellenistico, III sec.a.C. Musei Capitolini, Roma.

Mela, fichi e melegrana. Terracotta votiva. Santuario di Contrada

Calderazzo, V sec.a.C. Medma (attuale Rosarno). Museo Archeologico Nazionale, Reggio Calabria

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